Un “salto” sul Lago del Salto

Per arrivare al Lago del Salto da Roma si percorre la Via Salaria, si arriva a Rieti e poi si devia sulla Cicolana, oppure si può percorrere l'Autostrada Roma L'Aquila e uscire a Valle del Salto, tra splendide colline verdeggianti, dove regna un silenzio quasi magico e quasi assoluto. Comunque è al centro dell'Italia, raggiungibile facilmente da...
Scritto da: Monica Verde
un salto sul lago del salto
Partenza il: 27/07/2002
Ritorno il: 28/07/2002
Viaggiatori: fino a 6
Per arrivare al Lago del Salto da Roma si percorre la Via Salaria, si arriva a Rieti e poi si devia sulla Cicolana, oppure si può percorrere l’Autostrada Roma L’Aquila e uscire a Valle del Salto, tra splendide colline verdeggianti, dove regna un silenzio quasi magico e quasi assoluto. Comunque è al centro dell’Italia, raggiungibile facilmente da ogni luogo. Il Terminillo e gli Appennini non sono lontani, e fanno da cornice. Quella zona mi da’ l’impressione di essere rimasta ancora incontaminata e mi distende; quando ci si trova lì, sembra che il tempo si sia fermato ci si aspetta di veder passare ancora gli asinelli carichi di fascine d’erba sulle stradine dei paesini che si incontrano prima di arrivare al lago. Noi – io con marito e figli -stiamo percorrendo il tratto di strada statale appena usciti dall’A24, e imbocchiamo la strada che scend verso Fiumata. Il prepotente frinire delle cicale ci accompagna e ci piace, quindi teniamo i finestrini aperti. Il paese consiste in poche case, però sulla piazzetta centrale c’è addirittura un posto di blocco della benemerita! Ci fermano, educatissimi e rispettosi. Naturalmente abbiamo tutto in regola, ci viene quasi da ridere però, i due carabinieri fanno tenerezza, sono giovanissimi, con le guance belle rubizze! La strada ora è più stretta, praticamente deserta, tortuosa e obreggiatissima, le curve si susseguono, mia figlia a volte soffre il mal d’auto, minaccia di sentirsi male, ma poi si riprende quando si scorge la coda del Lago, che quasi costeggiamo, e pare incastonato tra le montagne boscosissime. Però il colore dell’acqua non è bello, è di un verde chiaro ma torbido, vabbè, lo so, il lago è artificiale:sarà per questo? Proseguiamo per Borgo San Pietro e qui ci fermiamo. Poche persone accaldatissime ci scrutano incuriosite, affacciate ai terrazzini. Mi piacciono le case in pietra, piccole, ordinatissime: balconcini pieni di fiori colorati, infissi nuovi, in legno, quasi ovunque. Siamo partiti da Roma già a mattino inoltrato ed ora siamo affamati. E’ possibile lasciare l’auto quasi sulla sponda del lago, su una piazzetta sovrastata dal ristorantino dove siamo già stati qualche tempo fa: adesso è stato addirittura ristrutturato, è più bello di come lo ricordavo, elegante, la vista spazia tra montagna, cielo e lago, che adesso appare più azzurro. La scena è così tranquilla: sulle rive di sabbia e sassi ci sono anche pochi bagnanti, alcuni pescatori con tanto di piccole barche, più lontano un gruppo di ragazzi con pedalò (forse si affittano da qualche parte!) Mangiamo abbondantemente, non optiamo per cibo lacustre, ma “montanaro”; il problema è che poi, malgrado i nostri costumi da bagno indossati sotto gli abiti, non potremo bagnarci. Però ci avviciniamo ugualmente alla riva, dopo aver percorso cinquanta metri tra il trifoglio fittissimo e le api laboriose che vanno di fiore in fiore. Stendiamo i teli, ci spogliamo, mettiamo almeno le gambe in acqua, tiepida, che pace!!! C’è un tripudio di natura intorno a noi che ci affascina come in pochi altri luoghi: il silenzio che ci avvolge (forse lo notiamo particolarmente perchè viviamo nel caos cittadino)è vero riposo per le nostre orecchie! La miriade di api – non esagero, sono proprio tante! – intente a succhiare il nettare dei fiori tra il trifoglio sembrano non notare la presenza umana. Il lago è fermissimo, grande, la sponda di fronte è lontana, fa molto caldo, le nuvole oscurano il sole per pochi secondi, voci e risate ci arrivano come echi e come echi vanno da noi agli altri pochi turisti presenti. Questo luogo appartiene geograficamente alla “Valle santa reatina”, oltre che per la presenza di vari santuari, forse è chiamato così per la pace interiore che può suscitare. Più tardi dovremo proseguire, passeremo da alcuni parenti, comunque consiglio a chi non conosce questi posti, di farci almeno “un salto”…


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