Un brindisi con San Francesco

Iniziare l'anno nuovo in Umbria
Scritto da: supermary58
un brindisi con san francesco
Partenza il: 30/12/2009
Ritorno il: 03/01/2010
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Ascolta i podcast
 
Quest’anno desideriamo trascorrere un capodanno un po’ diverso dal solito, i giorni a disposizione sono solo cinque, non molti, ma sufficienti per scoprire alcune tra le più belle località dell’UMBRIA.

30 dicembre 2009 Partiamo da Milano poco prima delle 5 di mattina, la città è deserta, piove e le previsioni per i prossimi giorni non sono confortanti, ma questo non ostacola la nostra voglia di vedere. Poco dopo le 9 arriviamo a MONTONE, un paesino incantevole fuori dal tempo e dal traffico, che si raggiunge con una piccola deviazione una volta superata Umbertide. E’ ancora molto presto, ha appena smesso di piovere e il piccolo borgo è avvolto da una leggera nebbiolina che nasconde il panorama, probabilmente molto bello, della valle sottostante. Percorrendo stradine acciottolate e ripide scalinate e passando sotto ai ponticelli rigorosamente in sasso così come le case, sembra di respirare un’atmosfera di altri tempi.

Lasciamo Montone per un altro borgo anche questo annoverato tra i più belli d’Italia. Il suo nome è CORCIANO situato sulla cima di un colle tra Perugia e il Lago Trasimeno. Sono quasi le 11 e nei suoi pittoreschi vicoli nel periodo natalizio viene allestito un caratteristico presepe. Lungo le scalinate e nelle antiche piazzette vengono rappresentate scene di vita rurale fino ad arrivare alla raffigurazione della natività situata in una vera stalla. Un abitante del luogo ci spiega che quest’anno il presepe è stato realizzato in tono minore in quanto molte raffigurazioni, tra l’altro le più belle, sono state prestate alla Cattedrale di Santiago de Compostela, città con la quale è gemellata. L’ultima tappa della giornata è PERUGIA. Lasciamo la macchina in uno dei posteggi situato ai piedi della collina e utilizzando le comode scale mobili scavate nella roccia raggiungiamo il centro storico entrando nella fortezza della Rocca Paolina. E’ da questi cunicoli che iniziamo a scoprire una delle più vivibili città italiane. Lungo il Corso Vannucci si trovano i monumenti più antichi e interessanti come il Palazzo dei Priori in stile gotico, la medievale Fontana Maggiore al centro di Piazza IV Novembre e la vicina Cattedrale di San Lorenzo realizzata tra il 1350 e la fine del 1400 la cui facciata è rimasta incompiuta. Dopo una sosta al Ristorante La Botte visitiamo il Pozzo Etrusco che durante l’epoca etrusca veniva usato come riserva idrica della città e la Cappella di San Severo che conserva un dipinto di Raffaello realizzato intorno al 1500. Continuamo a passeggiare perdendoci tra le strette e tortuose strade ammirando le case addossate le une alle altre spesso collegate tra loro con archi e volte, frutto di una civiltà antica.

E’ ormai tardo pomeriggio e sul Corso Vannucci si accendono le luci degli addobbi natalizi e dei vecchi lampioni, giovani e meno giovani passeggiano curiosando tra le vetrine illuminate, il freddo e la leggera pioggia ci spinge a cercare un po’ di tepore nello storico Caffè Sandri per una cioccolata calda. Ripercorriamo il corso fino ai giardini Carducci per immortalare con alcune foto l’annebbiato panorama sui colli umbri, riprendiamo le scale mobili per ritornare al posteggio e ci dirigiamo verso Assisi alla ricerca del nostro Bed and Breakfast.

NOTA: Pernottamento presso il B. & b. Colle San Francesco Via San Fortunato 18 – ASSISI Tel 075 813 265 – Cell. 349 583 81 44 info@collesanfrancesco.It – www.Collesanfrancesco.It 55.00 euro al giorno camera doppia con bagno privato e prima colazione Lo consiglio per la tranquilla e panoramica posizione, per la pulizia delle camere (solo 3), per le buone prime colazioni e soprattutto per la disponibilità e la gentilezza della Sig.A Mila che lo gestisce.

31 dicembre Dedichiamo questa giornata alla visita di ASSISI che vista dal basso ci appare come una grande fortezza circondata da possenti mura. La nostra principale meta è la Basilica di San Francesco un insieme di chiese, monasteri e chiostri sostenuti da grandi arcate. Nella chiesa inferiore ci si va soprattutto per visitare la tomba del Santo, mentre in quella superiore per ammirare le tinte pastello degli affreschi con cui Giotto ha rappresentato la Vita di San Francesco e le bellissime volte dipinte con i colori del cielo. Nonostante la sua grandiosità il complesso della basilica non fu progettato da alcun architetto, ma è il risultato di un sovrapporsi di stili e di interventi di artisti e artigiani iniziato dopo la morte del Santo. Raggiungiamo Piazza del Comune nella quale si trovano lo storico Palazzo dei Priori e il Tempio di Minerva un tempio pagano dedicato alla dea della conoscenza e della pace. Da questa piazza affrontiamo scalinate e vicoli ripidi che in cambio ci regalano panorami su orti e uliveti, fino ad arrivare alla Rocca Maggiore dove ammiriamo la vista della città e del Duomo di San Ruffino. Scendiamo fino a raggiungere Piazza Chiesa Nuova sito sul quale si riteneva sorgesse la casa natale di San Francesco. Lungo le stradine sono stati allestiti numerosi e caratteristici presepi, mentre di contro, il business del sacro esercitato dai negozianti della zona, a mio avviso, influisce negativamente sull’aspetto della cittadina. Riprendiamo la macchina e ci avviamo verso Porta Nuova e, dopo averla attraversata, ci incamminiamo costeggiando le mura fino a Piazza Santa Chiara. Visitiamo la Basilica in stile gotico e la cripta nella quale è sepolta la Santa che fu vicina a San Francesco e fondò la prima congregazione di suore francescane. Nella cripta sono inoltre conservati gli indumenti originali della Santa. Con una breve passeggiata raggiungiamo il Convento di San Damiano, dove San Francesco sentì per la prima volta la voce di Dio e anni più tardi compose il Cantico delle Creature.

A questo punto una sosta è d’obbligo! Ci fermiamo in uno dei tanti ristoranti sparsi nella città rilassandoci davanti ad un bel piatto di strangozzi ai funghi.

Nel pomeriggio visitiamo il più mistico dei luoghi francescani: l’Eremo delle Carceri, un piccolo convento del ‘400 immerso nella foresta sulle pendici del Monte Subasio. Seguiamo un perscorso tra cappelle e locali via via sempre più piccoli fino ad arrivare alla grotta dove San Francesco, insieme a suoi seguaci, si ritirava a meditare. Il nostro percorso francescano finisce a valle verso la Basilica di Santa Maria degli Angeli, un immenso santuario costruito sui resti della Porziuncola, una chiesetta che San Francesco ricevette in dono dai frati Benedettini e nella quale visse in totale povertà.

Rientriamo “a casa” e ci intratteniamo, per una bella chiaccherata, con i nostri “vicini di stanza”. Per cena raccomandiamo il Ristorante La Stalla (Via Eremo delle Carceri 8), un posto caratteristico ricavato da una vecchia stalla dove si gusta un’ottima cucina tipica a prezzi economici. Anche se un po’ fuori dal centro storico, vale la pena arrivare fin qui! 1 gennaio Partiamo poco dopo le 8.00 per SPELLO, piove a dirotto, la giornata, dal punto di vista climatico, non promette niente di buono…Ma noi, fedeli alla nostra tabella di marcia, non ci arrendiamo! La cittadina dista solo una mezz’ora da Assisi, senza difficoltà posteggiamo vicino alla Porta Consolare e saliamo per il paese attraversando Piazza Matteotti.

Nonostante il brutto tempo Spello ci appare subito molto suggestiva, ci perdiamo lungo le stradine deserte incontrando solo un paio di gatti che cercano riparo in qualche angolino. Ci fermiamo sotto ai tanti ponticelli per poter scattare alcune foto e raggiungiamo l’estremo nord della cittadina fino alla Chiesa di S. Maria Vallegloria, ma la situazione è abbastanza tragica, oltre alla pioggia c’è anche vento, gli ombrelli non servono più di tanto a coprirci, siamo bagnati dalla testa ai piedi e così decidiamo di lasciare Spello dopo aver ammirato la Cappella Baglioni dipinta dal Pinturicchio nella Chiesa di Santa Maria Maggiore. Strano ma vero, ha smesso di piovere! Arriviamo a BEVAGNA altro paesino dall’aspetto medievale. Lungo il Corso Mateotti i pochi negozi aperti espongono oggetti in vimini oppure in ferro battuto, mentre altri ci attirano per i prodotti locali come i coioni di mulo o le buonissime sale tartufate. In Piazza Silvestri la gente del posto si ritrova a fare due chiacchere mentre noi apprezziamo l’Antico Palazzo dei Consoli e ben tre Chiese una più preziosa dell’altra. Dopo aver fatto un’altra piccola sosta a MONTEFALCO, altro borgo-gioiello della zona famoso anche per le sue enoteche, raggiungiamo TODI, ultima tappa della giornata. Purtroppo ha ripreso a piovere e, vista l’ora, ci rifugiamo in un ristorante lungo il Corso Cavour, sperando all’uscita di vedere uno splendido sole! ma ahimè non è così! Ci limitiamo a fare quattro passi in Piazza del Popolo, bellissima, con l’immenso Duomo e palazzi trecenteschi fino a raggiungere il Tempio di San Fortunato che conserva al suo interno la Tomba di Jacopone da Todi. E’ quasi sera, le luci dei lampioni si accendono ed illuminano le strette e acciottolate vie, percepiamo e apprezziamo una qualità della vita molto lontana da quella di cui siamo abituati, i problemi delle grandi città sembrano non appartere a queste cittadine fuori dal tempo…Riprendiamo la funicolare avvolti dalla fitta nebbia e rientriamo ad Assisi.

2 gennaio Dopo un’abbondante colazione partiamo per GUBBIO. Stamattina siamo più ottimisti: la Sig.A Mila, padrona del B. & b. In cui alloggiamo, ci ha detto che il tempo dovrebbe migliorare. La visita di Gubbio comincia affrontando le stradine in salita fino in Piazza Grande, l’unica piazza pensile d’Europa e un ottimo balcone sulla pianura circostante e sui tetti della città. Da un lato della piazza si trova il Palazzo del Podestà sede del Comune, mentre dall’altro il Palazzo dei Consoli che conserva al suo interno le tavole eugubine, uno dei documenti più importanti della storia dei popoli antichi. Si tratta di sette tavole bronzee scoperte da un agricoltore nel 1444 le cui righe si possono leggere da destra a sinistra e viceversa. Inoltre è davanti a questo edificio che sembra sia nata l’espressione “essere al verde”, perchè qui i debitori insolventi venivano umiliati davanti al pubblico con un berretto verde in testa. A Gubbio, come in tutte le altre località che abbiamo visitato, apprezziamo la capacità degli abitanti di difendere e conservare le testimonianze storiche della loro città. Anche i negozi che troviamo lungo le strade lastricate profumano d’antico, ma non solo! I prodotti locali esposti nelle vetrine ci costringono ad una sosta. Entriamo in uno dei tanti e facciamo scorta di formaggi, salumi, pasta e salse tartufate.

A questo punto dovremmo prendere la funivia fino alla Basilica di Sant’Ubaldo, ma vista la leggera foschia che copre il panorama e le borse piene di cibo che abbiamo con noi, decidiamo di rinunciare.

Ritorniamo al posteggio di Piazza Quaranta Martiri e, per completare gli acquisti, ci fermiamo in un mercato a comprare le famose lenticchie di Castelluccio. E’ quasi mezzogiorno e non poteva mancare la consueta pausa pranzo! Nel frattempo è uscito un po’ di sole e, mentre gustiamo delle buonissime bruschette, decidiamo di cambiare il programma del pomeriggio. Rinunciamo alla visita di Foligno per rivedere Spello. Non sappiamo cosa ci siamo persi, ma tornare a Spello con un bel sole è stato molto piacevole! I cortili, le piazzette, gli scorci panoramici che si vedono dalle strette vie ci fanno apprezzare ancora di più questa bella cittadina. Per caso incontriamo i nostri “vicini di stanza” che ci consigliano di andare a vedere un bellissimo presepe realizzato da un abitante di Spello. Seguiamo le loro indicazioni e ci troviamo davanti ad un capolavoro! Il lavoro di questo artista è stato minuzioso e preciso, ha costruito e dipinto i vari personaggi, ha creato ambienti naturali, orti, strade, utilizzando muschio e pietre piccolissime raccolte nella zona, ha costruito case arredandone gli interni, insomma un vero gioiello di presepe! Ci fermiamo a parlare un po’ con lui e ci dice che, se verremo il prossimo anno, sarà ancora più ricco di personaggi e di costruzioni…Chissà se ritorneremo…!! E’ ora di rientrare, domani è l’ultimo giorno e Orvieto ci aspetta, sicuramente non ci deluderà! 3 gennaio Eccoci a ORVIETO, un’altra città dall’aspetto etrusco. Oltrepassiamo Orvieto Scalo, la zona moderna e cominciamo a salire percorrendo i tornanti tra pareti di roccia fino ad arrivare alla città alta. Per la prima volta il freddo si fa sentire e il cielo è azzurro. Visitiamo le due Orvieto, quella solare e quella sotterranea, entrambe accumunate da testimonianze dei periodi etruschi, medievali e rinascimentali. Percorriamo la Via del Duomo fino ad avere un notevole colpo d’occhio sulla cattedrale. I mosaici e le sculture che decorano la facciata sono bellissimi, così come la Cappella di San Brizio che si trova al suo interno che sembra, quarant’anni più tardi, abbia ispirato Michelangelo per il suo Giudizio Universale realizzato nella Cappella Sistina. Arriviamo in Piazza del Popolo con il suo omonimo palazzo e, poco distante, alla Torre del Moro, ripercorriamo le vie fino a ritornare in Piazza Duomo per visitare la Orvieto sotterranea. Prenotiamo una visita guidata e dopo aver attraversato il piccolo Parco delle grotte ci avventuriamo in un’enorme cava di pozzolana. E’ la Orvieto sotteranea, un mondo isolato dal tufo che nasconde cunicoli, gallerie, pozzi, segreti di una grande civiltà. Queste grotte sono state scavate prima dagli etruschi, poi nel medioevo ampliate per garantire l’approvvigionamento idrico e in tempi più recenti utilizzate come cantine dagli abitanti della città quando frigoriferi e frezeer non esistevevano nemmeno nelle menti dei loro inventori.

La fretta di rientrare a Milano penalizza la visita al Pozzo di San Patrizio, purtroppo non riusciamo a trovare un parcheggio libero, i chilometri che ci separano da Milano sono parecchi e, a malincuore, siamo costretti a salutare Orvieto.

D’improvviso torna l’ansia della velocità, dei ritmi frenetici…Milano è sempre più vicina…L’Umbria è già nostalgia…



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche