Un tour alla scoperta del Marocco, con il cuore rivolto a un paese ferito
Il racconto dei nostri lettori si riferisce a un viaggio avvenuto prima del devastante terremoto che ha colpito il Marocco centro-meridionale tra l’8 e il 9 settembre. Le informazioni, pertanto, non tengono conto della situazione attuale.
Indice dei contenuti
Diario di viaggio
Venerdi 04/08/2023
Alle 07:00 del mattino siamo da Vince per la colazione, vogliamo arrivare in aeroporto con un poco di anticipo, siamo in agosto e prevediamo molta gente in movimento. Fortunatamente non abbiamo intoppi, imbarchiamo la valigia di Iris, io ho solo uno zaino che porterò in cabina, partiamo in perfetto orario, 11:05. Atterrati a Fez ci mettiamo in fila per il controllo passaporti, durante l’attesa comunico ad Iris che con il Marocco abbiamo toccato lo stato numero 39, siamo ancora lontani dal mio obbiettivo che sono i 100. Usciamo dall’aeroporto e prendiamo un taxi che con 20 euro (200 diram) ci porta al nostro riad “Dar El Duedghiri” prenotato su Booking dall’Italia. Subito il ragazzo della reception si mostra disposto ad aiutarci e ci riempie di informazioni, noi ne approfittiamo per farci procurare una guida che con 12 euro a persona ci farà fare il giro della Medina. Iniziamo la nostra visita e subito la guida si dimostra preparata, parlando un inglese semplice che anche io riesco a comprendere.
Ci addentriamo nella Medina e la prima cosa che ci viene spiegata è che se all’inizio di un vicolo troviamo una targa con un ottagono, questa via non ha uscita, se invece troviamo un quadrato questa ha una via di uscita. Subito notiamo che la medina di Fez ha bisogno di un bel restauro, troviamo tutto poco curato, la guida ci mostra molti minareti e ci spiega che qui ci sono 120 moschee, Facciamo tappa ad una delle concerie di Fez, saliamo su un terrazzo per osservare le vasche dove trattano le pelli per pulirle e colorarle, ci dicono solo con ingredienti naturali. Qui l’odore è molto forte e per alleviare il problema ci viene dato un rametto di menta da tenere sotto il naso. Superato il problema del pessimo odore, si possono fare delle bellissime fotografie. Seconda tappa, un caravan serraglio ben ristrutturato, anche qui paghiamo un ticket di 12 euro, all’interno troviamo due grandi bilance che venivano usate per vendere o scambiare le merci.
I caravan serragli erano dei luoghi dove si incontravano uomini facoltosi per fare affari. La guida ci porta davanti a diverse moschee, purtroppo non ci è concesso l’ingresso, perchè in Marocco non è concesso visitarle se non sei di fede musulmana, riusciamo a fare delle foto rimanendo all’ingresso. Facciamo ritorno al riad e ci prepariamo per la nostra prima cena marocchina. Scegliamo il ristorante sbirciando tra le varie recensioni e ci avviamo alla ricerca del nostro ristorante, scegliamo due piatti tajine, un piatto con un coperchio in terracotta. Si conclude cosi il nostro primo giorno in Marocco.
Sabato 05/08/2023
Facciamo una ricca colazione sulla terrazza del Riad e poi subito zaini in spalla, andiamo in piazza Batà dove abbiamo appuntamento con un tour operator che ci porterà a Merzouga per passare una notte nel deserto del Sahara. Questo tour durerà tre giorni e si concluderà a Marrakech. L’equipaggio è al completo, siamo Io, Iris e una coppia di ragazzi australiani, Chiara e John (che io chiamerò John, Jack, Sam) con un pulmino da 8 posti. Facciamo una prima sosta a Ifrane, detta la piccola Svizzera, la caratteristica di questo paese, sono i tetti spioventi come quelli delle nostre montagne, niente di più di un paese ben curato.
Facciamo una seconda sosta alla foresta di cedri, posto carino caratterizzato dalla presenza di scimmie, che a differenza di altre viste in luoghi diversi non sono affatto fastidiose, anche se abituate alle presenza dei turisti. Facciamo sosta pranzo lungo la strada e la cosa che mi sorprende di più è che sul menù trovo spaghetti alla bolognese e molti turisti stranieri ordinano questo piatto, per poi tagliarli con il coltello per mangiarli con il cucchiaio, questo per me è inaccettabile. Ancora una tappa, ci fermiamo in una tenda dove gratuitamente ci vestono da arabi, bello solo per scattare due foto, Io e Iris facciamo tutto velocemente perché non amiamo questo genere di cose.
Arriviamo alle porte del deserto, ci posizioniamo sella gobba di un dromedario e iniziamo la nostra avventura. Il deserto mostra subito la sua maestosità e bellezza, dentro riesce a trasmettermi una serenità unica, è tutto bello e non riesco a smettere di scattare foto. Era molto tempo che desideravo vedere il Sahara. Dopo un’ora arriviamo al nostro campo tendato, molto bello e suggestivo, l’unico problema è il caldo, Iris soffre particolarmente queste temperature. Ci viene assegnata la tenda numero 1, non vedo quale altra potevano darmi, molto confortevole, con doccia e bagno, ma troppo calda, dentro la tenda la temperatura è insopportabile, un forno. Ho sempre sentito parlare che nel deserto c’è l’escursione termica su cui noi facciamo affidamento. Facciamo cena in una sala comune, poi viene acceso un fuoco, come se non facesse abbastanza caldo, e si va avanti con della musica berbera. Quando realizziamo che l’escursione termica ci ha dato buca decidiamo di dormire sotto le stelle, bella esperienza.
Domenica 06/08/2023
Cinque del mattino, colazione veloce e subito in groppa al dromedario, andiamo a vedere l’alba. Scendiamo da questi fantastici animali e ci sediamo in cima ad una duna, il sorgere del sole in questo posto ti fa provare una sensazione unica, io ed Iris rimaniamo abbracciati in silenzio ad ammirare le dune fino a dove il nostro sguardo può arrivare. Questi colori e queste sensazioni si stampano in maniera indelebile nelle nostre menti e le custodiremo per sempre nei nostri ricordi.
Quando ci viene detto che dobbiamo andare, lo facciamo malvolentieri e cerchiamo di goderci fino all’ultimo secondo il percorso. Spendo due parole sul Tuareg che guidava la nostra carovana, sono rimasto colpito dall’eleganza nei movimenti di questo ragazzo e la facilità con la quale si muoveva in mezzo alla sabbia. Alla fine torniamo dove il giorno precedente avevamo lasciato il pulmino per salire sui dromedari. Riprendiamo il nostro tour, prossimo stop Tanghir. Arrivati a destinazione si unisce a noi una guida, un ragazzo berbero che inizialmente ci porta nei campi dove dei contadini stanno lavorando e inizia a spiegarci i vari frutti che incontriamo. La prima mezz’ora risulta molto pesante, uno perchè fa un caldo bestia e due perchè la pesca, le prugne e il melograno li conosciamo anche in Italia. La seconda parte molto meglio, entriamo in un villaggio berbero, qui le case sono costruite mischiando fango e paglia e la cosa bella e che facciamo incontri con persone che svolgono la loro vita quotidiana.
Finita la visita mangiamo velocemente in un ristorante molto caratteristico, scattiamo due foto in un punto panoramico e riprendiamo il tour. Facciamo un po’ di strada ed arriviamo alle gole del Todra. Qui facciamo una passeggiata tra pareti alte 1000 metri, in mezzo scorre il fiume e sarà che oggi è domenica, lungo il fiume è un tripudio di gente in festa. Ci sono migliaia di persone che si sono accampate lungo il fiume, acceso graticole e messo bevande e cocomeri in acqua per raffreddarli, il tutto contornato da musica berbera suonata dal vivo. Lasciamo queste persone festose e riprendiamo il nostro percorso. Lungo la strada ci fermiamo a fotografare delle strane rocce dalle quali mi aspettavo che da un momento all’altro uscissero dei personaggi del Signore degli Anelli. Arriviamo stanchi in un hotel sperduto nel nulla, ma sorpresa delle sorprese hanno una bella piscina sul tetto e visto il caldo pazzesco che fa, io e Iris mettiamo il costume e ci buttiamo dentro.
Questo hotel ci riserva ancora una sorpresa, facciamo cena sul terrazzo a lume di candela, un’atmosfera molto romantica, i piatti sono una interpretazione della cucina gourmet venuti male, ma noi apprezziamo l’impegno e ci godiamo il più a lungo possibile la serata.
Lunedi 07/08/2023
Andiamo sul terrazzo e anche questa mattina il nostro tavolo ha un fascino molto particolare. Saliamo sul pulmino e si riparte per il nostro ultimo giorno del tour. Facciamo una breve visita agli Atlas Studios, una specie di Cinecittà, non ci ispira niente di buono anche se il nostro autista continua a dirci che qui hanno girato il Gladiatore. Ripartiamo senza entrare a decisione unanime, la prossima sosta è Ait Ben Haddou. Arriviamo sul sito e ci viene assegnata un’altra guida berbera che inizia dicendoci che qui hanno girato il Gladiatore, è da questa mattina che mi dicono la stessa cosa e questo ragazzo la ripete ogni 10 minuti. Il sito è molto bello, ma l’unica cosa che non capisco è, perchè ci fanno fare la visita al sito alle 12:00 con questo caldo pazzesco. Finiamo le visita e ci rifugiamo in un ristorante perchè si sta alzando una bufera di sabbia. Con la pancia piena si riparte e dopo un paio d’ore di viaggio ci troviamo a fare un valico a 2260 metri, ci fermiamo su una terrazza panoramica a scattare delle foto, sotto riusciamo a vedere la tortuosa strada che dobbiamo ancora percorrere.
Riprendiamo con destinazione Marrakech, non abbiamo più soste intermedie, ma ci aspettano altre 3 ore di strada. Arriviamo in città alle 18:30, facciamo una prima sosta per far scendere gli australiani che salutiamo scambiandoci i contatti social, loro tra due giorni lasceranno il Marocco e trascorreranno le prossime 6 settimane in Europa, Italia compresa. Arrivati davanti al nostro hotel recuperiamo gli zaini, salutiamo il nostro autista e prendiamo possesso della camera. Subito una doccia, siamo molto stanchi, questo tour non è stata una passeggiata, ma non possiamo non uscire per assaporare l’atmosfera di Marrakech.
Mangiamo una cosa veloce e poi ci tuffiamo nel caos totale della piazza Jemaa El Fna, la prima impressione è pazzesca, gente che suona, c’è chi grida per venderti qualunque cosa, incantatori di serpenti, grigliate giganti, ambulanti con vestiti, scarpe e borse e per ultimo non mi crederete mai, un carretto che vende denti e dentiere. Abbiamo veramente un forte impatto con questa città, passeggiamo tra la folla tenendoci sempre per mano, come se avessimo paura di perderci tra tutte queste persone. Per oggi può bastare, ci ritiriamo in hotel per un meritato riposo.
Martedi 08/08/2023
Ore 07:00, apre la sala colazioni e noi siamo già li pronti a divorare il nostro pasto. Recuperiamo gli zaini e prendiamo un taxi per andare a ritirare la macchina che abbiamo prenotato dall’Italia, una Kia Picanto bianca con la quale percorreremo i 160 Km che ci dividono da Essaouira, una cittadina sull’Oceano Pacifico. Lungo la strada attraversiamo dei paesi che ci danno la possibilità di guardare la vita quotidiana dei marocchini. Qui tutti rispettano i limiti di velocità, ogni 30/40 Km troviamo una pattuglia di poliziotti e noi proviamo anche l’emozione di essere fermati e controllati da gendarmi che non hanno mai accennato un sorriso. Il limite massimo di velocità è 100 Km orari, e poi bisogna fare attenzione a carri trainati da asini, gente che attraversa la strada e bambini che arrivano contromano in bicicletta. Arriviamo a destinazione e subito la troviamo di nostro gradimento, la città sul mare hanno sempre qualche cosa in più. Troviamo un parcheggio al porto e ci avventuriamo alla scoperta di Essaouira.
Visitiamo il porto e scopriamo che qui è pieno di pescatori che vendono il loro pesce su dei carretti che fanno da banco. Si può scegliere il pesce che vuoi e poi con il tuo sacchetto ti metti in fila dove delle persone sulla brace cuociono il pesce di tutti e poi trovi un tavolo per consumare il tuo piatto spendendo il giusto. Mangiato il nostro pesce controlliamo con Google quanto dista il nostro riad, un chilometro soltanto, decidiamo di non muovere la macchina e andare a piedi. Una volta arrivati ci concediamo un attimo di riposo prima di tuffarci in mezzo alla folla che anima la sera. Nel mezzo della medina ci prendiamo un caffè, molto buono e riusciamo anche a scambiare quattro chiacchiere con il barista. Arriviamo nella piazza adiacente al porto e la troviamo molto animata da artisti da strada, ma a differenza di altri posti nel mondo, no Beatles, no Rolling Stones, ma solo musica berbera. È ora di cena e noi lo facciamo sopra una terrazza godendoci la serata visto che il caldo qui è sopportabile. Prima di andare a letto ci godiamo un passeggiata in questa bella cittadina.
Mercoledi 09/08/2023
In Marocco tutti i riad (sono edifici trasformati in hotel che hanno come caratteristica di non avere finestre verso l’esterno ma di averle sulla corte interna che è sempre senza tetto) servono la colazione sui terrazzi, quindi all’ultimo piano. Riprendiamo la nostra auto e rifacciamo la strada in senso opposto, torniamo a Marrakech. Restituiamo la macchina e con un taxi andiamo nel riad, che fortunatamente si trova nella medina, ma a soli 150 metri dalla piazza Jamaa El Fna ed in più abbiamo anche una piscina. Le dimensioni sono 3×4 e alta un metro, ma per abbassare la temperatura corporea è sufficiente. Dopo il bagnetto facciamo un riposo in camera con l’aria condizionata, cercando di evitare che Iris esca nelle ore più calde. Usciamo che la piazza inizia ad animarsi, facciamo un primo giro e poi chiediamo se qui possiamo trovare della birra, ci indicano una terrazza, saliamo sopra e ci sediamo in un tavolo sul balcone con vista sulla piazza. Beviamo le nostre birre a caro prezzo, 8 euro per una 0.33, poi chiediamo se possiamo rimanere per la cena, ci viene risposto che è tutto occupato, ma riusciamo a prenotare per domani. Ci avventuriamo al centro della piazza e ci sediamo su dei tavoli tipo sagra della salsiccia, ordiniamo io del pesce e Iris della carne, risultato cibo dozzinale e spesa di 25 euro a testa, scatta la decisione di non mangiare più in piazza. Facciamo un altro giro, cambiamo un po’ di euro in dinari e poi scatta la ritirata.
Giovedi 10/08/2023
Sveglia alle 8.00, colazione veloce, perchè abbiamo appuntamento al Cafè Paris, con Laura, di “In Marocco con Laura”, per una visita di Marrakech prenotata prima di partire. Laura vive da 20 anni qui, 4 figli, sposata con un marocchino. Inizialmente cerca di farci capire per quello che è possibile la cultura di questo popolo raccontandoci un poco di storia, usanze e tradizioni. Siamo un gruppo di 9 persone, una coppia di Pescara e una famiglia di Padova, iniziamo la nostra visita guidata.
Visitiamo subito due palazzi, il primo del Sultano datato 1500, qui ci sono rimaste le mura e poco altro, il secondo quello del Gran Visir datato 1800, questo molto bello, una volta usciti continuiamo a girare dentro la medina, soffermandoci al quartiere degli artigiani, qui ci sono quelli che tingono la lana e ci mostrano la varie tecniche e materiali usati per ottenere i colori con ingredienti naturali. Ultima tappa la Madrassa, un luogo dove si studiava il Corano, molto simile ad un convento, dove c’erano le celle per dormire e i luoghi dove pregare e fare lezione.Concludiamo qui il tour guidato di Marrachech, salutiamo Laura, ma prima ci facciamo prenotare un tavolo al ristorante Dar Essalam per domani sera, torniamo al nostro riad da soli senza guida attraversando tutta la medina. Facciamo il nostro bagnetto in piscina e poi ci rifugiamo in camera con aria condizionata, il caldo è insopportabile.
Usciamo per ora di cena, subito notiamo il cielo, ha lo stesso colore della sabbia del deserto, mai vista una cosa simile, comincia ad alzarsi anche un vento che si fa sempre più forte. Fortunatamente il ristorante è a cento metri e quindi ci rifugiamo al suo interno, saliamo in terrazza e ci accorgiamo che fuori in un attimo è scoppiato il finimondo, vento misto a sabbia e acqua sulla piazza stanno facendo disastri, il tutto dura un’ora scarsa e poi la quiete dopo la tempesta, tutto torna come prima e quindi possiamo iniziare a mangiare. Una lunga passeggiata digestiva tra i vari incantatori di serpenti, scimmie, cantastorie e musicanti. Facciamo tardi e ce ne torniamo in camera.
Venerdi 11/08/2023
Solito appuntamento mattutino con il pasto più importante della giornata, le colazioni in Marocco sono ottime, io e Iris le troviamo molto buone e ci fanno iniziare la giornata nel modo giusto. Detto questo oggi abbiamo un programma tutto nostro che come prima tappa prevede le tombe Saadiane che risalgono alla fine del 1500, queste sono composte da tre stanze dove sono sepolti tutti i membri della dinastia Saadiana, famiglia che regnava in quel periodo. Le stanze sono bellissime, piene di fregi scolpiti a mano da raffinati artigiani, un posto assolutamente da non perdere se si viene a Marrakech.
Usciamo dal sito e prima di dirigerci verso la nostra seconda attrazione devo idratare Iris, il caldo si fa sentire, compro dell’acqua e ci aggiungo dei Sali minerali e vitamine per dare un maggiore sostegno a mia moglie. Prendiamo un taxi per raggiungere i giardini Majorelle, creati dall’artista francese che sembra abbia inventato il blu Majorelle che è il colore che caratterizza tutto il parco. Arriviamo sul posto e scopriamo che i biglietti si fanno solo online, proviamo ma risultano pochi biglietti e poi abbiamo dei problemi anche con il pagamento elettronico, con dispiacere dobbiamo desistere.Abbiamo un ultima sosta prima di rifugiarci al fresco della nostra camera, Laura ieri ci ha consigliato la visita di un sito, dicendoci che sotto ci sono delle cisterne portoghesi. Risultato della visita molto delud ente, sconsigliato. Braccati senza sosta dal caldo ci ritiriamo in camera che sono quasi le 15:00, resteremo qui a riprendere fiato, io approfitto del WiFi per pubblicare qualche foto sui social.
Usciamo dalla camera e ci dirigiamo verso il ristorante Dar Essalam, qui hanno girato il film di Hitchcock “L’uomo che sapeva troppo”, arriviamo sul posto che siamo i primi, cenano insieme a noi la famiglia di Padova con cui sembra che abbiamo una buona sintonia. Entriamo e un ragazzo ci fa strada fino al nostro tavolo che si trova in buona posizione per guardare gli spettacoli che si svolgeranno durante la cena. Diamo uno sguardo al menù e scopriamo che si possono avere anche gli alcolici e allora partiamo con un aperitivo. La cena procede in maniera piacevole, riusciamo a conversare tra noi e a goderci allo stesso modo gli spettacoli, tra tutti la danza del ventre e uno strano tipo che riesce a far roteare il pon pon al ritmo di musica per un tempo interminabile, il tutto per 25 euro a persona. Buona compagnia, Location bellissima, buon cibo e alcol rendono questa serata la migliore fino a questo momento. Torniamo al riad che è passata la mezzanotte.
Sabato 12/08/2023
Usciamo per l’ultima passeggiata sulla piazza Jemaa El Fna, al mattino la troviamo meno caotica, durante la giornata anche i taxi possono circolare, cosa impensabile alla sera. Decidiamo di fermarci davanti ad un incantatore di serpenti, subito ti si fiondano addosso, decidiamo di farci fare una foto mantenendo le giuste distanze dal cobra, una volta fatto mi chiedono 20 euro, “scordatelo” la mia risposta, alla fine cedo a 10 euro, che non mi sembrano pochi. Continuiamo e ci prendiamo due spremute di frutta, queste sono molto buone e i venditori sono folcloristici gridando ad ogni passante e risultano anche simpatici a differenza di altri. Torniamo al riad, facciamo una doccia rinfrescante ci carichiamo gli zaini sulle spalle e andiamo alla ricerca di un taxi. Abbiamo un bus per Casablanca che parte alle 12:30. Dopo tante peripezie (il nostro tassista che si era perso per ben tre volte, la strada abbiamo dovuto dirgliela noi collegando il nostro telefono), raggiungiamo la stazione degli autobus. Il bus è confortevole con aria condizionata e wi-fi. Arrivati a Casablanca con l’aiuto di un passeggero scendiamo in una fermata a 4 Km dal nostro albergo, contrattiamo un altro taxi che per 10 euro ci porta a destinazione, anche questa volta il tassista dopo aver sbagliato 2 volte, dobbiamo guidarlo noi verso la direzione giusta.
Albergo confortevole, facciamo un poco di relax e ne approfittiamo per cercare un ristorante per la cena. Usciamo e ci dirigiamo verso la Moschea che dista 2 Km, li percorriamo a piedi, giunti a destinazione troviamo tantissime persone, molti fanno il bagno, la moschea Hassan II è molto bella e si trova adiacente al mare, molti passeggiano su un pontile lungo il mare e tantissimi fanno sport. Questa è l’unica visitabile in Marocco, ma questo potremo farlo solo domani mattina.Scattiamo delle foto alla moschea anche se è coperta da una nebbiolina che non ci permette una completa visione. è ora di cena e ci rechiamo nel ristorante che google ci consigliava, ottimo! Le recensioni erano molto veritiere, ottimo cibo con musica (berbera) dal vivo. Dopo aver cenato ci ritiriamo in Hotel, Toubkal stanza 706.
Domenica 13/08/2023
Oggi giornata impegnativa, tante cose da fare e tutto in poco tempo. Ore 7 siamo gia in sala colazioni, usciamo presto, le visite alla moschea iniziano alle 09:00, percorriamo i due Km a piedi e arriviamo in perfetto orario. Facciamo i biglietti e ci accorgiamo che alla biglietteria fino alle guide parlano tutti italiano, un bel sollievo, visto che il nostro inglese lascia a desiderare. Ci rechiamo alla porta d’ingresso, la moschea è ancora una volta semi nascosta da una foschia, all’entrata ci imbuchiamo letteralmente al gruppo Boscolo, chiedendo il permesso alla guida che gentilmente acconsente. L’interno della moschea è bellissimo, questa è una delle più grandi al mondo di recente costruzione, inaugurata nel 1993. La guida è molto brava e parla un italiano perfetto, siamo passati per Casablanca solo per visitare la moschea e devo dire che ne è valsa la pena. Usciamo di corsa e finalmente la foschia è sparita e per la prima volta possiamo ammirarla dell’ esterno in tutta la sua bellezza. Scattiamo le ultime foto e poi andiamo a recuperare gli zaini, prendiamo il nostro ennesimo Taxi e giochiamo d’anticipo, ci colleghiamo e diamo da subito indicazioni sulla nostra destinazione.
Siamo stati bravissimi! Ore 11:00 siamo pronti per prendere il nostro bus per Fez. Anche questo viaggio in autobus passa senza troppa fatica, arriviamo a Fez alle 16:30, anche qui siamo costretti a monitorare il tassista, ormai è una costante, arrivati davanti alla medina riprendiamo i nostri zaini, questa volta sappiamo come muoverci, abbiamo preso lo stesso riad che avevamo il primo giorno. Il caldo si fa sentire e una volta presa la camera ci godiamo un poco di aria condizionata rilassandoci visto il lungo viaggio. Per cena abbiamo scelto Fez e Friend, un locale ben recensito con cucina non tipica marocchina ma una via di mezzo, infatti io mi prendo un hamburger di cammello. Una passeggiata serale chiude la nostra ultima serata marocchina.
Lunedi 14/08/2023
Oggi la colazione ce la godiamo, mangiamo con molta calma. Una breve considerazione: in tutte le colazioni che abbiamo fatto in Marocco era presente l’oliva. Usciamo e iniziamo a girovagare per la medina, ci soffermiamo per delle foto e compriamo dei souvenir da riportare a casa. Arriviamo a Bab Bou Jeloud la porte Blu, che in realtà è Blu nella parte esterna e verde nella parte interna, molto caratteristica. Ci concediamo una “sosta spremuta” su una terrazzache ci permette di ammirare la porta dall’alto. Fez ci è piaciuta più ora che quando siamo arrivati, forse perchè il venerdi è tutto chiuso per via della preghiera. Si è fatta ora di pranzo, siamo vicini al ristorante di ieri sera e cosi decidiamo di tornarci. È ora di andare prendiamo il centesimo taxi e con i nostri pesanti zaini ci facciamo portare in aeroporto, da dove alle 17:30 decolliamo destinazione Bologna, lasciandoci dietro colori, profumi e volti di questa terra.
Considerazioni
Non sono riuscito a cogliere a pieno le atmosfere che di solito trovo in un viaggio, mi sono mancati molto quei contatti umani che ho trovato in altri paesi, questo mi porta a pensare che giustamente siamo tutti diversi e non è corretto dire che ci sono posti più belli di altri tutti vanno visti e vissuti. I viaggi se analizzati bene mettono un mattoncino di esperienza nella nostra vita e ci aiutano a diventare persone migliori. Di questa esperienza marocchina dico che:
- Che una volta che hai visto una medina poi sono tutte uguali.
- Che il tramonto e ancor più l’alba sul Sahara ti lasciano dentro una emozione unica.
- Che tutti gli automobilisti rispettano il limite di velocità.
- Che Essaouira è la città più bella che abbiamo visto in Marocco.
- Che Ait Ben Haddou è patrimonio dell’UNESCO e ci hanno girato il Gladiatore
- Che in Marocco ad agosto il caldo è una cosa seria.
- Che il Marocco è il paese dove abbiamo visto più gatti.