Tunisia non in vacanza
Quello che vorrei scrivere della Tunisia non è il resoconto di una vacanza, ma di un soggiorno di quasi 3 mesi per la redazione della mia tesi, soggiorno che sta quindi a significare… vita vissuta a stretto contatto con i tunisini, con le loro tradizioni, i loro ritmi e i loro bellissimi posti. Ero stabile a Tunisi, tra l’altro abitavo dietro...
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Quello che vorrei scrivere della Tunisia non è il resoconto di una vacanza, ma di un soggiorno di quasi 3 mesi per la redazione della mia tesi, soggiorno che sta quindi a significare… vita vissuta a stretto contatto con i tunisini, con le loro tradizioni, i loro ritmi e i loro bellissimi posti. Ero stabile a Tunisi, tra l’altro abitavo dietro la via principale della capitale, l’avenue Bourguiba; per chi volesse fare un “Tunisia fai da te”, consiglio degli hotel proprio vicino all’avenue, dal prezzo irrisorio (tipo 7 dinari a notte) naturalmente con un servizio… irrisorio…! Ma almeno si è al centro, vicino a tutto e a tutti i mezzi di trasporto. Infatti – sempre per un Tunisia fai da te- è buono a sapersi che i mezzi di collegamento sono, in ordine di mia preferenza, i bus (affollati in genere), i treni (non frequentissimi durante il giorno) e i louages (pulmini a 9 posti che partono quando sono pieni; l’inconveniente è che si potrebbe dover aspettare diverso tempo, ma per le città principali partono abbastanza fitti). Quasi ogni fine settimana ho fatto delle gite nei più svariati angoli della Tunisia, e quasi sempre alloggiando da famiglie: va bene che non ci si può fidare di nessuno, ma i tunisini sono, generalmente parlando, veramente ospitali, amano gli stranieri, e offrono vitto e alloggio anche agli sconosciuti (e ci sono gli incoscienti come me che accettano…) Comunque, tra le mie città preferite cito Mahdia e Tozeur: Mahdia, sarà perché ho tanti amici là, sarà perché è una penisola affacciata nel Mediterraneo, è per me magica, e ogni volta che ci torno mi fa sognare: la fortezza sul mare, la moschea, la porta vicino la medina sono solo l’anticamera del vero spettacolo, a mio avviso, cioè il cimitero che ricopre la collina sul mare, e le rocce sottostanti, sulle quali si può camminare trovandosi praticamente sulla superficie dell’acqua, dietro, tra l’altro, la Bab el bhar – una delle poche porte rimaste delle antiche mura – anche questa direttamente sul mare. Per quanto riguarda Tozeur è un altro discorso perché si trova in mezzo al deserto e la magia che si vive lì è di altro ordine: sebbene sia una città come le altre, è una sensazione unica il sapere che dietro quelle case c’è una distesa infinita di sabbia, e che allo stesso tempo, nella città stessa, c’è un’oasi che richiude in sé un mondo a parte. Io ho visitato il tutto con una carrozza, guidata da un cocchiere e dal suo cavallo, per 15 dinari a testa (ma io e il mio amico, tunisino, abbiamo dovuto contrattare un bel po’) e dalla mattina al pomeriggio abbiamo visitato l’oasi, con il “museo-natura” dentro, il museo delle Arti e Tradizioni popolari, il museo Dar Chrayt, anch’esso con costumi e oggetti tradizionali, la montagna scolpita con la testa del poeta Abu-l-Qasim el-Chebbi, e il percorso Chaq Waq, con giardino botanico e zoo. Secondo me è consigliabile questo giro perché “l’autista” sa ciò che vale la pena esplorare e non perderete dunque tempo. Ho alloggiato in un hotel da 7 dinari a notte (anche qui ci sono), di quelli che se ci andasse un controllo asl farebbe un volo su Marte, ma diciamo che per una notte non si muore e comunque l’accoglienza dei due signori che lavorano lì ripaga tutto… mi hanno fatto dormire un po’ sotto le stelle, mettendomi un materasso sul terrazzo, poi mi hanno comprato la colazione il giorno dopo e offerto la cena (perché mi ero finita i soldi!) Questo secondo giorno ho fatto un giro allo Chott el-jerid, il lago di sale in cui… si può fare il bagno! i turisti generalmente non lo sanno, ma se vi affidate a un taxista ve lo farà fare sicuramente, è divertente anche se un po’..Irritante, comunque senza dubbio originale. Inoltre, se siete dalle parti di Tozeur, è indicatissimo fare anche un giro a Tamerza e Chebika, magari con un pulminetto turistico a circa 40 dinari (chiedete direttamente in loco, c’è l’ufficio turistico organizzato e più conveniente che un viaggio preparato dall’Italia). Mille altri posti sono bellissimi, ma tra questi mi limito a citare 1) Bizerta, intesa non tanto come città quanto come regione, infatti ha delle spiagge incantevoli, come Raf Raf (c’è anche una grotta con argilla naturale di cui impanarsi!) o Ghar el Melh: mezzo di trasporto migliore: louages + taxi. 2) Qlibia, nella regione Nabeul: anche questa città vanta una spiaggia bianca e un’ottima acqua (posto così bello che da qui anche molti tunisini decidono di salutare la loro cara Tunisia in direzione Italia…) Come ripeto, molti altri posti meritano di essere discussi, ma per ora mi fermo e mi dichiaro disponibile per qualsiasi richiesta di informazione! Un’ultima cosa che forse vale la pena dire è l’atmosfera che si respira durante il mese di Ramadan: avendo vissuto il digiuno sulla mia pelle, posso dire che è un mese incredibile, stupendo ed emozionante anche per chi non lo vive sotto il punto di vista religioso. Il vedere le strade svuotarsi progressivamente per poi rimanere DESERTE (peggio del Sahara!) all’ora della rottura del digiuno, il sentire i profumi dei cibi, del pane e delle spezie dalla tua finestra, l’udire il richiamo alla preghiera che ufficializza il permesso a mangiare, e l’assaporare quel dattero con latte dopo una giornata a bocca asciutta… ti lascia senza fiato, senza la capacità di poter descrivere realmente quello che si prova. E’ vero che per l’occidentale visitare la Tunisia a Ramadan non è forse il periodo migliore, ma è comunque un’esperienza interessante da provare; in ogni caso, i bar e alcuni ristoranti sono aperti durante il giorno- sebbene coperti da tende- i luoghi e i mezzi di trasporto sono meno affollati (almeno nelle ore più calde) e la sera si vive un’atmosfera unica, soprattutto nella seconda metà di Ramadan: i negozi sono aperti fino a tardi, ogni metro c’è una bancarella che vende qualsiasi genere di oggetti, e Tunisi intera di trasforma in un gigante mercato – souq- immerso nella tipica confusione araba… ma è proprio questa confusione che ti sorprende e allo stesso tempo ti fa sentire a casa, i sorrisi e i complimenti dei ragazzi che ti irritano e allo stesso tempo ti fanno ridere, l’esagerata gentilezza della gente e le esagerate contrattazioni cui bisogna imbattersi… che mi hanno fatto amare la Tunisia e me l’hanno fatta conoscere profondamente. Proprio perché ci ho abitato per un periodo, se qualcuno avesse domande un po’ fuori dalle comuni informazioni turistiche, marahbè bik! (=prego, benvenuti!)