Tunisia una bella sorpresa

Ciao siamo Laura e Roberto siamo qui per dare il nostro contributo e qualche consiglio per chi decide di andare in Tunisia in particolare ad Hammamet. Siamo partiti da Roma nel primo pomeriggio con la Tunisair e devo dire che l’impatto non è stato dei migliori. La compagnia aerea non è niente di speciale ma in fondo è solo 1 ora di viaggio...
Scritto da: alla
tunisia una bella sorpresa
Partenza il: 30/04/2006
Ritorno il: 06/05/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Ciao siamo Laura e Roberto siamo qui per dare il nostro contributo e qualche consiglio per chi decide di andare in Tunisia in particolare ad Hammamet. Siamo partiti da Roma nel primo pomeriggio con la Tunisair e devo dire che l’impatto non è stato dei migliori. La compagnia aerea non è niente di speciale ma in fondo è solo 1 ora di viaggio quindi si può soprassedere. All’arrivo ci accoglie subito una brutta sorpresa, ci hanno forzato la valigia rigida, quindi siamo già straniti nel vederla danneggiata, la colpa comunque è mia, visto che era il compleanno di mio marito gli avevo comprato un ciondolo e per farglielo avere durante la vacanza lo avevo nascosto in valigia. Comunque non sono riusciti a prenderlo. All’aeroporto ci attende l’assistente del nostro tour operator, che ci conduce subito all’autobus che ci accompagna ad Hammamet, circa 80 Km da Tunisi. La città di Tunisi non l’abbiamo neanche vista, in un attimo eravamo sull’autostrada. Dopo circa 40 minuti siamo già arrivati. Noi alloggiamo in un hotel molto bello fuori dal centro di Hammamet, in una zona prettamente turistica ma molto molto bella. Le strade, larghissime, sono costeggiate da palme altissime e molto pulite, dopo la strada c’è subito la spiaggia ed il mare. L’albergo che abbiamo scelto si chiama Jasmine 4 stelle, ed è gestito dalla Springtour, operatore molto ben organizzato e anche abbastanza economico, noi abbiamo speso 420 euro a persona prezzo finito, per il trattamento all inclusive e partenza il 30 aprile (compleanno di mio marito) e quindi in mezzo c’era il 1 maggio e relativi ponti. L’albergo è tutto arredato in stile con piante dappertutto e pulitissimo, ha tre piscine di cui una riscaldata ed un efficiente centro benessere. Ci assegnano la camera e appena entriamo rimaniamo a bocca aperta, è grandissima, è composta da letto matrimoniale, un grande tavolo rotondo in maiolica da una parte sul quale spicca un grande cesto di frutta, un piatto con coltello e forchetta, e un bigliettino di benvenuto, vicino al tavolo c’erano due poltrone in ferro battuto grandissime e davanti al letto un mobile sempre in ferro battuto su cui c’era la televisione. I pavimenti sono tutti di maiolica decorati con colori vivacissimi che arrivano fin sopra il terrazzo dal quale si ha una meravigliosa vista del mare e di tutto il golfo con in lontananza il borgo di Hammamet (sarà bellissimo dormire con la portafinestra un po’ aperta e svegliarsi con il rumore del mare). Il bagno è composto da due stanze ben distinte, la prima con lavabo in muratura e subito vicino la vasca, naturalmente tutto rivestito di maiolica, la seconda parte del bagno è un’altra stanzetta dove sono alloggiati il Wc ed il bidet con rivestimenti naturalmente uguali. Forse l’unica pecca è che non c’era il minibar o meglio c’era il frigo ma non era collegato e completamento vuoto. Per un tipo di vacanza di riposo, come la vogliamo fare noi, abbiamo optato per il trattamento tutto incluso e devo dire che lo consiglio perché durante il soggiorno si poteva bere di tutto (birra e vino locali buonissimi) fino alla mezzanotte. Tutti i pasti erano a buffet, con il solito angolo dello show cooking con cucina internazionale in cui bisognava andare un po’ alla ricerca dei cibi più commestibili, ma comunque ci siamo adattati. Il primo giorno, dopo la solita riunione in cui gli operatori mostrano le varie escursioni ed il funzionamento dell’hotel, cominciamo a viverci un po’ di Tunisia. Usciamo ed andiamo sulla spiaggia dove facciamo una bella passeggiata per arrivare ad un porticciolo molto bello. Becchiamo subito la prima scottatura, ma veniamo subito a contatto con la realtà locale, ci sono tassisti che passano continuamente suonando il clacson per attirare la tua attenzione, e ti offrono passaggi, inoltre è quasi impossibile passare davanti ai negozi senza entrare in quanto c’è sempre qualcuno che ti chiama con una scusa per farti entrare dentro e venderti qualcosa. Nel pomeriggio andiamo a fare la prima escursione e cioè visita della medina di Hamamet (compresa nel pacchetto all inclusive). Di solito i tour operator offrono questa visita al prezzo di 10 euro, sappiate però che se si prende un taxi è facilmente raggiungibile (circa 5 min. Di auto) al prezzo da contrattare di 3-4 euro. Io sconsiglio di farla con i tour operator perché non vi danno nessuna assistenza, si limitano a darvi un orario e farvi trovare un pulmino che poi vi accompagna all’ingresso della medina e da questo punto in poi sarete da soli a gestirvi le due ore che vi danno. Noi appena siamo entrati dalla famosa porta delle mura siamo stati letteralmente bloccati al primo negozio con la domanda che poi vi faranno tutti in seguito “Quanto costa la carambola in Italia?”. Questo è solo uno dei modi che usano per farti entrare a fare acquisti nei loro negozi. Noi di solito per pura scelta cerchiamo i primi giorni di non acquistare niente ma di darci un po’ di tempo per capire cosa hanno di caratteristico, quali sono i prezzi medi e cosa ci può piacere mettere in casa, quindi in quel pomeriggio non abbiamo acquistato niente e ci siamo spinti oltre i negozi arrivando in una piazza da dove c’è l’accesso al fortino di Hammamet. Noi siamo andati a visitarlo pagando il biglietto al quale viene applicata una maggiorazione per fare le foto, e sarà così per tutti i monumenti che visiteremo poi. La città dall’alto della torre è bellissima e si nota subito il labirinto che formano tutti i vicoletti con le case che sono tutte una sopra l’altra, in particolare mi ha colpito molto il tetto delle case che è piatto a terrazza e che viene usato dagli abitanti come deposito, in pratica sopra i tetti ci mettono di tutto come fossero garage all’aria. Finita la visita siamo usciti di nuovo dalla parte vecchia e ci siamo concessi un coca cola fresca in un bar con la terrazza sul mare per la modica cifra di 80 centesimi l’una. Alle 17 in punto dagli altoparlanti sparsi un po’ ovunque sono cominciate le preghiere islamiche che hanno calmato in un attimo la frenetica vita del lungomare, ed è stato uno dei momenti più suggestivi del nostro viaggio, uno di quei momenti in cui tocchi con mano l’atmosfera islamica e la magia che può infondere e soprattutto ti rendi conto di essere davvero molto lontano dalla tua vita di tutti i giorni. Tornati in albergo concordiamo l’escursione di due giorni con l’assistente Springtour, che ci porterà fino al sud della Tunisia percorrendo 1200 Km. Vedremo il teatro romano di El jem, il sito di Mat Mata, visita delle case berbere, il deserto roccioso, quello sabbioso, il centro di Douze, il lago salato, la città di Tozeur le oasi di Chebika e di Tamerza, e poi dopo una bella scarpinata sosta a Kairuan e ritorno ad Hammamet, il tutto con accompagnamento di guida ed al costo di 80 euro a persona, fattibilissimo secondo noi. La nostra guida è un signore tunisino sulla cinquantina sempre vestito in giacca e cravatta con quel caldo e un buffo cappello a falda larga, si rivelerà comunque un accompagnatore formidabile. Parla un italiano perfetto anche perché si è laureato in Italia e durante il lungo tragitto ci darà un sacco di informazioni sulla vita politica e sociale della Tunisia insegnandoci anche le frasi arabe più usate nella quotidianità. Inutile dire che è stata una scelta azzeccata quella di fare il tour di due giorni, perchè anche se ci siamo ammazzati siamo riusciti a vedere tutte le cose più importanti, dedicando comunque alcuni giorni al riposo. Ci svegliamo prestissimo la mattina e dopo circa tre ore di viaggio siamo al teatro romano di El Jem. In pratica è una specie di colosseo costruito dai romani in mezzo al nulla, è conservato benissimo si può salire ai piani più alti dai quali si ha una visione unica del paese e della vasta pianura dove non c’è niente che la circonda. Si può scendere anche ai piani sottoterra per vedere le celle dei gladiatori e dei leoni che dovevano affrontare, devo dire che un po’ di impressione la fa. Si continua poi il viaggio e verso le 12 ci troviamo in uno scenario lunare, visto dall’alto si vede un serie sterminata di colline brulle che sembrano non aver fine, questo posto è Mat Mata, la terra dei famosi berberi che siamo poi andati a trovare all’interno dei loro alloggi che altro non sono che dei buchi scavati nella roccia in cui loro vivono buttati letteralmente per terra. Si continua il viaggio e verso le 18 arriviamo finalmente a Douse cittadina al ridosso del deserto del Sahara. Questa sosta merita un commento particolare; non potete capire l’emozione che prende quando si vede il deserto. Io l’ho vissuto come il raggiungimento di un mito, in fondo sin da piccoli nei film nei cartoni nei documentari abbiamo sempre sentito parlare del deserto e vederselo così cominciare sotto gli occhi e non riuscire a vederne la fine mi ha emozionato tantissimo. Non possiamo evitarci la famosa cammellata che io non volevo fare ma essendo in gruppo ci tocca per forza. Il tragitto sul cammello (che poi è un dromedario) dura circa un’ora e si svolge nel momento migliore della giornata, il tramonto. In pratica ci si inoltra di un km circa nel deserto si sosta circa 20 minuti e si ritorna indietro, non è molto per vivere il deserto ma è abbastanza per gustarne almeno per qualche minuto il grande silenzio, inoltre io ho affondato le mani ed i piedi nella sabbia che sembra cipria per la sua morbidezza, e ne ho portata a casa un po’ in una bottiglia di plastica. La notte ci siamo fermati in un albergo distante 200 metri circa che aveva la piscina termale calda ed anche se la stanza era abbastanza brutta tutto è passato in secondo piano. Non ho detto che durante il tragitto nel deserto sarete assaliti da ragazzi che vi rincorrono con i motorini per vendervi bibite fresche tenute in borse frigo, inoltre ci sono persone sui cavalli vestiti da beduini che vi chiederanno di fare delle foto: attenzione che poi vogliono i soldi. Il mattino dopo appena svegliati siamo partiti alla volta del lago salato e siamo arrivati dopo circa 2 ore di macchina.

Il lago salato non ha acqua ed è completamente attraversato da una strada asfaltata dritta. In pratica è una enorme distesa di sale che sprofonda per circa mezzo metro sotto al quale c’è acqua. Lungo la strada è pieno di bancarelle che vendono minerali e rose del deserto, i minerali li troverete di un color violetto, sono belli ma sappiate che sono colorati artificialmente perché al naturale sono bianchi. Tornati sulla strada abbiamo raggiunto Tozeur una città particolarissima perché tutti i palazzi erano completamente ricoperti di decori fatti di mattoncini e ceramiche veramente particolari. Lì ci siamo fermati ed abbiamo visitato un museo che illustrava le fasi salienti della vita tunisina: tutto bello. Abbiamo cambiato mezzo (prendendo delle jeep 4×4) e continuando la strada abbiamo raggiunto il deserto roccioso dove in alto ad una montagna sorge l’oasi di Chebika. Noi l’ abbiamo attraversato salendo lungo la montagna (si passa anche tra due massi enormi che distano tra loro circa 50 cm) e poi siamo ridiscesi visitando la cascata non molto alta ma bellissima e la piccola laguna che forma e si segue il cammino del fiumiciattolo contornato da palme meravigliose. Proseguendo ci hanno portato ad un’altra oasi chiamata Tamerza che ha dei paesaggi particolarissimi ma la cascata d’acqua non era niente di speciale. Abbiamo continuato poi con la strada che ci ha condotto fino al confine con l’Algeria e poi abbiamo cominciato la salita verso nord, abbiamo fatto la sosta pranzo e dopo qualche ora siamo arrivati a Keiruoan, terza città santa del mondo islamico. Dovevamo anche visitare la moschea, ma era l’ora della preghiera ed è saltata la visita; in compenso siamo rimasti bloccati circa un’ora e mezza perché una bambina della nostra comitiva si è sentita male e si è dovuto cercare un medico. La sera siamo di nuovo arrivati in albergo e dopo un tuffo in piscina e la dovuta cena siamo crollati a letto. Il giorno dopo ancora siamo rimasti in albergo dove ci siamo goduti le tre piscine ed il centro benessere dove a prezzi accessibilissimi abbiamo fatto saune e massaggi. Il tempo è poi trascorso tra shopping e nuotate in piscina (al mare c’era tanto vento fastidioso). Un altro consiglio che vi posso dare è di aspettare per l’acquisto dei vostri oggetti fino al venerdì che è il giorno di mercato di Nabeul, un paesino vicino ad Hammamet che propone una serie di mercanzie a prezzi ottimi. Per dare un giudizio finale io sono rimasta molto contenta della scelta fatta, non nascondo che a farci decidere di andare in Tunisia è stata la cifra piuttosto abbordabile del viaggio, ma non mi aspettavo tante cose da vedere così è stata una bella sorpresa.



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