Un Marocco inaspettato

Quest'estate abbiamo organizzato un itinerario in fuoristrada nel sud del Marocco tra montagne, deserto e villaggi berberi, una vera meraviglia sia dal punto di vista ambientale che architettonico.
Scritto da: supermary58
un marocco inaspettato
Partenza il: 12/08/2011
Ritorno il: 23/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Ascolta i podcast
 
Quest’estate abbiamo organizzato un itinerario in fuoristrada nel sud del Marocco tra montagne, deserto e villaggi berberi, una vera meraviglia sia dal punto di vista ambientale che architettonico. Marrakech è il punto di partenza e di arrivo del nostro viaggio, la sua visita la rimanderemo a fine tour, quando, dopo aver fatto circa 2.500 Km. in 9 giorni, riconsegneremo la jeep in aeroporto.

12 AGOSTO 2011

Il volo Easyjet parte puntuale da Malpensa e arriva altrettanto puntuale all’aeroporto di Marrakech, mangiamo velocemente un panino al Bar e andiamo al Banco dell’EUROPCAR per il ritiro del fuoristrada (www.rentalcargroup.com). Sono quasi le 13.00 quando finalmente partiamo in direzione di Ouarzazate attraverso il passo del Tizi n’Tichka che con i suoi 2200 m. di altitudine attraversa l’Alto Atlante ed è considerato uno dei più spettacolari del Marocco. La strada N.9 è tutta asfaltata ma i molti camion ci fanno ridurre notevolmente la velocità e ci costringono a diversi sorpassi. La natura e il colore del terreno variano lungo tutto il percorso, e non possiamo fare a meno di fermarci in continuazione nei numerosi punti di sosta per fotografare o riprendere i bellissimi panorami. Poco dopo aver superato il villaggio di TADDERT lasciamo la strada principale e prendiamo una pista panoramica con numerosi tornanti, che conduce al villaggio di TELOUET. E’ ormai pomeriggio inoltrato e vogliamo arrivare al nostro Auberge prima che faccia buio. Riusciamo giusto a fare qualche foto alla sua kasba e proseguiamo verso la Vallata del wadi Meleh fino a raggiungere il villaggio di AIT BEN HADDOU dove ci fermeremo per la notte.

AUBERGE BAGDAD CAFE www.auberge-bagdad-cafe.com Voto 9 (ottima accoglienza, buona cucina, molto pulito, aria condizionata, il proprietario è molto disponibile a dare indicazioni e suggerimenti riguardo gli itinerari programmati)

13 AGOSTO

Ci svegliamo di buon ora e decidiamo di visitare subito lo ksar di Ait Ben Haddou, un intero villaggio fortificato situato lungo la sponda di un wadi che dobbiamo attraversare. L’acqua non ci sembra alta e ci sono dei sacchi di sabbia e dei grossi sassi un po’ traballanti che fungono da “passerella” …barcollando, riusciamo a guadarlo. La splendida kasba, inserita dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, risale al XVI secolo, è fatta di sabbia e si affaccia sull’immenso deserto roccioso. Da qui passavano le carovane che trasportavano il sale da Marrakech verso il deserto, riportando indietro oro, avorio e schiavi. L’effetto scenografico è talmente bello che numerosi registi l’hanno scelto come set per i loro film come ad esempio Il the nel deserto, Lawrence d’Arabia e altri ancora. Ritorniamo all’Auberge e dopo un’abbondante colazione ci dirigiamo verso BOUMALNE per iniziare la spettacolare salita verso la VALLE DEL DADES, soprannominata anche la Valle delle mille kasbas. La prima sosta la facciamo per visitare la kasba di AMERDIHIL, ci arriviamo attraversando per circa 2 Km. un fiume in secca pieno di sassi. Dopo aver zigzagato nel labirinto della kasba saliamo su una terrazza traballante e lo scenario che appare ai nostri occhi è di quelli che non dimenticheremo. Ci fermiamo poi a SKOURA villaggio delimitato da un bellissimo palmeto che pare sia stato realizzato dagli arabi e poi successivamente abitatato da nomadi berberi. Durante il percorso notiamo che le montagne dell’Alto Atlante e le catene del Jebel Sarho cambiano continuamente le loro forme e le loro sfumature cromatiche passando dai colori più accesi del rosso fino all’ocra più intenso. Ceniamo sulla terrazza del nostro piccolo hotel gustando un ottimo tajine e apprezzando la frescura che arriva dalle vicine montagne.

AUBERGE PANORAMA – BOUMALNE – Voto 6 (camera piuttosto piccola e bagno molto vecchio con una tenda come porta, pulizia passabile, buona la cucina anche se con un servizio molto lento)

14 AGOSTO

Il programma di oggi sarebbe stato quello di raggiungere Tinerhir, dove abbiamo riservato l’hotel per la notte, partendo da Msemrir e percorrendo i 60 Km. di pista fino a Tamtattouchte, ma alcuni abitanti della zona ci dicono che la strada è molto dissestata e lenta. Decidiamo di cambiare percorso….da Boumalne riprendiamo la strada principale N. 10 fino a Tinerhir, facciamo il check in hotel e proseguiamo per le GOLE DEL TODGHA. Improvvisamente ci appaiono questi canyon bordati da una striscia verdissima di palme, orti e frutteti che seguono l’andamento del fiume e finiscono dove termina l’acqua. Nel punto più stretto della gola siamo circondati da montagne rossastre, con l’azzurro del cielo che fa capolino. Continuamo a percorrere la strada per Rich fino a raggiungere un piccolo villaggio di nome Assoui, la piazza principale è quasi deserta, c’è solo un negozietto aperto e alcuni uomini che si ripararano in una zona d’ombra dal caldo insopportabile. La nostra prossima meta è GOULMIMA ma non c’è nessun cartello che la indica. Chiediamo informazioni ad una coppia di berberi che si offrono di indicarci la strada in cambio di un passaggio. Accettiamo di buon grado la loro proposta e loro ringraziano calorosamente per la nostra disponibilità. Purtroppo non possiamo conversare, parlano un dialetto che noi naturalmente non capiamo…..peccato, perchè avremmo potuto conoscere un po’ della loro storia! I panorami sono sempre stupendi e non possiamo fare a meno di fermarci per fotografarli cogliendo l’occasione per fare un paio di foto insieme ai nuovi amici. Arriviamo finalmente a destinazione e ci congediamo dai nostri simpatici “compagni di viaggio”. A Goulmima visitiamo uno degli ksar poco frequentati e meglio conservati di tutta la regione e notiamo che nonostante il sole sia al massimo della sua potenza in questi labirinti il caldo è molto più sopportabile che all’esterno. Con l’aiuto di una guida percorriamo le buie viuzze che portano in cortili ombreggiati passando attraverso androni che si aprono su scale ancora più buie, in questi vicoletti ci vivono ancora numerose famiglie e molti sono i bambini intenti a giocare o a sfrecciare con le loro biciclette! Riprendiamo la strada principale fino a Tinerhir, ceniamo in hotel in compagnia di un gatto giocherellone e di un paio di rane immobili nel piccolo laghetto vicino al nostro tavolo.

MAISON D’HOTES ANISSA Voto 7 ( hotel carino, buona accoglienza, avevamo una camera con 4 posti letto, pulito, bagno spazioso anche se mancava la porta)

15 AGOSTO

La tappa di oggi è una delle più attese. Raggiungeremo prima ERFOUD e poi MERZOUGA dove inizia la grande distesa del deserto del Sahara marocchino. Verso sera partiremo dall’hotel e andremo con i dromedari per un bivacco sulle alte dune dell’ERG DI CHEBBI. Ma partiamo dal risveglio…..alla quattro di mattina sentiamo il richiamo del muezzin alla prima preghiera della giornata, dopo una buona colazione marocchina (frittatine, pane arabo, miele, succo d’arancia e tè alla menta) visitiamo TINERHIR un grosso centro immerso in un’oasi lussureggiante a 1350 metri, dove tra le fitte palme spicca la kasba color ocra che decidiamo di non visitare. Visitarle tutte è troppo faticoso, visitarne qualcuna è estremamente piacevole e qualche volta è anche più interessante entrare in un villaggio non segnalato con la gente che ti guarda con gli occhi sgranati perchè di solito pullman e auto tirano dritto. Facciamo invece due passi nel palmeto dove vediamo donne che lavano i panni nei canaletti d’acqua e coltivano la terra nascoste dalla folta vegetazione. Proseguiamo verso Erfoud….le montagne non si vedono più, il paesaggio diventa piatto e polveroso e il caldo diventa opprimente, da lontano vediamo nuvole di sabbia sollevate dal vento…il deserto è vicino! Arriviamo a Erfoud all’ora di pranzo e ci rifugiamo al Cafè Des Dunes, non tanto per mangiare….i piatti sono sempre gli stessi…..ma per rinfrescarci un po’! Il locale è molto carino e il cibo è buono. Dopo pranzo facciamo due passi nel suk…..niente di particolare e proseguiamo per Merzouga. Dopo il check in hotel ci riposiamo un’oretta e in seguito oziamo ai bordi della piscina gustandoci un buonissimo tè alla menta questa volta rigorosamente ghiacciato! Verso le 18.30 i dromedari sono pronti e noi lo siamo molto più di loro…..insieme a noi c’è un’altra coppia di italiani e una ragazza di Londra in compagnia del padre . Avvistiamo in lontananza le prime dune e più ci inoltriamo e più scorgiamo altri rilievi dai profili immaginari. Dopo un’oretta di cammino ci fermiamo per ammirarare il tramonto. Il paesaggio è magico, a seconda dell’ora del giorno le dune cambiano colore, i chiaroscuri che si formano con i giochi di luce sono straordinari. Proseguiamo sempre più stupiti da ciò che ci circonda fino ad arrivare al bivacco. Prendiamo possesso di quella che sarà la nostra tenda per la notte e in attesa della cena ci avventuriamo sulle dune stringendo finalmente nel palmo della mano un pugno di questi granelli di sabbia! Ceniamo conversando del più e del meno con i nostri compagni di viaggio mentre lentamente si fa sempre più buio. Strano ma vero, ad un certo punto sentiamo delle gocce d’acqua su di noi…piove….il nostro accompagnatore ci dice che è un evento inusuale per il periodo, che non succedeva da 4 mesi ma che tra poco sicuramente smetterà….e così accade! Dopo cena saliamo su una delle tante dune e rimaniamo ad ascoltare la “voce del deserto” , folate di vento caldo ci avvolgono, è una notte di luna piena ed è tutto bellissimo! Ritorniamo nel nostro accampamento ma non abbiamo nessuna intenzione di dormire nelle tende. Decidiamo di portare fuori i tre letti e dormire sotto le stelle assaporando la calma e la tranquillità che solo in questi luoghi si può provare…..

KASBAH MOHAYUT www.mohayut.com Voto 9 (di fronte alle dune, belle camere, spaziose con aria condizionata, piscina e giardino dove è possibile bere un tè e fare colazione, buona accoglienza, giudizio molto positivo anche per quanto riguarda il bivacco nel deserto. Chi vorrà passare solo la notte nel deserto e non ha intenzione di prendere una stanza, avrà a disposizione un locale per cambiarsi, e potrà usufruire della piscina e dei servizi dell’hotel)

16 AGOSTO

Ci svegliamo molto presto per vedere l’alba e come per una tacita intesa ognuno di noi sceglie un percorso diverso, una cima solitaria per vedere spuntare il sole. La salita è un po’ faticosa, dopo un crinale ce n’è subito un altro, saliamo ancora fino ad arrivare ad un punto dove si domina il paesaggio. Il sole sorge…è uno spettacolo unico e indimenticabile! Ma è ora di ripartire, i dromedari sono pronti, si ritorna a Merzouga seguendo un percorso più veloce rispetto a quello dell’andata. Chiediamo al nostro accompagnatore come fa ad orientarsi in questo oceano di dune e ci risponde scherzando, che ha il GPS in testa…poi ci dice che prende come riferimento le dune più alte. Il sole è ormai alto e comincia a far caldo, ci voltiamo per l’ultima volta come per immortalare nella nostra mente ciò che abbiamo vissuto…. Dopo colazione ripartiamo per Rissani. Lungo la strada ci sono molti pozzi, chiamati khettara, che testimoniano il fatto che un tempo questa parte del deserto era fertile. I pozzi, profondi circa trenta metri, venivano collegati tra loro da chilometri di gallerie e le canalizzazioni arrivavano fino alle palmerie dove l’acqua veniva usata per l’irrigazione. Arriviamo a Tazzarine all’ora di pranzo, ci fermiamo in un piccolo ristorante locale e nonostante il Ramadan sono disponibili a prepararci la solita insalata marocchina con delle brochette di carne. Nel tardo pomeriggio arriviamo ad Agdz una cittadina animata ma insignificante dove passeremo la notte. Facciamo quattro passi nel suo “centro” per fare qualche telefonata e curiosare tra le bancarelle del suo suk.

CAMPING KASBAH DE LA PALMERAIE www.casbah-caidali.net Voto 5 (sistemazione molto spartana, necessario il sacco lenzuolo. Sorge sulla proprietà dell’antica casba di Caid Ali, posto molto tranquillo, servizi igienici lontani dalla stanza, acqua fredda ma puliti).

17 AGOSTO

Oggi arriveremo fino a ZAGORA percorrendo la VALLE DEL DRAA. A 6 Km da Agdz, all’interno di un’oasi lussureggiante, si trova lo Ksar di Tamnougalt con la sua casba abitata fino agli anni ’60…mentre poco distante, in un paesaggio davvero splendido, c’è la casba di Timiderte. Molto bello è il contrasto delle vecchie case di fango con le verdi oasi e le catene montuose alle spalle. Ci addentriamo all’interno del palmeto per conoscere i sistemi di irrigazione che permettono di rendere così rigogliosa questa valle. Attraversiamo la Valle Dra, il più lungo fiume del Marocco, un filo d’acqua che riesce ad irrigare un’oasi di quasi 200 Km. prima di perdersi nella sabbia. Quest’oasi è tutta un susseguirsi di palme e coltivazioni di un verde brillante. Per la strada è una continua processione di uomini, donne e asinelli carichi di erba mentre i ruderi dei villaggi abbandonati fanno da nido alle cicogne. Arriviamo a ZAGORA, cittadella arroccata su una collina alle soglie del Sahara, famosa soprattutto per le tantissime palme di datteri che la circondano. Nonostante il termometro segni 48 gradi, facciamo quattro passi lungo la strada principale. Ci sono diversi negozietti e i proprietari sono sempre pronti ad addescarci per farci entrare nelle loro botteghe e cominciare la consueta, tradizionale e snervante contrattazione. Nessuna cosa ha un suo prezzo, ma ogni cosa ha un “nostro” prezzo, cioè il valore che noi vogliamo dare ad un oggetto che ci piacerebbe acquistare. Sono molto pazienti, ti fanno vedere un sacco di cose e se alla fine vedono che non sei più interessato all’acquisto e decidi di andartene, ti corrono dietro abbassando ancora di più il prezzo. La prossima tappa e TALIOUINE, dove ci fermeremo per la notte. Questa zona è famosa per lo zafferano e lungo la strada del paese si può visitare una cooperativa dove vengono illustrate tutte le caratteristiche di questa spezia così preziosa.

AUBERGE LE SAFRAN www.auberge-safran.com Voto 7 (bella stanza spaziosa e pulita con un bel panorama sulle montagne, buona accoglienza e buon cibo al ristorante dell’hotel….c’è un piccolo negozietto dove è possibile acquistare olio di argan e zafferano)

18 AGOSTO

Oggi arriveremo fino a Taroudant, cittadina fortificata che del suo passato rimane una possente cinta di mura tanto da essere soprannominata una “piccola Marrakech”. Arrivati in città andiamo alla ricerca del nostro riad ma nonostante le indicazioni che abbiamo scaricato dal sito, non riusciamo a trovarlo. In ultima analisi chiediamo aiuto ad un uomo incontrato per strada che molto gentilmente si offre di accompagnarci. Lasciamo gli zaini , ci rinfreschiamo e riposiamo un’oretta…nella tarda mattinata il caldo si fa sentire…. e andiamo a pranzo al Cafè Les Arcades nella piazza principale. Dopo pranzo girovaghiamo un po’ per la città….visitiamo i suk, in particolare quello berbero che, fra tutti è quello meno turistico e il più autentico, fino ad arrivare alla conceria, fuori dalle mura, dove un conciatore ci spiega le varie fasi di lavorazione delle pelli e immancabibilmente ci porta nel suo piccolo negozio. Ritorniamo nella medina e ci gustiamo un ottimo succo di pompelmo in uno dei tanti “baracchini” presenti nella piazza. E’ ormai il tramonto e alle 19.15 in punto il muezzin, dall’alto del minareto, annuncia che anche per oggi il digiuno è finito. Centinaia di persone si riversano nei ristorantini adiacenti alla piazza, fanno lunghe file per comprare pesce fritto, si siedono sugli scalini delle case a fumare….per circa un mese, durante il periodo del Ramadan, giornalmente questo rito si ripete, i ritmi della gente durante la giornata si trasformano e tutto procede molto lentamente fino all’arrivo di un nuovo tramonto e allora tutto diventa quasi una grande festa.

RIAD MAIA – MAISON D’HOTES www.riad-maia-taroudant.com Voto 9,5 (nella medina, bellissimo riad con poche stanze molto confortevoli e arredate con gusto, così come gli spazi comuni, ottima accoglienza e ottima colazione …l’unico inconveniente è stata la difficoltà che abbiamo avuto nel raggiungerlo….ma è poco confronto alla bellezza del riad)

19 AGOSTO

Lasciamo Taroudant e via…verso AGADIR…è tutta autostrada e ci si arriva velocemente anche se bisogna fare attenzione ai limiti di velocità….non era una tappa prevista, ma visto che è possibile farla ne approfittiamo. Non avendo molto tempo a disposizione dobbiamo decidere cosa vedere. La scelta cade sul porto per assistere all’asta del pesce: Agadir è ai primi posti al mondo per la pesca delle sardine. Sono circa le 9.00 quando arriviamo sulle banchine del porto. Vediamo arrivare molti pescherecci, mentre moltri altri sono già attraccati. Tonnellate di sardine e di altro pesce passano di mano in mano in un’atmosfera frenetica. Un pescatore ci fa salire a bordo di un peschereccio, ci fa vedere la stiva che contiene quintali di sardine, poi ci mostra la cucina e la plancia dove si trova la strumentazione di bordo con il GPS e il sonar utili per orientarsi e individuare i banchi di pesce. Lasciamo Agadir per dirigerci verso la VALLE DELL’OURIKA. Prendiamo l’autostrada per Marrakech fino all’uscita di Chichaoua poi una strada interna fino al paese di AMIZMIZ. Si attraversa un paesaggio di dolci pendii brulli e sullo sfondo vediamo in lontananza le montagne dell’Alto Atlante. E’ quasi l’ora di pranzo e la Routard segnala in questo villaggio un lodge dove, oltre a pernottare, è anche possibile pranzare. E’ posizionato sulla collina proprio di fianco alla casba. Decidiamo di fermarci qui, anche perchè le alternative sono pochissime. Il lodge, immerso in una vegetazione lussureggiante è molto bello, ci accoglie una signora di mezza età che ci propone di pranzare ai bordi della piscina a sfioro con una bellissima vista. Non è nostra consuetudine scegliere sistemazioni particolarmente chic e…ahimè costose…., ma uno strappo alla regola ogni tanto non guasta. Il pranzo, a base di ottimi piatti francesi è squisito, e finalmente, dopo avere bevuto per molti giorni acqua e coca cola, gustiamo un paio di fresche birre!!! Si sta molto bene in questo posto, tanto che decidiamo di rimanerci anche per la notte. Non essendo periodo di alta stagione, c’è disponibilità e il lodge in cui dormiremo, aperto sulla natura grazie alle sue vetrate, è bellissimo. Passeremo il pomeriggio ad oziare e a prendere il sole sui comodi lettini…

MAROC LODGE www.maroc-lodge.com Voto 10 (un indirizzo speciale e di gran classe….provare per credere!)

20 AGOSTO

Oggi è l’ultimo giorno del nostro tour, a mezzogiorno dovremo consegnare il nostro fuoristrada all’aereoporto di Marrakech. Ci dirigiamo verso ASNI, piccolo villaggio berbero a 1.150 metri di altitudine. Il villaggio in sè non presenta attrattive particolari, ma si trova in una bella zona di montagna. Oggi è sabato ed è giorno di mercato. Facciamo un giro nel suk, ma sinceramente questi mercati non ci entusiasmano più di tanto…forse perchè quelli del sud-america e del sud-est asiatico sono di gran lunga più suggestivi. Prendiamo la strada per Marrakech e a mezzogiorno in punto riconsegnano il “nostro” Pajero. All’uscita dall’aeroporto prendiamo un taxi, anche in questo caso la trattativa è d’obbligo, e nel giro di 15/20 minuti arriviamo davanti al nostro ultimo Riad. Nel pomeriggio ovviamente la nostra meta è Piazza Jemaa el-Fna, la grande piazza di Marrakech, la meta imprescindibile di tutti noi visitatori. Fin dall’antichità era luogo di festa, le carovane che partivano dall’India e attraversavano il Sahara finivano il loro lungo tragitto proprio in questa piazza. Lungo i suoi lati, per soli 4 dirham, i chioschi vendono ottimi succhi d’arancia, mentre i venditori di frutta secca sbucano a malapena dai loro banchetti stracolmi di datteri, uva passa, albicocche e fichi, i lustrascarpe cercano di adocchiare i passanti che indossano scarpe di cuoio, mentre gli erboristi espongono i loro prodotti per terra e i ragazzini ci sventolano sotto al naso serpenti in legno…ci sono anche cartomanti e giocolieri, donne che si offrono di dipingere le mani con l’hennè e, purtroppo, anche scimmiette addomesticate e incantatori di serpenti. Nel tardo pomeriggio vengono montati i ristoranti: vediamo arrivare carrette spinte a braccia che trasportano bracieri, piatti, panche e tavolini…tutto dev’essere pronto in poco tempo. Ogni ristorante ha un proprio numero e un posto stabilito. Dopo il tramonto si apre il sipario…fra i tendoni i cuochi preparano carni alla griglia e fritti di pesce, verdure, tajine, teste di capra bollite dalle quali ricavano le cervella, spiedini, salsicce…. mangiamo gomito a gomito su tavoli coperti da tela cerata e beviamo, rigorosamente bibite analcoliche o acqua in bicchieri di plastica, mentre vicino a noi i proprietari cercano di attirare l’attenzione dei turisti con battute molto spiritose! Assistiamo a questo spettacolo all’aperto fino a tarda serata, quando il clamore si affievolisce, i ristoranti chiudono, si spengono i bracieri, si smontano le attrezzature e le migliaia di lampadine si spengono….il sipario sulla grande piazza è calato fino a domani.

RIAD LAAROUSS www.e-riadmarrakech.com Voto 8 (nella medina, molto carino, belle stanze, pulito, buona accoglienza, internet disponibile gratuitamente, terrazza attrezzata con lettini, piccola piscina interna all’ingresso del riad utilizzabile in orari stabiliti, ristorante caro con una scelta limitata di piatti)

21 AGOSTO

Questa mattina ci avventuriamo nel suq, un labirinto di botteghe, stradine e funduk (i caravanserragli ora adebiti a negozi) in cui perdersi è inevitabile. Troppi vicoli, troppi negozi simili e pochissimi punti di riferimento. In realtà in questo caos un ordine c’è: le migliaia di artigiani sono suddivisi tra il suq delle spezie, delle babbucce, del ferro, dei tintori, delle stoffe, ecc….Notiamo che le botteghe hanno tutti gli stessi prodotti, a seconda della specialità, e ogni venditore cerca di attirarci, come se avesse l’esclusiva. Nel suq dei tintori, gli artigiani immergono la lana e le tele in grandi calderoni riscaldati dal fuoco e appendono le matasse sui fili collegati tra una bottega e l’altra, mentre in un altro i pellettieri tagliano e cuciono le pelli che poi diventeranno borse e cinture. Coloratissimo il suk Smata dove sono esposte migliaia di babbucce, da quelle tradizionali appuntite a quelle berbere con la punta arrotondata (comodissime), mentre il suk Haddadine è il regno del ferro battuto. L’insistenza dei tanti ragazzi a volerci accompagnare in una direzione, in una via o chissà dove ci innervosisce un po’ e, dopo i tanti rifiuti, riusciamo a malapena a districarci da queste false guide e arriviamo in Place de Foucauld dove stazionano i calessi che fanno la spola fino ai Jardin Majorelle. Noi non prendiamo il calesse, troppo caro, ma il bus n. 16 che fa capolinea a pochi metri dalla piazza. Questi stupendi giardini, fondati dal pittore francese Jacques Majorelle innamorato del Marocco tanto da farvi costruire una villa in stile moresco, furono acquistati nel 1980 da Ives Saint Laurent e dal socio Pierre Bergè che li salvarono dal loro abbandono riportandoli all’antico splendore. Sono curati con estrema attenzione e divisi tra loro da vialetti con accanto moltissime varietà di palme e cactus e bellissimi vasi blu e gialli.. C’è anche un piccolo stagno circondato da papiri dove si possono ammirare le ninfee. Tra queste rigogliose piante c’è una stele che ricorda il famoso stilista morto nel 2008. Nella casa dipinta con quel blu “majorelle”, colore tanto caro all’artista c’è il piccolo Museo di arte islamica: nella prima sala ci sono delle opere realizzate da Jacques Majorelle che raffigurano villaggi e kasbas dell’Atlante, mentre nelle altre ci sono preziosi oggetti che sono appartenuti al grande stilista. Riprendiamo il bus n. 16 e ritorniamo ad immergerci nel caos della medina.

RIAD LAAROUSS (vedi sopra)

22 AGOSTO

Questa mattina faremo una passeggiata nel sud della medina. Partiamo dalla Moschea della Koutoubia, uno degli edifici più antichi di Marrakech e visibile da ogni angolo della città. E’ chiamata anche moschea dei librai perchè un tempo nelle botteghe della zona si vendevano libri sacri agli studenti della dottrina coranica. L’ingresso è vietato ai non mussulmani quindi non ci resta che ammirarla dall’esterno. Percorriamo la Rue Sidi Mimoun fino alla Bab (porta) Agnaou, quella che dà accesso alla kasba, la parte fortificata dove aveva sede il palazzo del sultano. Vicino c’è la Moschea della kasba, anch’essa non visitabile all’interno e le Tombe Saadiane erette per ospitare i membri della famiglia reale. Passiamo accanto al Palazzo el-Badi, considerato uno dei capolavori del mondo islamico prima che il sultano Moulay Ismail, nel lontano 1683, lo distrusse saccheggiando gli arredi e i materiali preziosi che finirono a Meknes, sua città imperiale. Arriviamo a Place des Ferblantiers, l’entrata del Mellah, l’antico quartiere ebraico che risale al 1558. All’epoca gli ebrei, la cui comunità era molto numerosa, oltre a controllare il commercio dello zucchero e le banche della città, erano anche artigiani, gioiellieri e sarti. Oggi di ebrei ne sono rimasti pochi a causa della forte emigrazione dalla città dopo la seconda guerra mondiale, e nonostante gli abitanti siano di maggioranza mussulmana, restano ancora alcune stelle di David scolpite sulle porte, un’accogliente sinagoga e un cimitero con centinaia di tombe bianche che visitiamo. Poco distante c’è il Palais de la Bahia, un palazzo in stile marocchino costruito alla fine del XIX sec. Gli ambienti sono collegati tra loro da patii, giardini e stretti corridoi, ognuno rifinito da decorazioni in ceramica alle pareti, con stucchi ed intarsi di legno sui soffitti e negli stipiti delle porte. Ritorniamo in Piazza Jemaa el-Fna per pranzare in uno dei tanti ristorantini che la circondano assistendo ancora una volta ai preparativi per lo spettacolo serale. Nel pomeriggio raggiungiamo Place Ben Youssef dove, all’interno di un sontuoso palazzo, si trova il Museo di Marrakech mentre in un vicolo vicino al museo si trova invece la Medersa Ben Youssef la più grande scuola coranica del Maghreb, nella quale, fino alla fine degli anni ’60, gli studenti provenienti da tutto il mondo hanno potuto studiare il Corano. C’è anche la Moschea Ben Youssef, la più antica della città, che insieme alla medersa ha costituito un importante centro della cultura islamica, mentre di fronte alla moschea si trova la Koubba el-Badiyn all’epoca utilizzata per le abluzioni. Ritorniamo indietro passando davanti alla Fontana Mouassine e attraversando gli ormai conosciuti e animati vicoletti. E’ l’ultima sera a Marrakech e la trascorriamo immergendoci ancora una volta in quel teatro a cielo aperto che è la famosa “place”.

RIAD LAAROUSS (vedi sopra)

23 AGOSTO

Il nostro volo per l’Italia parte puntuale a metà mattinata…dall’alto del cielo diamo un ultimo sguardo alla città, ai suoi contorni color ocra, alle montagne dell’Atlante che fanno da sfondo… Un altro viaggio finisce e anche questa volta rientriamo con tanti pensieri e tanti ricordi…..



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche