Un giorno a Scicli, dove l’Unesco è di casa
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Scicli è particolare, praticamente un tutt’uno con il territorio circostante, la cui conformazione fisica, nel corso degli anni, è stata sfruttata al 100%. Immaginate una piana con dei rilievi alle sue spalle; prendete un tappeto da cui spuntano case bianche e basse, con i fichi d’india appoggiati di fronte alle porte di casa, e ora delicatamente disponetele, quasi una sopra l’altra, facendo attenzione però a lasciare lo spazio per le piazze e le Chiese. Ecco, con le Chiese abbondate pure, perché qui la fede non è affare per deboli di cuore.
A Sciclici sono tre colli e due gole… troverete abitazioni anche qui, nel dirupo, sulla roccia, nella roccia; insomma, Scicli è un gioiello perfettamente incastonato nel suo territorio. Non a caso, nel 2002 è arrivato anche il riconoscimento da parte dell’Unesco che ha inserito il suo centro storico assieme ad altri sette comuni nella lista delle Città tardo barocco del Val di Noto; ovviamente Patrimonio dell’Umanità!
CHE COSA VEDERE A SCICLI?
Il Barocco
Guardatelo, inseguitelo, cercatelo, toccatene i riccioli e i disegni e quando la luce del tramonto si ferma ad illuminare le facciate dei palazzi, allora prendetevi dieci minuti per voi, sono momenti che aprono il cuore.
CHIESA DI SAN GIOVANNI EVANGELISTA
Il suo interno è uno dei più belli e luminosi che abbia mai visto e l’esterno beh che te lo dico a fare. Anzi no, te lo dico: un capolavoro! La facciata che è tutt’uno con quella del municipio (ex convento) è meravigliosa; durante il giorno ti obbliga quasi ad indossare gli occhiali da sole da tanto quella pietra risplende, mentre alla sera, quando prende il colore della calda luce del tramonto, devo ammettere che un paio di fiori d’arancio per i pensieri, te li mette praticamente per forza!
MUNICIPIO
Nonché “fictionesca” sede della questura dell’ispettore Montalbano. Come dicevo prima, la sia facciata è continua a quella della Chiesa e di fatto appaiono come un unico edificio. Onestamente questa volta c’è da fare un grande applauso al progettista che nei primi del novecento si è occupato della ricostruzione dell’ex monastero delle Benedettine andato distrutto a seguito di un terremoto, rispettando le caratteristiche dell’architettura locale e facendo sì che questa nuova costruzione si armonizzasse il più possibile con gli edifici circostanti.
PALAZZO BENEVENTANO
Definito nientepopodimeno come il più bel palazzo barocco di Sicilia (“di un pallido colore giallo-oro che al sole acquista un’indescrivibile opulenza“); onestamente vorrei conoscere talmente tanto bene l’Isola da poter giudicare la fondatezza di quest’affermazione però, per quello che riguarda Scicli, non posso che esserne totalmente concorde. È talmente bello, curato e raffinato che l’Unesco lo ha inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Io personalmente ho perso la testa per i mascheroni che troneggiano sopra le soglie delle porte, ancora lì a far smorfie e boccacce per impedire agli spiriti malvagi di entrare nell’edificio.
CHIESA DELLA MADONNA DEL CARMINE
Talmente semplice da essere una delle Chiese più eleganti che abbia mai visto e che, secondo me, farebbe invidia a tantissime sue simili che del “lusso” hanno fatto un vanto.
PIAZZA BUSACCA
Non avrei altra definizione con cui descriverla se non: Siciliana. Il siciliano quello bello, quello barocco. E allora ecco di nuovo le cornici alle finestre; la delicatezza della ringhiera sui balconi; il cielo azzurro della Sicilia a coprire lo spazio vuoto oltre il tetto; le facciate scrostate e il fascino innato.
CHIESA DI SAN MATTEO
La vera dominatrice della città. Per trovarla basta alzare lo sguardo e la vedrete lassù, in cima all’omonimo colle, rassicurante come solo i fari ed i punti di riferimento sanno essere. Nella sua vita ne ha viste e superate tantissime, ma purtroppo nulla ha potuto contro un restauro sbagliato che l’ha resa totalmente inagibile. La passeggiata e soprattutto la vista che si gode da quassù è spettacolare: dal mare all’entroterra siciliano, sarà praticamente tutto alla portata del vostro occhio. E questa è solo una piccola, piccolissima, parte di tutto ciò che di meraviglioso Scicli ha da offrire a chi deciderà di dedicarle un po’ di tempo per scoprirla lentamente, passo dopo passo, wow dopo wow; io non vi racconto altro, altrimenti che gusto avreste nello scoprirlo da soli?
Ah, dimenticavo… last but not least, and the winner is:
VIA FRANCESCO MORMINO PENNA
Ho iniziato il post parlando di questa via e onestamente, non potevo che concluderlo allo stesso modo. Ci metterete le tende lungo questi trecento metri di bellezza: tra aperitivi che sanno di estate; tramonti che scaldano il cuore e colazioni che le smaltirete tra 30 anni, ma che per il resto della vita vi pentirete di non aver mangiato di più. Tra la luce abbagliante; i palazzi belli; i palazzi ancor più belli e gli alberi in fiore, sarà decisamente amore a prima vista.
E d’improvviso vi arriverà l’illuminazione e sarà tutto chiaro del perché a Scicli, l’Unesco sia di casa.
Info
Una volta arrivati a Scicli, vi consiglio di prendere contatti con l’associazione culturale “Tanit Scicli” gestita da alcuni ragazzi del luogo che veramente se ne inventano di sotto terra, facendo i salti mortali per organizzare visite guidate, a tema e non, proporre nuovi e diversi approcci alla città e promuovere in ogni modo possibile e immaginabile la storia e la cultura di questa terra a dir poco meravigliosa.