Turchia

Il nostro percorso si è svolto in due parti. La prima in barca, da Marmaris a Kas, e l’altra a terra fino ad Istanbul attraverso la Cappadocia. Se avete più tempo a disposizione rallentate i ritmi e cercate di raggiungere Marmaris via terra così da poter visitare Troia e soprattutto Efes, straordinaria città greca ancora molto ben...
Scritto da: Redazione TPC
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Il nostro percorso si è svolto in due parti. La prima in barca, da Marmaris a Kas, e l’altra a terra fino ad Istanbul attraverso la Cappadocia.

Se avete più tempo a disposizione rallentate i ritmi e cercate di raggiungere Marmaris via terra così da poter visitare Troia e soprattutto Efes, straordinaria città greca ancora molto ben conservata. Potendo, prevedete un intero mese o anche di più se vi spingerete verso est, condizioni politiche permettendo. Questo è stato il nostro itinerario: PRIMO GIORNO Partenza da Milano Malpensa arrivo a Istanbul – Partenza con volo interno per Dalaman poi con un’auto (o un taxi) verso Marmaris.

Arrivo in tarda serata. Primo pernottamento in barca prenotata già dall’ Italia.

SECONDO GIORNO In mattinata, dopo aver fatto cambusa, carburante ecc. Partenza da Marmaris verso KAUNOS (20 miglia marine ). E’ la spiaggia in cui le tartarughe vanno a depositare le uova. E’ giustamente protetta e nel periodo della sepoltura delle uova è proibito l’accesso.

Occorre lasciare la barca e scendere a terra; si potrà essere guidati sulla laguna da una delle tanti barche di pescatori.

Non perdetevi la visita alla vecchia città greca che il progressivo insabbiamento del porto ne causò l’abbandono e la rovina. Dal teatro si domina tutta la laguna e il mare.

Visitate il lago delle sanguisughe e cercate le fonti termali in cui fare i salutari fanghi. Sul lato della montagna potrete vedere le tombe rupestri licee: non sarebbero visitabili ma è possibile raggiungerne alcune.

Pernottamento in barca, in rada. TERZO GIORNO Navigazione verso Olu Deniz (35 miglia marine) Arrivo a TELMESSOS (FETHIYE) un delizioso e ospitale villaggio. Pernottamento in barca, nel porto (se avrete approfittato del mare per fare bagni favolosi prevedete di arrivare in serata, giusto in tempo per una cena nei tanti ristorantini della cittadina).

Troverete anche tanti negozi che vi sembreranno molto economici. Qui però di turisti, soprattutto in estate, se ne vedono tantissimi per cui gli acquisti è meglio farli al mercato di Isanbul, prima di ripartire.

QUARTO GIORNO Mattinata: partenza per OLU DENIZ (6 miglia marine).

E’ uno dei luoghi più celebrati nelle cartoline turche: una laguna aperta al mare soltanto da un lato. E’ straordinario bagnarsi da ambedue i lati: portate maschere e pinne (e anche macchina fotografica subacquea).

Proseguite per l’ISOLA DI S.NICOLA, se non vi siete fermati arrivando.

E’ l’isola in cui nacque San Nicola (ora Santo patrono di Bari dacchè un gruppo di mercanti baresi trafugò la salma del miracoloso vescovo per portarla nella propria città: ora i turchi ne reclamano il rimpatrio), che diventò poi, nella storpiatura finnica Santa Klaus ovvero Babbo Natale). Salite fino alla vecchia chiesa e, se vi abita ancora, cercate un ragazzo inglese che da qualche anno vi si è trasferito e accompagna i turisti in giro per l’isola. Navigazione verso Kastellorizo, (55 miglia marine) Lungo il percorso sostate a PATARA, se i tempi ve lo consentiranno) Pernottamento in barca, in rada.

^ QUINTO GIORNO Arrivo e sosta a KASTELLORIZO, la veneziana Castelrosso in cui Gabriele Salvatores ambientò il fortunato (e pluripremiato) film ‘Mediterraneo’.

L’isola è piccola, molto curata e ospitale ma in luglio e soprattutto in agosto è talmente frequentata da essere quasi impraticabile.

Ricordate anche che fa parte della Grecia e siccome i rapporti tra i due paesi, pur attraversando alti e bassi, in genere non sono proprio idilliaci vi potrete trovare ad affrontare difficoltà doganali soprattutto se la vostra barca batte bandiera turca. Nel pomeriggio partenza verso KAS (5 miglia marine) che potrete raggiungere ancora per l’ora di cena. Anche qui troverete molti locali di pesce che vale davvero la pena di gustare. Pernottamento in porto.

SESTO GIORNO Partenza da Kas per KEKOVA.

Ci sono due possibilità: andare con la barca (circa 20 miglia marine), ma dovrete chiedere numerosi permessi soprattutto se pensate di fermarvi nei pressi della baia oppure noleggiare un’auto o prendere un taxi a Kas. Questa è certamente l’ipotesi più semplice.

Arrivati a Kekova potrete salire su di uno dei numerosi battelli che traghettano i turisti oppure cercare un pescatore che vi accompagni. Tenete presente che l’intera zona è rigorosamente protetta per cui non è possibile fare immersioni e tantomeno asportare alcunchè.

Kekova è uno dei luoghi simbolo della civiltà licia ed è inoltre un’altra tipica ‘cartolina’ turca: troverete ovunque immagini dell’urna funeraria che emerge dalla laguna.

SETTIMO GIORNO Partenza da Kas in auto verso l’interno.

Direzione Antalya – Kizilit – Kayseri – Nevsheir (640 km) Noi abbiamo fatto questo percorso in una sola giornata ma soltanto perché avevamo problemi di tempo e inoltre disponevamo di un autista che conosceva a perfezione il percorso.

Lungo la strada, tra l’altro, si possono fare numerose ed interessanti soste per cui non ‘imitateci’ e prendetevela comoda fermandovi almeno ad: ANTALYA, città cresciuta attorno ad uno dei più importanti porti commerciali della costa sud. Per diverso tempo è stata anche base per i pirati che scorazzavano lungo tutto il Mediterraneo, i famosi ‘saraceni’ che tanto spaventavano gli abitanti del sud Italia.

DEMRE, la città in cui S.Nicola (patrono dei mercanti e dei navigatori) esercitò la sua missione di vescovo e in cui, si dice, compì uno dei più mirabolanti miracoli. E’ lo stesso San Nicola dell’isola posta vicino ad Olu Deniz. La chiesa, visitabile, è chiamata di ‘Babbo Natale’. ASPENDOS, con uno tra i meglio conservati teatri greci (straordinari i resti della scena) famoso in tutto il mondo antico per la sua acustica.

Godetevi anche gli scorci naturalistici del percorso in particolar modo tra Konya e Aksaray e lungo i passi montani. KONYA la città santa dei dervisci rotanti. Non è facile vedere esibizioni al di fuori del festival che si svolge solitamente in aprile/maggio.

Chiedete e se vi capita non perdetevi l’occasione.

Konya è comunque una città molto bella in cui potrete iniziare a fare acquisti interessanti (ad esempio statuette in ceramica che riproducono i dervisci; costano poco e sono un bellissimo regalo, però sono molto fragili). E’ la città in cui più si manifesta il rigore islamico, tenetelo presente per non offendere con atteggiamenti o anche solo con l’abbigliamento i pellegrini che affollano numerosissimi le moschee e il museo.

Lungo il percorso sostate a SULTANHANI uno dei caravanserragli più interessanti e meglio conservati.

Dopo questo lungo viaggio raggiungerete NEVSEHIR, cioè la porta della CAPPADOCIA.

^ OTTAVO GIORNO CAPPADOCIA Anche in questo caso noi avevamo poco tempo a disposizione ma, se potete, prevedete almeno tre/quattro giorni per sostare questa meravigliosa regione prevedendo visite ai camini di fata di Peribacalari e Vadisi al villaggio rupestre di Zelve e agli agglomerati monastici scavati nella roccia di Goreme Uchisar Orthaisar Ciascuno di questi luoghi merita visite accurate per la sua spettacolare particolarità, inoltre salire, scendere, entrare ed uscire da questi anfratti (spesso angusti) necessita della giusta quantità di tempo.

Per visitare la regione si può fare base ad Urgup, il centro culturale della zona, in cui si possono trovare alberghi di diverse categorie ma anche camere in affitto, ristoranti e locali in cui si fa musica e si balla. Prevedete anche una escursione notturna ai camini di fata , meglio se con la luna, è molto romantica.

NONO GIORNO CAPPADOCIA escursione a KAYNAKLI e DERINKUYU città sotterranee costruite dagli abitanti della zona per proteggersi dalle invasioni; sono molto interessanti anche per gli ingegnosi sistemi di sopravvivenza prolungata in grado di ospitare migliaia di persone.

Sono divise in livelli (in pratica i piani di un ‘condominio rovesciato autosufficiente’ ), fino ad un massimo di otto non tutti visitabili) e raggiungono decine di metri di profondità.

A questo punto noi abbiamo raggiunto Ankara in auto (che non ha particolari attrattive, a parte il Museo Nazionale) e poi in aereo Istanbul.

Avendo tempo a disposizione si può optare per il percorso stradale eventualmente con una sosta sulle spiagge di sabbia nera del Mar Nero (ad esempio ad Akcakoca).

Il recente terremoto ha prodotto grandi danni in questa zona ma pare che stiano ricostruendo velocemente.

DECIMO GIORNO, UNDICESIMO, DODICESIMO, TREDICESIMO GIORNO ISTANBUL Istanbul è una città molto accogliente e offre opportunità europee in salsa mediorientale.

Non sarà facile lasciarla e quando avverrà rimarrà il rimpianto delle tante cose non viste. La città offre anche un’ampia recettività : dai lussuosi alberghi dal sapore ‘Orient Express’ alle pensioncine per il turismo interno, al campeggio che si trova ad una ventina di chilometri dal centro, raggiungibile con i mezzi pubblici che percorrono la strada costiera chiamata Sahil Yolu, molto suggestiva specialmente al tramonto e di notte quando è possibile vedere le luci della città ‘asiatica’.

Munitevi di una buona guida (tipo Tourng o Guide Bleu) per la visita ai monumenti e di un’altra (Lonely Planet o Guide du routard) per la ‘vita vissuta’ (ristoranti, locali per ballare, per ascoltare musica, per la ‘danza del ventre’, ecc.).

Non perdete assolutamente: la PIAZZA SANTA SOFIA (Aya Sofya Meydani) che comprende anche la MOSCHEA BLU (Sultan Ahmet Camii) una delle meraviglie della città. Riguardatevi, prima di partire “007 dalla Russia con amore’ con la lunga scena girata all’interno della moschea e leggetevi anche ‘Baudolino’ l’ultimo romanzo di Umberto Eco.

Il TOPKAPI (Il palazzo del Sultano)– Anche in questo caso vi è un film, omonimo, in parte ambientato nel museo, del 1963 regia di Jules Dassin con Peter Ustinov, per questa interpretazione premiato con l’oscar nel 1964, e Melina Mercouri, fu tratto da un romanzo di Eric Ambler, piacevole.

Lo YEREBATANI SARAYI . Da non perdere!. E’ veramente affascinante! E’ una cisterna romana ( veniva usata per le riserve idriche della città).

Anche qui vi hanno girato alcune scene di” 007, Dalla Russia …” ed Eco vi ambienta un passaggio di ‘Baudolino’.

La SULEYMANIYE CAMII, (forse la moschea più bella) .

IL BAZAR DELLE SPEZIE (Misir Carsisi) detto anche Bazar egiziano.

A fianco c’è il mercato dei fiori e degli animali.

Andateci la mattina, non troppo presto.

IL GRAN BAZAR (Kapali Carsi) (NB alle 18 chiude).

Fate qui i vostri acquisti: tappeti e Kilim, gioielli e cuoio, pipe e Narghilè , che si possono fumare nei locali limitrofi . Ma potete anche acquistare prodotti ‘finto occidente’, falsi d’abbigliamento a volte più resistenti degli originali.

Sempre nei quartieri limitrofi troverete il mercato dei libri e caffe’ vari. Andate da un barbiere; è un luogo d’incontro e, in genere, sono molto bravi.

ESCURSIONE CON UN BATTELLO SUL BOSFORO partenza da Eminonu. Il battello collega i villaggi del Bosforo ma anche la riva europea(Rumeli) e quella asiatica (Anadolu). Decidete l’itinerario in base al tempo a disposizione.

Stazione di Sirkeci (da qui partivano gli Orient Express).

SALE DA TE’ ALL’APERTO (Cay bahcesi) con settori divisi per uomini e donne (aile solonu) ;(cayevi) solo per uomini.

CAFFE’ TURCO, (Turk Kahve) , si può avere sekersiz (senza zucchero), orta sekerli (poco), sekerli (molto).

Contrattazione con AMBULANTI VARI, un po’ ovunque.

Provate il DOLMUS, auto privata ad uso pubblico, parte quando è piena, ferma a richiesta, uniche tappe fisse , la partenza e il capolinea. E’ una esperienza molto divertente.

KEBAPCI , luoghi in cui si mangia il doner Kebab, ovunque, potrà essere il vostro pasto del mezzogiorno preceduto da un RAKI aperitivo alcolico a base di anice, molto amato in Turchia.

BAGNO TURCO – Cagologlu Hamami è il più vecchio e bello. Ricordate che maschi e femmine hanno ambienti diversi. la VISITA IN CALESSE (Fayton) a Buyuk Ada, anche di sera. NB: E’ lontano. ^ danza del ventre, luoghi di spettacolo vari. Cercate sui quotidiani in lingua inglese notizie; chiedete al personale degli alberghi ma evitate gli spettacoli per turisti, in genere tristi e di scarsa qualità.

Tenete presente però che ormai la maggioranza delle ballerine è russa, ucraina, moldava ecc. (attraversano il Mar Nero e arrivano facilmente e velocemente), insomma tutto tranne che turche.

Notizie pratiche Capitale: Ankara Fuso orario. + 1 ora Durata del giorno: massimo 15 ore (giugno) Durata minima: 9,5 ore (dicembre) Le stagioni migliori per visitare la Turchia sono la primavera e l’autunno, con molto sole e temperature miti. L’estate è molto calda soprattutto sull’altopiano interno, conviene perciò fare prevalentemente vita di mare soprattutto sulle coste dell’Egeo dove la temperatura è più secca e la pioggia è rara. A Istanbul e lungo il Mar di Marmara la stagione estiva è umida e afosa. Lungo le coste del Mar Nero le temperature sono più alte rispetto all’Egeo e piove più spesso.

L’estate è la stagione migliore per la navigazione e le crociere. Noi siamo andati a maggio e abbiamo trovato vento, mare mosso, pioggia e, soprattutto all’interno, freddo (persino neve sui monti). L’inverno è particolarmente rigido all’interno e anche a Istanbul. Nevica spesso.

Il mare è molto caldo lungo le coste da Antalya alla Siria (in agosto supera i 27° a novembre e a gennaio 23° ). L’Egeo raggiunge le medie di 25° in agosto così come il Mar Nero.

In estate portate indumenti leggeri e un maglione per le sere o per le escursioni all’interno.

Nelle altre stagioni si utilizzano più o meno gli stessi vestiti che si userebbero nell’Italia settentrionale.

In estate si trovano anche molte zanzare lungo le coste meridionali e all’interno.

La Turchia è l’anello di congiunzione tra l’Europa e l’Asia, tra Occidente e Oriente conosciuto particolarmente per la bellezza e il mistero di Istanbul (detta anche ‘città delle spie’), per la sterminata Anatolia e per la piacevolezza delle coste e del mare.

I due mondi sono uniti da un ponte, quello di Galata, che a Istanbul unisce le due sponde del Bsforo, percorso ogni giorno da una folla caotica; a Istanbul infatti abitano oltre tre milioni di persone sui poco meno di cinque che popolano la parte europea della Turchia, un territorio grande quasi come la Sardegna. La parte asiatica è oltre due volte e mezzo l’Italia popolata da oltre 40 milioni di abitanti. La Turchia si stende dalle coste egee, luoghi importantissimi nella storia greca e in quella romana, alla Cappadocia fino alle vette del monte Aratat (quello in cui si arenò l’Arca di Noè).

E’ una terra di viti, ulivi, tabacco ma anche di steppe, di zone coltivate a rose, a papavero da oppio; le capre di Angora , greggi di 6 milioni di animali, danno il pregiatissimo ‘mohair’; gli artigiani producono ancora i tradizionali tappeti. La Turchia esporta ogni anno oltre 4 milioni di quintali di zibibbo (l’uva dolce) e di uva sultanina.

Le reti stradali e ferroviarie sono poco sviluppate ma il traffico è intensissimo soprattutto a Istanbul e lungo le strade costiere.

La recentissima svalutazione rende il viaggio in Turchia molto economico rispetto ad altre destinazione mediterranee.



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