Un sorprendente viaggio tra città, parchi e oceani: il Sudafrica con i bambini si scopre così
Quest’anno io e mio marito abbiamo festeggiato 10 anni di matrimonio e abbiamo deciso di realizzare un nostro grandissimo desiderio: visitare il Sudafrica e soprattutto vivere l’esperienza del Safari. È stato un viaggio pensato e programmato con larghissimo anticipo, già a novembre dello scorso anno avevo definito con l’agenzia viaggi il programma, bloccato i voli e i servizi a terra.
Indice dei contenuti
Cercherò con questo racconto di trasmettervi le sensazioni provate in questo Stato dai mille contrasti e dalle altrettanto meraviglie che si possono ammirare, dando anche qualche consiglio e informazione spero utile.
Informazioni utili
Partecipanti
Io, mio marito, figlia di 8 anni e mezzo, figlio di 4 anni e mezzo.
Perché il Sudafrica?
Mi ero documentata tanto su quale potesse essere la meta migliore considerando anche l’età dei miei figli. Siamo stati in dubbio all’inizio tra Namibia e Sudafrica, ma poi ha vinto quest’ultimo per alcune ragioni anche esposte dall’agente di viaggi (un’amica di famiglia che quindi ci conosce bene): ottima situazione sanitaria, no fuso orario, possibilità di fare self drive per il Safari o avere un ranger come guida, strade percorribili senza sterrati eccessivi o necessità di fuoristrada (capitolo a parte sulle strade)
Safari
Abbiamo scelto di vivere entrambe le esperienze che si possono fare al Kruger e nell’Area del Great Kruger, ovvero il safari in self drive e quello guidato dal ranger. Dato che mio figlio ha 4 anni, non poteva partecipare ai safari nel parco, dove il limite è tassativamente 6 anni. L’Agenzia ha fatto quindi un’ottima ricerca e ci ha proposto una Riserva Privata (Chacma Bush Camp, dettagli più sotto) dove venisse accolto anche lui (alcune riserve private hanno comunque il limite di 5 anni) e potesse partecipare al Safari.
Periodo
Dal 13 al 24 agosto, stagione invernale tendente alla primavera. Meteo anomalo per essere inverno, con temperature calde, come confermato dai sudafricani.
Meteo e come vestirsi
Abbiamo portato vestiti per 4 stagioni. Con il senno di poi, avrei portato più vestiti leggeri/pantoloncini corti. A Cape Town stavamo con maglietta manica corta, felpa non pesante e piumino 100g; guanti leggeri/scaldacollo/fascia o cappellino tipo cuffietta per i bimbi sempre a portata di mano, perché quando il vento soffia, è impetuoso. Ma siamo stati anche tranquillamente in felpa per pranzare all’aperto, con le belle giornate.
Per il Safari con il ranger: al mattino alla partenza, visto l’orario (h6.30, già aveva albeggiato), canottiera, maglia termica, pantaloni lunghi e piumino. Le jeep sono aperte, non vanno veloci ma il freddo si sente. Forniscono delle coperte sulla jeep, per ripararsi. Nella zona del Mpumalanga: di giorno caldo, molto caldo, fino a 35 gradi. Di sera pantaloni lunghi e felpina.
Alla sera il sole iniziava a tramontare alle 17, alle 18 era buio fitto.
Voli
Malpensa-Dubai-Cape Town e Johannesburg-Dubai-Malpensa con Emirates. I primi due intercontinentali sono stati in notturna, i bambini sono collassati e quindi sono arrivati belli riposati per il volo successivo. Emirates è una compagnia eccezionale, le hostess impeccabili anche dopo 9 ore di volo, e una grandissima attenzione ai bambini, a cui viene servito per primi il cibo, e che vengono omaggiati di gadget (zainetti, borsette, peluche per i più piccoli, libriccini con matite e giochi). Durante il volo diurno, prima del decollo, le hostess sono passate a scattare una foto Polaroid per le famiglie con bambini, consegnata immediatamente. C’è la possibilità di seguire l’andamento del volo con una mappa interattiva e con telecamere posizionate su 3 parti dell’aereo.
Avevo scelto i posti (il blocco dei 4 centrali) appena ricevuto il codice di prenotazione dall’Agenzia, fatto il check-in online 48h prima dei voli e, sempre tramite app, ho potuto controllare i pasti previsti e cambiarne un paio per me con menù light per alcune mie intolleranze. Totale ore di volo, senza considerare lo scalo: circa 14 ore. Ma si smaltisce in fretta il viaggio, non essendoci fuso orario.
All’aeroporto di Dubai, terminal 3 dedicato a Emirates, servizio top con i passeggini cortesia, appena sbarcati dall’aereo. Per il volo interno, da Cape Town a Johannesburg, abbiamo viaggiato con Air Link, un’ottima compagnia, aereo non grandissimo (configurazione 2-2), ma servizio impeccabile, con colazione omaggio a bordo in box carinissime e personalizzate
*Nota sul volo interno: con il senno di poi, consiglio di spostarsi da Cape Town a Hoedspruit, se poi da lì si vuole partire con i safari al Kruger. Il tragitto in auto da Johannesburg a dove abbiamo pernottato (zona Blyde River) è un “giorno perso”, in quanto non ci sono attrazioni degne di nota nella strada, e abbiamo avuto anche una brutta disavventura con la strada percorsa (vedere più avanti).
Documenti
- Patente internazionale (fatta perché consigliata dalla Farnesina, rilascio tramite autoscuola del nostro paese in circa un mese, costo circa 150€. Ce l’hanno chiesta all’ingresso della Riserva Privata del Kruger, non per i noleggi auto)
- Certificato di nascita plurilingue per i bambini (chiesto in comune e mandato via mail, gratuitamente, in tempo zero), mai chiesto in Sudafrica
- Passaporto con almeno due pagine libere consecutive dove apporre il timbro in entrata e uscita dal Sudafrica. Validità residua di 30 giorni dalla data di uscita dal Paese.
Moneta e spese
Rand, che al momento del viaggio valeva 0.049€. Le banconote sono carinissime, da un lato hanno il volto di Mandela e dall’altro l’immagine di uno dei Big Five. Abbiamo prelevato due volte, da Atm point, in aeroporto a Cape Town e a Johannesburg. Praticamente in tutti i punti di prelievo ufficiali e sicuri (centri commerciali, aeroporti, aree di sosta) troverete un poliziotto o la possibilità di chiudervi alle spalle lo sportello, in una sorta di “cabina”. Troverete anche un cartello con scritto di fare attenzione e guardarsi alle spalle.
Dappertutto abbiamo pagato con carta di credito, senza alcun problema (Visa e Mastercard) Solo nelle Sudwala Caves abbiamo dovuto pagare cash l’ingresso, e in un ristorante ci hanno chiesto la mancia in contanti, anziché aggiungerla sull’importo totale del conto.
Mance
Come negli Stati Uniti, è buona prassi lasciare una gratuity a seconda del servizio ricevuto.
- Cameriere: 10-15%
- Stazione di servizio (mentre si fa benzina, viene lavato anche il parabrezza): 5-10 rand
- Facchino: 5-10 rand a valigia
- Parcheggiatore: 5 rand
Alloggi
Romney Park Luxury Apartments (Cape Town): aparthotel con pernottamento e prima colazione, con possibilità di consumarla nella sala ristorante o con servizio in camera (gratuito). A 1km dal Waterfront, zona molto tranquilla, abbiamo apprezzato il fatto di avere l’appartamento per non dover uscire la sera e gestirci le cene tranquillamente. Abbiamo prenotato il parcheggio interno e custodito (80R al giorno), comodissimo e sicuro.
Blyde River Wilderness Lodge: avevo già letto che la strada per raggiungerlo era problematica, ma l’ho trovata peggio del previsto. 6km di sterrato prima di arrivare a un primo cancello di sicurezza, almeno 2km su altro sterrato e un altro cancello, tutto a passo d’uomo (per garantire la sicureza e l’incolumità degli animali che girano liberi nel Lodge). Ma ne è valsa la pena. Immerso completamente nella natura, cena al ristorante deliziosa, pavoni liberi, piante di mandarini ovunque, una sistemazione (Owl House con 2 camere da letto e cucina) stile capanna ma semplicemente da WOW. Abbiamo visto una stellata pazzesca, come poi al Kruger. Meraviglioso.
Letaba Rest Camp: i campi nel Kruger, essendo alloggi statali, sono abbastanza spartani. Questo Camp mi ha un po’ ricordato l’alloggio dove eravamo stati allo Yosemite: mappa data in reception per trovare la propria casetta, posto auto appena fuori, alloggi che spaziavano dal campeggio libero alle tende sopraelevate, ai cottage e guest house. Noi eravamo in un cottage IMMENSO, 6 posti letto divisi in 2 stanze, 2 bagni, cucina interna, veranda e angolo per Braai appena fuori, vista sul fiume Letaba. Ci sono anche un ristorante, negozio di souvenir e piccolo supermercato. Appena arrivati, ci hanno accolto delle scimmie che si arrampicavano ovunque, senza timore.
Chacma Bush Camp: da solo è valso il viaggio. Si accede da un gate alla riserva privata Grietjie Balule, qui vengono controllati passaporti, patente internazionale e prenotazione del Lodge. Si tratta di un complesso di sole 3 casette, max 10 ospiti, quindi si crea proprio un’atmosfera intima e famigliare. Si mangia tutti insieme a una lunga tavolata accanto alla piscina, con vista sulla ciliegina sulla torta: una pozza d’acqua (circondata da filo elettrificato, quindi impossibile per gli animali avvicinarsi alle persone) dove vengono regolarmente ad abbeverarsi elefanti e bufali. Io passavo un sacco di tempo sulle sdraio, incantata, a fissare quello spettacolo, degno di un documentario. La nostra sistemazione era con angolo cucina (frigo, necessario per tè e caffè), due camere da letto e bagno con doccia immensa. Tutta la casa era in pietra, per cui manteneva la temperatura ottimale. Avevamo all inclusive con 2 safari al giorno; tè, caffè e bevande (bibite, tè freddo, birre, vino) durante il game drive. I ragazzi del Chacma contribuiscono attivamente ai progetti di conservazione del parco e alle pratiche antibracconaggio, e una volta alla settimana sono di turno di notte per pattugliare le strade della riserva per controllare che non arrivino bracconieri intenti ad uccidere i rinoceronti. All’arrivo abbiamo firmato una manleva per sollevarli dalle responsabilità, tra le cose che ci hanno raccomandato era quella di stare ben lontani dal filo elettrificato davanti alla pozza d’acqua, e di fare attenzione ai babbuini che salivano e scendevano dagli alberi (noi li sentivamo chiaramente sul tetto della casetta, alla mattina). C’erano persone del Camp preposte a battere le mani e urlare per farli scappare via, ci hanno detto di tenere ben sotto controllo mio figlio piccolo, di non lasciare nulla in vista fuori dalla casetta e chiudere bene le porte a chiave.
La giornata tipo si svolgeva così:
- Sveglia alle 6 con il ranger che bussava alla porta
- Tè e caffè veloci nella zona relax della reception
- Partenza h6.30 per il game drive su jeep scoperta 4*4, con un tracker e una guida
- A metà strada colazione light con tè, caffè, cioccolata solubile, biscotti
- Rientro verso le 9 al Camp, colazione sostanziosa (yogurt e parte salata come toast o uova)
- Momento libero fino alle 14, per riposarsi, ammirare gli elefanti alla pozza, fare giochi di società presi dalla reception
- Pranzo h14
- Game drive dalle 15 alle 18.30 (ultimo pezzo in notturna con le torce)
- Cena h19-19.15, una sera abbiamo fatto il Braai intorno al fuoco
- Relax davanti alla pozza o in reception
Una volta in stanza, non si poteva più uscire fino a che non si veniva chiamati la mattina dopo.
Nei 3 giorni in cui abbiamo fatto i game drive con i ranger, abbiamo visto tutti i Big Five (Bufalo, Leone, Elefante, Rinoceronte e non vi dico la commozione del ranger nell’aver visto il Leopardo, difficilissimo da avvistare anche per loro), ippopotami e coccodrilli nelle pozze d’acqua, giraffa e zebre, facoceri (amico Pumba!), iene, gli impala presenti ovunque, aironi, uccelli variopinti e un tipo che a me ricordava Zazu del Re Leone, avvoltoio, wild cat nel momento del tramonto, tutte quelle specie sudafricane che sono simili ad.antilopi e camosci (springbock, waterbuck, cudu…).
Nut Grove Manor: una location stupenda, a White River, con suite (camera immensa matrimoniale, bagno, doccia anche esterna, cameretta dei bimbi, cucina, veranda esterna con griglia e legna già a disposizione). Ci hanno accolto in reception con Ice Tea e salviette per rinfrescarsi. Abbiamo anche cenato qui, tutto molto buono ma servizio lentissimo… È una location anche per matrimoni, quindi tutto è curato nei particolari
Auto a noleggio e circolazione
Sia in aeroporto a Cape Town, che a Johannesburg, abbiamo noleggiato con la compagnia Bluu Car. Ci siamo trovati bene, la prima volta avevamo una Nissan Almera e la seconda una Toyota Corolla (molto bella ma senza sensori di parcheggio). Ha sempre guidato mio marito, e non ha mai riscontrato difficoltà con la guida dal lato opposto.
I limiti di velocità sono tassativi e controllati, tramite autovelox (segnalati) o pattuglie di polizia.
Le condizioni delle strade sono ottime nella zona di Cape Town e del Sud, degradano decisamente in alcune zone rurali (nonostante fossero strade “N” o “R”, equiparabili alle nostre superstrade), con presenza massiccia di Bumps (dossi) e Potholes (buche), a volte vere e proprie voragini nemmeno segnalate.
Nel tragitto da Johannesburg al Blyde River Wilderness Lodge, ingannati dal navigatore Garmin in dotazione (PESSIMO, comparandolo con Google Maps ci spingeva in strade sterrate), ci siamo ritrovati davanti a un punto con lavori in corso. Visto che solo una corsia era chiusa, e camion e macchine comunque procedevano, anche noi abbiamo proseguito. Non l’avessimo mai fatto: pensavamo che i lavori in corso fossero per poche centinaia di metri, qualche km massimo… Ci siamo ritrovati a percorrere a max 20km/h circa 15 km di strada in condizioni DEVASTATE, con il terrore di bucare (ovviamente il cellulare non prendeva), di prendere male un dosso o una buca e distruggere le sospensioni, o di ricevere un sasso sul parabrezza schizzato da un camion. I lavoratori per strada non sapevano darci indicazioni di quando sarebbero finiti i lavori, non potevamo fare inversione e tornare indietro… Non nascondo che ho rischiato un attacco di panico. Per info: siamo poi sbucati a Lydenburg, quindi controllate sempre se ci sono ingenti lavori in corso in quella zona.
Consiglio di non prendere alla lettera i tempi di percorrenza che indica Google Mapa, a volte sono sottostimati ed è sempre meglio aggiungere qualcosa. Si può incontrare un camion “Abnormal” (trasporto eccezionale), lavori in corso, i temutissimi dossi o buche.
*Curiosità: se un auto vuole farsi superare, accosta a sinistra (anche in corsia d’emergenza), accende la freccia a destra, la si supera e, dopo essere rientrati, si “ringrazia” facendo le 4 frecce.
I tratti a pagamento li abbiamo trovati risalendo da Johannesburg verso il Kruger, la nostra auto a noleggio aveva il TAG integrato, il nostro Telepass per intenderci, così si poteva passare dalla corsia riservata. La cifra spesa viene poi scalata dalla carta di credito lasciata in garanzia.
La benzina costa molto poco rispetto all’Italia, e abbiamo visto lo stesso prezzo per tutti i benzinai in una certa zona. Esempio: 21.77 Rand/litro (1.06€) a Cape Town 23 Rand circa zona Kruger.
Fate moltissima attenzione alle persone che camminano per strada e la attraversano di colpo, senza accelerare minimamente il passo. Che siano strade di campagna o autostrade, abbiamo visto chiunque attraversare senza timore di rischiare la vita. La cosa ovviamente si acuisce col buio, dato che le strade non sono per niente illuminate ed, essendo scure, le persone praticamente non si vedono. Stessa attenzione per L’attraversamento improvviso di animali.
Sim africana
Appena fuori dagli arrivi a Cape Town, ho comprato una Sim locale con 10GB, della Vodacom, al costo di 499rand per 30 giorni. Gli addetti del negozio aiutano a inserirla nel telefono, io poi ho disattivato la mia sim italiana e ho usato questa per tutto, dai social a Google Maps. Aveva anche 29rand inclusi per le chiamate. Consigliatissima.
Sicurezza
Avevo letto di tutto e di più sul tema della sicurezza in Sudafrica. A conclusione di questa vacanza posso dire che non ci siamo mai sentiti in pericolo, o guardati “diversamente” perché bianchi. Abbiamo visto tantissima povertà a Cape Town, con persone mal ridotte che chiedevano la carità ai semafori o avevano costruito alloggi di fortuna con carrelli della spesa e cartoni, sui marciapiedi. I parcheggiatori sono a volte molto ma molto insistenti, ti inseguono letteralmente per avere dei soldi. Abbiamo conosciuto una famiglia di italiani che ci ha raccontato che, per uscire dall’hotel di Cape Town per fumare, venivano scortati dal poliziotto o anche accompagnati a prendere Uber. Abbiamo visto sfilare ai bordi delle strade baraccopoli di ogni dimensione. La mia preoccupazione più grande erano i momenti di sosta ai semafori rossi, cercavamo di non lasciare nulla in vista sulle ginocchia tipo borse o cellulare. Una volta parcheggiato, non lasciavamo nulla in vista e non aprivamo più il bagagliaio.
Tutte le case, hotel, alloggi hanno filo elettrico sui cancelli e lungo il perimetro. Comunque ripeto, con le accortezze che si hanno in una grande città ritengo che non si corrano pericoli.
Load shedding
Ne avevo sentito parlare e devo ammettere che ne abbiamo avuto esperienza in tutti gli alloggi dove siamo stati.
*Nota: per i disastri dovuti alla corruzione, negli anni passati, il sistema energetico sudafricano è stato al collasso. La domanda eccedeva la disponibilità. Ora stanno cercando di mettere le pezze, ma comunque per salvaguardare il tutto, vengono istituiti dei blackout programmati, solitamente dalle 21 e per un tot di ore (a volte fino alle 5 del mattino), dipende dalla zona. Ad esempio, a Cape Town nel nostro Aparthotel la corrente saltava dalle 21 alle 23 ma entrava immediatamente in funzione il generatore, quindi non ce ne siamo nemmeno resi conto.
Nella riserva privata invece, i blackout non erano programmati; un pomeriggio siamo rientrati dal safari alle 18.30, buio totale, pronti per farci la doccia e… non c’era la corrente. Ci siamo lavati usando come illuminazione le due torce potentissime fornite in camera…
Spesa
Consigliati i supermercati Spar, presenti un po’ ovunque (anche prima di entrare al Kruger), Pick’n’pay, Woolworth (qui a Capetown c’era un poliziotto a vigilare sulla sicurezza).
Persone
In linea generale, possiamo dire di essere stati accolti bene in Sudafrica. Nei ristoranti o comunque posti turistici, il personale elargisce sorrisi, “How are you?” e altre gentilezze. Abbiamo sempre trovato molta comprensione e disponibilità verso i bambini, con menu dedicati, aree gioco, attenzioni particolari.
Abbiamo anche però avuto qualche difficoltà nel comprendere e farci comprendere usando l’inglese… Parlando con una ragazza che lavorava nella Riserva Privata dove abbiamo alloggiato, ci ha raccontato che nelle scuole o l’inglese è prima lingua e si studia tutto in questo idioma, oppure viene studiata come materia complementare, e le lezioni si svolgono in Afrikaans, Zulù o altri dialetti locali.
Profilassi anti malarica
Andando nella stagione invernale, e dopo esserci consultati con la pediatra, abbiamo deciso di non fare la profilassi. Di zanzare ne abbiamo viste forse 2 in tutta la vacanza (al Letaba al Kruger), c’erano comunque spray e zanzariere a disposizione.
Per altre vaccinazioni (tetano, difterite, epatite) siamo coperti, avendole fatte per viaggi precedenti.
Punti di interesse
Per la gita da Cape Town al Capo di Buona Speranza, consiglio di percorrere la strada in senso orario, quindi all’andata partire a visitare Muizenberg, e percorrere poi Chapman’s Peak Drive al ritorno (per trovarsi sul lato “giusto” della carreggiata perché si guida a sinistra)
Muizenberg – False Bay
False Bay si chiama così perché le navi olandesi perdevano l’orientamento e pensavano di essere già arrivati a Cape Town. Muizenberg è una località di mare con una distesa immensa di spiaggia bianca, con numerosissime cabine multicolor in legno, molto scenografiche, bellissime da vedere e da immortalare in uno scatto fotografico. A Muizenberg lo sport principale è il surf. Tra i pericoli, oltre alle onde alte, ci sono sicuramente gli squali. C’è uno spazio chiamato proprio “Shark spotting centre”, dove vengono riportati gli avvistamenti degli squali (l’ultimo qui è stato ad aprile).
Kalk Bay
Con un porticciolo e negozi di antiquariato.
Simon’s Town e Boulder’s Beach
Terzo insediamento più antico del Sudafrica, costituisce la più importante base della Marina sudafricana. Al Boulders Visitor Centre (parcheggio gratuito, con anche bancarelle di artigianato e servizi igienici), si acquistano i biglietti per entrare nell’area protetta e andare ad ammirare i pinguini, che passeggiano sulla spiaggia bianchissima, nuotano nel mare, si riparano nelle loro casette. Vi sono delle passerelle accessibili a tutti che conducono appunto alla Foxy Beach. Fuori dal Visitor Center, proseguendo lungo la strada ombreggiata, si arriva a Boulders Beach, dove potrete scendere sulla spiaggia, anche se qui non c’è garanzia di vedere i pinguini, che comunque non possono essere avvicinati. Costo: 176 rand adulti e 88 rand bambini (solo con carta) Abbiamo pranzato al Seaforth Restaurant, esattamente di fronte al parcheggio. Vista mare e ottimo menu di pesce, super consigliato! Costo per 2 porzioni kids di Fish&Chips, una per mio marito, calamari grigliati per me, birra e acqua: 523 rand.
Capo di Buona Speranza
Il sito chiude alle 17, l’ultima uscita tassativa è alle 17.30, altrimenti verrà fatta una multa di 500 rand. L’ingresso è a mio avviso abbastanza caro: 376 rand per gli adulti, per i bambini 188 rand (circa 55€). Per prima cosa ci siamo diretti verso il Faro. C’è un parcheggio ampio e gratuito. La giornata era splendida, serena, ma il vento era devastante: 56km/h, ho temuto veramente che mio figlio venisse sollevato in aria. Per raggiungere il vecchio faro c’è una strada in salita di circa 600mt, ma c’è anche una funicolare, che abbiamo preso noi (Flying Dutchman Funicolar: adulti a/r 90 rand, bambini sopra i 6 anni 50 rand). Parte da un punto situato accanto al ristorante e sale fino al chiosco di souvenir vicino al vecchio faro del 1860, in seguito sostituito da uno nuovo costruito a Dias Point nel 1919, perché veniva spesso oscurato dalla nebbia. In cima al faro la vista sulla penisola del Capo è magnifica, d’obbligo gli scatti fotografici di rito, ai piedi del faro e con il celebre palo con annesse le insegne dei km di distanza dalle principali metropoli del Pianeta. Dai piedi del faro si gode di una splendida vista a 360° dei dintorni. Vicino alla partenza della Funicolare c’è un grande ristorante panoramico, il Two Oceans Restaurant. Abbiamo poi ripreso l’auto per pochi chilometri e ci siamo diretti al Cape of Good Hope, per la foto alla celebre scritta del punto più a Sud ovest del continente africano. Qui il vento era impossibile, delle persone sono anche cadute per terra date le sferzate delle raffiche. Dal famoso cartello c’è un sentiero che sale sulla scogliera e costeggia il lato meridionale della penisola, ma non lo abbiamo percorso.
Chapman’s Peak Drive
La Chapman’s Peak Drive è una delle più belle strade del Sudafrica, e si trova verso Hout Bay: consiglio di controllare sul sito ufficiale che la strada sia aperta, a volte viene chiusa per questioni di sicurezza. Costo: 57 rand (si paga in uscita). Sono 9km di curve che seguono il crinale della montagna, e vi sono vari punti panoramici per scattare foto. Si arriva a Hout Bay, un centro residenziale popolare, e poi siamo rientrati a Cape Town passando dalle sue spiagge.
Wine Tram
A Franschhoek, nella Regione dei vigneti. Costo (2 adulti e 2 bambini): 740 rand, comprensivo di un assaggio di vino a bordo. Tutte le attività e degustazioni vengono poi pagate nelle cantine, alcune vanno prenotate per tempo. Se si decide di acquistare del vino, vi verrà poi rilasciato un biglietto per ritirarlo al Terminal di arrivo, per evitare di portarsi in giro le bottiglie. Abbiamo scelto questo modo particolare per esplorare le cantine nella zona di Franschhoek e Stellenbosch. Si tratta di un hop on hop off ma con un tram in stile liberty a due piani o un piccolo bus, scegliendo i punti dove scendere per visitare le varie cantine, fare le degustazioni o pranzare. Il personale di bordo è stato gentilissimo e simpaticissimo, raccontavano aneddoti sulle varie cantine in cui si poteva sostare. Siamo partiti alle 9.35 dal terminal di Groot Drakenstein, la prima tappa è stata Solms Delta, una piccola azienda vinicola dove poter passeggiare tra i vigneti, fare una degustazione e far giocare i bimbi in un’area giochi Siamo poi ripartiti per l’azienda Le Pommier, bellissima e con vista sulle colline circostanti. Abbiamo fatto la degustazione di 3 vini abbinati a pizzette (per mio marito) e a zuppe africane (per me), ma la cosa carinissima è stata che anche i bambini hanno avuto la loro degustazione, con bicchieri di latte aromatizzato, caramelle, cioccolato e marshmellow. Costo: degustazione adulti vino + cibo: 145rand a testa, per i bambini 75rand. Abbiamo anche pranzato qui, con degli ottimi hamburger, e i bambini hanno giocato nella bellissima area giochi, con sabbiera, scivoli, arrampicate.
Kirstenbosch Garden
Situato sulle pendici più basse di Table Mountain, fa parte dei 10 giardini botanici che compongono sei diversi biomi del Sudafrica. Sinceramenate ci ha un po’ deluso, forse perché le piante non erano al massimo della fioritura, forse perché tirava un vento fortissimo, la luce non era quella giusta (era nuvoloso). Per il prezzo pagato, ci aspettavamo di più. Una delle parti più belle è sicuramente la Tree Canopy Walkway, una sinuosa passerella in acciaio e legno che si snoda al di sopra degli alberi e consente di ammirare panorami meravigliosi. Costo: 220 rand adulti, gratis sotto i 6 anni, dai 6 ai 17 anni 40 rand
Bo-Kaap
Il quartiere famoso per le sue case colorate, attualmente è abitato da una comunità musulmana. Abbiamo lasciato l’auto in Wale Street e proseguito l’esplorazione delle viette con le bellissime case colorate. La zona è piena di turisti, visite guidate a piedi, poliziotti e parcheggiatori molto insistenti. Attenzione a quando scattate le foto e vi trovate in mezzo alla strada, perché le auto passano regolarmente. Altre vie nei dintorni dove trovare le casette colorate: Rose Street e Chiappini Street. Molto bella la Moschea, anche questa colorata.
Victoria & Alfred Waterfront
Lasciamo l’auto al coperto al Victoria Wharf parking, appena fuori si staglia davanti a noi la Cape Town Wheel, la ruota panoramica della città. Non essendo molto sereno il tempo, abbiamo deciso di non salire. Il Waterfront pullula di negozi, ristoranti, barche ormeggiate. C’è anche il centro commerciale con un Pick’n’Pay all’interno. Noi abbiamo girato liberamente, facendo giocare i bambini nei playground appena fuori dallo shopping centre e in quello accanto alla Clock Tower, che sorge accanto al ponte girevole del Waterfront, e fu costruita nel 1882 come sede della Capitaneria di porto. Nella zona portuale si trova la Nobel Square, un importante monumento che rappresenta le statue dei 4 quattro Premi Nobel sudafricani, tra cui ovviamente Nelson Mandela. Vicino al ristorante Den Anker si trova una cornice gialla (questa tipologia l’abbiamo trovata in diversi punti panoramici in giro per il Sudafrica), per fare le foto con Table Mountain sullo sfondo (purtroppo non si vedeva la cima in quanto nuvoloso). Abbiamo pranzato da Wimpy, una sorta di nostro Roadhouse, molto buono, camerieri gentilissimi e bella zona di giochi all’interno (arrampicate, tubi, scivoli…).
Two Oceans Aquarium
Costo: 53 rand adulti, bambini 4-13 anni 110 rand. Si trova nella zona del Waterfront, ci è piaciuto moltissimo anche se già faceva “strano” vedere l’area dei pinguini, dopo averli visti in libertà pochi giorni prima. È la stessa sensazione che ci è rimasta dopo aver fatto i safari: avendo visto gli animali in libertà, nel loro habitat naturale, ci renderà quasi impossibile sopportarne la vista negli zoo o altri posti di costrizione. Ai visitatori dell’acquario vengono presentati gli animali e le piante che si trovano lungo i 2500 km di linea costiera del Sudafrica, che con la sua biodiversità rende questo paese totalmente unico.
Spiagge
- Spiaggia di Greenpoint: bel tratto di litorale con zona pedonale, rivalutata con installazioni artistiche (tra cui Mandela Glasses)
- Spiagge di Clifton: alcuni giganteschi massi di granito separano le 4 spiagge di Clifton. Clifton 4 è la più indicata per le famiglie, essendo raggiungibile più facilmente e con parcheggio nelle vicinanze
- Spiaggia di Camps Bay: come tutte le spiagge sudafricane non è attrezzata ed è ventosa, l’acqua in questa parte del mondo è circa 9°C quindi quasi nessuno fa il bagno. Questa spiaggia è di essere limitata dai Dodici Apostoli, una catena montuosa molto particolare
Alzu Petroport
Si tratta di un autogrill dove ci siamo fermati per pranzare (da Nando’s), nel viaggio da Johannesburg alla zona del Blyde River. Il proprietario ha ricreato un mini parco di animali con tanto di pozza d’acqua e alcuni rinoceronti, tutti animali salvati da bracconaggio o malati, che quindi non sopravvivrebbero allo stato selvatico. C’è anche un bel playground, che fa parte di un ristorante ma a cui si può accedere liberamente. Nel tragitto verso Hoedspruit, abbiamo visto un alloggio molto particolare. Aerotel, un albergo ricavato da un aereo!
Kruger
Noi siamo entrati dal gate di Phalaborwa, dove si trova un’area di sosta con tavolini, toilette, negozio di souvenir (che prepara anche cibo da asporto) e la reception per registrarsi prima di entrare al Parco. Se siete overnight visitors dovrete esibire la prenotazione del primo rest camp in cui soggiornerete. Poi dovrete compilare un modulo che trovate in loco in cui riportate i vostri dati, tra cui numero di passaporto, tipologia e targa del veicolo, dati personali e numero di telefono a cui poter essere contattati durante l’accesso al parco. La distanza per Letaba Rest Camp, dal gate, è di 51km, noi abbiamo impiegato quasi 3h, tra la velocità massima consentita, le soste per le foto, la meraviglia di veder spuntare bufali o elefanti che mangiavano le foglie dagli alberi di mopane, ai bordi della strada… Bisogna essere tassativamente al Camp entro le ore 18 (pena una multa salata), e il cancello sia del Camp che di Phalaborwa apre alle 6 del mattino. Costo (dovuto alla Conservation Fee del Kruger, va pagato per ogni giorno di permanenza nel parco): 1380 rand per due adulti e due bambini. Abbiamo pagato una volta arrivati al Letaba Rest Camp, in fase di check in.
Consigli per il safari in self drive:
- Non tagliare la strada agli animali, soprattutto agli elefanti e grandi mammiferi, e fare molta attenzione se tra loro ci sono i piccoli, poiché le madri hanno un forte istinto protettivo e potrebbero attaccare se vedono una minaccia per i loro cuccioli.
- Non sporgerti dalla macchina
- Avere tanta tanta pazienza, spiegando anche ai bambini che si possono passare ore senza vedere nulla, e poi improvvisamente un branco di zebre si palesa davanti a te
- Controllare il tabellone presente alla reception di ogni camp, che indica gli avvistamenti dei Big Five (eccetto il rinoceronte, per evitare il bracconaggio) e di qualche altra specie avvenuti durante la giornata in corso e in quella precedente.
- Rallenta sempre quando vedi un gruppetto di macchine ferme: è possibile che ci sia qualcosa di interessante; ci si scambia informazioni tra turisti
Three Rondavels
Punto panoramico famoso per la vista sulla gola lunga 33 chilometri che forma il Blyde River Canyon. Il loro nome è dovuto a tre colline che assomigliano a capanne africane e un tempo erano chiamate Rondavels dagli inglesi. A sinistra delle Three Rondavels, un altro sentiero di poche centinaia di metri porta a godere di una vista spettacolare sul Blyde River Canyon e sul fiume che piano piano ha scavato il Canyon: con i suoi 26 km di lunghezza e 800 metri di profondità, il Blyde River Canyon è il terzo canyon più grande del mondo dopo il Grand Canyon in Colorado e il Fish River Canyon in Namibia.
Questo Canyon, per la sua forma, mi ha ricordato molto l’Horseshoe Bend in America. In questo sito turistico si trovano toilette, una caffetteria, e tanti mercatini di artigianato. I punti panoramici sono a strapiombo, io soffro di vertigini ma sono riuscita comunque ad avvicinarmi e scattare le foto. C’è la parte di protezione e cartelli che raccomandano di non uscire dal percorso o arrampicarsi sulle rocce a strapiombo (divieti non sempre rispettato), tenete sott’occhio i bambini.
Costo: 70 rand adulti e 40 rand bambini
Bourke’s Luck Potholes
Il fiume Treur che si tuffa nel fiume Blyde ha fatto sì che la sabbia e la roccia portate dall’acqua abbiano creato enormi buche, profonde circa sei metri, nel substrato roccioso del fiume. Due ponti permettono di passare la gola e arrivare nella zona con le pozze d’acqua, che ricordano un pochino le Marmitte dei Giganti. Attenzione alle scimmie, vicino al parcheggio e all’area picnic: non ostentate cibo, sono abbastanza aggressive.
Costo: 130 rand adulti e 50 rand bambini
Graskop
Una cittadina carina in cui siamo stati di passaggio, vedendo anche il famoso Harry’s Pancakes (già chiuso dopo le 17)
Sudwala Caves
Considerate una delle principali attrazioni del Mpumalanga, le Grotte di Sudwala offrono a tutti gli ospiti un’esperienza di “speleologia” user-friendly. I tour sono istruttivi e divertenti, adatti a persone di tutte le età e capacità fisiche. Anche gli ospiti claustrofobici si sentono a proprio agio nelle enormi caverne, ben illuminate, con aria fresca che scorre da una fonte misteriosa. Abbiamo incontrato delle scolaresche di vari Grades, un paio di ragazzine hanno chiesto a mia figlia di poter scattare una foto con loro, e anche io ne ho approfittato. Erano carinissime con la loro divisa scolastica. C’è anche una parte con Zip lines panoramiche.
Abbiamo pranzato al ristorante, che ha una bellissima vista sulla valle sottostante ma un servizio pessimo. Nonostante abbia ripetuto 2 volte la comanda, ci hanno portato 4 porzioni da adulto di fish and chips (anziché 2 adulti e 2 kids), e dopo 45 minuti di attesa (c’erano solo 3 tavoli occupati). Costo: adulti 110ransld bambini (sopra i 6 anni) 60rand (pagamento solo in contanti)
Il Sudafrica ci ha lasciato tantissimo, portandoci anche a riflettere su come questo Paese, relativamente giovane, possa ancora svilupparsi molto e rendersi sempre più accogliente verso i turisti.