Un concentrato londinese
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L’itinerario è molto turistico perchè era la mia prima volta a Londra, mi sono ispirata soprattutto a questo post (itinerario-di-3-giorni-a-londra-per-chi-non-ce-mai-stato/) del blog “Viachesiva” (che, personalmente, adoro) e ai consigli della mia amica Roberta. Premetto che la città di Londra non ha avuto quell’impatto dirompente su di me che mi aspettavo (probabilmente averla vista solo ora e fresca da un viaggio a New York ha influito) ma mi ha colpita soprattutto l’atmosfera e l’eterogeneità che la caratterizza: un intreccio tra presente e passato, occidente e oriente, luoghi aristocratici e luoghi assolutamente pop… che si mescolano dando vita a qualcosa di unico.
1° Giorno
Un primo assaggio generale della città ce lo offre il pullman che dall’aeroporto di Stansed ci permette di raggiungere Victoria Station. Noi alloggiamo proprio sulla Victoria Line (ospiti di Cecilia e Daniele che non finirò mai di ringraziare!). Con il bus 43 (rigorosamente sedute al secondo piano!) raggiungiamo il London Bridge per una prima passeggiata nella City, frenetica e affollatissima, coperta purtroppo da nuvole e un cielo grigio. The Monument ricorda le vittime dell’incendio di Londra nel 1666. Percorriamo il London Bridge e con il naso all’insù ammiriamo gli edifici del quartiere, che alterna grattacieli a palazzi più classici ed eleganti. Raggiungiamo dunque la Tower of London, arcigna e maestosa e con la sua storia cruenta. La circondano per un’installazione straordinaria che rimarrà visibile fino all’11 Novembre, 888.246 papaveri rossi di ceramica, in memoria delle vittime della Prima Guerra Mondiale. Giriamo intorno alla Tower intravedendo anche alcuni resti di mura medioevali e raggiungiamo una tappa cult di ogni viaggio londinese: il Tower Bridge. Lo attraversiamo e ci godiamo il panorama sul Tamigi. Sembra quasi di ritrovare le atmosfere di un dipinto di Turner o di Monet mentre un timido sole fa capolino tra le nubi. Da qui con il bus RV1 raggiungiamo il pittoresco e colorato quartiere di Covent Garden: negozi, artisti di strada, taverne, luci colorate. Comincia a piovere a dirotto (ci faremo l’abitudine…) e quindi ci rintaniamo in una taverna (“The famous Punch and Judy”) per un ottimo fish and chips.
2° Giorno
Tappa a King’s Cross Station (grande ed elegante stazione londinese, sede del famoso binario 9 e 3/4 di Harry Potter) per poi dirigerci a Green Park. Attraversiamo il parco: i londinesi come lucertole approfittano di uno spiraglio di sole per noleggiare le sdraio messe a disposizione nel parco e rilassarsi. Al termine della camminata raggiungiamo Buckingham Palace, che ci accoglie in tutta la sua magnificenza ma soprattutto con una enorme folla di turisti giunti per assistere al bizzarro spettacolo del cambio della guardia. Esperienza da fare ma, personalmente, dopo cinque minuti mi aveva già stancata ed ero più colpita dall’enorme numero di persone radunate che dall’evento in sè, così anacronistico. Sulle note della colonna sonora di Star Wars suonata dalle guardie, percorriamo The Mall, un bel viale fiancheggiato da St. James Park e arriviamo nella meravigliosa ed elegante Trafalgar Square. Il quarto piedistallo della piazza, con installazioni che variano di anno in anno, in questo momento ospita un divertente gallo blu elettrico realizzato dall’artista tedesca Katharina Fritsch,che, leggo, aver suscitato molte proteste tra i londinesi (li tranquillizzo: sarà qui solo per 18 mesi!). Dopo un pranzo da Caffè Nero per onorare la nostra italianità, ci riempiamo di arte e bellezza nella National Gallery che con i suoi Canaletto, Van Gogh, Raffaello, Piero della Francesca, Monet… offre uno spettacolo straordinario (e assolutamente gratuito). Poi a piedi attraverso l’elegante via di negozi Regent Street (dove c’è anche Hamleys, il negozio di giocattoli più famoso, e in cui onore anche la fermata del bus è vestita di mattoncini lego) raggiungiamo Piccadilly Circus, un intreccio di luci, negozi, turisti. Poi in bus fino all’adorabile quartiere di Notting Hill, per rivivere l’atmosfera del celebre film (purtroppo la libreria è stata sostituita da uno squallidissimo negozio di souvenir) e passeggiare tra le deliziose e caratteristiche casette color pastello. Ceniamo in un pub segnalato dalla Lonely (“Earl of Lonsdale”) e poi una passeggiata conclusiva notturna a Oxford Circus dove finalmente troviamo negozi aperti e un’atmosfera vitale (in molti quartieri i negozi sono già chiusi alle 18 anche se siamo in piena Estate!!).
3° Giorno
Potevano mancare all’appello The House of Parliament e il Big Ben? Assolutamente no! Prima però percorrendo Victoria Street rendiamo omaggio ai cattolici londinesi nella Westminster Cathedral. Raggiungiamo così il Parlamento e l’orologio più famoso del mondo e anche oggi il cielo alterna nuvole grigie e spiragli di sole che regalano agli edifici riflessi dorati e particolari. Vorrei visitare il Parlamento ma non c’è tempo e non lo abbiamo neppure per affrontare la coda e vedere all’interno Westminster Abbey, per cui ci accontentiamo dell’imponente facciata e dei tanti ricordi di eventi celebrati in questa abbazia (ci rifaremo nel prossimo viaggio a Londra!). Cabine del telefono rosse fuoco, double decker bus, il Big Ben e le rive del Tamigi, la London Eye sullo sfondo…qui c’è l’essenza di tutto quello che è Londra nell’immaginario dei turisti che giungono numerosissimi a visitarla (pare sia la città più visitata al mondo). Ci spostiamo sempre in bus che ci permette di vedere qualcosa in più della città (tra cui il n.10 di Downing Street e il luogo della Horse Guarde Parade) e ci dirigiamo nel quartiere di Bloomsbury, con la sua elegante architettura e le sue strade che hanno ospitato numerosi artisti e scrittori inglesi e non solo. E’ anche il quartiere sede della London University, per questo le vie brulicano di giovani studenti. Nei pressi di Russel Square avvistiamo finalmente due panchine letterarie (fanno parte del progetto BooksAboutTown) dedicate ad Agatha Christie e a James Bond. Non sono solo bellissime esteticamente ma veicolano in modo originale e divertente il loro messaggio per invogliare alla lettura. Siamo anche nella zona del British Museum, circondato da negozi di souvenir e ristoranti per turisti, noi ci allontaniamo un po’ per pranzare con un cappuccino e una fetta di torta in una deliziosa caffetteria francese (alla faccia dell’antagonismo Francia/Inghilterra). La giusta ricarica per affrontare l’enorme museo (anche qui ingresso gratuito). Mi colpisce la Reading Room (da cui sono passati anche Gandhi e Marx), i marmi del Partenone, la stele di Rosetta e l’interminabile collezione di tesori antichi. Da un tempio all’altro ci dirigiamo nel vero tempio dello shopping londinese low low low cost: “Primark”. Da qui in metro torniamo a Green Park dove incontriamo un’amica che vive a Londra e ci regala la possibilità di una bellissima cena in un locale italiano a Piccadilly: Cicchetti’s! Completamente gestito da italiani, camerieri simpatici e guasconi, microporzioni (appunto, cicchetti), pizza nel forno a legna, bel locale e bella atmosfera. Finalmente tutti insieme intorno al tavolo per salutare Londra e scattare poi qualche foto di rito a Piccadilly Circus by night.
La mattina dopo partiamo troppo presto per vedere altro, ma il treno che ci conduce a Gatwick ci regala un’alba mozzafiato sul Tamigi dal London Bridge. Un pessimo inconveniente aveva aperto la giornata (l’interruzione della linea della metro che doveva portarci a King’s Cross) ma ci fa scoprire il lato più umano della città in una donna, una senza tetto giamaicana che mi racconta essere finita in strada dopo la morte del marito. E’ lei che con autentica generosità ci guida in un percorso alternativo che ci permette di non perdere il nostro treno. Anche questa è London City…