Un sogno lungo 15 anni

Ciao a tutti, sono appena tornata da questo viaggio che sognavo da almeno 15 anni; la molla è scattata dopo aver letto il romanzo “La spiaggia infuocata” di Wilbur Smith e la passione è stata alimentata da successive letture e dalla visione di servizi televisivi e diapositive. Mi rendo conto che per viaggiare si debbano principalmente...
un sogno lungo 15 anni
Partenza il: 14/10/2005
Ritorno il: 01/11/2005
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
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Ciao a tutti, sono appena tornata da questo viaggio che sognavo da almeno 15 anni; la molla è scattata dopo aver letto il romanzo “La spiaggia infuocata” di Wilbur Smith e la passione è stata alimentata da successive letture e dalla visione di servizi televisivi e diapositive.

Mi rendo conto che per viaggiare si debbano principalmente superare difficoltà meramente “tecniche” e cioè la disponibilità di soldi e di tempo, ma per quanto mi riguarda, l’ostacolo più difficile da superare è trovare compagni di viaggio e così solo ora è finalmente capitata l’occasione di realizzare questo mio sogno. Descriverò sommariamente l’itinerario essendo il medesimo già dettagliatamente specificato dagli altri viaggiatori che hanno scritto, mi soffermerò soltanto su ciò che, secondo me, ha caratterizzato questa vacanza rispetto a quanto ho letto degli altri racconti di viaggio pubblicati e che mi ha suscitato più emozioni. Abbiamo pianificato il viaggio seguendo un consiglio della Lonely Planet e cioè di non trascurare la possibilità di unirci ad un tour organizzato da una agenzia locale. Abbiamo così contattato via e-mail le agenzie viaggio elencate nella guida stessa ed abbiamo avuto un riscontro davvero soddisfacente dalla Chameleon Safaris (www.Chameleonsafaris.Com) che per un prezzo eccellente (E. 1.030 a testa tutto compreso, poi leggermente lievitato a causa del cambio con il Rand) ci ha organizzato un “tailor made safari” in campeggio con un veicolo 4×4, dotato di tutte le attrezzature per il campeggio e con attaccato dietro il carrello per i bagagli e le provviste, solo per il nostro gruppo. L’itinerario ha toccato la Quiver Tree Forest, il Fish River, Luderiz, Sesriem, Walvis Bay, Swakopmund, Spitzkoppe, Twyfelfontein, Etosha e Waterberg Plateau.

Ci sono state fornite le tende ( spaziosi igloo per 2 persone altezza uomo), i materassini ed i cuscini, da casa dovevamo portare soltanto il sacco a pelo.

Cosa significa il tutto compreso? La nostra guida, cuoco, autista e cioè il fantastico Sam ci ha prelevato dall’aeroporto di Windhoek (trasporto compreso nel prezzo) e ci ha accompagnato in questa avventura occupandosi delle provviste, preparando e cucinando per noi colazioni, pranzi e cene davvero fantastici. Non ci ha fatto mancare nulla, la scelta è sempre stata varia e abbondante, compresi gli stuzzichini, la scorta di frutta durante gli spostamenti ed il dessert a fine cena! Siamo tutti ingrassati! Nel prezzo sono comprese anche tutte le tasse di entrata nei parchi e qualunque altra spesa concernente il safari.

Durante il safari abbiamo avuto la sua massima disponibilità e simpatia e davvero nessuno di noi si è sentito parte di un tour organizzato come si potrebbe pensare. Sam ci ripeteva sempre “you are on holiday, don’t warry, be happy, no problem ed il suo grido di battaglia: eeeeeeeasy! I nostri compiti erano: montare e smontare le tende, procedura che richiedeva non più di 10 minuti, lavare i piatti e procurarci le bevande. E qui devo scrivere che abbiamo fatto un incontro rivelatore con la Amarula che ha reso ulteriormente indimenticabili le nostre serate intorno al fuoco! Anche per Sam è stata una bella esperienza perché come ci ha detto siamo stati il primo gruppo tutto di italiani della Chamelon ed essendo tutti amici abbiamo passato tutto il tempo insieme coinvolgendolo nei nostri discorsi e senza mai creare momenti di disaccordo. Solitamente capita che le persone vengano aggregate ai vari tour per cui, una volta cenato ed anche discusso per chi debba lavare i piatti o per quale posto si debba occupare nella jeep, ognuno se ne sta per i fatti suoi e non è possibile creare l’atmosfera magica che noi abbiamo riscontrato nelle nostre notti africane fatte di stelle, suoni della natura e risate intorno al fuoco.

Solo tre di noi sei parlano più o meno correntemente inglese e così ci arrangiavamo a fare da traduttori, l’inglese di Sam era comunque comprensibilissimo, ma la lingua non è stata un ostacolo perché grazie alla gestualità tipica di noi italiani e la disponibilità di Sam, che ha imparato un po’ di italiano, c’era chi con due parole di inglese conversava senza problemi! E pensare che qualche collega aveva messo in guardia Sam su noi italiani dicendogli che siamo dei “cagnaroni” sfaticati, mentre siamo soltanto solari e simpatici; specifico che noi siamo un gruppo di romagnoli! La Chameleon Safaris ha anche una deliziosa Guesthouse in pieno centro a Windhoek dove regna un’atmosfera di totale relax, che è il punto di partenza di tutti i loro safari, dove abbiamo alloggiato le prime 2 notti e l’ultima notte al prezzo di E. 17 a testa in camera doppia con prima colazione.

Abbiamo contattato la Chameleon in giugno e durante tutto il periodo fino alla partenza siamo rimasti in contatto e-mail; i pagamenti sono stati effettuati tramite carta di credito postale pre-pagata dalla quale prelevavano i vari anticipi alle scadenze prestabilite.

Sulla base della mia esperienza, raccomando caldamente la Chameleon, sono stati gentili, simpatici, affidabili e tutto è risultato superiore alle aspettative. In particolare penso sia stato estremamente positivo avere a disposizione un mezzo di trasporto assolutamente adatto alle “strade” della Namibia con un autista esperto in grado di affrontarle; durante il percorso abbiamo effettuato svariati interventi di soccorso ad automezzi insabbiati.

Il viaggio è stato tutto speciale ma specialissimi ed esclusivi soltanto per noi sono stati alcuni luoghi ed alcuni momenti che voglio descrivere.

Siamo arrivati a Windhoek nel pomeriggio di sabato 15/10/05 partendo da Bologna venerdì 14/10/05 alle 18,30 con Air France per Parigi e proseguendo sempre con Air France per Johannesburg. L’ultima tratta per Windhoek era prevista con British Airways/Comair ma, dato il poco tempo per la coincidenza, non ci hanno imbarcato e ci hanno trattato con maleducazione e sufficienza.

Pronto intervento di Air France che ci ha imbarcato su un volo SAA in partenza due ore dopo, il cambio è stato buono perché il trattamento a bordo è stato davvero notevole, i bagagli sono arrivati tutti! Prezzo complessivo del volo E. 1.145,00.

Abbiamo trascorso due notti a Windhoek (sabato e domenica), il safari è iniziato lunedì.

Nella capitale abbiamo consumato le nostre cene da Joe’s Beer House, posto splendido che offre piatti di carne davvero speciali, indimenticabili i filetti di orice! Primo giorno lunedì 17/10/05 – QUIVER TREE FOREST – Abbiamo montato le tende in questo campeggio attrezzato solo di un paio di toilettes perfettamente pulite e dotate di carta igienica , di un lavello esterno e di alcune rudimentali attrezzature da barbecue, situato in mezzo agli alberi faretra ed alle singolari formazioni rocciose, dove non c’era nessun altro oltre noi.

Ci ha sorpreso la pioggia, per fortuna avevamo già finito di montare le tende, così ci siamo rifugiati sotto una piccola tettoia di stuoie, dove comunque filtrava qualche goccia, bardati con i k-way ed il nostro Sam ci ha preparato un fantastico barbecue a base di bistecche di kudu e salsicce con contorni vari mentre spuntava un magnifico arcobaleno completo. Abbiamo proseguito la nostra serata riscaldandoci attorno al fuoco e bevendo la grappa che avevo portato dall’Italia è che è finita già questo primo giorno! Durante la notte ci ha fatto compagnia il canto dei gechi e all’alba quando ho aperto la tenda la visione è stata mozzafiato! Mi sono affacciata sul giardino di roccia naturale dalle strane formazioni di colore nero, con gli alberi faretra sullo sfondo, nella dolce luce dell’alba con una splendida luna piena, mentre dietro stava sorgendo il sole. Era bellissimo! Secondo e terzo giorno 18-19/10/05 – FISH RIVER CANYON – KLEIN AUS VISTA – LUDERIZ Una menzione particolare merita il posto dove abbiamo trascorso due notti vicino ad Aus, il bellissimo capanno di montagna Geister Schlucht, che fa parte delle sistemazioni offerte da Klein Aus Vista, nascosto in una valle circondata da fantastiche vette con vista sul Deserto del Namib.

La “nostra” casetta consisteva in una bellissima costruzione di sasso con la veranda coperta, composto da una camera da letto con 8 letti a castello e uno singolo, la cucina dotata di tutto quello che può servire, due toilettes e due docce con acqua calda, il tutto perfettamente pulito ed in ordine.

Ed anche qui siamo stati allietati sia dai tramonti che dalle albe e dalle nottate piene di stelle che dalla fantastica cucina di Sam e dall’ottimo vino Sud Africano! Indimenticabili le serata passate in veranda a fare cosa, nulla, solo ad osservare ed ascoltare il deserto! Ed anche qui c’eravamo soltanto noi! Un altro posto dove il mio cuore ha battuto forte per l’emozione è anche il Diaz Point poiché io adoro l’oceano tanto quanto il deserto e qui ho goduto della forza impetuosa delle onde che si infrangevano sulle rocce con il vento così forte che quasi toglieva il fiato mentre raccoglievo conchiglie scappando all’arrivo delle onde per non bagnarmi i piedi, come una bambina! Quarto e quinto giorno 20-21/10/05 – SESRIEM – Devo citare davvero in modo positivo il campeggio, con le sue piazzole in mezzo al deserto ombreggiate da grandi alberi ; il fantastico Sam ha naturalmente scelto per noi una delle piazzole migliori con un albero gigantesco che ci offriva tutta l’ombra possibile sotto il quale abbiamo trascorso i caldi pomeriggi del deserto.

I servizi sono perfetti, i bagni vengono puliti continuamente e sono sempre riforniti di sapone e carta igienica ( io ho frequentato abitualmente i campeggi in Italia ed all’estero ma di così puliti non ne ho mai trovati!). Stare in campeggio offre inoltre la possibilità di varcare il cancello in tempo utile per raggiungere Sossusvlei prima dell’alba, salire la duna 45 e godersi il sorgere del sole.

Ed anche qui il nostro Sam non si è smentito, è riuscito a battere tutti sul tempo e siamo arrivati per primi alla duna 45! Ridiscesa la duna abbiamo fatto colazione sul posto per proseguire poi alla volta del Sossusvlei Pan che si raggiunge soltanto con un mezzo 4×4 che bisogna però saper guidare, perché anche qui abbiamo dovuto portare il nostro bravo soccorso ad un fuoristrada insabbiato.

Che dire di più, lo spettacolo di questo deserto ti lascia senza fiato! Il deserto sognato per tanti anni! Sesto e settimo giorno 22-23/10/05 – WALVIS BAY – SWAKOPMUND – Qui siamo ritornati alla “civiltà”, abbiamo dormito in lodge, mangiato dolci spettacolari, fatto un po’ di shopping (un consiglio: noi abbiamo trascorso qui il sabato e la domenica, se potete evitate perché è tutto chiuso persino molti ristoranti e tutti i caffè) cenato al ristorante “The Tug” (su consiglio della Chameleon), un locale situato in un rimorchiatore arenato vicino al molo, poca spesa ed ottimo pesce (necessario prenotare) e qualcuno di noi si è cimentato nello sky-diving (lancio con il paracadute sul deserto). E’ stata l’unica tappa nella quale non avevamo compresi due cene ed un pranzo.

Ottavo giorno 24/10/05 – CAPE CROSS – SPITZKOPPE – E qui, secondo me, abbiamo avvertito prepotentemente l’Africa! Il luogo è incantevole, sullo sfondo si erge lo Spitzkoppe e tutto intorno ci sono formazioni di granito rosso che formano archi, cumuli, picchi e dalla cima di uno di questi godiamo di un magnifico tramonto africano. L’area per il campeggio è quanto di più suggestivo si possa immaginare perché non c’è nulla eccetto la natura. All’occorrenza il servizio igienico è la vanga! Sarò noiosa ma anche qui c’eravamo solo noi! Ci viene proposto di dormire sotto le stelle su di un altipiano proprio sopra il nostro campo e naturalmente siamo tutti d’accordo.

Dopo cena, nel buio e nel silenzio più totali, prendiamo i nostri sacchi a pelo e materassini e ci arrampichiamo per la notte. Che spettacolo, la notte è dolce, le stelle sono migliaia e di tanto in tanto compare la scia di una stella cadente! Al risveglio ci facciamo un sacco di risate al racconto del salvataggio di una di noi che, allontanatasi per un bisogno, è stata vista vagare senza meta in mezzo alle rocce e prontamente recuperata! Nono giorno 25/10/05– BUSHMAN’S PARADISE – ABA HUAB – TWYFELFONTEIN – Bellissima ed accessibile arrampicata per vedere i dipinti dei boscimani.

Piacevole anche il campeggio di questa notte che ha una zona riservata ai clienti Chameleon dotata di doccia, servizi e tettoia per cucinare e cenare. Qui abbiamo vissuto un momento di autentico panico: mentre Sam ci stava raccontando dell’assalto di un leopardo ad un gruppo durante un safari in Botswana, dal buio totale intorno a noi si è levato un grido spaventoso mai sentito prima; il terrore si è dipinto sui nostri volti finchè non abbiamo realizzato che si trattava di un … asino! Questo pomeriggio abbiamo sperimentato anche l’emozione dell’insabbiatura mentre percorrevamo il greto di un fiume in secca e dopo varie spinte, sedute sul cofano, posizionamento di tronchi sotto le ruote, siamo usciti. Mi resta il dubbio se sia stato per davvero o una dimostrazione da parte di Sam visto che comunque eravamo vicini al campeggio e quindi non in una situazione problematica Decimo, undicesimo e dodicesimo giorno 26-27-28/10/05 – ETOSHA NATIONAL PARK – Abbiamo trascorso due notti a Okaukeujo e una a Namutoni, campeggi ben attrezzati e puliti.

La fortuna ci ha assistito perché abbiamo visto moltissimi animali compreso il leopardo proprio in mezzo alla strada di fronte a noi, branchi di elefanti ad abbeverarsi ed una caccia di 9 leoni spuntati da sotto la strada.

Porterò sicuramente nei miei ricordi più belli i momenti passati alla pozza del campo di Okaukeujo che offre uno spettacolo ininterrotto di ogni genere di animali.

In particolare uno splendido tramonto con 9 giraffe ciondolanti e l’atmosfera rilassante che ti pervade ed un altro momento a mezzogiorno quando la pozza era piena di ogni specie possibile di animali compreso un grosso elefante. Avete presente un documentario? Sembrava proprio di esserci in mezzo! Tredicesimo giorno 29/10/05 – LAKE OTJIKOTO – HOBA METEORITE – WATERBERG PLATEAU – Qui la Chameleon ci ha regalato la nostra ultima notte africana nel proprio campo esclusivo ai piedi del Waterberg Plateau che, come ci ha detto con orgoglio Sam, è stato predisposto sotto la sua supervisione. Anche qui siamo soli ed in mezzo alla natura, i servizi sono sorprendenti: pensate a docce e water lindi e funzionanti circondati da tre lati di canne con vista sulla montagna! Ci sono anche i lavelli per i piatti ed i lavandini.

Il cuore del campo è costituito dal focolare grande e comodo per appoggiarsi voluto proprio da Sam! Al calare della sera arriva un ragazzo ad illuminare i sentieri per i servizi con piccoli lumi a petrolio e ad accendere gli scaldaacqua a legna.

Riuscite ad immaginare qualcosa di più suggestivo? Trascorriamo così la nostra ultima notte intorno al fuoco full immersion nella natura.

Lasciamo a Sam i nostri indirizzi di posta elettronica e ci scambiamo il sogno di tornare per andare con lui in Botswana, Victoria Falls e Mozambico senza trascurare di invitarlo da noi.

Quattordicesimo giorno 30/10/05 – OKAHANDJA CRAFT MARKETS – WINDHOEK Si torna verso casa! Alloggeremo ancora una notte a Windhoek e domani alle 15,30 partiamo per il ritorno. Arrivati alla Chameleon Guesthouse esprimiamo tutto il nostro entusiasmo a Jules, la ragazza con cui abbiamo tenuto tutti i contatti, e salutiamo con tutto il calore possibile il grande Sam! Ultima mattina in Namibia è lunedì 31 ottobre, ci muoviamo presto per darci allo shopping sfrenato comprando anche ingenti scorte di Amarula! Alle 12,30 un taxi ci preleva dalla Chamelon Guesthouse per portarci all’aeroporto, domani 1 novembre alle 9 saremo a Bologna Le mie impressioni sulla Namibia sono assolutamente positive in tutto, consiglio caldamente di non farsi paranoie di tipo sanitario è sicuramente più rischioso prendersi qualcosa da noi, ovviamente nella valigia ho una busta colma di medicine per ogni tipo di malanno oltre ad Amuchina e salviette igienizzanti varie che porterò intatte a casa! Per fortuna non avevo speso inutili euro per le vaccinazioni che le nostre strutture sanitarie sempre consigliano e cioè epatiti e tifo! E’ necessario considerare che in vacanza mi sono anche passati tutti i malanni ed i malesseri di cui soffro abitualmente ed infatti ho digerito qualsiasi cosa ed ho dormito sonni ristoratori come non mi capitava da molto tempo! L’acqua è sicura ovunque, la pulizia è sorprendente ovunque, anche nelle svariate toilettes delle stazioni di servizio dove ci siamo fermati (faccio il confronto con i nostri autogrill) , il rispetto per la natura è sentito nell’anima, fantastica la scritta su di un sasso in mezzo al Deserto del Namib “tenete pulito il nostro deserto”.

La Namibia ha un carattere sorprendentemente vario e attraverso i suoi incredibili paesaggi, le sue etnie, la sua flora e fauna è in grado di accontentare i gusti di ciascuno, rivelando volti inaspettati.

Questo periodo dell’anno mi è sembrato eccellente per visitare la Namibia, è piovuto un pò soltanto il primo e l’ultimo giorno, la temperatura è piacevole e non c’è stata quella escursione termica che tanto temevamo anzi era meglio portare un pile in meno ed un pantaloncino in più! Non ci sono moltissimi turisti e ciò non guasta! Di questa “mia Africa” porterò per sempre con me ovviamente il deserto: sabbioso, sassoso, rosso, bianco, desolato, inospitale, rovente ma bellissimo! I cieli di stelle infiniti, la dolcezza ed i colori dei tramonti, “il rumore del silenzio” ( intendo il sospiro del vento, il canto dei gechi, le voci degli animali) il ricordo delle serate intorno al fuoco e le cene preparate sulle braci nella mitica pentola di ghisa che pesava un quintale, il senso di pace, l’armonia perfetta che ci ha sempre accompagnato. E’ stato un viaggio perfetto, forse sono stata ricompensata per aver atteso così tanto! Ora dovrò mettere nel cassetto un nuovo sogno, un nuovo viaggio, sperando che si realizzi in breve tempo!



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