Turchia itinerante

Un fantastico viaggio tra Pamukkale, Datca, Fethiye e Kas
Scritto da: sandy86
turchia itinerante
Partenza il: 01/08/2014
Ritorno il: 19/08/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Eccoci finalmente all’inizio delle nostre vacanze estive. Dopo vari ripensamenti avuti durante l’anno ci siamo infine decisi per la Turchia, organizzando un viaggio itinerante che comprende le aree di Pamukkale, Datca, Fethiye e Kas.

I viaggiatori siamo io (Sandra) e Fabrizio, il mio ragazzo.

Abbiamo prenotato il volo di andata con la Pegasus Airlines (240€ a testa, con partenza da Orio al Serio e scalo a Istanbul) e quello di ritorno con la Turkish Airlines (220 € a testa, sempre con scalo a Istanbul e arrivo a Malpensa).

1 AGOSTO

Atterriamo alle 10.10, in perfetto orario, all’aeroporto di Dalaman e dopo vari controlli presso la polizia aeroportuale ci rechiamo all’uscita, dove dovremmo trovare la nostra macchina, una Renault Symbol prenotata tramite internet con Asia Rent a Car per 20€ al giorno. Dopo aver cercato invano l’autonoleggiatore, chiediamo aiuto al responsabile del parcheggio che gentilmente chiama l’ufficio di noleggio e ci fa consegnare la nostra macchina. Per la prenotazione non abbiamo avuto bisogno di carta di credito e di alcun deposito, si paga in contanti direttamente alla consegna! L’auto è stata perfetta, non ci ha mai dato problemi.

Dopo aver fatto benzina (il costo della benzina è in media di 5LT al litro, cioè poco meno di 1.8€) ci dirigiamo verso la nostra prima tappa: Pamukkale, a circa 300 km. La strada da Dalaman a Pamukkale è molto buona e sono presenti varie aree di servizio, tutte molto pulite ed attrezzate. Facciamo una breve sosta per pranzare sulla strada e, anche se non parlano l’inglese, riusciamo a scegliere un piatto di carne e una pide al formaggio dalle foto sull’insegna, due bibite e gentilmente ci offrono anche un’insalata di pomodori e olive. Ma la vera sorpresa arriva con il conto: 19LT! Ci guardiamo un po perplessi chiedendoci “ma quanto abbiamo pagato?? 7 euro??” Fantastico!

Dopo esserci riposati un po ci rimettiamo in viaggio: fa un caldo da morire! Decidiamo comunque di fare una piccola deviazione per visitare il sito di Afrodisia, credo uno dei più interessanti siti della Turchia. Si può vedere lo stadio, davvero spettacolare, il teatro e il tempio di Afrodite. Il sito è grande e molto ben conservato e, anche se eravamo stanchissimi, posso assicurarvi che le emozioni che abbiamo provato camminando fra queste rovine sono state meravigliose, un posto da non perdersi se si è appassionati di archeologia. All’interno vi è inoltre un notevole e ricchissimo museo, molto importante da vedere.

Dopo questa piacevole sosta arriviamo a Pamukkale intorno alle 18.00 e troviamo subito il nostro hotel, il Bellamaritmo, prenotato tramite booking.com per soli 20€ a notte. E’ stato l’unico hotel della vacanza dove la pulizia non è stata proprio il massimo, ma per il resto ci siamo trovati bene. La colazione è stata abbastanza buona e il proprietario sempre disponibile a darci informazioni sulle cose da vedere.

Dopo una doccia rinfrescante usciamo e facciamo un giro per le vie del paesino, davvero grazioso nonostante sia molto turistico! Vediamo anche le bellissime vasche bianche di Pamukkale, per oggi solo dal basso.

Arrivata l’ora di cena scegliamo un locale nella via principale, “Mustafà”, dove mangiamo il tipico Imam Babyldi e le foglie di vite ripiene di riso e carne trita.

Facciamo solo una breve passeggiata dopo cena e torniamo presto in hotel per dormire.

2 AGOSTO

Giornata dedicata al sito di Hierapolis: Ci svegliamo alle 8.00, facciamo colazione e usciamo per dirigerci al sito. Il proprietario dell’hotel ci consiglia però di entrare al pomeriggio per poterci poi godere anche i colori del tramonto. Così decidiamo di fare prima un giro a Denizli, dove in realtà non c’è niente di che da vedere. Passiamo da un supermercato per comprare acqua e qualcosa di fresco e ci fermiamo al forno dove compriamo dei rustici per pranzo. Tornati a Pamukkale iniziamo il giro dal parco naturale, con il suo bellissimo laghetto (l’ingresso quì non si paga). Ci dirigiamo poi verso la cassa (20LT a testa) e saliamo su, sotto il sole rovente!! Portate assolutamente gli occhiali da sole perchè è davvero impossibile tenere gli occhi aperti con tutto quel bianco! Ci fanno togliere le scarpe e iniziamo la nostra salita attraverso le bellissime cascate di acqua sorgiva, con giochi di colori veramente affascinanti. Dopo qualche bagno nelle vasche, che sembrano delle piccole piscine naturali, arriviamo in alto dove ci aspettano le rovine di Hierapolis. Il sito è immenso e ci vuole parecchio per vederelo tutto, soprattutto se non si vuole fare tutto di fretta…e in un luogo così meraviglioso bisogna assolutamente prendersi tempo.

C’è inoltre anche la possibilità di fare il bagno nella vasca di Afrodite (a pagamento), dove si nuota in mezzo a colonne e rovine. Davvero suggestivo!

All’interno del sito c’è un chioschetto dove assaggiamo il gelato turco, dalla consistenza piuttosto elastica! Aspettiamo la fine della giornata per vedere il bellissimo teatro…quì sembra davvero che il tempo si sia fermato! E’ immenso e i lavori di ricostruzione sono davvero magnifici. Cominciamo la nostra discesa con l’inizio del tramonto, facendo tante foto mentre le bianche rocce si colorano di rosso e creano una cornice assolutemente unica, un po anche magica! La visita è stata molto stancante, un po per l’affollamento e un po anche per il caldo, ma ne è valsa la pena! Credo che sia uno di quei posti che bisogna vedere almeno una volta nella vita. Subito sotto le vasche ci rinfreschiamo con un ottimo ayran e andiamo poi in hotel per lavarci e rilassarci qualche minuto. Per cena andiamo da “Kayas”, proprio all’inizio della strada, dove prendiamo dei meze misti, l’agnello stufato e il pollo speziato alla piastra, tutto buonissimo!

Dopo una bella passeggiata ci imbattiamo in una festa di paese, con musica e tanta gente che balla e si diverte e così ci fermiamo un po a guardare prima di andare a letto. Pamukkale ci è piaciuta moltissimo, il sito è fantastico e il paesino davvero grazioso. Assolutamente da non perdere durante un viaggio in questa parte della Turchia, soprattutto se lo si riesce ad abbinare al sito di Afrodisia.

3 AGOSTO

Ci svegliamo sempre intorno alle 8.00 e, dopo aver fatto colazione, partiamo per la nostra seconda tappa: Datca. I Km sono circa 300 e ci fermiamo sulla strada per acquistare dell’ottimo miele di timo. Passando da Marmaris troviamo anche un grande mercato dove vendono frutta a poche lire e facciamo qualche acquisto, arrivando infine a Datca alle 13.00 circa. Anche quì abbiamo prenotato il nostro hotel, l’Olympos, tramite booking.com, a 300€ per 5 notti. Il personale parla pochissimo inglese, ma sono gentilissimi e l’hotel è molto curato. Bellissimo l’esterno e la terrazza, comoda la camera e buona la prima colazione prevalentemente turca (pomodori, formaggi, cetrioli ecc.). Su richiesta ci hanno comunque portato dell’ottimo yogurt con miele. Per oggi decidiamo di riposarci un po sulla spiaggia vicina, a soli 5 minuti a piedi dall’hotel. L’acqua è un po freschina ma limpidissima, nonostante la vicinanza al porto. Anche il lungomare è molto carino..Sembra più di essere su un isoletta greca che in una cittadina turca!

Restiamo sulla spiaggia fino a tardi e usciamo per cena dopo una doccia in hotel. Il centro è raggiungibile con una piacevole passeggiata, così abbiamo anche la possibilità di vedere i vari ristorantini dal lungomare al centro. La cittadina di Datca è veramente graziosa e molto curata, sopratutto la zona intorno al porto.

Per cena scegliamo il ristorante “Emek”, molto decantato su vari siti per gli ottimi piatti di pesce. Sulla freschezza degli ingredienti niente da dire, ma costa molto di più rispetto ad altri posti, magari più semplici ma non per questo meno buoni.

Dopo cena ci fermiamo sul lungomare dove assaggiamo anche i “lokmaci”, palline dolci fritte e cosparse di miele…Poveri denti!

4 AGOSTO

Facciamo colazione e ci mettiamo in macchina per una giornata di mare. Iniziamo dalla bella Kargi Koyu, appena fuori dalla città di Datca. C’è la possibilità di affittare sdraio e ombrellone ma visto che non ci fermeremo tutta la giornata quì, ci posizioniamo sulla spiaggia libera. Non c’è neanche bisogno dell’ombrellone, visto che il verde arriva fin sulla spiaggia e regala ampi spazi di frescura. L’acqua è molto fredda, come un po ovunque nella penisola, ma il caldo si fa sentire e passiamo quindi la mattinata tra un bagno e l’altro.

Lasciamo poi la spiaggia per passare dal villaggio di Kizlan e vedere i mulini a vento e i venditori di ceramica.

Dopo di che scendiamo giù per il paesino di Mesudiye, con le sue bellissime baie, e sulla strada vediamo tante donne che schiacciano le mandorle sedute per terra davanti le loro case e tanti venditori di miele locale. Stranamente non c’è ombra di turisti e gli abitanti ci osservano tutti molto attentamente! Attraversiamo anche il paesino di Hirzasah con la sua bella moschea.

Infine passiamo il pomeriggio sulla spiaggia di Haiyt Buku, con acqua super cristallina. C’è tantissimo vento ma è quasi piacevole, visto il cado che fa!

Doccia rinfrescante e cena: Questa sera voglio assolutamente assaggiare i manti, tipici ravioli turchi serviti con salsa allo yogurt, e così ci fermiamo da “Adamiki”. Fabrizo opta invece per il shish kebap e la cena è veramente ottima. Assolutamente consigliato!

Dopo cena entriamo in un negozio che vende prodotti tipici e assaggiamo le mandorle di Datca, vari tipi di miele e una particolare crema di carrubbe, che poi acquistiamo.

5 AGOSTO

Oggi è in programma la visita al sito di Knidos, situato alla fine della penisola di Datca. L’ingresso costa 10LT a persona, è molto ben segnalato e in mezzora circa siamo lì. Già entrando si capisce che l’antica città non è ancora stata del tutto scoperta, essendoci degli scavi archeologici attivi. Si possono comunque vedere i resti delle antiche mura, dell’acropoli, l’anfiteatro, l’orologio solare e vari templi. Passiamo la mattinata tra le rovine per poi rinfrescarci nelle acque della spiaggia annessa, con il suo grazioso porticciolo. E’ una straordinaria esperienza nuotare appena sotto quelle magnifiche rovine e vedere dal basso l’immensità di questo sito. Sul porticciolo c’è anche un ristorante ma i prezzi sono molto elevati rispetto ai soliti standard turchi, quindi optiamo per il nostro solito pranzo al sacco! Essendo la spiaggia molto piccola si affolla velocemente, così verso pomeriggio decidiamo di andare via per vedere l’altra baia di Mesudiye, Ovabuku, una lunga spiaggia di sabbia con mare bellissimo. Ci sono tante pensioni e ristorantini dietro la spiaggia…Un posto molto carino e frequentato, come del resto tutta la penisola di Datca, maggiormente da turisti turchi. L’acqua è come sempre limpidissima e trascorriamo piacevolmente qualche ora tra bagni e sole.

Percorriamo la strada per ritornare a Datca durante il tramonto, fermandoci quà e là a fare foto e ad ammirare baie incontaminate, enormi distese di mandorle e panorami mozzafiato.

Dopo una doccia rinfrescante usciamo come sempre per cena e ci fermiamo in un piccolo locale proprio sul porto per mangiare un balik ekmek (panino con pesce) e una porzione di sarde con insalata, spendendo nemmeno 20LT.

Dopo cena passiamo davanti ad un forno e prendiamo una baklava e un katayfi!

6 AGOSTO

Oggi vorremo visitare la parte nord Datca e andare a Bencick, spiaggia incastonata tra due golfi e punto iniziale della penisola. Ci fermiamo un paio di volte sulla strada per vedere le altre baie, ma purtroppo la maggior parte di queste appartengono a degli enormi complessi turistici e sono quindi accessibili unicamente ai loro ospiti. Arriviamo così di buon ora a Benecik e ci godiamo questo luogo in assoluta solitudine (siamo solo noi e un altra coppia accampata sulla spiaggia con la tenda).

La spiaggia è di sabbia fine e l’acqua (finalmente!) caldissima.

Dopo qualche ora in spiaggia decidiamo di visitare l’antico villaggio di Resadiye, con le sue tipiche case in pietra, e facciamo una piacevole passeggiata, accompagnati dal profumo intenso che sprigionano i tanti alberi di limoni.

Non avendo pranzato, ci fermiamo sulla strada del rientro in un locale stile agriturismo, “Serif”, dove possiamo decidere direttamente dalla vetrina quali pietanze assaggiare. Scegliamo come antipasto una porzione di hummus e una di tzatziki, poi un piatto di izgara (piatto tipico di carne e spezie) e un lahmacun (pizza turca con carne macinata)… tutto ottimo!

Usciamo poi come al solito per una lunga passeggiata serale!

7 AGOSTO

Oggi è il compleanno di Fabrizio, quindi mattinata di relax! Dopo un’abbondande colazione andiamo sulla spiaggia più bella di Datca: Palamutbuku. La bellissima spiaggia lunga 2 km, l’acqua trasparente, i tanti ristorantini di pesce e un piccolo porto con attraccate le barchette dei pescatori ne fanno un posto meraviglioso! Passiamo buona parte della giornata in uno dei tanti lidi, tra sole e bagni rinfrescanti, e ci facciamo anche portare un vassoio di frutta direttamente sulla spiaggia!

Pomeriggio tardi facciamo visita alla città vecchia Eski Datca, un antico borgo con le tradizionali costruzioni in pietra. E’ un luogo molto carino, con poche pensioncine e ristorantini e piccoli negozi che vendono souvenir e articoli di artigianato. Si visita in poco tempo, ma vale la pena fermarsi.

Questa sera dobbiamo festeggiare il compleanno di Fabrizio, quindi optiamo per una cena a base di pesce al ristorante “Maradona”, dove ceniamo direttamente sulla spiaggia! Ordiniamo due buonissime octopus casserole (polipo cucinato in terracotta) e due orate con insalata e ci concediamo inoltre una buona bottiglia di vino, che in Turchia ha ovunque un costo sproporzionato rispetto al cibo (nei ristoranti minimo 45LT a bottiglia).

Non contenti ci accomodiamo in una pasticceria per assaggiare i budini a base di mandorle che sono tipici di Datca!

Essendo questa la nostra ultima sera, passeggiamo con un pò di malinconia per le stradine del porto e ci fermiamo ad acquistare come sempre un souvenir del posto.

La penisola di Datca è un bellissimo angolo della Turchia, ancora poco turistica rispetto ad altri posti. La natura incontaminata, le bellissime baie con acqua sempre cristallina, i siti e villaggi antichi e l’ottimo cibo ne fanno un mix perfetto tra mare e cultura.

8 AGOSTO

Patiamo subito dopo la colazione per dirigerci verso Dalyan, a circa 150 km da Datca, che vorremmo visitare in giornata per poi arrivare verso sera a Gocek.

Sulla strada ci fermiamo assetati per bere una buonissima spremuta di arance, lime e melograno e ci vengono offerti anche degli ottimi fichi.

Arriviamo a Dalyan in mattinata e facciamo un primo giro in macchina fino ad arrivare alla “Itzuzu Beach”e all’ospedale delle tartarughe, che ci interessava vedere. Abbiamo pagato qualche lira per accedere e parcheggiare la macchina. Nella struttura sono presenti una decina di vasche con le caretta-caretta ferite, sia piccole che adulte, e alcuni volontari e studenti che si occupano di curare le tartarughe. Restiamo poi un’oretta in spiaggia, molto bella e di sabbia fine e decidiamo di risalire in paese per fare il caratteristico giro in barca sul fiume. Le prime imbarcazioni che si incontrano sono quelle che portano sulla spiaggia di Itzuzu, mentre più avanti vi sono quelle per le escursioni private e quelle che portano al sito di Kaunos. Il sito ci interessava molto e saliamo così sulla prima barca disponibile, pagando 5LT a persona. Mentre la barca attraversa il fiume si possono vedere da sotto le bellissime tombe licie scavate nelle rocce e una volta arrivati sulla sponda opposta bisogna camminare per circa mezzora per raggiungere l’acropoli. A parte il teatro non si riesce a vedere molto, la grande maggioranza delle rovine non è conservata benissimo.

Dopo questa piacevole prima parte della giornata, ritorniamo a Dalyan e ci fermiamo affamati nel primo ristorante, proprio dove fermano i taxi boat. Cercavamo un posto dove poter assaggiare il famoso granchio blu, specialità della zona, e siamo stati accontentati! Ci è piaciuto tantissimo e abbiamo pagato solo 24LT per due porzioni di granchio con insalata e patate.

Facciamo un giro in paese, veramente carino, e ci mettiamo poi in cammino verso la nostra prossima tappa: Gocek. In questo caso non avevamo prenotato nessun hotel, il che si è rivelato un piccolo problema: Gocek è una cittadina davvero bellissima, molto chic con il suo porto dove attraccano tanti yacht di lusso. Facciamo vari giri per trovare alloggio, ma molti hotel sono già pieni e quei pochi che hanno delle camere libere le vendono a prezzi proibitivi. Stanchi e un po delusi proseguiamo sulla strada fino ad arrivare a Calis Beach. Il nostro intento era quello di evitare di alloggiare in centro a Fethiye o Oludeniz e decidiamo quindi di non andare oltre, anche perchè Calis è distante solo pochi km da Fethiye. Troviamo una stanza subito nel primo posto in cui chiediamo, ovvero l’hotel Tugay, a 170€ per 5 notti.

Il proprietario di questo hotel è veramente molto gentile, parla benissimo l’inglese e ci ha spesso aiutato per quanto riguarda le strade e le cose da vedere nei dintorni. Anche l’hotel è stato molto gradevole, con piscina (ovviamente mai utilizzata), camere pulite (anche se molto piccole) e colazione buona e varia.

Facciamo una doccia ed usciamo per fare una passeggiata sul lungomare di Calis. Fa ancora molto caldo e c’è tanto movimento; il posto sembra essere davvero bello, siamo soddisfatti della scelta fatta! Questa sera per cena scegliamo tra i tanti ristorantini turistici quello che sembra essere il più semplice: “Gunsik Kebab”. Ordiniamo ovviamente un kebab e un goulasch di pollo alla turca. Tutto ottimo, posto assolutamente consigliato!

9 AGOSTO

Dopo la colazione a bordo piscina decidiamo di andare alla famossisima Laguna Blu di Oludeniz. Sulla strada ci rendiamo conto che la zona quì è molto più turistica ed affollata rispetto alla penisola di Datca, soprattutto quando passiamo attraverso Hisaronu, una cittadina costruita su misura per i tanti turisti anglosassoni che trascorrono quì le loro vacanze.

Per accedere alla spiaggia di Oludeniz bisogna pagare (6LT a persona se si è a piedi e 20LT se si arriva in macchina). Arriviamo molto presto e sono in pochi ad essere già in spiaggia. Meglio per noi, possiamo fare due passi, nonostante faccia già caldissimo, e scegliere il posto che più ci piace. Il mio consiglio è quello di proseguire per un po dopo aver parcheggiato la macchina e fermarsi poi sul lato sinistro della laguna, dove il mare è più aperto. Sul lato destro l’acqua da l’impressione di essere un po torbida.

Paghiamo 20LT per sdraio e ombrellone, ma volendo ci si può fermare un pò più avanti dove c’è tanta spiaggia libera. Sono inoltre presenti due bar, con prezzi devo dire onesti, e molte possibilità di fare diversi tipi di sport acquatici. Abbiamo trovato acqua davvero limpidissima e calda, e anche la sabbia chiara e le montagne alle spalle creano una bella cornice.

Purtroppo di pomeriggio cominicia ad affollarsi, arrivano tanti turisti, la musica inizia ad alzarsi e il posto perde parecchio del suo fascino, quindi basta arrivare di mattina presto per godersela al meglio!

Lasciamo poi la spiaggia per dirigerci a Karakoy, su consiglio del proprietario dell’hotel. Si tratta di una citta fantasma, un’antico villaggio greco poi abbandonato. Arrivando da una stradina secondaria, non capiamo bene se ci sia un entrata e iniziamo a risalire per uno sterrato davvero ripido! Io mi fermo esausta prima di arrivare al castello, mentre Fabrizio prosegue e riesce a intravedere e fare qualche foto dell’immenso villaggio fatto di antiche case in pietra, ancora abbastanza intatte!

Ci rimettiamo in macchina per rientrare e ci accorgiamo che poco più avanti c’era l’ingresso (a pagamento!) con tanto di informazione turistica!! Poco male…

Ci fermiamo subito dopo per il buonissimo profumo di gozleme! La signora, molto simpatica, ci fa accomodare per poter osservare come si preparano e ne dividiamo uno ripieno di formaggio ed erbette, insieme a due ottimi ayran fatti in casa!

Vorremmo vedere il tramonto sulla spiaggia di Calis ma sbagliamo la strada per rientrare e non riusciamo ad arrivare in tempo.. Andiamo quindi direttamente in hotel per una doccia.

Stasera facciamo una visita al centro di Fethiye, per vedere un po come si sta in questa città! Il centro è stracolmo di bar, pub e negozietti e c’è tanto traffico. Il lungomare invece è un susseguirsi di barconi che offrono diverse escursioni giornaliere nel golfo: non proprio il nostro genere.

Contavamo di cenare in qualche localino tipico, ma quì neanche l’ombra, quindi optiamo per il famosissimo mercato del pesce, scelta comunque azzeccata: All’interno del mercato vi è un grande banco con diversi venditori e sono presenti dei ristorantini che per 6LT cucinano il pesce acquistato. Fabrizio, da vero intenditore, scruta con attenzione tutti i pesci presenti sul banco e alla fine optiamo per un dentice di quasi 2kg (costo 80LT) e una manciata di triglie (10LT), che facciamo poi cucinare in uno dei ristoranti. Tutto buonissimo e freschissimo, anche se al momento del conto le 6LT da pagare al ristorante sono diventate 14…Non capiamo il perchè…ma dato che la cena è stata ottima, paghiamo e andiamo sul lungomare a fare una passeggiata digestiva!

10 AGOSTO

Oggi è in programma la visita alla baia di Gemilier. La baia è molto carina, con acqua bassa e calda e intorno solo natura. Proprio difronte si vede l’isola di St. Nikolas, raggiungibile tramite delle piccole imbarcazioni. Passiamo una piacevole giornata di relax e torniamo poi a Calis per prenotare il tour delle 12 isole. Le agenzie che offrono le varie escursioni sono tutte sulla via principale, quella che porta sul lungomare. Dopo aver chiesto un po ovunque prenotiamo presso l’utlima agenzia, proprio prima di attraversare la strada per arrivare in spiaggia. Il proprietario, oltre ad essere simpatico, ci ha offerto il miglior prezzo: 40LT a persona per l’escursione giornaliera delle 12 isole, in barca a vela e con 4 fermate e pranzo a bordo.

Dopo tanta fatica riusciamo finalmente a goderci il bellissimo tramonto direttamente dalla spiaggia di Calis, prima di andare a cena in un posto intravisto per caso, nella parte alta della strada principale. Si tratta di un localino tipico, “Urugutlu”, che offre specialità della cucina turca. Anche quì possiamo scegliere direttamente dalla vetrina cosa mangiare e optiamo per l’agnello stufato con patate, la zuppa di lenticchie e un piatto di kofte (polpette di carne), per poi finire con un buonissimo Katayfi. Una delle migliori cene della vacanza!

Visto che è ancora presto, decidiamo di fare un giro a Hisaronu e Oludeniz, per soddisfare la nostra curiosità! Sono davvero dei posti iper-turistici, un susseguirsi di hotel e negozi dove i prezzi sono indicati addirittura in sterline! Le strade sono affollatissime di turisti, inglesi per il 90%, e davanti ad ogni locale ci sono quelli che noi chiamiamo “buttadentro”, che offrono cocktails a prezzi competitivi!

Prima di tornare nella nostra Calis ci fermiamo comunque in un pub per bere una efes ghiacciata e ci divertiamo a guardare una signora inglese che balla nei modi più assurdi, filmata dal marito!

11 AGOSTO

Questa mattina decidiamo di visitare la fortezza e il teatro di Fethiye. Parcheggiamo la macchina proprio davanti al teatro e ci rendiamo conto che non è accessibile, causa ristrutturazione, e ci incamminiamo quindi verso la fortezza. In realtà non è rimasto molto e, oltre al bel panorama sulla città, non c’è tanto da vedere. Facciamo qualche foto e andiamo in centro per approfittarne e acquistare i nostri souvenir.

Dopo una mattinata trascorsa in giro ci viene voglia di un bel bagno e saliamo in macchina, direzione Gocek, per fermarci in una delle tante baie che si trovano sulla strada. Raggiungiamo la baia di Katranci, molto bella e circondata da pini, frequentata da numerose famiglie turche che preparano la griglia per il loro pranzo, che consumeranno probabilmente direttamente sulla spiaggia! Dopo qualche bagno proseguiamo per pochi km e raggiungiamo la baia di Kucuk Kargi ma perdiamo un po di tempo perchè non è segnalata da nessuna parte!

Questo lato di costa è molto più tranquillo rispetto a quello che va in direzione Oludeniz, quindi perfetto per chi vuole scappare dalla folla di turisti!

Nel tardo pomeriggio decidiamo di andare direttamente a Gocek e fermarci lì per cena, visto che il giorno dell’arrivo non abbiamo avuto modo di vederela per bene. Come già detto è una meta molto pretenziosa, ma assolutamente affascinante, con un bel centro ricco di negozi di souvenir e artigianato, il lungomare colmo di taverne dove mangiare dell’ottimo pesce e il porto pieno di bellissimi yacht. Anche noi ci concediamo una romantica cenetta da “Ozcan” a base di mezes turchi misti e calamari e tentacoli di polpo alla griglia!

12 AGOSTO

Alle 09:45 vengono a prenderci in hotel per portarci al porto di Fethiye, dove ci aspetta la barca a vela pronta a salpare per il tour delle 12 isole. Siamo in circa 70 persone, ma la barca è grande e c’è assoulutamente posto per tutti e a disposizione ci sono anche dei materassini per prendere il sole sul ponte. Dopo un’ora di navigazione ci fermiamo per la prima volta nelle acque turchesi dell’isola di Kizalar, dove possiamo tuffarci e nuotare per circa 45 minuti. Dopo di che si riparte e lo staff inizia a preparare il pranzo, a scelta tra pesce e pollo, con un piccolo buffet di insalate, pane, pasta e salse varie. Purtroppo la seconda sosta, quella alla Flat Island, viene fatta mentre abbiamo ancora il cibo nel piatto, quindi dobbiamo affrettarci a finire per non perdere la sosta in spiaggia di 50 minuti! La terza sosta viene fatta ai Bagni di Cleopatra e l’ultima alla Aquarium Island, entrambe di 45 minuti. A parte la sensazione che le soste fossero troppo l’una a ridosso dell’altra, è stata comunque una piacevole giornata e le acque del golfo di Fethiye sono bellissime e cristalline, piene di pesci..quindi portate assolutamente la maschera! Anche lo staff e il capitano sono stati disponibili e molto gentili: A metà pomeriggio i ragazzi sono passati con delle fette di anguria e verso la fine della giornata, mentre rientravamo, il capitano ha spento il motore gridando “iceberg” e mettendo la colonna sonora di titanic!!!

Al ritorno ci fanno sbarcare direttamente a Calis, evitando così di dover fare il viaggio da Fethiye in hotel.

Ci rilassiamo un po a bordo piscina, approfittando anche della compagnia del proprietario dell’hotel, facciamo la doccia e andiamo a cena in una cosiddetta “lokantasi” sulla strada principale tra Calis e Fethiye, subito dopo il supermerato Migros. Il nome del ristorante è “Sahil” e si mangia divinamente! E’ frequentata esclusivamente da turchi, siamo gli unici stranieri e anche lo staff, incluso il responsabile, non parlano una parola di inglese! Riusciamo comunque, con non poche difficoltà, ad ordinare una zuppa di trippa per Fabrizio, una moussaka per me e una delizioso vitello in terracotta da dividere.

Questa purtroppo è l’ultima serata che passiamo quì, domani si parte per la nostra ultima tappa: Kas. Quindi ultimo giretto sul lungomare di Calis e poi a nanna!

Sulla zona di Fethiye e Oludeniz avevamo letto molti commenti, sia negativi che positivi. A noi la zona non è dispiaciuta affatto, basta evitare di alloggiare direttamente nei centri più turistici e affollati (Calis è secondo me un’ottima alternativa a 2 passi dalla città) e andare nei posti più famosi, come la Laguna Blu, nella prima parte della giornata, quando la maggior parte dei turisti è ancora a letto!

13 AGOSTO

Partenza di buonora, dopo aver approfittato per l’ultima volta della colazione a bordo piscina dell’hotel! La nostra destinazione per questa mattina è il Canyon di Saklikent, a poco meno di 50km da Fethiye. La strada da percorrere non è sulla costa, così abbiamo modo di ammirare graziosi villaggi e vastissime distese di melograni! Una volta arrivati paghiamo 2LT per il parcheggio e 5LT a persona per l’ingresso. Se siete in zona vale assolutamente la pena passarci qualche ora. Bisognerebbe portarsi delle scarpette adatte, perchè la corrente in alcune parti è abbastanza forte e potrebbe portarvi via le ciabatte! Nel primo tratto si cammina su una passerella in legno, poi bisogna attraversare un tratto dove l’acqua (gelida, sembrava ghiaccio!) arriva quasi fino alla vita e dove anche le correnti sono molto forti. Quì c’è un addetto che scatta le foto che si possono poi acquistare all’uscita a 5LT l’una. Poi c’è un tratto abbastanza lungo dove l’acqua è bassa e si può passeggiare tranquillamente e godersi questa meraviglia della natura. Infine si arriva dove l’acqua è ad altezza uomo e per i più coraggiosi il percorso continua. Noi decidiamo di fermarci quì e tornare indietro. E’ anche possibile fare rafting all’interno del canyon, ma vista l’acqua gelida non ci pensiamo neanche!

Prima di uscire ci accomodiamo sulle palafitte direttamente sul fiume e mangiamo trota e insalata per 6LT a testa!

Proseguiamo poi in direzione Patara, dove vorremmo trascorrere qualche ora al mare. L’accesso alla spiaggia attraverso il paese di Patara è a pagamento, mentre se si scende pochi km prima, dove c’è l’insegna “pink beach”, si può accedere gratuitamente. La spiaggia di Patara è di sabbia fine e lunghissima, ma il mare non è un granchè rispetto ai posti visti fin’ora. Inoltre l’acqua dove eravamo noi era veramente freddissima, anche perchè è proprio in questo punto che il fiume gelido sfocia nel mare!

Andiamo via dopo qualche ora trascorsa a prendre il sole per raggiungere Kas, a circa 50km da Patara. Anche quì non avevamo prenotato nulla, quindi facciamo prima un giro in centro e saliamo poi con la macchina su una collinetta dove troviamo il nostro hotel: Hilal Pansyon, a 150€ per 6 notti (più 7,5LT al giorno per la colazione che non era compresa). I proprietari, marito e moglie, sono molto gentili e sempre disponibili e la prima colazione, servita sul terrazzo, è ricca di frutta fresca. Le camere sono un po spartane e non vengono pulite durante il soggiorno, quindi anche gli asciugamani non vengono cambiati (noi abbiamo però chiesto degli asciugamani puliti a metà soggiorno e ci sono stati portati in camera).

Riusciamo a raggiungere il bel teatro di Kas prima del tramonto e facciamo qualche foto. Il teatro si trova a pochi minuti a piedi dal centro e fa parte della antica città di Antiphellos, con bellissima vista panoramica!

Facciamo due passi in centro, molto carino e curato, e andiamo poi a cena da “Jimmy’s Place”, all’estremità destra del porto. Ordiniamo una porzione di cozze impanate e fritte (buonissime), una zuppa di pesce e una porzione di cozze cucinate in terracotta. Un’altra cena da 10+!

Dopo cena passeggiamo sul lungomare e su e giù per il paesino per ambientarci un po!

14 AGOSTO

Dopo aver fatto colazione partiamo per una mattinata di mare. In centro non ci sono spiagge ma lidi costruiti a terrazze dalle quali ci si può tuffare direttamente in acqua. Noi proseguiamo pochi km verso sud e scoviamo una baia molto bella. Non c’è spiaggia libera quì, ma ombrelloni e sdraio sono gratis, basta consumare qualcosa al bar/ristorante “Ada” (in realtà non è nemmeno obbligatorio). L’acqua è davvero limpidissima, anche se molto fredda!

Andiamo via all’ora di pranzo e cerchiamo un posto al fresco dove poter mangiare l’anguria acquistata al mattino e ci fermiamo al “Lykia Park”, un parco molto carino dove sono presenti tavoli, sedie, toilette e qualche giochino per bambini. Ma dopo essere andati via dal parco mi rendo conto di non avere più la mia macchina fotografica e lì comincia il calvario: torniamo al parco e constatiamo che è già stato ripulito tutto, infatti anche la spazzatura è già stata svuotata. Così chiediamo ad un signore lì vicino, ma non parla inglese e comunque ci fa capire di non aver visto niente. Torniamo anche in hotel, ma nulla! Allora decidiamo di chiedere aiuto alla polizia che in giro di mezzora riesce a riportarci la macchina fotografica in hotel. Questo è un bell’esempio di come le autorità in questo Paese siano gentili e disponibili verso noi turisti, pur parlando solo poche parole di inglese.

Scampato lo spavento ringraziamo tutti e torniamo in macchina per andare verso Ucagiz, dove vorremmo informarci sull’escursione in barca per l’isola di Kekova. Non appena arriviamo veniamo fermati da alcuni signori che ci propongono i loro prezzi per un’escursione di due ore e riusciamo a contrattare: 100LT per un tour privato nella baia di Kekova! Scendiamo con il nostro capitano al porto e saliamo sulla sua graziosissima barchetta.

Prima di raggiungere la città sommersa ci fermiamo ben due volte per tuffarci in acque incredibilmente trasparenti e calde, facciamo delle belle nuotate in mezzo al mare e avvistiamo anche qualche tartaruga! La città sommersa invece è visibile solo dalla barca, quì è vietato scendere o addirittura tuffarsi, perchè si tratta di una zona archeologica protetta. Il capitano ci fa da guida e ci mostra i resti del porto sott’acqua e numerose antiche abitazioni sommerse e sprofondate a causa di diversi terremoti che sono avvenuti quì. Davvero molto suggestivo!

L’ultima tappa dell’escursione prevede una fermata di 40 minuti a Simena, dove è presente un imponente castello dal quale si gode una vista mozzafiato sulla baia di Kekova.

Ci rinfreschiamo poi con una birra e ripartiamo con calma verso Ucagiz, dove facciamo una passeggiata prima di rientrare. Il paese è davvero grazioso, molto piccolo e costruito tutto intorno al porto.

Come tutti i giorni torniamo in hotel solo per una doccia veloce e andiamo poi a mangiare in un piccolo locale molto spartano, “Havana Balik Evi”, dove ordiniamo ancora le cozze fritte impanate, delle polpette di pesce e die gamberi in terracotta. Locale consigliatissimo e molto economico!

Dopo cena torniamo ancora al forno a prendere altri dolci a base di miele e frutta secca e facciamo poi un giro in centro per acquistare qualche souvenir. Ed è proprio uscendo da uno dei tanti negozi che incontriamo i due poliziotti, non in servizio, che avevano ritrovato la mia macchina fotografica e ci invitano a sederci con loro! Beviamo una birra insieme chiacchierando del più e del meno (con qualche difficoltà linguistica) e ci scambiamo anche i nostri contatti facebook!

15 AGOSTO

Oggi decidiamo di andare nella famosissima “Kaputas Beach”, a circa metà strada fra Kas e Kalkan. Arriviamo presto e in spiaggia c’è ancora poca gente. Già la vista dall’alto è spettacolare, i colori del mare spaziano dall’azzurro chiaro al turchese intenso! Per accedere alla spiaggia bisogna parcheggiare in strada e scendere giù per una scalinata di cemento. Non c’è un vero e proprio stabilimento balneare, ma si affittano ombrelloni e materassini e vi sono anche due baracchini dove si può acquistare da bere e mangiare gozleme direttamente sulla spiaggia. La baia è formata da piccolissimi ciottoli bianchi e il mare è subito abbastanza profondo. Devo dire che è stata una delle spiagge più belle di tutta la vacanza, tant’è che siamo fino a pomeriggio inoltrato.

Dopo un’intensa giornata di mare ci rimettiamo in macchina e andiamo a Kalkan, dove facciamo un giro abbastanza veloce. Il paese è carino, pieno di ristoranti e negozi per turisti, ma non c’è niente di particolare da vedere.

Torniamo in hotel un po’ prima del solito: Saremo pure in Turchia, ma da buoni italiani non abbiamo dimenticato che oggi è ferragosto e vorremmo concederci una cenetta un po più “pretenziosa”! Andiamo infatti in un ristorante visto qualche giorno prima, il “Naturel”, in una stradina un po’ decentrata. Ordiniamo dell’hummus, una porzione di falafel, la verdura in terracotta e un buonissimo piatto a base di bocconcini di pollo in salsa di melograno, nonchè una bottiglia di vino “Myra”. Se capitate a Kas andate assolutemente a mangiare quì, i prezzi sono di qualche lira più alti che altrove ma per una cena particolare ne vale davvero la pena!

Prima di andare a dormire ci fermiamo al tea garden di Kas per un ottimo thè alla mela.

16 AGOSTO

Stamattina ci svegliamo di buonora, siamo i primi a fare colazione e, ancora un po’ addormentati, partiamo alla volta delle rovine di Olympos, circa 90 km di strada.

Per arrivare attraversiamo una piccolo tratto sterrato con tante pensioni e qualche locale tipico, poi parcheggiamo al costo di 4.5LT e paghiamo l’ingresso per entrare, 5LT a persona. E’ un sito molto particolare e diverso da quelli visti fin’ora: si tratta di rovine all’interno di un bosco, attraversato da un fiume gelido. Belle le tombe tipiche della Licia e fantastica la villa dei mosaici.

Proseguiamo poi fino al mare in cui sfocia il fiume, dove passiamo il pomeriggio a fare qualche bagno nelle bellissime acque verde smeraldo.

A prescindere dal fantastico sito, Olympos è una zona carinissima, direi un po stile anni ’70, con tutti quei negozietti e pensioncine sparse quà e là.

Ripartiamo da questo luogo incantato con la promessa di ritornarci durante un futuro viaggio in Turchia e ci mettiamo in viaggio per tornare a Kas. Poco prima di arrivare, sulla strada, vediamo un piccolo spiazzale dove sono parcheggiate alcune macchine e ci fermiamo incuriositi: si tratta di un punto panoramico e, senza averlo pianificato, assistiamo ad uno dei tramonti più belli di questa nostra vacanza, vedendo illuminarsi di rosso tutta la baia intorno a Kas e l’isola greca di Kastellorizo difronte!

17 AGOSTO

Colazione abbondantissima e si parte alla volta di Demre, dove vorremmo visitare la chiesa di St.Nicholas e il sito di Myra.

A primo impatto la città non ci piace affatto. E’ quasi deserta, molto polverosa e poco curata.

La zona intorno alla chiesa è invece tenuta molto bene, stracolma di negozi di souvenir, probabilmente perchè arrivano tantissimi turisti, maggiormente russi.

L’ingresso costa 15LT a persona e una volta entrati si apre un mondo davvero magico: I mosaici presenti sul pavimento sono straordinari, così come gli affreschi sulle pareti, il museo di St. Nicholas molto interessante e il sarcofago davvero bello. Le reliquie del santo però non si trovano quì, mi sembra di aver capito che sono state portate nella città di Bari.

Solitamente non mi piace molto visitare le chiese, a differenza di Fabrizio, ma questa va vista assolutamente, è davvero ben tenuta e vengono organizzate anche delle visite audio in diverse lingue.

All’uscita veniamo quasi travolti dai turisti che corrono nei negozi per acquistare i loro souvenir, a prezzi molto più alti che altrove! Noi tralasciamo lo shopping e ci spostiamo verso il sito di Myra, a poca distanza. Per arrivare si parcheggia l’auto e si passa poi a piedi da una stradina piena di negozietti e venditori di bibite e gelati.

Il sito è molto carino e si visita in fretta, essendo molto più raccolto rispetto ai posti visti fin’ora. Subito dopo l’ingresso si vede l’anfiteatro, che è molto ben conservato. Inoltre le tombe licie quì sono ben visibili, visto che non si trovano soltanto in alto come negli altri siti. Passeggiamo un pò tra le rovine ma facciamo in fretta a vedere tutto, complice forse anche il caldo allucinante di questa mattina! Quindi ci rimettiamo in viaggio e accendiamo l’aria condizionata al massimo!

Sulla strada del rientro, visto che è ormai ora di pranzo, ci fermiamo davanti ad un’insegna con scritto “ayran e gozleme” e parcheggiamo la macchina proprio davanti al cortile di un abitazione privata. Infatti non si tratta di un bar o ristorante, bensì di una casa dove marito, moglie e figli cucinano per i passanti! La signora ci accoglie con espressione felice, e quasi soddisfatta si mette all’opera per preparare il nostro pranzetto! Intanto il figlio e il marito ci portano gli ayran e ci offrono anche una buonissima insalata di pomodori e olive. I gozleme sono stati tra i più buoni che abbiamo assaggiato e a fine pranzo hanno raccolto dal loro albero delle prugne e le hanno lavate per noi! Tutto ciò con una gentilezza unica e a sole 15LT!

Nel pomeriggio facciano un giro nella Peninsula” di Kas, per cercare qualche nuova baia in cui fare il bagno! Arriviamo fin quasi alla punta, da dove si vede vicinissima l’isola greca di Kastellorizo. Questa zona è piena di villette e hotel di lusso e ci sono soltanto due spiagge, una difronte all’altra! La prima si affaccia direttamente sul porto, mentre attraversando semplicemente la strada c’è un altra spiaggetta un pò più carina, dove decidiamo di fermarci.

Usciamo tardi per cenare e molti ristoranti stanno già chiudendo. Ci fermiamo in un posto dove possiamo scegliere dei meze misti direttamente dalla vetrina e riusciamo così ad assaggiare un po di tutto!

18 AGOSTO

Ci svegliamo con un cielo abbastanza nuvoloso, sembra quasi che stia per piovere e facciamo colazione con calma.

Essendo questo il nostro ultimo giorno di vacanza, decidiamo di concederci una giornata intera di relax e ritorniamo a Kaputas Beach. L’acqua oggi è abbastanza agitata e anche il caldo folle degli ultimi giorni sembra lasciare spazio a temperature un po più nella norma! Ma i nuvoloni vanno presto via e passiamo una piacevole giornata, anche se con un po di malinconia, tra bagni, tuffi e sole.

Stasera cena a base di pesce e vino bianco, per chiudere in bellezza questa nostra magnifica vacanza! Andiamo da “Bahce Balik”, dove mangiamo una zuppa di pesce, un polipo in terracotta e un’orata alla griglia con insalata. Tutto squisito!

Dopo cena ultimo Katayfi e ultimo thè alla mela al tea garden, prima di andare a nanna.

Kas è stata meravigliosa, ha tutto ciò di cui si ha bisogno in una vacanza: mare stupendo, cibo favoloso, gente disponibile e un paesino con porticciolo da cartolina. Ci tornerei domani!

19 AGOSTO

La sveglia suona alle 4 del mattino e partiamo per Dalaman, a circa 180 km da Kas. Sulla strada ci siamo praticamente solo noi, arriviamo quindi con largo anticipo e aspettiamo circa un’ora per poter riconsegnare la macchina. A proposito di questo, ho dovuto chiamare l’autonoleggiatore più volte al telefono, stava infatti ancora dormendo perchè probabilmente aveva confuso l’orario.

Decolliamo alle 09.25 da Dalaman in direzione Istanbul e, dopo uno scalo di quasi 3 ore, ci imbarchiamo per Malpensa. La Turkish Airlines è stata una compagnia aerea perfetta, ci hanno portato un panino con ingredienti freschissimi e bibita sul primo volo e un pranzo completo (si poteva scegliere tra carne o pesce più hummus, insalata ecc.) sul volo da Istanbul a Milano.

Questo viaggio è stato una vera e propria sorpresa, un po’ perchè non eravamo mai stati in Turchia, un po perchè non ci aspettavamo dei posti così straordinari, visto le varie recensioni che si trovano su internet.

E’ stata forse la nostra vacanza più bella, un viaggio che ci ha dato molte soddisfazioni e che ci ha lasciato dei ricordi bellissimi.

Siamo rientrati a casa felici di tutto ciò che eravamo riusciti a vedere e soprattutto convinti del fatto che ogni viaggio è una cosa assolutemente soggettiva e che bisogna viversi ogni luogo di persona e soprattutto con la necessaria calma, in modo da assaporare al meglio ciò che un posto ha da offrire.

Questo sarà di sicuro un arrivederci e non un addio!



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