Un indimenticabile gennaio in messico!

Il nostro viaggio inizia l’8 gennaio di primo mattino da Venezia e Perugia verso Malpensa. I voli Alitalia delle 7.00 sono regolari, ma…e’ alle 10 che inizia lo sciopero dei controllori di volo! Il nostro volo Alitalia per Miami decollava alle 10.10 e non era stato cancellato….ed in effetti è stato l’ultimo a partire (che fortuna!) I...
Scritto da: Eva Contino
un indimenticabile gennaio in messico!
Partenza il: 08/01/2004
Ritorno il: 24/01/2004
Viaggiatori: fino a 6
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Il nostro viaggio inizia l’8 gennaio di primo mattino da Venezia e Perugia verso Malpensa. I voli Alitalia delle 7.00 sono regolari, ma…E’ alle 10 che inizia lo sciopero dei controllori di volo! Il nostro volo Alitalia per Miami decollava alle 10.10 e non era stato cancellato…Ed in effetti è stato l’ultimo a partire (che fortuna!) I protagonisti di questo viaggio sono 2 coppie, una (Ludovico ed io) padovana ed una (Pina e Mauro) perugina: ci siamo conosciuti nell’estate 2001 perché casualmente vicini di appartamento a Lampedusa e da allora abbiamo continuato a viaggiare insieme. Quest’ inverno tocca al Messico! La vacanza durera’ 16 giorni e 15 notti. Al decollo nelle nostre mani ci sono solo il biglietto dei voli di linea (da Venezia/Perugia a Milano, poi a Miami – entrambi Alitalia – e da li’ con Aeromexico a Merida, capitale dello Yucatan. Il ritorno parte da Cancun con Mexicana, fa scalo a Miami e da lì riprenderemo l’Alitalia fino a Malpensa. Il costo è di 715 euro a testa), una assicurazione medica (con Globy di Elvia: chi viaggia fai da te non può prescinderne!) e il noleggio dell’auto all’Avis.

Una premessa sul noleggio dell’auto: abbiamo constatato che in Messico è piuttosto cara: i preventivi richiesti su internet erano tutti salati (Alamo, Hetrz, Avis ecc), ma il bello è che la proposta riguarda sempre la formula base, cui poi va aggiunto il surplus per eventuali guidatori aggiuntivi e, soprattutto…La quota per l’eliminazione della franchigia! Infatti tutte le formule implicano una franchigia che di solito si attesta sul 10% o circa 1000 dollari: capite che con una tale franchigia qualsiasi fesseria che occorra all’auto resta a tuo carico, quindi informatevi sempre sul posto per integrare l’assicurazione: sono bei soldini ma vi eviteranno sorprese: noi abbiamo forato 2 volte, ci hanno rigato la fiancata, abbiamo scheggiato il parabrezza… In conclusione tuttavia la macchina da’ una bella liberta’ ma in 4 persone si ammortizza meglio (noi abbiamo speso la bellezza di 1.100 euro in 4 per una Chevrolet Meriva (la nostra Opel Meriva, per intenderci).La benzina costa abbastanza poco, circa 0,5 € al litro. Un altro consiglio per chi vuole noleggiare un’auto e’ di contenersi con i bagagli: e’ opportuno che entrino tutti nel bagagliaio e che non si vedano borsoni dentro l’auto, oltre che per viaggiare piu’ comodi.

Altra importante preinformazione: in Messico gli internet cafè abbondano ovunque, e chiaramente i prezzi variano a seconda di quanto è turistico il luogo: se all’interno ti collegavi con 10 pesos all’ora (0,7 €), sulla riviera Maya spendevi anche tre volte tanto, ma le connessioni erano ovunque velocissime, e quindi un ottimo modo per comunicare a casa. Altrimenti per telefonare in Italia da qualunque paese ho trovato miracolosamente risparmiosa la tessera prepagata Telecom New Columbus: con 12 € puoi parlare per oltre un’ora da Messico ed Usa!!! L’ho comprata a Tessera in aeroporto. 8 gennaio 20.30 ora messicana: merida. Siamo a Merida! Sfatti dopo molte ore di viaggio, prendiamo un taxi per dirigerci all’hotel prescelto (l’unico prenotato dall’Italia). Per i taxi: all’uscita a sinistra, c’è uno “sportello” in cui si paga in anticipo la corsa dei taxi ufficiali, noi abbiamo speso circa 11 dollari in 4.

L’hotel è il Colonial (www.Hotelcolonial.Com), la camera doppia costa 51 dollari, le stanze sono grandi, i bagni puliti, c’è l’aria condizionata e la tv. Fuori dalle camere i distributori gratuiti di agua purificada, che si usa per bere e – prudenzialmente – anche per lavarsi i denti. A piano terra con 50 pesos (circa 3,5 euro) si può fare una colazione a buffet ottima ed abbondante: certi budini… 9 GENNAIO: CELESTUN. Ci svegliamo sotto un cielo blu fantastico! Dopo la colazione di cui sopra, andiamo all’Avis a prendere la nostra auto. In centro comperiamo in una sorta di grande magazzino i teli mare (troppo ingombranti per portarli dall’Italia; al nostro ritorno li lasceremo in Messico!) e ci dirigiamo verso la prima escursione, l’Oasi di Celestun, a 90 Km ad ovest di Merida. Ci arriviamo in 1 ora e mezza, passando per i primi centri abitati fatti di palape e capannucce più o meno miserande ma davvero pittoresche. Gli abitanti ti salutano, sono sorridenti ed allegri; sul cigli della strada ci imbattiamo in nugoli di bimbi bellissimi con la divisa scolastica (camicia bianca e pantaloni i maschi, camicetta bianca, gonnellina scozzese, calzettoni bianchi e scarpette di vernice le bimbe). A Celestun verrete sicuramente contattati subito dai barcaioli che vi propongono il tour con la lancia. Con 15 dollari a testa optiamo per la classica gita di 3 ore e mezza: foresta pietrificata, tunnel di mangrovie, colonia di fenicotteri (migliaia!) e bagno nel cenote…Davvero bello! Il mare del golfo del Messico e’ un tantino torbido e poco invitante, non vi aspettate gran che, e’ limaccioso…Ma la gita merita veramente! Per la cena, decidiamo di anticiparla (abbiamo saltato il pranzo) e di farla a Celestun, in un ristorantino sul mare (il “Celestun”, per l’appunto – chiude alle 18) in cui abbiamo mangiato pesce eccellente spendendo pochissimo! Stanchi ma felici ritorniamo al Colonial.

10 GENNAIO: MERIDA – CAMPECHE – EDZNA’. La prima mattinata giretto e servizio fotografico nel centro di Merida (zocalo ecc) e poi partenza per Campeche, dove arriviamo in circa 2,5 ore. Per strada tappa a Becal, ovvero la capitale dei cappelli di panama, che abbiamo acquistato nella bottega di un vecchietto a 100 pesos l’uno…Per tutto il resto della vacanza troveremo solo cappelli non così belli e mooolto più costosi: abbiamo fatto l’affare del secolo! A Campeche non c’è la cultura degli hotel, le guide (Routard e Lonely Planet) ci avvertono che non troveremo facilmente posti decorosi…In effetti l’Hotel Lopez non è un gran che, lo riteniamo accettabile giusto perché ci dobbiamo dormire solo una notte…E costa pochissimo (32 dollari la doppia). Anche qui a/c, tv, agua purificada a volonta’.

Scarichiamo la macchina e ci avviamo a vedere il primo sito: Edzna’. Ci vogliono circa 45 minuti da Campeche, l’ingresso costa 30 pesos e il sito è splendido! Il palazzo a 5 piani e’ uno spettacolo e soprattutto…Siamo gli unici visitatori, completamente soli! Torniamo in citta’ per una strada diversa, lungo la costa – con tappa al fortino di San Miguel (non vale niente) e ceniamo da Marganzo, con soddisfazione.

11 GENNAIO: CAMPECHE – PALENQUE. Anche la colazione la facciamo da Marganzo, un’ultima occhiata con foto alla piazza e partiamo per Palenque. Ci mettiamo circa 3,5 ore. Dopo il Lopez abbiamo voglia di trattarci bene, quindi ci rechiamo diretti al Chan Kah Resort Village, che è accanto alle rovine (non in paese) ed è un hotel splendido! Si alloggia in spaziosi bungalow in mezzo alla vegetazione, con immense vetrate, una piscina pazzesca e agua purificada dai rubinetti! (nota bene: in nessun hotel durante la vacanza abbiamo trovato asciugacapelli a muro, quindi consigliamo di dotarvi di phon a voltaggio universale da viaggio). Il prezzo (di “bassa” stagione) e’ di 850 pesos (circa 60 euro) a camera a notte, con prima colazione compresa.

Posiamo tutto il bagaglio e partiamo per visitare il sito di Palenque, a 5 minuti dall’hotel. Il sito ha 2 ingressi, uno in basso, dove c’è il museo, e uno in alto dopo un paio di tornanti. Arrivati in alto con la macchina, la parcheggiamo. I biglietti costano circa 40 pesos a testa. Si paga anche per la videocamera, a meno che non…La teniate nella borsa tirandola fuori solo una volta entrati! Che dire…Il sito è MERAVIGLIOSO, mettete in conto almeno 3 ore di visita. All’uscita però non abbiamo trovato altri mezzi che risalire a piedi fino alla macchina…Boh! Dopo una ritemprante doccia, usciamo ed andiamo in paese a Palenque. Il giro è piacevole, ci sono montagne di locali e negozietti! Allo zocalo compriamo i ciondoli fatti di osso raffiguranti i nostri mesi di nascita nel calendario Maya…Non li troveremo più così carini, solo di plastica…Quindi prendeteli qui, se li volete! Ceniamo al ristorante dell’hotel Chan Kah (ce n’è uno omonimo del nostro Resort in paese), ordinando la parillada di carne (grigliata mista): buona…Un po’ lento il servizio.

Il giorno dopo vorremmo andare a visitare Bonampak e Yaxchilan, al confine col Guatemala. Siccome l’escursione,a sentire le guide, non è scevra di potenziali pericoli, decidiamo di utilizzare un’escursione organizzata: con 51 dollari a testa prenotiamo da Na Chan Kan (sulla strada principale)…E corriamo a letto, perché ci vengono a prendere domani mattina al nostro hotel alle…6.00! 12 GENNAIO: BONAMPAK E YAXCHILAN Devo dire che la scelta dell’agenzia dell’escursione si è rivelata felice. Abbiamo un autista simpaticissimo, Luis, un pulmino comodo, ci vengono a prendere fino all’hotel e compresi nel biglietto ci sono l’ottima colazione (in una strana palapa nascosta tra la vegetazione lungo la strada, dotata di tutti i comfort, incredibile!) ottima, il pranzo e l’ingresso ad entrambi i siti. A conti fatti…Conviene! Alle 8.00 facciamo colazione e proseguiamo fino a Bonampack: fino al sito però ti portano i lacandoni con un pulmino diverso. La fermata è di un’ora, ed è sufficiente perché il sito è minuscolo e da vedere ci sono solo begli affreschi colorati.

Dopodiché, saliamo di nuovo sul pulmino con Luis e ci dirigiamo verso il fiume Usumacinta, che segna il confine con il Guatemala: ricordatevi i passaporti! Passiamo i controlli dell’esercito e saliamo su queste lance che risalgono il fiume per 45 minuti (attorno giungla fitta, ma purtroppo niente coccodrilli…) e ti portano all’ingresso del sito. Sulla barca c’è aria, per lo meno a gennaio, io avevo portato un pile e non me ne sono pentita!!! Appena sbarcati restiamo attoniti di fronte all’incredibile suono delle scimmie urlatrici, che ci terrà compagnia per tutta la visita. Il sito è splendido, selvaggio, lussureggiante. Le 2 ore assegnate scorrono via rapidamente e sono ormai le 2 di pomeriggio.

Il ritorno avviene di nuovo sulle lance, che ci scaricano all’imbarco. Lì c’è Luis, che ci porta a mangiare in una sorta di locanda con posti letto. Il pranzo è miserello, se confrontato con la colazione, ma va bene così. Apprendiamo che alcuni compagni della gita hanno prenotato escursioni diverse dalla nostra, di più giorni: si fermano là perché l’indomani vanno in Guatemala, e noi 4 ce ne torniamo esausti ma felici al Resort sul pulmino, alle 19.00.

La sera, non paghi, andiamo a mangiare al Maya, anche questo all’angolo con lo zocalo, consigliatoci da Luis. Il consiglio era buono, la cena era davvero valida (se non si bada troppo alla pulizia delle tovaglie…) ed il conto come sempre economico.

13 GENNAIO: MISOL-HA, AGUA AZUL E SAN CRISTOBAL DE LAS CASAS.

Il mattino seguente partiamo per addentrarci vieppiù nel Chiapas, in territorio Zapatista (come ci ricordano i cartelloni sulla strada). Ci fermiamo a vedere le 2 cascate perché sono proprio di strada: basta una mezz’ora per ciascuna, sono tappe piacevoli e fotogeniche; Agua Azul è più turistica. Abbiamo tentato di trovare anche Agua Clara, citata da alcune guide, ma non ne vale la pena.

Per strada tanta miseria e gente seduta sul ciglio…Ad ogni topa siamo circondati da bambini e donne che ti vogliono vendere di tutto… La strada è tutta curve, in certi punti è franata…Insomma andate piano, ci vogliono 4 ore nette per arrivare a San Cristobal, che è a 2.200 mt sul livello del mare.

A San Cristobal le strade sono ortogonali come dappertutto ma trafficate. Scegliamo l’Hotel Santa Clara (50 dollari a notte la doppia), che si rivelerà bello da fuori (tra l’altro ottimamente posizionato, sullo zocalo) e dentro, a parte la biancheria dei letti, la cui pulizia era decisamente opinabile. Vabbè, pazienza! Nota bene: data l’altitudine a San Cristobal c’è freddo, anche d’estate, e a gennaio la sera la temperatura calava fino a 10 gradi, anche se di giorno con il sole si stava meglio! Consiglio un bel pile, jeans, calze e scarpe chiuse.

La città è splendida. Usciamo subito per una passeggiata, il cielo è blu ed i colori della Cattedrale sono straordinari…Visitiamo le viuzze piene di negozietti e di pasticcerie divine, facciamo uno spuntino alla “Salsa Verde” e diamo una prima occhiata al mercato che si snoda attorno all’ Ex Convento di Santo Domingo. Ci sono cose davvero belle, tutti i nostri acquisti li faremo a San Cristobal (tovagliette, arazzi, presine, scialli, sciarponi, cinture, cioccolato, caffè, gli animaletti di legno colorato di Oaxaca che si trovano nella casa Utrilla…Comprate tutto qui , negli altri posti le cose erano chiaramente finte e carissime, e ricordatevi di trattare!!! Con poco siamo riusciti a portare a casa regalini per tutti). L’unica cosa che non mi sento di acquistare è l’ambra, di cui San Cristobal dicono sia la capitale, perché non mi sento in grado di distinguere le cose vere da quelle fasulle.

La sera ceniamo alla Paloma, un ristorante sciccoso sulla Hidalgo con qualche velleità (piatti strani, accostamenti originali con fiori tra gli ingredienti)…Al momento del conto ci aspettavamo la prima mazzata economica della vacanza ed invece pure qua sono stati assolutamente modesti! Il nostro lungo pomeriggio è finito! 14 GENNAIO: SAN CRISTOBAL, SAN JUAN CHAMULA, PALENQUE Anche stamattina ci facciamo un bel giretto al mercato artigianale, ma prima dobbiamo provare la tanto decantata (dalle guide) colazione alla Casa del Pan: davvero buona, ed il locale molto carino! In più decidiamo di visitare il mercato di San Cristobal, ossia quello alimentare. E’ enorme, coloratissimo, davvero uno spettacolo. Peccato che gli abitanti del Chiapas non vogliano farsi fotografare…Se glielo chiedi dicono di no… Concluso anche questo giro, lasciamo l’hotel per andare a San Juan Chamula. Ci vuole un attimo. All’arrivo siamo travolti da bambini e donne che non ti lasceranno in pace finché non compri, non c’è nulla da fare! Ti chiedono come ti chiami, e se gli dici che comprerai dopo la visita alla chiesa, ti aspettano fuori, ti chiamano per nome e ti si appiccicano finché non l’hanno vinta! Per entrare nella chiesetta si passa all’Ufficio Turistico e si paga una specie di ingresso. Dentro l’atmosfera è piuttosto interessante, e l’esterno tutto bianco e azzurro è veramente fotogenico.

La nostra prossima meta è di nuovo Palenque, sempre al Chan Kah, visto che ci siamo trovati così bene, e tra l’altro sono stati così gentili dac tenerci in custodia il grosso dei bagagli, così la parentesi a San Cristobal è stata più comoda e leggera. La terza notte abbiamo pagato un po’ meno, non so perché (mi pare 800 pesos invece di 850, con colazione inclusa). Ci accomodiamo nei nostri bungalow (gli stessi) e partiamo per la cena in paese: scegliamo la Canada, nel quartiere omonimo. Siamo gli unici avventori, l’atmosfera non è – ovviamente – vivace ma siamo allegri noi, mangiamo bene e con poco, tanto per cambiare. Da domani saremo sulla riviera Maya ed i prezzi cambieranno… 15 GENNAIO: TAPPONE PALENQUE – AKUMAL La giornata trascorre in auto; risaliamo ad Escarcega, poi puntiamo a Chetumal. L’idea è di non fermarsi, perché così ci consigliano le guide. Troviamo un paio di posti di blocco militari in cui rovistano un po’ tra i nostri bagagli. Per precauzione nascondiamo bene soldi e passaporti.

Per fortuna va tutto benissimo, e dopo circa 8 ore siamo già a Tulum…La nostra meta è Playa Akumal, dove intendiamo alloggiare alla Posada Que Onda, che si trova in mezzo ai bellissimi “condos” fronte mare degli americani, di cui la riviera Maya è piena (di americani, intendo!).

La Posada (www.Queondaakumal.Com) è davvero fantastica. Costruita da una coppia di Svizzeri (Maribel e Indu) ha 6 camere doppie ed una quadrupla arredate tutte in modo diverso con gusto ed arte. La nostra camera, la 3, era eccezionale! Al mattino con 65 pesos fai una buona colazione e se vuoi puoi utilizzare gratis delle biciclette per andare in spiaggia. Sono forniti i teli mare, pinne, maschere e boccaglio.

La sera c’è anche il ristorante, cucina italiana…Decisamente non ne abbiamo voglia. Le camere costano, per questo periodo, 65 dollari a notte; se paghi in dollari in contanti hai il 10% di sconto.

L’unica pecca di Playa Akumal (sulla superstrada bisogna uscire dove è scritto “Las casitas Akumal”) è che è un po’ isolato: dentro questa oasi turistica ci sono ristoranti e negozietti piuttosto cari e attorno nulla, tutti questi lussuosi condomini si trovano lungo una strada pienissima di topes…Circa 20, una ogni 100 metri o meno…Un po’ uno stress. Comunque la Posada ha posto solo per 2 notti quindi spostarsi è un obbligo oltre che un’esigenza…Già per la sera pigliamo l’auto e andiamo a mangiare a Playa del Carmen. Qui sì che c’è vita! Il posto è davvero carino! Per la cena scegliamo il Pancho (o “Frida”) sulla famosa quinta avenida, un posto molto “trendy” con musica a tutto volume. Mangiamo bene come sempre. Siamo comunque sfatti, quindi il lettone della Posada ci aspetta! 16 GENNAIO: SPIAGGIA DI XPU-HA Facciamo colazione alla Posada (è bello ma obbligato, non c’è nulla attorno, solo condomini) e poi, per il primo giorno di mare, decidiamo di andare in spiaggia. Da Akumal andando verso Playa, prima del Barcelò Maya e del Copacabana c’è un’uscita con un cartello con scritto “la playa”; lì si trova la bella spiaggia grande, libera, deserta di Xpu-Ha, con le palme, e un bar dove si può fare uno spuntino se si vuole.

La spiaggia è bianchissima, c’è la barriera corallina a portata di bracciata, insomma, si sta proprio bene…Al pomeriggio, quando comincia a calare il sole, decidiamo di recarci a Playa del Carmen perché dobbiamo trovare l’hotel per le prossime notti…Lo troviamo subito! E’ la casa de Gopala (www.Casadegopala.Com), ben posizionato (vicinissimo alla quinta avenida ma non sulla quinta, troppo rumorosa), con stanze spaziosissime, bagni nuovi, cassetta di sicurezza in camera e il fantastico prezzo di 40 dollari a notte! Soggiorneremo lì 6 notti, fino alla fine della vacanza.

Tappa alla Posada per la doccia e…Di nuovo a Playa per la serata! La cena (di pesce) è strepitosa, alla Tarraya, sul mare. E’ su tutte le guide, e merita veramente! Sarà il “nostro” ristorante, ci torneremo molte altre volte. Da notare che chiude presto, alle 21, e serve anche il pranzo proprio sulla spiaggia: una meraviglia! 17 GENNAIO: CALETA YAL KU e BAIA AKUMAL. TRASFERIMENTO A PLAYA.

Accanto alla Posada Que Onda c’è una caletta privata (ingresso 60 pesos, 30 per gli ospiti della Posada) in cui acqua dolce e salata si mescolano e piena di pesci: è la Caleta Yal Ku, e ci abbiamo trascorso l’ultima mattina prima di lasciare Akumal. E’ un luogo piacevole per lo snorkeling. Al pomeriggio, in vena di cambiamenti, abbiamo raggiunto la spiaggia principale di Akumal, molto carina, con le palme e tutto il resto. Camminando sulla battigia verso destra si raggiunge, per intenderci, la spiaggia del Columbus Club Akumal, Gruppo Ventaglio: è una struttura davvero bella, tuttavia a noi, che stiamo vivendo questo viaggio in libertà, vedere tutti questi ospiti rinchiusi nel loro piccolo paradiso ci mette un po’ di claustrofobia. Al pomeriggio ci carichiamo la macchina e via…Verso Playa del Carmen – Casa de Gopala. La cena la facciamo in un elegante ristorante sulla Quinta: la Casa de l’agua, davvero di atmosfera.

18 GENNAIO: XEL-HA Anche noi siamo stati presi dalla curiosità per questi parchi acquatici di stile americano. Tra Xcaret e Xel Ha abbiamo scelto quest’ultimo perché dalle guide sembrava meno artificiale ed inoltre perché era meno caro e sembrava più o meno offrire le stesse cose.

Si trova a sud di Playa (l’altro invece è appena a sud di Cancun) e l’ingresso costa 22 dollari di sabato e domenica (durante la settimana costa di più!) Il posto è molto curato, organizzatissimo (ovunque cassette di sicurezza per lasciare borse, soldi, macchine fotografiche; omini che ti fanno la foto col pappagallo, sulla ciambella, mentre ti tuffi…Le foto le trovi belle sviluppate all’uscita al modico prezzo di 9 dollari! ecc), e la giornata scorre piacevolmente.

Puoi lasciarti trasportare lungo questa specie di fiume fino al mare sui ciambelloni, fare tuffi da scogli altissimi, nuotare tra i tonni pinne gialle o tra giganteschi pesci pappagallo, riposarti sulle amache o sui lettini, camminare sul “ponte flottante”, fare il bagno nei cenote e sederti ai vari bar per lo spuntino. Ci sono iguane ovunque. Poi c’è la possibilità di nuotare un’ora con i delfini: io l’ho fatto perché mi incuriosiva ed è stato bello, ma il prezzo (115 dollari) è davvero demenziale. Insomma, per 22 dollari si può davvero trascorrere una giornata a Xel Ha.

Stasera ci siamo fatti convincere dai ristoratori che per strada ti assillano per farti accomodare ai loro tavolini: il posto è su una laterale della Quinta, si chiama “El almendro”, e non è eccezionale, ma strappa la sufficienza.

19 GENNAIO: VALLADOLID, CHICHEN ITZA.

Non potevamo non andare a vedere Chichen Itza, già non eravamo riusciti a vedere Uxmal! Da Playa ci si mette circa 2,5 ore via Tulum-Cobà. La strada è discreta, salvo un tratto con buche in cui ci entra una ruota, attenzione, prudenza e soprattutto guidate con la luce! All’andata facciamo tappa a Valladolid, una cittadina graziosa che merita una mezz’ora di sosta. Poi ci rechiamo al sito, che è decisamente il più affollato che abbiamo visto fino ad ora, visto che è di solito l’unica escursione culturale affrontabile in giornata dai vari mega resort della Riviera Maya.

Che dire, il sito è davvero bello…Merita proprio, noi ci siamo fermati circa 3 ore. Al ritorno a Playa siamo proprio soddisfatti e decidiamo di premiarci tornando alla mitica Tarraya: oggi aragosta! 20 GENNAIO: XPU-HA e TULUM Oggi è una giornata splendida e dopo l’escursione di ieri abbiamo voglia di spiaggia. Torniamo a Xpu-Ha, dove trascorriamo una mattina a crogiolarci e a visitare la barriera corallina. Anche se non è come quella delle Maldive, anzi è molto diversa, avvistiamo razze e tartarughe. Purtroppo in Messico non c’è il divieto di pescare in barriera, quindi le creature sono molto spaventate.

Cosa ci manca? Manca Tulum! Prima che il sole tramonti (in gennaio alle 18.00 è buio) dedichiamo un’oretta alla visita del sito, che è piccino ma davvero fotogenico, affacciandosi su un mare azzurrissimo in cui sguazzano i visitatori per ritemprarsi. Qui si può stare al mare anche tutto il giorno, c’è la spiaggia e la gente visita le rovine in costume! Stasera ci aspetta una cena alla Parrilla (sempre sulla Quinta), un posto dove i Mariachi la fanno da padrone, sempre affollato e allegro, ci si mangia una gran buona carne ed il servizio è ottimo! 21-22 GENNAIO: ISLA MUJERES Isla Mujeres, di fronte a Cancun, si raggiunge facilmente con l’aliscafo Ultramar, che con 70 pesos a testa e 20 minuti di traversata ti porta e ti riporta a Puerto Juarez, una struttura moderna ed efficiente che si trova appena a nord di Cancun. Dentro l’aliscafo l’aria condizionata è a manetta, preparatevi! L’isoletta, lunga e stretta, è davvero deliziosa. Ci sono un po’ di viuzze con i soliti negozietti. Appena sbarcati (e già sull’aliscafo, che parte ogni 30 minuti) sarete assaliti da i barcaioli che si offrono di portarvi a fare snorkeling. Beh, una volta bisogna. Con 150 pesos a testa per una barca tutta per noi il giro dura 2,5 ore ed è piacevolissimo; ci portano a nuotare tra i pesci colorati e i barracuda (numerosissimi: fanno un po’ impressione, lunghi lunghi ed immobili in acqua con l’occhio vitreo; non sono pericolosi, l’unico consiglio è non nuotare con cose luccicanti – orologi, catenine ecc.- che li attirano), poi fino alle acque trasparenti (fondo di sabbia bianchissima su cui sono adagiate decine di stelle marine) che costeggiano il Garaffon, un altro mini parco divertimenti, poi dallo squalo gatto (con una propina vi potete fare la foto assieme a lui) e dalle tartarughe. Ci sono delle case e delle ville fantastiche sulla costa! Il cielo è blu senza una nuvola…Oggi la nostra abbronzatura farà un salto di qualità! Il pomeriggio ci spaparanziamo a playa norte, sul lato nord dell’isola, una bellissima spiaggiona bianca con le palme dove il mare è basso per metri e metri, con vari bar per mangiarsi un ritemprante piattone di frutta. Puoi passeggiare sulla battigia e rilassarti a volontà.

La sera torniamo a Playa e decidiamo di andare al ristorante di cucina tipica Maya, lo Yaxche. Il posto è molto bello e suggestivo, noi abbiamo scelto un tavolo nella terrazza all’aperto, con fontanelle e sculture Maya. E’ un ristorante di lusso, La cucina è molto curata e speziata, e molti piatti sono preparati davanti all’ospite in modo molto scenografico (il caffè maya è uno spettacolo!). Anche qui tuttavia il conto finale è ragionevole.

Visto che Isla Mujeres ci è rimasta nel cuore, decidiamo di passare lì il nostro ultimo giorno, a rilassarci a Playa Norte. La giornata scorre piacevole. Al ritorno a Playa ci fermiamo al mega supermercato (molto simile ai nostri centri commerciali) Chedraui per comprare a buon prezzo bottigliette di chile habanero, mescal, tequila ecc.

Anche a Playa la sera concludiamo facendo un po’ di shopping: magliette, parei, fermaparei, oggetti vari (hanno dei begli angeli tipici, fatti di metallo con i visi dalle fattezze indio) La cena ovviamente è alla Tarraya, davvero il miglior posto della vacanza assieme al Celestun, il ristorante del primo giorno. Il pesce è delizioso! Anche stasera aragosta e margarita… Andiamo a dormire dopo aver fatto le valigie: che malinconia! 23 GENNAIO: PARTENZA!!! Con la macchina carica di bagagli e acquisti, ci rechiamo all’aeroporto di Cancun ascoltando a tutto volume il cd del gruppo che va per la maggiore in Messico: gli Elefantes; il cd l’abbiamo comprato con l’equivalente di 2 euro a San Cristobal (originale e col bollino Siae, naturalmente!).

All’aeroporto veniamo ben controllati: per forza, la meta è Miami, USA! Il volo con Mexicana è ottimo e puntualissimo; a Miami ci aspettano 5 ore di attesa spese tra un Burger King e le numerose boutique: con l’euro forte ci sentiamo come i giapponesi a Venezia, e facciamo degli ottimi acquisti anche qui! In seguito – dopo controlli lenti e serratissimi: via le scarpe, e a “qualcuno” hanno fatto persino togliere i jeans perché suonavano i bottoncini delle tasche! – ci imbarchiamo per Milano con il volo 637 Alitalia.

Il Messico è un paese che ci ha fatto davvero innamorare, perché ti consente tante vacanze in una sola. Non andate in Messico solo per il mare, rinchiusi in un Resort, non ha senso: quello non è Messico! Tanto vale andare alle Maldive! Ci vogliono almeno 15 giorni ed una automobile per farsi conquistare dalla gente e dai luoghi, così belli e vari, tutti da esplorare, da scoprire: passi dal mare alle città coloniali, alla giungla, ai siti archeologici, alle montagne…Ci sembra di essere stati in Messico molto più di 2 settimane, è un luogo così diverso che lo stacco mentale è totale…Come faremo a tornare in ufficio??? Non è probabilmente il posto più sicuro del mondo, è abbastanza militarizzato, molti controlli e posti di blocco da parte di soldati armati fino ai denti, ma basta utilizzare accorgimenti elementari (non uscire con troppo contante, depositare documenti e biglietti aerei nella cassaforte dell’albergo, non guidare di notte, non fermarsi per strada, non inoltrarsi nelle periferie delle città, non lasciare in spiaggia cose di valore mentre si fa il bagno, stare attenti quando si paga ed al resto che si riceve…) per non correre alcun rischio.

Inoltra va anche detto che il periodo (gennaio dopo l’epifania – praticamente il centro del nostro inverno, eh eh!) è ideale: poca gente, clima abbastanza secco, mai un goccio di pioggia né caldo torrido (la sera occorreva il golfino di cotone e di giorno al mare si stava benissimo: dai 26 ai 30 gradi); inoltre le tariffe degli alberghi sono basse; a conti fatti, grazie al super euro, tolto l’aereo e l’auto a nolo bastano circa 60 euro al giorno per dormire, mangiare, muoversi (la benzina costa poco) e svagarsi (senza farsi mancare nulla, nemmeno il bagno coi delfini!): in conclusione con circa 1900 euro a testa abbiamo trascorso 16 giorni/15 notti in Messico tutto compreso…A momenti si spende di più in agosto in Sardegna!!! Quindi a chi sta pensando al Messico per la prossima vacanza non possiamo che rivolgere un intenso incoraggiamento perché la soddisfazione è garantita! Eva, Ludovico, Mauro e Pina.



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