Un insolito tour orientale
Quando: primavera-estate Durata: 15 notti 17 giorni Viaggio: aereo, pullman, treno Costo a persona: 1700 euro (aerei, hotel, ristoranti, pullman, treno, ingressi, guida, visto) Finalmente è il 3 di luglio e il nostro aereo per “la terra di mezzo” (in cinese 中”zhong” ovvero mezzo e国 “guo” paese, terra) decolla in perfetto orario dall’aeroporto di Bologna. Il volo prevede uno scala a Parigi e una durata totale di circa 13 ore, ma ne vale la pena! Dopo 17 giorni trascorsi in Cina una cosa l’abbiamo imparata: CONTRATTARE CONTRATTARE CONTRATTARE!!!!! Arriviamo a Pechino alle 10.30 della mattina seguente (+6 ore di fuso orario) dove ci aspetta il successivo aereo per Baotou, la città più grande della Mongolia Interna; il nome della città significa in mongolo “terra dei cervi”, animali simbolo della città. All’aeroporto incontriamo Chiara, una ragazza di Parma che lavora in Cina, che ci accompagnerà in questa lunga e un po’ faticosa avventura. Un consiglio: vestirsi a cipolla, comodi e con sempre un ombrello appresso! Il cibo in Cina è davvero… cinese!! Niente di tutto quello che offrono i ristoranti cinesi in Italia, ma bensì cose che a primo impatto risultano “non commestibili” al nostro gusto (schiacciatine e biscotti vi saranno molto utili). Consiglio di portare con sé le posate: in queste zone gli hotel, se pure di livello medio-alto, non le hanno e senza un po’ di esercizio mangiare alcune pietanze con le bacchette è davvero impossibile. Stremati dal lunghissimo viaggio andiamo a letto pronti per una nuova giornata.
3 giorno: ci prepariamo per scoprire il deserto del Kubuqi e la Gola delle Sabbie Risonanti. Il nome si riferisce al fruscio prodotto dalla sabbia quando viene calpestata. Con una funivia si arriva alle dune, dove si possono noleggiare dei copri scarpe alti fino al ginocchio per 10 RMB, così da evitare che la sabbia entri nelle scarpe quando si cammina; inoltre, è possibile fare un giro in cammello per circa 70 RMB l’ora.
Nel primo pomeriggio arriviamo nel “paese del grande cielo”: le celebri steppe mongole. Le strade sono colme di buche e mal tenute, ma questo ci permette di viaggiare a velocità moderate e di ammirare l’insolito panorama: da piccoli paesini sperduti e rurali si passa all’infinitezza delle steppe mongole, cosparse qua e là di gher o yurte.
Verso sera arriviamo alle Praterie del Gegentala, dove veniamo accolti con una tradizionale cerimonia di benvenuto. La nostra decisione è stata di sistemarci in tende tradizionali mongole da sei persone. Bisogna tener presente che lo spazio all’interno è ristretto e che quindi è meglio preparare uno zaino con il necessario e lasciare altrove la valigia ingombrante. Le tende sono fornite di biancheria per il “letto”, ma consiglio di portarsi un proprio sacco letto, in quanto l’igiene potrebbe scarseggiare. Inoltre, tenete presente che, nonostante durante il giorno ci sia abbastanza caldo, di notte le temperature scendono molto e quindi conviene dormire con qualcosa di caldo addosso. Per cena viene servito montone bollito, piatto tipico della Mongolia Interna.
4 giorno: l’intera giornata è dedicata alla scoperta della steppa e delle sue tradizioni. Purtroppo il business del turismo è già penetrato anche qui e si sente l’atmosfera “falsa”. In ogni caso, abbiamo avuto l’occasione di assaggiare il tipico tè al latte dal sapore acidulo e sgranocchiare “formaggio” casereccio.
5 giorno: trasferimento in pullman di circa 3 ore dalla steppa alla città di Hot-Hot, capoluogo della Mongolia Interna. Qui nel pomeriggio prendiamo il treno per Lanzhou, con sistemazione in cuccette di prima classe da 4 persone. La prima classe si distingue dalla seconda per i letti: morbidi o duri.
L’esperienza del treno è stata davvero interessante e formativa: su ogni vagone è presente una guardia, e almeno 4 volte l’ora passa un addetto con roba da mangiare … involucri di cartone contenenti pasta liofilizzata da unire ad acqua calda … davvero un’esperienza!! I treni sono abbastanza puliti, ma alle 10 vengono spente tutte le luci e non si ha modo di stare fuori dalle proprie cuccette.
6 giorno: di prima mattina arriviamo a Lanzhou, la capitale del Gansu. Usciti dalla stazione ci vengono rivolte occhiate sospette e incuriosite … la guida ci spiega che questa è una meta non frequentata dai turisti e che probabilmente molta gente del posto non aveva mai visto degli occidentali. Saliamo in pullman e dopo 4 ore arriviamo a Xining, capoluogo del Qinghai. Qui visitiamo il “Ta’er Si” (塔尔寺), annoverato tra i sei più grandi monasteri della setta dei Berretti Gialli del buddhismo tibetano, fu costruito nel 1577 su un terreno sacro; il monastero è famoso per le straordinarie sculture raffiguranti figure umane, animali e paesaggi, scavate nel burro di yak. L’arte di modellare il burro risale probabilmente a 1300 anni fa in Tibet.
7 giorno: ci aspetta un lungo viaggio in pullman, circa 8 ore tra tappe per le foto e tappe riposo, per arrivare alla città di Zhangye. Lungo il tragitto abbiamo potuto ammirare il pittoresco paesaggio rurale composta da steppe, boschi, prati immensi di colza: uno dei paesaggi più belli della Cina. Zhangye è stata una tappa molto importante per le carovane e i viaggiatori che percorrevano la Via della Seta e lo stesso Marco Polo vi trascorse un anno intero durante la sua scoperta della Cina orientale.
8 giorno: visita al Tempio del Grande Buddha, risalente al 1098. Qui vi si trova la statua del Buddha dormiente più grande della Cina (lungo 35 metri), circondato da statue d’argilla di arhat oggi purtroppo in cattive condizioni e da dipinti murali del periodo Qing. Nello stesso complesso si trova anche la Torre di Terra, un ex monastero buddhista, caratterizzato da un unico grande stupa alto 20 m; nel pomeriggio ci rechiamo nella piazza principale della città, dove sorge la Pagoda di legno costruita nel VI secolo, alta 31 metri con 9 piani. Inoltre, abbiamo ammirato il Gulou, ovvero la Torre del Tamburo: costruzione che in Cina contrassegna il centro della città. La sera ci concediamo un giretto in questa enorme piazza, piena di bambini, ragazzi e venditori di cibo ambulanti. 9 giorno: Visita alle Land Form Danxia, spettacolari dune montagnose ricoperte da un sottile velo di polvere ferrosa che le rende a strisce colorate … un vero spettacolo!! Questo sito è stato reso turistico e quindi si può godere di tutta la tranquillità che si vuole. Dopo 3 ore di pullman giungiamo al forte di Jiayuguan, una delle località più importanti lungo la Via della Seta. Dopo la costruzione del suo Forte, nel 1372, divenne nota come la “bocca” della Cina ed il Forte divenne un noto simbolo della Cina Occidentale. 10 giorno: la mattina visitiamo e scaliamo la Grande Muraglia Sospesa di epoca Ming, 1530 circa. Nel pomeriggio arriviamo a Dunhuang, un’oasi abbarbicata nella periferia esterna dell’antico Turkestan cinese; di primo impatto la città non ci regala molte emozioni, ma poi scopriamo essere un centro turistico e residenziale in crescita che la sera si anima con venditori ambulanti di souvenir e cibi stravaganti. 11 giorno: di buon ora ci rechiamo alle imperdibili Grotte di Mogao (patrimonio dell’umanità dell’UNESCO), che ci regalano forti emozioni e ci affascinano tantissimo con i loro affreschi raffiguranti miliardi di Buddha piccolissimi che coprono una superficie di 42.000 metri quadrati. Queste grotte rappresentano uno dei più grandi tesori dell’arte buddhista mondiale. L’ingresso è regolato da norme molto rigide e non è permesso visitarle senza una guida. Inoltre in queste grotte è stata ritrovata una grossa mole di manoscritti, murati in piccole celle, oggi però non visibili. Nel pomeriggio torniamo all’hotel e noleggiamo delle bici e, pedalando per una buona mezz’ora arriviamo al Lago della Mezzaluna: un piccolo laghetto naturale a forma di mezzaluna immerso in fantastiche dune sabbiose. 12 giorno: visita al Passo della Porta di Giada e al parco nazionale di Yadan, caratterizzato da un peculiare paesaggio desertico. Una volta era il letto di un lago, che l’erosione ha modellato in maniera spettacolare circa 12000 anni fa. Trasferimento a LiuYuan e treno per Turpan, la seconda città per dimensione della regione autonoma dello Xinjiang. Notte in treno in cuccette di seconda classe: nei giorni dispari non vengono messe a disposizione cuccette di prima classe; comunque devo dire che i letti non sono scomodissimi, anzi.. L’unica cosa che può dar fastidio è il fatto che non ci sono porte per chiudere la cuccetta.
13 giorno: arrivo a Turpan, città uigura a maggioranza islamica. Qui abbiamo visitato le rovine di JiaoHe (fa molto molto caldo!!) e il museo dei kerez, il sistema di raccolta d’acqua per l’irrigazione.
Visita al bazar internazionale, pieno di profumi medio orientali e donne con colori sfarzosi e dai tratti arabi. Verso l’imbrunire abbiamo fatto un giretto della città su un carrettino trainato da un asino, caratteristico di questi posti. Molto interessante e formativo, in quanto permette di vedere i vicoli più nascosti e di scoprire come vive davvero la gente indigena. Consigliatissimo! 14 giorno: ci rechiamo a Urumqi per prendere l’aereo per Pechino. Essendo nelle vicinanze decidiamo di visitare la Vetta del Cielo: un piccolo laghetto di colore azzurro intenso circondato da vette innevate.
15 giorno: Pechino. Non essendoci mai stati, decidiamo di fare il tour tradizionale: Città Proibita e Piazza Tiananmen. La Città Proibita è davvero enorme, ma purtroppo molto affollata e il caldo risulta quasi insopportabile. Purtroppo le varie sale non sono visitabili all’interno, ma solo dall’esterno. Piazza Tiananmen non ci ha dato molte emozioni: una grande piazza asfaltata, calda e affollatissima. 16 giorno: escursione al Tempio del Cielo. Per muoverci, anziché con il solito pullman, decidiamo di muoverci con la metropolitana … molto pulita, moderna e con scritte in pinying (trascrizione fonetica dei caratteri) così che tutti possano capire dove ci si trova. Il tempio, riservato solo all’imperatore, si trova in un parco immenso e fantastico, ottimo per fare un picnic e riposarsi un po’. Consigliato per vedere gli hutong (gli antichi vicoli della memoria caratteristici di Pechino, ormai rari per fare spazio ai nuovi grattacieli) un breve giro sui caratteristici riscò.
Nel pomeriggio ci dedichiamo allo shopping andando al Silk Road, il famoso mercato dei falsi di Pechino.
Appena entrati si viene rapiti dai venditori che cercano in tutti i modi di accaparrarsi i clienti. Ogni piano ha un proprio “tema”. Unica cosa davvero importante: contrattare contratta contrattare! 17 giorni: sveglia alle 4.30 di mattina e trasferimento all’aeroporto. Volo per Bologna.
Le cose sicuramente da non perdere: 1. Sicuramente il primo must per chi va in Cina è Pechino con la sua la Città Proibita, Piazza Tiananmen, il Tempio del Cielo e il Palazzo d’estate. Carino anche il giretto di mezz’ora sui riscò.
2. Le Grotte di Mogao per la loro importanza storica, artistica e religiosa. Da non perdere l’enorme Buddha seduto contenuto in una di queste.
3. Land Form Daxia: questo paradiso ancora incontaminato da smog e turismo è davvero eccezionale e merita una visita in tutta tranquillità.
4. Turpan con il suo Bazar internazionale, ornato dalle mille tinte di colori dei vestiti delle donne, per le cui vie si respirano odori medio orientali di spezie e bolliti e caratteristico nella sua confusione di gente.
5. Per gli amanti dello shopping: il Silk Road 6. Il treno!! Quello che non mi ha entusiasmato particolarmente: 1. Notte in tenda mongola, anche se ha il suo fascino.
2. Il tempo del Grande Buddha 3. La Grande Muraglia Sospesa: è interamente ricostruita