Un po’ di Balcani

Albania, Bosnia e Montenegro fuori stagione. Paesi dalla storia passata e presente difficile, ma con la voglia di lasciare tutto alle spalle e raggiungere l'Europa
Scritto da: elisareds82
un po' di balcani
Partenza il: 18/03/2015
Ritorno il: 27/03/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Il mio obiettivo principale era Sarajevo, ma il “destino” ha voluto che prendessimo l’aereo per l’Albania, a dir la verità più che destino è stata l’Alitalia che per soli 88 € ci ha fatto volare da Pisa a Tirana e quindi ne abbiamo approfittato per allargare il giro. Abbiamo organizzato il viaggio come sempre, macchina a noleggio e via!!! (€ 115 per 9 gg )

RACCOMANDAZIONE 1) per passare le frontiere in auto dovete avere l’autorizzazione del proprietario e va chiesta almeno 7 giorni prima della partenza. E richiedere la carta verde, con la quale noi abbiamo avuto dei problemi…

18 Marzo 2015

Arriviamo in orario in breve, prendiamo la nostra auto e partiamo verso la prima tappa, Skoder o Scutari in italiano, 87 km a nord di Tirana. Le strade sono a tratti buone a tratti sconnesse, con lavori in corso poco segnalati e con poche indicazioni. A primo impatto quello che salta agli occhi è la gran quantità di spazzatura in giro e le innumerevoli case lasciate a metà… Scutari è la quarta città albanese, la strada che la attraversa non promette un gran che, ma nasconde una centro carino, con zona pedonale e localini vari. La nostra sistemazione è il Tradita Hotel, prenotato su booking € 50,40, arredato in maniera tradizionale, carino e curato, ottima la colazione inclusa con prodotti del luogo.

19 Marzo 2015

Prima di lasciare Scutari visitiamo la fortezza Rozafa, che si affaccia sul lago, non essendo appassionati di rovine, sicuramente non riusciamo ad apprezzare fino in fondo…

Partiamo quindi verso Sarajevo, 290 km circa. Alla frontiera di Hani i Hotit, la polizia albanese perquisisce scrupolosissimamente la nostra macchina… mah! sembra che sia toccato solo a noi… comunque tutto a posto. Entriamo in Montenegro, membro dell’Unione Europea, mi aspetto quindi almeno qualche miglioramento, ma non è così… sempre spazzatura e strade dissestate. Sfioriamo la capitale Podgorica e tiriamo diritto verso nord, percorrendo il canyon del Piva, che a marzo ci offre un paesaggio aspro e ricoperto di neve. Le 56 gallerie scavate nella roccia fanno il loro effetto, ma la strada è desolata, ogni tanto troviamo della frane, che fortunatamente non chiudono la carreggiata. La zona è completamente disabitata e per km e km non vediamo anima viva… mi sento un po’ abbandonata… finalmente arriviamo a Scepan Polje frontiera con la Bosnia, cerchiamo di procurarci i documenti necessari per la macchina, ma è difficile trovare l’addetto… credo che ci abbiano mandato direttamente a casa sua… altri km di strade bosniache dissestate, e finalmente arriviamo a Sarajevo. Il nostro alloggio Hayat Hotel in centro, lo troviamo senza grossi problemi. Anche questo prenotato su booking, 30 € a notte. Le camere sono molto belle, moderne, spaziose e luminose, ma la colazione potrebbe essere migliore.

RACCOMANDAZIONE 2) fuori dalle città non avventuratevi in sentieri non battuti, ci sono ancora mine antiuomo in giro e i cartelli che avvisano sono stati tutti tolti dai Rom per rivendere il ferro,

Così ci hanno detto.

20 Marzo 2015

L’intera giornata è per la capitale bosniaca. Le dominazioni turche e austro-ungariche hanno lasciato tracce tangibili, il risultato è un’atmosfera da paesino delle Alpi circondato da innumerevoli minareti, ma non solo, anche chiese ortodosse e cattoliche. Il quartiere di Bascarsija (zona turca) costituisce il centro storico e la parte più turistica, piena di negozietti e localini. La strada Ferhadija è invece la zona più commerciale. Appena fuori da questi quartieri, non potrete non notare le ferite di guerra. Edifici e strade ancora riportano fori di granate e artiglieria che i serbi-boniaci hanno sparato durante l’assedio del 92/95. Visitate il museo della storia e il tunnel, unico collegamento tra Sarajevo e il resto del mondo. Noi abbiamo incontrato Elvir, oggi fa la guida, ma la guerra l’ha vissuta, e i sui racconti sono stati la parte più toccante del viaggio. Dice che gli italiani sono stati quelli che più di tutti hanno aiutato la popolazione, il suo numero è 0038761390583 per chi fosse interessato a visitare la città con lui, chiede 15 € l’ora e parla perfettamente italiano.

21 Marzo 2015

Lasciamo Sarajevo per Mostar a 133 km. La nostra sistemazione è B&B Mooostar City apartments, gestito da una coppia di ragazzi, molto carini e accoglienti, le camere sono veramente belle e spaziose e la colazione ottima! € 31,00 su booking.com. Anche Mostar ha le sua ferite di guerra e il centro e il famoso ponte erano stati completamente distrutti dai bombardamenti, ma grazie ai finanziamenti (italia in primis) sono stati ricostruiti. Qui i turisti non mancano, sarà la bella giornata, sarà che è sabato, ma il centro è super affollato. Ma basta aspettare le sei e cambia completamente l’atmosfera… i negozi chiudono e tutta la gente sparisce… finalmente con il buio la città è libera della folla… qui gli italiani hanno veramente lasciato il segno, in senso positivo, c’è la scuola di musica finanziata da Pavarotti, ma anche scuolabus della regione Emilia Romagna e questo lo abbiamo visto anche con una visita poco approfondita. Finalmente un po’ d’orgoglio di essere italiani!

RACCOMANDAZIONE 4) non sottovalutate le frontiere, noi abbiamo perso molto tempo, tra controlli della macchina e dei bagagli e funzionari che non si trovano ( soprattutto tra Montenegro e Bosnia). Informatevi bene sulle regole delle frontiere, soprattutto se viaggiate con mezzo vostro, per entrare in Croazia dalla Bosnia ci hanno chiesto 250 €… ma sono impazziti?!? io mi sono arrabbiata, ma tanto non ci capivamo… quindi abbiamo girato le chiappe e abbandonato l’idea di passare da Dubrovnik (che tra l’altro non era prevista ma una deviazione decisa all’ultimo).

22 Marzo 2015

Ci prepariamo ad un nuovo spostamento e a lasciare la Bosnia, la direzione è la costa del Montenegro, Kotor a 216 km (dopo aver scartato Dubrovnik causa problemi con la frontiera). Il tempo non è dei migliori e facciamo in tempo solo a fare un giretto a Pedast, carino ma troppo elogiato della lonley planet e inizia prima a piovere e poi a diluviare… per stanotte non abbiamo prenotato niente e quindi andiamo a cercare una sistemazione… ma è più difficile del previsto, ci sono pochi alberghi e chiusi… finalmente troviamo qualcosa di aperto a Tivat 5 kg da Kotor. Ormai è buio, la giornata non è stata delle migliori e ci infiliamo dentro al Villa Royal… € 54.00 a notte, il posto è pessimo poco pulito e la colazione… lasciamo perdere… siamo gli unici clienti… ed è veramente triste… non mi affiderò più al caso, ora prenoterò tutto su booking.com!

23 Marzo 2015

La mattina non piove e andiamo a visitare Kotor, la cittadina è carina, circondata da mura e con un intrico di fitte stradine all’interno con piazzette nascoste e tanti gatti… ripartiamo verso sud percorrendo la costa, dove incontriamo diverse località balneari, secondo me rovinate della costruzione di edifici pacchiani. Addirittura Sveti Stefan, una piccola penisola, è stata trasformata interamente in un mega resort di lusso… certo è stata ristrutturata con gusto (almeno vista da lontano) ma l’accesso è consentito solo ai clienti… pensa un po’ se in Italia iniziassimo a vendere i nostri borghi arroccati sulle colline e chiuderli… la trovo veramente una gestione delle risorse turistiche molto discutibile… Ci fermiamo a Ulcinj ultimo paese del Montenegro. Il nostro hotel è il Dolcigno 50,00 € a notte. Anche Ulcinj ha una stari grad (città vecchia) sempre arroccata e circondata da mura… insomma niente di particolare, ma qui il paesaggio mi sembra un pochino meno deturpato…

RACCOMANDAZIONE 4) noi abbiamo portato il nostro navigatore Tom Tom da casa, ma tutta la zona dei balcani ancora non è stata tracciata, ci sono solo le principali strade di collegamento e non è per niente affidabile. (per onestà devo dire che lo stesso navigatore ti avverte che le informazioni potrebbero essere carenti o incomplete…. )

24 Marzo 2015

Partiamo di prima mattina, prima facciamo un giro nella parte sud del Montenegro, ma niente di rilevante, poi partiamo in direzione di Berat in Albania a circa 300 km, cittadina patrimonio Unesco con le caratteristiche case ottomane dominate dalla fortezza illirica Antipatrea. Praticamente ci mettiamo tutta la giornata ad arrivare, grazie anche al navigatore che ci porta da un’altra parte e km e km di strada distrutta dagli alluvioni di febbraio. Fortunatamente la gente è sempre disposta a dare indicazioni e tanti parlano italiano! La nostra sistemazione è il White Hotel, affacciato sulla strada pedonale a due passi dal centro storico, nuovo, luminoso, stanze grandi e accoglienti ottima colazione e bidè! Insomma ve lo consiglio! Tutto per 35 € a notte!

25 Marzo 2015

L’intera giornata è dedicata a Berat. Piove, ma andiamo lo stesso alla fortezza. Per raggiungerla percorriamo una stradina acciottolata, scivolosa e in salita… uff… ma poco dopo smette di piovere e dedichiamo la mattina alla fortezza e il pomeriggio al resto del paese, diviso dal fiume. È piacevole passeggiare per le strade vive di questa cittadina che ha anche un’ università. Ma la vera scoperta la faccio la sera, ordinando un po’ controvoglia la pasta al pomodoro da un menu’ tutto in albanese e quindi poco comprensibile… ma pasta al pomodoro era chiaro… e devo dire che era buonissima, cottura giusta e un buon sughetto, meglio di quella che a volte mangiamo nei nostri ristoranti! Bene, ora mi sento quasi a casa!

26 Marzo 2015

Oggi ci aspetta l’ultima tappa, verso Tirana, circa 100 km. Ci arriviamo senza problemi, la capitale è comunque ben segnalata. Andiamo subito al hotel Prestige, su una delle strade principali che portano al centro. 54 € a notte per una camera non molto grande, ma con una doccia eccezionale e il bidè, buona anche la colazione. Tirana mi sembra una città molto trafficata e caotica, ha una piazza circondata da parchi, ma l’aria è veramente piena di smog e dopo poco mi inizia a pizzicare la gola… ormai è l’ora di pranzo e andiamo nel quartiere Blloku, dove c’è la maggior parte dei ristoranti, locali e negozi. Ci rendiamo conto di essere circondati da italiani, uomini d’affari o famiglie probabilmente di origine albanese in visita ai parenti, ma in ogni angolo sentiamo parlare la nostra lingua…La città non ha molto da offrire e dopo un altro giro per il centro rientriamo in albergo. Ancora una buona cena a base di linguine allo scoglio e a letto a vedere un po’ di televisione, ovviamente italiana.

27 Marzo 2015

Stamattina ce la prendiamo veramente comoda, e dopo colazione e avere riordinato i bagagli andiamo verso l’aeroporto. Senza problemi restituiamo al macchina e rientriamo a Pisa.

CONCLUSIONi

Ho imparato che è bene andare fuori stagione nei posti parecchio turistici, mentre nei paesi in cui il turismo ancora non è al massimo è bene approfittare dell’alta stagione, che immagino non sarà poi così affollata…

Sono tornata a casa con la triste consapevolezza che la pace in Europa non è così scontata… e che ciò che è accaduto 23 anni fa in Bosnia non è stato né risolto né dimenticato.

Certo non è stato il viaggio migliore della mai vita, ma un viaggio vero e bisogna saper cogliere le sfumature e riuscire ad apprezzare anche le piccole cose… fatta eccezione per Sarajevo e Mostar, dove tornerei volentieri e che consiglio vivamente. Prima di partire però informatevi sulla guerra, fate un ripasso sulle cause e andate a vedere con i vostri occhi le conseguenze su una città che era aperta a tutte culture con le sue mille moschee, ma anche sinagoghe, chiese cattoliche e ordotosse l’una accanto all’altra e che nonostante tutto è ancora così!



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