Turchia sbalorditiva

Racconto di Viaggio in Moto 4 – 19 agosto 2004 di Chicca & Lele (ed il Generale Lee) Mercoledì 4 agosto 2004 Finalmente il gran giorno è arrivato. Siamo carichi di energia, questo viaggio ci affascina e ci spaventa al tempo stesso. Boh, forse sarà per colpa di quanti ci hanno ripetuto per giorni: “Che diavolo andate a fare in Turchia?...
Scritto da: chiccaf
turchia sbalorditiva
Partenza il: 04/08/2004
Ritorno il: 20/08/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Racconto di Viaggio in Moto 4 – 19 agosto 2004 di Chicca & Lele (ed il Generale Lee) Mercoledì 4 agosto 2004 Finalmente il gran giorno è arrivato. Siamo carichi di energia, questo viaggio ci affascina e ci spaventa al tempo stesso. Boh, forse sarà per colpa di quanti ci hanno ripetuto per giorni: “Che diavolo andate a fare in Turchia? Ma è pericoloso!!” Insomma alle 9.45 partiamo da Pianello: io, Lele & il Generale Lee (il BMW GS1150 Adventure di Lele). Destinazione LA TURCHIA, ma la prima tappa è il traghetto da Brindisi. Alla partenza il contachilometri segna: 14.500. Tutto benone: in autostrada non c’è molto traffico, il caldo è sopportabile, anche perché oggi sopporteremmo anche 40°!! Dopo poche ore siamo al porto di BRINDISI, da dove ci imbarchiamo per la Grecia.

Giovedì 5 agosto Sveglia alle 3.45. Alle 5 sbarchiamo a IGOUMENITSA. E’ notte fonda, e mentre la cittadina dà gli ultimi segni di una vita notturna animata, noi ci mettiamo in viaggio, inoltrandoci verso il nord della Grecia, attraverso degli stradoni enormi che vanno sempre più in alto. Fa anche sempre più freddo, infatti, quando intorno alle 6.30 inizia a schiarire, ci accorgiamo di essere in alta montagna. Il paesaggio circostante è bellissimo. In una pausa pseudo-caffè, conosciamo un camionista molto esperto della zona che ci conferma la vicinanza alle famose METEORE. Felicissimi, le andiamo a scoprire.

Arriviamo a Trikala e ce le troviamo di fronte, imponenti, affascinanti, bellissime. Le Meteore sono un raro fenomeno geologico, una stranezza della natura, che ha creato queste imponenti rupi chiamate così proprio perché sembrano sospese sulla pianura. Uno spettacolo inimmaginabile tanto è imponente per la sua grandezza e le sue forme; guardando questi elementi di pietra si viene subito travolti da sentimenti misti di ammirazione e timore. Situati sulle rocce tondeggianti, dominano questa zona 5 monasteri ortodossi dove vivono monaci in clausura. Dopo questo incredibile spettacolo ci rimettiamo in viaggio, per fortuna il pensiero di questo posto ci rimane impresso nella mente a lungo, visto che la strada che ci conduce fino alla prossima tappa è noiosa e deprimente, piatta e desolata. In una pausa Lele spacca anche un perno della sua borsa laterale, quindi piove sul bagnato.

Arriviamo finalmente a SALONICCO, dove decidiamo di passare la notte (Hotel EMPORIKON, Angolo tra Egnatia & Singroy, €40). Fa un caldo bestiale, la città, anche se molto caotica, ci piace, è moderna, europea ma conserva il suo stile personale, il suo colore ed il suo fascino. È il secondo più grande centro industriale e commerciale di tutta la Grecia e c’è tanto movimento, anche troppo, qui moto e macchine sfrecciano a velocità pazzesche.

Dopo aver recuperato un po’ di forze, usciamo a cena e alla scoperta di Salonicco by night, che non è affatto male: molti locali lungomare e angoli deliziosi con ristoranti tipici e un bel centro tutto pedonale, infatti trascorriamo una serata molto piacevole.

Venerdì 6 agosto – GIORNATA INFINITA Ci svegliamo di buonora con la consapevolezza di dover affrontare una lunghissima corsa, ma rimaniamo bloccati a Salonicco nel tentativo di aggiustare la borsa laterale di Lele, rotta ieri. Dopo 1.000 peripezie per trovare il concessionario BMW e tutto il resto, non riusciamo nell’intento, per cui fissiamo la borsa in modo approssimativo e ce ne andiamo. Ma è già mezzogiorno.

Facciamo una lunghissima tirata fino alla frontiera turca. Durante il pit-stop per pranzo ci divertiamo a guardare come da queste parti si fannoi rilevamenti per fare le righe su una strada asfaltata di fresco. La strada che arriva ad Alexandropoli e poi fino alla frontiera è stupenda ma deserta. Incontriamo sì e no 5 macchine. Finalmente siamo alla frontiera. La parte greca passa in pochi minuti, per quella turca tra timbri, visti da comperare (€10 a testa), registrazione moto (€9) e altre scartoffie ci vuole 1 ora e 15 minuti. Una volta passati cambia il mondo: movimento, attività, carretti, macchine e gente dappertutto! Siamo felici di avercela fatta!! La strada per Istanbul è a 2 corsie, solo in alcuni brevi tratti a 3 o 4. Il fondo ogni 10 km, ci sono dei punti asfaltati di fresco dove si viaggia malissimo ad un massimo di 50/60 all’ora. Oltretutto questa è una zona che costeggia il Mar di Marmara dove i turchi vanno in ferie per cui ci troviamo spesso in mezzo a una moltitudine di gente, cani, carretti che attraversano la strada. Il paesaggio è molto bello, ovunque ci giriamo spuntano minareti di moschee. Da perfetti incoscienti, arriviamo a Istanbul in piena notte. Il primo impatto non è dei più esaltanti. Il traffico è furioso ed anche in autostrada attraversa di tutto, c’era persino un signore a spasso con il cane! Usciamo dall’autostrada senza sapere dove siamo, però da qualche parte bisogna iniziare. Sbuchiamo in un quartiere vivacissimo, alle 21.30 c’è gente che si fa i capelli, tutti i negozi sono aperti e per strada sembra mezzogiorno. Di sicuro, però, non siamo dove dovremmo essere, qui è tutto molto povero, cadente e molto sporco. Dopo un po’ scopriamo di essere nel quartiere di Bakirköy, a spiegarcelo è un taxista che ci vede con la mappa in mano. Gentilissimo, ci fa uscire e ci mostra come arrivare in centro, dopo averci offerto del tè, ovviamente. Una volta arrivati nel quartiere di Aksaray/Sultanameth ci mettiamo alla ricerca di una camera. Nel primo hotel non ci fanno fermare perché non siamo sposati…Cominciamo bene! Troviamo subito dopo una stanza al ZILAN HOTEL (Ordu Cad. Selimpaşa Sk. No. 16 – Laleli – Aksaray, €20). Usciamo quasi subito a cena. Uno dei pochi aperti a quest’ora è il Laleli Restaurant lungo Ordu Cad dove proviamo l’ottima cucina turca. Qui troviamo Adrian, il caposala, un tipo veramente singolare che con la sua simpatia ci fa ridere come i matti. Sabato 7 agosto Sveglia e… uovo sodo, cetriolo, pomodoro, marmellata, burro, pane e anguria… questa è la tipica colazione turca. Una giornata incantevole ci si prospetta davanti appena usciti dall’albergo, perfetta per andare alla scoperta di Istanbul, una città enorme con una popolazione di oltre 12 milioni di persone.

Essendo lì vicino, iniziamo con il GRAN BAZAR. All’ingresso ci si presenta davanti un muro di persone. Una volta dentro ci lasciamo andare ed è molto divertente aggirarsi in mezzo a quella miriade di negozi (pare 4.500) un po’ all’aperto, un po’ al chiuso. E’ un vero labirinto di piccole stradine e dopo un po’ ci perdiamo per ritrovarci nel bellissimo ed affollatissimo mercato delle spezie, o mercato egizio, situato in una piazza davanti ad una moschea e al Ponte di Galata, un altro punto nevralgico di attività commerciali. Il fermento intorno a noi è pazzesco. Non c’è strada senza un negozio, non c’è marciapiede senza che qualcuno venda qualche cosa. Gruppetti di giovani offrono te o caffè purché si entri nel negozio. Altri puliscono le scarpe ai passanti. Anziani solitari con una bilancia più o meno antica aspettano che qualcuno abbia voglia di verificare il proprio peso. Venditori ambulanti di ciambelle di sesamo. I più organizzati hanno carretti con una cassa di vetro chiusa, altri portano un vassoio sulla testa su cui i dolci stanno impilati in stabile equilibrio. Da dove siamo raggiungiamo facilmente il Ponte di Galata, nel punto in cui il Corno d’Oro incontra il Bosforo. Immediatamente ci viene incontro un profumo di sardine alla brace e ci abbraccia un denso fumo di carbone… Lele vuole scappare! Dopopranzo attacchiamo il SULTANAHMET, la “città vecchia” patrimonio dell’Unesco. Qui dominano la bellissima Moschea Blu e Santa Sofia che creano una luogo assolutamente fantastico!! All’ingresso della Moschea Blu ci abborda Mustafà, un ragazzo molto simpatico che si mette a nostra disposizione poi ci dice di avere un negozio di tappeti. Con lui visitiamo la moschea, l’ippodromo, ci racconta un sacco di cose e, per concludere, ci invita nel suo negozio. Restiamo qui dentro quasi 2 ore, prima lo show poi una lunga trattativa per un tappeto… Una trattativa inizia di solito con un buon bicchiere di te alla mela, qualche chiacchiera e una buona dose di convenevoli…Esperienza divertentissima! Per tornare in hotel facciamo la lunga passeggiata lungo Divan Yolu, la Strada del Consiglio Imperiale, la strada principale della città vecchia, piena di segni della civiltà romanica.

Su consiglio di un gruppo di ragazzi italiani, trascorriamo la serata in Piazza Taksim, nella parte moderna di Istanbul, un luogo incredibilmente vivace, sembra Capodanno!! Dalla piazza parte una via pedonale lunghissima piena zeppa di gente, ai lati corrono 2 vie parallele piene zeppe di locali, ristoranti, negozi stracolme di gente. Insomma, sembra che il mondo intero si sia riunito qui stasera! Mangiamo, beviamo, fumiamo il narghilè alla mela, ci divertiamo un sacco. Alle 3.30 di mattina decidiamo di rientrare, anche se qui c’è ancora un sacco di vita! Domenica 8 agosto Anche oggi turisti ad Istanbul. Ci impieghiamo un pomeriggio intero, ma visitiamo il bellissimo e sfarzosissimo Palazzo del Topkapi, la residenza di tutta la dinastia dei sultani ottomani per quasi 4 secoli.

Una volta usciti facciamo una passeggiata all’interno del parco che circonda il palazzo e ci rendiamo conto che è domenica dal fatto che il posto è animato da migliaia di persone che passeggiano, fanno pic nics sul prato, si rilassano. Qui notiamo la varietà dei costumi, donne più o meno coperte, donne che nessuno può toccare altre che vanno in giro per mano col proprio fidanzato. Dopo altri giri qua e la, andiamo a cena dal nostro ormai amico Adrian che ci fa sbellicare dalle risate anche alla vigilia della partenza da questa città che non dimenticheremo mai.

Lunedì 9 agosto Trascorriamo la mattina nell’agenzia viaggi di Servet per organizzare il nostro viaggio di ritorno. Lasciamo Istanbul a mezzogiorno ma per uscirne ci mettiamo un po’. La nostra direzione è ANKARA. L’autostrada che collega Istanbul alla capitale è meravigliosa, sia per il fondo che per il paesaggio. Arriviamo che è ancora giorno pieno, per cui decidiamo di proseguire per avvicinarci il più possibile al prossimo luogo d’interesse. Imbocchiamo la statale che scende verso sud e iniziamo una vera e propria avventura!! A parte il fondo estremamente faticoso perché fresco o in fase di realizzazione, qui sperimentiamo la vera follia dei turchi al volante. Non serve nemmeno mandarli a quel paese, se ne fregano altamente. In più, tanto per non farsi mancare niente, l’ultimo pezzo lo facciamo in piena notte…! Arriviamo stanchi morti ad AKSARAY dove troviamo un bungalow in un bel complesso alberghiero lungo la strada (Ağaçli, Ankara-Adana Asfalti Nevşehir Kavşaği 68200 Aksaray).

Martedì 10 agosto La giornata è bellissima e belli carichi partiamo alla scoperta di questa zona. Iniziamo con la Valle di Ilahra, a circa 45 km da Aksaray, un canyon incantevole che in passato costituiva uno dei luoghi preferiti dei monaci bizantini. Qui dove iniziamo a vedere alcune delle formazioni rocciose che hanno reso famosa questa zona, si tratta di rocce alte e maestose tutte bucate stile-emmenthal.

Dopo un bel giro in questa vallata, ci dirigiamo verso Derinkuyu dove vogliamo visitare una delle più famose città sotterranee della zona. La cittadina è desolata e desolante. Raggiungiamo la piazzetta centrale e ci addentriamo in quest’enorme e complicata gruviera (ingresso €5,50). Un luogo affascinante e misterioso che scende per ben 8 livelli. In alcuni punti il passaggio è anche parecchio strettino, poi ci sono cunicoli che vanno da tutte le parti formando un gigantesco labirinto di roccia. Dopo questa straordinaria esperienza, ci instradiamo verso Göreme, ormai pienamente soddisfatti di tutto quello che avevamo visto. Solo più tardi scopriremo che non era che l’inizio. Piano piano, infatti, comincia a svelarsi il vero paesaggio della Cappadocia: attraverso il paesaggio sabbioso si intravedono distanti formazioni rocciose come i cosiddetti “camini delle fate” Incontriamo paesini graziosi come Uçhisar.

E, all’improvviso, si apre davanti a noi una valle che ci lascia senza parole, non riusciamo a dire altro se non un lungo OOOOOOOOOOHHHHHH MADONNAAAAAA, GUARDAAAA CHEEEEE ROBAAAAAAAAAAA!!!! Dinnanzi ai nostri occhi la Cappadocia, una valle lunare tempestata da coni di tufo e rupi a nido d’ape.

In mezzo a tutto questo è annidato il magico villaggio di GÖREME. Troviamo subito una camera presso la carinissima Peri Pansiyon (Müze Yolu, €18). Il paese è vivace, pieno di viaggiatori con zaino in spalla. E’ ricco di locali, ristoranti, pensioni e negozi, moderni e tutti piuttosto a buon prezzo. L’atmosfera è magica, soprattutto nella parte dove ci sono i coni di roccia adibiti a vere e proprie abitazioni. Dopocena ci fermiamo in un localino, Wine & Waterpipe, a bere vino locale e fumare narghilè alla mela. Conosciamo il titolare, Volcan, che si siede a chiacchierare con noi, poi ci presenta suo cugino, con cui chiacchieriamo ore e ore, anche favoriti dall’arrivo di un acquazzone improvviso che non ci permette di andare a spasso né a dormire.

Mercoledì 11 agosto La pioggia ci permette di fare appena colazione, poi fino alle 13 non cessa mai. Noi ne approfittiamo per recuperare un po’ di sonno. Appena possibile usciamo alla scoperta della Valle delle Spade e quella dell’Amore non lontane dal paese. Saliamo anche in cima al monte che sovrasta Göreme… e qui è un vero sballo, tanto che restiamo un quarto d’ora in silenzio incantanti dal panorama. Nel tardo pomeriggio, dopo aver girato per lungo e largo tutto il paese, la pioggia ci fa di nuovo rientrare di corsa. La serata scivola serenamente.

Giovedì 12 agosto A malincuore, ma ripartiamo. Il trasferimento dalla Cappadocia alla costa è molto lungo. Decidiamo di costeggiare da ADANA, nella parte orientale della Turchia mediterranea. Ci fermiamo a notte fonda a BOZYAZI, un paesino minuscolo dove troviamo un hotel molto accogliente (Hotel Zeysa, Ada Karşisi, €25 pensione con cena e colazione). Durante la cena attiriamo l’attenzione di un signore francese di origine turca habitué del posto, Vincent e con lui, la moglie, il figlio ed il titolare dell’hotel trascorriamo una serata rilassante e deliziosa di chiacchiere, risate, racconti, musica con strumenti musicali tipici…Come se vivessimo qui da anni!! Venerdì 13 agosto Il Trasferimento fino a Fethiye è lunghissimo, ma pur di arrivare dove ci siamo prefissati sgroppiamo sul serio. La zona fino a Side è rinomata per le coltivazioni delle banane infatti ne incontriamo di vastissime. Nel primo pomeriggio arriviamo ad Antalya. Fa un caldo pazzesco e la una città è grande e caotica. Scendiamo verso Capo Celidonia e finalmente arriviamo a Kaş, una cittadina deliziosa. Di fronte si scorge anche l’Isola greca di Kastellorizo, dove Salvatores girò Mediterraneo. Questo è un posto veramente spettacolare. Proseguiamo ed il paesaggio che ci fa da sfondo è veramente bello: in alcuni punti siamo a ridosso del burrone che scende in mare dove si vedono calette fantastiche dall’acqua trasparente, dopo pochi minuti siamo invece in cima ad una montagna. In serata arriviamo a Fethiye. Decidiamo di proseguire alla ricerca della meravigliosa spiaggia tanto rinomata e fotografata che è qui da qualche parte. Arriviamo ad ÖLUDENIZ e la troviamo. Cerchiamo da dormire, ma qui i prezzi sono molto più alti di quelli a cui eravamo piacevolmente abituati, per cui ci accontentiamo di una stanza in un campeggio nel centro del villaggio (OBA HOTEL – RESTAURANT ÖLÜDENiZ – FETHiYE, €40). Il posto è carino, la camera un po’ meno. La sera usciamo a cena e ci accorgiamo quanto è diversa questa Turchia rispetto al nord. Qui tutto è a misura di turista inglese. Questo aspetto non ci fa impazzire di gioia, soprattutto perché di turco resta ben poco. Comunque passiamo una bella serata, conosciamo i gestori di un bel localino lungomare e con loro facciamo tardissimo a forza di chiacchiere e risate.

Giovedì 14 agosto Bella giornata di mare…Finalmente!!! Troviamo la spiaggia sognata all’interno del Parco Nazionale di Öludeniz (ingresso €1,50). Ci spaparanziamo al sole e ci godiamo questo bellissimo mare turchese.

In serata prendiamo l’autobus e saliamo a HISARONOU. Le caratteristiche dell’accoglienza e del turismo sono uguali a quelle del nostro villaggio, però qui ci sono molti più giovani e la serata è molto vivace. Scopriamo anche di essere più unici che rari, un barista ci dice addirittura che in 12 anni di lavoro siamo i primi italiani che incontra! Domenica 15 agosto Lunghissima giornata di mare anche oggi. Stessa spiaggia stesso mare fino a molto tardi. Dopo 4 chiacchiere con una coppia di Milano (per la prima volta dopo tanti viaggi siamo felici quando incontriamo turisti italiani…), aperitivo e doccia, decidiamo di ritornare ad HISARONU, dove la notte è più dinamica. Mangiamo bene in un ristorante piuttosto chic e passiamo una bella serata.

Lunedì 16 agosto Dopo una mattinata difficile per l’assoluta assenza di certezze e informazioni precise riguardo il viaggio di ritorno, partiamo alla volta di Bodrum da dove…Forse…Avremmo potuto prendere il traghetto per la Grecia. La strada non è molta, per cui arriviamo piuttosto presto e fortunatamente troviamo subito un posto in un apart-hotel a Gümbet. Decidiamo di trascorrere la serata a BODRUM, che raggiungiamo in autobus. La cittadina è strapiena di gente e il flusso aumenta a vista d’occhio. Ceniamo in un ristorantino lungo la passeggiata lungomare, ma la cena più che altro è un film comico: ci sbellichiamo dalle risate con i ragazzi del ristorante che fanno i pazzi coi clienti. Facciamo un giro per il paese che è veramente carino. Che risate! Martedì 17 agosto Ultimo giorno in Turchia, ultimo giorno al mare. Purtroppo non finiamo in bellezza, perché qui il mare non è bello, neanche pulitissimo, la spiaggia è scura e neanche molto curata. Comunque ci rilassiamo molto… In serata restiamo a Gümbet. In giro c’è un sacco di gente, i molti locali sparano musica a volume altissimo. Stiamo bene, ma domani ripartiamo e sarà una giornata molto lunga, per cui rientriamo presto.

Martedì 18 agosto Alle 9 siamo Bodrum all’imbarco del traghetto per l’isola greca di Kos. La trafila per i documenti è lunghissima ed estenuante, il traghetto parte con un’ora di ritardo dopo varie peripezie. …”Gule gule” dicono i turchi a chi parte. Arriviamo a KOS dopo un’ora di navigazione. Anche qui un’ora per risolvere la questione dei documenti…Che noia mortale! Dopodiché raggiungiamo il centro e io mi avventuro nella carinissima città vecchia per trovare l’agenzia dove…Teoricamente…C’erano i nostri biglietti per la tratta in traghetto fino al Pireo, ad Atene. Dopo un simpatico pranzo, siamo assaliti da un sonno devastante al punto di costringerci a fare un giro dell’isola per trovare un posto adatto a fare una grassa pennichella. La spiaggia è inavvicinabile a causa di un forte vento, proviamo la classica panchina del parco, ma il disagio e le mosche ci fanno scappare, continuiamo a cercare poi ci tuffiamo su un prato morbidissimo, silenzioso e pulito vicino la spiaggia, insomma…Perfetto! Dormiamo saporitamente per 2 ore. Al risveglio, freschi e riposati, facciamo un bel giro della cittadina. Alle 23 ripartiamo alla volta di Atene. Mercoledì 19 agosto Dopo una nottata “indimenticabile” su un traghetto fatiscente, arriviamo al Pireo. Purtroppo non c’è tempo di fare un giro ad Atene, ma attraversandola vediamo gli impianti olimpici e assaporiamo un po’ il fascino della capitale greca. Il trasferimento fino ad Igoumenitsa è lunghissimo, ma il paesaggio che attraversiamo vale la fatica. In alcuni punti siamo in alta in montagna con tanto di impianti sciistici. Qui il panorama è mozzafiato!! In serata, piuttosto stanchino, arriviamo ad Igoumenitsa. Il traghetto per Brindisi accusa oltre un’ora di ritardo, l’attesa ci finisce di cuocere, infatti, una volta a bordo, schiantiamo saporitamente in cabina fino all’arrivo. Della tratta autostradale Brindisi-Ancona Nord non ne parlo, dico solo che abbiamo avuto più paura in quest’ultima parte del viaggio che in tutto il resto messo insieme!! INSOMMA 5.500 CHILOMETRI DA SBALLO!



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche