Un brivido olandese sul filo del terzo millennio.

Ebbene sì: io e la mia inseparabile compagna di viaggio Serena abbiamo deciso di punto in bianco (durante una mia allucinazione in seguito ad una varicella novembrina e tardiva) di lasciare studi, fidanzati e guai vari del 2000 e proiettarci nella fantastica Olanda, per cominciare già ad assaporare la gioia di un inizio di millennio (= il 2001)...
Scritto da: Nicoletta Notari 1
un brivido olandese sul filo del terzo millennio.
Partenza il: 26/12/2000
Ritorno il: 02/01/2001
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Ebbene sì: io e la mia inseparabile compagna di viaggio Serena abbiamo deciso di punto in bianco (durante una mia allucinazione in seguito ad una varicella novembrina e tardiva) di lasciare studi, fidanzati e guai vari del 2000 e proiettarci nella fantastica Olanda, per cominciare già ad assaporare la gioia di un inizio di millennio (= il 2001) davvero coi fiocchi! Purtroppo i giorni erano già pochi, poi non sto qui a dire con che velocità sono trascorsi (SIGH!). La neve e le temperature sotto zero ci hanno fatto compagnia durante tutto il viaggio: ma giacconi e maglioni anti-freddo di certo non ci mancavano! I trasporti pubblici erano di una puntualità spaventosa, perciò non è stato difficile rispettare tutte le tabelle di marcia e le coincidenze di bus e treni vari che avevamo previsto. Amsterdam, ricoperta di neve-tipo-panna era un incanto: quei canali silenziosi e romantici, di sera avevano un guizzo di gioia per illuminarsi sotto gli occhi sbigottiti di noi giovani turiste per caso! A questo aspetto così sereno e rilassante si contrapponeva di lì a pochi metri la caocità e sfrenatezza dei Quartieri rossi…Sì! Eravamo in tutti e 7 i gironi dell’Inferno! Ma la gente aveva sempre energia ed allegria da vendere e anche due “donzellette” come noi non erano per niente intimoratie a passare per quelle strade così “sui generis”: quando sei lì tutto ti sembra normale, di ordinaria amministrazione. Oltre a questo enorme sexy e coffie-shop che è Amsterdam c’è anche il lato più culturale: il mitico VanGogh Museum, organizzato così bene da far invidia: saloni multimediali, giochi di luce sui dipinti, laboratori di pittura per intrattenere i bambini, etc; il Rijksmueum (ma la pittura fiamminga non mi piace molto…), la suggestiva casa di Anna Frank…

Imperdibile era una gran bella passeggiata sui canali con un battello + guida poliglotta incorporata, e la visita ad uno dei più famosi centri di lavorazione del diamante (materiale per cui gli artisti olandesi vantano una lunga tradizione): un vero spettacolo! La cucina lascia un po’ a desiderare: non c’è uno spiccato “nazionalismo culinario” (ci sono ristoranti cinesi e fast-food americani dovunque!), ma ottimi sono gli Oilboiled (= pastelle dolci piene di aromi e canditi) che si vendono fatti al momento -caldissimi!- lungo i canali e i piatti a base di pesce, in particolare aringhe e merluzzo (da mangiare crudo) del mare del Nord.

Da guardare solo di sfuggita Rotterdam, che dopo essere stata distrutta durante la guerra mondiale, oggi ha il freddo aspetto di un immenso centro commerciale. Molto carina e “principesca” è DenHaag, il cui nome (significa: l’aia) trae in inganno perchè è così raffinata come cittadina che di certo non la si può dire degna di polli! Serena ed io abbiamo voluto provare a dormire nell’ostello per la gioventù e ci siamo trovate molto bene: persone simpatiche e socievoli ed ambienti soddisfacentemente puliti… A costi bassissimi (in tutto £130000 per 8 giorni!); perciò oltre ai soldi per il viaggio in aereo per tutto il soggiorno ci sono bastate all’incirca 600mila lire! Non mi chiedete quanto viene in Euro che mi devo ancora allenare a riguardo! CONCLUSIONE: viaggiate in Olanda, ditemi se vi è piaciuta, mandatemi una cartolina… O più semplicemente: PORTATEMI IN VIAGGIO CON VOI!!!



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