Turisti a Barcellona: una delle più belle città europee

Alla scoperta di una città ricca di arte, moderna e turisticamente molto ben organizzata
Scritto da: Roby-To
turisti a barcellona:  una delle più belle città  europee
Partenza il: 24/10/2015
Ritorno il: 28/10/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Siamo marito e moglie residenti a Torino; viaggiatori maturi, che hanno visitato molti luoghi in Italia ed all’estero, ma Barcellona ci mancava.

Mia moglie, Lidia, è decisamente molto più brava di me nell’organizzare viaggi “cittadini”, sostanzialmente basati su visite a musei, luoghi caratteristici come quartieri, parchi cittadini ecc, quindi con l’aiuto di una guida cartacea e tanto “internet”, è riuscita a realizzare un piano di viaggio intenso ma molto suggestivo, che provo a descrivere in questo diario.

Prima di entrare nei dettagli del viaggio, volevo sfatare una caratteristica della città di Barcellona e cioè che sarebbe rischiosa per i borseggi, quando si visitano i punti più turistici della città: a noi non è successo niente (ed abbiamo percorso zone indicate come “a rischio” in molte guide), anzi mi ha dato l’impressione di essere in una città molto ben sorvegliata dalle forze dell’ordine e sempre in modo discreto, senza mettere in ansia il turista. Oltre a ciò, l’abbiamo trovata molto pulita e non particolarmente congestionata, grazie anche all’ottimo livello dei servizi pubblici che sono capillari e molto frequenti.

Un’altro suggerimento generale che ci sentiamo di dare, è di acquistare i biglietti on line tutto dove è possibile: in questo modo si risparmiano ore di code nei siti più famosi (ad esempio Sagrada Familia, le varie case progettate da Gaudì, Museo Picasso ecc.).

Ora veniamo alla descrizione del nostro viaggio.

Volo RyanAir andata e ritorno da Torino a Barcellona/ El Prat con partenza sabato 24 Ottobre e ritorno Mercoledì 28 Ottobre. Arrivati all’aereoporto di Barcellona, abbiamo preso il treno RENFE e siamo scesi alla stazione Passeig de Gràcia, quindi una tratta di metrò (linea L5 fino a Diagonal) e di qui a piedi (poche centinaia di metri) fino al nostro hotel; con la Barcellona Card (che, se acquistata via Internet, può essere ritirata presso il Turist Information dell’aereoporto), sono compresi i biglietti del treno RENFE e della Metro.

Abbiamo pernottato presso l’hotel Room Mate Emma (prenotato tramite Booking), scelto per la sua posizione sufficentemente centrale e vicina alle linee di metro (Provencal e Diagonal); abbiamo optato per la formula senza colazione, visto che nelle vicinaze dell’Hotel abbondano i bar, con prezzi decisamente più bassi rispetto a quelli applicati inHotel.

Domenica

Metro fino a Piazza Catalunya: alle 9 circa, eravamo sulla Rambla che abbiamo seguito per un po’ fino ad arrivare al mosaico di Mirò, non molto segnalato dalle indicazioni locali; siamo quindi andati a visitare la Cattedrale della Santa Croce (cattedrale metropolitana) e successivamente la Basilica di Santa Maria del Pi. Visitata la Piazza Real, abbiamo attraversato la Rambla per andare a Palazzo Guell, quindi abbiamo avuto il nostro primo impatto con Gaudì: nella progettazione di questa casa, furono messe a dura prova le sue abilità di architetto, causa l’esiguo spazio che aveva a disposizione per erigerla: visita assolutamente consigliata.

Siamo quindi andati al Mirador de Colom (ingresso scontato grazie alla Barcellona Card) da cui si gode un bellissimo panorama: una serie di foto panoramiche scattate dal Mirador, aiutano ad individuare i punti di maggiore interesse della città. Il successivo obiettivo della giornata era quello di vedere La Fontana Magica che è una spettacolare esibizione di colori, luci, movimento, musica e giochi d’acqua: per fare arrivare l’orario di inizio spettacolo (21), abbiamo fatto un giro, e cenato, nella “Las Arenas” che è l’antica plaza de toros della città (oggi trasformata in un centro commerciale), che ha mantenuto la sua struttura originaria.

Lunedì

Avevamo prenotato l’ingresso alla Sagrada Famila per le 10.15, anche considerando le disponibilità dei posti che il sito on line dava; siamo arrivati in metro, circa 45 minuti prima dell’orario e quindi abbiamo bighellonato nei giardini e nelle viuzze adiacenti alla cattedrale per oltre mezz’ora. La chiesa è estremamente affascinante sia esteriormente che all’interno: è veramente imponente. L’audio guida è molto ben fatta ma la visita ha il limite di non suggerire un percorso, ma di lasciare il turista libero di effettuare il tour a suo piacimento: i punti di interesse sono indicati comunque da un numero da digitare sull’Audio Guida. Per la nostra esperienza, conviene iniziare la visita dalla facciata Ovest. Dopo la Sagrada Famila, siamo andati a visitare la Casa Milà, detta la Pedrera, (opera anch’essa di Gaudì) anche qui con biglietto ed Audio Guida prenotata da web, che ci ha permesso di saltare una lunga coda: molto affascinante, anche per un profano come sono io, specialmente il tetto ed il solaio che da soli meriterebbero la visita stessa. Sempre sullo stesso corso, Passeig de Gràcia, si affaccia la Casa Batllò (anch’essa opera di Gaudì), che abbiamo visitato internamente ed altre due case molto famose: la casa Leò Morera (progetto di Luis Domènech) e Casa Amatller (progetto di Josep Puig) che abbiamo visto solo esternamente. Ritorno verso la Rambla per visitare il pittoresco mercato de la Boqueria, colmo di ogni prodotto e di banchi dove è possibile acquistare, farsi cucinare e mangiare ciò che si è comprato (tipicamente carne / pesce)

Martedì

Il primo appuntamento della mattinata era al Museo Picasso: orario di ingresso prenotato via web ore 10.15 ed anche oggi siamo arrivati in anticipo, quindi siamo andati a visitare la chiesa di Santa Maria del Mar (quartiere della Ribeira) che rappresenta la storia marittima della città di Barcellona. All’uscita un forte temporale ci ha costretti in una cafetteria aspettando l’orario di ingresso per il Museo Picasso; non mi dilungo sull’importanza e la quantità di opere presenti in questo museo, che è una meta fissa per tutti i turisti che vengono a Barcellona, però una nota a margine voglio aggiungerla, perchè mi ha favorevolmente colpito. Credo che le opere di Picasso non siano particolarmente facili da “leggere”, ciò nonostante, durante la nostra visita, abbiamo incrociato numerose classi di studenti delle scuole elementari, con insegnanti/guide che pare rendessero interessante la visita alla maggioranza degli studenti. Abbiamo anche incontrato bimbi dell’asilo che, seduti a terra nella sale, facevano dei giochi con i loro insegnanti e non sembravano affatto annoiati: forse è un approccio che a lungo andare può fare accendere l’interesse per la cultura nelle generazioni del futuro.

All’uscita, abbiamo bighellonato un pò nel quartiere e poi siamo andati a visitare il Museu de la Xocolata (ingresso gratuito per i possessori della Barcellona Card), il cui biglietto di ingresso è costituito da una buonissima barretta di cioccolato: il museo raccoglie la storia della cioccolata, dalle origini alla diffusione in Europa, attrezzature per lavorarlo ed un gran numero di statue fatte di cioccolato: se si ha tempo, vale la pena di spendere una mezz’ora per vederlo. La giornata nel frattempo si è fatta splendida e tiepida e quindi siamo andati a visitare il Parc de la Ciutadella, che si trova all’interno della città ed è un luogo ideale per rilassarsi, camminando nel verde, con fontane e laghetti. Dopo il relax, barra a dritta verso il Camp Nou e visita allo stadio, spogliatoi, campo di gioco, bacheca trofei e l’immancabile store dove tutto è griffato Barcellona. Io non sono un patito di calcio (sono un tifoso molto tiepido), però, visto che ero a Barcellona, non mi volevo perdere la visita a questo impianto; la cosa che più mi ha colpito? La grandezza degli spalti visti dal campo; arrivando dalla strada, lo stadio non sembra così grande, per intenderci assomiglia come dimensioni allo Juventus Stadium, ma una volta sul campo di gioco, la quantità dei posti a sedere sugli spalti è impressionante.

Mercoledì

Ultimo giorno con mattinata a disposizione per vedere le ultime cose che Lidia aveva messo sulla tabella di marcia: Fundacio Joan Mirò e Montjuic.

Siamo arrivati alla Fundacio Joan Mirò con la funicolare, ingresso gratuito al museo, perché possessori della Barcellona Card. Al termine della visita al museo, abbiamo preso il pulman di linea numero 150 direzione Montjuic, scendendo al capolinea, che è poco distante dalla biglietteria del castello. Vista la bellissima giornata, abbiamo deciso di fare il giro a piedi del Montjuic, utilizzando un percorso attrezzato che offre degli scorci bellissimi sul porto di Barcellona e sulla città. Terminato il giro del Montjuic, ultimi acquisti e ritorno all’aereoporto utilizzando Metro + treno Renfe.

Conclusioni

Viaggio consigliato ed anche la durata (praticamente 3 giorni e mezzo) è adeguata per visitare le principali attrazioni di Barcellona se ci si organizza prima di partire. La città e la gente che abbiamo incontrato ci è molto piaciuta e ci ha fatto sentire a casa.

Infine, un suggerimento pratico: per evitare di aprire in continuazione cartine, noi abbiamo utilizzato la APP “CityMap2Go”, disponibile per qualsiasi Smartphone sia Apple che Android, che ci ha condotto puntualmente in tutti i luoghi che abbiamo visitato e, per funzionare, non richiede alcun collegamento ad Internet, quindi si può tenere il proprio cellulare con il Roamig dati disabilitato.

Roberto e Lidia



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