Tunisi in fuoristrada

Alla scoperta della Tunisia tra sugheri e conifere, tra dune d’argento alla ricerca di pozzi salesiani con sottofondo di musica tradizionale.
Scritto da: kumari
tunisi in fuoristrada
Partenza il: 09/10/2010
Ritorno il: 23/10/2010
Viaggiatori: 13
Spesa: 2000 €
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Alla scoperta della Tunisia tra sugheri e conifere, tra dune d’argento alla ricerca di pozzi salesiani con sottofondo di musica tradizionale.

Indice dei contenuti

Dal 9 al 23 ottobre 2010

In breve:

Siamo partiti dall’Italia con i nostri fuoristrada, eravamo in 13 persone con 5 mezzi.

Km percorsi in Tunisia 2.360 di cui di asfalto 634

Cambio 1 euro = 1,92 (in dogana)

Costo benzina 0,96 dinari al litro

Spesa complessiva a testa 1.300 €

Itinerario:

10/10 Tunisi pernottamento a Cap Zebib (asfalto)

11/10 Verso Ain Draham pernottamento (asfalto e fuoristrada)

12/10 resti romani Dougga – Le Kef pernottamento campo (asfalto)

13/10 Giugurta – Hidra – Gafsa pernottamento in hotel (asfalto)

14/10 Col Halfaya – Jebel Tebaga – Douz pernottamento in hotel (fuoristrada)

15/10 Avvicinamento a Tembaine campo nelle dune

16/10 Ain Oudette pernottamento campo (fuoristrada)

17/10 El Mida pernottamento campo(fuoristrada)

18/10 Ksar Ghilane – Matmata pernottamento Hotel(fuoristrada)

19/10 Ksar Ghilane pernottamento campo (fuoristrada)

20/10 Ksar Ghilane Germessa pernottamento Hotel

21/10 Trasferimento e pernottamento a Hammamet (asfalto)

22/10 Imbarco Tunisi

9 ottobre 2010

Visita dell’Acquario di Genova in attesa dell’arrivo degli altri componenti della comitiva, che hanno passato la nottata ad ultimare i lavori sulle vetture… Al porto alle 13.30 ci accodiamo all’ingresso per Tunisi. Trascorriamo il tempo che rimane fino all’imbarco osservando gli altri mezzi, camion immensi con gomme alte quanto me, per non parlare degli ammortizzatori, dei quali imparerò qualcosa durante il viaggio. Ci sono veicoli molto folkloristici, con sedili zebrati, un raduno di 500, per non parlare delle varie moto e dei tunisini con gli scooter stracarichi di borse, valigie e pacchi. Sandra e Mery si occupano delle procedure per le cabine e per i mezzi, e dopo aver espletato le procedure doganali come gruppo alle 17 cominciano ad imbarcare i mezzi che vengono sistemati nella pancia del traghetto. Cominciamo a prepararci ad affrontare il mal di mare visto che le previsioni davano mare molto mosso, per cui via con cerotti dietro le orecchie, strani polsini che ci facevano pensare a Spiderman… Alle 18 partiamo e alle 18.30, però locali, siamo già seduti a cena, neanche fossimo in ospedale. Assaggio per la prima volta l’harissa con le olive. Che tutti apprezziamo. La palpebra ci cala presto…prima delle 22 tutti a letto

10 ottobre 2010 – Km percorsi 70

Sveglia alle 8 colazione e cerchiamo di sbrigare le pratiche doganali ma abbiamo dovuto aspettare il capitano in quanto avevamo lasciato il libretto del mezzo in stiva…nessuno sapeva che bisognava tenere con noi la carta di circolazione del mezzo (in dogana la chiamano la carta grigia). Alle 12.30 pranzo verdurine tagliate sottili con il tonno e couscous con agnello. Alle 15 sbarchiamo, in dogana per vidimazione carta per auto più permesso. Ad una macchina sequestrano il CB in quanto è illegale, verrà restituito al rientro. Finalmente usciamo dal porto e ci incontriamo con Matteo che ci è venuto a prendere. Pioviggina ma ci sono 25 gradi. Seguiamo Matteo per una settantina di km fino a Cap Zebib dove abita. Conosciamo Pepe e le sue 4 amiche. Ceniamo in terrazza per merito di Caterina carbonara, arrosto con patate, tiramisù, annaffiato da vino e come digestivo averna. Visto la bravura di Caterina le suggeriamo di aprire un B&B. Alle 23 a letto

11 ottobre 2010 – Km percorsi 174

Alle 5 sveglia muezzin…cielo stellato per cui sarà una bella giornata. Colazione in terrazza grazie anche a Slim che ci porta delle freschissime, buonissime e gigantesche brioches. Partiamo alle 9 e dopo 156 km sosta lungo la strada pane e salsa verde piccante. Paesaggio incredibile in mezzo a boschi di sughero con la parte inferiore dei tronchi rosso sangue in quanto avevano appena tolto il sughero, strada tutta in salita. Zona di Ain Draham. Cena in Chalet vento molto forte, ci scaldiamo davanti al caminetto bevendo grappa di mirtilli e facendo la conta degli alcolici per il deserto partono le risate a nastro…c’è proprio una bella atmosfera

12 ottobre 2010 – Km percorsi 251

Colazione in veranda. Partenza per le 9 in quanto aspettiamo il panettiere che ci porta il pane fresco appena sfornato. Enzo dice che non gli era mai capitato di alzarsi prima del fornaio!!! Alle ore 11.30 arriviamo a Dougga, sole ma ventilato ci sono 23 gradi. Prendiamo la guida che si chiama Eddi. Un signore molto simpatico che parla un ottimo italiano con la battuta pronta. Optiamo per fare il giro del sito di un’ora e mezza. Ci mostra degli angoli molto interessanti, perfino una casa di appuntamenti. Usciamo alle 13.20. Una macchina della polizia ci dà strada…la stessa cosa aveva fatto stamattina un camion, si ferma sulla strada principale per farci passare anche se noi veniamo da una strada laterale sterrata. Pranzo in una rosticceria vicino ad una pescheria, pollo patatine fritte e verdure fresche tagliate sottilmente. Dopo un po’ di strada Matteo ci porta in un Hammam dell’epoca romana appena ripristinato. È un gioiellino. Maschi da una parte, usciranno anche delle foto…. Donne dall’altra. Ambiente un po’ buio, acqua caldissima, ci sono già delle donne locali che si stanno facendo degli impacchi ai capelli… Per accamparci per la notte dobbiamo attraversare un piccolo torrente oltre il quale bisogna salire su una strada sterrata….Maurizio mi preannuncia il mio battesimo…e così sarà…ci impantaniamo tra le risate generali ci tirano fuori con il verricello e scattano i flash, perfino 2 cani si sono accomodati sulla riva che guardano con curiosità le manovre Campeggiamo in una bella conca tra conifere e alberi vari. Pensavo di aver perso il mio libricino di viaggio e Maurizio gentilmente mi riporta indietro a controllare prima che venga buio, lo troverò infilato sotto il sedile!! Appena sistemati e aperti i tavolini con sopra stuzzichini, vino bianco e rosso, arrivano 2 poliziotti in divisa più 2 in borghese che ci suggeriscono di cambiare posto in quanto siamo vicini al confine con l’Algeria. Matteo parla con loro e ci lasciano stare. Accendiamo un fuoco e assistiamo al sorgere delle stelle e vediamo anche alcune stelle cadenti. Attorno al fuoco partono risate anche perché pensiamo sia molto tardi visto che è buio pesto e siamo stanchi morti…scopriamo che sono le 19.30…..ci siamo già abituati ai ritmi africani che vengono scanditi dalla luce del sole e dal buio della notte. Come dolce mangiamo una gubana che Antonella cerca di tagliare con la luce psicadelica che Marino le sta facendo con la sua lampada. Per digestivo c’è da scegliere tra grappa ed averna…. Dietro i monti in lontananza si susseguono i lampi dei temporali…sembrano fuochi d’artificio che per un attimo illuminano il cielo….poi solo stelle e anche Marino riesce a vedere la via lattea nel suo splendore.

13 ottobre 2010 – Km percorsi 281

Mi sveglio all’alba e faccio una passeggiata lungo l’argine del torrente. Piano piano assisto al risveglio della vita sull’altra sponda: si accendono i primi fuochi e i cani cominciano ad abbaiare. Il sole comincia a colorare i contorni delle colline e a scaldare cose e persone. Facciamo colazione e partiamo alle 8.50. Ci sono 15 gradi. Paesaggi simili al Gran Canyon dove l’acqua ha eroso la terra, molto particolare. Rompiamo un fanalino in un passaggio stretto, niente di che lo recuperiamo per poi incollarlo con lo scotch trasparente. Foto di gruppo presso un Mirador Mentre percorriamo questi paesaggi tra tanta terra arata e sparuti piccoli insediamenti di persone e animali improvvisamente sbuca fuori da un rottamaio/discarica di ferri arrugginiti un uomo “invisibile” che si teneva con le mani i “vestiti” fatti di plastica….rimorso per non esserci fermati per sapere se aveva bisogno di qualcosa… Arriviamo alla spettacolare Tavola di Giugurta, una fortezza naturale con la punta piatta, alta 1271 metri e accessibile tramite scalini scolpiti nei fianchi della montagna. Il panorama dalla cima si perde a vista d’occhio e si vedono i primi villaggi dell’Algeria. Passeggiamo con la compagnia di un forte vento tra le rocce, ci inoltriamo in una grotta e poi un uomo ci fa entrare in una piccola costruzione bianca che ci dice essere stata la “casa” di un marabut (un uomo santo). Pranzo con omette e pane fresco. Partiamo alle 13.30 30 km di sterrato e poi 140 di strada asfaltata fino a Gafsa. Per aggirare la città attraversiamo una discarica a cielo aperto nella sabbia e magicamente, grazie a Matteo, usciamo proprio di fronte all’Albergo che ci ospiterà per la notte. Cena in Hotel e alle 22 a nanna.

14 ottobre 2010 – Km percorsi 277

Partenza alle ore 9. Ci sono 20 gradi. Percorriamo gole sassose e quando scolliniamo panorama a perdita d’occhio bordato all’orizzonte da monti marroni che sembrano savoiardi ricoperti da cacao. È incredibile vedere questi monti senza cima sembra che una mano sia passata con un coltello per livellare tutte le punte e far così risaltare, sempre che ce ne fosse bisogno l’azzurro africa del cielo!!! Nel percorso sterrato che seguiamo ad un certo punto troviamo i binari della ferrovia….e dei piccoli gruppi di uomini che stanno seduti sotto il sole che ci chiedono dell’acqua che gli diamo. Facciamo foto con le jeep una in coda all’altra sull’unico binario!! Il paesaggio è così surreale che mi aspetto che possa arrivare un treno a vapore da un momento all’altro!! Arriviamo al lago salato sullo sfondo dell’orizzonte i rilievi si colorano di rosa con le nuvole bianche sospese nel cielo azzurro africa!!! Primo assaggio spettacolare di dune: sabbia come borotalco con tonalità avorio e striature sul rosa pallido…mi emoziono…che ci posso fare a me il deserto fa questo effetto, mi emoziona!! Sosta pic nic per il pranzo, in questo contesto tutto è più buono e ti mette in pace con il mondo. È ventilato e ci sono 27 gradi. Foto di Marino con l’autoscatto…uno spasso!! Tanto per cambiare!!! Ripartiamo alla volta di Dous ci fermiamo a fare benzina. Poi andiamo in centro dove parcheggiamo “sulla piazza”. Ci sediamo ed incontriamo Arbi che ci accompagnerà nel deserto. Facciamo un giro nei negozi che circondano la piazza, Mery, Sandra ed io ci facciamo un tatuaggio con l’Hennè, dopo aver ripreso il tipo che ha venduto a Marco una maglietta di cotone ad un prezzo troppo alto!!! Le ziette rompiballe scendono in campo troppo tardi, vero Marco!!! Organizziamo di festeggiare il compleanno di Enzo con una torta, ma penso visto l’ora come faremo?? Nessun problema Arbi conosce una pasticceria, ci andiamo con Matteo. Nessun problema decidiamo la dimensione e cosa far scrivere sulla torta. Arbi diligentemente sillaba più volte le lettere, specialmente le doppie, al pasticciere a rassicurarsi che non commetta errori di ortografia….un mito!!! Andiamo al ristorante dove Matteo aveva prenotato. Sarà una serata riuscitissima sotto tutti i punti di vista a cominciare dal cibo (Briq, una specie di omette ripiegata e fritta ripiena di uovo patate lesse tagliate a dadini e tonno, dita di Fatima gigantesche, per non parlare delle corna di gazzella, vero Marino!!).Ad un certo punto si spegne la luce, noi pensiamo ad un black out…., invece i camerieri entrano con la torta per Enzo e tanti lumicini…. Ad un certo punto i discorsi partono per la tangente, tra Alcaselzer, supposte Berretta e chi c’era si ricorderà senz’altro il resto, tra lacrime per le risate a crepapelle, ed il cameriere che sembrava essere la versione di colore di Jim Carrey, per le

espressioni buffe del volto che per la cadenza nel parlare…..

Ringraziamo Enzo per averci offerto la cena.

Partiamo verso l’hotel dove dormiremo, la strada asfaltata è bordata dalle palme e da dune e la volta celeste comincia a riempirsi di stelle e una luna luminosa quasi piena per metà fa capolino…. Arriviamo all’Hotel El Faouar (spero che il nome sia corretto), non aveva l’acqua calda, ma i sanitari compresa la scatola dello sciacquone era ricoperta da graziose piastrelle stile cinese con rappresentazione di fiori e fogliecolorate, probabilmente tempo fa era molto bello ma gli servirebbe una manutenzione profonda.

15 ottobre 2010 – Km percorsi 101

Partenza alle ore 9.00 20 gradi cielo nuvoloso. Entriamo nel deserto da Sabrya. Incontriamo dune di sabbia finissima come talco di color bianco. Il primo ad impiantarsi nella sabbia è Marino, seguito da Roberto e da Riki. Well water pista poi a seguire duna Azed e pranzo a Jebel (piccola montagna) la piana delle gazzelle che hanno recintato a tutela delle gazzelle appunto, che però non abbiamo avuto la fortuna di vedere, lungo sterrato con pietre e dune a forma di budini. Aggiriamo il monte Taimbain e presso il pozzo e relativo abbeveratoio Matteo collega un grosso tubo di plastica nero e lo fa passare sopra il portapacchi del suo V80, posiziona sul terreno un tappetino di plastica ed ecco servita una piacevole doccia in pieno deserto. Il pozzo è alimentato da un pannello solare. Varie foto per immortalare la doccia. Campo per la notte in mezzo a dune ocra chiara e qualche cespuglio verde che da movimento al panorama. Ceniamo a base di pastasciutta al pomodoro e dal pane che Arbi ha cotto nella sabbia. Ottimo così come il te alla menta che ci serve nel servizio di bicchieri della sua mamma con dei deliziosi pinoli che danno un tocco in più alla bevanda calda. Per dolci abbiamo gli strucchi e come digestivo il pelinkovac (chissà se si scrive così!!) Ci sediamo accanto al fuoco e ci sbellicchiamo dalle risate grazie ai racconti di Marino sui suoi trascorsi scolastici. Arbi trova un piccolo scorpione e Antonella scopre dietro alle sue spalle un piccolo serpente che altro non è che una cintura nera che “gli amici” hanno messo per “aiutarla” a superare le sue paure circa gli animali che girano nel deserto. Penso che sia servito in quando nei giorni a seguire comincerà a camminare in infradito. Verso le 4.30 si scatena un temporale con tuoni e fulmini e si alza il vento che mi fa paura anche per quelli che sono in tenda.

16 ottobre 2010 – KM percorsi 64

Ci alziamo con un sole meraviglioso e con il vento che fa “fumare” le dune. Il tragitto si snoda tra dune morbide e sinuose con “un su e zò romantico e belissimissimo” come dice Marino. Affrontiamo una duna altissima con conseguente discesa profonda che io mi godo in macchina con Adriano, Mery e Sandra. Maurizio invece parte in quarta tanto che in fondo né lo fotografo né con la telecamera lo riprendono, presi come sono dallo spostarsi vista la discesa a manetta che ha fatto… Siamo circondati da dune molto suggestive…sembrano create dalla paletta di un abile gelataio… Troviamo un pastore di dromedari (non ho idea se si definiscano così) seduto sotto il sole in mezzo alle dune, ne ha 5 da badare… ci chiede se abbiamo dei biscotti. Con sé non ha niente tranne i vestiti che ha addosso ed un bastone, la cintura se l’è fatta con una fibbia che probabilmente dei motociclisti hanno perso…mi stupiscono la calma e la serenità che emana…chissà a cosa pensa nelle lunghe ore e giorni che sta da solo in mezzo al deserto…che ci sia qualcosa a cui pensare? Oppure la pienezza del deserto ti aiuta a non pensare a niente ma ti consente di stare in pace con te stesso e con il tuo io più profondo?? Ci aspettano una serie di saliscendi mozzafiato. Ad un certo punto mentre aspettiamo gli altri Arbi mi chiama e mi dice di prepararmi a vedere una cosa bellissima…infatti dopo alcune dune l’orizzonte si apre e davanti ai miei occhi vedo in lontananza una macchia verde intenso…siamo arrivati a Ain Ouaddette. Sorgente di acqua calda in mezzo al deserto. Incredibile!! Sono le 15.30 decidiamo di goderci l’acqua calda e il sole. Ci prepariamo con spuntini e vino a goderci il tramonto in tutta tranquillità. Come cena jota (spero si scriva così) a volontà, strucchi e averna….

17 ottobre 2010 – Km percorsi 50

Ci polleggiamo in ammollo nella pozza e ci godiamo il sole e la sabbia, c’è perfino l’ombrellone meglio che a Sistiana!!! e partiamo alle 13.30 attraversiamo la porta facile d ingresso a Ain Ouadette. Ritorniamo indietro affiancando il piccolo e grande Becanise e bellissime dune alte e rosate. Matteo si impianta di traverso, capita anche ai migliori e questo lo rende più umano!!!.Assistiamo ad uno degli migliori tramonti che il viaggio ci ha riservato. Arriviamo al pozzo di El Mida, che altro non è che un buco nel terreno con variopinti contenitori di plastica appoggiati sul terreno per essere utili a chi arriverà dopo e avrà bisogno di tirare su l’acqua. Sembrerebbe che si stia preparando una tempesta di sabbia, vento forte e lampi in lontananza, sembra che ci siano due fronti temporaleschi. Allestiamo il campo con le macchine in circolo a proteggere la tavola comune per la cena e le tende. Dopo un po’ di tempo improvvisamente tutto si placa e noi ci possiamo godere la cena (gulasch e polenta morbida) in armonia ed allegria. Ci godiamo l’ottimo pane di Arbi assieme al te alla menta. Ci raccogliamo attorno al fuoco a guardare le stelle, Marino nel frattempo è impegnato a scavare un pozzo salesiano….è quasi inutile raccontare le risate che si sprecano anche da chi si è già ritirato in tenda!!!.. Mi allontano tra le dune, mi sembra una sera magica, la luna rende le dune argentate, il silenzio pieno che senti il battito del cuore amplificato, lontano sullo sfondo continuano i lampi ad intermittenza che rendono il posto dove siamo accampati ancora più intimo e raccolto.Incontro Rossella che prova le mie stesse sensazioni.

18 ottobre 2010 – Km percorsi 126

Alba piuttosto fredda in quanto c’è ancora molto vento e le dune hanno ancora una colorazione sul grigio argento. Partiamo presto alle 8.00 dopo aver fatto colazione, ci sono 15 gradi. Ksar Ghilane dove ci fermiamo per il pranzo. Ci sono capre bianche e nere da tutte le parti. Le più intraprendenti si arrampicano sui rami dei tamerici per raggiungere i germogli più teneri. Oasi con tantissime palme cariche dei caschi di datteri che sono protetti dall’acqua da celofane gialli e bianchi. È il periodo di raccolta dei datteri. Beviamo un tè al baretto Smarttourism poi partiamo per Matmata. La strada è piena di guadi e pozzanghere piene di acqua gli “autisti” si divertono a correrci dentro a tutta velocità e ad alzare l’acqua fangosa. Nel contempo si susseguono alte colline brulle di color sabbia tutte punteggiate da cespugli verdi che conferiscono al paesaggio un aspetto lunare mentre nel cielo, sempre azzurro africa, galleggiano nuvoloni bianchi. L’ultimo pezzo di strada è molto dissestato e la strada è rotta in più punti. L’acqua nel corso degli anni ha scavato la roccia calcarea e in più di qualche anfratto crescono palme altissime e gli uomini nei punti più riparati hanno piantato gli ulivi. Mi sembra di essere entrata in un paesaggio da presepe, ci sono anche i muli che trasportano i loro padroni. Arriviamo a Matmata alle 15.45 Decidiamo di prendere una guida locale affinché ci faccia vedere una casa tipica berbera, entriamo in una casa diventata museo, mentre il tramonto infuoca il cielo carico di nuvoloni neri. Lo spettacolo della natura supera ogni immaginazione. Mentre il giorno si sta ritirando è suggestivo anche il muezzin che richiama i fedeli alla preghiera L’hotel è una vecchia casa berbera, le camere sono scavate nella roccia e sono più in basso rispetto alla strada, sono fresche d’estate e calde d’inverno. Visitiamo anche l’hotel dove sono state girate alcune scene di un film della serie Star Wars (chiedere a Marino come si pronuncia….). Decidiamo di dormire in 7 in una camerata (la n. 18) e ci definiamo i fantastici sette nani.

DOTTO = Marino, per i suoi trascorsi scolastici CUCCIOLO = Marco, perché è il più giovane della compagnia BRONTOLO = Maurizio PISOLO = Lorena, perché pisolo di continuo EOLO = Antonella, perché gonfia i materassini MAMMOLO = Arbi GONGOLO = Matteo, che gongola perché tutto sta andando per il meglio

Assieme ad Antonella ci fermo a parlare fuori della camera. Dal fondo del foro alzando gli occhi vediamo la luna ed un paio di stelle cadenti Al risveglio qualcuno rimprovera ad Arbi di aver russato tutta la notte e lui risponde che lui non russava ma che era MUSICA TRADIZIONALE. Troppo simpatico! Ci mettiamo a ridere all’unisono.

19 ottobre 2010 – Km percorsi 232

Partiamo alle ore 8 ci sono 13 gradi. Ci aspettano 48 km di strada ghiaiosa e tortuosa. I fianchi dei monti riportano delle unghiate lasciate dall’erosione della pioggia. Molto particolari. Ad un villaggio trovo una donna berbera sulla porta della sua casa ci sorridiamo e le chiedo se posso fare una foto e lei mi dice di si e vuole che la facciamo assieme. È dolcissima e ha un buon profumo di vaniglia. Chouarnakh valle molto ampia con alti monti marroni che chiudono l’orizzonte sulla destra. C’è un vento freddo ci sono solo 14 gradi. Gli abitanti hanno chiuso con dei muretti gli appezzamenti di terreno dove hanno piantato ulivi e dove coltivano quello che gli serve. Deve aver piovuto molto in quanto gli ulivi sono tutti in ammollo e dall’alto sembrano tante piscine. Rossella simpaticamente commenta dicendo che qui sono tutti ricchi visto che hanno tutti la piscina! Prendiamo la strada asfaltata fino a Medenine e ci avviamo per rientrare su Ksar Ghilane, lasciamo la strada per prendere una pista e Matteo lancia una sfida raggiungere il fortino da soli. Quindi 4 km di dune che facciamo ognuno per conto nostro fino al fortino. Maurizio decide di provare una strada per conto suo senza seguire il navigatore. È bravissimo ce la fa in 22 minuti. Aspettiamo gli altri per poi ritornare assieme a Ksar Ghilane per il tramonto. Mentre gli uomini del gruppo approfittano per far un bagno nella pozza di acqua calda, io assieme a Rossella, Manu, Sandra e Mery entriamo in un bel hotel per salire in cima alla torretta, dalla quale si gode una bellissima visione sul palmeto e sul deserto che circonda Ksar Ghilane, si vedono alcune carovane di dromedari che stanno portando i turisti a vedere il tramonto dal deserto. Oramai è buio quando saliamo in jeep per andare nel luogo dove Matteo ci ha fatto preparare la cena. Ci sono 20 km da fare nel deserto, ad un certo punto sembra di esserci persi, nel tornare indietro troviamo un pic-up con un fanale solo che sta proprio andando dove dobbiamo andare noi…mai caso fu più fortunato, ma più verosimilmente era tutto calcolato!!!! Arriviamo ad un campo tendato tipo berbero che ci accoglie con dei lumicini che posizionati sulle dune e davanti alle tende danno al posto un non so che di primitivo e accogliente nello stesso tempo. Il campo è tutto per noi entriamo in una tenda illuminata da candele c’è una bellissima tavola apparecchiata con piatti e ciotole dell’artigianato locale, molto d’effetto e di buon gusto. Facciamo un brindisi con il vino che ci resta mentre Rossella cucina una carbonara per quelli che non mangeranno il couscous che ci hanno preparato e anche per chi vuole solo assaggiarla visto che era buonissima!! Marino ci parla del suo compagno Ercolino e degli ossi delle costicine…..inutile raccontare delle risate che ci siamo fatti!! La maggior parte di noi dorme nelle tende, io assieme ad Antonella e Marino, che ringrazio ancora per l’ospitalità. Serata splendida luna quasi piena, manca solo uno spicchio piccolissimo, che colora le dune di argento. Dormito benissimo.

20 ottobre 2010 – Km percorsi 170

Sveglia alle 7 non c’è vento e ci preparano la colazione all’aperto, lasciamo a Matteo il resto delle vettovaglie che ci sono avanzate….potremmo ripartire per un altro giro e non patiremmo senz’altro la fame….abbiamo abbondato!! Partiamo per Ksar Ghilane alle 9.30 dove dopo le foto di rito e un po’ di tristezza lasciamo Arbi. Il cielo si sta velando e ci sono 17 gradi. Orizzonte vastissimo chiuso a 180 gradi da monti color rosa e la piana tutta punteggiata da cespugli e palme verdi, mentre la strada verso Tataouine taglia a metà la piana. Sono commossa, senza parole. Ricordo di aver letto da qualche parte che quando l’anima è piena trabocca attraverso le lacrime che dagli occhi scendono verso il cuore. Ed è così che mi sono sentita.Arriviamo a Old Guermessa a circa 20 Km da Tataouine, villaggio berbero ormai abbandonato che visitiamo con una guida che è sbucata dalle rovine… interessante vedere come avevano costruito le loro case e come avessero diviso la parte abitata da quella dove venivano stipate e conservate le provviste per l’intera comunità. Riprendiamo la strada incrociando un raduno di Due cavalli, verso l’hotel che ci accoglierà per la notte, a 8 km da Tataouine, circondato da monti con la cima tagliata di netto e la strada che si incunea dentro. Ci riposiamo in piscina allietati da Marino che solo per noi impersona Batman…(io sono riuscita ad immortalarlo sono in versione da tempo libero, non con il mantello viola!!) non abbiamo parole, solo lacrime per via delle risate che non riusciamo a fermare. Marino lasciatelo dire SEI UN MITO!!! Alle 17 partiamo per andare a visitare un granaio a Ksar Ouled Soltane. Ottimamente restaurato è una costruzione su 4 piani ed è disposto attorno a due cortili. Manco farlo a posta arriviamo precisi precisi per il tramonto che ancora una volta decide di deliziare i nostri sensi colorando d’oro le costruzioni attorno a noi e che ci godiamo dalla cima. Prima di rientrare in hotel facciamo un breve giro per Tataouine, piccoli negozi e piccoli laboratori di meccanici in piena attività. Acquistiamo mandorle e arachidi caramellate da un ragazzo che li faceva sul suo carretto. Con noi ha fatto giornata!! Rientro in hotel aperitivo con il vino locale Moscat e come salatini ceci e semi di zucca. Lle 20 cena a buffet, poi ci mettiamo in bar a guardare le foto fin qui fatte. Come digestivo prendiamo il Tabarin (che ci viene servito con il contagocce, tanto è che siamo costretti a fare il bis!!)

21 ottobre 2010 – Km percorsi 486

Sveglia alle 7 colazione e partenza alle 8.30 per Hammamet. Ci sono 13 gradi. Lungo la strada ci fermiamo a El Jem per la visita dell’arena molto ben conservata. Facciamo una visita all’interno, intanto che Matteo fa lavare le macchine soprattutto dal sale del lago salato, mentre Marino è l’unico che si vuole portare a casa il fango e la sabbia del viaggio! Takrouna un bellissimo borgo sulle colline, piccolo museo di attrezzi a fianco di un bellissimo locale caratteristico di una donna francese molto carina. Rossella scopre che i massi su cui erge il borgo è pieno di conchiglie fossili, veramente tantissime, una cosa incredibile!! Hotel a Yasmine Hammamet. Cena in hotel con la sorpresa della torta che Slim ci ha fatto preparare per celebrare il nostro viaggio con la loro agenzia. Dopo cena una passeggiata fino al porto, non c’è nessuno in giro. Decidiamo di rientrare in hotel e andiamo presso il bar dove c’è un cantante di colore con una bella voce. Come arriviamo noi smette di cantare e il Michael Jackson tunisino fa mettere su musica dance. Ci buttiamo sulla pista per il ballo di chiusura, special guest Marino e il suo Ercolino, come recita il manifesto che pubblicizza la serata!!!

22 ottobre 2010 – Km percorsi 78

Partenza alle 8.30 ci sono 17 gradi e c’è un bel sole. Arriviamo a Tunisi e ci fermiamo al Carrefour per alcune compereRitroviamo Slim che ci accompagna in Medina mentre Matteo va a completare le pratiche burocratiche per salire sul traghetto. Troviamo a fatica un parcheggio perché a Tunisi c’è un incontro internazionale di capi di stato e ci resta veramente poco tempo per girare per la medina. Vorrà dire che ci torneremo in un prossimo viaggio! Alle 12.30 arriviamo a La Goulette dove ci imbarcheremo, mangiamo l’ultima baguette tunisina con dell’ottimo formaggio fresco che ci ha procurato Matteo, spendiamo gli ultimi dinari e/o i primi euro con dei venditori ambulanti molto insistenti ma anche simpatici che fanno la spola tra noi e il negozio per cui lavorano. Seguono i saluti e i ringraziamenti a Matteo e a Slim per l’ottima organizzazione del riuscitissimo tour della Tunisia, Entriamo in porto, sbrighiamo le formalità doganali e Adriano recupera il suo CB, attendiamo in coda per un bel po’ prima di poter entrare in traghetto. Alle 16.30 saliamo sul ponte per assistere alla partenza.Ci mettiamo in bar per le prime considerazioni a impressioni a conclusione del viaggio con l’immancabile birra, a più di qualcuno cade la palpebra per cui viene giustamente immortalato. Siamo tutti molto soddisfatti sia per quello che abbiamo visto sia della stupenda compagnia che ci siamo fatti. È stata proprio una bellissima esperienza sotto tutti i punti di vista.

23 ottobre 2010

Arrivo a Genova in perfetto orario dopo aver pranzato a bordo. Le pratiche di sbarco si sono svolte abbastanza rapidamente. Lasciamo Genova e ci ritroviamo al primo autogrill per bere un caffè espresso e per salutarci promettendoci di incontrarci a breve per vedere tutte le foto.

Personaggi ed interpreti principali:

Matteo: il passionario della terra che abbiamo visitato e dei motori con cui la si può visitare.

Marino: il romanticissimo Batman del deserto che accompagnato da Ercolino ha fatto da animatore nelle “lunghe” serate.

Antonella: la Dama dal turbante rosso fuoco.

Roberto: il profondo conoscitore della Tunisia che comunque si stupiva e gioiva dei bei paesaggi che vedevamo sfilare sotto i nostri occhi

Rossella: la donna dei punti GPS e la fotografa ufficiale del tour, nonché Capo Chef.

Marco: il meccanico al seguito, che in questo viaggio ha trovato delle zie un po’ pressanti.

Maurizio: lo sprinter del deserto per la sua caparbietà e capacità di guida.

Ricki: il punto di colore del viaggio…l’arancione del suo mezzo ed il rosso dell’harissa della quale è un profondo estimatore, così come dei dolci.

Adriano: l’autista del veicolo meno considerato visto gli innumerevoli difetti strutturali, con grosso disappunto della legittima proprietaria.

Enzo: il fotografo ufficiale del tour.

Manu, Sandra, Mery e Lorena: le passeggiatrici.



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