Un sogno chiamato australia 2

Dopo quattro anni di attesa e di risparmi, finalmente sono riuscita a realizzare il mio sogno, fare un viaggio di due settimane in Australia, la terra dei canguri e dei contrasti. Sono partita da sola da Milano Malpensa il 15 luglio 2008 e dopo due scali, a Londra e Hong Kong, e circa 27 ore di volo sono arrivata a Melbourne. 1° giorno: la...
Scritto da: Francym82
un sogno chiamato australia 2
Partenza il: 15/07/2008
Ritorno il: 01/08/2008
Viaggiatori: da solo
Spesa: 2000 €
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Dopo quattro anni di attesa e di risparmi, finalmente sono riuscita a realizzare il mio sogno, fare un viaggio di due settimane in Australia, la terra dei canguri e dei contrasti.

Sono partita da sola da Milano Malpensa il 15 luglio 2008 e dopo due scali, a Londra e Hong Kong, e circa 27 ore di volo sono arrivata a Melbourne.

1° giorno: la curiosità di visitare questa grande città era tanta che di primo mattino ho preso un bus che da St Kilda mi ha portato in centro. Bellissimi negozi di ogni genere, cattedrali, bar, caffè, poi Federation Square, la piazza principale di Melbourne e infine visita alla Skydesk, una torre altissima, dove da una piattaforma al 55° piano si vede la città dall’alto, uno spettacolo incantevole.

2° giorno: un’ora e mezza di volo e arrivo a Sydney. E’ una città semplicemente favolosa. La baia è magica, regala emozioni indescrivibili, uno spettacolo che lascia senza parole. Splendido l’Harbour Bridge, maestosa l’Opera House con le sue famose “vele”. Sono arrivata a Sydney durante la Giornata Mondiale della Gioventù, un evento meraviglioso, con persone provenienti da tutto il mondo per pregare insieme al Papa Benedetto XVI. Ho partecipato alla Via Crucis e visitato The Rocks e Circular Quay, da dove partono i ferries. 3° giorno: imperdibile una visita all’Acquario di Sydney, ci sono migliaia di coloratissimi pesci della Barriera Corallina, squali, tartarughe, pinguini, leoni marini, coralli. Poi sono andata a vedere il Wildlife Park, dove ci sono i koala, i canguri, i wallabies, l’echidna, i serpenti, gli anfibi, spettacolari farfalle, uccelli stranissimi e iguane. Nel pomeriggio visita a Barangaroo.

4° giorno: Ho partecipato alla Santa Messa alla spianata di Randwich Racecourse, poi visita ai bellissimi Botanic Garden, al the Domain e alla Cattedrale di St. Mary.

5° giorno: ho girato a piedi la città, fermandomi nelle vie della moda, Pitt Street e Strand Arcade, una galleria con negozi e caffè.

6° giorno: partenza per Adelaide, una città piccola ma carina, soprattutto il centro dove si possono osservare i 4 maialini in bronzo e la zona del Festival Centre, con il Tulya Wodu Park, caratterizzato da bellissimi cigni neri, fontane, barche e dal lento scorrere del Torrens River.

7° giorno: Visita al porto di Adelaide, dove a mezzogiorno è possibile andare a vedere i delfini, prendendo una barca. Poi mi sono fermata ad Adelaide al Museo del South Australia, dove sono conservati moltissimi oggetti appartenenti alla tradizione e alla storia aborigena.

8° giorno: Ho preso un bus e mi sono recata a Glenelg, un piccolo paesino sull’oceano, con una spiaggia bianca e una miriade di negozietti. Interessante il Museo Marittimo, dove è conservata la torcia delle Olimpiadi di Sydney 2000.

9° giorno: con il treno sono andata a Gawler, a 42 Km da Adelaide. Dal finestrino si potevano osservare vaste praterie, mucche, pecore, cavalli e mulini a vento.

Gawler è un paese grazioso, dove girano il telefilm australiano McLeod’s Daughters.

10° giorno: Un ultimo giro in centro Adelaide, poi partenza per Melbourne con un volo interno. 11° giorno: Arrivata a Melbourne la sera precedente, sono rimasta un giorno in città, percorrendo le strade del centro a piedi e passeggiando lungo le rive dello Yarra River, infine ho visitato la cattedrale di St. Paul.

12° giorno: Finalmente è arrivato il momento di andare a vedere il mitico Ayers Rock, il monolite rosso sacro agli aborigeni. Dopo 3 ore di volo, ho incominciato a scorgere dal finestrino dell’aereo il deserto rosso con le sue caratteristiche piante.

L’Ayers Rock è affascinante, maestoso, gigantesco. Il suo perimetro misura 10 Km. Si arriva all’Uluru National Park con il bus, poi si può scegliere se camminare lungo la base del monolite o tentare la scalata, anche se si dice che essendo una montagna sacra, gli aborigeni non vogliono che ci si cammini sopra. Spettacolare il tramonto sull’Ayers e sui Monti Olgas, con il cielo che si tinge di azzurro, arancio, rosa, giallo. Tantissimi gli uccelli, soprattutto kookaburra, che si possono osservare sui rami degli alberi in mezzo al deserto. Di giorno fa molto caldo, di sera la temperatura scende fino a 0°, il cielo di notte è fantastico, punteggiato da un’infinità di stelle, si riconoscono la Croce del Sud e la Via Lattea, un vero spettacolo.

13° giorno: partenza dal camping dove ho trascorso la notte in tenda e arrivo in aeroporto per tornare a Melbourne. I paesaggi sono bellissimi, il cibo non è il massimo, troppo piccante per i miei gusti, invece buonissima la frutta, banane, arance, mango, fragole, avocado deliziosi e soprattutto ho apprezzato molto il pancake, una specie di crepes servito a colazione con burro e marmellata…Veramente buono.

14° giorno: ultimo giorno in Australia, decido di andare a vedere Phillip Island e la parata dei pinguini. Un’isola semplicemente favolosa. Ho acquistato un tour e a mezzogiorno siamo partiti alla volta di Phillip Island. Prima ci siamo fermati in un cafè lungo la strada, con un laghetto spettacolare sullo sfondo, poi in una wineries dove ho assaggiato i vini rossi, bianchi e rosè della Barossa Valley, terza tappa uno zoo in cui c’erano dingo, wallabies, koala, diavoli della Tasmania, emù, wombati, coccodrilli, e i canguri, morbidissimi e simpatici, si avvicinavano senza paura e si poteva dar loro da mangiare. Poi siamo andati alla spiaggia dei surfisti, Cape Woolamai, un posto affascinante, dove il cielo e le acque dell’oceano sembrano confondersi, dando vita ad uno scenario suggestivo. Quinta tappa Phillip Island, con scogli ricoperti di vegetazione a picco sull’oceano, abitati da gabbiani, infine la parata dei pinguini. Alle 18 questi simpatici animali nuotavano verso la spiaggia, la attraversavano e si rifugiavano nelle loro tane. Uno spettacolo pazzesco, peccato che non si possano fare fotografie.

15° giorno: è il 31 luglio 2008, il giorno del ritorno in Italia, prima ho visitato Radio Sbs, la radio che trasmette in lingua italiana, oltre che in altre 67 lingue, dove lavora un mio amico, poi ho preso lo Skybus dalla stazione di Southern Cross per l’aeroporto di Melbourne Tullamarine e alle 15,30 sono ripartita per Milano, facendo scalo a Singapore e a Londra.

E’ stata un’esperienza magica, che rifarei subito, l’Australia è veramente stupenda, la gente è cordiale e disponibile. Io ho visitato solo la parte sud, ma anche la zona nord con Cairns, Darwin e il Queensland devono essere dei posti splendidi. Il volo è molto lungo, ma vale la pena andarci, perché è una terra affascinante. Una parte del mio cuore è rimasta laggiù, tra canguri e praterie e spero di poterci tornare presto.



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