Turchia Estate 2009

Viaggio in automobile. Giorno 1 – Roma/Bucarest/Istanbul Partenza da Roma Fiumicino alle 10.40 con compagnia aerea Tarom. Scalo a Bucarest in Romania e dopo un paio d’ore di attesa in aeroporto (giusto il tempo di sorbirsi in tv una fiction in inglese con Sofia Loren e un episodio di Febbre d’Amore), volo per Istanbul della durata di...
Scritto da: Verderossoeblu
turchia estate 2009
Partenza il: 11/08/2009
Ritorno il: 25/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Viaggio in automobile.

Giorno 1 – Roma/Bucarest/Istanbul Partenza da Roma Fiumicino alle 10.40 con compagnia aerea Tarom. Scalo a Bucarest in Romania e dopo un paio d’ore di attesa in aeroporto (giusto il tempo di sorbirsi in tv una fiction in inglese con Sofia Loren e un episodio di Febbre d’Amore), volo per Istanbul della durata di un’ora scarsa.

Dall’aeroporto Ataturk trasferimento in metro fino alla fermata Zeytinburnu e da lì tram fino alla fermata Beyazit, dove ad aspettarci c’è il nostro albergo. Proprio a due passi (e due fermate di tram) da Sultanahmet, il centro di Istanbul dove si trovano la Moschea Blu e Aya Sofia. Camera doppia con bagno. Pulito, direi ottima sistemazione anche per esplorare la città. 20 euro al giorno a persona compresa la colazione. In serata, passeggiata e visita notturna alle moschee sopracitate nonché alla Moschea Beyazit e al maestoso portale dell’università di Istanbul. Tutto dall’esterno. In città fa quasi freddo e la sera la maglietta a manica lunga è d’obbligo.

Giorni 2/3 – Istanbul Visita ad Aya Sofia, trasformata in una sorta di museo. Per essere il monumento più famoso di Istanbul non è nulla di particolare ma va certamente visitato. Va meglio con la Moschea Blu (qui tocca togliersi le scarpe), anche se bisogna ammettere che queste moschee sono migliori se viste dall’esterno. Molto interessante è sicuramente la Cisterna Basilica: ben illuminata, nascosta sotto le strade della città, fresca e suggestiva con le colonne a forma di goccia e quelle con basamento a forma di testa di Medusa rovesciata. Visita a Palazzo Topkapi, residenza di sultani. Può essere una visita piacevole, ma la zona che ospita l’Harem richiede l’acquisto di un ulteriore biglietto rispetto a quello fatto per l’ingresso nel palazzo. Tutto sommato vale la pena di spendere altre 15 lire (più o meno 7,50 euro). Purtroppo il poco tempo a disposizione non c’ha permesso di perderci nei meandri del Gran Bazar: solo una visitina lampo, giusto il tempo di spendere 50 euro in capi d’abbigliamento. Gita sullo Stretto del Bosforo fino ad Anadolu Kavagi, l’ideale per rilassarsi dopo una giornata di esplorazione della città: viste mozzafiato, pranzo a base di pesce e rientro rilassati e carichi per affrontare la traversata della Turchia che ci aspetta dal momento in cui saliremo in macchina.

Cena a base di carne in un localino tipico, seduti per terra e sorseggiando un ottima birra (Efes).

Viaggio di esplorazione a Piazza Taksim, nei pressi dell’autonoleggio Avis dove il giorno dopo dobbiamo ritirare l’auto prenotata via internet. La piazza è un caos totale, raccordo di taxi, autobus e vetture di ogni genere. Da qui si estende Istiklal Caddesi, la via che rappresenta l’anima del quartiere con tutti i suoi negozi, ristoranti e il tram che l’attraversa. Tenetevi lontani dai Baklava che campeggiano nelle vetrine delle numerose pasticcerie della via. Sono dolcetti super-unti ad alto contenuto calorico. Disgustosi.

Giorno 4 – Istanbul/Cappadocia Ritiro dell’auto, una Ford Fiesta (noleggio un po’ costoso sui 700 euro più circa 50 per ogni pieno di eurodiesel). Comincia la traversata della Turchia, direzione Cappadocia. Passaggio veloce su Ankara senza fermarsi e tappa intermedia al lago salato TuzGolu. Immergere i piedi in una vastissima distesa di acqua e sale è davvero un’esperienza da provare, soprattutto con la luce giusta, verso il tramonto. Arrivo in Cappadocia nella città di Goreme, base per l’esplorazione del posto. Sistemazione in campeggio (Panorama Camping) e primo incontro con il paesaggio lunare costellato di case e luoghi di culto ricavati nelle pareti rocciose.

Giorni 5/6 – Cappadocia Visita al Museo all’aperto di Goreme: gruppo di chiese, cappelle e monasteri bizantini scavati nella roccia. All’inizio è interessante poi sembrano un po’ tutte uguali. Comunque il villaggio è l’attrattiva maggiore perché è immerso fra coni e pinnacoli di tufo vulcanico, che rappresentano i così detti camini delle fate ( a forma fallica o di funghi, scegliete voi) . Per chi ha abbastanza soldi e non ha paura di restare sospeso in aria il viaggio in mongolfiera deve essere un’esperienza da non perdere. Visita ai principali paesini dei dintorni, Uchisar, Cavusin, Zelve, Pasabagi (qui da vedere i camini delle fate a tre cime), Avanos, Urgup, Mustafapasa. Nel complesso i posti sono interessanti e una visita non richiede molto tempo (se si dispone di un proprio mezzo di trasporto).

Il giorno successivo è il momento delle città sotterranee. Tra le varie (Kaymakli, Derinkuyu, Ozluce) abbiamo scelto Derinkuyu, disposta su ben sette livelli nelle viscere della terra. Sconsigliato a chi soffre di claustrofobia o ha problemi cardiaci, si tratta di un posto molto interessante e anche divertente da esplorare. Nel primo pomeriggio si fa rotta verso la Valle di Ihlara, l’ideale per gustare dei gozleme (sorta di piadine) con formaggio e patate, sorseggiare una bibita fresca e immergere i piedi nell’acqua fresca del torrente. Dopo il riposo, tour de force fino alla costa, nel piccolo centro di Tasucu. Se vi trovate da queste parti, evitate la Tugran Pension (calda da morire, infestata dalle zanzare). L’unica nottata da incubo vissuta in Turchia. Giorno 7 – Alanya Dato che anche Dio si è riposato il settimo giorno (se i miei ricordi di catechismo sono corretti) abbiamo pensato: “Chi siamo noi per non farlo?”. E così, raggiunto il centro turistico di Alanya, abbiamo affittato un appartamentino e ci siamo goduti una mezza giornata di mare e una serata tra corsi affollati e locali notturni chiassosi e sfavillanti. Cena da McDonald’s con il gustosissimo McTurco (ricordo che qualche anno fa era arrivato anche da noi!).

Giorno 8 – Alanya/Antalya/Chimera/Olympos Visita alla fortezza di Alanya (trascurabilissima) e rotta verso Antalya. Visita alle Cascate di Duden (io ho un debole per le cascate, queste non sono certo imponenti ma il luogo merita sicuramente una visita) e sosta per il pranzo, nuovamente a base di gozleme e insalata di pomodori e cetrioli. Rotta verso Olympos e pernottamento in campeggio, anche se il luogo offre le famigerate case sugli alberi, più semplicemente casette costruite in legno ad una certa altezza dal suolo. L’accesso alla spiaggia, a qualche chilometro di distanza, pare fosse a pagamento. Ma non è stato un problema perché il nostro itinerario prevedeva, prima della partenza la mattina successiva, una visita a Chimera, agglomerato di fiamme perenni che eruttano spontaneamente dalle fenditure delle pendici rocciose del Monte Olympos. Il gas che fuoriesce da queste fenditure si infiamma a contatto con l’aria. Il posto è molto suggestivo, soprattutto di sera. Per arrivare bisogna percorrere a piedi un percorso in salita fatto di gradoni e ricordarsi di portarsi una torcia per scendere se si prevede di fare tardi.

Giorni 9/10 – Oludeniz Un altro paio di giorni di riposo in un campeggio al centro della laguna di Oludeniz (lo Sugar Beach Club), luogo incantevole dove i più pigri possono restare sdraiati tutto il giorno in spiaggia a prendere il sole, e dove i più attivi possono dedicarsi ad escursioni in barca o praticare una varietà di sport diversi acquatici e non, tra cui la discesa del Monte Baba in parapendio.

Giorno 11 – Pamukkale/Hierapolis Pamukkale è una meta da non perdere, soprattutto per le famose vasche di travertino, nelle quali è possibile, anzi consigliatissimo, bagnarsi. Si tratta di formazioni calcaree proprio sotto le rovine di Ierapoli, città termale costruita dai romani per beneficiare degli effetti benefici delle acque del luogo. Le formazioni di carbonato di calcio colorano di bianco il versante del crinale e da lontano, o in foto, possono sembrare neve. Si sono formate in seguito all’azione delle acque minerali calde che, scendendo lungo la parete rocciosa, si sono raffreddate e hanno depositato il calcio in esse contenuto. Tra le rovine è molto interessante il teatro romano, davvero monumentale. Pernottamento in una pensioncina a conduzione familiare con tanto di piscinetta, Beyaz Kale.

Giorno 12 – Efeso/Akçay Su consiglio di un turista napoletano trapiantato a Milano, incontrato a Pamukkale, ci dirigiamo verso Efeso, le cui rovine dovrebbero essere notevoli. E infatti lo sono. Insieme a Ierapoli, si tratta delle rovine più consistenti e meglio conservate visitate durante il nostro viaggio. Raggiungiamo la cittadina di Akçay dove pernottiamo in un campeggio sul mare sprovvisto di acqua calda e servizi igienici soddisfacenti. Il paesino non è affatto turistico, o almeno non lo è per i turisti internazionali. Solo qualche nordico (tedesco, norvegese?) qua e là ma nel complesso si respira un’aria genuina di località balneare turca. La cena in una tavola calda è piuttosto disgustosa, ma le patatine fritte e il waffle con cioccolato e frutta (amarene, fragole, banane e pesche) mangiati in un chioschetto sul corso principale ci rimette in sesto.

Giorno 13 – Behramkale/Troia/Canakkale/Gallipoli/Sarkoy Il nostro viaggio si avvicina alla conclusione. In mattinata visita a Behramkale, paesino arroccato dove è possibile visitare il Tempio di Atena. Non è nulla di che ma la vista di cui si può godere da questa altura è mozzafiato. Si trova prorpio di fronte all’isola di Lesbo. In mattinata ci attende anche la visita a Troia, si proprio lei, quella famosa del poema omerico. Ma dire che il sito è imbarazzante è dire poco. In questo caso davvero per le rovine si può parlare di sassetti. Il cavallo di legno ricostruito all’ingresso è l’unica cosa da vedere. Ed è pure bruttarello, meglio quello al porticciolo di Canakkale, almeno è una ricostruzione simile a quella usata nel film Troy. Da Canakkale ci imbarchiamo per Gallipoli, da dove poi torneremo verso Istanbul. Imbarchiamo l’auto sul battello e percorriamo i campi della penisola dove nel 1915 combatterono inglesi e turchi. Tutta la penisola è costellata di cimiteri e monumenti commemorativi alla memoria dei soldati che qui hanno perso la vita. Pernottamento a Sarkoy (altra località balneare per turchi) in appartamento (2 camere, cucina, bagno e terrazzino: 40 lire in 2). Giorno 14 – Istanbul Torniamo a Istanbul passando per Tekirdag. Alloggiamo alla periferia di Istanbul in un otel (come scrivono loro) molto spartano: camera al quarto piano con scala a chioccia antincendio direttamente sulla finestra e bagno con un forte e indelebile odore di piscio. Nella nostra ultima serata a Istanbul ci imbattiamo nel festeggiamenti per il primo giorno di Ramadan. Il locale in cui ci fermiamo a mangiare non ci serve birra, niente alcolici per il ramadan, ma gli altri a cui passiamo davanti dopo la cena servono alcolici eccome, quindi…Boh! Rivediamo la Moschea Blu e Aya Sofia, tutte illuminate a festa.

Giorno 15 – Istanbul/Bucarest/Roma Partenza da Istanbul verso l’aeroporto. Riconsegniamo la macchina a nolo e via al check-in. Come di consueto scalo a Bucarest dove ci aspetta l’aereo AirOne/Alitalia che ritarda di una buona mezz’ora la partenza, ma recupera in volo arrivando con solo 5 minuti di ritardo a Fiumicino. Qui aspettiamo mezz’ora per recuperare i nostri bagagli, che per fortuna comunque ci sono, prendiamo la navetta per il parcheggio a lunga sosta, montiamo in macchina e ci dirigiamo verso casa. Il nostro viaggio termina qui.



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