Un bagno di cultura a Barcellona
Arriviamo a Barcellona all’una di notte dopo un rocambolesco viaggio con la My Air (per un attimo abbiamo creduto che il tutto non iniziasse nemmeno, – mi dispiace! Non sappiamo se partite, la my air ha cancellato il volo da Bologna – ). Premessa a parte, il resto è stato spettacolare.
Appartamento prenotato su internet direttamente in plaza catalunya sopra l’hard rock cafè da cui si può raggiungere qualsiasi punto della città con la metro.
Sfinite, con l’acido lattico nelle gambe e con polpacci da ciclista professionista, sono ancora davanti ai nostri occhi gli spettacolari luoghi che abbiamo visitato, le tele che abbiamo ammirato, l’aria di antichità mista a modernità che abbiamo respirato.
La Sagrada Familia, Casa Batlò, La Pedrera, il Parc Guell; testimonianze di quel genio di Gaudì che non sopportava le linee dritte! Gli ingressi sono un po’ cari, casa Batlò chiede 16,50 euro ma li vale tutti! Non rinunciate a nessuno di questi, nessun posto è uguale all’altro. Picasso e Mirò sono gli artisti con cui abbiamo fatto il nostro ingresso nel mondo dell’arte; ci hanno talmente appassionato, merito soprattutto delle audio-guide chiare e semplici, che ora anche a casa giriamo solo per musei. “La nana” e “La prostituta” sono appese nei muri di casa mia!! Non dimenticate di andare a vedere i murales alla Scuola di Architettura di fronte alla Catedral e occhi bassi sulle Ramblas per guardare l’opera di Mirò con tanto di firma calpestabile.
Potrà sembrare banale, ma lo spettacolo delle Fontane Magiche nella strada che porta da Plaza d’Espanya al Montjiuc è veramente sorprendente: al tramonto un tripudio di acqua dai mille colori danza al ritmo della musica classica e trasmette sensazioni da pelle d’oca.
Colori e profumi al Mercat della Boqueria meritano senz’altro qualche scatto, in ricordo di frutta, verdura, carne e pesce e ogni genere di cibo variopinto e profumato.
Una visita al Palau della Musica Catalana è d’obbligo. Quella stessa sera c’era il concerto di Norah Jones e durante la nostra visita i musicisti stavano approntando sul palco i vari strumenti (ancora oggi mi pento di non aver comprato i biglietti per il concerto!). La visita guidata va fatta rigorosamente in lingua catalana (le altre opzioni sono inglese e spagnolo), si capisce abbastanza e da un senso al luogo.
Amiche e morosi non credono al nostro racconto: ci immaginano in qualche locale con un bicchiere in mano o stese in spiaggia accanto a qualche bel spagnolo! Sicuramente la prossima volta che torneremo…