Tunisia in 4×4 2

Tour della tunisia in fuoristrada
Scritto da: migliorinia
tunisia in 4x4 2
Partenza il: 28/02/2010
Ritorno il: 07/03/2010
Viaggiatori: 1
Spesa: 1000 €
TUNISIA 2010

DOMENICA 28\02\2010 Sveglia alle 4:15,partenza in treno per Bologna,sosta per la colazione con ricerca affanosa di un Bar Sport e della mitica Luisona.Trasferimento in autobus in areoporto,nessun problema per il check-in,attesa del volo.Volo tranquillo,scalo,comunicato solo al momento del check-in a Djerba.Arrivo a Monastir per le 13:30,si nota subito il cambio di clima ci sono ben 28 gradi.Dopo le pratiche doganali, abbastanza veloci per un paese africano, si parte in direzione del hotel El Mouradi,dove pernottero’ stanotte e da dove avra’ inizio il tour domani mattina.Provo a fare il bagno in piscina ma l’acqua e’ ghiacciata.Dopo aver organizzato i bagagli in maniera piu’ razionale,esco per vedere cosa c’e’ nelle vicinanze del nostro albergo/villaggio. Nelle immediate vicinanze della struttura, ad appena cinque minuti di cammino, ci sono tre grossi centri commerciali.Le merci vendute in questi tre posti sono: borse, cinture e portafogli imitazione dei marchi piu’ famosi; olio di oliva, spezie ed altri prodotti alimentari; ogni genere di cianfrusaglia e paccotiglia, il tutto rigorosamente made in China. Nonostante siano indicati i prezzi,alla fine bisogna contrattare lo stesso per avere lo sconto,tutti questi 3 posti sono desolatamente vuoti,sara’ o l’effetto della crisi, oppure il fatto che la stagione turistica non e’ ancora iniziata,sosta per un aperitivo in un bar che funge anche da internet caffe’.Cena di tipo internazionale in villaggio,dopo cena visione dell’inizio dello spettacolo della sera:Balli Lisci stile balera della festa dell’Unita’.Sigaro meditativo sulla spiaggia con una luna e una stellata, favolosa.Il silenzio cala alle 22:30

Note della giornata: I tre centri commerciali,ognuno con un tema diverso,dalle Hawaii al mondo dell’areonautica, con annesso bar\ristorante che presenta un menu’ ispirato ai vari pasti delle varie compagnie aeree

    Lunedi’ 1\03\2010 Sveglia alle 7 e dopo la colazione partenza incontro con la nostra guida Khaled, che ha dei modi di fare abbastanza militaresci.Assegnazione ai vari fuoristrada e partenza in direzione Takrouna,antico villaggio berbero,tuttora abitato,arrocato in cima ad un colle di 300 metri circa,da questa posizione si domina la campagna sottostante e in questo frangente la guida ci spiega,che in Tunisia,per quanto riguarda l’agricoltura, il proprietario e’ responsabile di tutto il processo produttivo,mentre il governo interviene per la trasformazione dei prodotti e la sucessiva commercializzazione fissandone il prezzo.I coltivatori,inoltre, per poter essere annoverati come tali,devono possedere almeno cento alberi,nel caso di piantagioni di frutti, ulivi o vite o 10 ettari di terreno per le produzioni cerealicole.Dopo la visita a questo paese si parte in direzione di Zaghouan,per la visita del tempio dell’acqua, luogo dove un tempo partiva l’acquedotto per rifornire di acqua Cartagine,posta a 128 chilometri.In questo frangente,Khaled ci spiega che la legge Tunisina impone la presenza della Bandiera e della foto dell’attuale primo ministro in tutti i luoghi pubblici,inoltre la presenza del monumento delle “Tre Volpi del Deserto” significa che quel luogo e’ tenuto sotto manutenzione dai carcerati che qui vengono impiegati per lo svolgimento di lavori socialmaente utili.Partenza quindi per Bou Agroub con sosta in itinere in localita’ Hamman Bent Jedidi,localita’ termale interamente gestita dallo stato, dove vengono affittate le case a chi deve fare particolari cure termali.Pranzo presso una cooperativa vinicola in localita’ Bou Agroub dove degustiamo il vino tunisino,c’e’ un rosso niente male, pranzo nella stessa localita’ con zuppa, delle strane creepes e carne di pollo con riso,arrivo a Kairouan nel primo pomeriggio, appena arrivati la nostra guida ci informa che il programma previsto,visita alla moschea e alla citta’ non e’ attuabile in quanto e’ in corso la preghiera, quindi,il tempo libero della mattina succesiva viene spostato al pomeriggio odierno.Dopo una breve sosta in albergo parto per girare un po’ la citta’.Cerco di entrare nella medina da quella che mi era stata descritta in albergo come porta principale,ma per tutte le persone che incontro non e’ quella.Locali e soprattutto una marea di bambini cercano di portarmi nei luoghi che ritengono i piu’ interessanti per loro,con lo scopo di ottenere una ricompensa, i 2 bambini che avevano preso,senza che io chiedessi nulla l’iniziativa di accompagnarmi,si lamentavano appena io volevo rallentare solamente il passo,trovati poi per caso le altre quattro persone con cui sono in jeep, facciamo gruppo assieme,veniamo poi portati in una casa di tappeti e finche’ non ci sediamo il proprietario della casa non ci lascia andare,una volta seduti, inizia ad elogiare i pregi, le caratteristiche e l’unicita’ dei suoi tappeti,riusciamo poi ad allontanarci e a vedere la medina,brulicante di gente e di richiami dei commercianti che invitano il cliente a fermarsi nel loro negozio.Dopo la cena,buona con dei dolci favolosi,usciamo per vedere la medina e la moschea in notturna,quello che colpisce e’ che seduti ai tavoli dei bar ci sono solo uomini le compagne degli altri 2 membri del nostro equipaggio sono le uniche donne in giro, dopo aver girato un po’ troviamo un altro gruppo del nostro tour e insieme torniamo in albergo. Note della giornata: l’abilita’ con cui la guida ha venduto 2 escursioni facoltative di cui una indicata sul programma mentre l’altra non era nemmeno menzionata.

    • La varieta’ di etnie che abitano la Tunisia apparentemente in pace

    Commento sull hotel La Kasbah: Hotel di proprieta’ dello Stato situato in un palazzo originario del medioevo,categoria cinque stelle,servizi all’altezza, cordialissimo il personale, tutti sanno almeno 2 lingue straniere.Camere con mosaici.Connessione internet disponibile a pagamento ad un prezzo ridicolo per gli europei, tuttavia non e’ compatibile con gli smartphones ma solo con i computer.Voto 9,5\10 MARTEDI’2 \03\2010 Sveglia alle 6:30,dopo una buona colazione in Hotel partenza per la visita di Kairouan,una delle 4 citta’ sante dell’Islam,e’ scritto infatti nel Corano che sette pellegrinaggi a Kairouan,sono equivalenti a un pellegrinaggio alla Mecca.Per prima cosa veniamo portati alla sede locale dell’ente del turismo per il pagamento, facoltativo, della tassa per fare foto, veniamo quindi condotti quindi sulla terrazza, dell’ente da dove si ammira una bella vista sulla citta’ e si vedono le 4 antiche cisterne che un tempo servivano per rifornire la citta’ d’acqua potabile, e oggi servono per l’abbeveraggio degli animali.La prima tappa e’ nella vecchia moschea,che attualmente viene utilizzata solo per battesimi e matrimoni,possiamo visitarla tutta, eccetto la camera di preghiera,in quanto non siamo mussulmani praticanti,bella si ma niente rispetto alla sfida tecnica della Moschea di Casablanca,che adotta materiali high tech assieme ai materiali della tradizione islamica.La seconda tappa e’ la visita della Medina,che avevamo gia’ visto con piu’ calma ieri,dato che la nostra guida ci fa correre come in una maratona,spiegandoci all’inizio il significato dei colori delle varie porte,azzurre famiglie mussulane,marroni famiglie ebree,la seconda tappa si conclude davanti alla moschea nuova.La terza tappa e’ in una casa di tappeti,ma dato che ne avevamo visitato una anche ieri pomeriggio,evitiamo la visita,proseguiamo quindi per la quarta tappa che e’ la visita del souk,dopo aver visto la parte commerciale,dove comunque gli abitanti fanno i loro acquisti,proseguiamo casualmente verso la parte del souk dove la gente comune fa i suoi acquisti,le merci messe in esposizione sono abiti di fattura poverissima, chiaramente made in china,fornelli,radio, pile tutto proveniente dal sudest asiatico, di merce made in tunisia si puo’ trovare solo,alcuni contenitori in metallo per alimenti e le loro superbe ceramiche.Pranzo in un ristorante gestito dallo Stato,ottima la location,e discreto il menu’ a buffet.Nel pomeriggio partenza per Tozeur distante quasi 300 km,durante il percorso ci fermiamo a Gasfa sede di alcune universita’ tunisine,anche qui facciamo un rapido tour della medina,davanti al cui ingresso troneggia un gigantesco ipermercato Carrefour,evidente simbolo di globalizzazione,proseguiamo quindi verso Tozeur dove arriviamo verso le 18:30.In questi 300 chilometri il paesaggio e’ cambiato in maniera repentina, si e’ passati dal verde e dalla presenza d’acqua delle zone nord ad un piu’ brullo e secco della zona sud.Mentre al nord erano assenti, con l’avvicinarsi al confine con l’Algeria iniziano a comparire numerosi distributori illegali di carburanti costituiti da diverse taniche di gasolio e benzina rossa,questa pratica e’comunque tollerata dal governo Tunisino.

    Dopo cena ci rechiamo come da programma a visitare il museo etnologico Dar Cheirat,costruito da un ricco possidente, questo museo raccoglie oggetti d’uso comune ,vestiti,monili e armi che venivano utilizzati in occasione del matrimonio,mentre il resto del gruppo esegue una visita particolareggiata, io Gianluca e Simona ci separiamo e ci fermiamo a fare foto dove non e’ consentito.Il silenzio cala verso le 22:00

    Note della giornata:

    • Il mercato autentico,e frequentato dai locali che abbiamo visto per puro caso a Kairouan
    • L’inutilita’ della visita al museo Dar Cherait

    Commento su Kairouan Kairouan, quarta citta’ santa dell’islam e’ una bella cittadina,tutto quello di storico che c’e’ da vedere sorge all’interno delle mura,vale la pena di girare la medina per la ammirare i suoi vicoli,dove a stento passa una macchina e per ammirare le porte multicolore.

    MERCOLEDI’3/03/2010 Anche stamattina sveglia alle 6:30,dopo la colazione si parte con le jeep leggere,senza bagagli in direzione Chebika,antico villaggio berbero,diventato ora patrimonio dell’umanita’,questo e’stato possibile tramite un accordo che proibisce ai berberi di abitare le antiche case locali,e in controparte ha costruito per loro nuove case popolari,fornite di acqua corrente ed elettricita’, un piccolo posto di pronto soccorso,ed un’altra serie di servizi,raggiungiamo con una piccola camminata su roccia un piccolo canyon dove Steven Spielberg ha girato alcune scene del film Alla Ricerca dell’Arca Perduta,il paesaggio diventa veramente brullo e da una sensazione di caldo,per fortuna siamo in marzo ed’e’ mattina presto,non riesco ad immaginare come possa diventare questo posto in agosto,ritorniamo alle jeep con una camminata che ci porta a guadare un rigagnolo d’acqua termale sulfurea,che nella stagione estiva non e’ presente.Puntiamo poi il muso delle macchine verso localita’ Tamerza,questo luogo e’ conosciuto principalmente per la presenza di un grosso albergo gestito dai gesuiti che serve da punto di appoggio per il pellegrinaggio ad un villaggio,disabitato, e visitabile solo con un particolare permesso,molto oneroso da ottenere, durante la settimana santa,questo villaggio berbero,anch’esso patrimonio dell’Unesco e’ famoso per avere all’interno del suo perimetro una chiesa,una moschea,e una sinagoga ed essere stato utilizzato da Franco Zeffirelli come set per alcune scene del film Gesu’ di Nazareth,dopo questa sosta proseguiamo su una pista verso Mides,altro punto dove e’stato girato un altro film,inoltre Mides e’ distante appena 4 chilometri dalla frontiera Algerina e si vede benissimo il confine tunisino,dopo una camminata sul ciglio di un canyon che trasmette una sensazione di aridita’ e ci fa capire che noi siamo nati in un luogo fortunato,ritorniamo verso Tozeur per il pranzo.

    Il programma del pomeriggio prevede la visita del centro di Tozeur,localita’ che ha ben poco da offrire,visitiamo il mercato dove si vedono esposte teste e ossa di cammello, e l’aria e’ ammorbata da odori di carne macellata,varie spezie e frutta,per 50 minuti bighelloniamo sotto un sole allo zenith,proseguiamo quindi per una localita’ imprecisata,dove ci fermiamo in quanto tutto il gruppo escluse 7 persone dovevano fare una visita facoltativa e nemmeno riportata sul programma,ad un giardino botanico.Mentre 2 persone rimangono di guardia alle macchine in cinque ci dirigiamo verso il centro del paese rappresentato dal triangolo che unisce moschea,centrale di polizia,stazione di servizio.Troviamo un bar e fatto storico per loro due donne sono sedute ad un tavolo con tre uomini.Dopo aver aspettato abbondantemente gli altri partiamo per Douz, a meta’ strada ci fermiamo lungo un rettilineo lungo almeno 4 chilomometri che costeggia il lago salato di Chott El Jerid,questo deserto di sale di cui da nessuna parte si vede l’orizzonte,vicino alla strada presenta una crosta salina che tende a frantumarsi come ghiaccio,mentre la crosta piu’ distante dalla strada e’ compatta e quasi inscalfibile,imbarazzante e’ il silenzio che vi e’ appena ci si allontana un po’ dalle altre persone,proseguiamo poi per Douz arrivo in albergo verso le 18.Dopo una nuotata nella piscina termale dell’albergo e dopo una buona cena, dove per la prima volta viene servito il pane berbero cotto alla piastra,ci troviamo tutti nel giardino dell’albergo per fumare un narghile’ in compagnia e parlare un po.Si va tutti a letto verso le 23:30

    Note della giornata

    • I tre tipi di deserto che abbiamo visto, quello di roccia il piu’ arido e brullo quello sabbioso,dove siamo arrivati e quello affascinate di sale

    Commento su Tozeur Tozeur e’ un piccolo centro urbano che serve come luogo di partenza per varie spedizioni,dal punto di vista turistico offre ben poco,e’ presente comunque un areoporto internazionale in grado di ospitare anche i 747,e collegato con l’areoporto di Milano Malpensa,e una stazione ferroviaria con un unico treno passegeri al giorno che collega Tozeur alla capitale in 10 ore. Commento sull Hotel El Mouradi Tozeur Hotel a gestione privata, conta circa 700 camere,tutte molto grandi,qualche problema di manutenzione.Gran varieta’ e quantita’ di cibi ai pasti.Internet presente via Wifi a pagamento 4 euro l’ora.Voto 6,5\10 Giovedi’ 4\03\2010 Sveglia con calma alle 7:30 e dopo la colazione si parte per l’esplorazione del deserto di sabbia,appena si arriva sulle dune gli autisti ci fanno divertire iniziando a correre come dei matti sulle dune,e a cercare di scavalcarle con la macchina,ci fermiamo quindi a Sabria, vicino a un gruppo di dune per saltarci sopra,qualcuno addiritura prova a scendere rotolando,e per sentire questa sabbia che e’ impalpabile,e ha la consistenza del borotalco,proseguiamo quindi,verso Nouail.altra oasi dove sorge un piccolo campo tendato,spartano utilizzato da altri tour operator,le nostre macchine puntano poi verso Zaafrane,che prende il nome dal fatto che in quell’oasi si produce lo zafferano.Qui dopo averci fatto vestire con la tunica,che originariamente era in cotone,oggi, e’in puro poliestere,e tiene parecchio caldo, e il copricapo da berberi, hanno insistito perche’ togliessi la mia kefiah in quanto troppo politicizzata,partiamo chi in dromedario, chi in calesse,trainato da un somarello per l’esplorazione delle dune come veniva fatta prima dell’avvento della motorizzazione di massa e come viene fatta ancora oggi,in luoghi difficili da percorrere con i fuoristrada,del dromedario impressiona il modo con cui si inginocchia fino a toccare terra e la rapidita’ con cui si alza improvvisamente da terra,per un’ora ciondoliamo tra le dune cullati dal incedere lento e sicuro dei nostri dromedari,nel frattempo si e’ alzato un po’ di vento che alza una discreta quantita’ di sabbia che modifica il paesaggio,e deposita un leggero velo di sabbia su tutta la tunica.Dopo questa piacevole esperienza ritorniamo in albergo per il pranzo e partiamo in direzione Ksar Ghilane,dove ci fermeremo in un campo tendato,durante il percorso,su una strada/pista costruita dai militari nel 2007,ci fermiamo in un bar,”Bar Solitaire” che presenta una collezione di biglietti da visita lasciati li dai vari viandanti,dopo aver fatto scorta,forse eccessiva d’acqua,ripartiamo per arrivare alla fine al campo tendato che e’ una grande delusione,piu’ che un campo tendato e’ un camping che assomiglia quasi ad un villaggio turistico,il paesello Ksar Ghilane li vicino e’ quanto di meno desertico uno si possa aspettare,tutto il complesso sorge all’ombra di un gigantesco ripetitore per la telefonia mobile,tutte le strade sono illuminate poi da lampioni,fotovoltaici,e in mezzo al paese ho contato almeno cinque distributori di carburante pseudo legali,nel nostro campo c’e’ una grossa tenda che serve anche da ristorante,ma in questo periodo e’ chiusa,si utilizza l’altro ristorante costruito in muratura,le tende a sei posti sono costituite da una base in muratura e sopra un telo tenuto su da tre pali e dispongono dal tramonto a mezzanotte dell’illuminazione elettrica,in qualche tenda c’e’ pure una presa di corrente,secondo quello che dice la nostra guida l’energia prodotta per alimentare il campo proviene dal sole,dal vento e occasionalmente da un gruppo elettrogeno che ci tormentera’ le orecchie con il suo rumore fino alla mattina,per fortuna qualcosa di non eccesivamente sfruttato dall’uomo c’e’,una piscina,meglio definirla,pozza, d’acqua termale a 32 gradi che sgorga dal sottosuolo,dopo essere stati un bel po’ in questa piscina andiamo a vedere il tramonto sulle vicine dune,lo spettacolo e’ di per se molto bello anche se la magia del silenzio del deserto viene interrotta,dai continui passaggi di quod e fuoristrada e dall’insistenza di un cavaliere che voleva a tutti i costi farci fare un giro sul cavallo arabo,una razza abbastanza nervosa,dopo cena che avviene in uno squallido stanzone,che fa tanto mensa aziendale,ci rechiamo sulle vicine dune per vedere il cielo stellato.L’assenza di luna,di luci artificiali e di umidita’ mostrano un cielo fantastico che rarissime volte mi capitato di vedere,peccato non conoscere qualche nozione di astronomia per poter riconoscere le stelle.Si va a letto verso le 22:30

    Note della giornata:

    • Il bellissimo cielo stellato fa riflettere su quanto piccoli siamo rispetto alla grandiosita’ dell’universo
    • Il ciclista svizzero tedesco solitario che ho conosciuto che sta cercando di completare il tour della tunisia su uno strano incrocio tra bici da corsa e mountain bike
    • I 5 motociclisti tedeschi che un italiano,organizzatore della maratona delle sabbie ha recuperato dopo che si erano persi,nonostante i gps, vicino ad una duna.
    • Commento sull’hotel Douz Sun Palm Hotel gestito dallo Stato,dispone di tutti i confort camere un di dimensione medie,presenti 2 piscine una esterna con acqua fredda e una interna con acqua termale,c’e’ pure un centro massaggi.Percorsi interni un po’ contorti,conviene passare per il parco esterno.Connessione Wifi gratuita e compatibile con tutti Voto 9\10

      Venerdi’ 5\03\2010

      Sveglia verso le 6:30 e poi tutti a vedere l’alba,lo spettacolo e’ magnifico,anche se qualcuno del gruppo sostiene che non e’ una vera alba,dato che il sole e’ gia’ troppo alto,invece lo spettacolo e’ magnifico,tutto quello che c’e’ attorno assume una colorazione rossastra che vira lentamente all’arancione e deboli raggi iniziano anche a produrre un piacevole effetto di calore,dopo questo autentico spettacolo della natura passiamo a fare colazione,che viene in parte autogestita,dato che la guida,gli autisti e pure noi frughiamo nei vari armadi per tirare fuori tazze bicchieri,affettare il pane,dopo colazione partiamo in direzione Chenini attraverso una pista di ottanta chilometri,per decine e decine di chilometri non ci sono punti di riferimento,si procede in una sorta di navigazione strumentale tramite il continuo controllo della bussola e dell’orologio,attorno a questa pista rocciosa che ci agita come in uno shaker, non c’e’ assolutamente il nulla,ogni tanto si intravvedono dei tubi lasciati li attorno che servono come pezzi di ricambio per un gasdotto che scorre sotto suolo,ogni tanto si intravvedono alcune baracche,abitate dai pastori e qualche ripetitore di telefonia mobile.Dopo 2 ore di viaggio arriviamo a Chenini,antico villaggio berbero con le tipiche case costruite con roccia calcarea,oggi e’ venerdi’ il giorno festivo per i mussolmani, quindi tutte le attivita’ commerciali dovrebbero essere chiuse,in questo villaggio dall’aspetto arrocato e con tutte le case che hanno le tipiche porte azzure,vivono ancora numerosi gruppi famigliari,che rifiutano la modernita’ anche se poi quasi tutti hanno l’antenna parabolica e la tv alimentata da batterie che portano a caricare nella vicina citta’,non c’e’ nessuno tranne il nostro gruppo in giro e la sensazione che provo e’ quella di visitare un villaggio abbandonato.Dopo la visita ci viene servito il pranzo del venerdi’ o della festa consistente in minestra d’orzo,cous-cous con carne di capretto o agnello,per dolce le tipiche corna di gazzella,che non sono altro che pasta sfoglia con dentro le mandorle,dopo pranzo ripartiamo per Kar Ouled Soltane,antico villaggio berbero,anch’esso patrimonio dell’umanita’ dove i berberi avevano costruito delle case a 3 e piu’ piani con rudimentali scale esterne,che servivano per accedere ai granai posti nella parte superiore della casa,mentre girovaghiamo per la moschea abbiamo la possibilita’ di sentire il sermone dell’Imman,anche se non capisco l’arabo il tono di voce usato dall’officiante e’ un tono di accusa e duro,come nelle nostre messe insomma.Arriviamo a Tatouine nel primo pomeriggio,dopo aver fatto un bagno,mai cosi’necessario,dopo 2 giorni di polvere studiamo il modo di passare il pomeriggio,in sei partiamo quindi per vedere la vicina citta’ di Tataouine,dopo aver ricevuto notizie da parte di Gianluca e Simona che le attivita’ commerciali li erano aperte,infatti la citta’ e’ ancora brulicante di vita e cosa ancora piu’ importante non e’ colonizzata dal turismo di massa,solo alla fine della nostra passeggiata per caso troveremo due turiste francesi,ne approfittiamo per visitare il Souk ancora brulicante di vita e qualche pasticceria che sparge un boquet di odori deliziosi.Rientriamo in albergo per la cena e per un narghile’ in compagnia,a letto verso le 22:00

      Note della giornata:

      • Il luogo autentico che finalmente siamo riusciti a visitare

      Commento sul campo tendato

      Se uno si aspetta il classico campo tendato che ha visto nei film o nei documentari,con i fuoristrada chiusi a riccio e le tende nel mezzo,con un falo’ scoppiettante la sera dopo cena allora qui si trova nel posto sbagliato.Il nostro campo assomiglia ad un camping che sta aspettando le autorizzazione per poter diventare villaggio turistico e dotare quelli che si fermano qui di ogni comfort, come gia’capitato ad alcuni campi nelle vicinanze che pubblicizzano le loro tende con aria condizionata,il nostro e’ il classico misto tra scomodita’,servizi in comune, e piuttosto sporchi,e un minimo di comfort,corrente elettrica nelle tende,ristorante in muratura,servizio di vigilanza.Anziche’ una valutazione scrivo alcuni consigli,anziche’ il saccopelo come consigliato da catalogo,portatevi un sacco lenzuolo,dato che le coperte vengono fornite,utile avere con se un asciugamano che non viene dato e obbligatoria una torcia dato che di notte dopo mezzanotte tolgono la corrente,infine consiglio piu’ importante le scarpe prima di coricarvi mettetele sopra la tenda saranno protette da eventuali entrate di animali,ma date sempre un occhiata prima di infilarvele.

      Sabato 6\03\2010

      Oggi e’ prevista la tappa piu’ lunga,nel programma sono indicati 340 chilometri ma in realta’ ce ne sono almeno 100 in piu’,la mia sveglia avviene presto,alle 5:30 con il canto del Muezzin che invita tutti alla preghiera,riesco comunque a riappisolarmi fino alle 6 ora ufficale della sveglia,dopo la colazione partenza in direzione Mamata che con 600 metri di quota rappresenta la nostra cima Coppi,breve sosta per fare alcune foto, e proseguiamo poi visitare l’albergo dove George Lucas ha girato diverse sequenze del film Star Wars,quest’albergo non ha niente di particolare sono solo alcune cupole bianche con le camere scavate nella roccia,se siete dei cinefili,troverete pero’ interesse nel bar dell’albergo dove sono state allestite le scene originali del film,proseguiamo quindi per visitare una casa troglodita nelle vicinanze,che e’ una casa scavata a circa 10 metri di profondita’ nella roccia per difenderse dagli animali e dal caldo,questa casa, fa parte di un gruppo di famiglie troglodite che sono socievoli e amanti delle visite,nella parte esterna si trovano un orto,un forno interrato per il pane,che secondo me viene usato pochissimo,dato che le pareti sono fredde e non c’e’ traccia di cenere,e la cisterna dell’acqua potabile riempita o dalla pioggia o tramite autocisterne.L’interno della casa e’ spartano e presenta tutti i moderni comfort esclusa l’aria condizionata e il frigorifero,tutte le stanze dispongono di lampadine elettriche,adirittura del tipo a risparmio energetico,in salotto poi troneggia un bel televisore a schermo piatto.La socialita’ della signora si manifesta quando usciamo per andarcene anche se e’ ormai l’ora del tramonto,

      dato che si pone in attesa delle mance dei turisti,come se Francorosso o gli altri tour operator non la pagassero affatto per il disturbo arrecatogli,proseguiamo quindi per Gabes,per il pranzo che avviene ad orari da tedeschi alle 11 del mattino,dopo circa due ore di viaggio arriviamo a Sfax,una delle piu’ grosse citta’ della Tunisia da vedere c’e’ praticamente solo la medina che e’ rimasta tale nel corso degli anni e non e’ stata fortemente adattata peri i turisti,addirittura, un regolamento vuole che i trasporti interni siano effettuati con carretti a mano e non con camioncini,come la maggior parte delle medine anche questa e’ divisa in quartieri,quello alimentare,quello del ferro della pelletterie e via dicendo,ad ogni cambio di quartiere,eccetto per il mercato alimentare,cambiano i generi venduti ma non la colonna sonora,un urlare incessante e una continua musica rap /araba diffusa dai potentissimi impianti dei negozi di cd.Dopo la sosta nella medina ripartiamo in direzione El Jam,qui a differenza del sud dove potevamo tranquillamente viaggiare in convoglio una macchina dietro l’altra,ricompare un traffico caotico,i nostri autisti sono costretti a lavorare di cambio e clacson per evitare di perdersi,sulla vicina autostrada ci ricompattiamo e proseguiamo tranquilli verso El Jam dove sorge l’anfiteatro,principale ed unica attrazione turistica del luogo,come in tutti gli anfiteatri venivano organizzate battaglie di gladiatori,dove veniva messa in palio la cittadinanza romana, attorno all’anfiteatro e’ pieno di negozietti e bar che vogliono farci entrare a tutti i costi o per una spremuta o un caffe o solo per vedere in quanto loro sono onesti.Arrivo a Sousse verso le 18:30.Dopo cena si passa del tempo in compagnia. Note della giornata

      • Lo shock causato dal rivedere,dopo tanti giorni di pace e calma un traffico caotico con le macchine che cercano un varco i tutti i modi.
      • La pioggia che ha iniziato a cadere questa sera e ci accompagnera’ fino alla partenza

      DOMENICA 7\03\2010 Sveglia con calma, del gruppo di 29 persone siamo rimasti solo in 7, e abbiamo complice il volo al tramonto tutta la giornata a disposizione,il tempo non e’ bello ma decidiamo comunque di andare a visitare la medina,l’idea sarebbe quella di andare in autobus,per provare anche questa esperienza,ma appena usciti 2 tassisti ci offrono lo stesso percorso alla stessa tariffa dell’autobus,accettiamo e partiamo,arriviamo subito alla medina,e rispetto a quelle che abbiamo visto negli altri giorni qui c’e’ una novita’ manca, a causa di lavori completamente l’energia elettrica ed e’ come fare un salto nel passato di molti anni quando questi negozi erano rischiarati da tenui lumi a petrolio e candele,iniziamo a girare per il mercato della frutta bellissimo da vedere e con un mosaico di profumi che qui in Italia non si riesce a trovare,a causa della troppa standardizzazione e della distanza che percorrono i prodotti prima di arrivare al punto di vendita.Iniziamo quindi a fare ai primi acquisti sottoponendoci a delle snervanti contrattazioni,dopo aver acquistato tutto quello di cui avevamo bisogno cerchiamo un ristorante per il pranzo,veniamo fermati casualmente da un cameriere di un ristorante li vicino e decidiamo di fidarci,la fiducia e’ ben posta,mangiamo bene e di sicuro prodotti freschi dato che molti alimenti vanno addirittura a comprarli al mercato.Dopo mangiato ritorniamo in albergo dove attendiamo l’autobus l’areoporto.Volo tranquillo anche se in ritardo di un’ora arrivo a

      per Verona per l’1:00

      Note della giornata:

      • Nessun evento degno di nota

      Commento sul Hotel Club Kantaoui Albergo grande circa mille stanze,camere molto spaziose con anche un divano letto,non e’ presente l’asciugapelli nei bagni, 2 piscine all’aperto,diversi ristoranti e bar,la struttura e’ quindi quella del villaggio turistico,presente anche un servizio di animazione,una sala giochi mal messa e 2 biliardi.Nel ristorante, a buffet,pulizia impeccabile e contenitori termici caldo/freddo per gli alimenti onnipresenti,unico difetto i camerieri trattano in maniera diversa i clienti di passaggio da quelli stanziali,un bicchiere di acqua gasata li mette in crisi.Connessione internet compatibile solo con i computer e a pagamento,se avete necessita’ di collegarvi meglio uscire e andare al locale Sunflower,che offre la connessione in cambio di una consumazione.Voto 5\10 Commento su Sousse La citta di Sousse va divisa in due parti la prima e’ quella autentica e vera dove si trova la Medina e i suoi caratteristici negozietti,ed ‘e’ la classica citta’ araba con le viuzze strette i minareti e le case senza finestre sulla strada,la seconda invece e’la citta’ formata dai grandi complessi turistici da mille stanze,dove la cosa piu’ importante e’ la standardizzazione,vicino ad ogni villaggio turistico sorge almeno un centro commerciale che vende di tutto,e purtroppo rappresentano anche un pugno nell’occhio.

      Commento sulla Tunisia La Tunisia e’ un paese Mussulmano confinante con Algeria e Libia,il fatto di essere in contatto con la Libia,paese fondamentalista islamico,impone,soprattutto alle donne molte limitazioni,come girare con il volto coperto, e rimanere segregate in casa,nei locali pubblici,infatti, si trovano solamente uomini le uniche donne che girano da sole sono persone anziane,non e’ presente la liberta’ del Marocco.Diverse etnie popolano,apparentemente in pace la Tunisia.Il primo ministro Ben Ali’ e’ onnipresente nelle sue gigantografie,alcune obbligatorie per legge,altre invece messe nei propri esercizi commerciali da parte di privati cittadini, come primo ministro e’ molto amato dalla popolazione e’ attualmente al suo quinto mandato consecutivo e sta cercando di dare strutture sanitarie di buon livello a tutta la nazione gratuite per alcune fasce della polpolazione,con un ticket del 20 % per le rimanenti.Recentemente ha introdotto dei livelli minimi salariali che non si discostano molto dalle paghe che prende a volte un lavoratore in nero dell’edilizia in Italia.Utilizza molto i militari e i carcerati con incarichi di “protezione civile” rifornimento idrico in zone disagiate, costruzione di infrastrutture pubbliche,gestione della nettezza urbana.La Tunisia,almeno nella parte piu’ a sud sta cercando la sua via di ecosostenibilita’,affidando la produzione di energia elettrica il piu’ possibile a pannelli solari,purtoppo sulle strade rurali che abbiamo percorso si trovano ancora cumoli di plastica e immondizia,assente in tutte le citta’ visitate la raccolta differenziata. Commento sul tour Bel tour,anche se le distanze indicate sul programma sono nettamente inferiori a quelle reali,la formula utilizzata e’ quella della pensione completa con bevande escluse,si mangia spesso nei ristoranti dello stato,ma scordatevi il vero cous-cous,quello che mangiamo infatti e’ una versione,leggermente diversa dato che altrimenti sarebbe troppo carica di spezie.Alla sera e’ presente sempre la cucina internazionale.Utile portare con se una torcia,preziosa nel deserto ma anche in qualche albergo.Attenzione all’acqua negli hotel raramente e’ potabile fate quindi scorta di bottiglie nelle soste in citta’. Commento sulla guida Ha modi milatareschi,conta i tempi al secondo lascia poco tempo in tutti i posti,medine musei,moschee,ci porta, ma forse questa e’ la politica di Francorosso,solo in un negozio,una casa di tappeti,piu’ che parlare grida poco,ma risponde comunque a tutte le domande che abbiamo fatto.Il primo giorno pretende gia’ l’adesione a due escursioni facoltative una segnalata sul programma l’altra no.Voto 8,5\10 Autisti delle jeep Favolosi si trovano a guidare anche 400 chilometri al giorno con macchine stracariche su strade che variano dall’asfalto alle dune di sabbia.Un’autista addirittura improvvisa uno show tra le dune scenendo e risalendo mentre la macchina faceva un girotondo.Voto 10\10 Negozi e mercati Vendono di tutto,il prezzo fisso non esiste ogni oggetto va contrattato,con trattative snervanti,il pagamento con la carta di credito e’ possibile solo nei grandi centri commerciali o nei negozi di tappeti. Areoporto di Monastir Areoporto con vocazione prettamente turistica,check-in rapidi,controlli di sicurezza e doganali veloci,riconsegna dei bagagli all’arrivo nella media.Unico difetto la totale assenza di informazioni sullo stato dei voli,bisogna attendere davanti al gate finche’ non viene aperto.Nella media i prezzi dei duty free e dei punti di ristorazione.Internet potrebbe essere presente ma e’ difficile da captare voto 4\10 Compagna aerea Tunisair Compagnia di bandiera tunisina,offre addirittura le proprie strutture per l’addestramento dei piloti di altre compagnie,utilizza aerei moderni Boeing 737 o Airbus A321,discreto il catering,posti a sedere nella norma.A bordo c’e’ pure il duty free che e’ piu’ conveniente di quello a terra.Voto 8/10 Areoporto di Bologna: Caotico, sia al check-in sia nella riconsegna dei bagagli,cari i punti di ristorazione e i duty free.Internet disponibile a pagamento.Voto 3\10



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