Tutti in fila indiana, si va in Giappone

Diciotto splendidi giorni in giro per il Giappone tra ramen e sushi (ma anche pizza e chapati), tra caldo torrido e gelidi shinkansen, tra la puntualità giapponese e un malpensa express in ritardo di mezz'ora...
Scritto da: martiteo
tutti in fila indiana, si va in giappone
Partenza il: 29/07/2012
Ritorno il: 15/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
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Consigli utili

Prima di iniziare con il nostro diario, vorremmo darvi alcuni consigli utili che speriamo facilitino la vostra vacanza in Giappone:

– 7-Eleven: questi piccoli supermercati, oltre a rivelarsi fondamentali per veloci spuntini o piccoli acquisti, sono essenziali per prelevare poiché hanno un bancomat all’interno. Non ci hanno mai tradito durante l’intera vacanza, mentre abbiamo avuto dei problemi con i bancomat di altre catene di supermercati o di banche. La carta di credito è invece accettata ovunque.

– Maglioncino sempre con voi per far fronte all’improvvisa e gelida aria condizionata che vi accoglierà in tutti i negozi ma soprattutto nei ristoranti.

– In ogni stazione c’è un centro informazioni per i turisti: approfittatene perché sono davvero eccezionali; inoltre qui trovate sempre qualcuno che parla inglese e in Giappone non vi accadrà così spesso…

– Ricordate l’adattatore, essenziale ad esempio per caricabatterie dei cellulari.

– Nell’organizzazione della vacanza avevamo pensato di evitare il JR Pass per risparmiare, spostandoci con i bus: ovviamente se avete molto tempo questa soluzione è economica, ma se come noi avete un numero limitato di giorni di vacanza e volete vedere il più possibile, dobbiamo ammettere che il JR Pass è la soluzione perfetta. Dall’Italia potete già farvi un’idea della durata degli spostamenti e degli orari dei treni grazie al sito Hyperdia.

Tokyo (30.07)

Dopo un volo interminabile Milano-Francoforte-Tokyo siamo finalmente arrivati! All’inizio orientarsi può sembrare un po’ complesso ma, come è stato ribadito da molti diari di viaggio, grazie alla cordialità e alla gentilezza dei giapponesi riuscirete senza troppi problemi a raggiungere la meta. Arrivati a narita, vi consigliamo di rivolgervi all’ufficio informazioni turistiche che si trova a sinistra rispetto all’uscita dei voli internazionali al terminal 1: lì vi daranno anche una cartina di tokyo e una piccola guida in italiano. Al piano inferiore potete invece cambiare il JR pass ed effettuare eventualmente la prenotazione per il narita express. Il gentilissimo signore allo sportello ci ha anche spiegato come fare i cambi di treno per raggiungere il nostro albergo e in effetti ci siamo arrivati subito senza alcun problema! Io ero un po’ preoccupata sull’utilizzo dei mezzi e invece devo dire che ci sono indicazioni ovunque che facilitano notevolmente la vita. Abbiamo alloggiato all’Hotel Nihonbashi Villa: camere piccole ma non è certo un problema solo di questo albergo, ma molto curate, moderne e nuove. Siamo arrivati alle 11 con check in alle 15: abbiamo tentato di fare una passeggiata in zona ma eravamo davvero troppo stanchi, così siamo rientrati in albergo e il personale ci ha fatto preparare la camera; alle 13:30 eravamo già svenuti a letto. Sveglia alle 18:30, prima non ce l’abbiamo proprio fatta! Qui è buio presto così siamo usciti per una passeggiata in zona. Prima cena giapponese: soba e tempura in un piccolo ristorante in cui non parlavano una parola di inglese, ma con le foto nel menù e qualche gesto ce la siamo cavata. Tutto squisito per 1.300 yen. Se qualcuno si trovasse in zona è il locale appena prima del ristorante Denny’s.

Nikko (31.07)

Il fuso si è fatto sentire e alle 7.30 eravamo già in stazione a Tokyo a fare colazione.

Per andare a Nikko è necessario prendere lo Shinkansen fino a Utsonomya e poi una linea regionale sino a Nikko: se avete il JR Pass nelle biglietterie JR potete prenotare i posti per la prima parte del viaggio mentre per la seconda non è necessaria la prenotazione.

Al binario, negli schermi in cui è segnalata la destinazione e il numero del treno, sono indicati anche i numeri delle carrozze in cui potete salire con il biglietto ma senza obbligo di prenotazione; a voi la scelta, noi al ritorno non abbiamo fatto in tempo a prenotare ma abbiamo tranquillamente trovato posto in queste carrozze.

Giunti a Nikko vi consigliamo di recarvi all’ufficio informazioni posto a circa 300m a destra della stazione dove potete ricevere qualche indicazione e la cartina dei templi. Per raggiungerli potete fare una passeggiata di circa 30 min oppure prendere il bus proprio davanti alla stazione ferroviaria o al centro informazioni. Ricordatevi che il biglietto si prende sul pullman e si paga al conducente prima di scendere. La cifra da pagare è indicata su un tabellone luminoso sopra l’autista e si paga in corrispondenza del numero presente sul biglietto. Sui templi non abbiamo molto altro da aggiungere rispetto alla Lonely, è un posto davvero rilassante immerso nella natura.

Per i palati golosi le bancarelle vendono dei dolcetti confezionati singolarmente a forma di “polpetta”, diciamo particolari!

Kamakura (01.08)

Il nostro albergo si trova a 50 m dalla fermata Bakurocho della linea blu JR Yokosuka Line, pertanto siamo andati direttamente a Kamakura senza effettuare alcun cambio treno.

Noi siamo scesi a Kita Kamakura, la stazione prima di Kamakura poiché li vicino si trovano i templi Engaku-Ji e Kencho-Ji: un’occasione per fare una passeggiata lontano dalla confusione di Tokyo. Noi però abbiamo visto solo questi due perché onestamente dopo un po’ sembrano tutti molto simili e sappiamo che nelle prossime città ce ne saranno molti altri.

Da qui siamo andati a piedi fino alla stazione di Kamakura (circa 30 min) sostando lungo il tragitto per un delizioso pranzetto. Il bus n. 6, che si prende di fronte alla stazione, porta a Daibutsu-Mae dove si trova il Daibutsu. Sul bus si paga sempre alla fine ma salendo a inizio corsa non è necessario prendere il biglietto, dato che si paga la tariffa massima raggiunta sino alla fermata scelta.

Avendo un po’ di tempo vi consiglio di fare il sentiero del Daibutsu o all’andata o al ritorno, noi l’abbiamo fatto al ritorno e non è stato particolarmente faticoso, il paesaggio ne vale la pena. Il sentiero vi riporta alla stazione di Kita-Kamakura.

Alla sera abbiamo fatto una passeggiata per Ginza e abbiamo cenato vicino alla stazione di Yurakucho: sotto la stazione ci sono infatti molti ristoranti carini e a prezzi abbordabili, avrete solo l’imbarazzo della scelta. Il nostro aveva un nome in giapponese che non vi so riportare ma una R come simbolo: abbiamo mangiato un’ottima zuppa di noodles con pesce e verdura. Vi consiglio anche i gyoza, dei grossi ravioli ripieni di carne e verdure (simili a quelli serviti anche nei ristoranti cinesi in Italia) che noi abbiamo preso ricoperti di formaggio fuso e passata di pomodoro: ottimi!

Nagoya (02.08)

Da Tokyo c’è lo Shinkansen che in paio d’ore vi porta direttamente a Nagoya. Onestamente se avete poco tempo, secondo noi, è una città che si può saltare. Abbiamo alloggiato all’Econo Nagoya Hotel, un hotel di fronte alla torre della tv particolarmente difficile da trovare poiché è costituito da quattro piani all’interno di un centro commerciale. Abbiamo chiesto indicazione ad alcuni giapponesi ma nessuno di loro parlava inglese né sapeva aiutarci, finché due ragazze gentilissime con il loro I-phone l’hanno individuato e ci hanno accompagnato! Il check in è alle 15 perciò abbiamo lasciato le valigie e siamo andati a pranzo. Vorremmo fingere di avere mangiato udon e ramen ma saremo onesti: ebbene sì, noi che all’estero cerchiamo di mangiare solo cibo locale, al solo quarto giorno abbiamo ceduto a una pizza, peraltro molto buona ed economica, proprio sotto il nostro hotel. Abbiamo visitato il castello di Nagoya ma sarà il caldo, sarà il fatto che si tratta di una ricostruzione, sarà il museo a nostro giudizio poco interessante, ce ne siamo tornati in albergo stanchi e poco soddisfatti. L’hotel invece ci è piaciuto molto, con stanze ampie e personale che parla bene inglese. Dopo una doccia abbiamo optato per una passeggiata serale nella zona dei locali e dei negozi e ci siamo resi conto che sono tutti elegantissimi, soprattutto le ragazze che raramente abbandonano i tacchi: noi con i nostri zaini, affaticati per il caldo e l’umidità, in pantaloncini e scarpe da tennis ci siamo sentiti un po’ fuori luogo!

Hiroshima (03.08)

Dopo la colazione in albergo inclusa nel prezzo con tanto di brioche e pane e marmellata, abbiamo preso lo shinkansen che, con cambio a okayama, ci ha portato a Hiroshima. Nell’organizzazione del viaggio mi ero preoccupata perché con il jr pass non si possono prendere alcuni treni e temevo di commettere errori (e pagare salatissime multe): è vero che alcuni shinkansen non sono compresi, ma arrivando in stazione con un po’ di anticipo e prenotando i posti direttamente alla biglietteria si è certi di non sbagliare.

Arriviamo a Hiroshima alle 14:30 e anche in questo caso, causa check-in pomeridiano, ci lanciamo subito in un giro al parco della pace e al’A-bomb dome. Non spreco inutili parole su questi monumenti e sul museo, sono toccanti e ricchi di informazioni, secondo me valgono il viaggio fino a qui. L’hotel è il Toyoko Inn, anche in questo caso parere positivo. Il water è super tecnologico, non solo bidet ma anche getto d’aria per asciugare e tavoletta riscaldata con diverse temperature! L’albergo si trova vicino alla stazione perciò ne abbiamo approfittato per cenare in uno dei molti ristoranti che si trovano nel centro commerciale che la circonda, provando le ostriche fritte: davvero ottime, anche se un po’ pesantucce…

Hiroshima/Miyajima (04.08)

Per raggiungere l’isoletta di Miyajima abbiamo sfruttato il nostro JR Pass prendendo prima il treno e poi il traghetto. L’isola non offre chissà poi quali attrazioni ma secondo noi è una gita veramente piacevole che vi consigliamo se avete un po’ di tempo: si tratta di un’isola molto verde perciò si può passeggiare tranquillamente in compagnia dei numerosi cerbiatti che vi vivono.

Per il pranzo abbiamo seguito il consiglio della Lonely mangiando le ostriche grigliate al Yakigaki-no-hayashi, ristorante e cibo davvero super.

Rientro in serata determinati ad assaggiare la specialità di Hiroshima: l’Okonomiyaki alla maniera cittadina, con udon. Ci rechiamo nel centro della movida cittadina alla ricerca del ristorante perfetto in cui assaggiare tanta prelibatezza: il posto prescelto è un ristorantino dietro il centro commerciale “Parco” all’interno di Okonomi-mura (suggerito dalla Lonely). Beh, vi garantiamo che il risultato è stato un po’ lontano dalle nostre aspettative, non siamo proprio riusciti a finirlo… ma ovviamente è il nostro gusto personale.

Nara (05.08)

Dopo una mattinata passata in di treno siamo finalmente arrivati a Nara, una piccola cittadina che forse è una delle mete più belle viste sino a ora. L’hotel è la Guesthouse Nara, molto comoda alla stazione, il proprietario oltre a parlare un perfetto inglese, cosa da non sottovalutare, è estremamente gentile e disponibile. Noi abbiamo scelto la camera Japanese Style, ovvero con tatami e futon, e temevamo per le nostre schiene abituate a comodi letti occidentali, ma vi garantiamo che è stata la notte migliore passata in Giappone.

Abbiamo seguito il consiglio della Lonely percorrendo l’itinerario indicato all’interno del parco, che si è rivelato di inaspettata bellezza. La strada per arrivare al Daibutsu è un po’ lunga ma ne vale la pena poiché la statua, diversamente da quella di Kamakura, è collocata all’interno di un padiglione altrettanto suggestivo. Vi consigliamo di andare a Nara la seconda e la terza settima di agosto (anche se vi suggeriamo di verificare le date esatte), periodo in cui la sera il parco e i laghi vengono illuminati con numerose lanterne, creando così un’ atmosfera davvero romantica.

Qualora non abbiate tempo per un soggiorno è ben collegata sia da Osaka che da Kyoto.

Se vi stancate del cibo giapponese lungo la via principale che porta al parco c’è un ottimo ristorante indiano che fa cheese naan enormi e molto buoni.

Osaka (06.08)

Osaka è una città che non ci ha entusiasmato particolarmente e forse potrebbe essere sostituita con una visita al mare o a una zona termale, cosa che noi per ragioni di tempo non siamo riusciti a fare. Dal momento che i luoghi di interesse evidenziati dalla Lonely non ci ispiravano, abbiamo deciso di regalarci qualche ora di relax visitando l’acquario cittadino, che sembra essere uno dei più belli al mondo. Se avete dei bambini è decisamente una meta da non perdere ma la vista di squali, tartarughe e meduse variopinte ha lasciato a bocca aperta anche noi adulti. Le zone di Namba, Amerika-Mura e Shinsaibashi sono in fondo dei centri commerciali all’aperto, ideali se avete intenzione di fare shopping, ma in caso contrario dopo un po’ ci si annoia. L’hotel che abbiamo scelto è il Flexstay a Shinsaibashi: la pulizia certamente non manca e la posizione è ideale, ma la struttura è un po’ vecchia. Inoltre il water è normale, senza mille pulsantini, e noi ormai siamo diventati fan del water hitech!

Kyoto (07.08)

Finalmente dopo circa mezz’ora di treno siamo arrivati a Kyoto! E’ una città davvero stupenda, internazionale, molto più simile in alcuni angoli a New York che alle altre città giapponesi viste fino a ora. In stazione all’ufficio informazioni turistiche ci hanno dato una piantina della città, una mappa dei trasporti locali e delle indicazioni sui migliori percorsi a piedi nelle zone più turistiche: sia lodata l’efficienza nipponica! Kyoto ha solo due linee di metropolitana, ma in compenso una rete capillare di bus. Non sempre alla fermata trovate dettagliate indicazioni in inglese, perciò la mappa è essenziale per muoversi con facilità all’interno della città. Il nostro hotel è l’Alpha Kyoto, vicino alla fermata Sanjo: posizione perfetta, camere un po’ datate ma spaziose e complete di tutto.

Dal momento che siamo arrivati in città in tarda mattinata abbiamo deciso di sfruttare il pomeriggio per vedere la zona dei templi di Higashiyama nord. Vi consigliamo di vedere soprattutto il Ginkaku-ji: un giardino zen curato nei minimi dettagli che ci ha lasciato senza fiato. I vari templi sono collegati dal sentiero della filosofia, particolarmente suggestivo perché costeggia un torrente e non è accessibile alle automobili. Rientrati nella zona dell’hotel ci è venuta un po’ di fame, dato che non avevamo pranzato, e abbiamo acquistato nel 7Eleven sotto l’albergo una di quelle palle di riso avvolte in un’alga che vedevamo mangiare nei cartoni animati quando eravamo piccoli: davvero ottimo! La nostra era ripiena di uova e pancetta ed è stato uno spuntino delizioso.

Per cena abbiamo sperimentato il sushi in un ristorante vicino all’hotel che avevamo notato al pomeriggio e che è citato anche dalla lonely: Musashi Sushi. Ogni piattino che passa sul nastro rotante costa 137 yen e la qualità ci è sembrata discreta, perciò lo consigliamo soprattutto per chi non è molto esperto, come noi, perché vedendo i piatti si può scegliere quello che si preferisce in base ai propri gusti.

Kyoto (08.08)

Stamattina abbiamo deciso di dedicarci a Higashiyama sud: non vi consigliamo di vedere la zona nello stesso giorno in cui vedete la nord perché, trattandosi in entrambi i casi di templi, il rischio dopo un po’ è di annoiarsi e non cogliere i dettagli di ciò che si vede.

Anche in questo caso abbiamo seguito le indicazioni della Lonely sui templi da non perdere. Purtroppo il Chion-in è in fase di restauro perciò l’impalcatura permette di vedere davvero poco. Siamo rimasti incantati di fronte alle enormi piante di canfora davanti allo Shoren-in, sono gigantesche e alcuni rami sono di dimensioni tali da richiedere supporti di ferro e corda per non cadere.

Abbiamo pranzato a Ippudo, un ristorante che si trova dietro il grande magazzino Daimaru per provare finalmente i ramen: deliziosi, il brodo è saporito e si beve volentieri anche con 40 gradi fuori. Nel menù a prezzo fisso sono inclusi anche i gyoza, in questo caso ben croccanti, e del riso, per un costo totale di 850 yen a persona.

Visita al mercato Nishiki, anche se a noi non è sembrato molto diverso dalle mille altre vie piene di piccoli negozi e bancarelle viste in altre zone della città.

Una doccia al volo per dedicare la nostra serata a Gion: stupendo, da girare alla sera perché con le lanterne illuminate è suggestivo e rispecchia il Giappone tradizionale che abbiamo in mente noi occidentali.

Kyoto (09.08)

Oggi andiamo a Arashiyama! Dista circa un’ora con il bus n. 11 che porta direttamente davanti al tempio Tenryu-ji. Dalla porta nord del tempio entrate direttamente nel bosco di bambù. Dal momento che la zona è tranquilla e immersa nella natura abbiamo deciso di passeggiare senza meta, seguendo come indicazione il susseguirsi di templi. Se siete alla ricerca disperata di un souvenir carino e a poco prezzo abbiamo trovato, andando verso Gio-ji, un negozio che realizza delle creazioni eleganti e originali con il bambù.

Kyoto (10.08)

Scusate, ma questo giorno è stato interamente dedicato allo svago e allo shopping quindi nulla da segnalarvi.

In serata abbiamo preso l’autobus per Tokyo. L’avevamo prenotato qualche tempo fa sul sito della Willer Express (prenotando con largo anticipo abbiamo speso davvero poco) con partenza alle 10.30 dalla stazione di Kyoto (per raggiungere il punto di partenza dovete salire al piano 1°, passare davanti all’ufficio informazioni turistiche, proseguire sempre dritto superando due piccole rampe di scale e al termine della stazione girare a destra: lì vedrete tutti gli autobus notturni delle diverse compagnie e un tavolino dove effettuare il “check-in”) e arrivo alle 8.00 alla stazione di Shinjuku a Tokyo, meta del nostro prossimo soggiorno.

L’autobus è confortevole, completamente buio e con sedili reclinabili (ci sono diverse tipologie adatte per tutte le tasche, noi abbiamo scelto i relax) perciò si riesce a riposare per tutta la durata del viaggio. Sull’autobus che abbiamo preso noi non c’erano i bagni ma sono state effettuate due soste in una specie di “autogrill”.

Tokyo (11.08)

Giunti a Shinjuku, decidiamo di sperimentare il taxi e i loro pizzi che ricoprono i sedili. La corsa costa 710 yen come prezzo base con scatti di 90 yen (crediamo di ricordare). Avremmo dovuto insospettirci quando l’anziano autista si è preso le nostre cartine e ha incominciato a girarle in tutte le direzioni borbottando qualcosa in giapponese. Dopo aver vagato per 20 minuti di cui 15 passati in sosta a dialogare noi in inglese e lui in giapponese senza in alcun modo comprenderci avevamo deciso di scendere e arrangiarci. Come al solito la gentilezza e la testardaggine dei giapponesi ci hanno spiazzato: l’autista ci ha lasciato in macchina e dopo un consulto con dei poliziotti ci ha portato al 7-eleven più vicino indicandoci (ovviamente in giapponese) come raggiungere l’albergo nella strada non percorribile dalle macchine. L’albergo è l’Apartment Hotel Shinjuku. La zona è ideale perché vicina ai locali e ai negozi di Shinjuku, il prezzo davvero modico (5.700 yen/notte), ma l’albergo lascia molto a desiderare sia in termini di spazio che di comfort. Se dovete passare più di qualche notte non ve lo consiglieremmo.

Il primo giorno a Tokyo l’abbiamo dedicato a visitare Shinjuku e Roppongi. Due quartieri bellissimi pieni di negozi, ristoranti, hotel, cinema, ecc e soprattutto di umanità variegata in stile giapponese. Shinjuku la sera con tutte le sue luci è la meta ideale per una passeggiata. Abbiamo provato per cena gli spiedini di carne che si vedono in molti ristoranti giapponesi: fate attenzione perché molti degli spiedini sono fatti con interiora o pelle di animale. Noi abbiamo provato quelli di pollo con gli champignon grigliati ed era tutto squisito, anche se il conto un po’ salato.

Una nota: come leggerete in molte guide, Shinjuku è un quartiere diviso a metà dalla stazione, una parte è in sintesi il financial district, mentre l’altra è ricca di ristoranti e locali. Nonostante la prima sia molto più ricca e piena di hotel costosi, è anche priva di locali e della vita che anima il quartiere, perciò se alloggiate qui la sera rischiate di trovarvi un po’ isolati. Abbiamo inoltre notato che molti barboni cercano rifugio anche di giorno nel sottopassaggio che collega il quartiere alla stazione, perciò, per quello che abbiamo visto, vi consigliamo di alloggiare nella parte che si trova sostanzialmente sotto Kabukicho.

Tokyo (12.08)

Oggi gita a Shibuya e Harajuku. Per arrivare a Shibuya abbiamo attraversato il bellissimo parco di Yoyogi-koen, che nella prima parte è così fitto da ricordare quasi un bosco, nonostante gli ampi viali che lo attraversano, mentre nella seconda parte è curato come uno splendido giardino inglese. All’interno si trova anche un tempio introdotto da due torii maestosi. Arrivati a Shibuya avrete solo l’imbarazzo della scelta: un grande centro commerciale all’aperto in cui sbizzarrirvi per i vostri acquisiti. Il celebre e affollato incrocio di Shibuya lascia a bocca aperta per la quantità di persone che lo attraversano. Una foto a Hachiko bisogna poi farla, no? Da Shibuya saliamo verso Harajuku e Omote-sando, la via dei negozi: sembra impossibile che esistano così tante marche al mondo ma state certi che tutte hanno un punto vendita qui! Dalla via principale potete fare una piccola deviazione in Cat Street, una via davvero piacevole, meno affollata e ricca di piccoli negozi meno costosi rispetto a Gucci e Luis Vuitton. Piccola curiosità se avete intenzione di fare acquisti: in molte catene le scarpe non hanno un numero, ma le taglie S, M e L, come per l’abbigliamento. Questo complica un po’ le cose perché, ad esempio, il mio 37 è esattamente a metà tra una S e una L!

Shibuya è davvero un quartiere bellissimo, capace di alternare vie caotiche e quasi impercorribili a causa della massa umana ad angoli tranquilli e particolarmente rilassanti. Qualora non desideriate alloggiare a Shinjuku, noi metteremmo Shibuya al secondo posto nella classifica dei quartieri in cui prenotare l’albergo.

Alla sera abbiamo cenato in un piccolo ristorante a Shinjuku: il nome è in giapponese, ma si trova all’interno della zona dei locali, in una piccola via di fronte al K’s Cinema sulla destra. E’ economico e i ramen e i noodle sono molto buoni.

Tokyo (13.08)

Oggi visita ad altri due quartieri, Asakusa e Udon. Siamo andati ad Asakusa con lo specifico obiettivo di salire sulla Tokyo Sky Tree, l’altissima torre punto di attrazione del quartiere. Nella nostra vita non ci è mai capitato di vedere così tanta gente in attesa di salire su un monumento o un’attrazione. Intorno alla torre è stato costruito un centro commerciale che attira ancor più persone, con il risultato finale che è quasi difficile camminare alla base della torre. Purtroppo qui ci ha atteso un’amara sorpresa: i biglietti della giornata erano già stati tutti venduti. Effettivamente oggi ce la siamo presa comoda e siamo arrivati qui alle 11, ma pensavamo che fosse sufficiente affrontare una lunga fila alla biglietteria: colpa nostra che non ci siamo informati, voi ricordatevi di controllare sul sito come funziona l’acquisto dei biglietti!

Abbiamo quindi optato per una passeggiata nel quartiere e una veloce visita al Senso-ji, ma oggi fa veramente molto caldo, non si vede una nuvola in cielo. A pranzo abbiamo riprovato il sushi al ristorante Sushizanmai in Kaminarimon-dori: ottimo e davvero fresco visto che hanno pescato un pesce dalla vasca alle spalle dei cuochi e l’hanno ucciso lì al momento, per servirlo qualche minuto dopo a un cliente che ne aveva fatto richiesta. Per il sushi si può scegliere se ordinare un piatto già pronto o se comporlo con quello che si desidera. Noi per due birre, 10 pezzi di sushi e due tempura abbiamo spesso circa 3.000 yen.

Da Asakusa abbiamo passeggiato fino a Ueno: vale la pena camminare all’interno del parco, anche se non avete intenzione di visitare i musei o lo zoo, solo per vedere lo splendido lago interamente coperto di fiori di loto.

Tokyo (14.08)

Ultimo giorno di vacanza in Giappone, purtroppo! Abbiamo deciso di passeggiare per Maronouchi e Ginza, senza una meta precisa ma più con l’obiettivo di goderci ancora un po’ questo Paese meraviglioso, senza fretta. Vi consigliamo si vedere il Sony Building: molto più di un negozio, grazie al tema del “mare” che percorre l’intero edificio ci si trova ad ammirare i prodotti dell’azienda e le loro potenzialità senza quasi rendersene conto!

La sera siamo andati in aeroporto perché il nostro volo parte all’alba: vi possiamo dire che all’aeroporto Tokyo Haneda si dorme benissimo, silenzioso e sedili comodissimi!

Dopo 18 giorni in Giappone non sarete riusciti a capire i giapponesi e alcune loro abitudini che continueranno a sembrarvi strane, ma avrete imparato ad apprezzare la loro efficienza, gentilezza e disponibilità, e vi assicuro che non vedrete l’ora di tornare in questo Paese splendido!



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