Un paradiso chiamato Sardegna

Con un difetto: le barriere architettoniche
Scritto da: ROTEX
un paradiso chiamato sardegna
Partenza il: 20/06/2010
Ritorno il: 30/06/2010
Viaggiatori: 3
Spesa: 1000 €
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E’ da un po’ di tempo che mi frullava nella testa di andare in Sardegna, anche perché da tutti è descritta come un luogo meraviglioso, in cui vi è un mare da far invidia ai Tropici, simile alle Maldive. Sono anni che sento amici e parenti che vanno, tutti ne parlano benissimo, in qualsiasi zona si rechino, da nord a sud, da est ad ovest…. Per una serie di ragioni, non mi è mai capitato l’occasione, a questo devo aggiungerci una certa miq puzzetta sotto il naso data da chi non vuole andare dove vanno un po’ tutti. Già perché si sente parlare talmente tanto della Sardegna da farla sentire o troppo “ VIP” o troppo “da famigliole”. La classica descrizione della vacanza in Sardegna è: mare bello, poco divertimento, tranne nelle zone in cui è solo per pochi e se si vuole visitarla per bene bisogna avere l’auto. Ma soprattutto poco consigliata ai “rotellati” in quanto piena di barriere architettoniche. Per queste ragioni ho sempre rimandato una vacanza sarda, sino a poche settimane fa quando sono stato invitato da amici e non me lo sono fatto ripetere due volte… Fine giugno è uno dei periodi migliori per visitarla…quindi…. Sardegna sia…. Sono partito in aereo con destinazione Olbia, mentre i miei amici sono traghetti con la Jeep. La prima giornata è iniziata nei miglior dei modi, siamo andati in piccolo paradiso terrestre, una caletta poco conosciuta dai turisti: “Tre Monti” a Baja Sardinia, certo non è molto accessibile, si arriva in auto su una strada sterrata, dopo di che bisogna percorrere circa 150 metri di un sentiero abbastanza agevole, anche se vi sono diverse buche da evitare e alcuni sassi che in tracciano il percorso…. Ma una volta arrivati a meta….si resta senza parole… In questa settimana di vacanza, si decide di rimanere nella zona della costa Smeralda, evitando in particolare le spiagge da “sovrani” che vi sono in quella zona, optando per luoghi meno conosciuti. Una giornata la dedichiamo alla visita dell’isola della Maddalena e di Caprera, prendiamo il traghetto a Palau e nel giro di 15minuti siamo sull’isola. E’ impensabile descrivere i colori del mare che cambiano in base alla luce e alle rocce, passerei le giornate a scattare fotografie. Vista la bellezza della giornata preferiamo buttarci in spiaggia piuttosto che visitare la casa di Garibaldi. Scegliamo la spiaggia del relitto a Caprera, chiamata così in quanto vi è la carcassa di un imbarcazione, che a me pare più che altro un vecchio tronco, comunque è conservato sul bagnasciuga e tutti stanno ben attenti a non toccarlo, per paura che vada in pazzi. In serata facciamo una capatina, sembrerebbe brutto non andarci, a Porto Cervo, resto sconcertato dalla quantità di barriere architettoniche che vi sono nella piazzetta, soprattutto nella zona in cui vi sono i negozi delle grandi firme. Il centro di Porto Cervo assomiglia a un villaggio turistico, non è sicuramente un centro storico, pertanto non ci sarebbe alcun problema ad abbattere le barriere architettoniche. Il mio sconcerto è dovuto anche dal fatto che, in un luogo dove le banconote da 100euro vengono utilizzate per gettare i chevingum masticati, possibile che non vi è l’opportunità di costruire degli scivoli o ascensori??? Forse nel mondo vips non esistono carrozzine, malattie o problemi motori?? Vorrà dire che quando diventerò milionario, metterò scivoli ovunque…. La Sardegna non è sicuramente un luogo accessibile, la maggior parte delle spiagge non sono attrezzate, il fatto che sia cosi selvaggia è sicuramente uno fattore molto positivo, ma ovviamente le rende scomode per chi ha problemi di mobilità. Nelle spiagge ci si arriva attraverso strade sterrate, i parcheggi molte volte sono sulle strade e per raggiungere il mare bisogna percorre sentieri sterrati. Uno dei modi migliori per godere appieno del mare sardo è in barca, di qualsiasi genere esse siano, dai gommoni alle caravelle, dagli yacht ai cannotti, da li si può ammirare luoghi che altrimenti resterebbero irraggiungibili ai rotellati e non solo. Abbiamo così noleggiato un motoscafo, durante le prime ore del mattino abbiamo beneficiato della tranquillità del mare, non c’era nessuno in giro, poi con il passare delle ore, il mare è diventato trafficato come la tangenziale di Milano nelle ore di punte. Nonostante vi siano imbarcazioni ovunque e vicinissime l’una contro l’altra, rimane la sensazione di sentirsi all’interno di uno di quei poster che, poi durante l’inverno, adoriamo come un immagine sacra, ci gustiamo questa sensazione, cerchiamo di assorbire i colori per portarceli a casa. Ora, anch’io posso testimoniare che non è necessario andare ai Tropici o alle Maldive per trovare un meraviglioso mare, basta venire qua tra le coste della Sardegna e in caso diventasse più accessibile, la Sardegna potrebbe essere classificata nella categoria: Paradiso. http://rotex.myblog.it


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