Tutto cominciò a Creta

Un viaggio ai confini dell'Europa, dove l'Occidente si confonde nell'Oriente sotto un sole africano
Scritto da: sonopaperina
tutto cominciò a creta
Partenza il: 29/07/2011
Ritorno il: 22/08/2011
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
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Decidiamo di trascorrere le nostre vacanze a Creta per due motivi, apparentemente scontati che si riveleranno essere, invece, il segreto di un viaggio senza eguali: voglia di un mare turchese e voglia di camminare sulle rovine di una civiltà, quella minoica, che ci ha sempre affascinati ma che abbiamo solo studiato sui libri. E così partiamo…

Volendo trascorrere un lungo periodo sull’isola, tre settimane, per meglio conoscerne gli aspetti geografici, storici e antropici, abbiamo ritenuto necessario portare con noi il fuoristrada, non affittarlo sul luogo, giovandoci, pertanto, di un risparmio economico notevole. Abbandonando l’idea dell’aereo, prenotiamo il traghetto; occorreranno quattro giorni di viaggio tra andata e ritorno.

Partiamo dal porto di Bari il 29/07 alle ore 20.00 per raggiungere il porto di Patrasso alle ore 12.00 del giorno seguente (costi tratta internazionale: A/R 2 adulti e un bambino con auto e sistemazione poltrone euro 315,00). Giunti a Patrasso incontriamo le nostre prime difficoltà, troviamo i cancelli del porto sbarrati e la vigilanza presa a controllare una rivolta esterna al porto; tra un greco incomprensibile e un inglese approssimativo riusciamo solo a capire che si tratta di una rivolta dei tassisti contro il governo; quasi ridendo la prima domanda a mio marito è “proprio noi ci dovevamo capitare?”, dopo due ore, quasi piangendo la seconda domanda è “e se perdiamo la coincidenza al Pireo?”. Controllando il panico, dopo poco i cancelli si aprono e si degnano di lasciarci passare… in Italia sarebbe stato, forse, sequestro di persona ma qui è tutto un altro mondo, dimentichiamo e ci mettiamo in viaggio. Da Patrasso al Pireo occorrono circa tre ore di auto, se avete il tempo contato vi raccomando di prendere l’autostrada e di non perdervi nella bellezza della strada costiera. L’imbarco dal Pireo per Iraklion è previsto il 30/07 alle ore 21.00 con arrivo, finalmente a Creta alle 5.00 del 31/07 (costi tratta nazionale: A/R passaggio ponte euro 250.00).

C’ERA UNA VOLTA… e c’è ancora…

Arriviamo a Creta abbastanza provati, il viaggio è stato faticoso, ma noi adulti non siamo autorizzati a lamentarci se c’è con noi una bambina di soli cinque anni che non accusa fatica. Intenzionati da subito a trascurare la costa nord più turistica, alloggiamo sullo splendido mar libico. Prenotiamo Casa Karolina, una casa tradizionale, curata nei dettagli e autenticamente restaurata, nel villaggio di Pitsidia, pochi chilometri dalla famosissima spiaggia di Matala e nel dipartimento di Candia. Il villaggio, come tutti i villaggi cretesi è povero, polveroso e piccolo ma incredibilmente autentico; qui il tempo pare davvero essersi fermato. Le case spesso non hanno le porte e alle finestre solo cartoni o tende, qualche negozietto di generi alimentari, un paio di taverne e un unico bar, il Kafenion punto di ritrovo di tutti gli abitanti. La vita si svolge intorno alla piazza principale e alla chiesa, gli uomini sorseggiano raki e portano al pascolo le capre kri kri e le donne, vestite di nero e di lana anche con 45°, parlano fuori le porta di casa aspettando che cali il sole ( l’alba e il tramonto sull’isola hanno un fascino tutto particolare, come in tutte le isole d’altra parte ); insomma sembra davvero di raccontare una vecchia storia che inizia con c’era una volta… Dunque, il mio primo consiglio è di non trascurare la visita in questi villaggi caratteristici se volete conoscere Creta, la vera Creta, l’altra Creta. Vi segnalo alcuni villaggi della costa sud da visitare:

Pitsidia, il nostro villaggio, si trova 6 km a sud del sito archeologico di Festo e costituisce una buona alternativa alla troppa affollata Matala.Vi raccomando, oltre l’alloggio nella nostra casa, una sosta al kafenion Ouverta , che vi delizierà con colazioni tipiche cretesi a base di formaggi, dolci, insalate e uova preparate nei più svariati modi e, naturalmente, una squisita coppa di yogurt con frutta e miele; il tutto preparato davanti ai vostri occhi, in una cucina che è come quella di casa. Non mancate! La sera potete fare una passeggiata nella piazza del paese, spesso si suona dal vivo musica cretese.

Kamilari, non c’è praticamente nulla, poche case bianche e tanto sole.

Kali Liménes, 26 km a sud di Pitsidia, si affaccia su una baia. Il villaggio è citato negli Atti degli Apostoli, l’apostolo Paolo vi approdò dopo il suo primo viaggio a Roma. Vi segnalo la visita alla chiesa a ovest del villaggio a Lui dedicata e naturalmente, il mare. Se vi spostate solo 1 km a est del villaggio ci sono delle spiagge interessanti, frequentate solo da pochi locali; a nuoto potete raggiungere anche l’isolotto di fronte.

Zaros, a nord di Festo. Al centro della piazza troverete il migliore negozio di tessuti tradizionali della zona, la proprietaria vi farà vedere come producono i lavori, nello stesso modo da centinaia di anni. I tessuti sono abbastanza cari ma autentici. Qualche km a nord di Zaros, vi segnalo tre monasteri da visitare, nell’ordine moni Agio Ioannis, moni Vrondisi e moni Valsomonero, le cui cappelle conservano meravigliosi affreschi bizantini. Imperdibile è soprattutto il terzo monastero, ovviamente il più remoto e difficile da raggiungere. La piccola chiesa è ancora quasi totalmente affrescata e il colore dell’oro, che caratterizza l’iconostasi bizantina è abbagliante; se amate l’arte, la vostra unica reazione sarà il silenzio, di fronte a certe meraviglie è meglio tacere, i commenti sono superflui.

Sivas, il villaggio è davvero molto piccolo e polveroso, la strada non è asfaltata ma è qui che si trova la migliore taverna, e non temo di azzardare, di tutta Creta! Nella taverna Sigelakis abbiamo trovato tutti i componenti principali della tradizionale cucina greca: ingredienti freschi preparati con semplicità ed un sapiente equilibrio di erbe e condimenti, piatti abbondanti e raffinati; da provare alcune specialità: oltre alle ricette più note ai turisti, come la moussaka, il souvlaki o l’insalata greca, vi consiglio di ordinare lo stifado (agnello in salsa di cipolle con patate e pepe nero), l’optipus (polipo tenerissimo, cucinato al forno e servito con olio e limone e contorni vari), il formaggio fritto con salsa di pomodoro, le polpette ripiene di feta al sugo con riso bianco o la particolarissima zuppa di pesce, da provare sicuramente; vi porteranno un piatto con il pesce disponibile guarnito con verdure e patate lesse e un piatto con il brodo nel quale il pesce è stato cucinato, dimenticate il nostro brodetto, ovviamente, e apprezzate una ricetta tradizionale deliziosa; inoltre, l’ospitalità e la cortesia con la quale siamo stati accolti è stata sempre eccellente ed è stata sempre capace di farci sentire come a casa (vi offriranno raki e yogurt con amarene alla fine della cena e un conto che vi stupirà per quanto basso). Alla nostra partenza ci hanno omaggiati con una bottiglia di raki di loro produzione e con un piccolo, ma sentito, pensiero per la nostra bambina.

Il popolo cretese è un popolo buono, pronto ad accogliervi senza troppe pretese e cerimonie, con gesti semplici ma non per questo scontati; è un popolo sorridente, che non si annoia; è un popolo che ha mantenuto le sue tradizioni secolari vincendo, così, la prova del tempo.

Agios Ioànnis, pochi chilometri a sud di Festo; qui merita una visita la chiesa dedicata ad Agio Pavlos, la cui parte più antica risale al IV-V secolo.

Vori, 5 km a nord di Festo. Degno di nota il museo etnologico cretese, il meglio organizzato di tutta l’isola ( 3 euro l’ingresso, ma se siete studenti e avete con voi una certificazione, io ho portato il mio libretto universitario, entrerete GRATUITAMENTE in TUTTI i musei o siti archeologici).

Spili, è il villaggio nell’entroterra cretese che incontrerete per risalire l’isola in direzione di Rethymnon, ci sono varie taverne, negozi di souvenir e una bella chiesa moderna da visitare.

Matala e Agia Galini, che fa parte, insieme a Spili del dipartimento di Rethymnon, sono le più turistiche; se avete voglia di serate movimentate ve le consiglio, altrimenti potete anche optare per altro. Oltre ai villaggi indicati, ne troverete moltissimi lungo i tragitti, i cui nomi rimarranno sempre sconosciuti.

L’AMATA DISTESA BLU

Il mare a Creta vi regalerà un’emozione costante. Indimenticabili saranno le nuotate lungo la costa sud dell’isola, la più selvaggia e scoscesa, e quindi la meno contaminata dal turismo di massa. I colori sono meravigliosi, l’acqua limpida è a tratti verde e azzurra, ma sempre brillante.

Delusi dalle mete turistiche più frequentate, il nostro consiglio è di trascurare la spiaggia famosa di Matala ( comunque belle da fotografare sono le grotte ) e preferire quella vicina chiamata dai locali “red beach”. Per raggiungere la spiaggia dovete arrampicarvi letteralmente sulla montagna che imponente guarda Matala, occorreranno circa 30 minuti, forse anche più. Vi consiglio scarpe adatte e tanto coraggio, noi l’abbiamo fatto con le ciabattine infradito e una piccola bambina al seguito. Ci sono due sentieri praticabili, dal parcheggio prendete quello a destra, quello a sinistra è più difficile e pesante; noi sbagliando, abbiamo, naturalmente, percorso quest’ ultimo. La spiaggia è fine e rossa, il mare mosso ma turchese e il contrasto è da fotografia; attenti a non fotografare qualche bagnante nudo però, la spiaggia è una delle preferite dai nudisti. Quando ci dirigiamo a Elafonissi, la spiaggia più famosa e decantata da tutti come il paradiso, abbiamo con dispiacere notato che, benché il paesaggio naturale sia straordinario con acqua bassa e cristallina e sabbia bianca, l’eccessiva presenza dei turisti ha contaminato il luogo. Nel complesso, non ci ritornerei.

Il paradiso terrestre non è affatto qui ma lo troverete a sud del golfo di Messàra, presso due spiagge che vi toglieranno il respiro: Martsalo e Agiofarago. Per raggiungere questi luoghi incontaminati, a sud di Festo oltrepassate il villaggio di Sivas e raggiungete il monastero Odigìtrias, a mio parere il più affascinante tra quelli visti. Dal monastero prestate attenzione alle segnaletiche e percorrete per oltre 10 km la strada sterrata, fino al parcheggio delle rispettive spiagge; una volta lasciata la macchina, inizia la fatica… dovrete percorrere sentieri montuosi tra gole e strapiombi in una natura selvaggia incontaminata, tra ulivi selvatici, oleandri, palme e … i percorsi richiedono un’ora e mezza circa, sotto un sole africano… ma all’arrivo scoprirete due calette isolate con qualche turista avventuriero e coraggioso come voi, e un mare che non avete mai visto! Sottolineo che i luoghi sono religiosi, per via del monastero e delle celle dei monaci che incontrerete nel cammino, un tempo rifugio durante la persecuzione dei primi cristiani, per cui è severamente vitata qualsiasi forma di nudismo; non ci sono possibilità di ristoro, ma se entrate nelle due piccole chiese che incontrerete potrete ristorarvi con bevande messe a disposizione dei passanti. A Martsalo, una coppia di anziani ha occupato una delle antiche celle per vivere, se vi dirigete ad ora di pranzo, quando stanno mangiando, c’è un pentolone che bolle sul falò, per voi sarà una scena bucolica da fotografare, per loro è una scena di normale vita quotidiana… vi ristoreranno con dell’acqua fresca.

In ogni caso ci sono spiagge bellissime e più accessibili lungo la costa che da Agia Galini arriva fino a Kali limenes e raggiunge Agios Pavlos, con calette isolate e il solito mare da sogno.

LUOGHI CHE RACCONTANO LA STORIA DELL’UOMO

Tra le città visitate sicuramente merita una visita La Canea, con le viuzze pittoresche e i colori e odori orientali e Rethymnon, la cui fortezza veneziana, cosi imponente e sospesa sul mare vi farà perdere lo sguardo all’orrizzonte. Se andate a visitare La Canea, non dimenticate un’escursione al monastero di Agia Triada e a quello, ancora più remoto di Guverneto, di una bellezza straordinaria e dal paesaggio naturale mozzafiato! Visitato il monastero non riprendete subito la macchina, ma proseguite il sentiero a piedi che, a picco sul mare, vi porterà fino alla Caverna dell’Orso, dove un tempo vi si adorava la dea Artemide e successivamente luogo di ritiro dell’eremita Giovanni di Guverneto; il posto vi farà rabbrividire e vi costringerà ad un atteggiamento di umile sottomissione. In ogni caso, abbiamo apprezzato soprattutto Iraklion, il cui centro, addensato all’interno delle mura veneziane, vi permetterà di fare piacevoli passeggiate tentandovi ad uno shopping tutto italiano! Scontato segnalarvi il museo acheologico e la visita al Palazzo di Cnosso, semplicemente emozionanti. Tuttavia, tra i siti archeologici, oltre a quelli più famosi di Cnosso e Festo non trascurate di vedere quello di Agia Triada (se vi spingete fino all’estremità nord del sito, nella direzione opposta a quella dell’ingresso, potrete notare una fossa profonda; qui è stato rinvenuto il famoso sarcofago di Agia Triada, attualmente conservato al museo di Iraklion), Kommos, Agii Deka e Gortis; quest’ultimo, immenso, si articola a Nord e a Sud della strada; i turisti si fermano solo a Nord trascurando quello a Sud, sconosciuto e oltretutto gratuito, all’ombra di ulivi secolari.

Alcuni storici hanno ipotizzato che fosse Creta l’antica Atlantide. Sarà vero? Una cosa è certa, che da questa isola comincia la nostra storia…



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