Un mare di dune

23 agosto Vale la pena fare un lungo viaggio aereo (10 ore e 30 da Francoforte) per arrivare alle 7 del mattino a Windhoek, capitale della namibia, e rivedere il cielo africano, terso e limpido in una fresca mattina del loro inverno. Il tempo di raccogliere le idee, incontrare la guida Gary con il suo pulmino e si parte per una breve visita della...
Scritto da: Giuseppe Albonico
un mare di dune
Partenza il: 22/08/2002
Ritorno il: 02/09/2002
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 3500 €
23 agosto Vale la pena fare un lungo viaggio aereo (10 ore e 30 da Francoforte) per arrivare alle 7 del mattino a Windhoek, capitale della namibia, e rivedere il cielo africano, terso e limpido in una fresca mattina del loro inverno. Il tempo di raccogliere le idee, incontrare la guida Gary con il suo pulmino e si parte per una breve visita della capitale. Windhoek (l’angolo del vento), graziosa cittadina su un altopiano con edifici multicolori, merita una breve visita; ma noi vogliamo vedere la namibia selvaggia e desertica per cui si parte rapidi verso il parco Etosha dove arriveremo il giorno seguente dopo la sosta per la notte ad Omaruru.

24/25 agosto Giornate dedicate all’osservazione degli animali nel parco Etosha; visibilità ottimale per la vegetazione bassa e rada, in poco tempo è un continuo susseguirsi di avvistamenti: elefanti, leoni, giraffe, kudu, springbox, zebre, iene, sciacalli e tantissimi uccelli. La cosa più emozionante è svegliarsi prima dell’alba e andare a colazione passando accanto a bellissime giraffe che brucano tranquille l’erba nel giardino del lodge. 26 agosto Oggi si fa un lungo trasferimento verso Twytelfontein ma in namibia durante i trasferimenti non ci si annoia tale è la varietà di paesaggi che si susseguono costringendoci a rimanere incollati ai finestrini dell’auto. Passiamo per la foresta pietrificata con tronchi d’albero alti anche 30 metri e oltre che l’azione del tempo ha trasformato in pietre di 250 milioni di anni. Il tramonto visto da qui è struggente, il tempo si annulla.

27 agosto Twytelfontein . In una spettacolare cornice rocciosa abbiamo visto centinaia di geroglifici fatti da uomini vissuti migliaia di anni fa (una popolazione chiamata san). Questo posto (monumento nazionale) comprende oltre 2500 incisioni rappresentanti per lo più scene di caccia con svariati animali e curiose rocce di varie forme tra cui la wave rock una sorta di grosso artiglio sotto la quale scatta l’immancabile foto. Proseguiamo verso la costa atlantica e durante il tragitto ci fermiamo a Cape Cross dove si trova una colonia con migliaia di grosse foche sparse tra spiaggia e mare, impegnate per lo più a mangiare e dormire. Sono tantissime e…Quanto puzzano!!!. La nostra ineffabile guida ci dice che la Namibia è l’unico paese al mondo insieme al Sud Africa dove vivono in stato di libertà foche, pinguini ed elefanti.

28 agosto Swakopmund è una cittadina sulla foce del fiume swakop; tipica località di villeggiatura qui tutto richiama la Germania (di cui la namibia è stata una colonia per molti anni), dai nomi delle strade al tipico stile bavarese delle case e tutto ciò ha un effetto un po’ “straniante” in un contesto africano. Belle spiagge purchè non si tocchi l’acqua (siamo in inverno ed è gelida, ma anche in estate non ci sono più di 15 gradi). 29 agosto Oggi inizia l’attraversamento del deserto del namib che ha un nome unico ma è composto da paesaggi molto differenti tra loro. Dal “moon landscape” paesaggio lunare, alle vallate con antilopi e struzzi, ai canyon rocciosi. Vediamo le welwetchia mirabilis una pianta che cresce solo in questo deserto e vive centinaia di anni (la più vecchia ne ha 1500!!) nutrendosi delle goccioline di nebbia evaporate dall’oceano e spinte qui dal vento. C’è anche l’Aloe Dicotoma detta anche albero faretra perché i suoi rami, vuoti all’interno, consentivano ai boscimani di conservare le frecce per la caccia. In serata si arriva a Sossusvlei.

30 agosto Giornata sulle dune e culmine emozionale del nostro viaggio. Scaliamo a piedi una delle dune più alte quella che costeggia un’area circolare pietrificata detta lago morto. Ci mettiamo qualche ora ad arrivare in cima e solo pochi minuti a scendere lasciandosi andare velocemente sulla sabbia. La scalata è un po’ faticosa ma non ce la saremmo persa per niente al mondo. Camminiamo quasi sempre in silenzio fermandoci ogni tanto per bere e per fare le foto (ma che delusione a casa; le foto non riescono a rendere la bellezza del posto!). La mattina sorvoliamo tutta la zona da un piccolo aeroplano turistico. E’ l’ultima immagine della namibia. Non la dimenticheremo mai.



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