Un’emozione unica
Decisi ad andare a Cuba e a girarla il più possibile in macchina, nel mese di aprile acquistiamo da Torino presso l’agenzia di viaggi dell’amica Irene quella che pare la soluzione ottimale e più economica: fly & drive, quindi volo, 11 giorni di auto e le prime due notti…2450 euro compresi gli adeguamenti carburante.
27/7 primo giorno Milano Malpensa- Santiago de Cuba La sveglia presto per la tratta Torino Malpensa non fa certo pensare ad una vacanza, ma tant’è, si arriva all’areoporto di Malpensa dove si tirano i documenti di viaggio e alle 9,30 si parte…10 ore di aereo ma il viaggio si rivelerà tranquillo e i servizi a bordo efficienti.
L’arrivo a Santiago avviene alle 13,30 e dopo aver recuperato i bagagli e cambiato i primi euro in pesos convertibili, prendiamo un taxi che ci porterà all’hotel San Juan (la macchina è prenotata dal 29/7 al 9/8).
Usciti dall’aeroporto ci rendiamo conto di cosa ci aspetterà nei prossimi giorni: strade pessime e rattopate alla meglio ma soprattutto totale assenza di cartelli stradali con indicazioni utili…
L’hotel è discreto, frequentato soprattutto da cubani, ma abbiamo voglia di conoscere la città e così dopo 10 minuti di piscina ci dirigiamo a piedi verso il centro.
Con grande sorpresa scopriamo che è l’ultimo giorno del carnevale: le strade sono piene di gente, bancarelle vendono bevande, panini con carne di maiale e pizzette…Ma l’impatto è duro, sia io che Manu in mezzo a tu a quella gente che balla e festeggia ci sentiamo ancora come pesci fuor d’acqua…
Guida alla mano ci allontaniamo dalla vie “festaiole” per un giro della città…Palazzo Bacardi, palazzo del governo, la Cattedrale, ma ciò che ci colpisce è plaza de Dolores dove in ogni locale c’è un gruppo che suona e canta rendendo l’atmosfera davvero particolare…Ci fermiamo per cena al restaurante Matamoros e gustiamo un discreto piatto di pollo io, e di maiale Manu…2 birre e un paio di discreti Mojiti per circa 12 dollari.
Naturalmente il gruppo che suona nel locale non lo fa senza chiedere nulla…E dopo aver rifiutato l’acquisto del loro cd (12 dollari!!!!) lasciamo loro 1 dollaro per “la musica” che però è stata davvero bella.
Al ritorno viviamo nuovamente l’atmosfera del carnevale, ma la stanchezza ha il sopravvento e dopo aver visto sfilare un paio di gruppi torniamo all’hotel.
28/7 Santiago de Cuba Giornata dedicata interamente alla città: plaza de Marte, plaza de Delores, il malecon, la scalinata (in verità un pò deludente viste le premesse della Lonely Planet).
Il carnevale è finito e spuntano quindi i primi jineteros che tentano in ogni modo di attarccarsi a noi per accompagnarci chissà dove…
In parque Cespedes facciamo però conoscenza con Jorge un signore di 70 anni che ci parla di lui e della sua vita a Cuba…30 minuti di chiacchiere in cui scopriamo per la prima volta l’allegria e la generosità della gente cubana…Facciamo un paio di foto con lui con la promessa di spedirgliele.
Tornando all’hotel visitiamo per 1 dollaro a testa lo zoo della città sperando di rivivere le emozioni di quando eravamo bambini allo zoo di Torino…In realtà niente di tutto ciò, a parte rari casi gli animali sono in uno stato di quasi abbandono…
La cena la facciamo al Rapido, una sorta di Mc Donald locale dove con meno di 10 dollari mangiamo pizza, hot dog, gelato e birra…
29/7 Santiago de Cuba- Baracoa Sveglia presto e con un taxi raggiungiamo l’aeroporto di Santiago dove ritiriamo una Skoda Fabia non esente da bolli e problemini vari che ci fanno perdere parecchi minuti per la compilazione del foglio che accompagnerà l’auto fino alla restituzione.
Scegliamo l’assicurazione con franchigia e partiamo verso Baracoa.
200 km circa in 4 ore ma un viaggio tutto sommato gradevole. Certo l’impatto con le strade cubane è tosto…Buche, a volte “crateri”, disseminate qua e la impongono una velocità ridotta, biciclette e carri trainati da cavalli nonchè automobili sgangherate accompagnano il tragitto verso la cittadina…
Ma le due cose che ci colpiscono di più sono la totale assenza di indicazioni che costringe periodicamente a chiedere informazioni a persone peraltro sempre molto gentili, e soprattutto l’enorme mole di persone che per strada chiede un passaggio o aspetta pulman o altri improbabili, ma “reali”, mezzi di trasporto…
Non è facile per noi europei dare passaggi, ma anche noi, anche se non sempre, carichiamo qualcuno, dando preferenza solitamente a donne con bambini o persone anziane…La maggior parte delle volte i “passeggeri” non parlano, ma qualche volta, come vedremo in seguito, i passaggi si riveleranno utili per conoscere ancora meglio la popolazione locale.
Per strada in tanti punti vediamo i granchi di terra attraversare…Uno spettacolo!!! Arrivati a Baracoa siamo preda dei ragazzi che vogliono a tutti i costi accompagnarci in una casa particular…E per la prima e, fortunatamente, ultima volta ci cadiamo pure noi: veniamo agganciati da un ragazzo in bicicletta che ci propone la casa della “sorella” a 20 dollari a notte…Tutto bene, la casa è carina anche se non al punto di essere segnalata qui, colazione a 3 dollari e cena di pesce a 6.. Ma per le notti anzichè 20 ci verrano chiesti 25 dollari…Medieremo infastiditi a 22,5!!! Nella prima giornata a Baracoa ci facciamo un bagno nella spiaggia della cittadina caratterizzata da una sabbia molto scura e qui veniamo a contatto con il bagnino della spiaggia che per 6 dollari a testa ci propone un’escursione nel Rio Miel e un “antipasto” a base di cocco. Accettiamo volentieri ma i primi momenti, appena entrati nella foresta, sono quasi di paura: oltre al bagnino, arrivano altri due uomini, uno dei quali con un macete, che ci fanno pensare al peggio…In realtà tutto bene, uno dei due era il nostro accompagnatore nella foresta e il macete serviva per pulire le noci di cocco…Alla fine tra me e Manu ne assaggeremo 6!!! Notevole il cocco ancora verde con la sua polpa gelatinosa ma buonissima!!! Il giro in barca nel fiume dura un’oretta e ci consente un bagno in un acqua calda e pulita.
Ceniamo con filetti di pesce spada nella nostra casa particular e poi andiamo in giro per Baracoa: questa, come la maggior parte delle città, presenta strade in condizioni pessime, case basse e colorate anche se non sempre in uno stato decente…L’impatto con Cuba ormai è superato e posso dire ora che anche Baracoa è una città carina con un piccolo centro e una cattedrale importante perchè possiede al suo interno l’unica croce rimasta di Cristoforo Colombo…Tra i locali del posto scegliamo la Casa de la Trova “Victorino Rodriguezuno” con un avventore folcloristico che ci propone buona musica e un paio di mojiti a 2 dollari ciascuno.
30/7 Baracoa Dedichiamo questa giornata al mare!!! Uscendo da Baracoa ci dirigiamo quindi verso Playa Maguana…Dopo un’ora abbondante circa e dopo aver nuovamente appurato che senza la gentilezza dei cubani che si trovano per strada non l’avremmo mai trovata, arriviamo finalmente alla spiaggia: 1 cuc al parcheggiatore che ci propone anche del cocco e i troviamo in una bella spiaggia di sabbia bianca in mezzo ad una marea di cubani che giocano, mangiano e naturalmente fanno il bagno con la consueta bottiglia di rum in mano!!! Il mare è bello, l’acqua calda e pulita e trascorriamo una giornata piacevole anche perchè conosciamo 2 ragazzi di Mestre Francesco e Federica che ci danno un paio di dritte che sfrutteremo in seguito: la prima, che si rivelerà fondamentale, è quella della possibilità di stare anche solo 1 o 2 notti in un villaggio (dove ci sono i villaggi non ci sono solitamente, le case particular) prenotando però da un’agenzia senza rivolgersi direttamente al resort, in questo modo si risparmia un buon 40% …La seconda è quella di cambiare qualche pesos convertibile direttamente alla bancarelle della spiaggia in modo da gustare qualche prodotto cubano..Così facciamo subito (provano a fregarci sul resto ma ce ne accorgiamo) e gustiamo per l’equivalente di mezzo euro in totale 2 pizzette e 2 gelati alla fragola.
Decidiamo di cenare con loro a Baracoa e così facciamo: il paladar Casa Tropical ci offre aragosta e pesce spada, accompagnati dall’immancabile riso bianco, verdure miste, birra e cioccolato (prodotto tipico di Baracoa) a 12 dollari a testa.
31/7 Baracoa-Holguin Decidiamo di alzarci presto in modo da andare subito in un’agenzia di viaggio e sfruttare il consiglio di Francesco e Federica…L’agenzia dovrebbe aprire alle 8…Apre alle 8 peccato che il “boss” che si occupa delle prenotazioni non è ancora arrivato…Cambiamo agenzia, troviamo un’altra offerta ma…In quel palazzo manca la luce e ci dicono che “solo Dio sa quando tornerà”…Dato che nell’altra agenzia il capo ancora non si vede, visitiamo la cattedrale di Baracoa…L’interno è in condizioni di sicurezza precarie ma presenta l’unica croce di Cristoforo Colombo ancora intera…
Sono le 10…Il boss dell’agenzia finalmente arriva e prenotiamo 2 giorni in un resort a Playa Esmeralda, non lontano da Guardalavaca e Holguin…Ed è proprio ad Holguin che vogliamo arrivare stasera…
Il viaggio si rivela un’avventura…Decidiamo di seguire la strada più corta senza tornare a Santiago ma i primi 70 Km verso Moa sono quasi di sterrato puro, con autentici crateri in mezzo alla strada…Insomma in 3 ore circa arriviamo a Moa, città famosa solo per le industrie del nichel presenti…Il panorama è pazzesco, sembrano i gironi dell’inferno dantesco, solo fabbriche, tubi che corrono ai lati della strada, case povere e terra rossa che da al tutto un aspetto davvero triste…
Chiedendo le solite informazioni ci dirigiamo quindi verso Holguin e nel bel mezzo di un temporale intenso e duraturo carichiamo in macchina, quasi per caso, Luis un signore sulla 60ina che ci racconta molto di se ed è curioso di sapere come si vive in Italia…Le rimanenti 2 ore di viaggio si svolgono quindi in un bel clima di amicizia e serenità…Luis ci chiede dove vogliamo andare a dormire e ci accompagna, chiede lui informazioni nelle case e soprattutto non vuole nulla per il suo gesto!!! Anzi, alla sera, mentre noi siamo fuori ci porta pure dei biscotti!!! Questi sono i cubani!!!! Grazie al nostro amico troviamo ospitalità presso la casa di Isabel (Isabel Sera Galves, Narciso Lopez 142 e Aguilera y Frexes, Holguin, tel 422529): bellissima, in stile coloniale e con un piacevole giardino. La padrona di casa ci prepara un piatto di camarones (gamberoni) indimenticabile!!!!! A cena conosciamo due signori belgi Victor e Cristina che ci consigliano una casa a l’Havana…Con un pò di faccia tosta facciamo telefonare a Isabel che ci prenota le notti del 9 e 10 agosto e non vuole nulla per la telefonata. Assistiamo ad un paio di partite di domino tra i marito di Isa ed un suo amico e poi ci dirigiamo verso il centro città. Holguin è carina, molto tranquilla e piena di piazze alberate che le danno un aspetto pulito ed ordinato. Tornando a casa, come detto, Isabel ci dice che è passato un signore (Luis) che ci ha lasciato dei biscotti senza voler nulla in cambio…Un pò ci commoviamo…
1/8 Holguin- Playa Esmeralda Partiamo presto da Holguin, lasciando comunque un piacevole ricordo per la bella casa in cui siamo stati, la serenità della cittadina e la splendida persona conosciuta il giorno prima.
La strada verso il mare è finalmente accettabile, l’asfalto liscio e la quasi assenza di buche ci fanno capire che stiamo andando verso un mondo a parte.
E così è infatti. Il villaggio Sol Rio Luna Mares Resort è bello e pulito, la stanza spaziosa ha il televisore con i canali satellitari (dalla Rai alla BBC).
La spiaggia del resort è bellissima, sabbia bianca, mare limpido e blu…
Ne approfittiamo per riposarci e per gustarci qualche cocktail…
2/8 Playa Esmeralda Giornata tranquilla passata in spiaggia…Ci stufiamo in fretta, non c’è nulla da fare e Cuba sembra così lontana… Nel primo pomeriggio però scopriamo che a poche centianaia di metri, vicino alle rocce ci aspettano migliaia di pesci tropicali!!! Inutile dire che passiamo li il nostro tempo con maschera e boccaglio ad ammirare le meraviglie del mare.
3/8 Playa Esmeralda- Camaguey Vista l’esperienza del giorno prima, ci alziamo presto e passiamo ancora un paio d’ore a fare snorkeling prima di rifare i bagagli e dirigerci verso Camaguey.
Si torna a Cuba!!! Il viaggio è tranquillo, le strade le solite e durante il viaggio carichiamo 4 (si 4!!) ragazze cubane due delle quali vivono in Italia e sono sposate con dei nostri connazionali…Una di loro è contenta ma l’altra ci dice che non sa se tornerà nel nostro paese…
Camaguey è più “intricata” del previsto…Strade trafficate e strette e l’aiuto di un ragazzino in bicicletta capitato a fagiolo, gli chiediamo di accompagnarci verso l’hotel Plaza che ci consiglia la guida…Prova a convincerci ad andare in una casa ma non riesce…Alla fine gli lasciamo 1 dollaro di mancia e scambiamo una mia maglietta con alcuni sigari ben sapendo che non sarebbero stati un gran che buoni (ma non importa per quelli “veri” ci penserò all’Havana) Scopriamo in fretta però che la guida ha toppato…L’hotel da fuori è carino ma dentro le stanze sono fatiscenti e mal tenute…In fretta quindi facciamo un giro della città dove molti ragazzi offrono passaggi, sigari e quant’altro…
Camaguey è la città delle chiese e ci facciamo attirare da quella di san Francesco che però è in restauro…Il custode Manuel ci accompagna per tutta la chiesa e ci porta sul campanile…Nonostante tutto ne vale la pena e Manuel si rivela un ottima guida Vista la positiva esperienza di Playa Esmeralda cerchiamo un’agenzia e ci regaliamo un altro, ma solo uno, giorno al mare, questa volta a Caio Guillermo…
Nel pomeriggio facciamo la conoscenza con un ragazzo che fa l’animatore turistico…Un personaggio molto interessante che parla benissimo l’italiano ci accompagna in giro per la città e per le sue piazze. Ceniamo nel Paladar El Cardenal che offre un’ottima carne di maiale accompagnata da contorni vari (il solito riso, verdure, banane fritte ecc…Tutto buonissimo) a 7 dollari a testa, in un ambiente però parecchio sporco che sicuramente non ci aiuta a gustare in pieno il cibo.
4/8 Camaguey- Caio Guillermo Il viaggio verso Caio Guillermo ci impone il passaggio in auto in lembo di terra costruito appositamente per collegare la Isla Grande e Caio Coco e la sensazione innaturale di essere in macchina in mezzo al mare è strana…
La stanza che ci hanno riservato è in realtà una casettina con terrazzino e vista mare, un vero paradiso se si aggiunge poi che l’acqua è trasparente e le palme sono quasi bagnate dal mare…
In realtà sebbene il posto sia fantastico un giorno e una notte sono più che sufficienti, una volta che si conosce Cuba si approfitta dei villaggi semplicemente per “tirare un pò il fiato” ed essere attivi e pronti per i nuovi spostamenti.
5/8 Caio Guillermo-Trinidad Dopo la mattina trascorsa in spiaggia si parte alla volta di Trinidad dove arriviamo nel primo pomeriggio e alloggiamo presso la casa di Mercedes Padron Jimenez (Manuel Solano 7 e/Francisco Javier Zerquera y Patricio Lumumba, tel 53 419 3068) in una stanza carina e accogliente che da sul giardinetto interno della casa stessa.
Una prima visita della città ce la fa apparire nel suo splendore, stile coloniale e case basse e colorate, una imponente chiesa accanto ad una scalinata su cui sorge la casa della musica…Appena uscito scambiamo una maglietta di Manu con alcune collanine e acquistiamo per 3 dollari un pestello in legno in un mercatino dell’artigianato…Ma è quasi l’ora di cena e ad ogni passo subiamo l’assalto di tantissime persone che offrono cene in case private, nei ristoranti e chiedono ogni cosa dalle saponette ai soldi…Nessuno di loro però ha intenzione di scambiare come avevamo fatto in precedenza…Ma l’assalto è davvero feroce e non ci lascia cogliere a pieno la bellezza della città.
La cena la facciamo a casa di Mercedes, 8 dollari per pesce impanato molto buono e contorni misti “alla cubana” e conosciamo Marilena e Franco due italiani che trascorrono ogni loro piccola vacanza a Cuba e in particolare a casa di Mercedes a Trinidad…Con loro trascorriamo la serata bevendo un buon mojito sulla scalinata della Casa della Musica.
6/8 Trinidad-Cienfuegos- Santa Clara- Cienfuegos Il viaggio verso Cienfuegos è tranquillo e la casa particular l’abbiamo già prenotata, grazie a Mercedes, un paio di giorni prima su segnalazione del nostro amico Marco di Torino (Mirtha Bango, Calle 37 n1205 e/ 12 y 14 Punta Gorda; tel del figlio di Mirtha 053 43 527193). Abbiamo una stanza con bagno carina e pulita ma soprattutto un terrazzo enorme con vista sulla laguna che è uno spettacolo.
Arriviamo verso le 13 ma quasi subito ripartiamo alla volta del mausoleo del Che di Santa Clara…Luogo quasi mistico che ci lascia senza parole. La pulizia, la musica di sottofondo e appunto quella piacevole sensazione di essere in un posto sacro ne fanno uno dei luoghi più magici visti da noi a Cuba. Dopo aver fatto una serie infinita di foto all’esterno scopriamo con disappunto che all’interno del museo le foto non sono possibili…Un vero peccato perchè anche dentro, il museo è molto interessante e presenta molti oggetti appartenuti al Che dalla pagella di scuola, al grembiule, ai vari fucili…Oltre ad una serie innumerevoli di fotografie…In un’altra ala vi è la tomba del Comandante con una fiammella perennemente accesa.
Altro luogo interessante è quello che rappresenta la battaglia in cui il Che e un manipolo esiguo di uomini fermarono, con l’aiuto di un bulldozzer, i convogli delle forze del generale Batista…
E’ ancora presto e in compagnia di una coppia di ragazzi di Modena già incontrata a Baracoa facciamo un giro della città che è carina e tranquilla.
La sera ceniamo a casa di Mirtha con pollo ed una stupenda minestra di fagioli e facciamo una passeggiata sul lungomare di Cienfuegos…È domenica e una marea di giovani si affolla di fronte ad un paio di locali del lungomare…
7/8 Cienfuegos- Baia dei Porci– Cienfuegos Giornata dedicata al relax…Memori dell’esperienza nei cenotes messicani troviamo sulla guida un luogo che sembra essere simile proprio nella baia dei porci: la cuevas de los pieces…
Il viaggio di andata è lunghissimo…La strada sembra non finire più, soprattutto da quando ci accorgiamo (siamo ormai a 80 Km da Cienfuegos) che siamo completamente senza documenti!!! La cava non è come i cenotes messicani, ma per 3 dollari a testa oltre all’ingresso c’è anche una consumazione al baretto vicino all’acqua…Dopo un paio di ore di snorkeling decidiamo di spostarci verso il mare, vicino in realtà di 300 metri…
Qui troviamo, secondo me, il miglior mare da quando siamo a Cuba: non c’è sabbia, ma subito dopo la strada e qualche decina di metri di prato c’è il mare azzurrissimo e trasparente…Dalla costa si vedono quasi i pesci nuotare…Inutile dire che passeremo le successive tre ore nell’acqua in mezzo a pesci variopinti e delle razze più diverse…
A malincuore torniamo alla casa dove ci preparano un ottimo mojito e un’ottima cena a base di carne di maiale e minestra di fagioli…
8/8 Cienfuegos- La Havana Ed eccoci all’ultima tappa del nostro viaggio: si va all’Havana, la capitale…Tutti la descrivono come un posto incredibile e nonostante la tristezza per una vacanza che sta per terminare siamo ansiosi di raggiungerla.
Finalmente prendiamo l’autopista e il viaggio non si rivelerà così avventuroso come altre volte…L’asfalto non è perfetto e le buche affiorano qua e la anche qui, ma teniamo una buona velocità di crociera e in 3 ore siamo all’Havana. Durante il viaggio proviamo a vedere una nostra amica che con ilfidanzato sta facendo il nostro percorso inverso…Ma non li vediamo…Beati loro che sono solo all’inizio della vacanza!!!! Nonostante la mole di traffico alla quale non siamo più abituati troviamo facilmente la casa particular prenotata qualche giorno prima. La sua posizione è ottimale, sebbene sia in una via non bellissima all’inizio del quartiere cinese è appena dietro il Capitolio. La stanza è carina, enorme e con frigorifero e aria condizionata e la padrona di casa Raquel chiacchiera e ci consiglia alcuni luoghi della città da visitare (Casa Rachel & Hector, Amistad 417 e/ Dragones y Barcelona, Centro Habana, tel 537 861 1889, bcaignet@infomed.Sld.Cu) Intanto prenotiamo la cena a base di gamberi (10 dollari a testa) che vado a comprare con Hector, il padrone di casa che mi accompagna in un parcheggio li vicino al prezzo di 2 dollari al giorno. Non perdiamo tempo e ci dirigiamo verso il Capitolio e poi in una casa dell’Habano li vicino per comprare i sigari per me e per il mio amico Marco…Ed è proprio qui che la nostra vacanza prende una piega diversa da quella attesa…Al momento di pagare la nostra carta di credito non viene accettata e così pure nel ufficio di cambio e nella banca vicina…Allarmati torniamo a casa a contare i soldi liquidi rimasti..Appena per uscire da Cuba (25 a testa) pagare il taxi per l’aeroporto e due notti (25 dollari a notte), due colazioni(3 dollari a testa), una cena e 3 dollari…Facciamo presente la situazione ai padroni di casa che non si scompongono e anzi si dimostrano persone stupende..Raquel chiama l’Hotel Nacional (“perchè li risolvono tutto” dice) e accompagnati da Hector ci rechiamo li…L’addetta al cambio neppure passa la carta …La vede e sentenzia “Americana”!!!! Eppure io e Manu avevamo controllato e ci pareva inglese… Ancora hector ci rassicura dicendo che ci avrebbero prestato loro i soldi…Restituiamo la macchina un giorno prima nella speranza che fosse bloccata dalla Rex (la carta di credito era stata “strisciata” a Santiago con l’apparecchio manuale) e qui scopriamo un’altra bella sorpresa: l’auto non andava restituita piena come ci avevavno detto a Santiago!!!! Tant’è…Sconsolati torniamo lungo il malecon a piedi sempre con Hector che ci parla della loro vita a Cuba , ci racconta un pò dell’Havana e dei palazzi lungo il mare…E ci dice di non preoccuparci per la cena che non potremo pagare…
Tornati a casa all’ora di cena ci gustiamo i gamberoni preparati da Raquel (davvero squisiti!!!) e facciamo la conoscenza con due ragazzi di Bilbao molto simpatici.
9/8 La Havana La colazione al mattino è abbondante e generosa, ma facciamo presente ai padroni di casa che non vogliamo la cena perchè non possiamo pagarla…Loro insistono e ci dicono che hanno piacere ad averci come loro ospiti!!! Siamo senza parole e ci apprestiamo a vivere una faticosa giornata a piedi lungo le vie della città.
Ci dirigiamo in piazza della Revolution, altro luogo quasi sacro che ci fa capire una volta di più l’importanza del Che a Cuba…Poi andiamo all’università, lungo il malecon in centro in piazza Maijor (dove “scortiamo” una macchina fotografica abbandonata da un turista per paura che la freghi qualcuno poco raccomandabile…Dopo 10 minuti vediamo un ragazzo disperato che cerca qualcosa e quando gli ridiamo la macchina ci riempie di ringraziamenti…Alla fine della vacanza ci si accorge che la macchina fotografica diventa sempre più preziosa)…La giornata però è caldissima e spendiamo gli ultimi dollari rimasti per due bottiglie d’acqua (carissima , come quasi dappertutto a Cuba)…Un temporale rinfresca la seconda parte del pomeriggio e molti ragazzini cubani ne approfittano per scivolate sulle rampe del Capitolio o lungo la strada in marmo del Prado Stremati torniamo a casa, sfruttiamo la cena che ci offrono e dopo un breve giro in centro torniamo a casa senza poterci permettere neanche un piccolo cocktail…
10/8 La Havana –Milano Malpensa Ultimo giretto per la città ed è ora di partire…Ancora il generosissimo Hector mi accompagna ai taxi e spunta un prezzo di 12 dollari per raggiungere l’aeroporto… Con gli 8 dollari avanzati compreremo 2 sigari, una micro bottiglia di rum e un calendario del Che…Meglio che niente! Non posso far altro che segnalare la casa di Hector e Raquel, non fatevi spaventare dalla via, sarete ad un passo dal centro, in una casa pulita e soprattutto molto molto accogliente!!!! All’aeroporto ritroviamo i ragazzi di Mestre e altri incontrati durante il cammino…Tutti sono entusiasti dellla loro esperienza…
…Tutto questo è stata la nostra CUBA!!!!!!!!