Un mare, un’isola, un’atmosfera unica
La strada fino al villaggio, circa un ora, attraversa tutta l’isola e fa vedere parzialmente come sono i villaggi locali: case di fango o pietra, tetti in paglia e tanto tanto verde (vegetazione rigogliosa con un’infinità di palme). Già da adesso si capisce la povertà ma anche chi parla del “mal d’africa” in quanto l’atmosfera è magica, affascinante con i colori e la gente che si incontra.
Arrivati al villaggio ci attende la “Security”, guerrieri masai che in assenza di guerre, per fortuna, hanno ripiegato in altro lavoro. Simpatici, con vestiti rosso fuoco e sempre sorridenti ci accolgono e ci “scortano” fino ai nostri alloggi.
Il villaggio è una perla, piccolo, accogliente e con massimo una trentina di turisti. Le camere sono sistemate in singole casette a capanna, ogni una indipendente; c’è il pensatoio: zona con vista panoramica sul mare in cui rilassarsi su comode poltrone; ristorante e bar sono piccoli, anzi giusti per il numero di persone che c’è, ma in compenso si mangia da favola. (cuoco svedese).
Essendo in pochi si fa subito amicizia con tutti e si riesce a fare una vacanza in allegra compagnia ma anche in massima tranquillità. Il mare lo vediamo la mattina seguente vista l’ora di arrivo notturna.
SPLENDIDO, colori azzurri di varia intensità, spiaggia bianca, lunga, larga, bellissima.
Consiglio di camminare verso nord, ci sono paesaggi bellissimi, con scogliere e insenature.
Particolarità la marea: quando è alta si fa il bagno a due passi, al contrario quando è bassa di passi bisogna farne un bel po’( diciamo circa un 600 calcolando un metro al passo).
Consiglio le scarpette in quanto sono presenti ricci e qualche corallo.
Le escursioni le propone il tour operator e sono: Il safari blu, le scimmie rosse, la città, il giro delle spezie, la prigione sull’isola con tartarughe. Leggendo il forum di “turisti per caso” avevo letto dei Beach Boys che propongono le stesse cose a metà prezzo. Prima cosa, esistono!, e si chiamano Gucci e Re Leone (da me conosciuti!). Io ho fatto un’escursione con loro sull’isola di memba per fare snorkling ed è andato tutto bene. (a proposito di Memba: ci sono abbastanza coralli e pesci ma chi ha visto Mar Rosso e Maldive resterà un po’ deluso, comunque bello anche fare solo il giro con le loro imbarcazioni e vedere i villaggi lungo la strada). Amici del villaggio sono andati in città con i nostri boys e si sono trovati bene, chi si fida per me può andare tranquillo.
L’escursione della città l’ho fatta invece con il tour organizzato, meglio se lo facevo con i Beach Boys, risparmiavo!! Stone Town: la città di Zanzibar. Non è bella, anzi è lasciata decadere ma per chi non ha mai visto una città africana resterà affascinato dai colori del mercato della frutta, dall’odore dei mercati della carne e del pesce e dal modo di vivere di una cultura totalmente diversa dalla nostra.
Conclusioni Zanzibar merita una visita per il mare incantevole, per i villaggi e il paesaggio dell’interno isola, e per portare anche un po’ di nostra “ricchezza” a gente che ne ha veramente bisogno.
Se andate a Zanzibar ricordatevi di mettervi in valigia, penne, blocchetti di carta e un pò di vestiti da regalare ai bambini.
Per quanto riguarda le vaccinazioni, almeno nel periodo che sono andato non ce ne era proprio bisogno in quanto di zanzare ne ho trovate più a Milano che in Africa. (di malaria non si muore, ci si cura facilmente in Italia in quanto il periodo di incubazione è abbastanza lungo da riuscire a tornare da un normale viaggio di vacanza) Per informazioni: roby.Pego@libero.It Buon viaggio E scusate per il mio “italiacano” Roberto