Un giorno a Cordova
per chi si reca in Portogallo può costituire una sosta molto interessante lungo il viaggio verso l’Algarve. La città che nell’antichità venne conquistata dagli arabi, ha conservato tale impronta architettonica, soprattutto nella disposizione delle vie e delle piazze; passeggiando infatti nelle strette e tortuose viuzze della città vecchia, si possono osservare, all’interno delle case, splendidi patios e ombrosi cortili giardino, chiusi da cancelli di ferro.
Attraversata la parte araba di Cordova, si giunge alla vera e propria attrattiva della città : la Moschea. Questa appare subito di dimensioni imponenti ed infatti è lunga 179 metri e larga 128; costruita dagli arabi, venne trasformata in chiesa e successivamente parte del suo interno venne demolito per far posto alla costruzione della cattedrale.
Queste variazioni però ne hanno intaccato il carattere moresco e i due stili non si fondono tra loro con troppa armonia, così appare immediato, dove comincia l’uno e inizia l’altro.
Questo difetto non altera comunque la bellezza della moschea, che é veramente difficile da descrivere semplicemente con le parole.
L’intero complesso, il cui interno è occupato per circa un terzo dal “Patio de los Naranjos”, costituito da un giardino ricco di piante di aranci e palme, é circondato da un alto muro.
Dalla “Puerta de las Palmas” si accede alla moschea; l’impatto visivo é eccezionale, di colpo sembra di trovarsi in Turchia o in Marocco.
L’interno, alto soltanto 11 metri é sostenuto da colonne marmoree collegate fra loro da archi di pietre bianche alternate a mattoni rossi, che danno un effetto cromatico tutto particolare; l’impressione é quella di trovarsi in una stanza in penombra di cui non si vede la fine.
Nella zona centrale della moschea vi é la parte in stile cristiano costituita dal “Coro” e dalla “Capilla Mayor”; sul lato destro invece, che è il più antico si trova la “Capilla de Villaviciosa” con belle decorazioni.
Tuttavia la parte più bella è sicuramente il “Mihrab”, ovvero la nicchia per la preghiera e la “Kebla”; qui l’arte moresca raggiunge il massimo della sua espressione decorativa, con una miriade di piccole pietre che si susseguono le une alle altre in un gioco di luci soffuse veramente eccezionale.
Se avete voglia di camminare, seguite le mura che delimitano il perimetro della moschea, per osservare le bellissime porte.
Altro elemento architettonico é poi il campanile che sovrasta la moschea; in stile greco – romano, raggiunge i 93 metri.
Visitata la moschea, si può tranquillamente lasciare la città, dato che le opere rimanenti non sono degne di nota; l’ultima cosa da vedere, ovvero il “Ponte Romano”, la potrete comunque osservare lasciando Cordoba.
Quest’ultimo, che attraversa il Guadalquivir, si compone di 16 arcate e mescola lo stile arabo a quello romano.
Se vuoi vedere le foto di Cordova e di tutti i miei viaggi, vai al mio sito internet “NO PROFIT” : http://members.Xoom.Virgilio.It/mfwebsite