Trentino e Friuli
PERIODO: Primi dieci giorni di Settembre 2014.
VIAGGIO. Come già detto siamo in quattro, per cui è ottimo l’uso della nostra auto. Da Cuneo a Lignano Sabbiadoro viaggiamo in autostrada, per tutti gli altri spostamenti prediligiamo le strade”normali”: lo consiglio per godere dei paesaggi che incontrerete, per la possibilità di fermarsi in un piccolo paesino che ci ispira piuttosto che per scattare qualche foto.
ALLOGGIO. Noi non amiamo gli alberghi in quanto l’affitto di un alloggio ci pare più economico e meno vincolante . A Lignano siamo presso la “Villa Sardi”, una sistemazione senza lode né infamia ma pratica e a 20 minuti a piedi dal mare e dal centro. In Trentino alloggiamo presso il Maso Gosserhof a Frassilongo( Valle dei Mocheni) in un bilocale semplicemente perfetto o come lo ha definito la cucciola di 4 anni “magico”. Si tratta di una sistemazione incantevole ottimamente gestita. Qui serve un appunto: tutto questo non sarebbe stato possibile se mio marito non mi avesse regalato un cofanetto Emozione3.
LUOGHI VISITATI
Lignano Sabbiadoro: Abbiamo trovato la classica cittadina della riviera adriatica un po’ anonima ma comunque piacevole dove torneremmo volentieri. La spiaggia e il mare (noi abbiamo usufruito di quella libera) erano sempre puliti e tranquilli, ben sorvegliati. I prezzi si equivalgono a quelli che troviamo in Piemonte e commercianti ed esercenti sono sempre stati cortesi e disponibili. Il centro, zona pedonale, così come il lungomare è piacevole per le passeggiate.
Sacrario Redipuglia: assolutamente da non perdere. Noi abbiamo avuto la fortuna di visitarlo quasi in solitudine e con la pioggia che ti impregna i vestiti e ti fa penetrare nell’anima una moltitudine di sensazioni. C’era un silenzio particolare quasi assordante: quei centomila morti hanno combattuto anche per noi, i miei bisnonni sono tornati ma quanti sono rimasti li morti soli, seppelliti lontano dalle famiglie dopo aver lottato e sopportato condizioni atroci toccando con mano la meschinità umana. Quali sofferenze, quali storie, quali progetti, quali sogni giacciono in quei loculi. Se lo visiterete percorretelo tutto: le trincee, il colle Sant’Elia, i gradoni con le tombe, le due fosse comuni. Fermatevi, chiudete gli occhi, immaginate di essere nel mezzo della battaglia, magari a vent’anni. Vi lascerà qualcosa dentro, se non altro la riconoscenza per chi ha costruito il nostro Paese e il senso fortissimo di impotenza e desolazione nei confronti della cattiveria di pochi capace però di causare la morte di molti.
Palmanova. la città fortezza. Molto interessanti le mura con le passeggiate e la piazza centrale. Nei dintorni abbiamo potuto godere di ameni paesaggi coltivati a vigneti, di zone salmastre e di fiumi che ci hanno ricordato i libri di scuola (Tagliamento e Isonzo). Gli ultimi tre giorni li abbiamo trascorsi in Trentino. Per raggiungerlo abbiamo fatto la strada che collega Lignano con il Passo Pordoi e anche qui è stato un susseguirsi di piacevoli vedute passando per la pianura, poi le colline della zona di Vittorio Veneto, le Dolomiti bellunesi fino ad arrivare appunto al Passo Pordoi. Un luogo un po’ affollato ma suggestivo: le cime dolomitiche incombono sui pascoli verdi con la loro maestosità. Con una breve passeggiata si può raggiungere una cappella oppure un sacrario austroungarico, l’unico in Italia a contenere le spoglie dei caduti di entrambe le guerre mondiali. Nei ristoranti i prezzi sono normali e conviene acquistare qui i souvenir sia per il prezzo che per la vasta scelta. Dev’essere una bella esperienza la funivia per la cima. Da qui siamo scesi a Canazei, un vero gioiello. Si tratta di un paesino con case tutte curate nei minimi particolari e decorate in modo molto fantasioso. Ovunque abbondano i fiori, la calma e uno scorrere lento della vita. Per cui si cammina molto volentieri per le via del paese. Noi abbiamo fatto una lunga pausa in un parco giochi con altalene, scivoli e giostrine, aree attrezzate al sole e all’ombra degli alberi, il tutto estremamente curato e pulito ( anche i bagni). Ciò che ci ha colpito è che nonostante si tratti di una cittadina turistica molto nota i prezzi erano contenuti (il caffè costava 10 centesimi meno che a Cuneo, per fare un esempio) e il parcheggio ampio, ombreggiato e gratuito. Interessante anche la camminata fino ad una chiesa appena fuori paese. Da qui attraverso la Val di Fassa prima e quella di Fiemme poi raggiungiamo Frassilongo. L’indomani si parte alla volta di Levico Terme. Paese piacevole con due luoghi che ci hanno colpito: il lago omonimo e il Parco Asburgico. Il primo è fuori paese in zona tranquilla con una spiaggetta, una passeggiata e un grande prato verde con alberi e arbusti. Il secondo e il parco dove gli imperatori d’Austria, tra cui la principessa Sissi, passavano le giornate quando venivano qui in villeggiatura per fare le terme. Si cammina su percorsi lastricati tra alberi e una quantità di fiori incontrando edifici storici. Possibilità di fare pic nic sulle panchine.
Trento è stata un po’ una delusione, la ricordavo diversa. Invece l’abbiamo trovata sporca e caotica, inoltre carissima. Nota positiva però il Castello del Buonconsiglio, il Duomo (particolar e suggestivo all’interno) con la piazza antistante e il palazzo vescovile. Qui mi è tornato in mente un dipinto che c’era sul mio libro di storia che raffigurava questa zona con il corteo di ecclesiastici che partecipavano al Concilio di Trento: ci ha fatto riflettere. sulle sofferenze e sulle persecuzioni che sono scaturite da quel concilio in nome di un Dio che invece chiede al suo popolo l’amore e la carità vicendevole. Al pomeriggio ci spostiamo a Madonna di Campiglio. Sarà che l’abbiamo vista sotto il diluvio ma non ci ha entusiasmato. Cosa che invece è successa con i paesini e le campagne che abbiamo attraversato in Val di Non e Val di Sole per raggiungerla. L’ultimo giorno abbiamo iniziato con la visita al Castello di Beseno. Questo da solo varrebbe il viaggio. È un sito curatissimo fin nei minimi dettagli che offre al visitatore la possibilità di immergersi nel passato anche attraverso filmati, audio e mostre di armi, armature e attrezzi medioevali. Personale addetto estremamente disponibile e preparato. Inoltre essendo collocato sulla cima di una collina si ha una veduta eccezionale sulla valle dell’Adige e sulle zone coltivate a vigneti. Sosta a Rovereto con relativo giro nel centro bello e ben curato. Molto più di Trento. Abbiamo poi proseguito per la Campana Dei Caduti (la più grande al mondo, costruita fondendo i cannoni) e il Sacrario Militare di Rovereto. Luoghi immersi nella Storia e nel silenzio che obbligano a riflettere. Maestosi e imponenti tanto nelle dimensioni quanto nel significato. Sulla strada del ritorno abbiamo fatto tappa a Sirmione sul Lago di Garda. Semplicemente incantevole e molto romantica. Se capitate di qui fermatevi, ne vale la pena.
INCONVENIENTI: La macchina che a Sirmione ci ha lasciato a piedi alle 21 in un parcheggio che costava 2,2 all’ora. Con il senno di poi è stata una nota tragicomica che ci ricorderemo.
RINGRAZIAMENTI. Doverosi ringraziamenti vanno al nostro Paese, così ricco di Storia e cultura, di buon cibo e natura, ma purtroppo, talvolta maltrattato e snobbato dai suoi stessi cittadini. Un grazie al fatto che il mare infinito e le montagne sublimi ti riempiono gli occhi e il cuore. Un grazie al passato che entra in noi e ci fa pensare. Un grazie a tutti coloro che mantengono il territorio e la memoria. Ma soprattutto un grazie ai miei compagni di viaggio e di vita (marito e figli) senza i quali nulla sarebbe così intenso, perché anche solo la risata di un bimbo che “prende” le onde ti rimette al mondo.
Grazie a mio marito che ha colto il mio desiderio di tornare in Trentino dopo tanti anni e l’ha reso possibile.
Buon Viaggio a tutti!