Un giorno a Venezia
Strano ma vero, nonostante questa città sia una delle mete più gettonate da milioni di turisti ogni anno, né io né il mio ragazzo Damiano avevamo mai fatto visita alla Serenissima e questa non poteva che essere per noi l’occasione giusta. Quindi, muniti del nostro pranzo al sacco ben fornito (purtroppo è risaputo che in laguna i prezzi non sono molto accessibili ed è bene essere preparati), saliamo sul treno regionale delle 6:30.
Dopo circa tre ore di viaggio trascorse a dar vita al nostro itinerario grazie ad una vecchia guida turistica della città, ci lasciamo alle spalle la stazione di S. Lucia e dopo qualche passo ecco aprirsi davanti a noi uno scenario alquanto insolito.
La prima sensazione è quella di essere stati catapultati in una cartolina vivente, una città sull’acqua in cui sfrecciano imbarcazioni d’ogni tipo, popolata da una moltitudine di gente che va e che viene, il tutto avvolto da una splendida luce. Eh già, il Sole, che da parecchi giorni non veniva a farci visita un po’ in tutta Italia, ha finalmente deciso di fare capolino!
Così un po’ frastornati da quell’insieme di suoni e colori, ci rechiamo all’ufficio turistico dove acquistiamo i biglietti per i mezzi pubblici dell’Actv al prezzo di euro 16,00 l’uno con validità di 12 ore e ci imbarchiamo sul primo vaporetto della linea numero 2, con capolinea Piazza San Marco. Purtroppo per me questa è l’unica nota negativa della giornata in quanto il mio stomaco ha subito iniziato ad andare a ritmo con le onde del Canal Grande e mi sono persa il fantastico scenario offerto dai meravigliosi palazzi che si affacciano sul Canale, immortalati invece da Damiano attraverso una lunga serie di artistiche fotografie.
Dopo circa 40 minuti, con mio grande sollievo, torniamo sulla terraferma e anche qui veniamo nuovamente travolti da un’infinità di gente proveniente da ogni dove: turisti francesi, tedeschi, russi, inglesi, cinesi e giapponesi, una vera goduria per le mie orecchie, dopo tanto studio sui libri per ottenere una laurea in lingue straniere!
Con cartina alla mano, ci dirigiamo verso la piazza costeggiando la riva popolata da gondolieri vestiti con la loro caratteristica divisa a strisce orizzontali che non si allontanano neanche per un attimo dalle loro gondole e rimaniamo divertiti alla vista di insoliti taxi d’acqua, motoscafi in legno verniciato con tanto di targhetta gialla lungo il fianco.
Iniziamo così il nostro saliscendi per i ponti che collegano la laguna, soffermandoci per una bella foto sul famoso Ponte dei Sospiri.
Seguendo l’imponente campanile separato dal corpo basilicale, raggiungiamo l’immensa piazza San Marco delimitata a nord dalle Procuratie Vecchie, a sud da quelle Nuove, a est dall’omonima Basilica: davvero uno spettacolo! Per non parlare poi del Palazzo Ducale, di quello Patriarcale e della Libreria…
Affamati cerchiamo un posticino tranquillo per poter mangiare le nostre piadine. Ben presto si unisce a noi una coppietta sulla sessantina. Il nostro fare romagnolo ci spinge a fare amicizia con la coppia dallo strano accento veneto, più precisamente vicentino, che ci consiglia di non farci mancare un giro in gondola e suggerisce a Damiano di regalarmi un bel “boccolo” rosso. Ci spiegano che proprio il 25 Aprile è la festa di San Marco evangelista, patrono della Serenissima, le cui spoglie sono conservate all’interno della Basilica fin dal 829, anno in cui furono trafugate da Alessandria d’Egitto e che come da tradizione nel giorno di oggi, le ragazze ricevono dai loro amati un bocciolo di rosa rossa; in effetti ne avevo visti tanti tra le mani della gente e stavo iniziando a chiedermi se il romanticismo fosse una peculiarità dei veneziani! Resto comunque ancor più sorpresa quando il mio ragazzo dichiara di esserne già al corrente…
Dopo pranzo, ricominciamo la nostra visita. Lo stile gotico troneggia sulle facciate, ma ogni palazzo ha i suoi propri elementi caratteristici che lo differenziano l’uno dall’altro, creando un effetto davvero originale. Ad ogni occhiata, l’attenzione viene catturata da un nuovo elemento e sembra tutto così particolare che, riposta la cartina nello zaino, decidiamo di lasciarci guidare da quella magica atmosfera, senza badare troppo a dove andare e a cosa visitare.
Così una dopo l’altra, le calli ci portano ad ammirare Santa Maria Formosa, San Zaccaria e una volta oltrepassato il suggestivo ponte di Rialto, che fu il primo dei più di 400 ponti presenti oggi a Venezia e unico a collegare le due sponde fino a metà dell’Ottocento, proseguiamo per Campo San Polo, Santa Maria dei Frari e San Rocco.
Verso le 16:00 cogliamo l’occasione per riposare un po’ le gambe e dopo aver contrattato il prezzo (da 80 euro siamo riusciti a pagarlo 60) acconsento molto volentieri ad un bel giro in gondola. Sarà l’atmosfera ma il mio stomaco questa volta sembra in pace con se stesso… Così iniziamo la nostra visita, guidata da un simpatico gondoliere che con la sua strana parlata ci fa scoprire la casa natale di Marco Polo, la casa di Casanova e infine ci invita, come da tradizione, a darci un bel bacio sotto il Ponte di Rialto.
Alle 18:00 riprendiamo a girovagare sulle nostre gambe e facciamo tappa in qualche bottega caratteristica acquistando: io una tazza con manico a forma di gondola e una tipica maschera del Carnevale e Damiano una maglietta simpatica raffigurante Venezia sott’acqua, un pacco di pasta colorata dalle spezie tipiche della cucina veneziana e una lumachina in vetro di Murano.
Decidiamo poi di concederci una breve sosta in un pub, ordinando per lui una Guinness e per me un super Spritz, che con mia grande gioia scopro essere l’aperitivo locale di Venezia. Resto sorpresa al momento del conto: per il mio Spritz solo 2,50 euro rispetto ai 6 euro con cui lo paghiamo noi di solito in Riviera!
Purtroppo è giunta l’ora di salutare l’incantevole Venezia e di avviarci verso casa. Questa volta però, per non farci mancare niente, raggiungiamo la stazione passando dal famoso e tanto discusso Ponte di Cristallo. Ed è così che termina la nostra magnifica giornata. Ah dimenticavo, una volta ritornati in Romagna e giunta sotto casa, il “boccolo” è finalmente arrivato anche per me!