Três Cavaleiros alla scoperta del Brasile

Viaggio fai da te con la famiglia verso le mete principali del Brasile
Scritto da: leonegirellone
três cavaleiros alla scoperta del brasile
Partenza il: 22/08/2019
Ritorno il: 14/08/2019
Viaggiatori: 3
Spesa: 3000 €
L’idea di fare questo viaggio è nata quasi per caso parlando dello stage che mio figlio doveva fare in Brasile; ho pensato: “perché non unire l’utile al dilettevole?” e mi sono buttato a capofitto ad organizzarlo. L’attività più impegnativa è stata prenotare i moltissimi voli di cui avevamo bisogno per visitare il maggior numero possibile di luoghi nei pochi giorni che avevamo a disposizione. Utilizzando i vari siti di comparazione e quelli delle compagnie aeree sono riuscito ad incastrare tutto. Comprati i voli, ho prenotato gli hotel, sempre con l’aiuto dei vari siti di comparazione ed infine ho affrontato le formalità burocratiche; soprattutto fare le vaccinazioni obbligatorie è stato molto difficoltoso in quanto i tempi d’attesa dell’asl sono biblici e per ottenerle in tempo utile ho dovuto approfittare delle rinunce di altri utenti via via che le varie strutture della mia regione rimettevano a disposizione gli appuntamenti.

Finalmente è arrivato il 22 agosto e nel tardo pomeriggio siamo saliti sull’aereo. Alle 7 di mattina del giorno successivo, io e mio figlio di 19 anni arriviamo a Sao Paulo con volo Alitalia sfruttando una promozione che ci ha fatto spendere circa la metà. Naturalmente è arrivato con un ritardo di quasi due ore. Qua ci aspetta l’altro figlio di 25 anni. Prelevo un po’ di contanti a un bancomat (consiglio: usate il meno possibile i bancomat all’interno degli aeroporti e comunque solo quelli di grandi banche che vi addebiteranno delle commissioni ma a cambi accettabili invece non usate i bancomat con scritto atm che fanno una triangolazione fra euro, dollaro e real a cambi assurdi) e poi ci dirigiamo verso l’hotel e visto che ancora non conoscevamo usi e costumi prendiamo un taxi prepagato a un desk interno all’aeroporto. Negli spostamenti dei giorni successivi invece abbiamo usato i taxi ordinari a circa un terzo in meno o, quasi sempre, uber (che in Brasile è molto usato) spendendo ancora meno. Lasciamo i bagagli all’hotel Calstar, centrale, buono per una notte e iniziamo a girare per la città visitando prima la parte più “popolare” e monumentale del Mercato e di Praca da Sé, poi il quartiere giapponese intorno a Libertade e infine la via dei grattaceli di avenue Paulista; insomma una vera immersione shock nello spirito brasiliano fatto di tradizioni popolari, di povertà, di allegria e di voglia di modernità. Rimani con dentro tante sensazioni contrastanti ma comunque positive. Cena vicino all’hotel alla Churrascaria Boi na Brasa dove abbiamo mangiato della buonissima carne.

Al mattino presto ci aspetta il volo per Sao Luis con cambio a Brasilia. Durante questo nostro tour abbiamo preso molti aerei, soprattutto Tam ma anche Gol e Azul e tutti si sono dimostrati di buon livello, con aerei moderni, puntuali e servizi di qualità. Il centro di Sao Luis ci ha lasciati un po’ interdetti. Sembra di entrare in una città dell’ ‘800 senza che da allora sia mai stata fatta manutenzione. La gente si arrangia con officine, negozi o baracchini quasi improvvisati. Se poi noti che tutte le case hanno delle grate di ferro alle finestre ti monta una certa inquietudine. Passeggiando per le stradine il timore si scioglie e scopriamo tutto il fascino che la città sprigiona, anche se un po’ di lavori di restauro non guasterebbero. Le persone che abbiamo trovato sono state cordiali, con la musica (soprattutto reggae) e il ballo nell’anima. Abbiamo dormito alla tipica Pousada Catarina Mina e cenato a tutto pesce da Tia Dica. E’ venerdì sera, perciò le strade sono piene di ragazzi festanti e non è possibile resistere alla loro musica. La mattina successiva una colazione veloce e poi via, con il pulmino verso Barreirinhas, base per visitare i Lencois Maranhenses, un posto da favola con, fra l’altro, delle dune altissime di sabbia finissima con alla base degli splendidi laghetti dove nuotare. Per questo tour di 3 giorni 2 notti ci siamo affidati a un’agenzia conosciuta per caso girellando sul web. Fa dei prezzi competitivi e cercano di personalizzare le visite in base alle tue richieste, cosa che i tour operator più famosi e più costosi, non fanno. L’unico neo è che parlano solo brasiliano, ma con un po’ di traduttore e di buona volontà non abbiamo avuto nessun problema. Abbiamo dormito nella loro omonima pousada Alternativa, posta proprio sul porto dove partono le escursioni e dove la sera c’è il “passeggio” e buoni ristoranti per tutti i gusti. Dopo aver visitato le dune abbiamo fatto la discesa di un fiume a cavalcioni di una camera d’aria da camion e il giorno successivo una corsa in lancia a folle velocità per vedere l’isola delle scimmie e poi per visitare un istmo che divide il mare dalla laguna (con annesso bagno sia nell’acqua dolce che in quella salata). Qui abbiamo mangiato del pesce da favola in un ristorante sotto una grande capanna. Al termine dei tre giorni ci hanno riaccompagnato a Sao Luis e visto che l’aereo era a notte fonda, abbiamo cenato al ristorante Cabana del Sol con del buonissimo pesce. Il ristorante è posto subito fuori Sao Luis in un quartiere ultramoderno della cui esistenza non ti immagineresti neppure se visitassi solo il centro città.

Nuovo volo e arrivo a Salvador de Bahia dove alloggiamo alla fascinosa pousada Bahiacafe. Il centro di Salvador è stato restaurato ed è davvero bello perdersi nelle tante stradine e anche il mercato nella parte bassa della città è singolare nonostante sia solo per turisti. Salvador normalmente la sera è quasi deserta perciò non ci rimane che infilarci in un ristorante o in un bar, l’alternativa è andare a vedere il bello spettacolo con costumi e balli tipici del Balefolclorico. Il martedì invece la città si anima perché alla chiesa di san Francesco viene svolto il rito del Candomble che termina con le sfilate per il centro delle varie scuole di ballo e capoeira. Non potevamo lasciare Salvador senza sdraiarsi su una delle sue famose spiagge perciò, avendo poco tempo, abbiamo scelto la più vicina, quella del Farol da Barra.

E’ arrivato il momento di fare rotta verso l‘ Amazzonia perciò ci imbarchiamo sul volo che con scalo a Brasilia ci porta a Manaus. In attesa della partenza del tour della foresta abbiamo alloggiato all’hotel Saint Paul vicino all’Opera, munito di piscina (indispensabile visto il clima caldo-umido). Manaus è una città portuale molto animata, con tante bancherelle. I monumenti sono pochi, bello soprattutto il famoso teatro. La sera abbiamo cenato al ristorante Tambaqui de Banda con dell’ottimo pesce di fiume. La mattina appuntamento per la partenza del tour nella foresta, 4 giorni 3 notti. Per il tour ci siamo affidati a un piccolo tour operator di Manaus scovato sul web che mantiene quello che promette: un tour che ti fa vivere la foresta senza i lussi che altri propongono (altrimenti saremmo andati alle Seychelles) ma in definitiva stando comodi e mangiando bene. A un prezzo molto competitivo abbiamo esplorato in modo avventuroso e divertente i dintorni del lago Juma a un centinaio di chilometri da Manaus con base al lodge Juma Lake. La guida fornita dal tour operator, un indios di seconda generazione che parla correntemente anche l’inglese, ci ha fatto vivere queste giornate in modo emozionante ma in tutta sicurezza. Abbiamo ancora negli occhi i piranha che abbiamo pescato, i delfini d’acqua dolce, i piccoli fiumiciattoli percorsi pagaiando sulle canoe, gli alligatori, la notte trascorsa dormendo su un’amaca sotto le stelle presso una famiglia di nativi e le mille immagini e sensazioni che nessuna parola o foto possono descrivere. Purtroppo i quattro giorni sono passati velocemente e con la jeep ci hanno riaccompagnato a Manhaus dove, ancora un po’ scombussolati per l’avventura, siamo volati verso un’altra emozione: Cataratas do Iguaçu, le cascate di Iguacu.

Abbiamo dormito a bordo dell’aereo e siamo arrivati all’hotel San Rafael di Foz do Iguacu al mattino presto. Dopo aver riorganizzato i bagagli e portato a lavare i vestiti (abbiamo viaggiato esclusivamente con il bagaglio a mano) ci siamo diretti in taxi verso le cascate lato brasiliano, raggiungibili in una ventina di minuti. Impressionanti! La visita consiste nel percorrere un sentiero che permette di avere una vista panoramica delle cascate e che termina lambendo il getto del lato destro (con tanto di schizzi che ti bagnano). Una volta usciti dal parco delle cascate constatiamo che abbiamo ancora un po’ di tempo a disposizione perciò non ci siamo fatti scappare il parco degli uccelli, la cui entrata è proprio a due passi. Ne è valsa davvero la pena per la grande quantità di bellissimi volatili e piante di tutti i colori. Rientro in albergo in bus (sopra c’è il bigliettaio). Il giorno dopo abbiamo visitato la parte argentina e per fare ciò abbiamo prenotato un autista tramite il desk presente in albergo, che per una cifra ragionevole ci ha accompagnato in auto al mattino e ci ha ripreso al pomeriggio. Andare con l’autista è stata un’ottima idea perché alla dogana abbiamo notato che a molti, i doganieri, creavano problemi invece accompagnati da lui è andato tutto liscio. Per fare i tre percorsi argentini è necessaria un’intera giornata. Sono tutti molto spettacolari ma la parte più emozionante della giornata è stata il giro sul gommone fino a sotto un getto laterale dove siamo stati letteralmente immersi nell’acqua vaporizzata, una esperienza indimenticabile. Questa attrazione non è compressa nel biglietto d’ingresso al parco e si paga a parte. Un consiglio: tutti a Foz vi spingeranno a cambiare i real in pesos, se non ne avete proprio necessità, non fatelo, perché non è di alcuna utilità, ci rimetterete la commissione e la differenza di cambio, al parco delle cascate potete pagare tutto con la carta di credito: ingresso, giro sul gommone, ristoranti e bar.

La sera a Foz le strade sono deserte perciò le uniche camminate che abbiamo fatto sono state quelle per raggiungere i ristoranti. La prima sera abbiamo mangiato alla Churrascaria do Gaúcho e la seconda alla Churrascaria Premium, entrambe con un prezzo fisso offrono un buffet libero e oltre a questo i camerieri passano continuamente fra i tavoli e servono i più svariati tagli di carne fino a quando non scoppi. La Premium è leggermente migliore ma costa molto di più.

Nuovo volo, stavolta verso Rio de Janeiro. E’ un prefestivo e già nel primo pomeriggio le strade sono intasate da lunghe code di auto in partenza per le gite fuori porta. Con un po’ di pazienza e con le acrobazie dell’autista uber arriviamo all’hotel Mirasol a Copacabana, vicino alla fermata del metrò e alla spiaggia, piscina sul tetto, sauna e ottima colazione. Molliamo le valigie in camera e ci fiondiamo verso la funicolare per il Pan di Zucchero giusto in tempo per assistere a un tramonto da brividi mentre lentamente le luci della città si accendono. A seguire non poteva mancare un’incursione sulla celeberrima passeggiata di Copacabana. Su indicazione del portiere finiamo la giornata al Cumpadres un ristorante birreria dove abbiamo gustato un’ottima feijoada e delle buone birre con musica dal vivo di sottofondo. La giornata successiva è iniziata con l’immancabile visita al Cristo Redentor. Per comodità e per risparmiare tempo abbiamo scartato il più fascinoso trenino che parte da Lapa e abbiamo optato per i pulmini che partono direttamente da Copacabana. Pomeriggio dedicato alle spiagge di Copacabana e di Ipanema, superaffollate ma forse anche per questo trasudanti della vera vitalità cairoca. La sera, cena al O Peixe Vivo un ristorante di classe con buon pesce e prezzi onesti. La giornata successiva l’abbiamo dedicata tutta al centro: Lapa, Santa Teresa (con il famoso tram), la Escadaria Selarón, la Cattedrale, e le mille strade e stradine in stile coloniale o ultramoderno, belle da vedere ma da percorrere con un po’ di attenzione per la presenza anche di tanta “povertà”. Più volte ci hanno proposto un tour organizzato per portarci a visitare le favelas ma abbiamo sempre declinato l’offerta perché pensiamo che sia deprimente che qualcuno trasformi in spettacolo il degrado e la miseria. Invece mi sarebbe piaciuto avere un giorno in più per visitare anche qualche museo, gli unici che abbiamo visitato sono stati i due musei ai quali erano interessati i figli, facendo una rapida corsa nelle poche ore della domenica mattina che ci separavano dal volo: il museo del Domani e il museo dell’Arte di Rio a Praha Maua. Interessanti e audaci gli edifici ma per quanto riguarda i contenuti, non soddisfano le aspettative: le mostre sono prevalentemente virtuali. L’ultima sera l’abbiamo trascorsa nel locale Scenarium a Lapa, un grande ristorante su più piani in stile coloniale con arredi storici e musica dal vivo, imperdibile.

Salutata Rio, siamo pronti per l’ultimo salto nello spazio-tempo, questa volta verso Brasilia. Questa città è stata costruita negli anni sessanta con una concezione di razionalità, non esistono nomi per identificare le strade o i quartieri ma si usano lettere e numeri. Questo all’inizio lascia un po’ confusi ma poi scopri che orientarti è semplice. Le poche attrazioni turistiche, tutte in stile ultramoderno, sono nelle vicinanze della spianata dei ministeri (un enorme prato con intorno i palazzi del governo) che in mancanza di un vero e proprio centro storico è il cuore della città. Per raggiungerli potete utilizzare la metro e poi muovervi a piedi o concordare con un taxi una sorta di giro turistico. Noi abbiamo scelto di alloggiare al Quality Hotel all’estremità sud perché vicino al metrò, a un centro commerciale e soprattutto perché, volendo terminare il viaggio con un po’ di relax, questo hotel ci ha offerto una bella piscina, una sala fitness e una sauna. La sera abbiamo ben cenato alla vicina churrascaria Potencia do Sul e la sera successiva al ristorante di classe Coco Bambu con vista sul lago. Dopo due giorni di relax è’ arrivata la mattina del 13 e, salutato il figlio maggiore che rimane a Brasila per lo stage, ci dirigiamo all’aeroporto per il volo che dopo i cambi a san Paolo e a Roma ci farà tornare a Firenze nella tarda mattinata del giorno successivo.

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Salvador de Bahia

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Rio de Janeiro

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Brasilia

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Cataratas do Iguaçu

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Lencois Maranhenses



  • rosella terni rosella terni
    Ciao, ho letto il vostro resoconto di viaggio in previsione di un giro in Brasile nel prossimo autunno. Domanda: avete contattato il tour operator, al quale vi siete rivolti per il tour in Amazzonia, dall’Italia o dal Brasile? E qual’è il nome del tour operator? Grazie Rosella"
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