ukranian borsch

Cosa può spingere tre amici viaggiatori, a scegliere come meta on the road l’ Ucraina ad inizio novembre preferendola ai Caraibi o che so al Mar Rosso?? Semplicemente una serie di eventi concatenati ed incontrollati, fatti di mete abortite, prenotazioni saltate, idee balzane, una sana voglia curiosa di conoscere ciò che ai più è ignoto e...
Scritto da: 63xpot
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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Cosa può spingere tre amici viaggiatori, a scegliere come meta on the road l’ Ucraina ad inizio novembre preferendola ai Caraibi o che so al Mar Rosso?? Semplicemente una serie di eventi concatenati ed incontrollati, fatti di mete abortite, prenotazioni saltate, idee balzane, una sana voglia curiosa di conoscere ciò che ai più è ignoto e un evento tanto banale quanto casuale, ma che basta a spingere una decisione in questa direzione … mercoledi l’Inter gioca a Kiev!!! Tengo a precisare che i miei due amici sono interisti, io ASSOLUTAMENTE NO, non sono interista (e neanche affetto da altre gravi patologie cui di solito questa malattia si accompagna tipo la necrofagia, la porfiria, la dengue, la febbre gialla,l’herpes, le verruche…).

Ecco spiegata molto in breve come può nascere un viaggio in Ucraina. L’idea è arrivare a Kiev, andare a nord fino ai confini Bielorussi e poi scendere verso le temperature più accoglienti del Mar Nero ad Odessa. Devo dire che studiando la fidata compagna di sempre, la Lonely Planet, ci sarebbero diverse altre cose fondamentali da fare e vedere, come percorrere la strada trancarpazica o arrivare fino alla quasi esotica Crimea, ma il tempo a disposizione è tiranno e si impongono scelte coerenti.

Partiamo ? Ok partiamo!! Ops ….Il giorno precedente la partenza i media italiani diffondono con grande profusione la notizia di una epidemia grave e incontrollata di Influenza A, la cosiddetta suina, in tutta l’Ucraina, quindi misure speciali di restrizione ai movimenti, paese quasi sotto coprifuoco e partita di Champions League Dinamo Kiev – Inter (per la quale abbiamo ovviamente già in mano i biglietti) annullata o nella più ottimistica delle ipotesi da disputarsi a porte chiuse, la Farnesina sconsiglia il paese eccetera eccetera. Attimi di sconcerto (pochi in effetti) , che si fa?? Bè è logico … Chissenefrega, Si parte. Siamo consapevoli di come i media ingigantiscono ogni puttanata, che a breve a si tengono le elezioni presidenziali in Ucraina e anche l’influenza entra tra le strategie politiche, che se non ci fosse di mezzo la partita non ne avrebbe parlato neanche il Corriere dei Piccoli…Eccettera eccettera…E poi siamo naturalmente ottimisti…Ma garantisco che appena arrivati all’aeroporto Boryspil di Kiev dove tutto il personale era dotate di mascherine tipo Cassandra Crossing, per un attimo ci siamo detti -– ca22o, stavolta l’abbiamo fatta grossa!!– e invece ovviamente alla fine avevamo ragione noi, puro allarmismo con fini ben precisi. Lasciamo perdere sarebbe un discorso lungo e poco attinente ad un taccuino di viaggio.

KIEV Scordatevi il clichè della lugubre città satellite dell’impero sovietico fatta di facce tristi, gente diffidente, Kiev, o meglio Kyiv, è una metropoli moderna, viva e vitale, bella, pulita e ben tenuta, dove le Bmw e le Mercedes hanno preso posto delle Moskvitch e le Zil. Da non perdere il complesso del Monastero Ortodosso del Lavra, nelle cui catacombe vengono mummificati i monaci, sulle cui teche continuamente i fedeli si recano a pregare.

Le sue cupole dorate scintillano letteralmente sulle collina sovrastante la città e sulle sponde del placido e scurissimo fiume Dnipro (Dniepr), una dei tanti nomi impronunciabili di questa lingua.

A seguire, la cattedrale di Santa Sofia, quella di San Michele, una passeggiata dalla centralissima piazza Maiden fino alla bohemien Andriyvsky uzviz con le sue bancarelle permanenti.

La notte giunge presto, ma con la notte si popolano, le birrerie, i pub, i ristoranti, bar e disco club, con la voglia di vivere tipica di chi ha qualche decennio di dittatura da recuperare.

Muoversi a Kiev è facile, o Metro o Taxy, se optate per la metro, molto economica e capillare, avrete da risolvere solo il problemino che vi assillerà per tutta l’Ucraina, ovvero CAPIRE IL CIRILLICO!!!!! Credetemi non è facile, ma con un po’ di scolastica applicazione ce la si fa. Se optate per il taxy, d’obbligo appena data la meta, chiedere la tariffa, non esiste il tassametro, e trattare, in maniera ragionevole sul prezzo, che tanto sarà sempre più alto di quanto dovrebbe essere, ma questo fa parte del gioco delle cose.

La moneta ufficale è la francamente improponibile e impronunciabile Svrigna o Sgrigna o qualcosa del genere, che si abbrevia in Uah e si divide in Copechi ( o coperchi… Non so) ed è facilmente prelevabile in qualunque bancomat. Un piccolo inciso sulla gioventù del luogo, nascere uomo qui porta con sé degli indubbi vantaggi, mi spiego meglio, i ragazzi hanno tutti quei faccioni del cavolo da russi, tondi, slavati, con lo sguardo espressivo di un lobotomizzato e un abbigliamento, francamente improponibile ad ogni latitudine, le donne invece stanno su una delle medie più alte mai viste, davvero notevoli, con una attenzione alla moda tipicamente occidentale. Questo significa, che qui, a differenza del resto del mondo, se anche sei uno straccio di ragazzo liceale, di 18-20 anni, con la faccia da ebete, devastato dall’acne, con i capelli radi e pettinati come mio nonno e già i primi segni dell’abuso di vodka sul fisico, hai comunque grandissime possibilità che la tua morosa sia una gnocca stratosferica, che altrove potresti solo sognare. Tutto questo per dire che il paese vive una anomalia antropologica incomprensibile, dove gli uomini sono mediamente dei cessi e le donne mediamente delle fotomodelle. Evabbè andiamo avanti.

E’ ora di lasciare Kyiv, e ci si dirige a nord a bordo di una Polo a nolo , verso i confini russi e bielorussi, qui il registro cambia bruscamente, temperature sempre più inclementi, più nessun segno della vitale modernità di Kiev, siamo in un altro paese, probabilmente quello vero, dove la vita è così dura che facciamo anche fatica ad immaginarcela.

I ristoranti sono sempre un segno rivelatore del costo della vita e di quanto lo statalismo resiste al privato, emblematico uno nel centro di Cherniv, in cui entriamo semicongelati alle 3 di pomeriggio per riscaldarci con la scusa di pranzare. Il locale tiene aperto 24 ore, siamo gli unici avventori, su una dozzina di tavoli, ma il ristorante consta di ben 5 camerieri di sala. E’ fantastico, una mette le tovaglie, una porta le posate, una prende l’ordinazione, una la porta e infine uno fa il conto!!! In effetti una ha anche l’onerosissimo doppio incarico di girare con un cordless a disposizione della clientela, sicuramente percepisce un lauto bonus per questo evidente aggravio di mansioni!! Quindi, o lo stato mantiene ancora buona parte delle attività, o i salari sono talmente irrisori da poter mantenere un esercito di camerieri inutili.

Apro a questo proposito un inciso che va a spiegare il titolo, appena uscite da Kiev, in qualunque ristorante entriate, che sia in città o in qualche posto dimenticato da Dio e dal mondo, i menù sono solo in cirillico e nessuno conosce l’inglese aldilà di Thank you, ci sono 2 sole soluzioni per ordinare con un minimo di cognizione di causa : 1) Uckranian Borsch!!! È il piatto nazionale, una zuppa ipercalorica e gustosissima che si serve in diverse declinazioni. Voi dite borsch e le facce dei camerieri si illuminano di grata comprensione.

2) La seconda presuppone che abbiate con voi la Lonely planet e il suo capitolo sui piatti tipici del luogo, per cui basta chiedere al cameriere indicando la propria scelta sulla guida piuttosto che sul menù. Nel giro di 3- 4 scelte ce la si dovrebbe fare a far coincidere ciò che vorreste con ciò che hanno in cucina.

Comunque aldilà della facile ironia e delle oggettive difficoltà, la cucina è più che buona, molta calorica, come in tutti paesi freddi, con tanta carne e vasto uso di spezie e cipolla. A proposito di cirillico, le indicazioni, i menù, le insegne e quant’altro di pubblico sono in doppia lingua, ovvero il cirillico russo e il cirillico ucraino, ecco adesso che lo sapete immagino siate molto più tranquilli, nel programmare il vostro viaggio in Ucraina.

ODESSA Odessa è 500 km da Kiev, cui è congiunta da una delle poche autostrade del paese, siamo sul Mar Nero, sull’altra sponda c’è Istanbul, la temperatura è davvero piacevole, qui ai tempi della cortina di ferro, venivano a villeggiare le elite dei partiti comunisti di tutta Europa, compresi qualcuno di casa nostra. Oggi è una città da un milione da abitanti, di cui si dicono mirabilie durante l’estate, dove i locali sulle spiagge la trasformano in una sorta di Ibiza. Purtroppo, quando siamo arrivati noi la città era sotto ordinanza restrittiva, causa influenza A, quindi praticamente quasi tutto chiuso, compreso ristoranti e attività commerciali, quindi l’impressione riportata da Ghost Town è pesantemente “influenzata” da questa anomalia.

Infatti scorrendo i consigli della guida sulle cose assolutamnte da fare ad Odessa troviamo: 1) un giro delle discoteche sulla spiaggia di Arkadia ……E da qui si capisce che non è previsto che qualche deficiente capiti in città a Novembre.

2) I ristoranti del centro, sul Vul Derybasivska…..Ehm ehm erano quasi tutti chiusi!! 3) La cultura al teatro dell’ Opera e del Balletto con la sua famosissima Orchestra Filarmonica….Ma fatemi il piacere!!! 4) Risalite la famosa Scalinata Potemkin……SIIIIIIII, questo lo possiamo fare!!! ci rivediamo mentalmente il nostro caro Rag. Ugo Fantozzi costretto a sorbirsi per la centesima volta, il capolavoro della cinematografia mondiale, La Corazzata Potemkin, dove la scena madre si svolge su questa famosa e ormai mitica scalinata (ecco anche oggi avete imparato qualcosa, alzi la mano chi sapeva che la scalinata della Corazzata Potemkin era ad Odessa.) dove alla fine della proiezione, Fantozzi erompe in quella frase liberatoria che ormai fa parte della storia del cinema –La corazzata Potemkin è una cagata pazzesca!!— Ecco, questa frase di fantozziana memoria, la trova abbastanza appropriata per descrivere Odessa in generale, pur con le giuste attenuanti sopra citate.

LA GENTE mediamente li abbiamo trovati disponibili, tutt’altro che chiusi e musoni, pur con tutti i limiti di una comunicazione davvero difficoltosa.

LA POLIZIA da sempre la polizia dei paesi dell’est è piuttosto temuta, oggi a che punto siamo ?? Non ci siamo!! Se veramente vogliono entrare in Europa, non si può andare avanti a fermare i turisti, minacciandoli di multe stratosferiche per potergli estorcere sottobanco qualche centinaio di Svrigne, bisogna cambiare, modernizzarsi, adeguarsi alle regole Europee, suvvia ci sono gli Autovelox da piazzare a tradimento, i Telelaser non omologati, i videored con il giallo taroccato, le telecamere per gli accessi controllate, i Tutor control …Eh signori ne avete di strada da fare !!!! Però, aggiungo che sulle perquisizioni, non hanno da imparare niente da nessuno, davvero accurate!! CONSIGLIUCCI e SCONSIGLIOTTTI a) rispettate i limiti di velocità b) fate attenzione ai parcheggi residenti, mentre da noi se parcheggi in un posto riservato normalmente te la cavi con un biglietto con scritto “CORNUTO”, il che magari alla fine dei conti è pure vero, qui hanno la simpatica abitudine di sgonfiarti le gomme, il che devo ammettere come deterrente è in effetti più efficace del riferimento alle abitudine del coniuge.

c) Assicuratevi che la farmacia di viaggio sia ben fornita, se vi trovate come uno di noi con lo stomaco bloccato e perciò necessitate di un banale guttalax, sappiate che nelle Anteke (farmacie) nessuno spiccica nulla di inglese, per cui vi ritroverete in mezzo ai clienti a mimare una defecatio sforzatis per far capire di cosa necessitate.

d) Soldi, no problem. I bancomat funzionano a meraviglia, ma usate solo quelli fuori dalle banche, perché quelli piccolini posti nei supermercati o simili, non erogano più di 100 sgrugni che equivalgono a circa 9 €, per cui vi fareste, come me un bel prelievo di 9 € pagando una commissione di 3,5€ … Geniale!! e) il nolo dell’auto prenotatelo via internet prima di partire, si risparmia qualcosa, stessa cosa per il pernottamento f) portatevi sempre dietro il passaporto con il visto rilasciato all’ingresso, è obbligatorio. L’alternativa è essere portati in comando con la camionetta per accertamenti e tutto sommato la ritengo una esperienza prescindibile.

g) …Mica dovro dirvi tutto io!!

Tranquilli andate in Ucraina, ha un suo perchè.



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