Un cuore che batte per Madrid

Due "aficionados" alla scoperta della capitale spagnola
Scritto da: valigetta91
un cuore che batte per madrid
Partenza il: 05/09/2010
Ritorno il: 12/09/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Io e il mio fidanzato sognavamo da tempo di fare un viaggio.Vivere un’esperienza che ci avesse segnato per sempre e la meta non era poi così tanto difficile da scegliere:…Madrid!

1 giorno:Zaino in spalla,guide alla mano e armati di tanta voglia di visitare partiamo all’insegna del nostro primo viaggio insieme!…Ma ahimè dobbiamo trasferirci a Roma prima di spiccare il volo e atterrare con assoluta puntualità a Barajas. Appena arrivati ci imbattiamo in” piccoli” problemi di attesa al nastro trasportatore.Dopo circa 30 minuti possiamo recuperare i bagagli e raggiungere il nostro hostal in posizione centralissima,praticamente sulla Gran Vìa!Senza perdere neanche un minuto di più abbiamo incominciato ad assaporare la città pienamente attratti(a) dalla miriade di negozi che si stagliano lungo la Vìa. Abbiamo praticamente speso più della metà dei nostri risparmi in poche ore di shopping e quanto altro ne faremo!Percorriamo in lungo e in largo il centro spingendoci nelle calles circostanti e fermandoci per un coffee time in Plaza Santa Ana.Per cena decidiamo di provare la paella,niente male,ma con un pò di esperienza capiremo che poi c’è di meglio.

2 giorno:Dato che il nostro itinerario è essenzialmente storico e volto a riscoprire la città passo per passo,puntiamo su un classico tour basato a partire dalla città-nucleo fino a spingerci,nei giorni successivi, ai quartieri circostanti frutto di un passato recente.Ecco perchè oggi inauguriamo con la visita del centro storico.Dopo la colazione,a nostro parere al quanto scarna,ci immettiamo nella grossa arteria dello shopping e da lì deviamo fino a raggiungere il centro per eccellenza: Puerta de Sol. Ammiriamo la Casa del Correo e la sottostante iscrizione del Kilòmetro cero dal quale convergono tutte le principali arterie della Spagna.Ma restiamo completamente affascinati dalla presenza dell’orso che per primo ci ha accolti in questo incantevole spiazzale dove della Porta costruita all’epoca degli Asburgo ne è rimasto solo il toponimo.A ricordarci invece dell’imponenza spagnola di quel periodo è stata la statua equestre di Carlo terzo,il famoso rey-alcalde che amministrò con consapevolezza l’intera città e i territori ad essa congiunti (Anche la nostra Napoli dove tutt’ora viene ricordato).Ancora di più ci affascina la relazione Statua dell’Orso-Monumento equestre:Pare che lo stravagante re per combattere le febbri malariche abbia suggerito di cibarsi delle bacche di madrono proprio come fa l’orso (in realtà un’orsa) oggi icona della città,nonchè simbolo dello stemma cittadino.Ma non ci sfugge nulla e girando la testa notiamo l’imponente insegna Tìo Pepe che campeggia indisturbata sul margine orientale. Un passante ci spiega che le insegne del famoso sherry andaluso un tempo erano presenti ovunque.Proseguiamo per calle del Arenal,non senza aver dato un piccolo sguardo alle vetrine della Mallorquina,la famosa pasticceria cittadina.Deviamo poi a destra e saliamo la stradina portante al Convento de Las Descalzas dove ne ammiriamo gli interni ricchi di storia.Di nuovo sulla calle ci ritroviamo a Plaza de Isabel segunda dalla quale si accede a un’altra perla del passato della città:Il Monasterio de la Encarnaciòn.Stufi di così tanta cultura decidiamo di concederci una pausa rilassante nella famosa cioccolateria San Ginés della quale ricordiamo ancora i buonissimi churros accompagnati da un’ottima cioccolata calda.Nel pomeriggio sosta obbligata a Plaza Mayor.E poi dritti a Plaza de la Villa fino a giungere al Barrio de la Morerìa.Ricorderemo con piacere la visita fatta alle suore anonime del convento situo in Plaza del Conde de la Miranda,dalle quali abbiamo acquistato un pacco di buonissimi biscotti artigianali,davvero un’esperienza unica,aggiungendo il fatto che li abbiamo barattati dal retro di una minuscola finestra! Il nostro itinerario termina davanti la Puerta de Toledo,dalla quale prendiamo il metro e velocissimi raggiungiamo il nostro hostal. A questo proposito segnaliamo la particolare rapidità dei mezzi di trasporto locali davvero efficienti e ben localizzati lungo tutta la città!

3 giorno:Il nostro viaggio prosegue all’insegna della Madrid Borbonica e del suo simbolo:Il palazzo Reale.Ne ammiriamo gli interni grazie ad un percorso di visita apposito e siccome andiamo di mercoledì (giornata gratuita per tutti i cittadini dell’E.U) approfittiamo per visitare anche la antica armeria e la farmacia reale.Dopo aver proseguito oltre Plaza de Oriente viviamo piccoli momenti di sconforto suggeriti dalla maestosità di questa città per cui non riusciamo a identificare le tappe del prossimo percorso.Niente paura sei milioni di madrileni saranno pronti a fornirci le informazioni necessarie per raggiungere l’antica stazione ferroviaria convertita da poco in centro commerciale.il centro Principe Pìo è immenso e direttamente collegato alla stazione dei treni tutt’ora in funzione ma al quanto dispersivo.Abbiamo impiegato molto tempo a ripercorrerlo per trovare i servizi igienici nascosti in bilico tra l’ingresso di un bar e l’altro sull’alto di un pianerottolo. Sulla guida leggiamo di un bellissimo parco dove svagarsi accompagnati da una miriade di attrazioni,uno dei modi più divertenti suggeriti per raggiungere Casa de Campo è il Telefèrico che purtroppo,come scopriremo,attraversa l’intero parco e porta alla zona boschiva ovvero disabitata dalla quale le suddette attrazioni apparivano a noi come un lontano miraggio. Completamente delusi riprendiamo l’unico mezzo a disposizione dopo aver tentato di raggiungere la fermata metro più prossima attraverso sentieri incolti.Tornati finalmente a destinazione,mangiamo qualche panino acquistato in un supermercato a un ottimo prezzo e scendiamo per vivere la notte di madrid,la città che non dorme mai!

4 giorno:Diamo un tocco di modernità al nostro viaggio visitando l’ampliamento circostante realizzato a partire dall’ottocento e ancora tutt’ora in vigore nelle zone a nord della capitale.Percorriamo calle de Alcalà,sfociamo in plaza de Cibeles al margine della casa de Amèrica,ammiriamo la Puerta de Alcalà,la Plaza de Cibeles e il Palazzo delle telecomunicazioni in rifacimento.Diamo un’occhiata al quartiere di lusso Salamanca con l’intenzione di visitare il prestigioso Museo Archeologico Nazionale,ma una guardia ci informa che i lavori di ristrutturazione non termineranno prima di gennaio 2011,anche se ne eravamo in piena conoscenza speravamo di poter visitare una parte come suggerito dalla guida.Ma non ci arrendiamo ed eccoci pronti ad affrontare la seconda parte dell’itinerario.Ci immettiamo subito nel Barrio de las Letras facendo ingresso dal Paseo del Prado,la strada dei musei.Scartiamo il museo Thyssen per mancanza di fondi ma ci dedichiamo al più famoso Museo del Prado,dove disperati (ancora una volta a causa della guida) cerchiamo di coincidere quanto scritto con quanto esposto e ci rendiamo conto che da poco è avvenuto un cambiamento di disposizione delle opere,ma nonostante ciò riusciamo a vedere tutta l’area italiana,parte di quella fiamminga,ma soprattutto quella spagnola.Emozionante la visione dal vivo dei capolavori di Goya,Velàsquez e Tiziano incluso quelli di Beato Angelico e di Bosch.Piccola pausa al parco del Retiro dove ci deliziamo alla vista dell’estanque sormontato dal monumento ad Alfonso xii e del Palacio de Cristal illuminato dalle luci soffuse messe in azione da poco.Infatti arriva la sera e anche se stremati ci adeguiamo allo stile di vita locale facendo una visitina all’ultimo minuto al Museo Reina Sofia ricompensati dalla vista dell’incantevole Guernica di Picasso,è davvero un peccato non aver potuto far nulla per distarre le guardie e poter scattare qualche foto alla gigantesca opera esposta.Si prosegue con un piacevole su e giù per le ascensori di vetro del museo!

5 giorno:Siamo completamente presi dallo sconforto dell’ultimo giorno di vacanza e a malincuore ci dirigiamo allo stadio simbolo del Real Madrid nel quale speriamo di spendere gli ultimi piacevoli momenti riuscendo ad ammirare l’ambita coppa del mondo.Purtroppo,come mi spiega il mio fidanzato,ciò non è possibile ma non per questo rimango delusa,anzi! Iniziamo il nostro tour calcistico ritrovandoci tra gli spalti e scattando qualche foto alla scritta bianca del Real che appare dai sediolini.Proseguiamo facendo visita al museo dei trofei e scoprendo le origini dell’equipo attraverso l’esposizione guidata delle prime maglie in uso dai giocatori e altri “reperti” simili.Ripercorriamo i momenti più belli per la squadra accompagnati da una piacevole musica di sottofondo e di tanto in tanto veniamo distratti dalle pretese di qualcuno intento a volerci scattare delle foto che verranno ricostruite attraverso un accurato fotomontaggio e di colpo potremmo ritrovarci accanto alla figura di un giocatore prescelto ad un prezzo non tanto modico! Ma qui l’emozione ci assale e soprattutto quando giunti a terra tocchiamo con le nostre mani le panchine riservate al coach e scendiamo negli spogliatoi dove ammiriamo la lavagnetta,le panche,i favolosi bagni muniti di tanto di vasca idromassaggio dove rigenerarsi e lettini per usufruire di massaggi in caso di intervento in campo.Passiamo per l’area riservata ai VIP e in ultimo ci concediamo qualche piacevole scatto in sala stampa fingendo per qualche minuto di essere i prestigiosi allenatori di una squadra o sapienti giornalisti particolarmente interessati alle dichiarazioni rilasciate.Le ultime ore di questo viaggio le passiamo a ricordare le mangiate di paella particolarmente convenienti a Plaza Mayor e la straordinaria organizzazione delle strutture pubbliche nazionali;quando abbiamo potuto abbiamo sfruttato queste possibilità concedendoci persino il lusso di entrare in bagni pulitissimi all’interno di un comune supermercato,cosa sconosciuta a noi.Oppure abbiamo rammentato la gentilezza degli abitanti e la loro schiettezza nel dirci,ad esempio che,prendere una bevanda al bancone costa di meno che prenderla a tavolino.Sono tutte cose che abbiamo apprezzato di questa città.

6 giorno:Ultimo giro in centro per qualche regalo e poi dritti in aeroporto.Ci è parsa un’esperienza indimenticabile che vorremmo assolutamente ripetere e che abbiamo ormai scolpito nel cuore anzi per uno di noi persino fissata sulla pelle.”Il primo viaggio all’estero non si scorda mai e ti da quell’energia in più per voler girare quanto possibile tutto il mondo”,queste sono le parole del mio fidanzato che poi aggiunge:”Anzi no,quell’energia in più per tornare a volare sui cieli di Madrid!”



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