Tutto il Vietnam
Dopo aver passato pomeriggi interi in libreria sfogliando le migliori guide turistiche (un po’ come si fa quando si gira il mappamondo) la mia bella tutt’un tratto mi fa: Leggi qui, il Vietnam sembra davvero interessante. Ci sediamo assieme, sfogliamo e leggiamo qualche pagina, vediamo qualche foto e… la scelta è presto fatta: quest’anno si va in Vietnam!
Dopo esserci immaginati già nelle risaie col cappellino in testa, iniziamo lo studio del periodo. Il Vietnam, climaticamente, è diviso in 3 parti: Nord, Centro e Sud. Per farla breve in queste 3 parti si alternano stagioni “fredde”, calde, secche, delle piogge in diversi periodi e facendo la spunta col calendario alla mano, scopriamo che tra marzo e aprile si ha il periodo in cui in tutte e tre le zone si ha la stagione buona/accettabile per andare. Cerchiamo cosi un volo che copra 20 giorni a cavallo tra marzo e aprile e scopriamo che la QATAR AIRWAYS (miglior compagnia aerea nel 2011 e 2012) ci propone un biglietto relativamente economico (900 euro a testa) che fa proprio al caso nostro. Andata Roma-Doha-Ho Chi Minh, ritorno Hanoi-Doha-Roma: in questo modo eviteremo di prendere un ulteriore volo interno. Per fare un paragone altre compagnie “offrivano” il volo a/r roma-saigon (con scali in vari modi) a un centinaio d’euro in meno, a cui pero si doveva aggiungere l’altro volo interno, il tempo in più perso ecc ecc.
Ok, volo preso (tra l’altro la compagnia ci fa già scegliere il menu, cosa utilissima per noi che non mangiamo carne), parte lo studio delle tappe e la successiva prenotazione degli alberghi (interamente effettuata su booking.com, ci siamo come al solito trovati benissimo). Ci siamo mantenuti sulla fascia di prezzo dei 15-20 dollari a notte a coppia (colazione inclusa) scegliendo alberghetti ben recensiti il più possibile vicini alle attrattive turistiche/servizi serali. Devo dire che un po’ per fortuna un po’ perché questi siti sono fatti sempre meglio, le nostre scelte sono state sempre abbastanza azzeccate. Per quanto riguarda la parte burocratica abbiamo fatto i visti direttamente in ambasciata (abitiamo a Roma) al costo di 80 (si avete letto bene, Ottanta) euro a testa, abbiamo stipulato un assicurazione di viaggio che coprisse spese sanitarie, infortuni, smarrimenti furti anche dell’attrezzatura fotografica e abbiamo fatto delle vaccinazioni (sebbene non obbligatorie).
Per quanto riguarda gli spostamenti interni abbiamo prenotato 4 voli con la compagnia di bandiera VIETNAM AIRLINES con cui ci siamo trovati davvero bene (hanno solo il difetto di mandarti milioni di email dopo la prenotazione per chiederti se vuoi comprare un upgrade in business). Il prezzo medio è stato sui 40-50 dollari a volo a testa, bagagli compresi.
Per quanto riguarda il resto del racconto mi limiterò a darvi delle informazioni pratiche e di carattere generale/personale. I luoghi da visitare in ogni cittadine li troverete scritti sulle guide molto meglio di quanto potrei descriverli io
Zaini preparati e si parte, via!
Venerdi 22 Marzo
Si parte alle 19 di sera, voli impeccabili, servizio perfetto, e Sabato 23 marzo alle 19 siamo ad Ho Chi Minh. Abbiamo prenotato l’hotel Yellow House Saigon (22$ a notte con colazione), con servizio di Pickup all’aeroporto (17$). La scelta si rivela azzeccata perché siamo nel distretto 1, a breve istanza dalle attrattive turistiche e praticamente attaccati alla zona di ristorantini e localini serali. L’impatto con questa enorme metropoli asiatica è forte, fortissimo. Fiumi di motorini che sembrano schivare il nostro taxi solo all’ultimo secondo come in un videogioco, milioni di persone riversate per strada e l’assordante e continuo suono dei clacson, che farà da colonna sonora all’intera visita di Ho Chi Minh e Hanoi. Arrivati in hotel posiamo gli zaini e ci tuffiamo nella vita notturna di Saigon: estremamente vivace e giovanile, questa città offre molto al divertimento e infatti passiamo due serate piacevolissime tra ristorantini, bancarelle e localini di vario tipo(gradevole la loro Saigon beer). Saigon è una città che dà di sporco ed è una sensazione che purtroppo avremo addosso per quasi tutta la vacanza (ma già lo sapevamo). Le bancarelle per strada vendono cibi di tutti i tipi, dalle immancabili zuppe (Pho) alla frutta fresca tagliata ai mini barbecue con le seppie essiccate sopra. Noi abbiamo provato un po’ di tutto (anche al famoso mercato cittadino), ma dovete superare l’ostacolo visivo di vedere le “cuoche” affettare pesce, carne e verdura direttamente usando l’asfalto come tagliere, lavare le stoviglie in acqua NERA (lavare significa immergerle in quell’acqua e tirarle fuori) e sopportare l’idea di avere al vostro fianco persone che ruttano e sputano a terra liberamente. Chiedo scusa per queste mie espressioni forse poco elegante ma i racconti di viaggio si scrivono anche per far capire ai lettori cosa aspettarsi. Devo dire che le zuppe e le altre cose mangiate in strada erano effettivamente gustose, ma io e la mia bella ci adattiamo facilmente quasi a tutto.
La tappa successiva prevede 4 ore di pullman (4$) alla volta di Can Tho, la principale città sul delta del Mekong. Tramite l’albergo di Saigon abbiamo prenotato una notte “in famiglia”: praticamente una famiglia che abita nelle campagne sul delta ha costruito 6-7 bungalow in cui può “ospitare”. La loro struttura si chiama MINH VIET (la trovate facilmente su google)e al prezzo di 40$ ci hanno fornito: pickup con 2 moto alla stazione di autobus di Can Tho, noleggio delle bici mini corso di cucina con la classica mamma (ci ha insegnato a far il loro pancake di verdure, è stato divertentissimo provare a spiegarsi visto che lei non parla inglese),cena, 1 notte, Gita in barca di 4 ore al mercato galleggiante, birre e succhi di frutta vari. Devo dire che qui abbiamo vissuto un’esperienza bellissima e autentica. Intanto noleggiando le bici abbiamo girato per questo paesino di campagna che si snoda lungo uno dei tantissimi rami del delta, visti tanti bambini che correvano fuori dalle loro case per salutarci, persone che facevano il bagno o il bucato nel Mekong, che raccoglievano la frutta, che mercanteggiavano in strada, che portavano il bestiame al pascolo lungo il fiume, veramente bello. L’esperienza di stare in una famiglia piuttosto che in un albergo è stata proprio felice perché l’unico della famiglia che parlasse un po’ di inglese (è un ragazzo) ci ha spiegato un sacco di cose sulla loro vita e non solo e poi perché si ha la netta sensazione di fare qualcosa di poco turistico, che non guasta. I bungalow tra l’altro sono proprio deliziosi, ricoperti da foglie di palma imbitumate. In questo periodo c’erano pochissime zanzare, noi abbiamo comunque usato Autan e “Mosquitos net” per la notte (il letto era a baldacchino proprio per questo). Descrivere l’emozione di arrivare al più famoso floating market del mondo nelle primissime ore del mattino è impossibile, un’esperienza davvero da vivere.
La tappa successiva prevede il primo volo interno da Can Tho a Phu Quoc per farci 3 giorni di puro mare (mentre in Italia stavano tutti con l’ombrello, queste si son soddisfazioni!). L’aereo che parte da Can Tho è di quelli a eliche e per noi è la prima volta: con le dita incrociate saliamo e dopo 40 minuti (e un atterraggio a dire il vero da brivido) siamo in quest’isola incantevole. Qui abbiamo prenotato il Thanh Kieu, una bellissima struttura immersa in un enorme e curatissimo giardino di alberi da frutto tropicali, situata direttamente su Long Beach. Il prezzo è stato di circa 35$ a notte (colazione, ottima e abbondante, inclusa e pick-up aeroportuale compreso, ma non c’è aria condizionata): ovviamente essendo un’isoletta ha prezzi più alti della media e noi ci siamo concessi questo piccolo “lusso” in più perché ci siamo innamorati di questi bungalow immersi in quel bel verde. Sicuramente arrivando li si possono trovare Guesthouse a prezzi minori. Long beach ha probabilmente il mare più brutto dell’isola, ma su questo eravamo già documentati: abbiamo comunque scelto questa location perche con 20 minuti a piedi si arriva al centro della cittadina col famoso Night Fish Market, un mercato notturno di pesce in cui ogni banchetto ha un po’ di tavoli e sedie dove servono delle vere prelibatezze (dai barbecue su cui cuociono aragoste, granseole e gamberoni ai fornelli dai quali escono piatti buonissimi) e con un po’ di altri localini carini. Per vedere del mare meraviglioso la cosa migliore è affittarsi un motorino e farsi i 35 km che vi separano da SAO BEACH, la spiaggia più bella dell’isola, con un mare incantevole, palme e sabbia bianchissima e finissima. In alternativa potete trovare altre persone e organizzare (o farvi organizzare dalla reception) un taxi di gruppo.
Da Phu Quoc dopo 3 giorni abbiamo preso 2 voli interni per arrivare ad Hue. Questa cittadina è davvero graziosa e qui abbiamo trovato il miglior albergo di tutta la vacanza (ed anche il più economico, strano eh). Si chiama Jade Hotel (15$ a notte con un’ottima prima colazione). Lo staff è di una gentilezza mai vista, il posto è pulitissimo e ci fanno gratis l’upgrade ad una camera deluxe, solo perché era libera, incredibile! Anche questo hotel è vicinissimo alla zona dei locali-ristorantini e vicino alla famosa Citta Proibita, la vera attrattiva di Huè, su cui non mi soffermo. La sera c’è il lungo-fiume dei profumi che si anima con un mercatino carinissimo, consigliata la bella passeggiata di 1-2 km dal centro. Qui l’atmosfera è più da cittadina di provincia (e in effetti è cosi), quindi dimenticate il caos di Saigon e passeggiate in grazia di Dio. In questa cittadina troverete molte piccole botteghe d’arte, quindi se ne siete appassionati, qui avrete pane per i vostri denti.
La tappa successiva la raggiungiamo con 3 orette e mezza di pullman (4$ a testa) ed è Hoi An, graziosissima cittadina subito a sud di Da Nang. L’albergo qui non è niente di che, nel bagno c’è della muffa al soffitto, non sembra proprio pulito e la sera dopo le 10.30 rientrando in hotel trovavamo la reception invasa dallo staff che dormiva su brandine di fortuna (divertente per noi ma potrebbe essere fastidioso per altre persone). Va detto però che c’è una bella piscina nel cortile in cui molti facevano il bagno (col mare a 5 km… mah!) La colazione inoltre, non è delle migliori. L’hotel si chiama An Hoi hotel (dall’omonima isoletta di An Hoi su cui si trova). Qui per 25$ a notte (Hoian è una cittadina dove la vita è un po’ piu cara delle altre) dormiamo a 200 metri dal famosissimo ponte illuminato. Il posto è incantevole, la città vecchia una meraviglia di vicoli, case e templi in cui perdersi a girare tutto il giorno. Da Hoi an affittando delle bici (1$ al giorno) si può andare in spiaggia (6 km di distanza, mare sempre mosso e bruttino, ma la spiaggia a fine giornata è sempre un’ottima scusa per rilassarsi, fare una passeggiata in bici e vedere e fotografare gente del luogo che si diverte ) oppure in villaggi di artigiani della ceramica e del legno (visite molto interessanti e diverse dal solito) oppure ancora si può seguire una pista ciclabile che parte a 3 km da Hoi an (verso il mare) e che vi porterà per risaie, villaggi locali, villaggi con case fatte di bamboo, fiumi, allevamenti di bufali… veramente da fare!
Dopo 3 Giorni ad Hoi An prendiamo l’ultimo volo interno da Da Nang ad Hanoi, qui abbiamo prenotato l’hotel Aurora, molto vicino al famoso lago della tartaruga (3 min a piedi), ma dal personale (ad eccezione dei facchini tutti gentilissimi) un po scortese e ammorbante (vogliono per forza farti acquistare le escursioni proposte dal loto hotel). Segnalo inoltre che sebbene le camere siano abbastanza carine, la colazione è a dir poco scarsa e che doccia e water sono in una stessa minuscola stanzetta senza che ci sia nulla a separarli (praticamente facendo la doccia inonderete il water). Particolare che noi come al solito abbiamo trovato divertente e “da raccontare” ma che per molti può risultare scomodo e fastidioso. L’hotel costa 20$ a notte e il pick up dall’aeroporto altri 15. Il primo giorno ad Hanoi lo passiamo a zonzo senza una meta precisa (avremmo fatto un altro giorno e mezzo qui a fine vacanza) e andiamo a visitare il mercato: particolarità è che qui potrete trovare anche persone che vendono tartarughe per il brodo e dei grossi Rospi da arrostire/friggere, quindi astenersi animalisti e persone iper sensibili sull’argomento. Io e la mia bella qui abbiamo avuto l’occasione di assaggiare dei bachi da seta fritti (forse da un paio di settimane eheh): a me sono piaciuti, a lei no. E’ un posto che consiglio soprattutto agli appassionati di fotografia e di quelle trasmissioni sui Cibi nel mondo che tanto vanno di moda su Sky: potrete vedere donne che sezionano pesci giganti ancora boccheggianti e uomini con le mani el e braccia completamente insanguinate intenti a tirar fuori le budella da animali vari per ricavarne interiora da vendere.
L’indomani partecipiamo all’escursione alla volta di Halong Bay, prenotata tramite il nostro Hotel sulla barca AURORA DELUXE (90$ a persona per 2 giorni e 1 notte a bordo, tutti i pasti compresi). Il posto, come potete vedere dalle milioni di foto sul web è incantevole, c’è possibilita di fare un bagno in spiaggia durante la navigazione, oppure di andare un po in canoa tra i villaggi galleggianti (esperienza bellissima) e di vedere la grande Grotta delle Sorprese (insieme ad altri milioni di turisti). Il tutto è molto molto turistico, ma come si puo non vedere una delle 7 meraviglie della natura al mondo? In effetti la vista che si ha passando tra quelle rocce è eccezionale, ti riempie gli occhi e il cuore: quindi chi se ne importa se sulla nave i camerieri ti chiedono ogni 5 secondi se vuoi un drink (a pagamento ovviamente) o se vuoi comprare delle perle, se nella stanza tutti i rubinetti del bagno perdono, se il cibo è lo stesso per 2 giorni solo ogni volta reinventato sotto vesti diverse, se la sera ci “costringono” a partecipare ad una maratona di karaoke, se la scialuppa si rompe appena ci saliamo!! Qui si viene per perdersi tra quelle rocce e per lasciarci gli occhi, per guardarle il più possibile per poi ricordarsele per tutta la vita, quindi fatevelo bastare scordandovi del resto. Noi siamo stati bene e abbiamo incontrato persone piacevoli, ma in realtà sconsiglio di partire con l’Aurora. L’autista che vi porterà da Hanoi all’imbarco è un folle, abbiamo vissuto 4 ore di terrore, la mattina alle 7.30 vi sbattono fuori dalla camera perche devono pulire per far largo al gruppo che salirà sulla nave di nuovo a mezzogiorno, non ci sono spazi dove rilassarsi all’ombra e l’accompagnatore si fa chiamare HAPPY anche se è la persona meno sorridente vista in Vietnam. Il consiglio che do a chi ha un po’ più di tempo è di recarsi con mezzi proprio a CAT BA (che abbiamo letto essere una località assai piacevole), pernottare li e prenotarsi una gita di un giorno in barca a zonzo per la Baia. Noi avendo pochi giorni per vedere il più possibile nel nostro tour de force abbiamo optato per il tutto organizzato. Comunque sia, comunque lo vogliate fare, non perdetevi Halong Bay!
Tornati da Halong Bay ci aspettano 9 ore di treno notturno alla volta di Bac Ha, cittadina dei monti del nord, a pochi chilometri dal confine cinese. Arriviamo qui per farci un po’ di trekking tra i villaggi di tribù (dal paesino c’è un percorso di 6 km totali bellissimo in cui si passa tra due villaggi) e per vedere il famoso mercato domenicale di cui parlerò in seguito. Qui abbiamo vissuto probabilmente l’esperienza più autentica della vacanza: arrivati alla stazione prendiamo il pullmino che in 3 ore ci avrebbe portato a Bac Ha. Inizialmente eravamo in 7-8 ma ad ogni fermata (per i primi chilometri ne fa una ogni 500 metri) il pullmino si fermava a caricare altre 2-3 persone con le loro mercanzie. Ad un certo punto ci siamo fermati nel retrobottega di una casa e 3 persone hanno caricato nel vano sottostante del pulmino una 15ina di barili di liquore di riso (peraltro infiammabile). Qualcuno lo hanno caricato anche tra un sedile e l’altro. Comunque dopo mezzora, su un pullman da 28 persone, eravamo piu di 40, con persone in braccio ad altre persone e carichi di mercanzie varie: devo dire che è stato tutto molto divertente, ma capisco che per molti potrebbe essere un incubo (e non ho neanche parlato dell’odorino di pecora misto a liquore di riso che c’era sul pullmino). Arriviamo finalmente in hotel il Ngan Nga, devo dire molto grazioso, tipico hotel di montagna con molto legno. Scegliamo una camera al sesto piano, e poco dopo ci accorgiamo che l’hotel è senza ascensore, ottimo per tenerci in forma J. La camera è comunque molto gradevole, ha solo l’inconveniente che l’acqua calda esce 5-10 minuti dopo averla aperta (c’è proprio scritto su un cartello nel bagno) ed ha una bella vista sulla vallata. La colazione a dire il vero è scarsa, ma non ce ne curiamo visto che di fianco c’è un forno meraviglioso che per 1$ al pezzo vende dei dolciumi di qualità eccezionale. Prima parlavo del mercato domenicale: è un evento da non perdere se avete tempo di venire fin qui. Praticamente le tribù di zona (qui ci sono gli hmong a fiori, riconoscibili dai vestiti multicolori e floreali che indossano) si riuniscono in questo mercato per vendere e comprare di tutto. Di particolare rilievo la zona dedicata alla compravendita di bestiame: bufali, maiali, maialini , volatili vari e , ahime, anche cani (non credo da compagnia visto che venivano letteralmente insacchettati a gruppi di 4-5 cuccioli). E’ un’esperienza forte specie per chi, come noi, è nato in città. Ascoltare le urla dei maiali, vedere animali picchiati, trascinati, insacchettati, scannati li per li, è un’esperienza senz’altro interessante per certi versi, ma può rivelarsi un po’ tosta. A me personalmente è piaciuta e la mia reflex fumava per quante volte l’ho fatta scattare. Anche qui ci sono molte capanne dove fermarsi a mangiare e a fumare da enormi canne di bamboo, ma credetemi le condizioni igieniche in questo mercato sono veramente precarie e noi ci accontentiamo di spuntinare con delle frittelle color arancio fatte di….Fantasia (Nel senso che non sappiamo né abbiamo capito cosa ci fosse). La sera della domenica prendiamo il treno che in 9 ore ci avrebbe portato ad Hanoi ma… il treno prima del nostro ha subito un deragliamento, il tratto ferroviario è interrotto, la ferrovia è guasta e noi impiegheremo quasi 24 ore di divertente (ora che l’avventura è finita)inferno per tornare nella Citta di destinazione.
Ad Hanoi seguiamo il percorso della Lonely Planet e visitiamo le principali attrattive, la sera andiamo a mangiare con le nostre compagne di disavventura ferroviaria: due meravigliose donne thailandesi, mamma e figlia, con cui abbiamo vissuto le 24 ore nei vari treni del giorno precedente. Con loro gustiamo anche il famoso caffè “ca fe chon”, che si fa con chicchi di caffè pescati dalle feci delle donnole che vivono in alcune piantagioni di caffè. Da provare assolutamente, è ottimo (e pregiato, quindi è un ottimo souvenir da portare a casa)
Purtroppo come al solito il tempo è stato tiranno ed è arrivata l’ora di ripartire. La QATAR ha aggiunto uno scalo al volo, quindi voliamo da Hanoi a Bangkok, da Bangkok a Doha e… da Doha a Doha: eh sì, perche dopo aver decollato e volato per circa un’ora il comandante ci annuncia che a causa di un piccolo guasto al veivolo dobbiamo rientrare in Qatar. A parte un po’ di spavento iniziale tutto fila liscio, riaprtiamo alla volta di Roma e atterriamo in Patria con qualche ora di ritardo ma, come ha detto il comandante, “Safety first”, la sicurezza prima di tutto e noi siamo stati felici di sentirci sicuri e protetti nonostante il problema. Devo dire che in volo abbiamo anche incontrato due simpaticissimi toscanacci con cui ci siamo intrattenuti e abbiamo fatto delle piacevoli chiacchiere. Due veri viaggiatori, con decine di mete gia alle spalle e, gli auguro, altre decine nel loro futuro, simpatici, chiacchieroni, con voglia di condividere le loro esperienze… talmente tanta voglia che un giorno hanno tirato un bellissimo forum per viaggiatori incalliti. Posto l’indirizzo perchè se siete curiosi ed appassionati vale proprio la pena di perdersi un po tra le pagine e condividere anche lì le proprie esperienze.
Conclusioni ed emozioni del viaggio: dovessi mettere per iscritto le emozioni che questo viaggio ci ha lasciato intaserei qualche server, tutto è stato davvero incredibile. Il Vietnam non è un viaggio semplice da fare. Ci vuole un buono spirito di adattamento, bisogna esser capaci di ridere delle piccole sventure che capiteranno quotidianamente, non farsi prendere dall’ansia per gli imprevisti, non spazientirsi se nessuno (magari anche in albergo) parla inglese (improvvisarsi dei piccoli mimi per farsi capire può rivelarsi divertente e interessante), avere le antenne drizzate perché i turisti sono comunque visti come (questo è valido un po’ ovunque penso). Noi ci siamo sentiti sempre al sicuro, non abbiamo mai avuto la sensazione che ci potesse succedere qualcosa, ma si tratta comunque di un paese in cui la povertà è molto diffusa. Nelle persone, piccola nota dolente, non abbiamo riscontrato alcun tipo di gentilezza, anzi spesso siamo stati trattati in maniera fredda e brusca. Questo ci è dispiaciuto un po’ ma poi, chiedendo in giro e documentandoci sulle varie guide, abbiamo scoperto che gentilezza cortesia e ospitalità sono molto più tipiche dei popoli limitrofi come quello Thailandese o Laotiano, mentre i vietnamiti non sono famosi per queste virtù. Per quanto riguarda le condizioni igieniche come già detto c’è da avere un po’ di pelo sullo stomaco: sarà normale vedere bande di topi che scorrazzano a un metro da voi, normalissimo vedere delle grandissime “Cucharacha e raramente avrete la sensazione di essere in un posto pulito. Comunque chi è stato anche in India ci ha detto che il Vietnam a confronto è abbastanza pulito quindi, se siete stati in India andate tranquilli. Se non ci siete stati e siete un pochino schizzinosi, avrete di che storcere il naso qualche volta, ma alla fine anche questo fa parte dell’arricchimento interiore che un viaggio ti può dare quindi non preoccupatevi troppo. Il cibo è ottimo e ce n’è per tutti i gusti: pesce freschissimo, qualsiasi tipo di carne (e dico qualsiasi), zuppe di ogni fattura, noodles preparati in mille modi, tutto pieno di odori, spezie e sapori incredibili.
Noi siamo tornati carichi di ricordi, di immagini meravigliose, di bei momenti, di episodi divertenti e avventurosi che probabilmente racconteremo per tutta la vita e il miglior augurio che possiamo farvi è di riuscire a realizzare un viaggio in Vietnam, perché ne vale davvero la pena, è bellissimo.