Tutte le emozioni del Brasile

Dalla chiassosa Rio de Janeiro alle silenziose dune dei Lençois
Scritto da: Davide e Camilla
tutte le emozioni del brasile
Partenza il: 21/02/2018
Ritorno il: 02/03/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Avendo a disposizione solo una settimana, la nostra visita in Brasile è stata molto concisa. Nessun museo e sieste ridotte sono state la ricetta per una settimana ricca di emozioni.

Partendo da Rio, passando per Sao Luis e Barreirinhas ci siamo immersi nel bianchissimo parco delle Dune del Lençois. Atterrati alle 6:00 del mattino con volo Alitalia Fiumicino-Rio siamo riusciti a saltare sul bus 2018 con destinazione Copacabana per prendere parte alla nostra prima escursione. 4 ore in jeep tra cascate panorami mozzafiato nella verde giungla cittadina di Tijiuca, per finire con un breve passaggio attraverso una piccola favela. Finiamo verso l’ora di pranzo in tempo per una picanha alla ragionevole cifra di 15 euro a testa, abbiamo provato così un piatto base della cucina carioca servito con riso, fagioli, insalata e un pugno di frofa accompagnata da una brhama ghiacciata!

Dopo una piccola sosta a Panarea e un caipirinha sull’eccentrico lungomare di Copacabana si è fatta ora di tornare in aeroporto alla volta di Sao Luis. Arrivati nella capitale del Maranhao intorno alle 3:40 di mattina, non ci resta che crollare nella nostra pausada, case coloniali adibite ad hotel.

L’indomani dedichiamo la mattinata ad una visita alla bella cittadina di Sao Luis. Ci fermiamo per pranzo in una delle mense locali con pranzo al chilo e cafezino compreso in una ventina di rias. Nel pomeriggio la città si risveglia per trovare il suo massimo vigore nella sera dove i bbq dello street food con i loro profumi magnetici la fanno da padrone! I giovani si riversano nelle vie, sedie di plastica ed improvvisati chioschetti animano ogni angolo del piccolo centro storico.

L’indomani sveglia con un bus privato in 3 ore raggiungiamo Barreirinhas, punto di partenza per numerosi trekking, gite in barca, kayak, bici e fotografie aerea nel parco del Lencois, un’area di 90 km per 40 dove altissime dune di sabbia bianca e finissima circondano lagune di acqua dolce ed azzurra. Arrivati per le 12 prendiamo parte all’escursione per la Lagoa azul. Dopo circa un’ora di un entusiasmante 4×4 tra vegetazione pluviale arriviamo sulla sommità di una grande duna, l’inizio del parco, dove veniamo rapiti dalla vista ipnotica di un’infinità di dune. Purtroppo il tempo non ha permesso di vedere anche il tramonto ma un tuffo dalle vertiginose dune ha comunque il suo perché.

Il mattino seguente partiamo dall’albergo per il nostro trekking, le guide organizzano uscite per più notti fino a una settimana, ma visto il tempo ridotto optiamo per una notte soltanto. Così, dopo aver fatto cambusa di frutta ed acqua salpiamo con una delle lance alla volta di Atinis. Durante il tragitto si fanno delle tappe, tutte particolari, la prima in un villaggio locale dove fanno una particolare cachaca, mentre la seconda su una spiaggia abitata dai macachi abilissimi taccheggiatori. Per pranzo ci fermiamo sul delta, in un ristorante sul fiume dove dopo una bella mangiata di pesce alla griglia e una pennica sull’amaca riparte il nostro trekking.

Attraversiamo Atinis dove pascoli di magre mucche e greggi di pecore ci sorpassano indisturbati. Così, dopo una decina di chilometri tra le dune e una cinquantina di foto, arriviamo al nostro stazzo dove ceneremo divinamente e dormiremo sulle amache per 70 rais. Dormire all’aperto, nel bel mezzo del Brasile, dondolati da un avvolgente amaca, svegliati da una rossissima alba e gallo canterino sono occasioni che non capitano tutti i giorni.

Il mattino seguente dopo un pane al burro riprende la nostra passeggiata, quest’oggi di una ventina di chilometri. La camminata è lunga ma le innumerevoli lagune appagheranno ogni passo della giornata per compiacersi infine con la visione della Lagoa bonita. La sera dopo un hamburger casereccio sprofondiamo nel letto che non sono neanche le 21. Inevitabile sveglia alle 7 dopo il mango fresco della mia vita ed un succo di papaya, partiamo per l’ultima escursione nel Lençois, in canoa. Per 70 rais la guida ci terrà impegnati per circa 4 ore, attraverseremo il fiume principale ed un suo affluente. Durante il percorso incontreremo i locals alle prese con loro faccende quotidiane nel fiume e vari coloratissimi uccelli. Dopo una sosta alla fabbrica della Farofa si ritorna alla base poiché alle 14 abbiamo il bus per riprendere l’aereo Sao luis-Rio. Cercando di risparmiare qualche rais optiamo per bus pubblico… errore tattico per via delle numerose fermate e più di 5 ore di autobus.

Per concludere il nostro viaggio arriviamo a Rio intorno alle sette di mattina. Saltiamo sul bus 2018 che ci catapulta in una città che sonnecchia ancora. Da lì, dopo aver lasciato gli zaini all’ostello, ci inerpichiamo per la Scalinata Selaròn da dove, attraverso viuzze con cavi elettrici pendenti, verdi banani che ombreggiano viali affollati di ambulanti, arriviamo al mercato ortofrutticolo di Copacabana. Ogni giorno Rio ha un mercato cittadino per quartiere, dove accesi colori dei frutti e gli avvolgenti profumi vi terranno impegnati per alcune ore. Immancabile sarà el pastel, accompagnato da un caldo de cana, un particolare succo verdastro di canna. Rapiti da un velo di stanchezza decidiamo per una piccola siestas… dopo aver preso un ombrello in affitto per 10 rias, proviamo a riposare ma, ahimè… la spiaggia di Copacabana con le sue innumerevoli tentazioni per il palato ed i venditori di caipirinha exspress, non è il luogo adatto per riposare. Così, dopo un bel bagno rigenerante, ci mettiamo in marcia per Pao de Acucar (Pan di Zucchero). Sosta d’obbligo alla spiaggia Vermelha, ai piedi del monte, da dove prendiamo la funivia per 90 rias. Arrivati in cima, il panorama, soprattutto dopo il tramonto, ci mostra la cartolina che tutti conosciamo, una Rio immobile e silenziosa lontana dai suoi rumori. Sembra quasi surreale. In lontananza, con un po’ di fortuna, si scorge il Cristo Redentore che, con braccia aperte, sembra essere anche lui esterreffato dalla bellezza di quella visuale. Per finire, l’indomani mattina, sveglia presto. Riusciamo per 20 rias a prendere il tram sospeso di Santa Teresa che, insieme agli archi, è un simbolo del quartiere Lapa.

Un bellissimo sole ci accompagna fino all’aeroporto dove il nostro Rio Fiumicino ci riporta alla fredda realtà di un piovoso marzo!

Davide e Camilla

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