TURCHIA, città, paesi, monti, mare e barche..
…Per la 3° volta si torna in turchia; 1990, 2000…Avrei dovuto aspettare il 2010…Ogni 10 anni…Come la cadenza degli scudetti dell’inter…Fino a qualche anno fa…Ormai l’inter punta a vincerlo ogni 15/20 anni…Tanto vale andare subito in turchia! Se aspetto lo scudetto dell’inter…Me misero…Me tapino…! La scelta è stata dettata da più motivi: la vicinanza (un po’ stufo di voli da 18 ore), i biglietti millemiglia alitalia totalmente gratis (ed è un ottimo motivo), il NON aver visto la cappadocia, l’anatolia e la costa sud (praticamente il 97.5% della turchia!).
Quindi…Si va.
Nei programmi vi era anche una puntata rapida in Georgia e magari in Armenia…Miserevolmente fallita già qualche settimana prima della partenza.
Volo malpensa-istanbul. Atterraggio poco dopo pranzo, taxi sino a sultanhamet verso l’albergo prenotato via internet: SIDE HOTEL (50 u.S.$)…Caruccio e bruttino. Ma la posizione è incredibile: 50 metri scarsi dalla moschea blu, a fianco del four season.
Scarichiamo i bagagli e via in giro per Istanbul. Siamo in 2 coppie, con cari amici. Noi abbiamo già visitato la splendida città 2 anni fa, loro mai. Cerchiamo di fargli da miseri ciceroni…Aspettandoli però fuori dai costosissimi luoghi a pagamento (topkapi…Quasi 30 dollari!). Giriamo per questo quartiere, il più bello come monumenti, ma anche il meno turco di tutta la turchia…Quando venimmo ad aprile o maggio, i turisti erano…Ovviamente, pochi; adesso sembra di essere in una qualsiasi città europea o giapponese, dipende dai momenti. Caos indescrivibile, decine di migliaia di turisti, auto, pullman giganti che vomitano masse di giapponesi semiassiderati dall’aria condizionata, gruppi di italiani urlanti, guide turistiche con l’ombrellino in pugno, capimuta di 85 nonnetti francesi, famiglie obese di americani con bottiglioni di pepsi in pugno, gruppi di inglesi semi ubriachi alle 15.00…Francamente un luogo da cui fuggire in 5 minuti…Eppure…Eppure…Basta rivolgere unno sguardo alla spianata, basta andare a piazzarsi in mezzo ad altre 5.000 persone vicino alla fontana, situata a mezzavia tra Aya sophia e la Moschea blu…Per restare…Da soli! Soli tra questi 2 capolavori dell’umanità. Soli tra la più grande chiesa mai eretta dall’uomo sino alla costruzione di San Pietro (secoli e secoli dopo), e una delle moschee più belle e perfette al mondo.
Sono una di fronte all’altra…E o si è dotati di una vista camaleontica alla Martin Feldman…O si è obbligati a fare come tutti le altre 4.999 persone…Girare la testa in continuazione…Sembra di essere a Wimbledon…Battuta…Serve un contrafforte rosso fuoco di Aya Sophia…Risposta del 2° minareto destro della Moschea blu, ribatte la cupola di Aya Sophia, volèe del 1° minareto di destra della Mosche blu…E così via…Si potrebbe restare lì per ore…E molti lo fanno. Giustamente.
Durante il primo pomeriggio visitiamo queste 2 mirabolanti opere dell’uomo, andiamo a fumarci un paio di narghilè nella fumeria in Divan yolu, prendiamo un taxi sino a Galata, giriamo per le viuzze intorno al quartiere della torre omonima, ritorniamo a Sultanhamet e concludiamo con una ottima cena al ristorante MEDUSSA, 30 metri dopo la basilica cisterna. Ottima cena di pesce a 10 euro.
Dopocena prenotiamo il biglietto per l’autobus notturna da Istanbul sino a Goreme, in cappadocia.
Dopodiché ci piazziamo inun bel baretto a bere çay (thè) e a giocare, ovviamente, a backgammon.
Al ritorno in albergo ci rendiamo conto che il ventilatore posto sul comodino alla mia destra, ha il cavo lungo 10 cm…Quindi o lo teniamo spento o lo tengo acceso a 30 cm dalla mia testa per tutta la notte. La velocità 1 è simile ad un elicottero in decollo…Il rumore pure.
Lo spengo e dormiamo felici in una sauna.
Il mattino dopo chiedo immediatamente un ventilatore a stelo, mi assicurano che al ritorno stanotte…Sarà in camera! La colazione, compresa nella rapina dei 50 dollari avviene sulla terrazza dell’albergo, con vista verso la moschea blu…Lì…Quasi si riescono a toccare i minareti…Classica colazione turca: pomodori, feta, cetrioli, pane e marmellata e caffè o thè.
Altro giro. Si parte dal gran bazar, il solito casino apocalittico e si discende poi verso il bellissimo e migliore mercato egiziano, con i suoi incredibili colori, odori e suoni. Sbuchiamo poi vicino alla Yemi Camii, la moschea nuova (…Nuova…La meno antica!). Visita della moschea, ritorno a Galata e visita della zona commerciale tra Tunel e Taksim, le donne svolazzano da una vetrina all’altra di questo corso Buenos Aires, tutto pedonale e lungo…Lungo…In salita…Un veloce doner kebab a pranzo e si continua a girare.
In molte vetrine è esposto il poster della nazionale turca di calcio…I giocatori sono ancor di più eroi nazionali dopo lo stupendo e incredibile 3° posto ai recenti mondiali nippocoreani.
La vetrina di una banca ha addirittura una gigantografia della formazione in posa per la foto pre-partita (5 in piedi e 6 seduti), con una maglia autografata dai giocatori a fianco: vediamo parecchi ragazzi turchi farsi fotografare dinnanzi a questa vetrina!…Mia moglie mi vieta di imitarli! Mentre giriamo per questo quartiere elegante, mi rendo conto ancora una volta di come, soprattutto questa città sia un esempio per tutto il mondo riguardo alla tolleranza. I volti dei turchi sono di ogni colore e razza: ci sono turchi biondi con occhi azzuri, turchi con capelli rossissimi e lentiggini, i classici turchi alti con baffi e capelli scuri e carnagione olivastra, ci sono non pochi turchi di colore, ci sono turchi cinesi, ci sono i turchi dell’est, perlopiù curdi con i loro tratti somatici indoeuropei…Ci sono veramente tutte le razze. E non è come in italia una integrazione difficile ed alle prime armi…L’impero ottomano accettava quasi un millennio fa tutti costoro come cittadini turchi; sotto i vari Solimano e Mehmet, vivevano enormi comunità cristiane, greco-ortodosse, una grandissima comunità ebraica, tantissimi italiani di Genova e Venezia…In pace! Mentre noi europei marcivamo nel nostro cupo e lunghissimo medio evo, in turchia e nel medio-oriente per secoli vi fu uno dei più illuminati, tolleranti, civili e gloriosi imperi del mondo. Secondo molti storici…Il più grande impero dell’umanità.
…E noi a scuola studiamo quei secoli…Come l’età buia! Come l’età della miseria!…È vero…Ma a casa nostra! Appena al di là del mediterraneo vi era la civiltà. Vera.
E per godere appieno di tutto ciò..A Istanbul c’è un modo semplicissimo. Salire al tramonto in cima alla torre di Galata.
E godere dell’incredibile vista a 360° su tutta Istanbul. Su tutte le moschee, chiese, palazzi, ponti, parchi, sino ai grattacieli di cristallo di taksim e fino a Uskudar e all’asia.
Riattraversammo il ponte di Galata a piedi, poi una dura risalita sino a sultanhamet, cena in un ristorante Turkmeno nella piazza dell’ippodromo (da evitare) e poi solita partita a backgammon. A Istanbul le giornate volano felici e troppo rapide! 3° giorno. Lasciamo i bagagli in custodia all’albergo. I nostri amici vanno a vistare la basilica cisterna, noi li aspettiao ad Aya sophia. Restiamo seduti dentro ad osservare questa opera sovrumana. Oggi ancora impalcata per sistemare l’enorme cupola che rischia di cedere dopo i recenti terremoti.
L’incredibile di questo posto, non è tanto la cupola in sé…Ma come essa resti sospesa a galleggiare a quasi 40 metri da terra! Non vi sono pilastri o navate a reggerla! Nulla! Scarica il suo peso sui contrafforti e sui muri perimetrali, a loro volta composti da semicupole! Un capolavoro, un’opera irripetibile! Non ci pesa assolutamente restare qualche ora lì dentro.
Quando usciamo vaghiamo un po’ per la zona universitaria sotto il topkapi e prenotiamo l’albergo a Goreme da una cabina del telefono.
Ceniamo a base di panzerotti e gozleme caldi e finalmente alle 19.00 andiamo al lato destro della porta del topkapi per prendere il nostro autobus.
Classico autobus turco. Enorme, bello, aria condizionata, sedili reclinabilissimi, televisione, 2 steward che svolazzano a servire bevande e acqua di colonia e una guida…Alla turca…Velocissima e francamente all’inizio terrorizzante! Ci impieghiamo quasi 1 ora e mezza ad uscire da Istanbul, e quando passiamo sul ponte sul bosforo, molti turisti al cartello di benvenuto in asia, lanciano urla e applausi…Ci mancano 9 ore abbondanti all’arrivo in cappadocia! Sul bul siamo al 90% turisti, giapponesi, americani, inglesi, francesi, russi, australiani…
Recliniamo i sedili, si spengono le luci…ZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZ “ ma che …!” Fermi…Siamo fermi…È la 1.30 di notte…Autogrill turco…Lentamente l’intero bus si svuota, tutti in bagna, a fumare, a mangiare qualcosa. Ci saranno almeno altri 40 autobus, l’autogrill è enorme, e pure molto vecchiotto e fatiscente. Andiamo in bagno…250.000 lire turche a testa…350 lire scarse.
Si riparte, Recliniamo i sedili, si spengono le luci…ZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZ “ ma che …!” Fermi…Siamo fermi…Sono le 4.00 di notte…Altro autogrill turco…L’autobus si svuota a metà..Molti sono ormai semi-paralizzati o in stato comatoso…Dentro l’autogrill capiamo di essere vicinissima alla cappadocia…Ci sono diversi negozietti, tutti aperti e tutti vendono le stesse cose…Dei mostruosi oggettini ricordo a forma di camino delle fate…Portacenere/camino delle fate, piatti dipinti con disegni dei camini delle fate, magliette con i camini delle fate, cappellini con i camini delle fate, statuette a forma di camino delle fate…Siamo in cappadocia! L’autobus dovrebbe andare prima a Nevscheir, il capoluogo e poi a Goreme.
Qualcuno continua a dormire…Altri guardano l’alba, bellissima, passiamo nei pressi di una speldida rocca, un paesino…E poi…Finalmente i camini delle fate! Tanti..Ovunque…Strano sulla lonely planet viene indicata la loro totale assenza da nevsheir…
L’autobus si ferma…Tutte le persone che dovrebbero andare a nevsheir scendono. ..I “goremisti” restano a bordo…Risalgono un gruppo di americani…Siamo a Goreme! Calca per i bagagli, conquistiamo i nostri zaini…Cerchiamo la pensione che avevo prenotato da Istanbul.
È a 30 metri scarsi! Forse meno.
L’abbiamo scelta perché la guida ne parla molto bene. Costruita da un architetto turco di Istanbul in stile moresco con soffitti in pietra a volta, 15 dollari a camera.
Mi aspetto un distinto architetto che ci accoglie sorridente sulla porta…Arriviamo alla pensione…Giardino fiorito, bella costruzione esternamente, una mercedes nera del 1930 senza ruote “parcheggiata” nel giardino…Entriamo…C’è un unico stanzone al piano terra, tappeti kilim ovunque, per terra, sulle pareti, sui tavoli, grossi divani, puff…E su un grosso divano dorme un energumeno di 50 anni con clamorosi baffoni a manubrio…Russa…E russa alla grande..
Aspettiamo… “coff” “coff …COFFF EEEEHHMMMM…SORRRYYYYY!” questo apre un occhio…Ci guarda con estremo disgusto…Guarda l’orologio al polso…Sono effettivamente le 6.20 del mattino…Bofonchia in turco…Probabilmente brutti epiteti sulle nostre mamme…Poi senza nemmeno abbozzare un sorriso ci chiede cosa vogliamo… le camere..Vogliamo le camere e farci una doccia…
“full…My hotel is full!” gli diciamo che abbiamo prenotato ieri…Lui ci dice che non glielo avevano detto…Controlla…Effettivamente ci dice che risulta una prenotazione a nostro nome…Bene…Gli diamo i passaporti…No! Non li vuole! “you are in my house! You are in my family”.
Ci da le chiavi e si getta sul divano…Dopo 4 nano-secondi…Russa.
Le camere sono molto belle, ci sistemiamo, doccia (rigorosamente ghiacciata) e esco.
Gli altri sono ancora in camera.
Scendo, passo davanti all’architetto/russatore, che manco si sveglia, e vado a farmi un giro per Goreme.
La cittadina è piccola, un buco, e ovunque vi sono camini delle fate…Ovunque, quasi tutti trasformati in alberghi e pensioni! Fa anche abbastanza freddo…O meglio all’ombra ci saranno 12°..Ma al sole …Ci si brucia di già! Faccio un giretto…Il paese dorme…Poco dopo, un portone di un muro di cinta si apre, esce …Un cavallo! ..Il portone si chiude…Il cavallo si mette a brucare l’erbetta del giardino di una pensione…Resto ad osservare…Dopo 10 minuti buoni, si riapre la porta…Esce un altro cavallo!!! …Poco dopo esce un vecchietto…Con un cappellino tipo Ingemar Stenmark…Con in cima una specie di pon-pon schiacciato…Lega i cavalli ad un carretto di legno, sale…E bello tranquillo si dirige chissà dove…
CLIPPETE CLOPPETE..CLIPPETE CLOPPETE…Il suono degli zoccoli è l’unico rumore…In giro non c’è veramente nessuno…Ovunque mi giro vedo strane formazioni rocciose, camini della fate e un cielo totalmente blu. Un blu violento, come quello che si vede in altamontagna a 3.000 e passa metri! Se non sbagli Goreme è a circa 1.000 metri…Ma nel raggio di 200 km non ci deve essere nemmeno una grossa industria, poche auto…Aria tersa e pulita.
C’è un fiumiciattolo, o meglio l’alveo, dato che è secco totalmente…C’è un ponticello mi siedo sulla sponda…E mi sento osservato…Sul fondo dell’alveo ci sono 2 pecore…Mi guardano..Le guardo…Ci guardiamo…Dopo un po’ le pecore riprendono a brucare l’erba che cresce sul letto secco del torrente…
È la pace totale.
Ma non può durare…Nel giro dei 20 minuti successivi il paese si anima la piccola Otgar (stazione degli autobus) è molto vicina, arrivano 3 enormi autobus e una decina di dolmus (i furgoni da 10/12 posti, ma ci possono stare dentro anche un numero incalcolabile di persone, che fanno tragitti al massimo di 50/60 km o anche meno); circola qualche rara auto privata, passano un po’ di caretti con i cavalli, 1 gregge di pecore…Poi aprono le agenzie turistiche, i bar, i ristoranti…E appaiono i turisti.
Finalmente appaiono anche mia moglie ed i nostri amici…Pare che l’architetto/russatore dorma ancora.
La prima tappa, dopo la colazione è il Museo a cielo aperto della valle di Goreme…Che nome! Si tratta di una valle, molto piccola, dove dai primi secoli dopo cristo e sino al 600 circa, vennero edificate diverse decine di chiese, monasteri con relativi alloggi, refettori e cucine.
Il tutto ovviamente scavato dentro le montagne! Il sito è a 5 km dal paese…E ci andiamo a piedi…Paesaggi fantastici…Tranne l’ultima salita di 1 km che è praticamente un tappone dolomitico. Il posto è gia discretamente affollato, soprattutto da comitive giapponesi…Per risolvere il problema del non-perdersi (pare che sia una delle maggiori preoccupazioni dei giapponesi), ogni comitiva ha delle magliette colorate. Ed ogni bravo giapponese la indossa…Ma dopo 10 giorni? Puzzeranno come jene? Comunque ci sono quelli con la maglietta rossa (di mezza età, circa 50), i verdi (anziani una trentina) e gli arcobaleno (giovani e giovanissimi, circa 50)…E come ogni bravo giapponese, seguono la guida come una muta segue il capomuta, annuiscono ed esclamano in continuazione “OOOOOOOOOHHHH”, “AHHHHHHHHHHH” e scattano una foto ogni 17 secondi. Ogni coppia giapponese ha un minimo di 3 macchine fotografiche (1 a testa + 1 di emergenza) e almeno una videocamera grossa come un pacchetto di fiammiferi. Fanno anche un casino apocalittico.
Cerchiamo di evitarli come la peste! Le “chiese” sono scavate in posti impensabili, a metà di una parete verticale, altre hanno degli accessi minuscoli, altre in cima a scalinate scavate nella roccia…Ma dentro sono meravigliose, tutte hanno affreschi, alcuni proto-cristiani, molto semplici, altri hanno vere opere d’arte, disegni coloratissimi e bellissimi. In alcune le pitture si sono conservate perfettamente a distanza di 1.500 anni, grazie all’assenza di umidità e luce.
Purtroppo il 90% di queste pitture sono terribilmente sfregiate! Mancano le teste ed i volti di quasi tutti i dipinti, infatti, quando l’islam attecchì nella regione, i musulmani, ferventi oppositori a qualunque rappresentazione di dei, profeti e dell’iconoclastia in generale, si ingegnarono in ogni modo possibile per grattare via i volti dipinti nelle chiese/caverne! Ne restano poche decine! La demolizione dei buddha afgani…Dimostra che la pratica continua ancor’oggi.
Impieghiamo tutta la mattina e parte del primo pomeriggio…Non ne manchiamo nemmeno una! …Anche se le ultime 3 chiesette le avremmo anche saltate…
Nel frattempo sono arrivati una serie infinita di gruppi organizzati di spagnoli…Almeno 10 grupponi diversi! Un casino totale! Lentamente ci rimettiamo in marcia per fare i nostri 5 km, sotto il sole delle 14.00.
Arriviamo lessati a puntino a Goreme.
Ci riposiamo? Ovvio…No! Andiamo in una agenzia turistica, veramente ottima, la Turtle Travel Agency, di fronte all’otogar.
Nel giro di mezz’ora pianifichiamo e paghiamo i 3 giorni successivi.
Una gita di 1 giorno nei punti più interessanti delle valli vicine a Goreme e una 48 ore al Nemrut Dagi, una montagna di 2.500 metri quasi nel Kurdistan sud-orientale.
Poi ci abboffiamo al ristorante S.O.S, con la specialità della cappadocia: una piccola anfora di terracotta, dove dentro vengono cotti, pollo, agnello, vitello, cipolle, peperoni, peperoncini, pomodori, il tutto sminuzzato. Poi con un colpo preciso di martello spezzano a metà l’anfora e si mangia il tutto puccinadolo dentro curry powder e sorseggiando prima una airan (yogurt acido freddissimo con sale) e poi una birra efes ghiacciata. Ottimo! (6 euro).
Passiamo il resto della giornata a vagare per la cittadina e i suoi 12 negozi (forse meno).
Inevitabile partita a backgammon in un baretto bevendo birra per l’aperitivo e cena alla Oriental House, un albergo/ristorante, con splendida terrazza rivolta al tramonto. Siamo gli unici, mangiamo discretamente e poi capiamo il motivo della nostra sola presenza: circa 18 euro a testa, che qui sono una enormità! Torniamo nella nostra pensione…Il baffo è sveglio! Ma non si è spostato di un millimetro. Sdraiato sullo stesso divano è totalmente ipnotizzato da una telenovela turca.
Ci guarda e grugnisce un “hi”.
Ma la sorpresa è il mattino dopo, abbiamo la colazione compresa nel prezzo…E ci ritroviamo una tavola imbandita di pomodori, formaggi, olive nere e verdi, marmellate, burro dolce e salato, airan, spremuta d’arancia, caffè, thè, pane eccezionale (in turchia il pane è molto più buono che in italia), cetrioli giganti…
Dopo una mangiata apocalittica andiamo all’agenzia, furoi c’è un pulmino che ci aspetta…Ci sono anche una decina di turisti che ci aspettano…Siamo in ritardo.
Non facciamo a tempo a salire, e il furgone già parte.
Al volante un autista calvo di circa 65/70 anni, con una enorme cicatrice sulla nuca, circolare, grossa come una albicocca…Trapanazione del cranio! Si gira e ci dice che lui è: “EKXZTKZKHKT…But my nickname is EKXXXTKCH”… O.K. Decidiamo di chiamarlo PEPPINO.
Al suo fianco c’è la guida vera e propria, un simpatico turco, che parla un ottimo inglese. Educatissimo, gentilissimo, premuroso e una fonte inesauribile di aneddoti, storia e dettagli sui siti che vediamo…Un solo problema…Non si lava dal maggio del 1969…
Lo chiamiamo PEPPE PUZZONE. È circondato da una nube di sudore acido che toglie il fiato.
Prima tappa: la valle di Uchisar. Ci fermiamo in un punto panoramico dal quale si domina l’intera valle e la rocca di uchisar, camini delle fate, crinali di montagnole a forma di onde del mare…Ci fermiamo ..Ben 5 minuti…Va beh…È a 6 km da Goreme ci torneremo.
La seconda tappa è un caravanserraglio, che la guida, giustamente ci illustra come un autogrill del 1.400; infatti ogni 40 km lungo la via della seta si trova un caravanserraglio. 40 km era la distanza media percorsa in un giorno dalle carovane di cammelli, dentro trovavano riposo animali e bestie, potevano mangiare e riposare. E per i primi 2 giorni era…Gratis! Dal 3° giorno in poi si pagava! Tappa successiva la Valle di Hilara. La cappadocia è un altopiano, con poche colline e qualche raro monte. Molto simile alla monumet valley americana.
Tranne la valle di Hilara…Che è il gran canyon locale. Una spaccatura, una voragine lunga 20 km con un fiumiciattolo sul fondo e pareti a picco che vanno dai 50 ai 400 metri.
Lungo la valle ci sono una trentina di chiese, simili a quelle di Goreme. Vi sono anche una infinità di caverne artificiali poste a 30/40 metri dal suolo e migliaia di piccionaie, nei fori quadrati profondi 15 cm nella roccia, per dare alloggio ai piccioni, per raccogliere il guano che veniva e viene ancor’oggi usato come fertilizzante.
Percorriamo 7 km a piedi sul fondo valle, posto idilliaco, nessun rumore se non l’acqua e il vento, posto veramente incredibile.
Arriviamo all’ora di pranzo sul fondo valle, c’è un ristorantino, mangiamo, anche bene e poi riprendiamo il pulmino che ci aveva preceduti lì.
Tappone successivo…Quello che Peppe Puzzone e la guida del mio amico, la Routard (guida francese), spacciano come il luogo ove sono state girate tutte le scene iniziali di Guerre Stellari nel 1976/77.
A parte ciò, e sinceramente, non me ne frega nulla, il posto…È incredibile.
Immaginatevi uno dei monoliti di roccia della monument valley, circondato da centinaia di coni di roccia più chiara alti anche 50 metri, e sul fondo della valle una piccola foresta di cipressi verdi smeraldo che contrastano con il paesaggio desertico rosso e il cielo blu.
Poco dopo ci avviciniamo al più grosso di questi coni di roccia, alto un centinaio di metri e totalmente scavato da decine di gallerie. Giriamo per 1 ora al suo intenro, gallerie enormi a spirale salgono verso l’alto, minuscoli corridoi con gradini sbucano su terrazze naturali a 50 metri da terra, stanze con tavoli scavati nella roccia e in cima…Un monastero e una chiesa…Anzi sembra una piccola cattedrale.
Non si sono limitati a scavare una grossa stanza..No! scavarono pure le colonne, le navate, il soffitto a volta, gli archi, l’altare…Tutto scavato nella roccia! E tutto dipinto di nero! Le colonne sono addirittura istoriate.
Mi trasformo in un Tetsuya e scatto un intero rullino da 36 pose in pochi minuti! Altro giro altra tappa…Si continua…Arriviamo alla città sotterranea di Derinkuyu.
8 piani sottoterra! Le popolazioni cristiane della regione, all’arrivo delle orde musulmane al posto di fuggire…Scavarono…Come pare tutti facessero in questa zona. Solo che scavarono sotto terra.
Intere città. Ad oggi ne hanno trovate 35! E sono quasi tutte collegate tra loro da tunnel di diversi chilometri a 25/30 metri di profondità.
Ci sono pozzi di aerazione, pozzi per l’acqua, stanze, chiese, armerie, trappole sotterranee, abitazioni singole, cucine, sale di riunione, cimiteri…Tutto! Scendiamo…E più si scende…Più mi si stringe la gola…Soffro lievemente di claustrofobia! Già anni fa in una miniera di sale a Kuthna Hora vicino a Praga avevo avuto della avvisaglie…Qua è decisamente peggio.
Scendiamo lentamente per lunghissime scalinate strettissime e bassissime, molte quasi buie, Peppe Puzzone si ferma a spiegarci ogni cosa, 2° livello, 3°, 4°, 5° …Sto dando fuori di matto, 6° livello…Fatico a controllare il panico…7° livello…Comunico a mia moglie che me ne torno su…Mi convince a restare, è infatti molto facile perdersi, ci sono decine di gallerie…8° livello..Penso ai 35/40 metri di terra che ho sopra la testa…Peppa ci racconta la rava e la fava di ogni cosa…Ma non riesco nemmeno ad ascoltarlo…Sorpresa…C’è un 9° livello…!…Le tombe…Li aspetto, tanto ripassano di lì.
Iniziamo a salire…6°, 5°, 4°, 3° …Ghe sem!…2°…Quasi fuori…ALT! Peppe Puzzone devia e ci porta al livello 1° e Mezzo…Lo strozzerei! La chiesa, la fonte battesimale, la zona della scuola…Sto strippando!…Saluto, e tra le occhiatacce di mia moglie mi avventuro al 1° livello…Seguo delle frecce blu…Vago per un po’…Trovo una freccia blu…Corridoio in salita…Angolo retto…LUCE!…Mi divoro gli ultimi gradini a 4 a 4…FUORI! Mi bevo 1 litro di acqua ghiacciata e mi vado a vedere una mosche li vicino…Dopo 10 minuti torno…Trovo il panico…Non vedendomi all’uscita sono convinti mi sia perso…Peppe Puzzone è partito alla mia ricerca. Dopo 20 minuti riemerge disperato…Mi vede…Dice una frase in turco…Non gli chiedo la traduzione.
Ripartiamo per l’ultima tappa. La Love Valley. Un monolito di roccia bianchissima, circondato da ogni lato dai camini delle fate, alcuni giganteschi, altri a gruppi di 3 o 4, e tutti con il loro “cappellino”, un bel masso di pietra scura, gigantesco ed in bilico! Restiamo lì a vedere il tramonto…Il posto è splendido…Peccato che arrivino altri 35 pulmini che scaricano altri 350 turisti…Alla fine il monolito è affollato come la curva nord di San Siro ad un derby.
Però bello…Tutto bello, giornata splendida…Peccato per le asce pezzate di Peppe Puzzone.
Con timore, il mio amico gli chiede se sarà lui l’indomani a fare il giro al Nemrut Dagi…No! ci sarà un’altra guida, un curdo di quella zona! …Siamo salvi! La sera a Goreme ceniamo in un ristorante Dopocena a nanna belli cotti…Rientriamo e l’architetto…Russa sul divano…Lo svegliamo, lui bestiamma 4/5 volte il suo ed il nostro intero panteon. Gli chiediamo se ci può tenere gli zaini per 48 ore e se possiamo prenotare le camere per 1 giorno al nostro ritorno.
La risposta, lapidaria e concisa è: “yes and no” Si sdraia e si rimette a dormire! Sveglia presto, doccia, fai i bagagli, portando in uno zainetto solo il necessario per 48 ore, rifai lo zaino grosso, colazione, saluta l’architetto che vive sdraiato sul divano e andiamo all’agenzia…A 20 metri dall’albergo.
Solito pulmino, solito autista Peppino e …Altri 6 turisti. Siamo in ritardo anche oggi.
Stessa scena del giorno prima. Peppino si presenta, ma noi lo conosciamo già.
Poi si presenta la guida…Sembra una barzelletta: “good morning ladies & gentlemen, my name is AKAKATKLARK, but you can call me AXXZZKKRKTKRLL!” O.K. Se abbiamo Peppino, avevamo Peppe Puzzone, tu sarai PEPPE E BASTA! Il resto dell’equipaggio è composto da: 1 americano di Pasadena di 25 anni circa, mascella a ferro da stiro, ray ban alla top gun, piercing al labbro, alla lingua e sul sopracciglio, sguardo da Q.I. Pari a quello di una vongola.
3 canadesi di Toronto, May di origine cambogiana maestra elementare, un’altra con nome impronunciabile di origine pakistana maestra elementare, Nick di origine …Canadese…Maestro elementare con la faccia da topo gigio e le più grosse orecchie a sventola mai viste! 2 spagnoli, marito e moglie sui 40 anni, sembrano fratello e sorella, identici…Anche il taglio di capelli cortissimo! Lei parla 4 lingue perfettamente..Lui non parla proprio… …Comunque i canadesi sono simpaticissimi, l’americano parla con la gananera california e quindi è totalmente incomprensibile, e gli spagnoli…O meglio, la spagnola è molto brillante, il marito non apre bocca.
Il viaggio durerà 11 ore sino a KATHA, dove dormiremo poco e alla 2.30 del mattino ci sveglieranno per iniziare l’ascensione ai 2.500 metri per vedere l’alba e le rovine del Nemrut Dagi.
Dopodiché si tornerà sul fondovalle e si faranno altre 11 ore di viaggio sino a Goreme.
Il tutto partendo alle 09.30 e tornando alle 19.00 del giorno seguente! Puro relax da ferie.
Lungo il tragitto ci fermiamo a visitare un altro caravanserraglio, molto più bello, una moschea a Cesarea, tutto questo in un paesaggio monotono e francamente palloso.
Si legge.
Poi iniziano i monti. La catena dei monti Tauros. Pare sia una delle più belle e selvagge catene montuose d’europa.
Ed è nettamente vero.
Montagne fantastiche, passi a 3.000 metri, valli incredibili totalmente circondate da monti e vette verticali, foreste, campi sterminati da girasoli, ci fermiamo a fare foto in continuazione.
Peppe ci racconta una serie di bruttissime barzellette in inglese…E tutti ridiamo per cortesia…Ma lui fraintende e continua…
Per 4 ore buone viaggiamo in alta montagna, su tornati e valichi.
Alle 14.00 abbondanti ci fermiamo in una stretta valle, un minuscolo paesino TEKIR.
Si mangia. Nel pacchetto abbiamo compresi tutti i pasti.
È l’unico ristorante del minuscolo paese, e Peppe ci dice che è l’unico ristorante nel raggio di 50 km.
Entriamo, oltre ad essere un ristorante è anche una latteria…Ed io odio, detesto, disprezzo l’odore del latte, fresco o cotto…Mi da una nausea violenta.
Ma il peggio deve ancora venire. Nessuno parla inglese. Nessuno. C’è un bancone congelatore tipo quelli delle mense con dentro 4 pignatte.
1°: brodaglia colore rosso fuoco con dentro pezzi di fegato.
2°: brodaglia colore marrone con dentro fagiolini verdi e pezzi di grasso.
3°: salsa di yogurt rancido con misteriose erbette grigio verdi.
4°: brodaglia di bollito di montone.
Altre possibilità: le polpette di agnello alla griglia.
Io e il mio amico optiamo per le polpette…Che scopriamo però essere strapine di aglio e cipolle…Ma ottime. Mangio anche un intero peperone alla griglia.
Gli alri mangiano una delle 4° opportunità.
Peppe mangia una doppia porzione di fegato.
Io ho ancora fame..E vedo in una teca…Dei piatti già pronti con su un pezzo di formaggio e del miele. Lo prendo. Il cameriere resta ad osservarmi…Il formaggio è in realtà panna acida…Acidissima…Peggio che acida e il miele è in realtà un grosso pezzo di alveare…Provo a morsicarlo…Peppe ride, gli do il piatto e si spazza pure quello.
Usciamo annientati dal ristorante…A pochi metri c’è un negozio “vendodituttoedipiù”, entro a comprare un paio di bottiglie d’acqua…C’è un ragazzo con un simpatico sorriso.
Mi guarda e mi dice: “spain?”, “no, italy”.
“aaaaahhhh italy…” …E lì inizio a tremare…Sta a vedee…Dai…Dillo…Dillo! “ROBERTO BAGGIO!”… ecco l’ha detto! Io rido come al solito…Ma non finisce qui…Lui mi guarda e mi fa: “maldini, del piero, vieri, totti, tommasi, nesta, gattuso, cannavaro, toldo, zanetti, di biagio, costacurta, vialli…”…Mi elenca almeno 30 giocatori del presente e del passato della serie A.
io sorrido… poi lui serio mi dice: “Turckey…Besiktas, Galatasaray, Fenerbache, Trazbonspor.” Vuole dirmi che queste sono le 4 squadre di calcio più forti della turchia…
annuisco e in inglese gli dico che gli credo… “italy?” lo guardo e cerco di salvarmi “i don’t like football” “italy?” e faccio l’errore di dirgli: “inter, juve, milan, roma”…
Lui mi guarda ridendo e agitando la testa: “juve, roma, inter, milan” cerco di salvarmi annuendo, ma lui mi mostra un poster del Besiktas e a gesti mi chiede per quale squadra tifo…Oddio…Se gli dico Inter..Mi terrà lì con la scusa che nell’inter giocano 2 turchi, se dico milan mi dice che l’ex allenatore era turco…Dire che sono juventino…Manco in punto di morte…Romanista…Figuriamoci… “inter” “IIIIIIIIIIIIIIINNNTTTTEEEEEEEEEEEEERRRRR…EMRE BEYZOGLU…OKAN UNSAL!!!!!” ecco sono fottuto! Inizia una filippica di 5 minuti in turco beatificando e santificando Emre e Okan, 2 onesti giocatori turchi dell’inter che hanno giocato 3 partite in un intero campionato.
Subisco sorridendo…Poi quando lui sta iniziandomi a parlare di Hakan Sukur, l’idolo della turchia, gli mollo i soldi e me ne vado…
Mezzora! Esco provato e vado verso il pulmino…Stanno uscendo in quel momento dal ristorante.
Arriva il mio amico “dove hai preso l’acqua”…Gli sto per dire di lasciar perdere…Poi..”là in fondo, c’è un tipo simpatico, parla anche un po’ d’italiano…Digli che sei italiano!” Lo va a prendere dopo 15 minuti Peppe, incazzato per il ritardo sulla tabella di marcia.
Escono e lui è privatissimo…Oltretutto non sa assolutamente nulla di calcio! … comunque si riparte, abbiamo almeno altre 2 ore di montagne poi pianura sino a Katha.
Su e giù, su e giù, curve e tornati…Il mio peperone e le cipolle saltellano allegramente.
Fede le facce degli altri non proprio a posto. Il ristorante di Tekir ha mietuto vittime.
Però nessuno sembra stare male…Probabilmente siamo anche stravolti dalle ore di pulman…
Abbiamo passato valli fantastiche, paesaggi incredibili e nessuno, vista la stanchezza ha nemmeno chiesto di scendere per fare una foto…Poi…In una valletta insulsa…Peppe urla: “STOOOOPP..STOPPP HERE! YOU LOOK THIS WONDERFUL PISTACCI TREE!!!” (AAAAAALLLTTT” guardate questo meraviglioso albero di pistacchi!!) capre il portellone salta giù e corre verso la piantagione di pistacchi! Noi ci guardiamo tutti attoniti! L’americano ed io scendiamo…Gli alberi di pistacchi fanno schifo e la valle è forse la più brutta ed insignificante di tutta la giornata…Poi guardiamo dietro il furgone…E c’è Peppe che vomita! Dopo un po’ si ripresenta e ci dice che ha subito una operazione allo stomaco e può m,angiare solo pesce..Ed invece nelle pietanze di oggi doveva esserci qualche rimasuglio di carne! Sarà…L’ho visto mangiarsi una paio di etti di fegato! …Siamo comunque un po’ preoccupati…Il ristorante di Tekir sembrava igienicamente insalubre, le pietanze sembravano lì dal 1983…E sta male ..Un turco!…A noi cosa ci può succedere?! Si riparte, Peppe sta molto meglio, e ci annunci che la tappa successiva è Karahmandahar, una cittadina in mezzo ad una pianura, famosa in tutta la turchia ed il medio oriente, per il suo gelato! Poi ci dice che il gelato turco è molto diverso da quello occidentale, che è più buono e probabilmente molto, ma molto più antico; andremo a mangiarlo nella gelateria della miglior azienda di gelato di tutta la turchia.
Andiamo.
Il gelataio è enorme, con tavolino all’aperto, sembra una pizzeria.
La cosa strana è che abbiamo coltello e forchetta al posto del classico cucchiaino! Arriva il cameriere e da ad ogn’uno di noi un piatto con dentro una specie di mattone bianco cremoso.
Proviamo a scalfirlo, nulla è durissimo…Aspettiamo, i canadesi lo mettono al sole…Dopo circa 10 minuti è più morbido e con fatica lo si taglia con il coltello! Il sapore è dolcissimo, la consistenza tipo colla…Ma tutto sommato non è male! Non è certo gelato per come lo intendiamo noi, ma è buono, anche se la dose è sufficiente per 5 persone! Ripartiamo, ormai è pomeriggio inoltrato…Lungo la strada vediamo una tramonto meraviglioso , ci fermiamo ad un banchetto di pagli che vende angurie, gestito da una famiglia curda simpaticissima, ci abboffiamo di anguria e ripartiamo.
Viaggiamo nel nulla. Nessun paese, nessuna città. Ci fermiamo per fumarci una sigaretta, io mi allontano per fare un bisognino…Pianura in ogni direzione nessun albero…Mi allontano di 50 metri e volgo le spalle al furgone.
Torno e vedo tutti che ridono intorno a Peppe e Peppino…Si sfidano a sedersi per terra tenendo una gamba allungata e piegandone solo una, senza appoggiare le mani e rialzandosi subito dopo…Sembra una cazzata.
Siao sul ciglio della strada, che ha 1 corsia sola per senso di marcia e ogni 5 minuti passa un enorme camion stracarico di ogni cosa, a velocità siderali.
L’acefalo americano coglie subito la sfida.
I 2 Peppini sono rivolti verso la strada, così in caso di caduta per sbilanciamento, cadrebbero all’indietro verso il ciglio della strada.
L’americano ovviamente si mette di fronte a loro. Con sguardo sicuro inizia ad abbassarsi e si ribalta all’indietro tra somme risate di tutti.
Ferito nell’orgolio, si rialza…Ormai è almeno a 2 metri dal ciglio…Si prepara…Si abbassa e si ribalta violentemente all’indietro…In quel momento passa un t.I.R. Turkmeno o iraniano che gli passa a 10 cm dalla sua scatola cranica vuota…Gli occhiali gli volano via e vengono maciullati da una della ruote posteriori… L’acefalo americano sbianca…Resta a bocca a perta…Peppe e Peppino…Si scusano con lui…Ma di cosa? …Continuiamo…L’americano è silenzioso…Finalmente non sentiamo più GNA GNA GNA…Sembrava di avere paperino con noi! Ogni tanto dei pozzi di petrolio ci ricordano che siamo nel wild-east turco, dove pochi anni fa sono stati trovati enormi giacimenti di petrolio.
Alle 21.00 arriviamo a Katha, albergo, spartano ma con aria condizionata (all’aperto ci sono 30°!), doccia e di corsa a mangiare.
Peppe ci porta sul lago artificiale creato dalla diga di Ataturk a cena.
È notte fonda ormai, il lago non si vede. Siamo in un ristorante in riva al lago, mangiamo all’aperto tutti insieme. E cosa mangiamo…! Melanzane ripiene di carne di montone, cipolle e aglio, sis kebab, doner kebab, pollo alla griglia, peperoni alla griglia, sformato di melanzane con airan, il tutto con delle pide (un tipo di pane turco simile alla nostra pizza, ma totalmente scondito, lungo 1 metro e larco 30 cm circa) caldissime e fiumi di birra.
A mezzanotte dopo una cena pantagruelica e clamorosamente eccezionale torniamo in albergo.
Alle 02.30 ci sveglieranno…..Tentiamo di dormire…Ma la digestione rende assai difficile il tutto.
Alla 1.30 siamo svegli…Alle 2.00 circa mi addormento..Alle 2.30…In piedi..Sto ancora digerendo la cena…Doccia gelata (ovviamente) e via.
In cima al Nemrut Dagi ci hanno detto che fa molto freddo…Ci vestiamo con pedule, pantaloni lunghi, magliette, pail, k-way.
Usciamo dall’albergo…Ci sono 28° almeno…Sudiamo come manzi.
Saliamo sul pulmino…Un pulmino diverso, lo guida una specie di rockabilly del posto, corre come un disperato. Sono le 3.00.
Ci sono in giro pochissimi pulmini uguali al nostro, tutti corrono come disperati, la strada, tremenda, viene percorsa a più di 100 all’ora; saliamo, saliamo, tornati, il tutto nel buio.
Sono le 4.00 e saliamo…Dai finestrini entra aria sempre più fresca…Poi fredda, poi gelida e chiudiamo i finestrini.
Sono le 4.30…Buio totale. Il pulmino si ferma e ci scarica in una specie di parcheggio. Ci sono altri 10/12 pulmini.
Camminiamo sino ad un rifugio minuscolo. C’è un vento ghiacciato incredibile! Una casetta, dentro una trentina di persone, seduti su panche ricoperte di tappeti, su tavoli ricoperti di tappeti, le pareti ricoperte di tappeti e il pavimento…Di tappeti. Tutto! Dentro c’è un fumo incredibile…Beviamo una tazza di caffè bollente…Fa un freddo folle! Usciamo…Inizia ad esserci un po’ di luce ad est.
Si inizia a camminare in salita…Si fatica, anche per la stanchezza accumulata.
Ore 5.30 siamo in vetta. Tremiamo tutti per il freddo, il vento impedisce di stare in piedi fermi…Si oscilla.
Finalmente ci siamo! Siamo sulla terrazza orientale del Nemrut Dagi! È uno dei motivi per i quali ho scelto la vacanza in turchia! Cos’è il Nemrut Dagi…È un SOGNO, IL SOGNO DI UN PICCOLO RE.
Il suo sogno fu enorme e grande, tanto quanto egli fu a capo di un regno minuscolo e destinato a breve vita.
Antioco I°, re della Commagene, stato cuscinetto e minuscolo schiacciato tra l’impero persiano e l’impero romano, figlio di Mitridate gli successe nel 64 a.C., preso da un delirio di onnipotenza decise di costruirsi un monumento funebre degno di un Dio. Si considerava lui stesso divino e vantava, a torto, come suoi ascendenti Alessandro Magno e praticamente tutte le divinità dell’antica grecia. Ma andò oltre..Il suo non è solo una tomba e nemmeno un mausoleo…È di più. È un monumento alla memoria. In cima al Nemrut Dagi a 2.200 metri fece costruire 2 terrazze enormi, una ad est ed una ad ovest, dietro le terrazze fece innalzare colossali statue dei suoi presunti avi ancestrali, alte dai 6 ai 10 metri.
Non contento fece ammassare tanti ciotoli grossi come una mela sino a creare una nuova vetta in cima alla montagna! Alta 100 metri questa piramide a base circolare svetta verso il cielo.
A circa 3 km, su una vetta molto più bassa, ma esattamente allineata con la terrazza est, fece erigere la tomba di sua moglie, simile alla sua, anche se in scala minore.
Sulla sua tomba fece incidere come epitaffio: “Io, grande Antioco, ho ordinato la costruzione di questi templi, della strada cerimoniale e dei troni degli dèi, su fondamenta che non verranno mai demolite. Ho fatto questo per provare la mia fede negli dèi. Alla fine della mia vita qui entrerò nel mio etero riposo e il mio spirito si unirà a quello di Zeu-Ahura Mazda in cielo”.
…Ha avuto ragione! Certo i terremotati hanno fatto cadere le teste di Giove ed Alessandro…Ma dopo 2.000 la sua tomba è visitata ancora! Se non bastassero questi motivi…Beh..L’alba a quell’altezza, con un aria così limpida…È indimenticabile…Rossa, rosso sangue, con il sole giallo, il cielo come l’arcobaleno…
E le valli tutt’intorno…Il Nemrut è la vettà più alta della regione…Domina incontrastato su tutto…Monti, valli, colline, pianure, l’enorme lago artificiale, e con l’alba tutto cambia colore in pochi attimi.
Restammo 1 ora buona a vedere l’alba…Circa 50 persone infreddolite, tanti erano turisti turchi, molti avvolti in coperte di lana…
In tutta questa poesia…Avvenne un fatto incredibile! Pur essendo in tante persone sedute sulla terrazza, c’era molto silenzio…E il vento impediva il diffondersi dei suoni…Poi urla…Urla violente, una risata fortissima…E dal sentiero..Ecco emrgere un 40enne totalmente ubriaco…Barcollante…E a petto nudo! Ci saranno stati almeno 5/6° sotto lo zero! Arrivato sulla terrazza…Allargò le braccia guardando noi 50 e si mise ad urlare in turco! Subito 4/5 giapponesi gli andarono in contro con le macchine fotografiche e lui, bello ubriaco si mise in posa! Poco dopo, arrivarono i 2 militari di stanza al Nemrut Dagi…Cercarono di calmarlo, di rivestirlo…Questo scappa e corre verso la zona delle statue decapitate…I militari gli corrono dietro…Lui corre, perde le scarpe…E si arrampica sulle statue…Arriva sulla cima della statua orientale, si siede sul collo dell’enorme statua e con le gambe a penzoloni…Inizia a salutare la folla come un Papa!!!! Gli ho fatto 2 foto pure io! Indimenticabile…Poi è sceso, i militari l’hanno impacchettato e portato al rifugio a bere un bel caffè! Sorto ormai il sole ci spostammo sulla terrazza occidentale, riparata dal vento gelido ma all’obra totale, anche qui le teste delle statue sono rotolate a terra, e ci si aggira tra teste di Alessandro Magno alte 2 metri , teste di aquile gigantesche, volti di Giove…
Cerchiamo di rimanere il più possibile lì sopra…On è un posto dove si può tornare spesso! Poi, a malincuore torniamo al rifugio, un bel çay caldo, una sigaretta, uno yogurt e via…Si sale sul pulma…E qui viene il brutto! Ora la strada si vede…Vacca se si vede…Rettilinei in discesa con pendenze folli, tornanti su strapiombi di 300 metri, nessun guard-rail, e il nostro Bobby Solo alla guida credendosi Ayrton Senna!!! Nessuno fiata per 1 ora buona, scendiamo a velocità inquietanti…Ci si solleva solo guardando fuori, i panorami maestosi, guardando indietro, dove ogni tanto si vede la vetta del Nemrut, immersa in un cielo blu cobalto.
Bobby si ferma. Andiamo a visitare il sito del padre di Antioco, Mitridate. Nulla di paragonabile, qualche bella stele in greco, 2 statue, e la tomba: un buco di 150 metri di profondità con i gradini che scendono sino alla fine…Ovviamente nel buio più totale…
Altro sito, una gola molto bella, con un ponte ottomano e una cittadella in vetta ad un dirupo.
Poi si riparte, torniamo Katha a fare colazione e poi si parte.
Non mi ricordo il nome dell’albergo, ma aveva il numero 2 dopo il nome, come se facesse parte di una catena. Ci fermiamo in un albergo…Il nome è lo stesso ma davanti ha il numero 1. È anche decisamente più bello, l’atrio enorme e di lusso. Peppe ci dice che qui facciamo colazione, poi torniamo all’albergo nostro a fare una doccia, prendere i bagagli e via.
Lo sentiamo tutti…Tranne una delle canadesi, quella con il nome pakistano…Tutti andiamo verso la sala da pranzo…Lei parte tranquilla verso le scale…La sua amica May non se ne accorge…Io non so come chiamarla…Ormai è sparita dietro la prima rampa…Avviso May…Lei ride e dice che se ne accorgerà! Colazione da albergo a 4 stelle, mangiamo come bufali. La canadese pakistana…Non arriva…Poi eccola…Ride…È andata a piedi sino al 3° piano (gli ascensori negli alberghi turchi sono rari), ed ha aperto la porta con la chiave!!!!! Dentro c’era una famiglia di turchi che dormiva! Stiao per partire. L’acefalo di Pasadina ci saluta…Ha deciso di restare una settimana a Katha.
Meglio …Più spazio sul furgone.
Rispettiamo la tabella di Peppe…Partiamo per 11 ore di viaggio…
La pianura, il gelataio, i monti Tauros, bellissimi…Ora di pranzo…Tekir…Peppino parcheggia…Lo stesso ristorante dell’andata…! Panico generale.
Mangiamo tutti riso bollito e un po’ di pollo alla griglia. La coppia di spagnoli…Si abboffa di ogni cosa! Io mangio rapidamente ed esco di corsa causa nausea da latte…Dopo un po’ arrivano gli altri, si parte. Tornati, valichi, curve…Lo spagnolo rantola. Ci fermiamo vomita anche qualche organo interno, si sdraia, lo imbottiamo di medicinali e sta male per tutto il viaggio.
Finiti i monti sfociamo nella grande pianura e andiamo…Ad un certo punto Peppino inchioda davanti ad un rimorchio stracarico di angurie…Scendono lui e Peppe e comprano 18 angurie!!! Dove le mettono? Non c’è bagagliaio! Sotto i nostri piedi…18 angurie che rotolano per il pulmino…Le hanno pagate 10 centesimi di euro l’una! A Goreme le rivenderanno a 25 centesimi al kg!! Immersi nella angurie continuiamo…Strada…Ruscello alla nostra sinistra, rettilineo perfetto, gregge di pecore alla nostra destra…Peppino pigia sull’acceleratore come un matto…Una pecora particolarmente stupida si lancia in mezzo alla strada…Peppino non frena…Noi indietro iniziamo ad urlare…Peppino INCHIODA. Sbandiamo…E una macchina dietro di noi ci sorpassa riuscendo a deviare all’ultimo secondo…La pecora se ne va.
La macchina si ferma. Scendono due lottatori di sumo incazzati.
Arrivano al nostro pulmino, urlano con Peppino…Urlano cose orrende..Peppino non reagisce. Peppe scende dal furgone…Ha almeno 50 anni, ma è alto 190, con un fisico mostruoso, spintona via i lottatori di sumo. Scende anche Peppino…Noi restiamo tutti su.
Parlano, urlano…Se ne vanno.
Peppe ci dice che secondo i lottatori di sumo…Noi non avremmo dovuto fermarci…! Avremmo dovuto investire la pecora ed andarcene! Va beh.
Continuiamo…Lo spagnolo vomita ogni 25/30 km.
Passano le ore, arriviao a Cesarea…Quasi ci siamo… Alle 19.00 in punto…Siamo a Goreme.
Scendiamo totalmente distrutti.
La spagnolo e ciò che rimane di suo marito li avevamo scaricati ad Avanos, un paese lì vicino! Salutiamo tutti…Non vediamo di farci un doccia…Doccia? Cazzo! Non abbiamo prenotato alcun albergo! Andiamo a cercarne uno. Le canadesi ci dicono che il loro hotel, il Pera Pansyon, dovrebbe avere della camere libere.
Ci sono 2 camere, una nel corpo centrale e una dentro 1 camino delle fate.
La prendiamo io e mia moglie. Dormirci fa un po’ impressione, il soffitto è alto 2 metri o poco più, ci si sente un po’ schiacciati. In più il pavimento della camera pende tremendamente…
Ceniamo in un fantastico ristorante l’Ottoman restaurant, elegante, anche troppo, cibo squisito e finalmente un po’ vario con piatti turchi diversi dai soliti..Prezzo onesto.
Backgammno, birra e nanna.
Risveglio…Tragico…Scendo dal letto…Cerco di infilare le infradito alzandomi, inciampo, e dato che il pavimento è in pendenza…Pianto un volo tipo Klaus Dibiasi, atterrando di testa contro la parete di roccia…Sanguino per un po’…Poi tutto bene.
Ultimo giorno in cappadocia. Decidiamo di sorvolare la sosta al lago di Egridir..Io ci tenevo tanto..Ma le donne reclamano mare. Prendiamo un biglietto per l’autobus Goreme – kas, 12 ore. Partenza alle 22.30.
La mattina viene dedicata dagli altri 3 a scrivere la cartoline (io ne sono immune), io vago per Goreme, dopo 30 minuti l’ho girata tutta 3 volte.
Pranziamo in un baretto con dei gozleme di formaggio (i gozleme sono delle ottime crepes salate) e decidiamo di visitare Uchisar, paese a 9 km da Goreme e che la domina con la sua rocca maestosa.
Dolmus e in 10 minuti ci siamo.
Il paese è consigliato dalla guida francese Routard, ed infatti l’intero paese ha le insegne dei negozi…In francese! Tutti i turisti sono francesi! E..Per finire i ristoranti hanno oltre che il menù in francese e non in inglese…Piatti della cucina francese!!! Questo è uno dei motivi per cui uso sempre la lonely planet! Comunque il paese è piacevole, visitiamo la splendida rocca alta una cinquantina di metri, ovviamente bucata come un gruviera, arriviamo sulla vetta e ci godiamo lo splendido paesaggio delle valli intorno a Goreme. Restiamo per un’ora buona poi scendiamo nel paese: negozietti turistici, tanti turisti francesi…I nostri amici prendono un dolmus per Goreme, noi ce la facciamo a piedi…Sono solo 9 km…Si…Ma 9 km al sole…Arriviamo dopo quasi 1 ora distrutti…
Fai i bagagli, cena all’Ottoman e alle 22.30 tutti ad aspettare il pullman…In ritardo.
Partiamo alle 23.00. Soliti autogrill, solita schiena a pezzi, nell’autobus c’è un tanfo tremendo…Ma alle 6.30 del mattino siamo ad Antalya.
Avevamo chiesto al fetente della compagnia un bell’autobus diretto da Goreme a Kas…Lui ci assicurò che l’autobus era diretta.
Bene, Antalya…Dobbiamo cambiare…Arriva l’autobus per Kas…Distanza circa 170 km. L’autobus è un vecchio furgone giapponese, senza aria condizionata e con uno spazio tra i sedili conformato sui pigmei.
Va beh…Sono solo 170 km…5 ORE!!!!!!!! ALLA FANTASTICA MEDIA ORARIA DI 34 KM/h ! Arriviamo alle 12.00 passate a Kas…Siamo lievemente distrutti, gli arti inferiori in cancrena.
Telefoniamo in pensione, ci vengono a prendere.
La pensione la segnalo a chiunque dovesse andare da quelle parti: KORSAN KARAKEDY MOTEL & PANSYON.
Una palazzina bianca, gestita da Soleyman e da Sandra, la sua fidanzata di berlino, giovanissimi, under 30, intraprendenti. Il fratello di Soleyman in cucina e il giovanissimo JAN tuttofare con sorriso incorporato, prima colazione, piscina, terrazza/ristorante affacciata al mare, 5 minuti dal centro, silenziosa, pulita, minimalista (le stanze sono spoglie), acqua calda…13 euro a camera! Dovevamo restarci pochi giorni…Ci siamo rimasti 5 notti.
Kas…Una cittadina di mare…Alla moda, tanti ristoranti, tanti turisti, un centro stroico molto bello e strapieno di negozi alla moda, qualche gruppo di italiani che fanno i fighi con occhio bollito e abbronzatura tipo ustione di 3°.
Il pomeriggio lo passiamo ad esplorare la cittadina e ad esplorare ancora meglio la piscina…Poi cena a base di pesce (finalemente).
Il giorno dopo ci facciamo portare alla spiaggia più vicina a kas, c’è una navetta gratis. Qualche ombrellone e lettini, non un granchè, mare bruttino.
Mangiamo lì a pranzo, in un posticino in spiaggia e mangiamo pesce buonissimo sino a scoppiare…Prezzi bassissimi.
Cena…La nostra pensione non è ristorante, però organizza su richiesta grigliatone di pesce…Ovviamente l’abbiamo già prenotata. Sulla terrazza si sta da dio, il vento del tramonto, l’aria pulita, la vista di Castellorizo, l’isola di Mediterraneo di Salvatore, lì, quasi la si tocca, il profumo del barbaque, la buona musica, una birra ghiacciata…Un piccolo paradiso al 4° piano.
La sera ci ammazziamo letteralmente di meze (gli antipasti turchiù), pesce, melanzane, zuppe…E conosciamo una simpaticissima coppia di spagnoli di Palma di Maiorca, 2 ragazzi di Roma e 2 di Milano…Finita la cena…Inizia l’oblio a base di Raki, il superalcolico a base di anice, tipo l’Ouzo greco o il Pernod francese…
Risveglio con malditesta… Siamo in ritardo…Abbiamo la gita a Castellorizo…Corriamo al porto, ci indicano il nostro caicco, un 16 metri, siamo i primi…Tutti gli altri..Sono italiani…E arrivano con calma dopo mezz’ora! Un groppone di milanesi sui 45 anni, noi 4 e un’altra coppia di…Milano! Mare mosso, si balla di bestia in 40 minuti siamo a Castellorizo, detta anche in turco Meis, detta anche in greco Registi, detta anche in italiano Castelrosso.
Nessuna isola credo abbia tanti nomi! Oltretutto il nome castellorizo è quello più in voga in italia…Ma non è nemmeno quello giusto! È molto probabilmente una forma dialettale.
…Dopo questa inutile parentesi…Torniamo a Castellorizo… il mare in Turchia non è un granchè…Quindi non mi aspettavo molto nemmeno dall’isoletta greca…D’altronde è a 3/4 km dalla costa…E invece…È INCREDIBILE! Verde, blu, azzurro…Con tutte le relative sfumature, il porto è un gioiello, rettangolare, ben protetto, circondato da decine di case coloratissime e ben ristrutturate.
Scendiamo, andiamo con i nostri passaporti all’ufficio immigrazione…Non ci filano nemmeno e …Via liberi…Abbiamo…Ben 4 ore e mezza…Poi si torna in Turchia.
Giriamo e esploriamo l’isola…Ogni tanto qualcuno dice…Qui hanno girato la scena del… lì era seduto gigio alberti…Lì c’era cederna, là abatantuono…Poco importa…L’isola è bellissima.
Case, chiesette, chiesone, bar, ristoranti (immancabile ristorante Mediterraneo, la pensione Mediterraneo, l’albergo Mediterraneo…).
Mangiamo in un ristorante sul porto, cernie e calamari, souvlaki e tzatziki…Un bell’ouzo alla fine.
Conto…Salato.
Andiamo a vedere la città “alta”, facciao un bagno nel mare azzurrissimo sotto la rocca, un po’ di foto alla casa azzurra di “vassilissa”, quella che nel film di Salvatores di lavoro faceva la: puta! Ore 16.00…Dobbiamo ripartire…Poco prima era arrivato un aliscafo gigantesco da Rodi…Dal quale erano scesi circa 300 itlaiani urlanti…Meglio fuggire.
Arriviamo a Kas…E qui sfioriamo il ridicolo.
Arriva il doganiere! I passaporti vengono portati dalla polizia per il timbro di reingresso in Turchia! Perquisiscono barca e zaini! Dopo 1 ora..Siamo finalmente liberi di scendere dalla barca! Il tutto per essere stati 4 ore nell’odiata Grecia! Prezzo della gita, più tibri sul passaporto 45 dollari americani!!!!!!!!! Una follia.
Torniamo a fare un bel bagno nella nostra piscina e parlando con Suleyman, ci conferma che loro stessi sono stufi di questo odio atavico tra i 2 popoli.
Tanto più a Kas e Castellorizo… a 4 km di distanza.
Gli abitanti si conoscono, sono amici, addirittura tutto il cibo e l’acqua di Castellorizo…Viene importato da Kas! Ma per attraversare quel braccio di mare..Ci vuole il passaporto! Prima di cena decidiamo di prenotare una 4 giorni in caicco, la barca Turca, in legno, con alberi e vele, ma a motore.
Andiamo a quella che ci sembra l’agenzia migliore “dolce vita”…Il nome è inquietante.
Dentro c’è una specie di Elvis con zazzera a banana totalmente bianca.
Tira e molla sul prezzo…Perdiamo tempo. C’è un 24 metri con 2 cabine libere…Tergiversiamo…Quando ci decidiamo Elvis telefono e dice che è rimasta solo 1 cabina.
Dobbiamo prendere il caicco che partirà il sabato. Un 18 metri con 4 cabine matrimoniali.
Gli pongo le domande di rito: siamo solo in 8? SI! C’è il tender per scendere a terra? SI! Si mangia pesce a bordo? SI! Non ci saranno spese extra? ASSOLUTAMENTE NO! Dobbiamo portarci da bere in barca? ASSOLUTAMENTE NO! E’ VIETATO! ACQUA E BIRRA SI COMPRANO IN BARCA! PREZZO 135 EURO A TESTA!!! Questo per non averlo prenotato mesi prima…Paghiamo.
Da lì insieme ai 2 spagnoli che abbiamo rincontrato andiamo a cena al ristorante Mercan, alla sinistra del porto.
Roba da sciuri! Mangiamo molto bene, enormi pesci sconosciuti, calamari fritti e ci scoliamo un po’ di bottiglie del buon vino turco (il migliore è il DOLUCA, sia bianco che rosso, ma il bianco non stonerebbe nemmeno in italia…Il rosso non è granche).
Il giorno dopo…Sveglia ancora molto presto…Ho preso l’abitudine di alzarmi alle 7.30, farmi una mezz’ora di piscina, doccia colazione…Fantastico… Alle 9.00 siamo in pulmino…Si va a visitare le isole di KEKOVA e di SIMENA, parco nazionale dove ci sono le rovine LICIE e ROMANE.
La maggiorparte sono sommerso dopo che le coste delle isole sono sprofondate dopo un maremoto.
Arriviamo sino a Demre, l’antica MYRA, e da lì ci imbarchiamo.
Siamo in 10, noi 4 più 4 galine (2 mamme con le figlie, tutte russe..Che chiamiamo galine…Per facilità)+ una coppia giovanissima di teutonici. In più c’è Suleyman e l’equipaggio della nave.
Navighiamo per 1 ora sino ad arrivare a Simena, isole verdissime, mare, blu scuro, molto scuro, e tutt’intorno rovine di 3 epoche diverse: le tombe licie, sormontate da enormi sarcofaghi in pietra, la città sommersa romana e il castello ottomano in cima alla collina.
Pranziamo malaccio in riva al mare, giriamo per le tombe, saliamo, con tremenda fatica dato il caldo orrendo…E ci reimbarchiamo…Poi bagni…Facciamo snorkeling su un relitto sommerso, tuffi dal ponte superiore del peschereccio…Cazzeggiamo allegramente.
Al tramonto siamo ancora a Demre, ci portano a visitare l’antica Myra, con un teatro enorme e meraviglioso, costruito sotto una parete verticale di roccia, nella quale vi sono decine di tombe scavate nella roccia…Ricorda molto Petra…Solo che gli antri con colonne e capitelli…Sono a 40 metri da terra! Ci portano davanti alla chiesa di San Nicola..La vediamo da fuori…San Nicola, altro non è che…BABBO NATALE! La leggenda nacque qui a Demre, il buon Nicola, si mise a gettare regali alle famigli povere attraverso i caminetti. Era il vescovo della città…Morì, divenne santo e la leggenda di Santa Klaus – Babbo Natale…Nacque! Poi arrivarono dei pescatori da Bari, rubarono le ossa del Santo e le portarono a Bari…Dove sono ancora oggi.
Da Demre tornammo a kas belli distrutti.
Avevamo ancora 1 giornata intera prima di imbarcarci sul caicco.
Che fare? Le donne fanno shopping.
Noi uomini stiamo in piscina a leggere e dormire, a mangiare i fichi che penzolano dalla pianta del vicino, a giocare a backgammon e a bere birra…Il massimo della vita! Arriva il giorno dell’imbarco…Prepariamo i bagagli..Siamo euforici…Dobbiamo però andare…A Demre…Eeeh già la barca parte da là.
Andiamo in taxi…Non troppo semplice..I nostri amici vogliono risparmiare…Prendiamo l’autobus…Chi resta in piedi per 1 ora e mezza…Io.
Arrivo già inviperito alla stazione degli autobus.
Lì dovrebbe esserci uno dell’agenzia a prenderci.
Ore 12.30, siamo sotto il sole, con i bagagli, unici non turchi.
Ore 13.00 telefoniamo all’agenzia…”no problem”…Il tipo sta arrivando.
Ore 13.30 dal baretto a 8 metri da noi, esce una specie di Toni Manero locale…”scusate..Non vi avevo visto!” Cazzo! È da un’ora che siamo a 8 metri di distanza, gli unici turisti! Va beh…Ci porta a mangiare…Ma noi vogliamo imbarcarci…E invece no…Dobbiamo attendere le 15.00.
Mangiamo, da cani e poi Tony ci chiede 8 euro a testa per il ghiaccio! …Ma non dovevano esserci altre spese? 8 euro a testa per il ghiaccio? Va beh.
Tony ci porta al supermercato…E perché?…Dovete comprarvi adesso da bere per tutti e 4 i giorni! …Ma non era tutto sulla barca?…No! la barca non ha niente da bere a bordo! …Ci carichiamo come degli sherpa…Bottiglie d’acqua, birra, Raki, vino…
intanto conosciamo gli altri membri della crociera: Due spagnole (1 psicologa ed 1 parrucchiera…Strana coppia! Sui 35/38 anni) Un irlandese che vive a liverpool, studente di odotoiatria, giovanissimo.
Una portoghese di 35 anni, che vive a Parigi e lavoro in una agenzia di viaggi.
Una francese sui 42/45 anni che non si sa cosa fa.
Una bambina di 4 anni figlia della precedente.
+ noi 4.
Totale 10 persone.
…Ma non dovevamo essere in 8…On ci sono solo 4 cabine…Nessuna risposta…Sempre meglio.
Siamo al porticciolo.
Ci sono in rada 6 caicchi. 5 meravigliosi, lindi, scintillano, tutti color legno…1 solo fa un po’ schifo…È dipinto di bianco, semiscrostato, e da un’impressione pessima.
Chiedo qualìè il nostro caicco…
Secondo voi …Quale è? Quello dipinto di bianco, semiscrostato, e che da un’impressione pessima…Ovvio no? Arriva intanto il capitano.
Ha superato i 40, ma è alto, atletico, muscoloso, ha degli occhiali da sole da deficiente di 13 anni, ha indosso solo un costume pelvico color rosso ed ha un sorriso da playboy stampato sulle labbra.
Saluta tutte le donne, ci fa un cenno con il capo a noi uomini.
Dopo 20 minuti di inspiegabile attesa, arriva un barcone a prenderci, ci porta alla nostra barca.
Più ci avviciniamo…Peggio è.
Il top lo raggiungiamo vedendo il nome del caicco, scritto in enormi lettere blu: PINA.
Da non crederci! Saliamo.
Oltre a noi ci sono i 2 mozzi tutto fare e anche Tony Manero…Chissà perché.
Assegnano a caso le cabine. A noi ci toccano le 2 di punta, le più larghe e spaziose…Peccato che dentro vi sia: un letto da gnomi, 1 solo cuscino.
Nessun lenzuolo.
E soprattutto…Un tremendo odore di nafta e piscia! …L’odore arriva dal bagno…Ed ovviamente la porta del nostro bagno…Non si chiude! Un oblò è incastrato e l’altro si apre a metà.
Dentro ci sono almeno 35°.
Sempre meglio.
Ci troviamo tutti in coperta…Tutti siamo lievemente incazzati…L’odore è tremendo ovunque.
Si salpa…Direzione…KEKOVA e SIMENA…Va beh..Le abbiamo già viste…Ma gli altri no.
Dopo 1 ora siamo arrivati.
Si ferma allo stesso identico punto. Giretto che noi non rifacciamo e via a bordo…Direzione..Una baietta a 100 metri.
Gettano l’ancora…E non tocca il fondo…Rigettano..Nulla.
Un mozzo si lancia in mare con una fune in mano. Assicura la nave ad uno scoglio! Lo battezziamo l’ANCORA UMANA.
Bene in 3 ore abbiamo fatto 3 km scarsi.
Il capitano ci annuncia che dormiremo lì.
Facciamo il bagno…Backgammon, facciao conoscenza con gli altri.
Le spagnole sono simpaticissime, la portoghese anche, la francese urla e ha delle espressioni da scaricatore di porto di panama city, l’irlandese beve birra e parla esclusivamente di musica e calcio.
Poco prima del tramonto arrivano almeno altri 15 caicchi.
Noi siamo gli unici ancorati a pochi metri da riva. Gli altri sono ben ontani…Hanno le ancore! Vicino alla barca, sull’isola, c’è un ristorante.
Il capitano raggiante ci annuncia che lì di notte c’è la discoteca…Si becca 8 “echissenefrega”. La 9°, la francese è raggiante e non vede l’ora di ballare, la 10° la figlia di 4 anni della francese soffre il mare.
Ora di cena.
C’è il pesce…Come avevano giurato.
Apparecchiano sul tavolone unto e appiccicoso (e non di salsedine).
Arrivano in tavola: insalata di cipolle e pomodori pomodori a fettine.
Pane.
Riso bollito da lancio.
…È la rivolta…E il pesce? Non c’è…!domani! Incazzati decidiamo di dormire tutti in coperta sui materassini per il sole. Sotto c’è troppo tanfo.
Ore 21.30 veniamo abbordati da un motoscafo, sopra ci sono almeno 50 ragazzini, quasi tutti americani, australiani ed inglesi briachissimi…È la lancia che porta alla discoteca.
Il capitano e la francese saltano a bordo.
Ore 21.55 siamo tutti in coperta a cercare di dormire.
Ore 22.00 con THE FINAL COUNTDOWN degli Europe (pezzo e gruppo che mi fanno vomitare) inizia la discoteca.
Grazie al fatto che siamo a pochi metri…Siamo in discoteca anche noi! Ore 00.00 Lieve nervosismo, grande nervosismo, incazzatura…Tutti svegli a bere thè e a giocare a backgammon… Ore 2.30 cerchiamo di dormire…I ragazzini non solo ballano con la musica a tutto volume, ma manifestano la loro gioia con urla sovraumane e di gruppo che accolgono ogni nuovo pezzo “YEEEEEEEEEEEEEAAAAAAAAAAHHHHHH!” un ruggito! Ore 4.00 arriva il capitano con la francese, fanno un allegro casino svegliando i pochi che dormivano.
Ore 5.30, la discoteca chiude.
Ore 7.00 il capitano accende i motori e parte!!!! Abbiamo dormito quasi 3 ore…
Colazione…Pomodori, 2 microgrammi di feta a testa, caffè e acqua.
Navighiamo, mare calmo…Dove andiamo…Ovviamente a Kas! Noi ci eravamo stati SOLO 5 giorni…Però gli altri no e il capitano ha deciso per Kas.
Nel giro di 1 ora arriviamo a Kas…Lungo il tragitto c’è un paesino segnato su tutte le guide come molto ma molto bello…Il comandante dice che c’è mare mosso…A noi non pare proprio…
Attracchiamo a Kas. Porto, ci viene detto di tornare per le 14.00 per il pranzo e così facciao dopo esserci annoiati nelle viuzze viste e straviste di Kas…Pranzo: insalata di cipolle e pomodori pomodori a fettine.
Pane.
Riso bollito da lancio.
La spagnola più piccolina…La spagnoletta, si scaglia contro il capitano: “ESTO NO ES Una TRAVESÍA Que ESTO ES Una MIERDA !!!!” Più vari insulti in casigliano…
Il capitano che non capisce una mazza sorride.
La francese che si limona il capitano interviene a difenderlo, scoppia una rissa verbale tra spagnole e portoghesi e francesi.
L’irlandese sparisce, le 4 inferocite si girano verso noi 4 italiani e ci chiedono di schierarci…
Ci guardiamo…Guardiamo il capitano che non ha capito veramente nulla e continua a fae il suo sorriso da Colgate…E non possiamo fare altro che dire: “es una mierda!” La spagnoletta trionfante guarda il capitano e gli ringhia in faccia: “tu es un un asqueroso capullo” (evito la traduzione).
Saltiamo tutti giù dalla barca..Tranne la francese e la figlia…Il capitano ci dice di tornare per le 16.00…
Risaliamo tutti sulla barca, altra rivolta…”e cosa facciamo sino alle 16.00???” Altri insulti in spagnolo/italiano/portoghese/inglese e gaelico.
Alle 16.00 siamo tutti in barca…Alle 16.30 partiamo…Per rilassarci giochiamo a backgammon…
Speriamo che vada meglio…Ed invece…Dopo nemmeno 10 minuti di navigazione…Il capitano fa tuffare l’ancora umana …E ci fermiamo.
Ci annuncia trionfante che passeremo qui la notte…
Siamo a 1 ora di navigazione dal punto di partenza…In 28 ore abbiamo fatto 10 km!!! Altra rivolta…Urla, litigi…Il capitano stavolta capisce si incazza…Riaccende i motori…Gira la barca…E torna indietro…Si va ad ancorare poco prima di Kas… Morale in 29 ore abbiamo fatto 8 km!!!! Qualche ora prima avevamo intimato al capitano di comprare del pesce…Arriva l’ora di cena…Triglie fritte! Pomodori e cipolle, riso bollito e pane…
Non sappiamo più che fare.
Ci beviamo tutte le birre che avevamo comprato, 1 bottiglia di Raki, 1 di vodka e ci piazziao sui materassini per dormire…2° notte.
Ci svegliamo per il sole, circa alle 7.30, colazione…Pomodori, feta, caffè…Incredibilmente del burro e pane…La portoghese che la sera prima si era rifiutata di mangiare per ripicca mangia come un bue…
Ore 8.00 colazione finita.
Ore 8.01 si parte.
Ore 8.05 siamo usciti dalla baia…Mare mossissimo.
Si balle di bestia.
Ore 8.20 la spagnoletta vomita nella cabina impestando tutta la zona cuccette.
Ore 9.00 la portoghese vomita controvento e mi innaffia le ciabattine! Ore 9.20 la bambina della francese vomita sul collo della mamma.
Ore 9.21 vedendo la scena l’altra spagnola vomita sul pavimento sotto il tavolo.
Ore 9.22 la barca puzza come un obitorio.
Fuggiamo tutti davanti con vento in faccia.
Mare sempre più mosso…
Passiamo davanti alla spiaggia di pattara, che pare sia bellissima…Chi lo sa…Siamo a 2 km dalla costa! Mare ancora più mosso…
BAAAANNGG…Prendiamo un’onda grossa di traverso… BBBBAAAAAAAAANNNGGG…Seconda onda di traverso…Ma che succede…
Io e il mio amico andiamo a vedere dentro la cabina di pilotaggio… NON C’E’ NESSUNO! Il capitano si sta limonando e palpando la francese sotto coperta!!!!! …
procediamo così per ore…Le 12.00, le 14.00…Abbiamo fame…Le 15.00…Le 16.00…Alle 16.30 arriviamo alla butterfly valley…
baia a picco, con una splendida valle, parco nazionale…Ovviamente per scendere in spiaggia …Bisogna nuotare, quindi niente macchine fotografiche, soldi…Peccato che l’acqua, pulitissima in tutta la baia, sia zozzissima nel punto in cui ci siamo ormeggiati! Infatti siamo l’unico caicco ormeggiato sul lato destro della baia, tutti gli altri sono sul lato opposto…Ovviamente.
Andiamo tutti a fare il bagno…Dopo circa mezz’ora siamo a bordo…Mancano il capitano e la francese.
Anche i mozzi sono in acqua…C’è la piccola bambina sola su un divanetto…Si lamenta…Vuole la mamma…Tutte le donne provano a consolarla…Niente inizia a piangere un pochino.
L’irlandese ci chiama…Andiamo sulla parte anteriore…C’è una mano aggrappata allo scafo…Da sotto ne escono dei gemiti…Consoliamo la bambina…Ma la tentazione sarebbe di partire e lasciarli lì.
Dopo una buona mezz’ora salgono in barca in piena tranquillità.
Si riparte…Sono le 17.30 non mangiamo dalle 7.30 del mattino.
Arriviamo alle 18.30 a Oludeniz…Posto splendido, una doppia baia divisa da una lingua di sabbia, mare blu…Finalmente, facciamo il bagno, mangiamo le solite quattro porcherie e dobbiamo ripartire…Arriviamo dopo pochi minuti all’isola di San Nicola.
Posto meraviglioso: una serie di isole e penisole forma un canale lungo mezzo km e largo un centinaio di metri.
Lungo il canale naturale ci sono ancorate a “lisca di pesce” una trentina di navi…Ed in mezzo c’è un enorme e meraviglioso veliero! Lunghissimo, 3 alberi altissimi, vele verdi! …È lui! Esiste veramente! È il veliero della pubblicità della Beck’s…THE BECK’S EXPERIENCE…Da non crederci…E soprattutto, con 500 metri di posto dove ancorarsi…Dove va il capitano? A 4 metri dal veliero della birra! Che detto per inciso ha l’intero ponte superiore all’aperto che è una enorme discoteca birreria! Vediamo minacciose casse musicali appese alle sartie! Visitiamo, ormai al buio, le chiese del 400 dell’isola di san Nicola, un bel tramonto, un bagnetto al buio, ci asciughiamo, i miei 2 amici scoprono che il loro w.C. È definitivamente morto…Qualsiasi cosa vada giù…Torna in 3 minuti ..Su! Gli cediamo il nostro bagno che almeno puzza principalmente solo di kerosene.
Ci rifilano ancora pomodori, cipolle e un pezzo di pollo che deve aver visto l’ultimo sceicco ottomano nel 1917, vista la splendida consistenza tipo marmo di Carrara. Quasi nessuno mangia, le spagnole sono già sul piede di guerra…Aspettano la 1° nota musicale per sgozzare il capitano.
La francese va in cabina a vestirsi bene per andare a ballare, il capitano lo vediamo lavarsi i denti con l’acqua di mare (per lui deve essere un evento)… Ore 22.00 nulla Ore 23.00 la francese parla con una ragazza apparsa sul veliero…E’ CHIUSO!!!!!!!!!!!!!!!! La francese e il capitano sono tremendamente delusi! Ci scateniamo noi. L’irlandese collega il suo minilettore di minidisc con lo stereo della barca…Diamo fondo alle ultime birre e whiskey…Balliamo noi…E rompiamo un po’ le palle alla francese che era andata a dormire.
A mezzanotte ci sdraiamo sui materassini e ci addormentiamo finalmente felici guardando una stupenda stellata ed ascoltando il mare rumoreggiare.
Ultimo giorno sulla Pina! La cosa bella della barca è lo svegliarsi, e ancora totalmente rimbambiti, tuffarsi in mare…Nuotare 10 minuti, salire, farsi una rapida doccia e mangiare…Mangiare finalmente BENE! Infatti una vecchietta con un motoscafino vaga tra le barche cocendo e vendendo buonissimi gozleme alla nutella, alla crema e alla marmellata…Non ci sembra vero…Ci mangiamo 3 gozleme a testa, caffè, pane e burro…Quasi ci sta simpatico anche il capitano…
Siamo rimasti solo noi e il veliero della Beck’s. Via, si va, navighiamo verso la meta finale Fethiye, ci vogliono 4 ore, e ci fermiamo a fare il bagno in un paio di posti molto belli e finalmente con un bel mare.
Il capitano ci promette una megagrigliatona di pesce a Fethiye…Accettiamo! Arriviamo, è una cittadina di mare motlo turistica ed abbastanza grossa, con il centro piacevole.
I mozzi vanno a comprare il pesce, il capitano si fa imprestare una barbecue dal vicino di barca…Andiamo a chiedere alla stazione dei bus a che ora è l’autobus per Selciuk, prossima nostra tappa…È alle 15.00…Sono le 14.00! Facciamo di corsa i bagagli…Il pesce non si vede…Ore 14.30 niente…Ore 14.40…Ormai siamo rassegnati…Arrivano i mozzi ed assistiamo all’ultimo scazzo a bordo! Hanno comprato gamberi, gamberoni, seppie e altri molluschi…La portoghese è ebrea…Non mangia assolutamente nulla di tutto ciò! Salutiamo, foto di rito, e corriamo alla stazione degli autobus, prendiamo al volo il bus.
4 ore noiosissime sino Kusaday. Da lì un ragazzo turco gentilissimo si prende cura di noi, e ci porta cambiando 2 altri dolmus sino a Selciuk, ci aiuta a portare i bagagli sino alla pensione e poi ci saluta come vecchi amici! Un mito! Selciuk è un paesino che vive di turismo grazie alla vicinanza con Efeso, 10 vie in croce, tutte pedonali, molti ristorantini buoni, tante cicogne sui resti dell’acquedotto romano che taglia in 2 la piazza principale e non tanti turisti, che prediligono l’orrenda, inquinata e incasinatissima Rimini della Turchia: Kusadasy.
Il giorno dopo visitiamo Efeso, il grande teatro, le terme di Skolastika, la biblioteca di Celso…Fantastica.
L’avevo già vista nel 1990…Ora c’è solo molta ma molta più gente…
Ppassiao un altro pomeriggio a fannulloneggiare e il giorno dopo andiamo a visitare quella che per la guida Routard, mannaggia a chi l’ha scritta, la più bella spiaggia della zona! 1 ora di dolmus per arrivare ad una spiaggia tipo Adriatico, lunga, giuro, 15 chilometri, larga 150 metri e…Di sabbia quasi nera! Lavica! Bollente! Mare insignificante e soprattutto…Abbastanza sporca.
Restiamo 20 minuti e riprendiamo il dolmus per Selciuk…Tristemente…L’ultimo bagno della vacanza…Grazie signor Routard! Qualche ora dopo prendiamo il bus per Izmir (Smirne), e dopo 4 pesanti ore ci arriviamo.
1 altra ora di attesa nella incasinatissima autostazione e poi minibus per altre 2 ore sino a Pergama.
Ci arriviamo al tramonto.
La città nuova, non è bella…Anzi! Arriviamo alla stazione degli autobus e ci dividiamo.
Noi abbiamo preso un albergo con la piscina, anche molto caro, i nostri amici preferiscono una pensione.
Arriviamo all’albergo, è fuori dalla città…Bello, anni 70, ma ben tenuto, parco e in mezzo piscina olimpionica con ristorante al suo lato! Siamo in 6 persone in un albergo da 85 camere! Bagno in piscina guardando le montagne e il tramonto, cena eccezionale a prezzi ridicoli! Paghiamo come in ogni altro ristrorante della Turchia, e meno che ad Istanbul! Il mattino dopo ci troviamo molto presto all’akropolis di Pergama con i nostri amici.
Alla periferia nord della città si alza una collina di 200 metri circa, in cima c’è l’acropoli.
Già il panorama è fantastico, ma in mezzo a resti di templi, case, palazzi, c’è un tempio restaurato che ha ritrovato il suo antico colore bianco! Una cosa incredibile, colonne bianche alte 15 metri che contrastano con la terra rossa e i cielo blu…Indimenticabile…E soprattutto pochissimi turisti, essendo abbastanza fuori dalle solite rotte tutto compreso.
Scendiamo nella parte bassa della città, quella medioevale…Bellissima, vicoli, mercatini, e nemmeno un turista. Scattiamo decine di foto splendide, riprendendo volti e modi di vita di questa cittadina agricola…Poi i nostri amici tornano a Izmir per prendere il bus per Istanbul, mentre noi ci godiamo il pomeriggio in piscina a dormire e nuotare e partiamo da Pergamo direttamente per Istanbul.
11 ore di notte.
Arriviamo alle 7.00 alla gigantesca autostazione di Istanbul…Una città nella città.
Diversi piani, moschee, negozi, supermercati, pensioni, ristoranti…L’equivalente di malpensa!!! In dolmus andiamo sino a sultanhamet, e andiamo alla stessa pensione di 20 giorni prima, che avevamo debitamente prenotato lasciando la carta di credito…Ovviamente c’è solo 1 camera disponibile! Non stiamo nemmeno ad ascoltare le balle che ci raccontano li malediciamo e andiamo alla pensione davanti a 3 metri. 60 dollari a notte (10 in più), ma aria condizionata, colazione a buffet eccezionale, pulitissima, camere grosse il doppio.
I nostri amici restano nella vecchia pensione.
Vaghiamo per le ultime 24 ore turche, facciamo gli ultimi acquisti per i regali a genitori ed amici, compriamo quasi 1 kg di pepe misto (buonissimo) al mercato egiziano, portiamo i nostri amici a vedere la moschea di Solimano che non avevano ancora visitato, e chiudiamo la giornata girando tra tunel e piazza Taksim, con le donne che svolazzano nei negozi…Poi cena in quello che doveva essere uno dei migliori ristoranti di Istanbul (1 ora e mezza per vedere il 1° piatto!) e narghilè finale a sultanhmaet…Alle 0.30 andiamo a letto…Alle 02.30 ci alziamo…Eh si! Alitalia, grande compagnia aerea ha il volo per milano, l’unico in 24 ore, la domenica mattina alle 6.25!!!! con obbligo check-in 2 ore prima!!!! Malediciamo la nostra oscena compagnia di bandiera (che ha sempre gli aerei nel terminal più lontano, i voli agli orari più sciagurati il tutto per pagare gli slot meno!) e arriviamo a malpensa in una domenica mattina di fine agosto alle 8.30 causa fuso orario….
Che dire infine…La vacanza ci ha permesso di vedere o rivedere uno dei paesi più belli del mondo, finalmente ho avuto un piccolo assaggio delle bellezze dell’est della Turchia, abbiamo mangiato bene, anche se un po’ monotono alla lunga, conosciuto Turchi molto simpatici e tutti di una gentilezza che in Italia è cosa scordata, fatto una “esperienza” in caicco…Veramente una esperienza, scattati i soliti 12 rullini, speso poco, nessuna infezione virale e nemmeno il temuto “sguarauss” da viaggio…Insomma…Siamo stati veramente bene…E per la 3° volta…Senza annoiarci mai…
Mi sa che ci sarà una 4° volta… Ciao paolo-milano