Un fai da te molto “turistico” a Tenerife
Prima scelta importante: la zona dell’isola in cui soggiornare. Abbiamo optato, direi ovviamente viste le premesse, per Playa De Las Americas, un posto pensato e realizzato apposta per offrire al turista tutto quello che può desiderare. Ottima scelta sia dal punto di vista delle strutture (alberghi stupendi, negozi in ogni angolo, campi da tennis, sale giochi, minigolf, golf, casinò, parchi acquatici, zoo e via dicendo), sia per le spiagge (Tenerife è un’isola vulcanica molto avara di spiagge sabbiose degne di nota, e la maggior parte di queste sono raggiungibili a piedi da Playa De Las Americas, a patto di essere disposti a fare belle passeggiate), sia per il “movimento” (vita diurna e notturna…), sia per il clima: ci è capitato spesso di partire dal sud mentre splendeva il sole, faceva caldo ed il cielo era azzurro (condizione tipica del sud di Tenerife, 15 giorni su 15)per arrivare dopo un’oretta di macchina al nord e trovare nuvole, un clima da felpa e molta umidità.
Primo consiglio: se volete andare alla scoperta degli usi e costumi più antichi dell’isola, se vi interessa scoprire come gli abitanti di Tenerife si procurassero da vivere prima della costruzione di tutti i complessi turistici del sud (evento molto recente), se non amate la folla e le attrazioni “tipicamente turistiche” e se cercate paesaggi rigogliosi e verdeggianti, vi conviene soggiornare a nord (tra l’altro risparmiereste molto). Seconda scelta importante: l’albergo. Dopo settimane di ricerca sui siti del settore, abbiamo scelto www.Booking.Com/ per prenotare, con ben 9 mesi di anticipo (novembre 2007), la nostra camera all’ H10 Conquistador (www.H10hotels.Com/eng/tenerife-hotels/h10-conquistador.Php). La scelta si è rivelata azzeccatissima: 128 euro/notte (non molto vista l’alta stagione e la categoria dell’hotel, un 4 stelle del tutto meritate) una camera doppia molto spaziosa e con tutti i comfort in un hotel decisamente buono (per i dettagli ecco la nostra recensione dell’hotel: www.Tripadvisor.It/ShowUserReviews-g562820-d500579-r19845012-H10_Conquistador-Playa_de_las_Americas_Tenerife_Canary_Islands.Html ), pagamento di tutta la permanenza la prima notte di soggiorno e nemmeno un euro all’atto della prenotazione. Non possiamo non sottolineare: la cordialità e la professionalità del personale della reception, in grado di parlare anche italiano; la bontà, la qualità e la varietà del menu del ristorante a buffet (che mangiate di pesce! Gamberi a vassoi, sogliole una sera sì ed una no, paella, dentici, calamari, …) ed il fatto, determinante, che l’H10 Conquistador è a 200 metri dal Best Tenerife, l’hotel punto di raccolta per quasi tutte le escursioni organizzate Secondo consiglio: visto l’esiguo numero di spiagge sabbiose presenti sull’isola ed il loro inevitabile sovraffollamento, è molto importante scegliere un hotel che sia: 1) vicino ad una spiaggia sabbiosa (tra una spiaggia e l’altra ci sono chilometri di scogli praticamente inaccessibili, vera goduria dei surfisti); 2) dotato di una o più piscine in grado di accogliere molte persone(nel caso la spiaggia più vicina fosse piena). L’H10 Conquistador ha ben 3 piscine, una enorme, eppure non sempre siamo riusciti a trovare un lettino libero in prima fila (anche perché di alzarci presto per stare in piscina proprio non avevamo voglia).
Terza scelta importante: il volo. Non riuscendo a trovare un volo diretto ad un prezzo ragionevole (sui charter organizzati dai tour operator non abbiamo trovato nulla a meno di 700 euro a testa), abbiamo prenotato su www.Expedia.It (anche questo in anticipo, ad Aprile 2008, ma con saldo alla prenotazione e senza possibilità di variazione/cancellazione) un volo IBERIA A/R Roma-Tenerife Sur Reina Sofia con scalo a Madrid Barajas a 862 euro(2 persone, compresa assicurazione per i bagagli). Unico neo: volo di ritorno in partenza alle 6 di domenica 31 agosto da Tenerife sud, coincidenza a Madrid in partenza alle 14…Non proprio confortevole.
Terzo consiglio: se non vi crea problemi noleggiare un’auto fin dal primo giorno di permanenza sull’isola e guidare in terra straniera (noi abbiamo preferito prima ambientarci e verificare che l’isola fosse effettivamente semplicissima da girare in auto grazie alle prime escursioni in pullman), può essere comodo scegliere un volo con destinazione Tenerife North, per un paio di buoni motivi: 1)troverete una più ampia scelta di voli, a tutti gli orari ed a prezzi vantaggiosi, quindi non sarà più così determinante prenotare con largo anticipo e non avrete bisogno di accettare orari improbabili come partenza alle 6 di domenica… 2)è vero che dovrete percorrere un centinaio di chilometri per raggiungere Playa De Las Americas, follia pura farlo in taxi, ma noleggiare un’auto costa pochissimo (Renault Clio, 3 giorni, 72 euro tutto compreso; abbiamo visto offerte del tipo 10 giorni 170 euro), la benzina costa 0,9 euro al litro, e gran parte del tragitto che vi separa dal sud si fa in autostrada, l’Autopista del Sur (non si può sbagliare: ci sono solo due autostrade a Tenerife, quella del nord e quella del sud ), una vera passeggiata, con meno di un’ora si arriva a destinazione. L’ARRIVO – occhio ai taxi Arrivati all’aeroporto Reina Sofia di Tenerife alle 14 dopo un volo tranquillo e senza ritardi, siamo saliti su un taxi che ci ha teletrasportati fino all’ingresso dell’ H10: la corsa è stata a prezzo fisso (26 euro), tassametro rigorosamente spento, e la signorina che guidava deve aver abbattuto il muro del suono tanto andava veloce. Purtroppo questa è una caratteristica osservata in diversi tassisti dell’isola, sebbene sempre una minoranza (tant’è vero che il tassista che ci ha accompagnato all’aeroporto al momento di tornare a casa è stato decisamente professionale e rispettoso dei limiti, anche se erano le 5 di mattina e non c’era un’anima in giro; ci ha fatto pure pagare di meno: 24 euro!); forse è un caso che proprio la sera dopo il nostro arrivo, davanti all’ingresso del nostro hotel, un ragazzo abbia perso la vita investito da un taxi, o forse no. Così come è giusto avvertire di fare attenzione, è d’obbligo sottolineare la perfino maniacale e assoluta priorità che il resto degli automobilisti, locali e stranieri (ci si adegua, e lo dico per esperienza diretta), danno al pedone(leggi turista / consumatore / unica fonte di reddito per gli isolani): se vi capiterà di girare a piedi per Playa de Las Americas, vedrete viaggiare tutte le vetture poco più che a passo d’uomo e provando ad attraversare in prossimità delle strisce pedonali (vi consigliamo di non provare a farlo fuori dalle strisce…) vi accorgerete che le macchine inizieranno a rallentare ed a fermarsi a decine e decine di metri di distanza da voi! Abbiamo alternato le escursioni a giorni passati: 1)in albergo a nuotare in piscina, giocare a tennis, a biliardo e a ping pong , con possibilità di sfruttare una delle 4 postazioni internet a pagamento per navigare o scaricare le foto dalla macchina digitale alla pendrive usb. Ho visto turisti, in particolare famiglie, passare intere settimane in albergo senza uscire se non per pochi minuti di shopping: c’è tutto, anche la spa (molto cara, abbiamo rinunciato) e gli spettacoli teatrali.
2)in riva all’oceano nella spiaggia sabbiosa di Playa De Las Americas ed a Fanabe (ne vale la pena, è molto bella e si può prendere il bus per raggiungerla) a “sfidare” l’oceano o impegnati in estenuanti partite a racchettoni. Per chi, come noi, era abituato all’associazione mare=mediterraneo, trovarsi a mollo nell’oceano (colore blu intenso, sempre in grado di generare cavalloni altissimi anche sulla spiaggia protetta dal frangi flutti, fondo roccioso che consiglia ai bagnati di indossare le scarpe di gomma) è un’esperienza emozionante. Più della metà di chi frequenta la spiaggia rinuncia a fare il bagno e non è per la temperatura dell’acqua, molto gradevole, quanto per la potenza dell’oceano che assomiglia tanto ad un puledro indomabile. L’ho amato e conto di rivederlo prestissimo 3) a fare shopping: non fermatevi al lungomare di Playa, che pure invita parecchio ed è pieno di negozi anche molto particolari, eccellenti per i souvenir; se avrete la pazienza di sfidare il caldo per fare qualche chilometro a piedi verso l’interno troverete migliaia di modi per spendere soldi con piacere! Ex: fotocamera nikon coolpix 8.1 megapixel garanzia internazionale nikon 180 euro con tutto l’astuccio ed una scheda da 1 GB(in italia 270 euro solo la fotocamera). Ovviamente non vi consiglio le fotocamere a 50 euro che vendono nel lungomare: sono spesso senza garanzia e chissà che storia hanno… DOVE MANGIARE Uno dei motivi che ci ha convinti a scegliere Tenerife come meta delle tanto agognate vacanze estive è la pressocchè illimitata offerta di pesce da degustare in migliaia di ristorantini sparsi ovunque, dai ristoranti extra lusso, ai chioschi dei pescatori. Avendo scelto una mezza pensione per il soggiorno, siamo stati liberi di muoverci e provare. Ecco la nostra personale classifica: Primo, secondo e terzo posto: Las Arenas a Tajao Quarto posto: La almena de san Miguel a Garachico Quinto posto: Deep Blu sul lungomare di Playa de las Americas Il Deep Blu è un ristorantino molto carino sul lungomare di Playa de las Americas (vicino a Burger King), in cui si mangia dell’ottimo pesce ad un prezzo accettabile (a pranzo ce la siamo cavata quasi sempre con 40 euro) ed ha il grosso pregio di dare lavoro ad un ragazzo italiano (romano di Campo de’ Fiori) simpatico, professionale ed estremamente disponibile. Per noi che facevamo fatica a farci capire ed avevamo il problema rappresentato dall’allergia grave della mia fidanzata ad alcuni alimenti, un italiano con cui parlare dei dettagli, degli ingredienti, è stato un grosso aiuto. La Almena de san Miguel è un bel ristorante con vista sull’oceano a Garachico, grazioso paesino (tappa di quasi tutti i tour) nel nord ovest dell’isola; Ci era stato raccomandato da una guida turistica e ne siamo rimasti entusiasti , ve lo consigliamo certamente per quando andrete a vedere Masca, Il Drago Millenario, il Mariposario(paradiso delle farfalle) o il Teide. Da provare la zuppa e la grigliata mista di pesce. Si spende poco (i soliti 40-50 euro in due) e si mangia molto molto bene.
Eccoci al top, il non plus ultra, la mecca del mangiatore di pesce: Las Arenas a Tajao (poche uscite di Autopista del sur partendo da Playa de las Americas e andando verso Puerto De La Cruz). Avevamo letto e sentito parlare di questo mitologico posto in cui la cucina del pesce è un’arte (cucina solo pesce, niente altro), in cui tutti gli sforzi sono concentrati sulla qualità e quantità del pesce offerto, tralasciando insignificanti particolari come i menu cartacei, le posate di lusso, le tovaglie ricamate ed i quadri appesi ai muri. Non era riuscito a convincermi ad affittare un’auto il basso costo del carburante, né l’abbordabile tariffa giornaliera delle utilitarie, c’è riuscita la voglia di scovare e provare Las Arenas, pensate con quanta aspettativa ci siamo seduti a tavola…Beh, niente da dire, tanto di cappello e complimenti veramente a tutto lo staff. All’ingresso il proprietario con un semplice sguardo intuisce che siamo stranieri e non capiamo una parola di spagnolo, quindi a gesti ci indica come si accede alla sala da pranzo, ci dice che avremmo mangiato bene (porta l’indice sulla guancia) e ci dice “no carta”. Rimaniamo subito colpiti dai premi vinti dal ristorante e dai diplomi appesi ai muri…Appena varcata la soglia della sala veniamo accolti da un cameriere che ci invita a guardare a destra: c’è né più né meno un banco del pesce super fornito. Un altro ragazzo tiene in mano un recipiente e ci invita a scegliere ciò che vogliamo che ci cucinino direttamente dal bancone. Allora: una teglia piena di cozze oceaniche (grandi il triplo di quelle che mangiamo di solito in Italia), 4 gamberoni giganteschi, un totano a testa (e qui abbiamo esagerato…), un pesciotto dal colorito rosso da 1 kg circa, acqua, coca, pane, salse tipiche canarie, 2 caffè ed un piatto di eccellenti tapas arrugadas (piccole patate tonde cotte con la buccia, da provare assolutamente) 55 euro. Ero un uomo felice. Ci siamo alzati a fatica dal tavolo, appagati, impossibilitati a mandar giù anche soltanto un altro grammo di cibo, ma affatto pesanti, con l’unico desiderio di andare a fare un pisolino. La qualità del cibo era tale che dopo un’oretta a poltrire ci siamo fatti una mega partita a tennis senza accusare nessun effetto collaterale del lauto pranzo. Voto 10.
LE ESCURSIONI LORO PARK (www.Loroparque.Com/) Per questa, come per tutte le altre escursioni organizzate cui abbiamo partecipato, ci siamo avvalsi della preziosa (ma costosa, anche se solo in questo caso)collaborazione del personale dell’ hotel, pronto ad ogni ora a consigliare, informarsi sugli orari e disponibilità di posti , prenotare, avvalendosi della “atlantico excursiones “ (www.Atlanticoexcursiones.Com) Alcuni dati per farsi un’idea: – costo dell’escursione (spostamento+parco prenotato dall’hotel) 48 euro a testa; -costo del solo biglietto d’ingresso al parco 31 euro a testa (poi bisogna trovare il modo di percorrere i 108 km che separano Playa dal parco che si trova a Puerto de la Cruz, Tenerife nord); -costo dell’escursione(spostamento+parco) prenotando dal sito senza avvalersi dell’aiuto dell’hotel 40 euro a testa. Come recitano numerosi cartelloni pubblicitari sparsi sull’isola: “non puoi dire di essere stato a Tenerife se non sei stato al Loro Park”. In realtà non abbiamo apprezzato più di tanto quello che doveva essere il pezzo forte del parco, ovvero la miriade di specie di pappagalli presenti; 1) i simpatici volatili, stupendi e coloratissimi, erano spesso costretti in gabbie relativamente piccole; non voglio essere ipocrita, non mi aspettavo di vederli volare liberi sopra le nostre teste, ma nemmeno di doverli osservare infilando l’occhio nei quadratini di ferro delle gabbie; 2) il tempo a disposizione per vedere tutte le attrattive del parco era talmente poco (3-4 ore al netto della inevitabile pausa pranzo, questo è il brutto delle escursioni organizzate: sei costretto e rispettare gli orari del pullman) che viste 8-10 specie di pappagalli abbiamo scelto di concentrarci su altro. Poco male perché al Loro Park c’è veramente di tutto: carino il dolphin show (va visto assolutamente prima di andare all’aqualand di Costa Adeje, non regge il paragone); molto bello l’acquario, in particolare la parte dedicata ai pinguini e alla ricostruzione del loro ambiente naturale (ghiaccio e neve a volontà); impressionante l’ orca show; ma quello che da solo vale il prezzo del biglietto è il sea lions show: è certamente uno dei ricordi più belli e divertenti della vacanza! Va assolutamente visto ed è pura utopia pensare di poterlo descrivere in due righe. Voto 9 Consigli: 1) iniziate a prendere posto nella struttura che ospita il Sea Lions show almeno mezz’ora prima del suo inizio, anche se ciò vi costringerà a saltare un altro spettacolo (potrete recuperare in seguito) ed a “perdere” un po’ di tempo senza visitare altro; noi siamo arrivati allo stadio dei leoni marini 10 minuti prima dello spettacolo e ci hanno chiuso i cancelli dietro per tutto esaurito, siamo stati costretti ad infilarci tra la folla e dopo tanti sacrifici il massimo che siamo riusciti ad ottenere è stato assistere alla fantastica ed esilarante performance dei leoni in piedi, da posizione totalmente decentrata e coi gomiti dei vicini nelle costole… 2) comprate solo i biglietti per il parco e noleggiate una macchinetta (i 108 km che separano il parco da Playa De Las Americas sono quasi tutti di autostrada: Autopista del Sur fino al punto di raccordo con l’Autopista del norte, poi l’Autopista del norte fino a destinazione, un’oretta di viaggio comodissimo, mentre il pullman dell’escursione organizzata ci mette più di due ore e mezza scippandovi un sacco di tempo), risparmierete e potrete visitare il parco con tutta calma, merita. AQUALAND – COSTA ADEJE (http://www.Aspro-ocio.Es/tenerife/ ) Questa escursione si può prenotare tranquillamente sfruttando la reception dell’hotel e non serve noleggiare una macchina; il prezzo totale è stato 25 euro a testa quando il solo biglietto di ingresso al parco (adulti non residenti) costa 24,5 euro a testa. Lo spostamento Hotel Best Tenerife – Aqualand è gratuito: ad orari stabiliti passano le navette dell’Aqualand che in meno di mezzora conducono a destinazione. Il parco acquatico in sé è carino, ma niente di chè; ce ne sono di molto meglio in Italia e non lasciatevi ingannare dal prezzo d’ingresso relativamente basso: una volta entrati si paga tutto! All’ingresso foto con una coppia di pappagalli spettacolari che vi vengono adagiati sulla spalla (8 euro)…E sono due (ovviamente al Loro Park la foto col pappagallo appollaiato su un ramo è un must); se volete la cassetta di sicurezza per depositare portafogli, etc… sono 6 euro (impossibile fare senza, a meno che uno di voi a turno rinunci a farsi gli scivoli in compagnia); se volete provare il mega scivolo Tornado (eccezionale!) dovete per forza affittare un gommone (8 o 11 euro, a seconda del modello: 2 o 4 posti). Come scivoli da segnalare certamente il Tornado, i tubi chiusi ed uno scivolo molto alto che termina con un grosso imbuto: dopo un breve ma emozionante percorso a spirale finirete nella parte stretta dell’imbuto e poi giù nel fondo di in una piscinetta molto profonda, senza più il minimo senso d’orientamento, invitati a trovare celermente l’uscita dal prossimo bagnante che sta per cadervi in testa… Il delfinario costa molto (non ricordo se 5 o 10 euro a coppia) e ve lo sconsiglierei (in fondo quel che pagate non è altro che la vista subacquea della piscina che sarà teatro dello show dei delfini) se non fosse per quei ruffiani esibizionisti dei delfini che, perfettamente ammaestrati e più intelligenti della maggior parte delle persone che conosco, sapranno regalarvi belle emozioni e vi permetteranno di fare foto stupende (cose tipo voi che toccate il vetro mentre dall’altra parte il delfino ci appoggia la bocca facendovi gli occhi dolci). Da non perdere assolutamente se avete bambini! Ma il pezzo forte della casa, che ancora una volta vale da solo il prezzo del biglietto, è il dolphin show, meritatamente definito il migliore d’Europa. Bravi bravissimi gli addestratori/acrobati (in particolare due, una ragazza dal fisico scultoreo ed il sosia di Bruce Willis), semplicemente straordinari i delfini. Dopo aver visto questi fenomeni con le pinne ballare a ritmo di musica, cantare, applaudire il pubblico, fare l’ula-op, sdraiarsi a prendere il sole, eseguire alla perfezione acrobazie di difficoltà inaudita, trainare bimbi del pubblico e baciare gli istruttori con sottofondo soft tipo ballo del mattone, ho ripensato a quell’usanza, credo giapponese, che prevede una mattanza di delfini per dimostrare di essere diventati uomini…Quelli con le pinne sono le bestie? Mah… JUNGLE PARK ) Per questa escursione vale il discorso fatto per Aqualand: si può prenotare tranquillamente sfruttando la reception dell’hotel, il prezzo totale è stato 25 euro a testa quando il solo biglietto di ingresso al parco (adulti non residenti) costa 24 euro a testa e lo spostamento Hotel Best Tenerife – Jungle Park è gratuito: ad orari stabiliti passano le navette che in meno di mezzora conducono a destinazione. Il Jungle Park sale certamente sul podio delle escursioni più belle della vacanza; abbiamo visto tigri “classiche” e bianche, tutte molto sveglie; leoni “normali” e bianchi (la testa della leonessa, grande 4 volte la mia, era a meno di dieci centimetri da me ed eravamo separati “solo” da un vetro, anche se credo fosse a prova di bomba atomica, il tutto mentre il suo simpatico compagno dilaniava un pezzo di carne sanguinolento a pochi metri di distanza), leopardi, coccodrilli di tutti i tipi, pappagalli liberi di svolazzare sopra le nostre teste, rapaci (che spettacolo ammirare l’aquila reale, l’aquila dalla testa bianca, gufi, etc… senza gabbie di mezzo! Erano legati a dei sostegni tramite cavigliere e corda corta, un eccellente compromesso tra sicurezza del visitatore e libertà dell’animale), il tutto in un ambiente estremamente ben curato, ricco di paesaggi selvaggi, sentieri affascinanti (il cactus park e le grotte, tanto per citarne un paio).
Pensavamo che almeno questa volta ce l’avremmo fatta a rifiutare la foto di rito…Ed invece ne abbiamo comprate due! Appena entrati ci hanno presentato due gufi spettacolari, belli e sonnolenti da manuale. Impossibile rinunciare ad una foto con loro mentre tentiamo di imitare il loro sguardo! Poi a metà percorso, ecco avvicinarsi due ragazze con tanto di pappagalli colorati in spalla; ci siamo detti: “stavolta no”, poi dal nulla o quasi tirano fuori un pappagallo tutto bianco con dei fantastici occhioni neri che non appena lasciato libero si va ad accoccolare tra le braccia della mia fidanzata accarezzandola con la testa…Fregati! I soliti 8 euro a foto… Da segnalare come imperdibili: -il percorso in bob: 5 euro per noleggiare il bob, indossare il casco, partire per la lenta salita panoramica che consente di ammirare il paesaggio dall’alto, immersi come si è in una vegetazione lussureggiante, mentre si raggiunge il punto più alto del parco, e poi via a tutta velocità. Il concetto è molto semplice: tira freno, lascia freno, sei tu che decidi a che velocità andare. Capirai… io ho sfiorato gli 80 orari, ma alla luce dei fatti sono stato un principiante: quella pazzoide della mia dolce metà ha rischiato di lasciarci le penne tanto ha preso veloce il curvone dopo il rettilineo. Da brividi, e da ripetere due volte! -lo show dei rapaci: compreso nel prezzo del biglietto d’ingresso, questa esibizione è quanto di più affascinante si possa immaginare; solo un paio di chicche: un membro del cast in un lato dell’arena, mimetizzato tra il pubblico, un altro nel lato opposto, sempre tra il pubblico, un’aquila immensa si posa sulla spalla dell’uno ed al cenno di questi parte a velocità folle e con precisione chirurgica sfreccia alcuni centimetri sopra la testa della gente per approdare sulla spalla dell’altro…Oppure: aquile libere che volteggiano a centinaia di metri d’altezza sull’arena dove sono assiepati gli spettatori, come volessero attaccarli di li a breve, un membro del cast al centro dell’arena fa roteare un pezzo di carne attaccato ad un filo, quando lo lancia in aria si sente l’urlo dell’aquila di turno (sanno a chi tocca, si lancia sempre e solo un’aquila alla volta) seguito da una picchiata come si vede solo nei documentari, centro perfetto e spuntino volante. Mai un liscio. Applausi a scena aperta.
-il pavone: una simpatica mamma pavone coi suoi 6 figlioli che si aggira indisturbata tra i tavoli del fast food del parco ammiccando ai turisti ed accettando di buon grado di venire immortalata in foto ricordo che gireranno il mondo (a Tenerife trovi veramente gente proveniente da ogni parte del globo) TEIDE – MASCA GRAN TOUR (http://www.Atlanticoexcursiones.Com/index.Php?lang=esp&content=excursiones_terrestres&content2=Teide%20Masca%20Gran%20Tour) Temporaneamente appagata la nostra voglia di divertimento diciamo “easy”, da turisti da manuale, abbiamo deciso di dare soddisfazione a quella parte di noi (in verità molto piccola questa estate) che rivendicava un minimo di approfondimento sulla storia dell’isola, sugli usi ed i costumi dei suoi abitanti (vecchi e nuovi), sulla flora e fauna, sulle varie tappe che hanno portato Tenerife ad essere quello che è. In pratica: avevamo voglia di vedere il nord. Dopo aver sfogliato qualche volantino rimediato nelle decine di negozietti che propongono escursioni di cui Playa de las Americas è piena, abbiamo chiesto alla reception dell’hotel di prenotarci il Teide-Masca gran tour in pullman (tra l’altro questa volta non ci siamo visti addebitare nessun costo aggiuntivo: 30 euro a testa per l’escursione, 30 euro pagati alla reception). Il Tour ha di gran lunga superato le nostre aspettative. Sicuramente lo consigliamo a tutti. Partenza alle 8 dal Best Tenerife, ritorno previsto per le 18, eppure il tutto è stato reso dalla guida ( in grado di parlare 5 lingue e così professionale da ripetere OGNI cosa in tutte e 5 le lingue: spagnolo, inglese, tedesco, francese, italiano) così piacevole ed interessante da non farci sentire la stanchezza. Così girando in lungo ed in largo per l’isola abbiamo appreso che Tenerife viene dallo spagnolo tener e dal Guanche (popolo che viveva sull’isola prima della colonizzazione spagnola) ife, avere neve (spesso presente sul Teide); che al nord l’approvvigionamento idrico è garantito dal fenomeno del “mare di nuvole” (i pini canari, piantati apposta in grande numero, trattengono l’umidità delle nuvole che si formano sulle pendici del Teide a quota 1000-1200 metri, generando acqua), mentre al sud il 75 per cento del fabbisogno idrico è “gentilmente” soddisfatto dall’acqua proveniente dal nord attraverso una fitta rete di tubi (a vista, e nessuno li rompe né danneggia, che popolo strano!) ed il restante 25 si ottiene per desalinizzazione dell’acqua dell’oceano; che tutta la parte costiera del sud dell’isola ha iniziato a popolarsi solo nella seconda metà del ‘900, finite le scorribande dei pirati, facendo arricchire tutto d’un tratto gli isolani più poveri che non potendo permettersi di comprare un terreno sicuro (fuori dalla portata dei cannoni dei pirati) nell’entroterra si erano accontentati di costruirsi qualche casupola in riva all’oceano sfidando la sorte e la morte; che i soldi per comprare tali terreni, per costruire gli alberghi e tutte le strutture turistiche di località come Playa de las Americas, Los Cristianos, Fanabe, etc… furono reperiti esportando in tutto il mondo milioni di tonnellate di parassiti, le coccinija (non ricordo se si scrive così), utilizzate come colorante naturale ufficiale del Martini, di una nota marca di rossetti (eh sì, per anni ci siamo bevuti e spalmati sulle labbra delle coccinelle senza nemmeno saperlo…) e chissà di cos’altro; e 1 milione di altri interessantissimi aneddoti.
Alcune mete chiave: -Icod de los vinos, con visita al Teide, “il” vulcano, ed al Drago Millenario. Ci sarebbero duemila cose da dire, ma sto scrivendo un libro…Devo stringere -Masca: piccolissimo villaggio difficilmente raggiungibile (ora abbiamo capito perché stando a sud ovest e volendo andare a nord ovest, TUTTI ci hanno consigliato di fare 150 km di autostrada passando per l’estremo est, costeggiando l’intera isola ,anziché tagliare per i monti ad ovest…Senza elicottero è dura!) ma di una bellezza impressionante. Masca è uno dei pochi posti dell’isola dove ancora qualche persona vive di agricoltura, o più in generale, di qualche attività non legata al turismo.
-Santiago Del Teide: il paesino ai piedi dei Teide dove avvenne il “miracolo”. La leggenda dice che In occasione di una importante eruzione, il paesino stava per essere spazzato via da una colata di lava quando un gruppo di cristiani piantò una croce a pochi chilometri dalla chiesa del paese e portò in processione il santo protettore; la lava si arrestò in prossimità della croce. Ovviamente c’è chi sostiene che la croce sia stata messa dopo l’arresto spontaneo della lava…E che sia tutta una trovata turistica, ma poco importa. SUBMARINE SAFARI (http://www.Submarinesafaris.Com/t/index.Html) Che spettacolo! Altra escursione che finisce di diritto sul podio delle più belle e insolite. Al prezzo di 48 euro a testa, prenotabile direttamente dalla reception dell’hotel senza costi aggiuntivi, con trasferimento Best Tenerife – porto assicurato da un servizio navetta (il mitico pullman giallo!) gratuito, potrete immergervi a 25 metri di profondità nel blu dell’oceano a bordo del Sub Fun V. Impossibile non portarci i figli, se li avete. Abbiamo visto branchi di barracuda, pesci colorati, decine e decine di razze, sogliole e strane creature che pur essendo pesci (così dicono) sembrano alghe: sono filiformi mettono la testa nel fondale e lasciano il resto del corpo fluttuare in acqua. Vale il prezzo del biglietto PETER PAN ) Il Peter Pan è una vera imbarcazione mercantile portoghese (e non una semplice riproduzione per turisti, come sottolinea il capitano) ora adibita all’avvistamento di delfini e balene “pilota” in oceano aperto. Costo: 36 euro a testa, servizio trasferimento da e per il porto di Los Cristians gratuito. Molto bello vedere balene e delfini nel loro habitat naturale liberi di fare ciò che preferiscono, affascinanti i paesaggi, da brividi andare in Oceano aperto, sentire il vento in faccia, venire cosparsi di sale dagli spruzzi delle onde, sfrecciare verso l’orizzonte con volatili di varia natura accanto che fanno a gara di velocità col veliero, ammirare il blu dell’Atlantico là dove è veramente di un blu mai visto prima (tornando a casa e ammirandolo dall’alto del finestrino dell’aereo, il Mediterraneo ci è sembrata una pozza celeste calma e piatta…).
Alcuni consigli: -evitate se soffrite di mal di mare, l’Oceano non perdona ed il moto ondoso si sente tutto (non è una nave da crociera); -portatevi un cambio: verrete completamente bagnati dagli spruzzi generati dalle onde che si infrangono sul Peter Pan; -non portatevi panini e cibo vario: a bordo vi serviranno un buon pranzo a base di paella e pollo, bibite incluse (tranne la birra che si paga a parte) CASTELLO DI SAN MIGUEL (http://www.Castillosanmiguel.Com/ ) Probabilmente l’escursione più bella. Prenotata dall’hotel 55 euro a testa tutto compreso; prenotata direttamente sul sito (http://www.Atlanticoexcursiones.Com/index.Php?lang=esp&content=excursiones_terrestres&content2=Noche%20Medieval%20Castillo%20San%20Miguel) costa 52.5 a testa (trasferimenti inclusi). Non so dire quanto costi il solo biglietto d’ingresso. Bisogna trovarsi davanti al ponte levatoio del castello alle 20.
All’inizio verrete dotati di un “fratino” colorato che indicherà a quale fazione apparterrete; fatto un rapido giro nelle sale del castello e salutato re e regina (con cui farete delle foto; alla fine della serata ne abbiamo acquistate ben 3, 20 euro) verrete fatti accomodare nell’arena e fatti sedere nei banconi della vostra fazione. Mentre gusterete la cena (a base di passato di verdure, pollo, patatine, carne, tutto da mangiare con le mani, senza posate – bibite incluse) assisterete a duelli, spettacoli ed altro…Che non vi svelo. È da vivere. Voto 9.
ALTRO Noleggiata una piccola ma funzionale Clio (70 euro 3 giorni tutto incluso), abbiamo visto in fai da te: MARIPOSARIO: il paradiso delle farfalle. Veramente un bel posto, situato alle spalle del Drago Millenario ad Icod De Los Vinos(vale la pena di passarci dopo aver visto il Drago). Il biglietto d’ingresso non è affatto costoso, 8 euro a testa, ed avrete la possibilità di entrare in un ambiente verde (saranno 200mq) popolato da migliaia di farfalle di tutti i tipi libere di volarvi intorno (non è impossibile che qualcuna vi si posi in testa, anche se a noi non è capitato). Molto istruttivo per i bambini: ci sarà la possibilità di ammirare dal vivo tutti gli stadi della vita delle farfalle, dalle uova sulle foglie alla farfalla adulta; molto emozionante per tutti. La fà da protagonista una splendida e tranquilla iguana gigante libera di girare tra i turisti e perfettamente a suo agio con essi (pericolo zero).
STADIO ANTONIO DOMINGUEZ a Playa de las Americas, per assistere all’incontro di calcio di prima divisione spagnola (la nostra serie C) Marino – Tegueste 2:2 . Costo del biglietto: 9 euro a testa. Il richiamo dell’erba era troppo forte per resistere 15 giorni… GARACHICO. Paesino molto carino il cui nome viene dal Guanche Gara=roccia e dallo spagnolo Chico=piccolo. Come dice il nome la fanno da padrone scogliere rocciose su cui s’infrange la potenza dell’oceano creando spettacoli molto godibili. Tra l’altro c’è un bel campo di calcio in erba sintetica (campo municipal de Garachico), cosa non trascurabile per chi come noi due (anche e soprattutto lei…)ama il calcio MEDANO, la patria del vento. Un vero paradiso per chi pratica sport acquatici (surf, windsurf, skysurf, kitesursf, etc…), molto meno allettante per chi vuole prendere il sole su una bella spiaggia (che non c’è: tutti ciottoli e sassetti ed il vento è veramente fastidioso dopo un po’). Ci sono molti negozi che vendono articoli per amanti del surf. Possibilità di fare belle foto. los abrigos. Doveva esserci una bella spiaggia, ve la sconsiglio.
LAGO MARTIANEZ: abbiamo impiegato un’ora e venti per raggiungere Puerto De La Cruz (Tenerife nord) facendoci più di 100 chilometri di autostrada per rimanere decisamente delusi. Per carità, la piscina è molto bella e curata (ma anche quella del nostro albergo lo è…) ed il biglietto d’ingresso è molto economico (8 euro in due), ma: al sud c’era sole e caldo, al nord abbiamo trovato nubi e fresco; l’acqua (salata) era freddissima e, soprattutto, se ti sei abituato a fare il bagno a due passi da “casa” nell’Oceano, poi fare 100 km per farti il bagno in una piscina non fa proprio un bell’effetto. Non ci tornerei. Speriamo di non avervi annoiato troppo, ma è veramente difficile sintetizzare 15 splendidi ed intensi giorni su un Paradiso per turisti come Tenerife. Ultimo consiglio: abbiamo sentito alcune coppie lamentarsi della permanenza nell’isola, “niente di speciale”, “poche spiagge”, “il sud e arido”, “che noia”. Tutto vero: se il vostro obiettivo è stare 15 giorni sdraiati su sabbia dorata, meglio che facciate una scelta diversa; se decidete di farvi 3850 km (sola andata) per raggiungere la più grande delle Canarie, mettete in preventivo di spendere gran parte del vostro budget per fare escursioni e vedere spettacoli a pagamento; saranno poco “trendy” e molto “di massa”, ma vi garantiranno spensieratezza, divertimento ed emozioni forti.
W Tenerife e Buona vacanza!!!