Un salto nel passato: itinerario in Maramures

Due cavalli arrancano, trainando un carro colmo di fieno, lungo una strada di campagna polverosa e sconnessa. Alla guida del carro, visi sereni e cotti dal sole. Non siamo nelle campagne italiane degli anni ’50, ma in Maramures, Romania, anno 2004. Il Maramures è una regione all’estremo nord della Romania, al confine con l’Ucraina, Il...
Scritto da: franshine
un salto nel passato: itinerario in maramures
Partenza il: 11/08/2004
Ritorno il: 27/08/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Due cavalli arrancano, trainando un carro colmo di fieno, lungo una strada di campagna polverosa e sconnessa. Alla guida del carro, visi sereni e cotti dal sole. Non siamo nelle campagne italiane degli anni ’50, ma in Maramures, Romania, anno 2004.

Il Maramures è una regione all’estremo nord della Romania, al confine con l’Ucraina, Il paesaggio è caratterizzato da dolci colline, lussureggianti boschi, campi coltivati, radure, villaggi e corsi d’acqua. I fiumi Viseu, Mara, Cosau e Iza, che formano le omonime valli, si gettano nella Tisa, un affluente del Danubio che giunge qui dopo aver attraversato l’Ungheria. La città principale del Maramures è Sighetu Marmatiei, detta Sighet, centro di circa 40.000 abitanti. La città, circondata dalla più quieta campagna, è caotica e vivace: possiede un fascino particolare, dovuto forse alla pacifica convivenza di cittadini ucraini, di rom e di una minoranza ungherese, i quali danno vita a un pittoresco e colorato mercato di frutta, verdure…E paprika.

Molto interessante ed impressionante la visita all’antica prigione di Sighet, oggi trasformata nel Museo delle vittime del totalitarismo: qui fu imprigionata e sterminata gran parte dell’élite intellettuale e politica attiva prima della seconda guerra, nonché un parte della gerarchia della chiesa greco-cattolica. Sighet è inoltre la città natale dello scrittore Elie Wiesel, del quale è ancora visitabile la casa in cui nacque.

A 19 km a Ovest di Sighet si incontra Sapanta, un modesto villaggio che nasconde però un piccolo ed unico capolavoro: il “Cimitirul visul”, il “Cimitero allegro”, forse il solo cimitero al mondo che si visita sorridendo. Qui l’artista scultore Ion Stan Patras (1909-1977) creò per gli abitanti del villaggio tombe e croci di un blu brillante, personalizzandole con intagli ed epitaffi: si cammina per esempio tra la tomba del pastore e quella del ferroviere, tra quella del minatore e dell’amante della donne e del vino, della signora che fu una brava cuoca e così via. Alla sua morte un allievo proseguì l’attività ed ancora oggi, con una modesta spesa, ci si può assicurare un riposo…Più che sereno! La vera atmosfera del Maramures la si incontra e la si assapora però nelle campagne e nelle vallate a Sud di Sighet. Qui decine di villaggi punteggiano la campagna, simili tra loro nella struttura, eppure ognuno capace di suscitare emozioni sempre diverse. I paesi sono generalmente costituiti da una strada principale asfaltata, spesso disseminata di buche, e da numerose stradine sterrate perpendicolari ad essa, che conducono alle abitazioni interne rispetto alla strada. Nei centri maggiori è possibile trovare sulla via principale uno spaccio che vende un po’ di tutto, dal pane alla biancheria.

Il mezzo di locomozione più utilizzato, oltre ovviamente all’automobile, è il carro trainato dal cavallo, utile nel lavoro nei campi e per il trasporto del fieno, ma anche per i funerali e per uscire la domenica. Non è raro quindi trovarsi in coda a qualche carro, in attesa di poterlo sorpassare, facendo attenzione inoltre agli altri animali che passeggiano pacificamente per la strada, oche, galline, cani, mucche.

Benché ormai le case più recenti siano in cemento, rimangono ancora numerosissime case completamente costruite in legno, con i balconi a galleria e i pilastri scolpiti. Ma la vera particolarità di queste case, anche delle più umili, sono gli imponenti portoni di ingresso in legno intagliato, nei quali eccelle l’abilità degli artigiani locali.

In questi villaggi non esistono strutture ricettive, alberghi e ristoranti, ma non è un difficile trovare alloggio presso alcune famiglie locali, raggruppate dalla rete OVR Operazione Villaggi Rumeni, a Vadu Izei (OVRAgro, turart@mail.Alphanet.Ro), le quali offrono da dormire e una cena “casalinga” per pochi Lei. L’ospite viene accolto nelle case con grande generosità e semplicità, malgrado le condizioni di vita non certo agiate di queste famiglie, per le quali il turismo inizia a rappresentare un modo per arrotondare il bilancio familiare. Ed è proprio presso le case private, tramite il passaparola, che è possibile trovare splendidi oggetti di artigianato locale, dalle tovaglie ai maglioni, ai tappeti tessuti a mano. Gli abitanti del Maramures sono particolarmente gentili verso gli stranieri, addirittura questa è l’unica regione della Romania in cui, anche passando in automobile, le persone, adulti, bambini e anziani, salutano con la mano.

Gran parte della fama del Maramures è dovuta alle chiese in legno, caratterizzate da uno stile molto particolare nato proprio in questa regione. Dal tipico tetto di “scaglie” di legno svetta un elegante campanile, anch’esso in legno che può raggiungere anche i 50 m di altezza. La maggior parte di queste chiese risale ai secoli XVII e XVIII, ma a Ieud e a Barsana si trovano le più antiche, del XIV secolo. Le pareti interne sono decorate da affreschi di tradizione ortodossa, talvolta davvero spettacolari e ben conservati. Queste chiese sono sempre circondate da semplicissimi cimiteri, spesso costituiti solo da croci sepolte dalla vegetazione, vere oasi di serenità. Raggiungere alcune chiese è davvero un’avventura, come per esempio a Calinesti, dove però dopo aver scavalcato muretti, attraversato un torrente e scalato una collina si raggiunge una delle più belle chiese della regione. E se si è fortunati può capitare di essere accompagnati da un gruppo di vivacissimi bambini locali, pronti a scortare il turista in cima alla collina, senza chiedere nulla in cambio, anzi donando gioia e sorrisi a volontà.



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