Uganda, un viaggio nel cuore dell’Africa

Safari nei parchi, scalate sulle montagne, i grandi laghi, i gorilla e gli scimpanzé.
Scritto da: GIANNIBON
uganda, un viaggio nel cuore dell'africa
Partenza il: 03/08/2019
Ritorno il: 18/08/2019
Viaggiatori: 12
Spesa: 4000 €
Il mal d’Africa colpisce ancora. Eccoci di nuovo in partenza per questo grande continente con destinazione Uganda. La voglia di vedere i gorilla di montagna ci ha fatto fare questa scelta nonostante da solo sei mesi siamo tornati dalla Tanzania.

Partiamo con Avventure nel mondo in 10 da Milano (io ed Antonella, Marino e Liviana, Emiliano, Patrizia, Marcella, Lello, Cinzia e Stefano già compagni di avventure in vari viaggi) e due da Roma (Valeria la coordinatrice e Cristiano) sabato 3 agosto con la Turkish con destinazione Istanbul dove il gruppo si riunisce. Verso le 19 parte il volo per Entebbe che prevede prima uno scalo a Kigali in Ruanda. Arriviamo alle 3 del mattino ad Entebbe e ci vuole un ora abbondante per fare i visti ed uscire finalmente dall’aeroporto. Ci aspettano i nostri autisti Eduard e Freddy con i 2 pulmini 4×4 con il tetto apribile per i Safari. Ci dirigiamo a Kampala e dopo circa mezz’ora siamo all’hotel Royal Lake View Gardens dove abbiamo le stanze per riposare alcune ore. Verso le 11.00 partiamo per cambiare i soldi e fare una prima spesa visto che ci aspetta il viaggio verso Masindi. Alle 13 lasciamo la capitale ed arriviamo al Rhino Sanctuari dopo 2 ore e mezza. Ci sono 28 rinoceronti in questo parco non proprio piccolissimo, con l’intenzione di ripopolare gli altri parchi Ugandesi. I ranger ci accompagnano con la moto alla ricerca degli animali e quando avvistano i rinoceronti scendiamo dal minibus ed a piedi ci avviciniamo per fotografarli. Alla fine ne vediamo 7 e soddisfatti riprendiamo il viaggio e dopo un’ora arriviamo all’hotel New Court View a Masindi.

Decidiamo di cenare subito e rimandare la doccia a dopo.

5 Agosto : partiamo da Masindi verso le 10.30 dopo aver fatto la spesa ed acquistato una SIM locale (ci vuole mezz’ora per fare tutta la pratica) con destinazione il Marchinson Falls N.P. Arriviamo al porto sul fiume verso le 13 e mangiamo al volo quanto acquistato in mattinata anche se Emiliano ci stupisce estraendo dallo zaino un salame che in 5 minuti sparisce completamente dalla tavola. Alle 14 inizia la crociera di 90 minuti sul Nilo dove avvistiamo molti ippopotami, un coccodrillo e varie specie di uccelli. Poi ci compaiono le cascate molto impetuose. Scendiamo dalla barca e prendiamo un sentiero che ci porta fino alla parte superiore delle cascate in 30 minuti ed alle 17 saliamo sui bus per ritornare al porto. Dobbiamo infatti passare sull’altra sponda del Nilo con una chiatta per attraversare il parco ed uscire dal lato nord per raggiungere il Lodge Herittage Safari dove dormiremo per due notti. Ci sono parecchie auto in attesa e solo dopo 40 minuti tocca noi salire sulla chiatta. Appena ripartiti con i bus iniziamo a vedere i primi animali ( varie antilopi, un elefante, bufali e molte giraffe) anche se sta venendo buio e non riusciamo a fare delle belle foto. Pazienza le faremo il giorno dopo. Verso le 20 arriviamo in hotel ed avendo prenotato la cena per telefono ci sediamo a tavola velocemente per mangiare carne, pesce di Fiume, accompagnati da ottime chips e verdure cotte. Il tutto “annaffiato” dalla ottima birra Nile. Visto che il Wi-Fi non va e ci dobbiamo alzare presto, andiamo a letto tutti quanti verso le 22.

6 Agosto: oggi giornata dedicata al game drive. La prima uscita parte alle 6, l’aria è fresca ma basta una felpa che tutti toglieremo dopo che il sole è salito dall’orizzonte. Il percorso è un susseguirsi di salite e discese verso il Nilo in un paesaggio molto verde che alterna tratti di bosco a savana con solo erba molto alta. Vediamo comunque numerosi animali come antilopi varie, facoceri, giraffe, elefanti, molte specie di uccelli. Arriva poi il pezzo forte 3 leoni su un albero anche se erano un po’ distanti. Facciamo una sosta sul fiume per sgranchirci le gambe e quando ripartiamo troviamo un altro leone sull’albero, questa volta molto vicino e ce lo gustiamo in santa pace finché non decide di scendere e dispersi nel bush. Verso le 12 rientriamo al Lodge per il pranzo ed un po’ di riposo, visto che alle 16 si riparte per il safari serale. Rifacciamo il giro del mattino sperando di incontrare altri felini, ma non ne vediamo. Sulla via del ritorno vediamo alcune jeep ferme e ci dicono che c’è un felino sull’albero. Non riusciamo nemmeno a prendere i binocoli che un leopardo scende dall’albero e si disperde nell’erba alta. Solo io e Cinzia siamo riusciti a vederlo per un secondo. Rientriamo al Lodge per la cena ma andiamo velocemente a letto visto che ci aspetta il giorno dopo il trasferimento più lungo del viaggio.

7 Agosto: Alle 6 del mattino siamo pronti a partire in direzione di Fort Portal 330 km per la maggior parte su strada sterrata. Riattraversiamo il parco fino al ferry boat e ci rechiamo a visitare un villaggio di pescatori sul lago Alberto dove i locali ci mostrano come tagliano il pesce per essiccarlo e conservarlo. Dopo un’ora riprendiamo la strada e facciamo una sosta a Hoima per acquistare frutta al mercato della città e un ottimo chapati con frittata, chiamato Rolex, lungo la strada, visto che abbiamo poco tempo per il pranzo e la strada è ancora lunga. Arriviamo all’ hotel Raja Excelsior di Fort Portal alle 19.45, dopo aver fatto una sosta al ristorante per ordinare la cena sperando che la preparassero nel frattempo, ma ci siamo sbagliati visto che finché non siamo tornati non hanno iniziato a preparare nulla. In 5 rientriamo in hotel con il moto taxi “Boda Boda” mentre gli altri fanno una passeggiata di un km e mezzo.

8 Agosto: Partenza alle 7 per visitare una parte minore del parco Kibale, il Bigodi Sanctuary dove facciamo due ore e mezza di passeggiata ai bordi di una foresta dove vediamo alcune scimmie, uccelli e farfalle. Ci fermiamo a pranzo presso una famiglia locale che ci fa assaggiare le specialità della cucina ugandese ed alle 14 ci rechiamo ai Craters Lake. Sulla strada che passa vicino al parco di Kobale ci attraversa la strada uno scimpanzé ed eravamo tutti felici di averlo visto, senza pagare la salata tassa di ingresso di 150$ a testa. Iniziamo verso le 16 sotto una leggera pioggia il giro, prima a visitare una scuola dove lasciamo alcuni materiali scolastici e poi 3 dei 54 laghi vulcanici della zona tutti circondati da bananeti. Verso le 18 partiamo per Il Rwenzori International Hotel a Kasese dove dormiremo stasera. Arriviamo in hotel alle 19.20 e come al solito prenotiamo la cena in hotel e mentre la preparano tutti a fare la doccia. Non è un granché ma la facciamo andar bene. Decidiamo per il giorno dopo che in 6 non andremo al trekking sul Rwenzori visto che sono 900 metri di dislivello e non siamo in forma, preferiamo tenere la cartuccia per i Gorilla.

9 Agosto: I 6 scalatori partono alle 7.30 per il trekking, mentre noi 6 vogliosi di relax, partiamo alle 9.30 per andare alle Hot Spring, 2 vasche di acqua termale a circa 5 km dall’hotel. Arriviamo sul luogo paghiamo 10.000 scellini ed entriamo nel sito dove io, Marino, Marcella e Lello ci rilassiamo nella vasca. Dopo un’ora e mezza ci avviamo verso il centro della città dove passeggiamo per i negozi e pranziamo ottimamente al Lodge Sandton Hotel Kasese. Diamo un’occhiata anche alle camere decisamente meglio delle nostre, non si sa mai di dover tornare un’altra volta. Rientriamo in hotel per un relax totale a chiacchierare in giardino e fare un massaggio. Al rientro degli scalatori concordiamo di andare a cena al Sandton. Ci abbandona Lello in preda al vomito e dissenteria. Alla sera Stefano ci fa un resoconto della loro escursione: hanno camminato per 4 ore facendo 700 metri di dislivello senza arrivare al primo campo base, poi sono tornati visto che si faceva tardi. Sentieri carini passando per una fitta foresta e godendo di bei panorami. Visti due camaleonti ed alcune scimmie. Ottima anche la cena e rientriamo soddisfatti in hotel.

10 Agosto: Partiamo verso le 8.45 in direzione Centro città per fare un po’ di spesa e fare il pieno ai pulmini e perdiamo un po’ di tempo visto che dobbiamo cambiare 2 distributori per ottenere il risultato. Solo verso le 10 ci muoviamo verso il Queen Elizabet N.P, oltrepassando la linea dell’equatore, dove ci rechiamo a visitare un villaggio di pescatori sul lago George. Una guida locale ci porta a visitare il villaggio e veniamo assaliti dai bambini che vogliono darci la mano o venire a spalle. Si vede che sono abituati a vedere qualche turista in quanto si mettono a cantare il “girotondo”. Alla fine lasciamo qualche regalo ai bambini, acquistiamo dei piccoli cesti di artigianato e ritorniamo al bus per raggiungere il lago salato dove visitiamo le saline. Vedere le condizioni di lavoro di queste persone ci lascia senza parole, inoltre il posto è pieno di bottiglie e pezzi di plastica ovunque, davvero una bella sporcizia non trovata in tutti i luoghi visti fino ad ora. Ci immaginiamo questo sale che viene venduto in tutta l’africa centrale quanto PVC contiene. Ripartiamo quindi per raggiungere il Buffalo Lodge a Kazinga dove ceniamo e trascorriamo 2 notti. Le camere sono molto grandi, il bagno enorme, ma alcune stanze non sono state completamente arredate: la cosa più importante mancano le zanzariere al letto. Per 4 di noi la notte è movimentata dalla caccia alle zanzare. Per fortuna io e Antonella abbiamo portato la zanzariera da casa e in qualche modo riusciamo ad installarla sul letto e riusciamo a dormire. Mai viste le zanzare in altri luoghi finora visitati, proprio qui dovevano esserci. In seguito alla nostra lamentela il giorno dopo ci hanno sistemato la stanza mettendo zanzariera, tavolino con tappeto e due specchi. Non ci aspettavamo un cambiamento così veloce in Africa.

11 Agosto: Oggi ci aspetta il trekking per incontrare gli scimpanzé. Uno dei nostri autisti, Eduard non arriva all’orario stabilito, mentre l’altro, Freddie, si arrabbia molto per questo. Finalmente con un’ora di ritardo, verso le 10 partiamo per la zona del parco dove possiamo incontrare questi primati. È un luogo davvero molto particolare, in mezzo alla savana piatta e con erba gialla, si apre una spaccatura che forma un avvallamento di circa 70 – 80 metri in fondo al quale scorre un fiume e nei due pendii c’è una foresta. Li ci sono gli scimpanzé. Raggiungiamo il punto indicato dal ranger con i bus ed iniziamo a piedi la discesa per raggiungere gli animali. Ha piovuto la sera prima e quindi il sentiero è scivoloso e fangoso. Arriviamo al fiume e nell’attraversarlo su un ponte in legno, Emiliano che stava fotografando, infila il piede in un buco e cade facendo finire in acqua cellulare e occhiali da sole. Per fortuna nessun danno fisico. Iniziamo a risalire l’altro versante dove sentiamo le grida delle scimmie. Siamo molto fortunati, ne vediamo 4 a terra, di cui uno sta fermo 10 minuti vicino a noi, ed altri 6 sugli alberi. In questo luogo c’è ne sono circa 30. Dopo circa 30 minuti, il ranger ci dice che il tempo è scaduto e dobbiamo ritornare ai nostri minibus.

Ritorniamo verso il Kazinga channel ed entriamo nella zona del parco Queen Elizabet a nord del canale, dove facciamo un game drive di un’ora ma senza vedere un granché. Arriviamo presso il Lodge Mweya, un posto molto bello con vista sul canale sottostante, che collega il lago George al lago Eduard, dove vediamo alcuni elefanti, numerosi ippopotami e bufali. Verso le 15.30 scendiamo al porto dove ci aspetta una crociera di 2 ore nel canale, durante la quale rivediamo gli animali su descritti e numerosi uccelli, tra cui moltissimi kingfisher e le aquile pescatrici africane. Rientriamo poi in hotel per gustarci un’ottima cena terminando con il liquore tipico africano l’Amarula.

12 Agosto: Partiamo in direzione sud, alle 9.00 in direzione di Ishasha la zona del parco dove è possibile vedere i leoni sugli alberi. Sono circa 80 km di sterrato, ma dopo pochi km Freddie ferma il pulmino e scende a guardare sotto, abbiamo una perdita d’olio dei freni e pertanto siamo senza sistema frenante visto che anche il freno a mano non è messo bene. Perfetto in mezzo alla savana credo che non troveremo un meccanico. L’autista però è tranquillo e dice che “pole pole” arriveremo a destinazione. Verso le 12 arriviamo all’entrata di Ishasha ed iniziamo il game drive. Il posto è veramente bello e si alternano savane nella parte alta con vista su foreste in basso al confine con il Congo. Il pulmino davanti a noi si ferma per consentire ad una mandria di bufali di passare e mentre tutti sono intenti a guardare verso sinistra per fotografarli, dal lato destro a 3 metri dal bus, si alza un leopardo con in bocca una preda, disturbato da un bufalo. Noi dietro iniziamo subito con gli scatti mentre il leopardo si allontana nell’erba alta abbandonando il pasto. Richiamiamo i nostri compagni di viaggio a guardarlo e finalmente anche loro lo vedono finché non si acquatta sotto un cespuglio. Riusciamo a fare comunque molte fotografie ed attendiamo che i bufali passino in modo che lui possa recuperare la preda e portarsela su un albero. Purtroppo passa troppo tempo e dobbiamo lasciarlo nel suo cespuglio e proseguire. Ci fermiamo in una radura vicino ad un piccolo fiume che segna il confine con il Congo, dove un gruppo di spagnoli sta montando le tende per la notte. Non servono guardie di frontiera, ci sono tanti ippopotami che scoraggiano chiunque voglia attraversare il confine. Riprendiamo il game drive cercando i leoni ma senza successo. Il parco presenta qualche elefante, molti bufali, un tipo di gazzella chiamata Topi, che non avevamo mai visto, oltre alle solite altre gazzelle.

Arriviamo verso le 17 nella città di Kihihi e prendiamo possesso delle stanze al Kashunju Guest Hotel. L’approccio è orrendo, passiamo dalle stanze grandissime di ieri a queste piccolissime che danno su un cortile interno con le porte in ferro chiuse con lucchetti, sembra un carcere con il cortile per l’ora d’aria. Dopo una passeggiata per la cittadina rientriamo per la cena che non è male, terminando la serata al bar dell’hotel con musica occidentale da discoteca anni 80, la TV che trasmetteva un documentario sulle savane dell’Africa e la compagnia di una bottiglia di Amarula.

13 Agosto: oggi ci aspetta lo spostamento verso Kisoro la cittadina che fa da punto di partenza per la visita ai gorilla che faremo il 15. Partiamo alle 7.30 e imbocchiamo subito uno sterrato che ci porterà fino a 2.300 metri di altezza. Le montagne sono bellissime con piantagioni di te e banane, che lasciano il posto alle patate nelle parti più in alto. Il programma prevede prima una visita al lago Bunyonyi dove arriviamo per pranzo. È molto particolare e pieno di isole e sulla costa ci sono anche dei Lodge molto belli. Dopo pranzo saliamo in quota per fare delle foto dall’alto e poi ripartiamo per Kisoro sempre su uno sterrato che costeggia il lago per 50 km per poi immettersi in una bella strada asfaltata. Arriviamo in città alle 18.30 e prima di prendere le camere andiamo all’agenzia turistica per decidere cosa fare il giorno dopo. Ci sono 3 vulcani spenti nel parco vicino a Kisoro e sono previsti 3 trekking per raggiungere le vette con dislivelli di 1900, 1400, 1.100 oppure dei sentieri più bassi meno impegnativi, dove si possono vedere delle grotte, uno spettacolo dei Pigmei che simulano la caccia, oppure le scimmie dorate. Il problema è che tutto costa da un minimo di 70 ad un massimo di 90 dollari, e per fare una passeggiata ci sembra troppo. In 8 optiamo allora per la visita ad una piantagione di caffè con degustazione e fare poi una passeggiata in città, altri 4 decideranno a cena cosa fare.

Andiamo quindi all’Hotel Virunga per una doccia veloce ed usciamo per cena al Pot cafè dove per 28.000 scellini abbiamo una zuppetta, polpette di carne con contorno e dolce. Le porzioni sono giganti e quindi bastava un piatto solo del secondo in due persone. Rientriamo in hotel ed il nostro autista Edo ci dice che è arrivato il responsabile a Kisoro della Pinnacle l’agenzia corrispondente di Avventure in Uganda, che vuole parlarci. Lo incontriamo e con sorpresa ci dice che non ci sono i permessi per tutti il 15 per vedere i gorilla, ma 8 devono andare domani e gli altri 4 giovedì, inoltre non più nella “foresta impenetrabile di Bwindi” ma alle pendici del vulcano Mgahinga. Valeria si arrabbia tantissimo e da fastidio la strafottenza del corrispondente di fronte a questo cambiamento di programma detto la sera prima mentre andavamo a letto. Comunque non abbiamo alternative e gli 8 che volevano stare in relax andranno a vedere i gorilla mentre i 4 si faranno l’escursione alle gole di roccia del vulcano.

14 Agosto: Andiamo tutti insieme alla sede del UWA (Uganda Wildlife Autority) con i bus su una strada pessima. La strada non raggiunge la sede dei Ranger ma bisogna salire a piedi lungo un sentiero di rocce vulcaniche sconnesse. Salutiamo i 4 che vanno alle gole, ed iniziamo la salita. Raggiungiamo la sede dove prima ci vendono delle magliette con stampati sopra i gorilla e poi ci fanno il briefing per informarci del comportamento da tenere quando li incontriamo: non fumare, non bere e mangiare, non guardarli negli occhi, spostarsi di fianco se vengono verso di noi. Alle 9 partiamo dai 2.380 metri di altitudine della base dei Ranger ed iniziamo a salire. Ci sono dei Ranger che seguono i gorilla e comunicano via telefono con le due nostre guide che ci informano che oggi i gorilla sono agitati a causa della presenza di bufali ed un elefante e continuano a spostarsi. Ci fermiamo per aspettare che la situazione si calmi e nel frattempo passano 2 pigmei che accompagnano 2 turisti per un escursione. Finalmente possiamo ripartire ed alle 11.45 li vediamo. Sono maestosi ed incutono un po’ di paura. Uno si batte il petto di fronte a noi e si allontana. Li seguiamo e passiamo un’ora molto intensa tra inseguimenti e qualche sosta quando vogliono mangiare. Alla fine vediamo Mark il maschio dominante Silverback, il suo vice chiamato Mafia, una femmina con un cucciolo sulla schiena ed uno più grandicello che la seguiva. Rientriamo verso il bus passando in mezzo alla fitta boscaglia per circa un’ora. Mangiamo un Rolex in un ristorantino dove era parcheggiato il bus e rientriamo stanchi verso le 16.45 in hotel.

I 4 che hanno fatto l’escursione alle gole, sono stati soddisfatti della camminata, 700 metri di dislivello ed hanno trovato molto particolare che una parte della parete a picco fosse rivestita di muschio verdissimo. Durante il percorso hanno incontrato un gruppo di bufali, forse quelli che disturbavano i nostri gorilla. Per cena proviamo il ristorante appena fuori dall’hotel, carina la cameriera ruandese, ma il cibo era meglio quello della prima sera.

15 Agosto: Oggi tocca a Valeria, Cristiano, Patrizia ed Emiliano andare dai gorilla. Loro sono più fortunati di noi e trovano i gorilla tranquilli a soli 30 minuti di cammino. Tutta la famiglia è riunita ed i due piccoli giocavano allegramente tra di loro. Grandi emozioni per tutto il gruppo. Noi invece andiamo alla piantagione di caffè di montagna dove una guida ci spiega prima come viene coltivato, come viene sgusciato il chicco di arabica e poi i tre livelli di tostatura. Alla fine assaggio dei 3 tipi di caffè: poco tostato e ricco di caffeina come piace agli arabi, tostatura media e media caffeina per gli americani, tostatura forte e poca caffeina per avere il caffè nero che piace agli europei. Rientriamo in città verso le 13 ed è giorno di festa essendo ferragosto, ed oltre ad esserci il mercato, c’è una cerimonia religiosa anglicana con canti e balli. Tantissima gente vestita a festa passeggiava per la città di Kisoro con abiti di tanti colori. Bellissime le donne che con eleganza trasportavano sulle loro teste come niente fosse ogni genere di mercanzia. Spuntino veloce con Guacamole e chapati al Pot caffè e poi per 3 di noi massaggio per soli 10.000 scellini. Assistiamo anche alla cerimonia anglicana ricca di canti e balli molto allegri e coinvolgenti.

Per cena di nuovo al Pot cafè, assieme ad un altro gruppo di Avventure arrivato ieri nel nostro stesso hotel. ( Anche per loro la Pinnacle Africa ha fatto casino con la gita ai gorilla).

16 Agosto: Oggi inizia il ritorno verso Entebbe, partiamo alle 8 da Kisoro per dirigerci verso il Lake Mburo N.P. dove avremo un game drive e pernottamento. Facciamo una sosta appena passata la vivace città di Kabale dove presso una grande stazione di servizio troviamo una bella area di ristoro quasi occidentale, dove insegnamo al barista a farci un cappuccino davvero buono. Riprendiamo il viaggio, la strada è tutta asfaltata e bella ma la presenza di tantissimi dossi artificiali rende la velocità media torno ai 40 all’ora circa. Circa 25 km dopo la grande città di Mbarara prendiamo lo sterrato che ci porta dopo 30 minuti al Leopard Rest Camp al lago Mburo. Totale del viaggio comprese le soste, 8 ore. Lasciamo i bagagli e verso le 16.30 partiamo per un game drive serale nel parco. Vediamo alcune giraffe, le zebre, facoceri a volontà e numerosi impala, topi, bushback ed altre gazzelle. Arriviamo a vedere il tramonto sul lago per poi ritornare al Lodge per la cena.

17 Agosto: Al mattino il gruppo si divide in 3: 5 vanno a fare il safari a piedi nel parco vicino ad una pozza d’acqua dove vedono parecchi animali ad abbeverarsi (tutti erbivori, costo 30$), 3 stanno al Lodge a riposare, e 4 fanno un game drive con il pulmino rivedendo le stesse tipologie di animali di ieri. Alle 10.45 siamo pronti a lasciare il parco e riprendere il viaggio verso Entebbe, dove nella notte avremo il volo per rientrare in Italia. Prima di partire i due autisti ci radunano tutti e ci ringraziano di aver scelto l’Uganda e la Pinnacle per la nostra vacanza.

Verso le 12.20 prima sosta per mangiare ottimi spiedini di capra e chapati cucinati a bordo strada. Riprendiamo il viaggio ma poco dopo, vicino a Masaka, abbiamo il nostro primo guasto al bus. Ci fermiamo per mezz’ora mentre i due autisti riparano il mezzo e noi ne approfittiamo per lasciare gli ultimi regalini ai bambini che ci vengono vicini incuriositi. Arriviamo verso le 16 all’Equator Point dove facciamo la foto di gruppo di rito e procediamo con gli acquisti di souvenir visto che questo è l’unico posto incontrato dove ci sono molti negozietti. Le cose sono le solite statuette di legno, calamite a forma di gorilla, magliette dei vari parchi, ma nulla di particolare se in Africa si è già stati altre volte.

Alle 16.40 ripartiamo alla volta di Entebbe, ma mentre ci avviciniamo a Kampala il traffico aumenta, per fortuna ad un certo punto imbocchiamo una autostrada che arriva fino all’aeroporto costeggiando il lago Vittoria. Usciamo prima per raggiungere l’hotel Frontieres dove abbiamo le camere per una doccia e un poco di riposo. Salutiamo con commozione reciproca i nostri autisti Freddy ed Eduard ed andiamo a cena al ristorante Faze a circa un km a sinistra dell’hotel, molto occidentale e carino.

Non ci resta che rientrare per 2 ore di sonno intenso.

18 Agosto: Bisogna proprio tornare, alla una e 10 minuti partiamo dall’hotel accompagnati dai mezzi dell’albergo verso l’aeroporto dove il volo ha un’ora di ritardo e siamo preoccupati per la coincidenza. Ad Istanbul un’addetta ci aspetta per portarci al gate del volo per Milano che sta già imbarcando. Salutiamo al volo Valeria e Cristiano che voleranno su Roma, con la speranza di rivederli presto e ringraziandoli per il lavoro ottimamente svolto per tutto il gruppo. C’è l’abbiamo fatta, dopo 20 minuti di corsa siamo sul volo per Milano dove arriviamo in orario alle 14.

Alcune informazioni utili:

Clima: Un caldo moderato un po’ umido a nord dell’equatore, dove abbiamo avuto pioggia moderate verso il tardo pomeriggio. Clima fresco a Kisoro ma secco, basta comunque una felpa. Caldo secco al Lake Mburo. Consiglio di non portare giacche, ma felpe ed impermeabili tipo K Way.

Valute: il dollaro è accettato quasi ovunque, ma è meglio avere la valuta locale lo Scellino Ugandese. Il cambio era di circa 4000 scellini per un euro, 3.650 per un dollaro.

Prese elettriche di tipo inglese, corrente 220 volt ( nei campi tendati c’ è solo alla reception).

Wi-Fi non di buona qualità ma sempre presente tranne al Leopard rest camp.

Cibo: in Uganda si mangia bene, buona la carne sia di manzo che di pollo e capra, verdure cotte e crude molto buone, da consigliare il guacamole (avocado, pomodoro e cipolla) davvero appetitoso. Ottime le patate sia fritte che stufate assieme alla carne. Buone le varie zuppe di funghi o zucca servite come antipasto. Il costo medio per un pasto al ristorante si aggira intorno ai 6 – 8 € ciascuno compreso le bevande (birra da mezzo litro circa 1 euro, acqua o bibite 50 cent. di euro). Mangiare per strada per esempio il Rolex (chapati arrotolato con dentro una frittata) costa 50 cent.

Trasporti: Ero un po’ scettico sull’uso dei minibus 4×4 rispetto alla classica Jeep Toyota Landcruiser, ma devo dire che abbiamo viaggiato bene sia sugli sterrati, anche dove c’era fango, che su strada, dove mancano un po’ di ripresa nelle salite incontrate nella parte sud dell’Uganda. La strada che attraversa il paese nella parte ovest da Masindi fino a Kisoro è ancora prevalentemente sterrata, anche se sono in corso tantissimi lavori per asfaltarla ad opera di imprese cinesi. Credo che già tra un anno la parte asfaltata sarà maggioritaria. La strada che scorre ad est, da Kisoro a Kampala e proseguendo a nord fino a Masindi è tutta asfaltata.

Il popolo ugandese: sempre cordiali e sorridenti come in genere gli africani di queste zone, parlano in buona parte l’inglese e poco lo Shwaili, non ci siamo mai sentiti intimoriti da nessuno quindi un paese davvero molto tranquillo. Tantissimi i bambini, molto spesso stupiti di vedere i Mzungu (i bianchi) a spasso per il loro villaggio. Quando abbiamo regalato loro penne, matite o vestiti hanno sempre fatto un inchino di ringraziamento, e per noi era un dono ancora più grande vedere il loro sorriso accendersi negli occhi.

Credo che il mal Africa nasca da qui, nel riscoprire i rapporti umani e la gioia data dalle piccole cose.

Le città: nelle città più grandi le case sono in mattoni e tetto in lamiera, ma nei villaggi spesso si vedono ancora case di fango e tetto in makuti. La vita si svolge ai bordi della strada principale dove è tutto un susseguirsi di negozi di vari generi per uso locale, bancarelle di frutta raccolta nei campi vicini e per cucinare chapati o spiedini di carne grigliata di capra o manzo.

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