Turchia che scoperta!!!!
Ebbene si arriva ad Istanbul. All’aeroporto ci sentiamo un attimo aggrediti, ci vogliono assolutamente portare in centro con uno shuttle bus ma noi proseguiamo, preferiamo la METRO e infatti in una cinquantina di minuti siamo al nostro albergo…Rimaniamo impressionati tra metro e tram la città è organizzata benissimo.
Il nostro albergo è in posizione centralissima ma ovviamente tutte le foto viste su internet non sono proprio fedeli ma in particolare la vista!!! Comunque poco importa tanto non siamo in Turchia per stare in albergo. Doccia e siamo pronti ad uscire.
Si è già fatta ora di cena quindi ci avviamo verso Sultanhamet e subito troviamo una sorta di taverna self – service, tutti i piatti esposti in vetrina veramente da acquolina in bocca!!! Io prendo subito uno sformato di patate con melanzane, Peter melanzana ripiena, solo a ripensarci mi viene di nuovo voglia e non spendiamo neanche tanto! Subito dopo con la pancia piena iniziamo a passeggiare ed essendo il periodo del Ramadam tutt’intorno alla Moschea Blu è pieno di bancarelle che vendono ogni sorta di cibo: pannocchie grigliate, kebab, baklava e altri tipi di dolci a base maggiormente di miele. Ovviamente io voglio tutto!!! In sottofondo la tipica voce proveniente dalla moschea come richiamo alla preghiera.
Vedremo nel nostro viaggio, pur toccando tappe ancora abbastanza turistiche, i diversi atteggiamenti della gente nella partecipazione al Turkish Ramadam. C’è chi lo rispetta in maniera assolutamente ligia e invece chi non se ne cura affatto. Già da questo si può notare quale sia la laicità in Turchia riguardo alla fede musulmana, cosa che in altri paesi musulmani non sarebbe assolutamente possibile nel senso che ad esempio secondo alcune letture che ho fatto addirittura i negozi e ristoranti sono chiusi Inoltre ad Istanbul si vedono ragazze e donne che portano il velo comunque con un certo stile nel modo di vestire, come tantissime che girano senza velo e seguono una moda del tutto occidentale. Insomma si possono veramente vedere tante differenze tra le persone ma che almeno apparentemente riescono a convivere. Non entrerò nel merito della questione politica turca dato che non ne ho neanche le conoscenze ma volevo solo condividere le sensazioni che si possono percepire quando si entra a contatto con un paese musulmano che rimane comunque più lontano dalle tradizioni che siamo abituati a vivere.
15 SETTEMBRE 2008 Primo giorno di visita dedicato alla Moschea Blu ed alla scoperta della zona di Sultanhamet. Il Gran Bazar ci delude veramente solo un posto per turisti anche se la struttura e tutti i vicoli sono di un gran bel effetto. Noi ci aspettavamo un vero e proprio mercato dove si rischia di perdersi nella folla di gente, invece si passeggia tranquillamente per i negozietti. A proposito nota positiva i negozianti non sono affatto insistenti quindi ci si può tranquillamente fermare a guardare senza poi dover lottare per poter proseguire.
Il resto della giornata lo spendiamo alla scoperta di Istanbul. La parte moderna di Beyoglu zona molto carina , soprattutto se ci si addentra nelle stradine secondarie come poi abbiamo fatto l’ultimo giorno del nostro viaggio. Pieno di piccoli localini dove poter bere un turkish tea o una birra e visitare qualche negozio di antiquariato.
Veramente questa zona moderna è stata una rivelazione. La sera ci facciamo una bella mangiata di pesce fresco del Mar di Marmara anche se non è che il prezzo sia poi così contenuto come ci aspettavamo!!! 16 SETTEMBRE Il giorno dopo è dedicato alla navigazione del Bosforo fino al Mar Nero. Prendiamo il traghetto pubblico (anche qui il prezzo in realtà non è così contenuto come era segnato sulla guida). Peter appena saliti sul traghetto si innervosisce un po’ perché troppo pieno di turisti che gli impediscono il passaggio per fare le foto in assoluta libertà. Ma d’altronde che ci aspettavamo? Quale cittadino di Istanbul prende il traghetto per attraversare il Bosforo? Caso mai qualche coppietta che va a farsi un pranzetto romantico in questo piccolo villaggio di pescatori ai confini dello stretto. La traversata si rivela piacevole, passiamo sotto al ponte che collega Europa ed Asia, poi ci passeremo anche sopra col pullman mentre andiamo in Cappadocia.
Forse il tempo passato in questo piccolo villaggio di pescatori è un po’ troppo anche perché si viene aggrediti dai ristoratori senza tregua!!! Nel pomeriggio si torna in città e ne approfittiamo per passeggiare nel mercato delle spezie e prenderci un turkish tea e baklava ad un prezzo un po’ troppo elevato, stavolta ci applicano la tariffa da turisti!! 17 SETTEMBRE Il terzo giorno lo passiamo esplorando altre zone di Istanbul tentando di capire un po’ di vita quotidiana della gente del luogo.
In serata abbiamo il pullman che ci porterà a Goreme. Io sono un po’ in ansia soltanto perché nella guida ho letto che molto spesso questi pullman con destinazione Cappadocia non ti portano esattamente nella città per cui si è acquistato il biglietto. Infatti proprio così accade anche a noi perché il nostro andrà a Kayseri (70 Km da Goreme) e da lì ci assicurano che ci sarà la coincidenza…Staremo a vedere! Facciamo il viaggio con una coppia di tedeschi con cui passeremo un po’ di tempo anche a Goreme, molto simpatici che ci illuminano sul modo di viaggiare facendo “couch surfing”: esiste un sito controllato dove ci si ospita a vicenda in tutto il mondo, si rilasciano i feedback, parliamo di un vero e proprio scambio culturale. Rimaniamo molto colpiti dai loro racconti a proposito e chissà che non lo faremo anche noi nel nostro prossimo viaggio.
18 SETTEMBRE Arrivati a Goreme rimaniamo estasiati da questo paesaggio fiabesco e surreale che domina. Rimaniamo sorpresi anche dal nostro albergo che gode di una vista fantastica anche se effettivamente in questo caso io e Peter abbiamo fatto un po’ VIP, infatti l’albergo è un po’ caro rispetto agli altri che comunque si presentano carini e con la stessa atmosfera rilassante immersi in questo spettacolo della natura, per non parlare del paesaggio al tramonto con i colori che le valli circostanti assumono.
Il villaggio di Goreme si presenta un buon mix tra vecchie tradizioni e turismo. Vediamo bambini giocare per le strade, donne che cucinano ancora in pentoloni messi su un focolaio sistemato all’aperto, il tutto tra cani, gatti che gironzolano per tutto il paese. Andiamo a visitare il museo all’aperto di Goreme, sito archeologico di chiese bizantine scavate nella roccia all’interno di queste particolari conformazioni.
Molto interessante e notevole la condizione degli affreschi all’interno delle chiese.
Dopo aver visitato il museo all’aperto andiamo alla scoperta della “Love Valley” insieme ai tedeschi rincontrati lungo la strada. Immaginate il perché del nome dato a questa valle… Love Valley e particolari conformazioni rocciose!!! Vi lascio intendere il resto!!! Nel tardo pomeriggio facciamo una merenda a base di yogurt con il miele tipicamente turco.
Si va a cena con i tedeschi andiamo nel posto più rustico e forse anche più tipico di Goreme, mangiamo “pide”(la tipica pizza turca), insalata e altri stuzzichini tipici della cucina turca. Tutto è ottimo e spendiamo una vera sciocchezza.
La serata termina con una birra e altre chiacchiere in compagnia dei tedeschi che proseguiranno il loro viaggio fino in Egitto attraversando Siria e Giordania. Da qui i nostri viaggi prendono direzioni diverse. Anche questa è una sensazione che ti lascia piacevolmente impressionato, conoscere gente durante il tuo viaggio, trovarsi a raccontarsi e scambiare esperienze!!! Passiamo i prossimi due giorni alla volta di esplorare le diverse valli della Cappadocia.
17 SETTEMBRE Il giorno successivo facciamo una gita organizzata per vedere le parti un po’ più distanti da Goreme, mentre il giorno successivo ci affittiamo uno scooter e vi dico solo che Peter è al settimo cielo!!! Ci divertiamo un sacco e veramente questi panorami sono spettacolari facciamo una foto dietro l’altra.
Ogni volta che risaliamo al nostro albergo posto in posizione panoramica ci fermiamo a contemplare questo paesaggio lunare e come anche le moschee tutte intorno contribuiscano a questo.
Inutile dire quali colori queste valli assumano all’ora del tramonto.
I nostri giorni alla scoperta della Cappadocia volgono al termine e siamo pronti per il nostro autobus notturno che ci porterà a Fethiye sulla costa meridionale dove passeremo l’ultima parte del nostro viaggio a goderci il mare. Siamo ancora un po’ indecisi se fermarci a Fethiye per fare una di quelle gite in barca di un giorno ma alla fine optiamo per la scelta di andare direttamente a Kabak, posto di cui ho letto sulla Lonely Planet come una vallata dove ci sono solo tre o quattro campeggi e nient’altro. Ci si arriva attraverso un sentiero di montagna che poi ti porta fino alla spiaggia.
Dunque da Fethiye prendiamo un dolmus (piccoli pulmini da dieci persone) che in 45 minuti ci porta a Kabak. Durante il tragitto attraversiamo Oludeniz, località balneare frequentata prettamente da Inglesi, i prezzi sono addirittura indicati in sterline. Restiamo impressionati ma in negativo stavolta.
Comunque superata Oludeniz iniziamo l’arrampicata verso Kabak, questo piccolo pulmino inizia a percorrere una strada a strapiombo sul mare e per chi soffre di vertigini è meglio che non guardi tanto più che non ci sono protezioni!!! Insomma alla fine arriviamo a destinazione e con i nostri zainoni iniziamo la discesa di questo sentiero alla ricerca dei campeggi sparsi nella vallata. Il primo che incontriamo è il Full Moon e sarà anche quello che sceglieremo. Ci accoglie Mustafà ci fa vedere il nostro bungalow e già ci innamoriamo di questo posto, la vista è spettacolare: da un lato si ergono le montagne e tutta la vallata boscosa fino ad arrivare al mare. I colori del mare dall’alto hanno delle sfumature tra il blu scuro e l’azzurro insomma non vediamo l’ora di andarci a buttare dentro l’acqua a sguazzare come due pesciolini.
Per scendere alla spiaggia si fa una bella passeggiata di 25 minuti e la stessa cosa per risalire. Cosa importante risalire sempre prima che faccia buio altrimenti si rischia seriamente di non trovare più la strada. La spiaggia e il mare sono tutte per noi questo posto è un vero relax siamo lontani dai posti super turistici, questo è un luogo dove prima di tutto si rilassa la mente e lo sguardo. Un posto che mi sento di consigliare a tutti gli amanti della natura e della tranquillità. Certo se cercate la movida notturna e alberghi di lusso è meglio scegliere un altro posto. Al tramonto ritorniamo su al campeggio e ci chiamano per la cena. Rimaniamo piacevolmente sorpresi perché si cena tutti insieme e si passa la serata a chiacchierare davanti al fuoco, dopo il primo momento di imbarazzo anche qui conosciamo gente estremamente interessante e ci si scambiano opinioni ed esperienze di viaggio. Venendo tutti da paesi diversi come Germania, Israele, dalla stessa Turchia e così via. E’ bello rapportarsi con altre realtà che possono essere vicine o lontane dalla tua.
Passiamo gli ultimi giorni qui veramente contenti di aver scoperto questo posto. Prenderemo il nostro ultimo pullman che ci ricondurrà ad Istanbul per fare gli ultimi acquisti e passeggiate per questa città così viva, orientale ed occidentale allo stesso tempo!