Un ponte di primavera tra i castelli della Baviera
Partiamo da Varese alle 5.30 del mattino, direzione Brennero.
A metà mattinata facciamo una sosta tecnica a Neubeuern, variopinto villaggio tra Innsbruck e Salisburgo e poco più tardi arriviamo a Prien, graziosa località sul lago Chiemsee (in tedesco “see” significa lago).
Troviamo senza difficoltà il nostro hotel (Seehotel, prenotato come nostra abitudine tramite sito internet) situato vicinissimo al lago.
Prien è il punto di partenza dei traghetti per la visita al palazzo di Herrenchiemsee che sorge su un’isoletta in mezzo al lago.Questo è il primo dei castelli che visiteremo, frutto della fantasia del mitico Ludwig II di Baviera.
Il palazzo è una riproduzione della reggia di Versailles, in quanto Ludwig II si ispirava, in tutto e per tutto, a Luigi XIV. Qui , tra i locali sfarzosi, troviamo una galleria degli specchi addirittura più grande di quella di Versailles. Pranziamo al self service di palazzo, con tavoli all’aperto e vista sulle belle fontane del parco.Al ritorno a Prien, facciamo una breve passeggiata tra i negozietti del centro e ceniamo in uno dei ristoranti in riva al lago. 23.4.2005 MONACO DI BAVIERA Partiamo presto, direzione Burghausen.
La cittadina è sovrastata da una fortezza, per l’esattezza “la fortezza più lunga d’Europa”.
Visitiamo quindi a piedi le mura in tutta la loro lunghezza, ammirando il panorama dall’alto che si affaccia, da un lato, sulla colorata cittadina sottostante e, dall’altro, su un verde lago.Ci dirigiamo, quanto prima, in direzione Monaco, dove pernotteremo.
Troviamo con cartina alla mano il nostro Hotel (Hotel Tannenbaum) situato in centro, in prossimità della Sendlinger Tor. Più complicato sarà trovare una collocazione per l’auto, in quanto scopriamo che il parcheggio convenzionato, è chiuso nella giornata di domenica.
Nel primo pomeriggio iniziamo la visita della città: l’Asamkirche (opulenta chiesa, ricca di decorazioni), la Marienplatz fulcro della città e poi la grandiosa Residenz.
La Residenz è una grande dimora reale. L’intera visita richiederebbe ore di tempo. Visitiamo ammirati gli appartamenti reali ed in particolare la sala più importante denominata “Antiquarium”. Consigliamo inoltre una visita al teatrino di palazzo, Cuvilliés Theater, un vero gioiellino architettonico.
Ceniamo in uno dei locali storici di Monaco, Augustinerbrau, antica fabbrica di birra Agostiniana, adibita ora a tipico ristorante (prezzi normali). Gli interni sono molto particolari. Se il tempo e la folla lo permettono, consigliamo i tavoli posti nel cortiletto interno. In ogni caso, per assicurarsi un tavolo, la prenotazione è obbligatoria in quanto il locale è sempre molto affollato. 24.4.2005 FUSSEN Ci dirigiamo in auto alla periferia ovest di Monaco per visitare il palazzo di Nymphenburg.
E’ un grande palazzo bianco, circondato da enormi fontane e corsi d’acqua, composto da un corpo centrale oltre ad una serie di costruzioni collocate nell’enorme parco circostante.
Per ragioni di tempo, visitiamo solo gli interni del palazzo, che diede i natali al famoso Re Ludwig II. Da segnalare la bella sala d’ingresso decorata con colori pastello e la “galleria della bellezza”, con i ritratti delle più belle dame di Monaco.
Tappa al book shop (presente in ogni castello che visiteremo) e poi via velocemente alla volta della residenza di Schleissheim, a nord di Monaco.
Anche questo palazzo è composto, come il precedente, da un corpo centrale, un grandioso parco ed altri 2 palazzetti minori collocati nel parco. Visitiamo il palazzo nuovo, caratterizzato da enormi sale decorate. Qui, a differenza di tutti i castelli che visiteremo, non sono presenti arredi ma la decorazione degli ambienti è talmente impressionante da non notare neppure la totale assenza di mobili.
Al termine, prendiamo l’autostrada in direzione Garmisch per la visita al secondo castello di Ludwig: Linderhof.
Si tratta di un piccolo ma sfarzosissimo castello, dove Ludwig amava isolarsi. Gli ambienti sono piccoli, pensati per un’unica persona ma di un lusso sfrenato.
Bello il parco e scenografiche le fontane. Da non perdere assolutamente, una visita alla grotta artificiale, con tanto di laghetto, frutto della genialità e della follia del Re.
Riprendiamo l’auto per recarci a Fussen, dove pernotteremo.
Il tragitto da Linderhof a Fussen, pare breve sulla carta ma in effetti non lo è. Tuttavia il paesaggio è da mozzafiato, soprattutto quando si costeggia uno splendido laghetto azzurro di montagna.
Fussen è una coloratissima cittadina, con una bella zona pedonale ricca di negozietti (peccato che alla domenica siano tutti chiusi). Scattiamo alcune fotografie perchè il luogo merita.
Inoltre siamo molto entusiasti della scelta del nostro hotel (Hotel Hirsch, prezzo medio), dalla bella facciata color pastello, dai graziosi arredi in elegante stile tirolese e dal letto a baldacchino della nostra stanza.
25.4.2005 NEUSCHWANSTEIN E RITORNO La colazione nel nostro bell’albergo non ci delude e subito dopo ci avviamo al vicinissimo castello di Neuschwanstein.
Dopo 10 minuti siamo già arrivati al terzo e incompiuto castello di Ludwig.
Visitiamo dapprima il vicino e più modesto castello giallo di Hohenschwangau, per poi passare al più famoso castello bianco di Neuschwanstein.
La biglietteria è unica per i 2 castelli e si trova nella zona dei parcheggi. Alla biglietteria è tutta burocrazia e ci attribuiscono un numero di visita come all’Asl. Dobbiamo quindi armarci di tutta la pazienza possibile per aspettare il nostro turno e per fare la fila per prendere il bus navetta che ci porterà in cima al monte, in prossimità del castello (è possibile in alternativa utilizzare delle carrozze collettive trainate da cavalli) Facciamo alcune foto sul ponte panoramico Marienbrucke, unico punto in cui è possibile fotografare il castello per intero, in tutta la sua complessità.
Affrontiamo infine la ripida ma breve salita che ci separa dall’ingresso del castello ma ogni fatica è ripagata. Il castello è unico nel suo genere. Gli ambienti più stupefacenti sono la sala del trono e la sala dei musici. E’ qui che Ludwig ha dato il meglio di se e non aggiungiamo altro.Il nostro viaggio si è chiuso veramente in bellezza; è proprio il caso di dirlo.
DANI E MAX