Trieste, costa Slovena e Croata
Io e il mio fidanzato abbiamo viaggiato in macchina partendo dalla provincia di Treviso; siamo arrivati a Trieste che abbiamo visitato, poi abbiamo trascorso la notte nel piccolo paese di Trebiciano. La domenica mattina siamo partiti per Capodistria, poi abbiamo proseguito fermandoci a Parenzo, a Orsera e concludendo l’itinerario godendoci un tramonto nella splendida Rovigno.
I costi sono stati ovviamente quello della benzina (che non so stimare dato che in Croazia come molti abbiamo approfittato per un pieno a costo ridotto, comunque credo sui 40 euro), quello del B&B di Trebiciano (55 euro spesi benissimo), e i pasti (di cui due al ristorante e due in autogrill o paninoteca; sui 90 euro totali). L’arrivo a Trieste e’ stato complicato dalla difficolta’ nel trovare parcheggio: appena si e’ materializzato un buchino dopo lunghe e difficoltose ricerche, abbiamo scoperto che il parchimetro accettava soltanto monetine e quindi non avremmo potuto fermarci piu’ di un paio d’ore. Decidiamo che se poi avessimo desiderato fermarci piu’ a lungo saremmo tornati al parcheggio per prendere un altro bigliettino, ma due ore sono bastate per la visita di Piazza unita’ d’Italia e per arrampicarci fino alla bellissima cattedrale di San Giusto sbirciando tra le viuzze pittoresche.
Soddisfatti della visita e della visuale sul Golfo di Trieste, abbiamo mangiato un trancio di pizza e abbiamo liberato il nostro ambito posto macchina dirigendoci verso il castello di Miramare. Il mio fidanzato (messicano) lo vedeva per la prima volta e non c’e’ bisogno di dire che lo spettacolo offerto da architettura e natura in questo sito e’ indimenticabile. Seguendo la strada per Duino abbiamo deciso di percorrere il sentiero Rilke: un tracciato di tre km con un panorama mozzafiato sulle scogliere sottostanti, purtroppo lievemente deturpato da un sottostante impianto per la depurazione delle acque nere che diffonde un odore orribile su una parte del sentiero. Si dice che il poeta Rilke abbia avuto l’ispirazione per le sue Elegie Duinesi percorrendo questo sentiero… Siamo certi che al tempo non ci fosse ancora traccia dell’impianto, se no queste elegie sarebbero state ben diverse (probabilmente piu’ simili all’Inno al Corpo Sciolto di Benigni).
Visto che dopo questa passeggiata il sole ha iniziato a tramontare ma noi non eravamo ancora stanchi, abbiamo deciso di visitare il museo civico della Risiera di San Sabba. Mi ci avevano portato in gita alle elementari (*__*) e il mio ricordo era ancora piuttosto vivido; desideravo pero’ rendere partecipe il mio fidanzato di questo doloroso periodo della storia europea. La Risiera e’ un lager tristemente unico nel suo genere: il forno crematorio (distrutto dopo il 25 aprile ma dalla ciminiera visibile a perpetua memoria) si trovava a poche distanze dalle cellette dei prigionieri, che arrivavano a rendersi conto di quel che succedeva. Alla Risiera venivano giustiziati soprattutto prigionieri politici; la mostra perennemente allestita e’ ricca di testimonianze storiche e personali. L’ambiente e’ estremamente tetro: i decenni che sono passati non sono riusciti ad intaccare il ricordo degli orrori che si sono svolti in questo ex stabilimento per il confezionamento del riso.
Un po’ scossi dalla visita siamo tornati in centro citta’ per una cena in trattoria; ne abbiamo trovata una (La Piazzetta) che compensava le porzioni un po’ scarse con molta gentilezza e soprattutto lasciandoci entrare con il nostro cagnolino (e’ vietato entrare in Risiera con un cane; il nostro pero’ e’ un chihuahua di piccole dimensioni e durante la visita del museo ha dormito nella mia borsa senza mai farsi notare, sfiancato dal sentiero Rilke e dalla passeggiata nel parco di Massimiliano a Miramare).
Dopo cena ci siamo diretti a Trebiciano, a 8 km da trieste: qui abbiamo subito trovato il nostro b&b che e’ risultato essere una delle note piu’ positive del nostro viaggio (B&B Le Casite, Trebiciano). Si dorme in un graziosissimo appartamentino ricavato da una vecchia casa carsica deliziosamente restaurata: le pareti di pietra danno un’impressione impagabile di trovarsi in mezzo alla natura; i servizi sono moderni e pulitissimi. La sorpresa piu’ gradevole e’ stata la colazione: brioches e dolci fatti in casa dagli attentissimi proprietari. Inoltre sono ben accetti gli animali e si noleggiano bicilette gratuitamente… Senza dubbio uno dei migliori posti dove abbia passato la notte nel corso dei miei viaggi.
La mattina dopo, rinfrancati dalla notte nel villaggio silenzioso e dall’abbondante colazione, ci siamo diretti in Slovenia percorrendo la strada costiera e fermandoci a Capodistria. Abbiamo passeggiato un’oretta per la citta’, girando a caso per le viuzze e i palazzi in pietra d’Istria; poi ci siamo diretti verso Parenzo (Croazia). Nonostante non ci fosse sole, Parenzo ci ha colpiti (io, che l’avevo gia’ vista in estate, e il mio ragazzo che non l’aveva mai vista). L’antica cattedrale con i mosaici bizantini (patrimonio dell’umanita’ dell’Unesco) e le viuzze bianche perfettamente restaurate, unite ad un meraviglioso pranzo a base di pesce consumato nella Torre Pentagonale hanno reso indimenticabile il nostro breve soggiorno. Abbiamo proseguito il nostro itinerario visitando Orsera e la sua bellissima spiaggia (d’estate riservata ai nudisti), purtroppo senza poterci tuffare visto che non risucivamo nemmeno a togliere il cappotto. Lo spettacolo dell’acqua trasparente e dei frutti di mare sulle rocce ci ha pero’ indotti a prometterci reciprocamente che saremmo tornati in questo posto all’inizio della stagione estiva.
L’ultima citta’ che abbiamo potuto visitare nel corso del nostro breve fine settimana e’ stata Rovigno, probabilmente la piu’ bella: gli scorci di mare che appaiono all’improvviso mentre si percorrono le viuzze scoscese che conducono alla cattedrale sono l’immagine piu’ bella che ci siamo portati a casa.
Laura e Joel