Un sogno chiamato India

In auto da Delhi a Udaipur e poi in volo fino a Goa
Scritto da: Tati65
un sogno chiamato india
Partenza il: 27/10/2011
Ritorno il: 14/11/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Sono trascorsi alcuni mesi dal nostro ritorno ma è il tempo che mi è stato necessario per raccogliere le idee, perchè, credetemi l’India è, come dice mio figlio, “Tanta roba”.

Sognavo fin da bambina di visitare questo Paese e mille volte avevo fantasticato su quali mete avrei scelto per prime. Finalmente quest’anno ho potuto rendere concreto il mio progetto. Il mio compagno ed io abbiamo scelto di organizzare tutto da soli aiutati dalla Lonely Planet e dai consigli di alcuni diari letti su Turisti.

Il primo passo è stato l’acquisto online di un comodo volo diretto Milano- Delhi della Jetairways che viaggiando di notte ci ha fatti risvegliare a Delhi pronti per vivere la nostra avventura.

Delhi è una città caotica ma meno di come pensavamo. Ci è stato sicuramente utile l’aiuto di Yoghi la nostra guida che ci ha permesso di sfruttare al meglio il nostro tempo. Abbiamo visitato il Red fort, la moschea Jama Masjid, un magnifico tempio indu e la favolosa Qutb minar. Ti muovi solo in taxi. Solo gli autisti sono in grado di destreggiarsi in quella bolgia infernale di mezzi che sbucano da ogni lato clacsonando all’impazzata.

Fortunatamente il nostro Hotel era nel centro di Old Delhi per cui abbiamo potuto fare un giro a piedi tra i mercatini facendo ottimi acquisti. Abbiamo cenato in due ottimi ristoranti il Veda, carissimo, e il caratteristico Karim’s che ci sentiamo di consigliare.

Il mattino dopo all’alba abbiamo tentato di prendere il treno per Agra che avevamo prenotato ma giunti sul binario il capotreno ci ha detto che il nostro biglietto non era valido dovevamo andare all’ufficio turismo a commutarlo e prendere il treno dopo. Li abbiamo deciso di prendere un autista e di proseguire in auto. Siamo stati molto felici della scelta che ci ha permesso di buttare un occhio sulla vita di tutti i giorni che lentamente si è srotolata dal finestrino della nostra vettura.

Abbiamo visto file di donne con il vaso per l’acqua sulla testa che con estrema eleganza andavano al pozzo. Abbiamo incontrato bambini dai visi sorridenti che ci salutavano dai bordi della strada dove giocavano in mezzo ai rifiuti con i loro animali.

Quello che mi ha colpito è la pulizia e l’ordine delle campagne, dove le case sono umili ma pulite a differenza della città dove ovunque regna l’immondizia.

Soprattutto mi sento di aprire una parentesi su quello che abbiamo visto viaggiare sulle strade dell’India. Abbiamo visto sfrecciare una marea di moto Honda Hero, un modello anni ’70, su cui viaggiano famiglie intere, marito moglie e due o più figli. Talvolta alla bisogna ci trasportano anche pecore e vitellini. Per non parlare dei ciclo risciò che guidati dai ragazzini trasportano le mattonelle per pavimentare una casa intera. Ci sono i carri trainati dai cammelli che sono talmente stracarichi di fieno che non se ne distingue più la forma. Transitano anche camion colorati con il carico che tocca fino a terra e autobus stracolmi di gente anche sul tetto. Quante persone possono viaggiare su un tuc tuc? chiedo al mio autista, e lui mi risponde quante riescono a farne salire mam! Quindi almeno 7.

Giunti ad Agra siamo stati subito prelevati dalla nostra guida che ci ha portato subito a vedere il Taj Mahal. C’era una coda infinita ma lui aveva degli agganci speciali che ci hanno concesso di raggiungere l’ingresso in un attimo permettendoci di godere anche dello spettacolo che avvolge questo monumento al tramonto. La sera abbiamo deciso di cenare al nostro Hotel, il Kamal dove abbiamo avuto un ottimo pasto a buon prezzo con vista mozzafiato sul Taji. L’indomani abbiamo completato la visita di Agra e abbiamo fatto dell’ottimo shopping.

La meta successiva è stato il parco di Ranthambore su cui non mi soffermo perchè è una totale delusione e sconsiglio caldamente d’includerlo nel percorso, mentre splendidi sono stati i 2 giorni trascorsi a Jaipur. L’Hotel era ottimo, gestito direttamente dai proprietari che ne fanno un vero gioiello, percui senza dubbio se passate di qui vi consigliamo di soggiornare al Pearl palace e di cenare nel ristorante sul tetto veramente ottimo. Siamo saliti all’ Amber Palace con l’elefante, un esperienza fantastica. Il palazzo è veramente magnifico e ci ha lasciato senza fiato. Forse posso considerala la cosa più bella che ho visitato.

Certamente trovarsi Pushkar durante la fiera dei cammelli è stata un’esperienza unica, non solo per la magica atmosfera che ci ha accolti quando ci siamo aggirati in carretto tra gli animali al tramonto ma perchè in questi giorni arrivano in questo posto sacro tutti i pellegrini e ovunque si respira misticismo. Una mattina abbiamo visto i bramini giunti qui da tutta l’India sfilare tutti insieme con le loro barbe lunghe avvolti nei loro sahri gialli recarsi sulle rive del lago sacro.

Arrivati a Udaipur ci siamo lasciati avvolgere dalla magica atmosfera del lago Pichola e ci siamo lasciati cullare dalla città più romantica del mondo. Il nostro hotel l’Udai Niwas di proprietà del simpatico Munna e di suo fratello era incantevole e splendidamente collocato vicino ai monumenti principali. Dalla finestra della nostra suite abbiamo sorseggiato un piacevole lassi guardando il sole tramontare sul lago. Abbiamo girato a piedi, senza guida mescolandoci ai numerosissimi turisti indiani che in quei giorni affollavano i vari monumenti. Abbiamo conosciuto tante persone carine che hanno reso il nostro soggiorno molto gradevole. Siamo andati anche dal sarto che ci ha confezionato in una notte due splendidi vestiti.

Da qui abbiamo raggiunto Delhi e poi direttamente Goa dove abbiamo trascorso 5 giorni di assoluto relax. Purtroppo il mar Arabico non è niente di speciale, ma sguazzare nell’acqua calda mentre a casa hanno già acceso i riscaldamenti e senza dubbio piacevole.

Alla fine di questo viaggio ci siamo ritrovati con gli occhi pieni di cose viste, con il cuore colmo di emozioni; ci è voluto un po’ di tempo per metabolizzare il tutto. Avrei potuto scrivere un libro intero ma non sarei comunque riuscita a rendere in parole tutto quello che mi è rimasto dentro. L’unico vero consiglio che mi sento di dare e andate e vivete di persona, vi porterete a casa il ricordo di un sorriso che vale una magia.



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