Un Egitto diverso

MAR.03/03/09 Siamo partiti nel pomeriggio da Milano con volo Eurofly per El-Alamein e dopo 3 ore di volo siamo arrivati al bellissimo hotel della Albatour su una costa incontaminata con i delfini che nuotavano vicino alla riva MER.4 Mattina presto siamo partiti in bus per Siwa: un trasferimento di 500km nel nulla , terra e polvere: angosciante...
Scritto da: Grazia Pereno
un egitto diverso
Partenza il: 03/03/2009
Ritorno il: 10/03/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
MAR.03/03/09 Siamo partiti nel pomeriggio da Milano con volo Eurofly per El-Alamein e dopo 3 ore di volo siamo arrivati al bellissimo hotel della Albatour su una costa incontaminata con i delfini che nuotavano vicino alla riva MER.4 Mattina presto siamo partiti in bus per Siwa: un trasferimento di 500km nel nulla , terra e polvere: angosciante pensare che nella 2° guerra mondiale in questo inferno desolato sono morti più di 40.000 soldati italiani ! Ad un tratto appare Siwa come un miraggio: montagne ocra,milioni di palme verdi, laghi blu e 200 sorgenti di acqua calda e fredda !! Abbiamo soggiornato al Siwa Shali Resort, bellissimo , costruito in modo molto rispettoso dell’ambiente circostante.

Nel pomeriggio siamo andati alla Dead Mountain, così chiamata perché è letteralmente piena di tombe egizie con stupendi disegni e affreschi . Di qui si gode una vista mozzafiato dell’oasi .Poi siamo andati in passeggiata alla sorgente di Fatnas , in mezzo alle palme e in riva al lago dove, sorseggiando un thè seduti su poltrone di legno di palma,abbiamo assistito al più bel tramonto di tutto il viaggio.

Abbiamo visitato Shali di notte:è il villaggio principale dell’oasi e il castello , fatto di argilla salata, nel 1926 a causa di 3 giorni di pioggia anomala, si è letteralmente sciolto.

I ruderi sono molto pittoreschi soprattutto di notte.

GIO.5 Siamo partiti alla scoperta dell’oasi :abbiamo visitato la sorgente di Cleopatra, una vasca fra le palme dove le ragazze siwane fanno il bagno il giorno prima delle nozze, il tempio di Umm Amon , purtroppo in cattivo stato perché lo sceicco del posto anni fa lo ha fatto saltare con la dinamite per utilizzare i blocchi di pietra per la sua villa!! Abbiamo proseguito poi per il Tempio dell’Oracolo dove Alessandro Magno si fece riconoscere dai sacerdoti come figlio di Dio e quindi legittimo faraone d’Egitto: il luogo è in una posizione magnifica e dall’alto si domina Siwa.

Poi siamo tornati a visitare Shali di giorno: è molto caratteristica , con la sua gente cordiale ma mai invadente, gli immancabili asinelli e il piccolo mercatino di frutta e verdura.

Nel pomeriggio siamo partiti in jeep per il Great Sand Sea, dove abbiamo scorrazzato su e giù per dune molto alte , fantastiche , fino a raggiungere un’ incantevole sorgente circondata da palme e canneti dove sgorga acqua calda, abbiamo fatto il bagno,gli autisti ci hanno fatto il thè e poi abbiamo proseguito sulle dune fino ad un altro laghetto azzurro in mezzo ad un canneto con tanto di spiaggetta , dove l’acqua invece è freddissima!! Poi ancora su e giù per le dune fino ad una zona che essendo anticamente il fondo del Mediterraneo , è letteralmente cosparsa di fossili di pesci , stelle marine e conchiglie .

A sera siamo tornati in hotel stanchi ma con gli occhi pieni di paesaggi fantastici.

VEN.6 Di primo mattino si caricano le jeep con coperte, teli, viveri , tronchi di legno e tende igloo perché comincia la grande avventura dell’attraversamento del deserto dell’ovest: lasciamo Siwa molto a malincuore , perché sappiamo che resterà per sempre negli occhi, e ci allontaniamo attraversando i laghi che la circondano.

La depressione di Qattara ci fa scendere fino a 140 m. Sotto il livello del mare: i panorami si succedono grandiosi : a volte il panorama è piatto , a volte fatto di dune si sabbia( e allora gli autisti devono sgonfiare le gomme per non insabbairsi!) , a volte appaiono geyser, montagne, laghetti blu , gruppi di cammelli: uno spettacolo! Ogni circa 50 km. Dobbiamo fermarci ad un posto di blocco della polizia ed è l’occasione per sgranchirci un po’. I militari ci fanno sempre festa , anche perché vivono in totale solitudine e non vedono mai nessuno !! Dopo 6 ore circa, verso mezzogiorno ci fermiamo a fare pic-nic all’ombra di un roccione spettacolare che si rivela poi essere fatto interamente di conchiglie fossili .

Riprendiamo il cammino e dopo altre 6 ore arriviamo a Al-Bahariya, una bellissima grande oasi piena di orti e giardini e palmeti : soggiorniamo al Lodge Hot Spring dipinto di bianco e azzurro , molto confortevole, addossato ad una collina,con al centro una piscina di acqua che sgorga così calda che quasi non si riesce a stare a bagno ! La sera , cena sotto la tenda beduina dell’hotel con canti e danze tipiche e poi a nanna.

SAB.7 Di primo mattino lasciamo le valigie e prendiamo solo ciò che ci servirà per una notte nel deserto.

La strada per i primi 80 km. “dovrebbe” essere asfaltata , ma in verità il vento la ricopre di sabbia .

Prima di lasciare l’oasi , visitiamo il museo delle mummie dorate : nel 1995 un contadino salvando il suo asino caduto in un crepaccio , ha trovato delle mummie con la faccia in oro : ha avvisato la sovrintendenza e sono state portate alla luce circa 100.000 mummie tardo-egizie con il volto rivestito d’oro:la maggior parte sta ancora sotto terra in attesa che venga costruito il nuovo museo del Cairo per ospitarle , ma una decina si possono vedere nel piccolo museo dell’oasi ,che somiglia più ad un garage: la sorpresa è garantita! Non lontano di lì c’è una visita che non dimenticheremo più : la tomba i Bannentiu.

Si scende in un pozzo di 15m., ci si infila in un breve cunicolo e poi si prova quello che deve aver provato Carter nella tomba di Tutankhhamon : 4 camere completamente rivestite di geroglifici e dipinti meravigliosi , dai colori vivi come se fossero stati dipinti ieri: ci sembra di essere i primi a vedere una simile meraviglia! Usciamo accaldati ma molto malvolentieri. Al confine dell’oasi visitiamo il sito dove l’asino cadde nel crepaccio e dove c’è un tempietto di Alessandro Magno molto diroccato. Dopo circa 100 km. Ci fermiamo nel Deserto Nero: siamo circondati da coni di vulcani spenti dove la sabbia rossa è stata ricoperta da pietre di ossidiana eruttate e quindi il terreno è nero come il carbone : bellissimo !! Proseguiamo fuori pista per molti km e poi ci aspetta una straordinaria sorpresa : in mezzo alla sabbia ecco che appare una piccolissima oasi dove abita solo la famiglia del nostro capo-carovana. Ci invitano nel loro giardino , dove è tutto un fiorire di alberi di pesco, banane , oleandri , menta : ci sono delle stuoie per terra e ci sediamo all’ombra in quello che ci sembra veramente il giardino dell’Eden. Poi andiamo in una delle case dove ci hanno preparato un pranzetto semplice ma delizioso.

Dopo aver salutato la gente dell’oasi e aver dato loro berretti , biro , matite , creme e g interamente di quarzo che riluce al sole , (in verità non è granchè!) Dopo qualche km scendiamo nella depressione di Farafra e restiamo a bocca aperta : tutto è bianco :sabba, pinnacoli , rocce , colline dalle forme stranissime: avevano già visto le meraviglie della Cappadocia , ma qui è più fantastico ! Arriviamo alle “ lacrime di Isadora “ : una distesa infinita di cumuli bianchi come la neve che si dice siano le lacrime d’amore pietrificate di una certa Isadora .

Non possiamo fare altro che scattare foto e girare con le jeeep in questo sogno grande 3.000 kmq.

Arriva il tramonto ed è ora di cercare un posto e montare il campo : gli autisti mettono le Jeep in cerchio per ripararci dal vento, i teli per terra , fanno un grande buco nella sabbia , ci mettono la legna e accendono il fuoco per cucinare la carne , mentre noi montiamo le nostre canadesea semicerchio.

Cala la notte e la luna rilfette le pietre bianche , creando un paesaggio irreale : sembra un mare pieno di iceberg.Dopo cena abbiamo la fortuna di ricevere la visita di alcune volpi del deserto che vengono a mangiare i nostri avanzi : Alì e gli autisti suonano con flauti e tamburi e anche noi diamo sfoggio al nostro repertorio di canti .

Quando il vento si fa freddo , ci ritiriamo nelle tendine , consapevoli di vivere un’avventura che non dimenticheremo più.

DOM.7 All’alba , dopo la colazione che gli autisti impagabili ci hanno preparato, è ora di smontare il campo , caricare tutto sulle jeep e tornare a Bahariya.

A mezzogiorno siamo di nuovo all’Hot Spring hotel , pranziamo , facciamo una passeggiata sulla collina che sta sopra l’hotel , dalla quale c’è una splendida vista dell’oasi , salutiamo con dispiacere i nostri autisti e le nostre jeep , perché è arrivato un confortevole bus che ci porterà al Cairo. In 5 ore di strada asfaltata arriviamo al bellissimo Moevenpick di Giza , dove intaseremo le docce con tutta la sabbia che ci portiamo addosso! Cena in un ottimo ristorante con fritto misto di pesce e poi a nanna perché domani sarà una giornata molto intensa.

LUN.8 Partiamo per la visita al museo Egizio che apre alle 9 :siamo i primi ad entrare in un posto che contiene capolavori da restare a bocca aperta per 3 ore ! Il tesoro di Tuthankhamon è uno spettacolo che vale da solo il viaggio, ci rendiamo conto di essere in presenza di una civiltà unica nella storia del mondo , che ha raggiunto livelli di tecnologia assolutamente “alieni” per l’epoca storica in cui è apparsa.

Attraversiamo una zona stupenda del Cairo e lungo il Nilo andiamo a pranzo su un battello dove c’è una vista meravigliosa della città.

Nel primo pomeriggio , arriviamo a Giza per passare qualche ora in compagnia di una delle sette meraviglie del mondo antico : le piramidi.

Le abbiamo viste in televisione, sui libri di storia e sui depliants di viaggi , ma averle davanti è una sensazione unica:montagne di pietra maestose che stanno lì dall’eternità a guardare noi che sembriamo topolini al loro cospetto! Entriamo nella piramide di Khafra : a chi patisce di claustrofobia non è consigliabile , ma a noi ha procurato un’emozione unica: 60 m. In un cunicolo in discesa alto 110 cm., una piccola camera e un altro di 50 m in salita , fino all’imponente camera sepolcrale scoperta da Belzoni nel 1818. Tornati fuori scattiamo foto a tutto : alle piramidi,alla sfinge , al tempio della valle dove i faraoni venivano mummificati e al belvedere.

Alle 17 le guardie ci mandano via e andiamo a visitare un laboratorio di papiri e uno di essenze: lo abbiamo già fatto a Luxor , ma qui sono meno noiosi e assillanti ed è piacevole rilassarsi un po’ con un karkadè in mezzo al profumo di gelsomino.

Torniamo in hotel e poi cena di pesce in un ristorante davanti alle piramidi illuminate : l’ultimo regalo di un giorno indimenticabile.

MAR.10 Oggi abbiamo un bel fuori programma: dato che l’aereo parte stasera alle 20 , ci viene proposta la visita di Alessandria , che sta circa a metà strada fra Cairo e Al-Alamein: Qindi percorriamo la bella Desert Road che attraversa coltivazioni di frutta e orti con le tipiche piccionaie e le lagune che preannunciano la città , solcate da barchette colorate di pescatori.Alessandria si affaccia su una baia bellissima Noi visitiamo la colonna di Pompeo con gli ultimi resti della famosa biblioteca alessandrina , l’anfiteatro romano, il forte del porto dove nell’antichità sorgeva il Faro e poi facciamo una visita guidata alla nuovissima biblioteca : costruita dai norvegesi 4 anni fa, ha la forma di un disco solare egizio che sorge dal mare , le pareti recano incisi tutti i caratteri del mondo antico e moderno , all’interno è completamente computerizzata: si può fotocopiare un libro in 8 minuti con tanto di copertina e rilegatura e fra 10 anni ha l’obiettivo titanico di mettere su computer tutti i libri del mondo scritti fino ad oggi! Ultimo pranzo in Egitto davanti alla spiaggia e poi si riparte.

Facciamo l’ultima sosta al sacrario italiano : alto, bianco,fra oleandri fioriti,in riva al mare ,testimonia il sacrificio di 4.800 italiani morti e 38.000 dispersi in quell’inferno desolato: una grande scritta all’interno dice “ Ignoti a noi , noti a Dio”.

Non si può restare indifferenti .

Torniamo nell’hotel della prima notte appena in tempo per lavarci e mettere i vestiti pesanti , perché qui ci sono 27 à ma in Italia solamente 2° !! Alle 20 decolliamo dal piccolissimo aeroporto di Al-Alamein e torniamo a casa con una valigia di ricordi meravigliosi in mente.

IN CONCLUSIONE: Il tour operator Albatour tramite Caesartour ed è stato straordinario , in rapporto al prezzo che abbiamo pagato all inclusive (on line 632 euro a testa ).

E’un viaggio che consigliamo a tutti perché tocca luoghi ancora lontani dal turismo di massa , luoghi di bellezza incomparabile dove la natura dà il meglio di sé, dove la gente non ti assilla mai e vive senza fretta con quel poco che ha.

Percorrere centinaia di km in jeep (per altro molto confortevoli!) e dormire nel deserto in tendina richiede spirito di adattamento, ma tutto è ripagato da ciò che si vede.

Le temperature erano ottimali : dai 10° ai 30° nel deserto e sui 25°al Cairo I siti naturali ed archeologici visitati nelle oasi oltre ad essere fantastici , sono assolutamente deserti: non c’è nessun turista , quindi hai come la sensazione di essere tra i primi a violare queste meraviglie ,provi un po’ ciò che devono avere provato i primi scopritori di tombe! Infine una delle cose più belle del tour è stato SELIM , la nostra guida, sempre premuroso ,entusiasta , gentile , preparatissimo, in pratica la miglior guida cha abbiamo mai incontrato nei nostri viaggi.

Andate a visitare “ un altro Egitto” e vedrete che questa terra incantata ha in serbo sorprese straordinarie per voi. Iocattolini , è ora di proseguire per il famoso Deserto Bianco .

Appare un grande cartello : Welcome in National White Desert, ma ancora non vediamo niente di interessante: ci fermiamo alla Crystal Mountain, che è una collinetta rocciosa fatta



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