Un giro intorno al Monte Bianco

Esplorazione della montagna più alta d'Europa con puntatina in Valle d'Aosta
Scritto da: Giovanna C.
un giro intorno al monte bianco
Partenza il: 13/07/2010
Ritorno il: 16/07/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Per quanto mi riguarda, io amo sopra ogni cosa il mare in tutte le sue sfaccettature, però ogni tanto mi viene anche voglia di fare una gita in montagna. Avendo a disposizione alcuni giorni liberi, decidiamo quindi di andare a conoscere La montagna, quella più alta d’Italia e d’Europa, cioè il Monte Bianco, che visitiamo salendo dal versante francese.

Partiamo dal centro di Chamonix, da dove saliamo sulla teleferica Aiguille du Mid che conduce alla vetta omonima, dopo un percorso di circa 5,5 km. Già alla partenza si gode una vista spettacolare sulla valle dell’Arve e man mano che si sale si entra in un mondo fantastico, fatto di neve e ghiacciai, di rocce scure e di cime che spuntano dalle nubi.

Arrivati alla vetta dell’Aiguille du Midi a 3.842 metri d’altitudine, sbarchiamo dalla teleferica e saliamo sulla cabinovia Panoramica Monte Bianco, che sorvola il ghiacciaio del Gigante sino alla Punta Hellbronner in Italia. Questo è sicuramente il tratto più spettacolare, un percorso di circa 5 km lungo il quale si apre il cuore a vedere tanta bellezza; ogni tanto le cabine si fermano per fare scendere le persone quando un altro gruppo di cabine è arrivato in stazione, così si rimane per qualche minuto a penzolare nel vuoto… Non si può fare a meno di provare stupore e meraviglia e anche un pizzico di paura nel vedere l’altezza a cui si sta viaggiando, ci stupiamo ancora di più nel vedere dei minuscoli puntini in movimento sulla neve sotto di noi quando capiamo che si tratta di persone che stanno facendo la traversata del ghiacciaio su un paio di sci…

Questa tratta comprende anche un segmento di circa 3,3 km a campata unica e non si può non pensare alle capacità tecniche degli uomini, che sono stati in grado negli anni ’50 di costruire una simile opera ingegneristica.

Arrivati a Punta Hellbronner scendiamo e dalla ampia terrazza ammiriamo il panorama che si apre a 360° sulle montagne circostanti, su cui spicca il caratteristico profilo del Dente del Gigante. Qui è possibile anche farsi fotografare a cavallo del confine italo-francese, indicato da una linea disegnata sulla terrazza. Volendo è possibile poi scendere fino in Italia percorrendo il terzo tratto ed arrivando al Rifugio Torino (3300 m) e da qui alla valle di Courmayeur.

Ovviamente il tutto si può ammirare quando il tempo è sereno, quindi è obbligatorio prima di partire controllare le previsioni meteo che sono presenti alla stazione di Chamonix e che indicano anche le temperature che si troveranno in cima (che possono essere molto basse anche in estate…). Utile avere un paio di occhiali da sole per il riverbero accecante della neve e magari anche una crema solare, se si ha intenzione di fermarsi sulle sdraio a prendere un po’ di tintarella… cosa davvero consigliabile!

Unico tasto dolente: il costo davvero elevato del biglietto… Ma comunque una volta nella vita si può anche fare!

Il giorno successivo, non paghi delle splendide sensazioni che abbiamo avuto, partiamo con il trenino che dal 1908 porta i visitatori al Mer de Glace, uno dei più importanti ghiacciai delle Alpi situato sul versante nord del Monte Bianco.

Il trenino corre su una ferrovia a cremagliera e da Chamonix arriva in circa mezz’ora alla stazione di Montevres, collocata a 1913 metri di quota e ad una distanza di circa 5 km. La stazione è situata nelle vicinanze della lingua terminale del ghiacciaio, una ampia terrazza consente di ammirare lo spettacolo che si apre davanti a noi e anche qui non si può rimanere indifferenti di fronte alla vista del ghiacciaio che scende serpeggiando nella valle. Dalla terrazza partono diversi sentieri panoramici e vediamo molte persone ben attrezzate che scendono nella valle per effettuare trekking sul ghiaccio.

Il ghiacciaio è famoso anche per la sua grotta di ghiaccio, che viene scavata ogni anno a partire dal 1946. Un percorso di scalini e passerelle permette di scendere all’ingresso della grotta e di percorrerla in un susseguirsi di stanze che rappresentano le camere di una casa, con enormi letti con tanto di cuscini e coperte, caminetti e grandi tavoli con sedie tutti intagliati nel ghiaccio. Pare che servano circa tre mesi ogni anno per scavare questa fantastica casa!

Per tornare a Chamonix scegliamo di fare un po’ di moto e scendiamo a piedi. Ci vuole circa un’oretta su un sentiero molto ben segnato che parte nei pressi dell’albergo Montenvers e che serpeggia tra i boschi, intersecando ogni tanto i binari della cremagliera.

Tornando verso l’Italia, decidiamo di fare il passo del San Bernardo pensando di fermarci a dormire al famoso Ospizio. Purtroppo il tempo inclemente ci fa scappare subito, fa freddo, piove e c’è nebbia e non si vede nulla degli splendidi panorami che ci aspettavamo (e neppure i famosi cani San Bernardo che ancora oggi sono allevati dai monaci…).

Scendendo verso la Valle d’Aosta ci fermiamo a visitare lo splendido paesino di Saint Rhémy en Bosses, dove troviamo alloggio e anche una lauta cena.

Il giorno successivo andiamo in Velpelline, una valle laterale alla Valle d’Aosta che termina in prossimità del lago di Place-Moulin. Si tratta di un lago artificiale formato da una diga costruita tra gli anni ’50 e ’60; un sentiero molto facile da percorrere costeggia tutto il lago e appena a monte del lago stesso si trova il Rifugio Prarayer, punto di partenza per numerose escursioni nell’alta valle.

Anche qui i panorami sono meravigliosi, l’acqua è di un intenso colore azzurro, i fiori sono coloratissimi e le cime delle montagne innevate che fanno da corollario sono davvero spettacolari.

In conclusione una bella gita, anche se di pochi giorni, adatta non solo agli amanti della montagna, ma anche a tutti coloro che vogliono avvicinarsi alla natura in tutte le sue bellissime forme!



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