Turismo + solidarietà = un viaggio fantastico
Viaggio breve di 11 giorni all'insegna della solidarietà e del turismo responsabile, impossibile da dimenticare...
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Sono anni che sogno il Perù, sono anni che il Perù lo vendo dalla scrivania dell’agenzia viaggi per cui lavoro. Ma io non sono una persona da viaggi organizzati, in ogni caso ho sempre pensato che i viaggi responsabili siano il futuro dell’attività che mi sono scelta per vivere e che da sempre amo. Cosa fare allora per entrare in contatto con la parte solidale del viaggio senza essere inclusa in un pacchetto preconfezionato?? Ad aprile dell’anno scorso insieme ad un’amica ho partecipato a Milano ad una serata dedicata al Perù, “PeruAndo” organizzata dall’associazione PeruEtico Italia che da anni si occupa di solidarietà, viaggi responsabili e volontariato sul territorio peruviano. Ada ed Emanuele erano gli oratori della serata, lei direttrice della casa famiglia “Mosoq Runa” ad urubamba e lui socio fondatore di PeruEtico.com agenzia di viaggi responsabili dedicati interamente al Perù.La serata è stata determinante per la mia scelta, si è parlato di tutto, viaggi, progetti finanziati, volontariato e situazione socio politica del Perù, la cosa che ci ha colpito è stato il clima della discussione, si vedeva che le persone che vi partecipavano (ex viaggiatori, volontari impegnati e semplici curiosi) erano sulla stessa lunghezza d’onda, i relatori sapevano di cosa parlavano e la gente sembrava essere più che ad una riunione associativa ad una festa fra amici. Ecco mi sono detta, con loro voglio visitare il Perù, con persone che il Paese lo vivono tutti i giorni e così bene riescono a trasmetterlo alla gente. La stessa sera Emanuele (che vive a Cusco, quindi direttamente sul posto), mi ha spiega che Peruetico è un operatore atipico, nato dalla richiesta dei viaggiatori di poter conoscere da vicino i progetti finanziati tramite l’associazione e che è facilmente in grado di organizzarmi tutto il viaggio o solo alcune tappe della stesso, cosa che naturalmente ha svegliato la mia curiosità. Dopo la visita del portale peruetico.com, 3 mail e 2 aperitivi la cosa era organizzata: tappe definite e visite ai progetti programmate, viaggio con un’amica: Roberta, finalmente il Perù non è più un sogno! Lima – horribilus…. Una delle città più contaminate che ho visto, la prima impressione è stata quella di un girone dantesco fatto di automobili impazzite, cielo grigio e tanto ma tanto rumore, ovunque a cui la gente rimane indifferente grazie agli Ipod a tutto volume nelle orecchie.L’arcangelo Norberto (autista della casa famiglia CEPROF) e la sua macchina mi sono sembrati l’unica ancora di salvezza fra me e l’inferno che mi circondava.Passerò 2 notti al Ceprof, casa famiglia ubicata nell’estrema periferia di Lima a Villa El Salvador, progetto finanziato in parte dalla mia “quota progetto” e “guidato” da Daniela e Maruka, due splendidi esseri umani che tanto hanno dato (e daranno) ai ragazzi del quartiere.L’idea di far dormire i viaggiatori nell’ostellino gestito dalla casa-famiglia è semplicemente geniale, non solo ci si connetta immediatamente con la vera realtà del Perù ma addirittura ci si proietta in avanti grazie alla generosità delle “zie” (così le chiama affettuosamente Emanuele) ed alla loro contagiosa voglia di spiegarci cosa è Lima, la gente disperata che la vive e la voglia di costruire qualcosa di vero che grazie anche al turismo responsabile stà crescendo a vista d’occhio.Lima è Lima non è uguale a nessun altra città che ho visitato dell’africa o dell’oriente, si affaccia su un mare (inquinato) irrequieto e affascinante.2 giorno (il primo l’abbiamo passato visitando il progetto ed oziando per recuperare il fuso orario) pranziamo a Chorrillos un quartiere affacciato sul mare e con un piccolo mercato del pesce, si mangia molto bene, il pesce è freschissimo ed il cebiche è un piatto veramente affascinante, fresco e piccante allo stesso tempo, accompagnato da una birra gelata è veramente un toccasana per i nostri stomaci contaminati dai pasti della linea aerea.Nel pomeriggio visita a Minka Fair Trade – la più grande impresa di commercio equo del Perù – visitiamo i loro uffici e guidati da Cecilia parliamo di commercio equo, di cosa significa, di come contribuisce allo sviluppo delle comunità più isolate. E’ una bella chiacchierata, capisco molte cose (non tutte positive), riusciamo a visitare 2 laboratori della struttura: uno di ceramica e l’altro di intaglio, conosciamo anche Kusi, la responsabile del turismo comunitario che lavora spalla a spalla con gli amici di Peruetico, ci spiega in poche parole che tanti fanno turismo responsabile in Perù, ma che pochi contribuiscono veramente alla creazioni di progetti realmente sostenibili, i più “mascherano” l’aiuto per i propri profitti o aiutano in maniera disinteressata con fondi che per la maggior parte vengono dispersi… Visitiamo il centro, veramente bello e ben tenuto a differenza del resto della città, rientro al CEPROF e cena di addio con Daniela che rispolvera un classico della cucina italiana: coniglio alla cacciatora (da applausi !!!!). Puno – arriviamo in aereo dopo 1 ora di viaggio, la cittadina è viva, non bellissima ma viva, tanti carretti, bancarelle da tutte le parti e gente indaffarata a comprare, vendere e scambiare.Il giorno dopo partenza per Huallyano (si scriverà così??) e li il mondo cambia, o meglio si ferma, tu, una barca, il lago blu che si fonde con il cielo, un cielo troppo vicino (4000 mt slm), un sogno, sono così emanozionata che neache riesco a fotografare (rimedio al ritorno).L’accoglienza a Taquile è fantastica, c’è Alipio, c’è la sua famiglia, i bambini corrono in tondo per salutarci e ci accompagnano nella camminata verso il villaggio.Che dire??? un’esperienza vera, stare con loro 2 giorni e capire come scorre la vita su queste isole fantastiche, è entrare in contatto con gente semplice e cordiale ancora “incontaminata” e lontana dal nostro stile “griffato” di vita, è un tuffo nella modestia e nella semplicità che dovrebbero provare tutti, allontanarsi dai cellulari, dalle autovetture e dalle televisioni per celebrare la vita fatta di persone, terra e sole… Quanto resisterebbe ognuno di noi da queste parti????La nostra camera spartana ha una finestra che dà sul lago un piccolo ma dignitoso bagno esterno, ci colpisce molto l’ospitalità delle persone, rimaniamo estasiati dal paesaggio, sono impressioni e sensazioni forti, che terrò tutta la vita con me, se potete e se mai viaggiaerete in perù, andateci sono sicura vi piacerà. Salutiamo Alipio con grande tristezza, ma non prima di avergli promesso un aiuto per comprare materiale didattico della piccola scuola comunitaria, lo faremo al nostro ritorno tramite l’associazione PeruEtico Italia. Cusco e Machu Picchu – Bella, bella, bellissima, cusco è cusco, l’aria è magica, piccole stradine, case colorate piene di fiori, ogni tanto un ristorantino o una piccola bottega di artigiani, la piazza è meravigliosa, di chiarissimo stampo coloniale mà…. Attenzione con le fondamenta assolutamente incaiche, è un piacere girarla e perdersi nei paraggi del centro….La Piccola Locanda (www.piccolalocanda.com) è un sogno, Matteo, Camila e Ainin ci accolgono come vecchi amici, l’atmosfera dell’ostello è allegra, ci sono ospiti bevendo un caffè nel patio, volontari italiani che coordinano con i ragazzi di PeruEtico non so’ quale intervento, e guide che parlano con turisti spiegandogli fasi varie dei una camminata. La Locanda è questo, un punto di incontro e di snodo per noi poveri “turistelli” e un centro nevralgico per i ragazzi che si occupano di solidarietà…. Un vero casino !!!!!! :-DVisitiamo nell’ordine: Sacsahuaman (inscrivibile), Puka Pukara, e kenko, il mercato e il coca shop di cristo (si si chiama proprio così), ma la cosa più interessante è la visita al progetto “hogar de las estrellas” dove è in programma un pranzo con i ragazzi. La casa famiglia ospita 40 fra bambini ed adolescenti disabili, cosa dire…. Nulla, la forza, lo sdegno, il coraggio di queste persone sono sensazioni che tengo per me, solo vi posso dire che questa visita è stata la cosa più bella ed intensa di tutto il viaggio, grazie a tutti.La serata scorre felice fra una lasagna, e un bicchiere di vino all’Ubuntu, il cafè della Locanda, dovete sapere che tutti i prodotti alimentari che si vendono lì arrivano direttamente dal progetto “Mosoq Runa” dove Peruetico Italia ha finanziato un laboratorio di cucina che oltre ad insegnare ai ragazzi un lavoro punta a finanziare il progetto stesso… Insomma nà figata :-De poi… Machu picchu che dire, poche parole e tante emozioni…. Arriviamo all’alba con Victor la nostra “piccola” (sarà alto 1.50 cm) guida, grande delusione, le nubi sono ancora basse, Victor ci dice di non disperare, ci sediamo sconsolati su una terrazza… Quando….. All’improvviso le nuvole si diradano e Machu Picchu si presenta a noi in tutto il suo splendore… E che splendore !!!! e veramente come l’ho sempre sognata: un sogno !!! 😀 le parole mi scappano, ancora adesso mi viene la pelle d’oca non riuscirei a descriverlo nenache con 1000 pagine, bisogna andare, bisogna assolutamente camminarci dentro e provare l’emozione …. Il viaggio è finito, rimane l’emozione del Perù, della sua gente, e dei miei amici, quelli conosciuti durante il viaggio, non sono una grande scrittrice, lo so’, per redarre questo breve racconto ci ho messo quasi 3 mesi, ma l’avevo promesso ai ragazzi di PeruEtico e Piccola Locanda che mi hanno fatto vivere questo sogno: Matteo, Paola, Emanuele, Ainin, Camilo fra gli altri, non dimenticherò mai neanche Ada e Francesco, vivrò di ricordi di volti di bambini di cui mi sfuggono i nomi ma che da oggi aiuterò con tutte le mie forze. Il turismo responsabile dà tanto e riceve poco, mi impegnerò personalmente a sponsorizzarlo tramite il mio lavoro, perchè così bisogna viaggiare: capendo e rispettando. un saluto a tutti, scrivetemi per qualsiasi aiuto. Rebecca