Un tuffo a Madrid
Tuffiamoci nella città
Arriviamo in hotel alle 11:30 di mattina e una volta sistemati i bagagli in camera, usciamo fuori euforici di vedere la città. Facciamo un giro sulla Gran Via e ci fermiamo dopo un po’ in un locale “tapas 44” a mangiare qualcosa. Iniziamo subito con l’assaggio delle tapas. Ben ricaricati, proseguiamo sulla Gran Via, fino ad arrivare a Plaza de Espana, la piazza con la statua di Cervantes e vicine le due statue di Don Chisciotte e Sancho Panza. Arriviamo fino a Plaza de la Cibeles e la vicina Plaza de la Indipendencia dove si trova la Puerta di Alcalà. Qui un tempo per entrare in città si doveva pagare un dazio. Facciamo qualche foto e ci dirigiamo al vicino Parque del Buen Retiro. Abbiamo fatto una bellissima passeggiata, siamo passati davanti al Palacio de Cristal, una bella struttura in metallo e vetro. Da vedere anche la Rosaleda, un roseto con più di 4000 rose. Non molto lontano da lì vi è uno spiazzo dove vi sono tanti pavoni liberi. Si tratta davvero di un bel parco con tante cose da vedere all’interno. Sempre a piedi, arriviamo alla chiesa de San Jeronimo el Real, proprio davanti al museo el Prado, ed entriamo. Sono quasi le 18:00 e così ci avviamo verso il museo del Prado (da lunedì al sabato dalle 18:00 alle 20:00 vi è l’ingresso gratuito). C’è una lunga fila per entrare, ma scorre molto veloce e in 10 minuti siamo dentro. Il museo è molto grande quindi andiamo alla ricerca delle opere più famose come ad esempio “la meninas” di Velazques, “la maya vestida” e “la maya desnuda” di Goia “el dos de mayo” e “el tres de mayo” sempre di Goia, “Pinturas Negra”, “le Tres Graciàs” di Ruben, e il bellissimo “Giardino delle Delizie”. Usciamo a chiusura e andiamo alla ricerca di un ristorante che avevamo visto sulla nostra guida. Madrid non è proprio il luogo ideale dove mangiare la paella, (è una prerogativa di Valencia) ma i valenciani che vivono a Madrid vanno a mangiarla al ristorante “la Paella de la Reina”. Così decidiamo di provare anche noi. Si è rivelato un’ottima scelta. Abbiamo ordinato una paella di pesce per due persone e la sangria e abbiamo speso circa 60 euro in due. Cena davvero ottima!
Oggi iniziamo la giornata con cioccolata e churros e andiamo ad assaggiarla “all’antica cioccolateria de San Gines“. A noi è piaciuto, forse un po’ turistico ma ne vale la pena. Arriviamo a Plaza de la puerta del Sol dove sovrasta la statua equestre di Carlo III. Lì vicino vi è il simbolo di Madrid, ovvero un’orsa che si strofina ad un corbezzolo. Inoltre sul marciapiede al di là della piazza vi è una targa che segna il chilometro zero, il punto a partire la quale è misurata la rete stradale spagnola. Passiamo davanti alla piccola Plaza de la Villa, fino ad arrivare alla più imponente Plaza Mayor, con palazzi color ocra, balconi in ferro battuto, affreschi e guglie. Appena oltre Plaza Mayor vi è il Palacio de Santa Cruz, edificio barocco, è la sede del ministro degli esteri e si può vedere solo dall’esterno. E’ arrivata ora di pranzo e decidiamo di fermarci al Mercato de san Miguel, uno dei più antichi di Madrid. Scelta non poteva essere più azzeccata. Abbiamo preso una gran quantità di tapas (ormai ne andiamo matti) e assaggiato il Jamon iberico. Inoltre il mercato è bello anche a vedersi. Molto soddisfatti ci dirigiamo al Palacio Real. Il cortile ”plaza de la armeria” dà una prospettiva completa delle dimensioni del palazzo e offre una bella veduta della Cattedrale de Nuestra Senora de la Almudena. All’interno, vi è il “salòn del trono” ovvero gli appartamenti reali, poi si trova il “salòn de gasparini” e la “sala de porcelana”. Bellismo è infine il “comedor de gala” ovvero la sala da pranzo di gala. Usciti da Palacio Real, visitiamo anche la cattedrale di Madrid e la cripta. Da Palacio Real la vicina piazza è Plaza de Oriente dove al centro vi è una statua di filippo IV, ai lati la piazza è circondata da una ventina di statue e poi si trova anche il Teatro Real che visitiamo solo all’esterno perché vogliamo recarci a vedere i Jardines de Sabatini che si estendono lungo palacio real. Sono caratterizzati da fontane e labirinti e offrono belle vedute del palazzo. A piedi, raggiungiamo Campo del Moro, un parco che ospita un bel prato “la pradera” che si estende da est a ovest con il Palacio Real sullo sfondo. Oggi abbiamo camminato davvero tanto, ma non contenti vogliamo andare a vedere la chiesa Ermita de San Antonio de la Florida che dalla guida è considerata come una delle attrattive da non perdere. Arriviamo e ci troviamo davanti una piccola chiesa anonima, quasi scoraggiati entriamo ed invece quello che vediamo ci stupisce. Vi è un soffitto affrescato da Goya, dove quindi è possibile vedere le sue opere nel loro contesto originario e dove vi è raccontato un avvenimento di sant’Antonio. Davvero bellissimo, una vera e propria galleria d’arte. Sempre all’interno di questa chiesa vi è poi la tomba di Goya. Affascinati da questa piccola chiesa che da fuori non prometteva niente, andiamo all’ultima tappa di questa giornata; il Templo de Debod, un tempio egizio che fu donato alla Spagna come segno di riconoscenza per la partecipazione degli archeologi spagnoli, la cui opera mise in salvo monumenti di gran valore. Decidiamo, dopo una giornata così piena, di avvicinarsi verso l’hotel e ci fermiamo a cena a “Jamon 55”, un ristorante sulla gran via, che in tutta la confusione di questa grande strada, non avevamo nemmeno notato. Ceniamo con tapas e pulpo a la gallega per 45 euro in due. Stanchissimi infine rientriamo in hotel.
Oggi è domenica ed è arrivato il momento di andare al El Rastro, un mercato famoso, aperto solo la domenica mattina dalle 9:00 alle 15:00. Qui è possibile trovare qualsiasi cosa. Prendiamo la metropolitana sulla Gran Via e scendiamo a La Latina. Passiamo quasi tutta la mattina a passeggiare per le bancarelle. Ci spostiamo poi a visitare la Basilica di san Francisco El Grande e la Basilica di Nuestra senora del buon Consejo. Per pranzo andiamo a mangiare in Plaza de Santa Ana dove si trova la statua di Garcìa Lorca. All’estremità orientale della piazza, vi è il quartiere Barrio de las letras, un tempo fu uno dei centri culturali più importanti di Madrid. Il pomeriggio lo trascorriamo al Centro de Arte Reina Sofia (La domenica, entrata libera dalle 15:00 alle 19:00). Qui vi è l’opera spagnola più famosa: “Guernica” di Picasso e questa opera merita da sola la visita al museo. Incuriositi da ciò che era scritto sulla nostra guida, per cena andiamo al ristorante più antico del mondo. “Orestaurante Sobrino de Botin” fondato nel 1725. Non potevamo non andarci. Prendiamo una loro specialità: il cochinillo cotto nel forno a legna. 55 euro in due. Oltre ad essere molto buono, il ristorante è davvero particolare e caratteristico disposto su 4 piani.
Ultimo giorno a Madrid. Oggi visita al Estadio Santiago Bernabeù. Prendiamo la metro e scendiamo alla fermata Santiago Bernabeù. L’entrata, 38 euro in due è un po’ caro ma fanno fare un bel giro. Prima, all’interno del museo dove si vedono tutti i trofei vinti, gli spogliatoi, la sala delle conferenze e poi a bordo campo e nelle panchine dei giocatori. La visita occupa tutta la mattina. Nel pomeriggio prendiamo la metro e andiamo a vedere Plaza de Toros, a mio avviso una delle piazze più belle di Madrid, qui vi è l’arena più importante e prestigiosa al mondo. Facciamo una passeggiata in calle del Serrano, la via dello shopping e facciamo tappa all’Hard Rock cafè non lontano da lì. Infine, concludiamo il pomeriggio facendo shopping per Madrid.
Madrid è stata una bella scoperta e secondo me, non è apprezzata tanto quanto dovrebbe. Le molte piazze, ognuna delle quali hanno una sua particolarità, circondano la città e le danno un gran fascino. Bhè questo piccolo assaggio di Spagna ci è piaciuto, sarà sicuramente il primo di una lunga serie.