Turchia 2010 passando dai Balcani
PREMESSA: l’idea di questo viaggio è stata lanciata , per la prima volta , da Eva mentre eravamo sulla via del ritorno dalla Russia , la scorsa estate. All’inizio non c’era molta convinzione ma pian piano, leggendo i diari degli altri camperisti abbiamo deciso di partire all’avventura. Dopo l’impegnativo viaggio in Russia della scorsa estate , il nostro gruppo, formatosi per puro caso ha dimostrato di essere compatto e coeso, confermando pienamente l’affermazione che aveva chiuso il diario dello scorso anno e cioè che la cosa più bella di quell’esperienza era l’amicizia nata fra di noi. Partecipanti all’avventura saremo quindi: Aurelio ed Eva di Carmignano col loro Giottiline, Arnaldo e Gabriella di Milano col loro Elanagh, Gianni e Dona di Roma col loro Hymer ed infine Ivano e Ale ( la scrivente) con Davide e la fida Zara ( pastore tedesco ) di Genova su Moncayo 773. Quando saremo ad Antalya verremo raggiunti da Francesco e Alessandra , anche loro di Genova che si uniranno al gruppo per il giro in Cappadocia e Istanbul da dove ripartiranno in aereo; per quest’anno purtroppo non avevano abbastanza tempo per venire col loro Himer. Il punto di ritrovo è Gorizia sabato 14 agosto in serata, dove arriveremo in ordine sparso; come lo scorso anno, quella mattina lavorerò quindi immagino che saremo gli ultimi a giungere all’area sosta. L’itinerario di massima è il seguente: Gorizia, Belgrado,Sofia, Edirne ,giro della Turchia mediterranea,giro della Cappadocia, Hattusa, Istanbul , rientro sempre attraverso i Balcani. Tempo previsto quattro settimane dal 14 agosto al 12 settembre. Affronteremo il viaggio, quindi, in senso antiorario lasciando Istanbul per ultima. Ci siamo affidati alla guida Vivicamper, che descrive esattamente l’itinerario che ci interessa ,anche se in senso inverso ; al sito Eurocamping per individuare i campeggi presso i quali pernottare . Sappiamo che ci saranno problemi ad Istanbul a causa della chiusura delle strutture ivi presenti,siamo a conoscenza di un’area presso la quale sostare senza servizi e ci auguriamo che presso Belgrado e Sofia i campeggi citati siano attivi. Dal 25 al 27 giugno, l’intero gruppo si è ritrovato a Genova per mettere a punto l’organizzazione del viaggio. Ringraziando la sig.ra Anna della guida Vivicamper che ci ha dato le dritte giuste abbiamo contattato tramite e mail il Sig.Cingil in Cappadocia il quale ci organizzerà il soggiorno in loco permettendoci di non dover spostare i camper nelle visite ai vari siti. Nel corso di questa riunione abbiamo anche vagliato l’alternativa di fare la tratta via mare , ma il risparmio è veramente relativo se non inesistente e ci si perderebbe quel minimo che si può vedere via terra. Abbiamo stilato la lista della spesa di cui si farà carico ogni camper, visto che abbiamo la tradizione di cenare facendo una grande tavolata comune, mentre a pranzo si consuma qualcosa di veloce se si viaggia o in giro quando siamo a visitare i vari luoghi. Il fresco lo acquisteremo in loco e ci toglieremo spesso la soddisfazione di assaggiare le specialità locali delle quali abbiamo sentito parlare molto bene. Essendo un gruppo cospicuo abbiamo anche potuto stipulare un’assicurazione della durata di 30 giorni con Europ Assistance,la quale coprirà le eventuali spese sanitarie ,visto che non c’è alcuna convenzione sanitaria fra Italia e Turchia, ovviamente ci auguriamo che sia denaro al vento ma ci sentiamo più tranquilli così. Bando alle ciance quindi,carichiamo le provviste che abbiamo programmato e scaldiamo i motori……………….
14 Agosto 2010 Purtroppo il diavolo ci ha messo il suo zampino, Eva e Aurelio, che sono stati gli ispiratori di questo viaggio non ci saranno. Gravissimi motivi famigliari li hanno obbligati a rinunciare. Siamo tutti molto dispiaciuti di dover rinunciare alla loro compagnia, e siamo loro moralmente molto vicini. Sono le 13 e partiamo da Genova ovest in direzione di Gorizia, il tempo non ci aiuta. Da questa mattina diluvia pesantemente e tale situazione ci accompagnerà per tutto il viaggio rallentandoci abbastanza. Il traffico è a tratti sostenuto ma non abbiamo fatto code .Arriviamo all’area sosta di Gorizia situata fra via Oriani e viale Virgilio che sono quasi le 20, i nostri compagni di viaggio erano già ad aspettarci, è un vero piacere rivederli!! Questa area è molto ben tenuta e gratuita, vicinissima al centro, siamo andati in una pizzeria dove ci siamo trovati benissimo,preparano anche la pizza al pesto, per dei genovesi è quasi una sfida, l’abbiamo provata e devo dire che è buona! Domattina si parte presto, saremo in marcia per le 6,30 quindi a nanna presto.
Domenica 15 agosto Levataccia uffaaaa, la sveglia non ha suonato quando doveva! Siamo comunque pronti in tempo. Oggi abbiamo tanta strada davanti e due frontiere da passare, la meta è Belgrado presso il Camping Dunav a Zemun ( periferia di Belgrado). L’area di sosta di Gorizia è praticamente ad un km. Dal confine che si attraversa con una soluzione di continuità nella città, te ne rendi conto solo perché vedi il cartello e al di là di questo le scritte cambiano lingua. Ci immettiamo nella E70 , autostrada che ci accompagnerà fino in Bulgaria. In Slovenia si deve acquistare una Vignette , c’è settimanale o mensile. Noi abbiamo preso quest’ultima, ci servirà anche per il viaggio di ritorno. L’autostrada molto ben curata si snoda fra paesaggi montani e prati, bei paesi dalle case ben curate fanno capire che le persone devono avere un discreto tenore di vita. Il passaggio dalla Slovenia alla Croazia avviene attraverso la frontiera in quanto la Croazia non fa parte dell’unione europea, qui man mano che ci si allontana dalla Slovenia si nota che la situazione è più deteriorata. Si incontrano nomi tristemente noti come Banja Luka e Sarajevo. Arriviamo alla frontiera Serba che è ora di pranzo, siamo fortunati la coda è minima. Passiamo dopo un rapido controllo dei documenti, non ci fanno alcun controllo dei mezzi e non chiedono neppure il documenti di Zara. Sarà così per tutti noi, solo a Dona chiedono se siamo in gruppo e dove andiamo, quando sentono che siamo diretti in Turchia ci fanno gli auguri! Arriviamo a Belgrado , anzi a Zemun verso le 15, trovare il camping Dunav è un’impresa. L’indirizzo che si trova su alcuni siti è totalmente inaffidabile, non andate in Cara Dusana 49 perché non c’è alcun camping. Quando si arriva in Cara Dusana si deve girare a sinistra dove c’è un Garden centre, proseguire alcuni km poi si incontra uno sparuto cartello “Autocamp Dunav” di li si gira a destra su una stradina asfaltata e dopo circa 1 km si arriva. Il camping è molto spartano, i servizi sono quelli che sono ma è l’unico in zona. In tre per una notte abbiamo speso 20 euro con l’elettricità che ci è servita molto per il climatizzatore………fa molto caldo! Abbiamo fatto la solita tavolata e anche stasera a nanna presto, domani ci aspetta Sofia, un’altra frontiera e parte della strada che sappiamo non essere delle migliori.
Lunedì 16 agosto La nottata non è stata delle migliori, noi abbiamo forse fatto la fesseria di scegliere la piazzole più vicine all’uscita di fronte al bar del camping. Una compagnia di francesi, ben ben rimpinzati di birra, ci ha reso partecipi dei loro discorsi e risate fino a notte inoltrata fino a quando la pazienza di Arna e Gianni non è finita……. Partiamo presto in direzione di Sofia, si viaggia bene, la periferia di Belgrado è triste e con grandi palazzoni, strada facendo si alternano campi e boschi senza nulla particolarmente degno di nota. Arriviamo alla frontiera con la Bulgaria che è quasi ora di pranzo, abbiamo una decina di auto davanti a noi, un doganiere vede i camper e ci fa segno di spostarci e avanzare, controllano velocemente i documenti e procediamo verso la barriera Bulgara. Avevamo letto di accurati controlli ed una sorta di bagno disinfettante a cui sottoponevano i mezzi, attualmente non è più in vigore , hanno controllato solo i documenti e il possesso della carta verde in cinque minuti eravamo fuori tutti e tre. Giunti a Sofia , dove avevamo previsto di sostare, decidiamo di proseguire con una tirata unica verso Edirne. La strada più breve ci porta attraverso la frontiera con la Grecia che passiamo nei soliti cinque minuti senza code di sorta e poi con la Turchia dove impieghiamo qualche minuto in più per la registrazione dei camper sui passaporti dei conducenti. Entriamo ad Edirne che sta facendo buio, il Muezzin sta richiamando a preghiera, ammiriamo la prima moschea!! La città è molto carina, ci sono delle rotonde molto scenografiche, ho sempre invidiato quelle francesi ora invidierò anche quelle turche!! Finalmente troviamo il Camping Grande Omur ( gps N 41.62018° E 26.6394° ) la signora che lo gestisce è molto gentile e disponibile anche se parla solo tedesco, spendiamo 17 € a equipaggio di due persone, noi che siamo tre con Zara 25€. La giornata è stata stancante quindi presto a nanna dopo una cena veloce….inizia il tormento delle zanzare…….
Martedì 17 agosto Fino ad oggi sono state tappe di puro trasferimento, quella di oggi invece è l’inizio del vero giro. Partiamo verso le 9 da Edirne verso Gelibolu dove ci imbarcheremo per attraversare lo stretto dei Dardanelli. Quando arriviamo al porto i marinai si sbracciano per farci salire velocemente sul traghetto che abbiamo la fortuna di aver beccato al momento giusto. Spendiamo 37 lit(lire turche) a camper cioè circa 50 € in totale . L’attraversata è tranquilla e dura una ventina di minuti. Il comandante , contento di averci a bordo ci fa salire fino alla plancia di comando ,raccontandoci un sacco di cose. Appena sbarcati ci preoccupiamo di andare a cambiare gli euri con le lire turche. Il valore è di circa la metà quindi poco meno di 2 lire per 1 euro. Arriviamo a Troia ( Truva ) all’ora di pranzo, troviamo subito il camping che avevamo scelto, “ Troia Pension e Camping” ( gps N 39°57’22” E26°15’1” ). Il posto è molto carino e i gestori molto disponibili e gentili, il sito archeologico si trova a circa 500 mt dal campeggio. Poiché fa molto caldo , 41 gradi, concordiamo un passaggio con un pulmino che ci costa 7 lit in tutto. L’entrata al sito costa 15 lit, ovviamente quello che si vede non è nulla di eclatante, le rovine non sono certo scenografiche come quelle di altri siti , ma siamo contenti di essere stati nella città resa famosa dall’ Illiade di Omero e, veritiera o fantastica sia la storia, è comunque carino poter dire di aver calcato le proprie orme sopra quelle di Achille! Al ritorno , compriamo due borse , una per me e una da regalare, stasera ceneremo al ristorante del camping. La cena al ristorante casalingo del camping è stata veramente ottima, ci hanno servito un’insalata di pomodori ,cetrioli e peperoni; a seguire un piatto con polpette di carne , riso melanzane e patate che faceva resuscitare i morti ed infine della freschissima anguria. La notte non è stata per nulla tranquilla, per molto tempo abbiamo sentito suonare un tamburo che andava e veniva non si sa come, poi all’alba siamo stati svegliati di soprassalto dal muezzin che urlava con tutto il fiato che aveva in corpo, i cani abbaiavano…..beh lasciamo perdere….. Visto che eravamo svegli siamo partiti prestissimo alla volta di Pergamo.
Mercoledì 18 agosto Siamo arrivati a Pergamo in mattinata e abbiamo visitato le rovine della città che si trovava sulla collina che sovrasta la Bergama moderna. Abbiamo deciso di evitare la visita all’Asklepeion perché eravamo esausti dal caldo,ci facciamo un paio di panini e ripartiamo verso Efeso. Abbiamo notato che da Edirne la strada che percorriamo è tutta in via di raddoppio con grandi lavori che la renderanno meglio di un’autostrada. L’autostrada la prenderemo comunque per un lungo tratto fino a Selkuc , al casello inaspettatamente paghiamo 3 lire turche ( cioè 1,5 € ) incredibile….. Ad Efeso cerchiamo subito il camping, abbiamo deciso di prenderci mezza giornata di riposo al mare, agli scavi andremo domattina sperando di visitarli con una temperatura più umana di quella di ieri a Pergamo. Il camping dove abbiamo fatto tappa è il Dereli , carino e direttamente sul mare. La spiaggia è sabbiosa e il mare molto mosso rende l’acqua non limpida . Facciamo comunque un bagno ristoratore, l’acqua è caldissima e anche zara gradisce moltissimo nuotando con Davide . Ceniamo sotto gli eucalipti, le zanzare ci tormentano ( che pizza ….sono massacrata nonostante l’autan ). Notte tranquilla e caldissima, ringraziamo il momento in cui abbiamo deciso di montare il climatizzatore.
Giovedì 19 agosto Il sito di Efeso è grandioso,arriviamo al parcheggio e lasciamo il camper all’ombra degli eucalipti , oggi non porteremo zara con noi, la lasceremo a far da guardia col ventilatore a 12volt acceso e sotto l’ombra delle piante. Una delle cose belle di questa vacanza è il fatto che zara è sempre stata ben accetta da tutte le parti spiaggia compresa. Alle nostre domande se era possibile portarla ci è sempre stato risposto “ma naturalmente!!” Ci facciamo portare all’entrata alta, per poter affrontare la visita in discesa, dalla carrozza a cavalli; abbiamo speso 30 lit a carrozza . Il postiglione ci porta anche a vedere la grotta dei Sette Dormienti,un sito dove la leggenda racconta che sette cristiani vi furono murati vivi e tali ne uscirono due secoli dopo. Lì fu costruito un luogo di culto e sepoltura. Il biglietto di ingresso al sito di Efeso costa 20lit e decidiamo di avvalerci dell’aiuto di una guida visto che le cose da vedere sono tante e da soli si rischia di essere dispersivi. La guida ci costa 40€ che paghiamo direttamente a lui, è un signore simpatico e anzianotto che parla un discreto e comprensibilissimo italiano. Con lui riusciamo a seguire un percorso che ci permette di vedere tutte le cose più interessanti. La città si divide in tre parti principali, quella alta luogo dove erano tutti i complessi amministrativi e di governo con il bellissimo teatro Odeon ; poi attraversouna bellissima via colonnata arriviamo nella città di mezzo sede della vita sociale di Efeso, con i negozi e la grande biblioteca di Celso,la terza del mondo antico dopo Alessandria d’Egitto e Pergamo. Infine la parte inferiore della città era quella adiacente al porto con il grande teatro pubblico ( l’Odeon era riservato ai notabili e nobili). La visita finisce e torniamo al camper non senza aver acquistato delle splendide pesche e dei fichi dolcissimi che divoriamo per pranzo. Lasciamo perdere la visita alle rovine del tempio di Artemide perché la calura sta diventando insopportabile, si superano abbondantemente i 40°.
Ripartiamo in direzione di Bodrum dove ci fermeremo al camping Zetas in località Gumbet, il posto è molto carino ha una bella ma molto affollata spiaggia, quindi per zara niente bagno anche se il gestore ci dice che si può. La lasciamo all’ombra degli eucalipti con il condizionatore a tutto volume e ci concediamo una nuotata ristoratrice. Il camping è discreto , l’uso degli ombrelloni in vimini e dei lettini tutti rigorosamente col loro materassino è GRATUITO , cosa assolutamente impensabile da noi dove ti fanno pagare persino per quello che non ti danno. Gianni ha un problema al camper e deve cercare un meccanico quindi ci fermeremo per tutta la giornata di domani. Dopo cena facciamo un giro per la cittadina di Gumbet dove si trova il camping e curiosiamo i suoi negozi, dovrei insegnare anche io ai miei collaboratori quello che fanno qui….. Non fai a tempo ad avvicinarti ad una vetrina che subito qualcuno si fionda a farti entrare…… Per chi come noi ha abitudini più nordiche, questo comportamento lascia un po’ interdetti. Anche strada facendo quando vedevano arrivare la nostra colonna di camper dai banchi le persone si sbracciavano per farci fermare ad acquistare i loro prodotti, in due occasioni lo abbiamo fatto comprando meloni, angurie e fichi tutti ottimi e a buonissimo prezzo.
Venerdì 20 agosto Mentre Gianni e Dona sono andati dal meccanico col camper che da alcuni giorni fa un rumorino per nulla rassicurante, noi abbiamo poltrito , preparato la frutta per il pranzo e scritto questo diario. Una volta tornati loro ( senza aver potuto concludere nulla ) siamo andati al mare e fatto di nuovo una bella nuotata. Oggi , quando la temperatura sarà un po meno bollente ( che illusi…) , andremo a visitare Bodrum e il suo castello. Abbiamo preso uno di quei pulmini detti DOLMUS pagando 2.50 € a persona , dentro ci fa un caldo infernale, il termometro segna 43° , non vediamo l’ora di poter scendere. Abbiamo necessità di cambiare gli euro così ci infiliamo in una banca, l’attesa è lunghissima ma per fortuna c’è l’aria condizionata e questo ci permette di sbollire un po’ il calore. La cittadina è molto carina e animata, piena di negozi, si nota che è il classico posto di mare alla moda. Nel porto sono ormeggiati numerosi velieri e yacht di notevole levatura. Percorriamo la banchina per recarci al Castello che vogliamo visitare e che è sede del museo di archeologia sub acquea. L’entrata costa le solite 10 lit (direi che è una tariffa unificata salvo qualche eccezione) per persona, vale comunque la pena di spenderle tutto è molto curato e bello da vedere. Dal castello inoltre si ha una splendida vista di tutta la baia. Tornando al campeggio ci fermiamo al mercato della frutta, c’è un ragazzo che parla un po’ di italiano ed è ben felice di venderci la sua frutta e i peperoni che stasera faremo con i fusilli. Al camping invitiamo il gestore a cena, il quale accetta volentieri e mangiando ci racconta molte cose sulle abitudini e la vita del posto; ci presenta anche un campeggiatore di Istanbul che ci dà qualche dritta sulle cose da visitare e che chiama il nipote per chiedergli la sua disponibilità a darci una mano. Ci stupisce molto la cordialità e la gentilezza dei turchi che si sono sempre prodigati al massimo quando abbiamo avuto dei problemi o delle semplici richieste.
Sabato 21 agosto Partiamo presto per Pammukale, quando siamo ad una ventina di km dalla meta il satellitare ci spedisce dritti dritti su una strada sterrata col risultato che io vado in paranoia. Scopriremo in seguito di non essere stati soli a farla! Dopo aver girato avanti e indietro per capire come si entra nel camping Sehyr, un addetto si sbraccia per mostrarci l’entrata. Anche qui fa molto caldo, le guide, comunque , consigliano di farsi portare all’entrata in alto e visitare il sito scendendo,al camping troviamo un taxi che ci porta per 10 lit. Il biglietto d’ingresso costa le solite 10 lit per le vasche e altre 10 per il sito archeologico di Hierapolis. Quest’ultimo si rivela estremamente deludente, solo una minima parte di esso è scavata, il museo dei sarcofagi si può visitare solo dietro il pagamento di un ulteriore biglietto e riteniamo non valga la pena. Ci permettono di vedere le antiche vasche, sono bellissime ma per potervi accedere a fare il bagno si devono pagare altre 25 lit a testa ( per due ore). Quindi decidiamo di scendere il famoso castello di cotone, la scelta è decisamente azzeccata!! Si può percorrere solo a piedi nudi per non rovinare le concrezioni di calcare, fare il bagno in queste vasche è una cosa piacevolissima, ci siamo ben bene massaggiate con l’argilla che si trova sul fondo……..pensare che lo stesso trattamento in un centro benessere costa un botto!!! Ci crogioliamo per ore in questa acqua-spa naturale fino al tramonto quando il bianco abbacinante del calcare diventa arancione e l’acqua che scende assume le sembianze di una colata d’oro. E’ uno spettacolo imperdibile!!!! Al camping incontriamo un gruppo di 16 camper italiani che viaggiano organizzati da un tour operator, a Istanbul hanno pernottato al London Camping, allora esiste!! Ci dicono anche loro di aver fatto lo sterrato, uno del gruppo cinguetta che è stata una sciocchezzuola rispetto ai 600 km che aveva affrontato l’anno precedente andando a Samarcanda.
Domenica 22 agosto Avevamo previsto una fermata di due giorni per visitare Pammukale e Hierapolis ma visto che per andare a fare il bagno nelle antiche piscine dovremmo non solo pagare l’ingresso a queste, ma ripagare anche l’entrata all’intero sito, scappiamo a gambe levate! La nostra destinazione è Kas al camping Olympos. Vi giungiamo nel primo pomeriggio dopo aver attraversato un grande altipiano a 1450 mt di quota. Acquistiamo , strada facendo , presso i soliti banchetti che si trovano lungo la strada, cetrioli , pomodori e meloni. Ci fermiamo ad una delle tante fontane a far scorta di acqua freschissima, lì vicino c’è un venditore di polli arrosto. Dona è un po’ scettica sul grado di cottura degli stessi ma dovrà ricredersi. Ci fermiamo a pranzo lungo la strada, spazzolando in un attimo tutti i polli ( e ce ne fossero stati….), poco dopo una pittoresca famiglia locale si ferma accanto a noi e comincia ad allestire un piccolo banco per la vendita di qualcosa che non capiamo. Offriamo dei lecca lecca ai bambini che ci ringraziano numerose volte. Arriviamo al camping Olympos di Kas nel primo pomeriggio, è un piccolo camping con una piccola ma ben tenuta spiaggia. Abbiamo difficoltà nell’entrare a causa del Roller Team di un italiano (guarda caso! ) che si è messo in mezzo ai piedi pur di alzare la parabola. Il mare è pulito e le persone gentili, ci domandano se vogliamo cenare con pesce e noi prenotiamo la cena. La sera ci fanno trovare la tavola apparecchiata proprio sul mare,ci portano un delizioso pesce alla griglia con contorno di verdure e patate, melone scavato col gelato all’interno e birra locale ( Efes ) il tutto a circa 15 € a testa ….cena deliziosa, cornice impagabile! Lunedì 23 Agosto Gianni purtroppo ha una rogna col frigo, non funzionando bene il gas non parte se non allacciato alla 220 o in marcia. Per questo decidiamo di non fermarci a vedere il paese di Kas ma di proseguire direttamente per Demre, con questo caldo non ci si può permettere di avere il frigo fuori uso. Fatichiamo un po’ a trovare il campeggio “Demre e Lecco”( gpsN36°13,479′ E29°59,408′) contraddistinto da un cartello con l’immagine di babbo natale .Ci sbagliamo e arriviamo ad un camping (si fa per dire) su una spiaggia sabbiosa,ci sono gli allacci ma è molto isolato e non è quello che cercavamo. Dopo aver un po’ girato, finalmente riusciamo ad imboccare la traversa giusta, il posto è veramente carino e curato, contraddistinto da un bel prato verde e su una grande spiaggia di ciottoli, l’ideale anche per zara. Mentre Gianni, Arna e Ivano smanettano col gas noi andiamo a farci un bel bagno. La spiaggia è immensa e ci saranno non più di una decina di persone! Il mare è pulito e l’uso delle attrezzature da spiaggia assolutamente libero ( in Italia dovrebbero imparare), solo dopo ore nel pomeriggio ci vengono a chiedere se desideriamo bere qualcosa di fresco, ovviamente accettiamo e ne approfittiamo per chiedere se è possibile avere un mezzo per visitare Myra e una barca per andare a Kekova. Ci assicurano entrambe le cose e noi trascorriamo la giornata in pieno relax.
Martedì 24 agosto Oggi è il compleanno di Gabri, alla mattina due taxi, contattati dal gestore , ci sono venuti a prendere al camping per andare a visitare il sito di Myra e la chiesa di San Nicola. Saranno praticamente a nostra disposizione per l’intera mattinata, abbiamo concordato un prezzo di 50 lit (25 euro ) a taxi. Ci rechiamo quindi al sito delle tombe rupestri della civiltà Lycia, sono uno spettacolo veramente particolare. Peccato che nessuna sia agibile e ci si debba accontentare di ammirarle da sotto. Anche il teatro è grandioso , tutto il sito però ha l’aria un po’ trasandata e non lo meriterebbe. Questa aria un po’ trasandata delle cose , almeno fino ad oggi ( ad eccezione del castello di Bodrum) è una costante. Questi siti secondo me andrebbero valorizzati di più, è anche vero che i restauri devono avere costi non indifferenti e non facili da sostenere pur facendo pagare il biglietto di ingresso. La chiesa di San Nicola è molto interessante anche se avvicinarsi al sarcofago è quasi impossibile a causa della fila immensa di turisti russi, osannanti in preghiera, che pedissequamente lo vogliono toccare e, ovviamente, ognuno dire la propria orazione. Riusciamo anche a cambiare gli euri in banca e fare un po’ di spesa al supermercato, oggi pomeriggio di relax in spiaggia e cena, a base di ottimo pesce, presso il ristorante del camping. Domani gita in barca fino a Kekova.
Mercoledì 25 agosto Questa mattina ci sono venuti a prendere per portarci ad Andriake dove ci aspetta la barca per fare il giro che avevamo prenotato. La “ barca” è un grande cabinato a motore e il capitano è coadiuvato da suo figlio (vedi foto sopra ). Come prima tappa visitiamo una grande grotta nella quale penetriamo a malapena con un mare cristallino e dai colori da sogno, poi ci porta in una bella insenatura dove si fa un bagno meraviglioso; quando si riparte ci porta a visitare le rovine di Simena una città che si trovava sull’isola di Kekova, questa una volta era unita alla terraferma ma un grande terremoto l’ha fatta sprofondare in mare. Dal fondo trasparente della barca si possono ancora vedere le vestigia della stessa , anfore e molti altri oggetti. Siamo poi andati al paese di Kekova a visitare il suo castello, vi si arriva solo via mare o attraverso una mulattiera. Il posto è veramente bello e ci sono molti negozietti artigiani dove abbiamo comprato oggetti molto carini a buon prezzo. Dopo aver visto, sempre dal fondo della barca, il relitto di una nave siamo entrati in una baia molto riparata dove, mentre noi facevamo una nuotata rinfrescante, il capitano e suo figlio allestivano un pranzetto coi fiocchi a base di pesce alla griglia, insalata di pomodori e cetrioli e patatine fritte. Come finale melone e anguria. Dopo il fatidico caffè turco siamo ripartiti per entrare in una insenatura profonda come un fiordo dove l’acqua, a differenza di tutti i posti in cui abbiamo fatto il bagno, era freddissima. Questo perché fuoriescono numerose sorgenti dalle rocce ai lati. Per questa splendida giornata abbiamo speso 450 lit tutto compreso ( pranzo e servizio taxi andata e ritorno al camping) in sette e non mi sembra veramente molto! Il capitano sig. Cimen al ritorno ha assolutamente voluto offrirci il caffè nella sua casa presentandoci la famiglia e offrendoci gli squisiti fichi dei suoi alberi. Abbiamo concluso la serata al camping ,dove il proprietario si è prodigato per farci avere l’indirizzo del camping di Antalya ( visto che non siamo riusciti a trovare le coordinate gps ) dove dovremo aspettare l’arrivo di Ale e Fra. Al camping “ Demre e Lecco” ci siamo trovati molto bene,unico neo le docce solo fredde ma col caldo torrido che abbiamo trovato va bene anche così, abbiamo speso 75 lit a camper per tre notti. Abbiamo trovato persone gentili e disponibili, se volete andarci ricordatevi che il satellitare ( almeno il nostro Becker Z 99) ci porta alla strada principale poi si deve girare in corrispondenza dell’indicazione del ristorante “Limoneda” una volta trovato questo basta proseguire per un 200 mt e si nota subito il cartello con babbo natale vestito da bagnino. E’ un posto che consigliamo assolutamente se vi trovate in zona, sicuramente meglio di quello di Kas sia per le dimensioni della spiaggia che per la struttura stessa.
Giovedì 26 agosto Partiamo con tutto comodo a ci dirigiamo verso Kemer alla ricerca di Cirali dove secondo la guida Rutard si dovrebbe trovare il camping Green Point, troviamo il posto ma del camping neppure l’ombra, tutti quelli che incontriamo non sono adatti all’altezza dei nostri mezzi ( noi siamo 3,10 mt) , ci sono alberi troppo bassi, troviamo un posto dove fare manovra per girare indietro. Noi passiamo, Arna col suo Elnagh invece si insabbia e per uscire deve spalare un sacco , poi proviamo a mettere sotto dei tappeti sui quali poter far presa, alla fine riesce a uscire dal pantano con grande fatica e un bel po’ di sudore ed esasperazione. Scappiamo come lepri per cercare altrove. Dei campeggi segnalati sulle guide o sulla cartina che ci ha fornito prima della partenza l’ambasciata Turca ( che quindi avrebbe dovuto essere aggiornata), neppure l’ombra. Ci fermiamo a pranzare con un panino cercando senza trovarlo un posto con un po’ di ombra, ci sono 44 gradi e si soffoca. Finalmente, quando ormai eravamo scoraggiati e stanchi anche a causa di varie vicissitudini , compresa la rottura del motore di sollevamento del gradino esterno di Arna che dopo l’insabbiamento voleva finire la giornata in bellezza,e il crollo del nostro lampadario centrale, in fondo a Beldibi vediamo i cartelli del Mandalina Camping. Ci sistemano all’esterno sempre a causa dell’altezza, ma ci danno l’allaccio alla 220, sui servizi ( bagni e docce ) meglio soprassedere, il costo è di 35 lit a camper ( esagerato rispetto a ciò che viene offerto e in paragone a Demre), non ci chiedono neppure i documenti e non ci fanno ricevute, ma per stasera va bene così. Siamo sulla spiaggia e possiamo rilassarci con un bel bagno rinfrescante e se la doccia dopo è arrugginita e l’acqua gelata non ci facciamo caso. In spiaggia notiamo una barca che fa bella mostra di se con un nome molto particolare………in italiano il significato è inequivocabile, ma cosa vorrà dire in turco??? Ceniamo con una bella e buonissima Kebab in un ristorantino dova vige l’usanza di lasciare un messaggio scritto sui muri, usanza che ovviamente rispettiamo anche noi,poi a nanna. Domani ci aspetta Antalya.
Venerdì 27 agosto Oggi andiamo ad Antalya ed è il compleanno di Gianni, che bello! Quest’anno abbiamo festeggiato due compleanni in viaggio! Il caldo soffocante di ieri ci porta a scegliere di visitare le cascate Superiori di Duden, il sito è veramente bellissimo e vi consiglio, se siete in zona di non perderlo. Una grotta molto suggestiva passa dietro la cascata e consente di vedere uno spettacolo incredibile. Tutto è molto verde e da un senso di refrigerio che apprezziamo molto visto le temperature tropicali di questi giorni. Sempre in cerca di refrigerio decidiamo di andare a visitare la stazione sciistica di Saklikent a 1750 mt. Segnalata anche sui cartelli stradali, sono circa una quarantina di km da Antalya, la strada non è certo delle migliori e ci domandiamo come una località così frequentata non ne abbia una più curata come quelle incontrate fino ad ora ( per sciare questi turchi fanno una fatica incredibile! ). Al nostro passaggio come spesso avviene suscitiamo curiosità. In cima sicuramente non fa il fresco che ci si aspetterebbe a tale quota, almeno non è umido e basta stare all’ombra per godere di una discreta frescura. Pranziamo e dopo esserci un po’ rigenerati scendiamo alla ricerca del Denizer camping ( che pare essere l’unica struttura in grado di ospitarci). Lo troviamo all’inizio di Antalya ( cioè entrando in Antalya provenendo da Kemer, si gira a destra subito prima del distributore BP ). Il camping sarebbe anche bello se fosse tenuto bene , ha due piscine ma tutto ha l’aria molto fatiscente e l’incuria si nota particolarmente nei bagni, strutture decadenti e arrugginite …..ma il convento passa solo questo……… In fondo a noi importa poter essere allacciati alla 220 per far funzionare i condizionatori e avere la possibilità di scaricare le cassette. Ovunque siamo stati fino ad ora ( e parlo dei campeggi ) non abbiamo mai trovato il pozzetto per le acque grigie che abbiamo sempre dovuto scaricare a terra.
Sabato 28 agosto Oggi dedichiamo la giornata a visitare la città vecchia. Con l’autobus ci portiamo in centro e da qui a piedi scendiamo verso il porto. Tutto è veramente carino , le viuzze, i negozi, le persone! Facciamo acquisti tutti quanti, Dona e Gianni comprano un bellissimo piatto in ceramica di Marmaris e noi li seguiamo a ruota, Arna e Gabri acquistano un pregevolissimo tappeto curdo . Oltre a ciò svaligiamo di souvenir parecchi negozietti. In uno di questi che vende oggetti in schiuma chiediamo consiglio su dove mangiare. Il gestore gentilissimo chiude il negozio per accompagnarci al ristorante “ La terrasse”. Inizialmente siamo molto interdetti, il posto sembra proprio uno di quelli dove spennano i turisti ma lui sostiene di non badare alle apparenze e ha ragione……. La terrazza sulla quale pranziamo ha un colpo d’occhio splendido sulla baia dove si vede anche la Cascata Inferiore di Duden ( quella che si getta direttamente in mare ), ci sono miriadi di barconi che portano i turisti ad ammirarle. Pranziamo a base di calamari fritti che ci servono con una salsina paradisiaca, non mancano focaccine , insalate varie e frutta . Il conto è di circa 180 lit ( circa 90 euri) e siamo in sette ! Nel pomeriggio continuiamo il giro della città continuando a fare spese varie, acquisto in una profumeria varie confezione di tinta per capelli , identiche per marca e tipo a quelle che uso normalmente ma che che qui costano quasi la metà che da noi; insieme a Dona compriamo dei graziosissimi sandali con le punte all’insù e sempre con le punte all’insù delle deliziose pantofoline da casa. Nel bazar ci fanno anche assaggiare degli stranissimi cristalli di limone che si devono sciogliere nell’ acqua, mai visti! Hanno anche dei tè solubili ai gusti più vari, ne acquistiamo al melograno e mela. Siamo veramente stanchi, con l’autobus torniamo al camping, questa sera aspettiamo l’arrivo dei nostri amici. Ale e Fra atterrano in perfetto orario ( 23,30 ) e col taxi si fanno portare al camping, tutti dormono; noi e loro abbiamo avuto una giornata piena anche se in modo diverso, Davide ronfa e praticamente non sente neppure il trambusto che fa la coda di zara in festa l’arrivo degli amici.
Domenica 29 agosto Ci svegliamo con calma e facciamo tutte la dovute presentazione visto che Ale e Fra conoscevano solo Arna e Gabri. Oggi cominciamo l’avvicinamento in Cappadocia, la tappa che faremo ci porterà a Beysehir . La strada sale pian piano portandoci a fare passi veramente in quota (fino a 1800 mt. ) e assestandosi comunque sempre oltre i 1200 mt. Fa comunque caldo e attraversiamo chilometri e chilometri di territori coltivati a grano, ormai tagliato, che hanno l’aria di una steppa dorata con rari e sparuti alberi. Andiamo a visitare quella meraviglia della Moschea di Cedro e visto che è presto anche il sito delle vasche degli ittiti, una fonte naturale con le vestigia di vasche e piscine molto interessante. In questo luogo i nostri mezzi suscitano la curiosità di tutti gli abitanti del circondario che accorrono a frotte circondandoci per guardarci come se fossimo pinguini allo zoo. Questo ci mette in grande disagio e non ci permette di godere a pieno della bellezza del posto, così facciamo dietrofront, e torniamo a Beysehir a cercare il punto di sosta di cui avevamo letto sulla guida Vivicamper. Tale posto purtroppo non esiste più, c’è ancora l’insegna ma ci stanno costruendo un palazzo! Proseguendo sulla stessa strada per un paio di km si trova, sulla destra, l’ADA camping. E’ un ristorante ( chiuso per Ramadan) che ha un prato dove permette la sosta e fornisce l’attacco alla 220. Al momento attuale non altro, anche se sta costruendo i servizi (bagni e docce) quindi nel prossimo futuro sicuramente migliorerà.
Lunedì 30 agosto Ci avviamo verso la Cappadocia facendo sosta al caravanserraglio di Sultahani. L’edificio è maestoso, una grande corte circondata da mura sulle quali si aprono magazzini e quelli che erano luoghi di incontro comune , una grande stalla nella quale potevano essere ricoverati fino a 300 cammelli (opsssssssss dromedari!). Al centro una piccola moschea. Peccato che i vari vani che compongono tale edificio , spesso ricchi di ornamenti pregevoli non siano adeguatamente illuminati e che la guida , pur dotata di grandissima buona volontà , parli solo uno stentatissimo inglese. Ci fermiamo lungo la strada per pranzo e arriviamo al Kaya Camping nel pomeriggio. Entrare a Goreme è come entrare in un sogno, sono appena arrivata e già mi rendo conto che questo è uno dei posti più incantevoli della terra. Dal camping si gode di una splendida vista sulla valle sottostante, la struttura finalmente è adeguata: docce e bagni puliti e curati, una lavanderia che utilizziamo immediatamente, una bellissima piscina nella quale ci tuffiamo per un bagno refrigerante e rilassante. Verso le 18 arriva arriva il Sig. Mehemet Cingil , al quale avevamo telefonato preannunciando il nostro arrivo. E’ una persona molto gentile e disponibile, ci spiega bene il programma che ci ha preparato, saranno tre giorni molto intensi col vantaggio che potremo lasciare fermi i nostri mezzi.
Martedì 31 agosto
Stamani ci siamo svegliati presto, udendo strani rumori simili a soffi, siamo usciti e mentre stava sorgendo il sole abbiamo assistito all’incredibile spettacolo offerto da una quarantina di mongolfiere multicolori che veleggiavano sulla valle…La colazione più straordinaria della mia vita!!! Con Mehemet che ci farà da guida oggi visiteremo varie cose iniziando dal Museo all’aperto di Goreme. E’ uno spettacolo di incredibile bellezza ( e questa impressione si ripeterà molto spesso nei giorni a venire ).Il museo all’aperto consiste in un grande complesso monastico scavato nella roccia dei pinnacoli conosciuto come camini delle fate. E’ costituito da varie chiese scavate direttamente nella roccia e dipinte con affreschi di notevole bellezza, accanto c’erano alloggi, cucine e refettori. La più grande di queste chiese è quella conosciuta come chiesa della Fibbia. Tutta la valle è il risultato di un rimaneggiamento del vento e della pioggia su strati di roccia (di origine vulcanica) con densità e durezze diverse; risultato di una spettacolarità unica! Facciamo una passeggiata nella Valle dell’ Amore e poi ci rechiamo a visitare una scuola statale dove viene insegnata l’arte di annodare i tappeti e fabbricata la seta ( si vede l’intero ciclo dal bozzolo alla colorazione). Ammiriamo opere di grande valore e alla fine ci facciamo coinvolgere tutti acquistando almeno un tappeto a famiglia. Ci fanno notare come nei tappeti tessuti a mano il colore cambi tonalità a seconda di come vengono girati ci spiegano che questa caratteristica garantisce che il tappeto è annodato a mano, in quelli industriali non si vede differenza.
E’ un salasso, fortunatamente ci spediranno il tappeto ( che ci hanno fatto firmare sul retro per avere la certezza che riceveremo proprio quello scelto) giusto per Natale, sarà il regalo che metteremo sotto l’albero! Siamo comunque certi di aver fatto un buon acquisto, certificato e con sigillo di stato. Dopo aver pranzato (ottimamente) in un BUFE dove per 10 euro puoi prendere tutto quello che vuoi nella quantità che desideri , andiamo a visitare un laboratorio di ceramiche dove si può vedere l’intero ciclo produttivo. Anche qui ci sono pezzi veramente pregevoli e con prezzi proporzionati , ma abbiamo già fatto acquisti e per oggi basta! Mi limito solo a qualche piccolo souvenir. Torniamo al camping dopo essere passati a prenotare il giro in mongolfiera che faranno domattina Gianni Gabri Arna Davide Ale e Fra. Iva , Dona ed io resteremo ad ammirare lo spettacolo da terra. Il prezzo del volo tra le altre cose non è proprio economico, va dai 110 ai 150 euro per persona.
Martedì 1 settembre Stamattina la sveglia ha suonato alle 4.30, gli organizzatori del volo in mongolfiera verranno a prendere i nostri amici alle 5.15. Alle 6.00 dopo aver ricevuto la colazione si alzeranno in volo per rientrare verso le 8.00 dopo aver visto sorgere il sole sulla valle. Certamente deve essere uno spettacolo unico! Verso le 10 verrà a prenderci il pulmino guidato dal simpatico collaboratore di Mehemet il cui nome turco significa “Nero”. La mete principali di oggi sono la città sotterranea di Kaimakly e la valle di Hilara molto nota per le sue bellezze naturali e per il fatto di essere stata sede del set di uno dei film della prima serie di Guerre Stellari. La città sotterranea è una cosa particolare e molto suggestiva, degli otto piani di cui è composta solo i primi tre sono visitabili ma, danno comunque il senso di cosa doveva essere. Non ci si capacita di come si potesse vivere in tal modo, anche se possono essere comprensibili le necessità di sicurezza delle persone che vi risiedevano. Grandi ruote di pietra fungevano da porta e una volta chiuse sfido chiunque ad entrare All’interno ci sono circa 5000 camere, cucine , magazzini e grandi camini che assicurano la circolazione dell’aria e una temperatura quasi costante. Un’opera di ingegneria immensa se si pensa che è stata tutta scavata a mano. Nel pomeriggio abbiamo visitato la Valle di Hilara, un grande canyon che il fiume ha scavato nella roccia vulcanica , c’è il contrasto fra queste pareti verticali di un particolare colore rossastro e il verde intenso della vegetazione che cresce sul fondo della valle ,lungo il corso d’acqua. Anche qui si possono ammirare varie chiese rupestri, alcune sarebbero mirabilmente affrescate, ma il loro stato di conservazione non è dei migliori soprattutto a causa della solita stupidità dei graffitari che anche qui imperversano come in ogni altra parte del mondo! La passeggiata dura un paio d’ore, troviamo refrigerio in un punto di ristoro carinissimo, con i tavolini e le panche in mezzo al fiume, ci facciamo un paio di “Efes” e qualche caffè turco sguazzando con i piedi nell’acqua fresca insieme alle anatre. Sulla via del ritorno vediamo la Pigeon Valley con le sue piccionaie che, come ci aveva spiegato Mehemet ieri, servono a raccogliere il guano che viene usato per concimare le vigne. Godiamo dello splendido panorama e infine visitiamo il “castello” una grande formazione completamente scavata e utilizzata come abitazione. Ammiriamo anche una formazione che per la sua forma ricorda un dromedario, e facciamo le foto. Prima di tornare al campeggio visitiamo un centro di artigianato di gioielleria dove Ivano si svena per regalarmi una bellissima “Trebisonda” un tipo di bracciale che veniva regalato alle spose . E’ a causa del suo valore che è nato il detto “attenzione a non perdere la Trebisonda” che sta a significare che si deve star attenti a non perdere qualcosa che si considera preziosa anche in senso figurato. Concludiamo la giornata cenando benissimo in un locale caratteristico dove assistiamo ad un simpaticissimo spettacolo di musiche e danze locali……..compresa una apprezzatissima ( dai maschietti del gruppo ) esibizione di danza del ventre.
La giornata è stata piena e siamo veramente stanchi, anche domani sarà una giornata faticosa, quindi appena finito lo spettacolo il fido “ Nero” ci riaccompagna tutti a nannaaaaaaaaaaaaa!!!!!!
Mercoledì 2 settembre Anche oggi il programma è ricco. In mattinata andremo alla valle di Songali, famosa per la fabbricazione artigianale delle bambole. La valle è alquanto lontana dal posto dove campeggiamo ma abbiamo sempre il pulmino col fido “Nero” che parla un po’ di inglese e che comunque ha una comunicativa simpaticissima e comprensibilissima. Il posto è veramente incantevole, appena giungiamo notiamo una famiglia intenta a cucire e ornare queste bambole , sono persone di una gentilezza estrema , ci fanno accomodare nella loro casa .La ragazza che parla un po’ di italiano ( imparato dai turisti) è veramente molto bella con occhi di un verde incantevole ed è dolcissima. Fanno dei lavori talmente fini che tutti acquistiamo più di un oggetto, bamboline , guanti e pantofoline. Continuiamo la visita alla valle lungo un percorso che ci porta a vedere alcune chiese rupestri e il vecchio villaggio. Alcuni bambini ci vengono incontro mostrandoci altre bamboline, non resistiamo alle loro faccine e compriamo anche da loro…………..i regali di Natale sono assicurati!! Nel pomeriggio torniamo verso Goreme facendo un giro diverso e vedendo la formazione di camini delle fate chiamata “ la famiglia”
Torniamo al camping , stasera concludiamo la permanenza in Cappadocia andando a vedere la cerimonia dei Dervisci Rotanti. Prima della cerimonia ceniamo in un locale del luogo dove assaggiamo le famose “pide “ ed un piatto caratteristico cotto nel forno a legna dentro a pentole di coccio monoporzione che vengono rotte nel piatto al momento di mangiare, la zuppa di carne che ne esce è deliziosa e il modo di presentarla originale.
La cerimonia si svolge all’interno di un suggestivo caravanserraglio, completamente restaurato, ci viene detto che non potremo parlare ne applaudire in quanto durante la loro danza i Dervisci seguaci del sofismo vanno in trance. La nostra impressione è che quella cui abbiamo assistito non sia una vera cerimonia ma una dimostrazione di essa, non ci pareva che fossero in trance , la cosa comunque è stata interessante ed è servita per avere almeno una idea di questa filosofia. Al termine ci è stata offerta una bevanda che Mehemet ci ha spiegato che viene preparata in occasioni speciali. Molto buona!! La mia opinione è che questi tre giorni valgano l’intero viaggio, la Cappadocia è quasi il paese dei sogni, tutte queste formazioni che sembrano uscite da un libro di fiabe……le case degli gnomi……………bellissima! Il Sig. Mehemet Cingil ci ha organizzato nella maniera migliore e credo di fargli cosa gradita a divulgare il suo numero di telefono, parla ottimamente italiano e ha una cultura notevole, ci ha permesso di passare giornate fantastiche senza muovere i nostri mezzi e il Kaya camping è stato il migliore in assoluto di quelli utilizzati fino ad ora.
Giovedì 3 settembre Abbiamo deciso di saltare la tappa di Hattusa e dirigerci direttamente a Istanbul. La strada è lunga anche se c’è da dire che fino ad oggi le strade turche sono state assolutamente all’altezza della situazione. Percorriamo la statale che fiancheggia il grande lago salato di Tuz,il quale compare come un miraggio dai colori indescrivibili, è impossibile rinunciare a fermarsi per scattare qualche foto. Quello che ci ha sconvolto, forse anche a causa della stanchezza, è stato l’impatto col traffico di Istanbul. Avevamo impostato le coordinate del parcheggio di Kennedy Caddesi ( dopo il mercato del pesce) che ci ha consigliato la Sig.ra Anna della guida Vivicamper. Entrando in Istanbul abbiamo fatto 30 km di coda , con gente che passa da tutte le parti, a destra a sinistra,si butta in mezzo senza segnalare, non conosce le precedenze………… Come dico sarà stato anche il peso dei quasi 700 km che avevamo sulle spalle ma siamo arrivati al parcheggio isterici!! Tale parcheggio sarebbe molto comodo in quanto è praticamente in centro, a due passi dai principali monumenti ma non è certo adatto a chi vuole un minimo di tranquillità o di servizi. C’è gente che va e viene per buona parte della notte , si sente il traffico del Kennedy Caddesi e non ha alcun tipo di servizio. Costa 25 lit . A camper a prescindere dagli occupanti. Domattina chiederemo all’ufficio turistico notizie del London Camping o vedremo di spostarci fuori Istanbul.
Venerdì 4 settembre Siamo stati all’ufficio turistico di fronte a Santa Sofia, anche se avete qualche necessità NON ANDATECI , siamo stati accolti da una tipa che ha deciso di alzare lo sguardo dal pc solo dopo svariati minuti e vari “ehm ehm”, alla nostra domanda sul London camping ha sentenziato CLOSED ( mente un gruppo di 16 camper italiani appoggiatisi ad un tour operator ci avevano pernottato quindici giorni prima). Alla nostra domanda sul Kennedy Hotel ( che ci avevano detto che talvolta ospita i camper nel suo parcheggio), ci ha dato l’indirizzo sbagliato, il tutto con un’aria scocciata e sufficiente. E’ stata l’unica persona scortese che abbiamo incontrato in tutto il viaggio. Morale della favola ce ne siamo andati a visitare le cose che volevamo vedere . Stasera ci recheremo a Kilios sul Mar Nero al Mistik Camping circa 35 km fuori Istanbul. Abbiamo visitato per prima Haya Sofia, la grande chiesa prima cristiana poi trasformata in moschea ed ora museo. La cupola è grandiosa e deve essere stata un’impresa mantenerla in piedi, all’interno si possono vedere i mosaici originari e sembra strano veder convivere immagini cristiane con simboli islamici. Dopo siamo andati a visitare la cisterna basilica, che posto splendido!! Il colonnato sovrastato da capitelli dorici si specchia nell’acqua e giochi di luce rendono l’ambiente molto particolare e ricco di fascino, bellissime le teste di medusa che fungono da base a due colonne nella parte più interna della struttura. Pranziamo con i caratteristici pani venduti alle bancarelle davanti Haya Sofia e poi ci rechiamo alla Moschea Blu. L’edificio dall’esterno è maestoso, dobbiamo attendere prima di entrare perché è l’ora della preghiera, poi tolte le scarpe ed indossato il velo ( noi donne) o una sottana ( i maschietti in calzoni corti) entriamo. Dentro la moschea sicuramente è molto bella , peccato che praticamente non si visiti un bel niente, si può solo stare in una parte minima di essa, le gallerie con le maioliche che sarebbe bello vedere non sono visitabili e tutto l’effetto dell’interno , secondo me, è rovinato dalla miriade di fili che reggono i lampadari. Quindi meglio da fuori che da dentro ( almeno per il mio metro). Usciamo da Istanbul con molta meno fatica di quando ci siamo entrati e ci portiamo a Kilios. Il Mistik camping è un piccolo camping tranquillo e discreto, almeno abbiamo un minimo di servizi e l’attacco alla 220. Abbiamo chiesto al gestore se ci può fornire il servizio di un pulmino che ci porti ad Istanbul e ci faccia da base per la giornata come in Cappadocia, domani sera Ale e Fra andranno all’aeroporto, lunedì mattina partiranno presto e temono di non arrivarci in tempo causa traffico.
Domenica 5 settembre Il pulmino che dovrebbe portarci a Istanbul è arrivato ma la musica è cambiata, questa mattina pare che la cifra pattuita non sia per averlo a disposizione l’intera giornata ma semplicemente per portarci e venire a riprenderci in serata. Dato che gli accordi non erano questi decidiamo di farne a meno e di scendere con un solo camper parcheggiando in Kennedy Caddesi. Da bravi turchi che rispettano a modo loro le regole della strada ( di cinture non se ne parla, i caschi sarebbero obbligatori ma non li mette nessuno, vanno in tre sul motorino e tutta un’altra serie di amenità varie….) anche noi ci adeguiamo e col nostro camper omologato per quattro scendiamo a Istanbul in nove più zara. E’ una giornataccia, per la prima volta piove. Parcheggiamo vicino al mercato del pesce , il pescato esposto è straordinario e visto che è quasi ora di pranzo assaggiamo i panini col pesce , specialità locale…. Buonissimiiiiiiiiiiii. Vista la pioggia andiamo a visitare il Dolmabache ( almeno saremo al coperto…. Peccato che lo abbiano pensato in tanti! ), il palazzo sede del sultanato e usato come residenza anche da Ataturk. Ha funzionato come sede del governo fino a che la capitale è stata spostata ad Ankara. Non sto a dirvi le magnificenze che ci sono dentro, andate a visitarlo. L’unica cosa poco simpatica è che le visite sono obbligatoriamente guidate e che le guide parlino solo in inglese, un po’ riduttivo visto il biglietto salato che paghi. All’uscita non pioveva più così abbiamo fatto un giro sul ponte di Galata e nel mercato delle spezie vicino, vivo reale e simpatico peccato che fosse quasi ora di chiusura. A fine giornata abbiamo accompagnato Ale e Fra all’aeroporto. Dall’autostrada, in vicinanza di questo, vediamo l’insegna luminosa del London Camping e ci sentiamo veramente presi per i fondelli da quell’oca dell’ufficio turistico! Che poi questa struttura sia o meno all’altezza delle aspettative è un altro discorso, il fatto è che esiste , in qualche maniera funziona e viene usato .
Lunedì 6 settembre Torniamo ad Istanbul ( sempre tutti su un camper , ma quest’oggi siamo sette…. Si migliora! ), oggi dedicheremo la giornata al Topkapi. Fatti i biglietti per l’ingresso al palazzo contattiamo una guida parlante italiano come avevamo fatto ad Efeso. Questo ci ha permesso di evitare di essere dispersivi. Il simpatico signore ci ha spiegato un bel po’ di cose , ci ha fatto il biglietto supplementare che si deve pagare per visitare l’harem evitandoci la coda. Poi siamo andati a vedere il Tesoro, sulle guide c’è scritto che anche per questo si paga un biglietto supplementare ma attualmente non è così, l’ingresso è libero. Dopo aver ammirato le magnificenze esposte siamo usciti stanche e affamati, il punto di ristoro all’interno del Topkapi è carissimo, anzi esageratamente caro, quindi abbiamo preso i soliti panini alle bancarelle all’esterno.
Abbiamo camminato fino a raggiungere il gran Bazar facendo però una fermata tattica alla pasticceria CIGDEM, non vi dico quello che c’era in vetrina…………
Abbiamo ordinato dei dolci che erano delle maxi porzioni, cocacola e tè turco , in sette abbiamo speso 35 lit ( 17 euro, praticamente nulla visto quello che avevamo ingurgitato! ). Abbiamo assaggiato le loro gelatine, nulla a che vedere con quelle che avevamo preso ad Antalya, nel senso che queste sono molto più buone , ne abbiamo comprato almeno due scatole a testa. Il Gran Bazar è molto bello ma , secondo me, molto turistico e poco reale, mi ha dato l’impressione che sia poco frequentato dai locali, a differenza di quello in cui eravamo stati ieri. Abbiamo comunque fatto piccoli acquisti di souvenir.
Martedì 7 settembre Stufi del traffico di Istanbul scappiamo verso Edirne, ci eravamo passati all’inizio del giro ma era troppo tardi per pensare di visitarla, ci aveva fatto una buona impressione e quindi approfittiamo dell’occasione. Torniamo al Camping “ Grande Omur “ uno dei migliori fra quelli incontrati in questo tour. Prendiamo l’autobus che porta in centro , andiamo a visitare la moschea, ha un bellissimo minareto a tortiglione molto particolare e mai visto. Nella sua semplicità questa moschea ci è piaciuta quasi più che la tanto decantata Moschea Blu. Poi siamo andati a fare un giro nel centro pedonale. Questa cittadina a dire il vero ci piace molto, ci sono fontane ovunque con ambientazioni raffinate e scenografiche, strane per quella che dovrebbe essere una cittadina di provincia. Molti nostri amministratori ( leggi sindaci e accoliti di tutto l’arco costituzionale) dovrebbero umilmente imparare ! Abbiamo curiosato nei negozi, siamo entrati in uno di calzature, roba bella e prezzi decisamente buoni . Siamo in sette e compriamo otto paia di scarpe, i commessi si sperticano in ringraziamenti, sono ben contenti e noi più di loro. Ho comprato tre paia di scarpe in pelle e cuoio spendendo la metà di quello che avrei speso in Italia ed è così per tutto. Noi “ragazze” abbiamo comprato tinte per capelli stessa marca e tipo di quelle che usiamo a metà del prezzo che viene praticato in Italia……e non diciamo che è perché stanno meno bene di noi! Allo stato attuale delle cose mi cambierei volentieri con un turco . La sera facciamo la solita tavolata, mangiando i polli arrosto comprati in città….che buoni!!
Mercoledì 8 settembre
Usciamo dalla Turchia e entriamo in Bulgaria, inizia il viaggio di ritorno. Problemi alla frontiera nessuno. Ci fermeremo a vedere il monastero di Bakovo, facciamo a ritroso la stessa strada dell’andata , quella con le gallerie un po’ buie ma paesaggi molto belli. Nei pressi di Plovdiv deviamo per il monastero dove sappiamo dalla guida Vivicamper che c’è un parcheggio custodito dove si può pernottare. La vallata di Bakovo è molto bella e la visita al monastero interessante. E’ un vero peccato che gli affreschi della chiesa principale siano quasi completamente coperti dalla fuliggine delle candele, lo diciamo alla guida e questa ci spiega che la chiesa è meta di pellegrinaggi e ci viene molta gente. Non li sfiora neppure il pensiero che forse accendere lumi elettrici eviterebbe lo scempio. Uscendo abbiamo occasione di vedere una alto prelato ( visto il pataccone d’oro che portava al collo), ci fa una pessima impressione che peggiora ulteriormente quando lo vediamo sgommare via a bordo di una fiammante Mercedes, con accanto una vistosissima biondona in minigonna e rituali tacchi a spillo!….alla faccia del monaco! La notte trascorre tranquilla.
Giovedì 9 settembre Oggi abbiamo una tappa di puro trasferimento, torniamo al Camping Dunav di Zemun alla periferia di Belgrado. Questa volta non sbagliamo, arrivati all’incrocio giriamo subito a sinistra e dopo un paio di km vediamo l’indicazione del Camping. A differenza di quando eravamo venuti ad agosto la temperatura è decisamente diversa, fanno 15 gradi. La sera inoltre scoppia un temporale tremendo, impossibilitati a fare la tavolata fuori, ci infiliamo tutti nel nostro camper. Allunghiamo il tavolo, ci stringiamo un po’ e il gioco è fatto, tavolata salvata! I 500 km di oggi cominciano a pesare e domani ne abbiamo in preventivo altrettanti, con una decisione dell’ultima ora abbiamo cambiato itinerario e deciso di fermarci a vedere le grotte di Postumia. Gabri e Arna le avevano già visitate e ne sono rimasti entusiasti.
Venerdì 10 settembre Mattinata tremenda, piove a dirotto e non si vede ad un palmo. Ci avviamo verso la frontiera serbocroata. Fino ad oggi non abbiamo mai avuto problemi di alcun genere. Questa volta però non va così liscia. I serbi ci fanno uscire senza degnarci della benché minima attenzione, i croati fanno uscire noi e Arna più o meno allo stesso modo, bloccano invece Gianni e Dona. Li fanno mettere di lato e praticamente gli smontano il camper. Quando finalmente ci raggiungono ci raccontando che gli hanno fatto un sacco di problemi persino per le medicine……chissà perché. La frontiera croato slovena è fortunatamente meno problematica e usciamo tutti velocemente, ha anche smesso di piovere. Arriviamo a Postumia in tempo per la visita delle 16. Le grotte sono meravigliose! Sono un complesso di 21 km di cui solo tre visitabili. I primi due li percorri sul trenino mentre l’ultimo a piedi con la guida, è un mondo fantastico. Usciti dalle grotte andiamo al Castello di Predjama, anche questo è un sito da non perdere assolutamente. Il castello fu costruito per necessità difensive ed è praticamente all’interno di una cavità carsica. Il colpo d’occhio è notevole. Devo dire che la prima impressione che avevo avuto all’andata riguardo alla Slovenia si rafforza, questo paese mi piace e meriterebbe una visita più approfondita che sicuramente metteremo in preventivo. Il camping al quale ci appoggiamo , nei pressi di Postumia, è assolutamente all’altezza della situazione, ha una bella collocazione e servizi ineccepibili. Stasera ultima tavolata prima del rientro……..sicuramente con un po’ di nostalgia.
Sabato 11 settembre Partiamo verso le nove in direzione Gorizia invece che Trieste visto che non dovremo pernottare fuori preferiamo la via meno trafficata di Villesse. Percorriamo insieme l’ultimo tratto comune, vorremmo fermarci alla stazione di servizio prima che Gianni e Dona deviino verso Bologna ma è talmente congestionata da impedirci la sosta. Ci salutiamo così al volo, ripromettendoci di vederci quanto prima. Il ritorno è senza intoppi, a parte il lampadario che ci è definitivamente crollato in testa. Siamo a Genova a metà pomeriggio con in testa il prossimo viaggio…….Scozia aspettaci stiamo arrivando!!
CONCLUSIONI:
In questo viaggio ho imparato ad apprezzare la gentilezza e la disponibilità dei turchi, tranne un paio di rarissime eccezioni quando abbiamo avuto qualche necessità o problema tutti si sono fatti in quattro . Abbiamo imparato ad apprezzare la loro cucina che nulla ha da invidiare alla nostra, ottimo il pesce, le pide e le gozleme, il pollo e l’agnello. Vi consiglio di non riempirvi di provviste; frutta e verdura si comprano anche nelle bancarelle lungo le strade ed è buonissima con prezzi molto convenienti, i supermercati sono fornitissimi si trova persino la pasta, l’unica cosa che non si trova è l’acqua minerale frizzante La carne si compra nei supermercati, non aspettatevi le fettine o i tagli come da noi. Il costo della vita è decisamente più abbordabile fatta eccezione per il costo del gasolio o dei carburanti in genere che è più alto che in Italia, da questo punto di vista è un viaggio che costa moltissimo. Fra l’altro è veramente in contrasto con i prezzi delle merci in generale , anche se devo dire che di auto in circolazione ce ne sono parecchie e belle anche se qualche catorcio si vede soprattutto nei paesi. L’impressione generale che mi ha dato la Turchia è quella di un paese moderno, laico e con grandi potenzialità. Se riusciranno ad entrare nell’unione europea in pochissimo, vista la levatura e la lungimiranza dei nostri politicanti da quattro soldi, sicuramente ci sorpasseranno alla grande. L’unico neo di questo viaggio è stato il grande caldo, talvolta insopportabile specie sulla costa dell’Egeo e del Mediterraneo (con temperature anche molto oltre i 40° ). In Cappadocia pur essendo caldo l’altitudine lo rende più asciutto e sopportabile. Chi ha il problema di soffrirlo farebbe meglio a programmare un periodo diverso da quello in cui siamo stati noi. In conclusione ci tengo molto a ringraziare Aurelio ed Eva che hanno dato il “ la “ a questo viaggio e che mi auguro saranno della compagnia nel prossimo; ringrazio anche gli amici che hanno condiviso con me e la mia famiglia questo viaggio è soprattutto grazie a loro che la vacanza è stata indimenticabile! Ringrazio infine anche la Sig.ra Anna e i consigli della guida Vivicamper e Il sig. Mehemet Cingil che col suo operato ci ha garantito giorni bellissimi in Cappadocia, se decidete di andare non esitate a contattarlo.
Aleivano